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venerdì, aprile 16, 2010

Le organizzazioni, quindi, chiedono l’immediato ripristino delle tariffe agevolate per il non profit.

Record di adesioni per la campagna contro l'aumento delle tariffe postali al non profit. Aderisci anche tu!

L’aumento delle tariffe postali colpisce duramente la raccolta fondi di tutte le organizzazioni non profit e causa un ingente aumento dei costi con gravi ripercussioni sui fondi destinati ai progetti.

Il decreto interministeriale del 30 marzo 2010 pubblicato a tempo di record sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2010 n. 75 in base al quale vengono soppresse le tariffe agevolate postali per tutta l'editoria libraria, quotidiana e periodica, in vigore con effetto immediato da oggi, colpisce in maniera molto dura le organizzazioni del settore non profit. L’ aumento è del 500% circa per ogni singola spedizione.

Pertanto, nonostante il decreto specifichi che un successivo provvedimento potrebbe stabilire ulteriori agevolazioni, ciò comporterà un periodo di vacatio tra l’entrata in vigore del primo e l’eventuale successivo che coincide con un momento dell’anno in cui in genere ogni organizzazione attua delle spedizioni ai propri donatori.

Le organizzazioni, pertanto, si appellano al governo affinché vengano immediatamente adottate delle misure che evitino un vertiginoso aumento del budget delle spedizioni che, anche in ragione delle tempistiche scelte per l’entrata in vigore del provvedimento, non potrà che tradursi in un decremento dei fondi destinati ai progetti.

mercoledì, settembre 16, 2009

PRESENTAZIONE MODELLO EAS

LA RESA dei……………. CONTI

COMUNICATO STAMPA-AGENZIA DELLE ENTRATE –

PRESENTAZIONE MODELLO EAS

La presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali (Eas), per godere dei benefici fiscali, come previsto dall'articolo 30 del decreto anticrisi (Dl 185/2008), mira a tutelare gli enti che correttamente hanno diritto a godere di tali agevolazioni e a contrastarne l'uso distorto.
Nel caso in cui gli enti associativi, chiamati a presentare il modello, entro il 30 ottobre 2009, dovessero incontrare difficoltà nella compilazione, potranno ricevere la massima assistenza e il necessario supporto dalle Direzioni Regionali dell'Agenzia attraverso la rete degli Uffici dislocati su tutto il territorio nazionale. >>



L'Agenzia delle entrate ha fatto presente che la presentazione del modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali (Eas), per godere dei benefici fiscali, cosi' come previsto dall'articolo 30 del decreto anticrisi è diretta a "tutelare gli enti che correttamente hanno diritto a godere di tali agevolazioni e a contrastarne l'uso distorto". Nel caso in cui - spiega l'Agenzia delle Entrate - "gli enti associativi, chiamati a presentare il modello, entro il 30 ottobre 2009, dovessero incontrare difficolta' nella compilazione, potranno ricevere la massima assistenza e il necessario supporto dalle Direzioni Regionali dell'Agenzia attraverso la rete degli Uffici dislocati su tutto il territorio nazionale''. Questo adempimento è simile a quello rpevisto da altri paesi europei e consente di rafforzare la capacita' di controllo dell'amministrazione e di contrastare la concorrenza sleale tra operatori. Si tratta di un adempimento che riguarda enti associativi di natura privatistica, comprese le societa' sportive dilettantistiche e le organizzazioni di volontariato. Sono invece esclusi gli enti sportivi dilettantistici iscritti nel registro del Coni che non svolgono attivita' commerciale, le associazioni pro-loco che hanno esercitato l'opzione per il regime agevolato (legge 398 del 1991) e, alle condizioni stabilite, le organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali (art. 6 legge 266 del 1991).

domenica, settembre 13, 2009

Art. 30 DL 185/08 “CONTROLLI SUI CIRCOLI PRIVATI” L’AGENZIA DELLE ENTRATE VANIFICA IL PERCORSO COMUNE


Cosi Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore che prosegue“Nei mesi passati, dopo l’introduzione nel cosiddetto Decreto Anticrisi di norme poco ponderate sul controllo delle organizzazioni sociali si era dato avvio ad un tavolo di confronto tra il Forum del Terzo Settore, l’Agenzia delle Entrate e l’Agenzia per le Onlus. L’obiettivo era di tenere insieme l’esigenza di trasparenza e rigore e la volontà di non danneggiare le associazioni con vincoli burocratici eccessivi (specie per le piccole organizzazioni)”.

"Dal lavoro comune uscì un testo di proposte di modifica condiviso che avrebbe dovuto essere presentato come emendamento migliorativo della legge”.

“Ciò purtroppo non è accaduto”.

Con un’improvvisa decisione l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il “Modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali”, un testo particolarmente gravoso per organizzazioni sociali sia per lo stile burocratico e ridondante – molti dati richiesti sono già in possesso delle pubbliche Amministrazioni – sia per gli strettissimi tempi concessi per la sua riconsegna (telematica, tanto per gradire, quasi a mostrare la totale noncuranza per le piccole organizzazioni sociali).

“E’ ben curioso constatare – prosegue Olivero - che il Ministro del Welfare, nel suo Libro Bianco non ha esitato a definire il Terzo Settore “un punto di forza del modello sociale italiano” mentre l’Agenzia delle Entrate lo giudica un soggetto da trattare alla stregua di un super evasore”.

“Sembra infatti che l’assunto da cui sono partiti i dirigenti dell’Agenzia delle Entrate sia la “presunzione di colpevolezza” di tanta parte della società civile italiana, lasciando alle organizzazioni l’onere di provare il contrario”.

“E’ un grave errore: il terzo settore ha tutto l’interesse a garantire trasparenza e legalità ed è pronto a fare la sua parte purché non si soffochi la libera azione sociale con vuoti gravami burocratici”.

“Per questo – conclude il portavoce - ci aspettiamo immediati segnali di ripresa del confronto”.


Associazioni aderenti al Forum


ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
ACSI - Associazione Centri Sportivi Italiani
ActionAid International
ADA NAZIONALE - Associazione per i diritti degli anziani
ADICONSUM - Associazione Italiana Difesa Consumatori e Ambiente
AGCI Solidarietà
AGESCI - Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani
AIBI - Associazione amici dei bambini
AICS - Associazione italiana cultura e sport
ANCC-COOP - Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori-COOP
ANCESCAO - Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti
ANCOS – Associazione Nazionale delle Cooperative Sociali aderenti U.N.C.I.
ANOLF - Associazione Nazionale Oltre Le Frontiere
ANPAS - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze
ANSI - Associazione Nazionale Scuola Italiana
ANTEAS - Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà
ANTHAI - Associazione Nazionale Tutela Handicappati e Invalidi
APICI - Associazioni Provinciali Invalidi Civili e Cittadini Anziani
ARCI
Arci Servizio Civile
ARCIRAGAZZI
ASSOCIAZIONE AMBIENTE E LAVORO
AUPTEL - Associazione delle università popolari della terza età e dell'età libera
AUSER - RisorAnziani
AVIS – Associazione Nazionale Volontari Italiani del Sangue
CDO Opere Sociali
CENASCA - Centro Nazionale Associazionismo Sociale Cooperazione Autogestione
CIPSI - Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale
CISP - Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli
CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
CNESC - Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile
COCIS - Coordinamento delle Organizzazioni non governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo
COMITATO NAZIONALE PER IL TELEFONO AZZURRO APS
COMUNITA' DI CAPODARCO
COMUNITA' EMMANUEL
Confederazione Nazionale Misericordie d'Italia
CSI - Centro Sportivo Italiano
CTG - Centro Turistico Giovanile
CTS - Centro Turistico Studentesco e giovanile
EMMAUS ITALIA
ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali
ETSI-CISL - Ente Turistico Sociale Italiano
EVAN - Ente Volontariato Anspi Nazionale
Fairtrade Italia
FEDERAZIONE SCS/CNOS - Salesiani per il sociale
Federconsumatori
Federsolidarietà - Confcooperative
FENALC - Federazione Nazionale Liberi Circoli
FIDAS - Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue
FIMIV - Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria
FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap
FITeL - Federazione italiana tempo libero
FITUS - Federazione Italiana Turismo Sociale
FOCSIV - Volontari nel mondo
Fondazione ANT Italia
Fondazione Exodus
INAS- CISL - Istituto Nazionale di Assistenza Sociale
INTERSOS - Organizzazione Umanitaria per l'Emergenza
LA GABBIANELLA - Coordinamento per il sostegno a distanza
Legacoopsociali
LEGAMBIENTE
MCL - Movimento Cristiano Lavoratori
MODAVI - Movimento Delle Associazioni di Volontariato Italiano
Moige - Movimento Italiano Genitori
MoVI - Movimento di Volontariato Italiano
Movimento Consumatori
Movimondo
PGS - Polisportive Giovanili Salesiane
PROCIV- ARCI
Touring Club Italiano
UIC - Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
UISP - Unione Italiana Sport Per tutti
Unieda – Unione italiana di educazione degli adulti
UNPLI - Unione Nazionale Pro Loco d'Italia
USAcli - Unione Sportiva Acli

Associazioni Osservatrici

AGe - Associazione Italiana Genitori
ASSIF - Associazione Italiana Fundraiser
AssoEtica
Aster-x - Impresa sociale del Terzo Settore
ASVI - Agenzia per lo Sviluppo del Non Profit
Banca Etica
CESVOT - Centro Servizi Volontariato Toscana
CNOS - Centro Nazionale Opere Salesiane
Comitato Italiano per l'UNICEF
CONVOL - Conferenza Permanente Presidenti Associazioni Federazioni Nazionali Volontariato
COSIS - Compagnia Sviluppo Imprese Sociali
CSEN - Centro Sportivo Educativo Nazionale
CSVnet - Coordinamento Nazionale Centri di Servizio per il Volontariato
EISS - Ente Italiano di Servizio Sociale
FAI - Fondo Ambiente Italiano
FASS - Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università “S.Tommaso D’Aquino”
FEDER-ITALIA – Federazione Italiana per l'Assistenza, Sport e Tempo Libero
FIAeF - Federazione Italiana Aerobica e Fitness
Fondazione CerviaAmbiente
Fondazione SODALITAS
IAL CISL
Istituto per l'Ambiente e l'Educazione Scholè Futuro
Seniores Italia – Partner per lo Sviluppo

giovedì, settembre 10, 2009

CIRCOLI PRIVATI e Associazioni. Forum Terzo Settore: Via libera ai controlli vessatori

Associazioni: approvato il modello per la comunicazione dei dati «rilevanti», ma già noti all'amministrazione
È stato pubblicato dall'agenzia delle entrate il modello con le istruzioni per la comunicazione dei dati «rilevanti ai fini fiscali» che le associazioni dovranno inviare al fisco. L'obbligo è stato introdotto l'anno scorso dal decreto anticrisi (DL 185/08) all'articolo 30, contro cui si erano già scatenate le proteste del Forum del terzo settore (vedi qui), che aveva bollato la norma come «vessatoria».

In realtà, il modulo diffuso il oggi avrebbe dovuto, secondo il decreto, essere pubblicato entro il 31 gennaio di quest'anno, ma poi i tempi tecnici sono slittati; sta di fatto che da questo momento l'obbligo di invio sussiste, come specificano le Entrate, per gli enti già costituiti al 29 novembre 2008, data di entrata in vigore del DL 185, e anche per quelli nati in seguito a tale data.

I tempi, oltretutto, sono piuttosto stretti: gli enti più "anziani" (già esistenti al 29/11/08) devono presentare il modello entro il 30 ottobre 2009; gli enti "giovani", invece (costituiti in seguito) hanno tempo sessanta giorni dalla data di costituzione, oppure sempre entro il 30 ottobre se il periodo di sessanta giorni è scaduto prima.

Come si ricorderà, la ratio del provvedimento è stabilire quali soggetti del terzo settore meritano i regimi fiscali di favore. Per fare ciò, il fisco chiede agli enti una serie di dati, che però in realtà le amministrazioni statali o locali preposte dovrebbero già conoscere, in particolare se si tratta di organismi iscritti ai vari registri del volontariato, dell'associazionismo, delle onlus ecc. Si legge infatti nel modulo che le associazioni sono chiamate a dare informazioni circa le attività commerciali, la presenza dello statuto, la personalità giuridica, i compensi ai dirigenti, il bilancio o rendiconto, i locali di proprietà o in affitto, il settore di attività e anche - attenzione - le entrate, di cui si deve specificare l'origine (pubbliche o private), e le attività di raccolta fondi. Insomma, un vero e proprio accertamento fiscale fai-da-te, una visita della Finanza virtuale, un'ispezione dell'era 2.0. Le reazioni del terzo settore, ci scommettiamo, non si faranno attendere.


Scarica Il modello da compilare

CIRCOLI PRIVATI. Forum Terzo Settore: controlli vessatori

«L'obiettivo di individuare e contrastare eventuali usi distorti della forma associazionistica non può che essere condiviso, purché l'azione degli uffici competenti si articoli sulla base di una effettiva e non superficiale conoscenza del fenomeno»

Il coordinamento del Terzo Settore facendo proprie le preoccupazioni già espresse in merito dalla Consulta delle Associazioni di Promozione Sociale, guarda con preoccupazione le circolari 12/e e 13/e diffuse dall'Agenzia delle Entrate che specificano i contenuti dell'art 30 del DL 185/08 "Controlli sui circoli privati".

Questo provvedimento - si ricorderà - nel più generale contesto della lotta alla evasione fiscale, ha anche l'obiettivo di accertare che le agevolazioni previste per l'associazionismo non vadano a beneficio di realtà imprenditoriali mascherate.

"L'obiettivo di individuare e contrastare eventuali usi distorti della forma associazionistica non può che essere condiviso dal Forum del Terzo Settore proprio a tutela del rilevante ruolo di interesse sociale svolto dalle autentiche esperienze associative che esso rappresenta. Le associazioni aderenti al Forum hanno già
più volte dichiarato di non temere i controlli, purché l'azione degli uffici competenti si articoli sulla base di una effettiva e non superficiale conoscenza del fenomeno associazionistico nelle sue diverse articolazioni".

"L'impressione che invece ricaviamo dal contenuto delle circolari, del resto confermata da comportamenti recenti degli accertatori, è che l'Agenzia delle Entrate guardi sempre più spesso con pregiudizio all'intero associazionismo, arrivando ad attribuire comunque carattere d'impresa ad ogni forma stabilmente organizzate e ad ogni attività economica anche quelle attivate dalle associazioni a sostegno delle proprie finalità istituzionali".

Si ribadisce ogni perplessità rispetto alle misure previste dall'articolo 30 del DL 185/08, ritenendole non idonee ad una effettiva individuazione di eventuali abusi, ed oltretutto motivo di pesanti adempimenti burocratici che finirebbero per penalizzare in particolar modo proprio le esperienze associative più fragili e meno strutturate, che vivono esclusivamente dell'impegno volontario degli associati".

"Per questi motivi si ritiene necessario che in tempi brevissimi venga istituito un tavolo tecnico di confronto tra il Ministero dell'Economia, il Ministero della Solidarietà Sociale (cui la legge 383/00 da competenza sulle APS) l'Agenzia per le Onlus e il Forum del Terzo Settore, allo scopo di concordare le misure ed i parametri da porre in atto per rendere realmente efficace e non inutilmente vessatoria tale norma".

Per le Associazioni della provincia di NAPOLI il CAF ACLI di Napoli ( corso lucci 121) è pronto a sostenere le necessità delle diverse associazioni provvedendo all'invio telematico dei modelli alle istituzioni interessate)

lunedì, maggio 18, 2009

" NAPOLI SICCOME IMMOBILE"

" NAPOLI SICCOME IMMOBILE"

ASSOCIAZONE ZENITH
ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE

PROMUOVONO


GIOVEDI 28 MAGGIO 2009 ORE 18.00
PRESSO SALONE ISTITUTO CULTURA MERIDIONALE IN VIA CHIATAMONE 63
(VICINO ALLA SEDE DE' ILMATTINO)

PRESENTAZIONE DEL LIBRO
" NAPOLI SICCOME IMMOBILE" EDIZ. GUIDA

SALUTO
GENNARO FAMIGLIETTI
PRESIDENTE ISTITUTO CULTURA MERIDIONALE

NE DISCUTONO CON GLI AUTORI ALDO MASULLO E CLAUDIO SCAMARDELLA

ANTONIO PALMA
PRESIDENTE ZENITH.ORD ISTITUZIONE DI DIRITTO ROMANO DELL'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
FRANCESCO CAIA
PRESIDENTE DELL'0RDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI
GERARDO RAGONE
ORD SOCIOLOGIA DELL' UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
GIANNI LETTIERI
PRESIDENTE DELL'UNIONE DEGLI INDUSTRIALI DI NAPOLI
LUCIO D'ALESSANDRO
PRO-RETTORE UNIVERSITA'DEGLI STUDI SUOR ORSOLA BENINCASA


COORDINA IL DIBATTITO
VIRMAN CUSENZA
V.DIRETTORE DE'IL MATTINO




PARTECIPERANNO AL DIBATTITO ESPONENTI DEL MONDO ASSOCIATIVO,PROFESSIONALE ED ACCADEMICO



GIOVEDI 28 MAGGIO 2009 ORE 18.00 PRESSO SALONE ISTITUTO CULTURA MERIDIONALE IN VIA CHIATAMONE 63(VICINO ALLA SEDE DE' ILMATTINO)

sabato, maggio 09, 2009

ART. 30 D.L. 185/08 "CONTROLLI SUI CIRCOLI PRIVATI". Ora è una norma inutilmente vessatoria.

ART. 30 D.L. 185/08 "CONTROLLI SUI CIRCOLI PRIVATI"


“Ora è una norma inutilmente vessatoria. Bisogna costituire un Tavolo con Agenzia delle Entrate, Agenzia per le Onlus e i Ministeri interessati”



Così il Coordinamento del Forum del Terzo Settore

Il coordinamento del Terzo Settore facendo proprie le preoccupazioni già espresse in merito dalla Consulta delle Associazioni di Promozione Sociale, guarda con preoccupazione le circolari 12/e e 13/e diffuse dall’Agenzia delle Entrate che specificano i contenuti dell’art 30 del DL 185/08 “Controlli sui circoli privati”.

Questo provvedimento – si ricorderà - nel più generale contesto della lotta alla evasione fiscale, ha anche l’obiettivo di accertare che le agevolazioni previste per l’associazionismo non vadano a beneficio di realtà imprenditoriali mascherate.

“L’obiettivo di individuare e contrastare eventuali usi distorti della forma associazionistica non può che essere condiviso dal Forum del Terzo Settore proprio a tutela del rilevante ruolo di interesse sociale svolto dalle autentiche esperienze associative che esso rappresenta. Le associazioni aderenti al Forum hanno già più volte dichiarato di non temere i controlli, purché l’azione degli uffici competenti si articoli sulla base di una effettiva e non superficiale conoscenza del fenomeno associazionistico nelle sue diverse articolazioni”.

“L’impressione che invece ricaviamo dal contenuto delle circolari, del resto confermata da comportamenti recenti degli accertatori, è che l’Agenzia delle Entrate guardi sempre più spesso con pregiudizio all’intero associazionismo, arrivando ad attribuire comunque carattere d’impresa ad ogni forma stabilmente organizzate e ad ogni attività economica anche quelle attivate dalle associazioni a sostegno delle proprie finalità istituzionali”.

Si ribadisce ogni perplessità rispetto alle misure previste dall’articolo 30 del DL 185/08, ritenendole non idonee ad una effettiva individuazione di eventuali abusi, ed oltretutto motivo di pesanti adempimenti burocratici che finirebbero per penalizzare in particolar modo proprio le esperienze associative più fragili e meno strutturate, che vivono esclusivamente dell’impegno volontario degli associati”.

“Per questi motivi si ritiene necessario che in tempi brevissimi venga istituito un tavolo tecnico di confronto tra il Ministero dell’Economia, il Ministero della Solidarietà Sociale (cui la legge 383/00 da competenza sulle APS) l’Agenzia per le Onlus e il Forum del Terzo Settore, allo scopo di concordare le misure ed i parametri da porre in atto per rendere realmente efficace e non inutilmente vessatoria tale norma”.

(*) Del Coordinamento del Forum Nazionale del Terzo Settore fanno parte, insieme al Portavoce Andrea Olivero (Acli), Pietro Barbieri, (Fish) Rita Battaglia (Federconsumatori), Paolo Beni (Arci), Maria Pia Bertolucci (Misericordie), Fausto Casini (Anpas), Antonio Di Matteo (Mcl), Filippo Fossati, (Uisp) Alessandro Geria (Anolf), Gian Paolo Gualaccini (CDO Opere Sociali), Maurizio Gubbiotti, (Legambiente) Michele Mangano (Auser), Sergio Marelli (Focsiv), Vilma Mazzocco (Federsolidarietà) e Paola Menetti (Legacoopsociali).


Roma, 8 maggio 2009
Comunicato stampa 16/09

mercoledì, novembre 12, 2008

Fisciano: “ Associazioni No Profit E Territorio: Quale Futuro?”

Si terrà giovedì 13 Novembre 2008 alle ore 18.30 presso l’aula consiliare del Comune di Fisciano la manifestazione di chiusura del "Corso di Formazione all'Associazionismo 2008" organizzato dal Forum dei Giovani del Comune di Fisciano attraverso i consiglieri Davide Califano e Salvatore Scafuri.
La manifestazione che avrà luogo presso il consesso fiscianese alle ore 18:30 sarà anche un convegno sul tema: “ Associazioni No Profit E Territorio: Quale Futuro?”

Saluteranno i partecipanti: Davide Califano e Salvatore Scafuri (organizzatori del Corso).

Relazioneranno ed interverranno:
Avv. Tommaso Amabile, sindaco del Comune di Fisciano;
Dott. Gianluca Mastrovito, responsabile provinciale ACLI,
Prof. Avv. Salvatore Sica, prof.re ordinario di diritto privato dell’Università degli Studi di Salerno e noto esperto in materia di onlus;
Dott. Salvatore De Simone, assessore anche al terzo settore del Comune di Castel San Giorgio,
Dott. Gianni Iuliano, vice-presidente della Provincia di Salerno.

Modera Donata Landi (presidente del Forum dei Giovani di Fisciano).


Parteciperanno al convegno i corsisti del corso di formazione i quali riceveranno gli attestati di formazione.
Sono stati chiamati a partecipare anche gli studenti della Facoltà di Giurisprudenza i quali partecipando al convegno potranno conseguire 2 crediti formativi universitari utili al profitto di laurea.

La cittadinanza è ovviamente invitata a partecipare.

mercoledì, ottobre 29, 2008

Scuola: l'appello del mondo dell'associazionismo


Acli, Arci, Legambiente e altre organizzazioni 'Per una scuola capace di futuro'. La proposta di un Forum nazionale per un confronto realmente aperto e costruttivo
Roma, 28 ottobre 2008 - «Pensiamo sia arrivato il momento di chiedersi quale sia il compito che l'Italia vuole affidare alla scuola, quale sia la sua responsabilità sociale. Per rispondere a questa domanda non si può procedere legiferando per decreti, ma è necessario lanciare una grande discussione con un metodo di larga condivisione che possa individuare obiettivi di qualità, su cui le tante risorse presenti nella scuola e nel territorio si possano impegnare, per mettere in campo gli strumenti, le azioni, il percorso per non lasciare le cose come stanno e per non tornare indietro».Questa la base dell'appello 'Per una scuola capace di futuro' lanciato dal mondo dell'associazionismo e attualmente sottoscritto da Acli, Arci, Legambiente, Anpas, Arci Ragazzi, Arci Servizio Civile, Auser, Cgil, Etzi Cisl, Forum Ambientalista, Lega Cooperative sociali, Isde, Lunaria, Mce, Movimento dei Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Tavolo Della Pace, Uisp, Unieda.«E' importante - hanno dichiarato i promotori - che in questo momento l'associazionismo si metta in moto per rivendicare una nuova attenzione ai temi dell'educazione, dell'istruzione e della ricerca, nella convinzione che la crisi del sistema scolastico non possa essere risolta né guardando al passato né seguendo priorità di cassa. Vorremo, quindi, che si avviasse nel paese un confronto vero e serio sui nodi da sciogliere e sulle soluzioni possibili o auspicabili perché crediamo che rientri nella nostra responsabilità sociale provare a creare uno spazio utile in questo senso».L'appello, ancora aperto a raccogliere nuove adesioni, sottolinea alcuni punti fondanti, per i quali la scuola deve essere autorevole e seria, ma questo non passa attraverso la legittimazione di nuovi autoritarismi; è occasione fondamentale per educare alla cittadinanza attiva, per comprendere e per vivere la partecipazione e la condivisione dei valori fondamentali, unica condizione per motivare e rendere formativa l'ubbidienza e l'ordine; deve costruire strumenti e cultura capaci di consentire a tutti, per il prosieguo della loro vita, di sapersi inserire nel mondo che cambia e non può limitarsi a trasmettere nozioni e tecniche che rapidamente diventano desuete; è il terreno principale in cui i ragazzi si incontrano con gli altri, uguali e diversi, ed imparano la difficile arte del dialogo e del rispetto tra culture e tra persone. Non può trasformarsi per nessuno nel luogo della separazione, della prepotenza e della violenza.Mobilitare la società civile verso una nuova attenzione ed una nuova responsabilità per la riqualificazione della scuola italiana, questa quindi la finalità delle associazioni che hanno proposto l'organizzazione di un «Forum nazionale per la scuola» per coinvolgere le tante energie di cittadinanza che credono nel ruolo fondamentale della scuola e hanno voglia di impegnarsi nella sua riqualificazione.
Hanno aderito:Legambiente, Acli, Arci, Anpas, Arci Ragazzi, Arci Servizio Civile, Auser, Cgil, Etzi Cisl, Forum Ambientalista, Lega Cooperative sociali, Isde, Lunaria, Mce, Movimento dei Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Tavolo Della Pace, Uisp, Unieda.Beati Costruttori di Pace, Unione sportiva Acli, Asd Movi-mente.
Allegati - [Clicca sul link per il download]:- appello_congiunto_scuola.doc (25 Kbytes)

mercoledì, maggio 14, 2008

Il nuovo iter normativo dell'impresa sociale

Il nuovo iter normativo dell'impresa sociale
Giorgio Fiorentini - 08/05/2008

L’Impresa Sociale ha chiuso il suo iter normativo con la pubblicazione dei decreti delegati attuativi nella Gazzetta Ufficiale n 86 dell’11 Aprile 2008. Il ruolo dell’Impresa Sociale non solo si sdogana giuridicamente, ma anche come “player” del sistema socio economico italiano.

Prima era considerata una impresa giuridicamente incompiuta. Ora è una realtà operativa. Ma come si definiscono le Imprese sociali?”… Tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale”. E’ condizione necessaria la non distribuzione degli utili. Possono essere imprese for profit (vedi Libro V del Codice civile: spa, srl ecc però senza distribuzione di utili) e imprese sociali non profit (vedi libro I^ del Codice civile Titolo II^: associazioni, fondazioni).
Con i decreti delegati appena pubblicati si ribadisce la caratteristica produttiva dell’impresa sociale. Infatti per il computo della soglia minima del 70% nel rapporto fra prodotti di attività di utilità sociale e ricavi complessivi si escludono “i proventi di rendite finanziarie e immobiliari, le plusvalenze di tipo finanziario e patrimoniale, le sopravvenienze attive e contratti e convenzioni con società ed enti controllati dall’organizzazione che esercita l’impresa sociale o controllanti la medesima”. Questo focus sull’attività produttiva libera la valenza aziendale e “quasi industriale”.
Un ulteriore decreto affronta l’iter per l’iscrizione in apposita sezione dell’ufficio del registro delle imprese delle Camere di Commercio. Questo prelude una rappresentanza specifica delle imprese sociali nel consiglio delle Camere di commercio. Ed anche si propone l’adozione delle linee guida per la redazione del bilancio sociale che è obbligatorio per le imprese sociali. Ma una sottolineatura forte deve essere rimarcata nel decreto inerente le operazioni straordinarie dell’impresa sociale (trasformazione, fusione, scissione e cessione d’azienda). Oltre alla procedura per il rilascio dell’autorizzazione alle operazioni straordinarie ed il rinvio alla disciplina civilistica (vedi da art 2498 a 2506 quater del codice civile) è interessante e giustamente significativo questo nuovo corso “aziendale” delle imprese sociali, in cui si da rilievo alla situazione patrimoniale in cui si enucleano lo stato patrimoniale, il rendiconto gestionale e la nota integrativa. In caso di fusione o scissione si devono aggiungere: 1) le ragioni che inducono ad effettuare l’operazione straordinaria; 2) la prevedibile evoluzione dell’attività dell’ente successivamente al compimento dell’operazione; 3) i miglioramenti previsti in termini di impatto sul tessuto sociale di riferimento; 4) le modalità attraverso le quali il soggetto risultante dall’operazione, garantirà il rispetto del requisito dell’assenza dello scopo di lucro. ”Si passerà da relazioni solo di tipo narrativo e descrittivo ad una programmazione di fasi di evoluzione delle attività ed all’enunciazione di obiettivi quantitativi che permettano di verificare, in seguito, il raggiungimento di risultati sociali reali e non solo di una edulcorata e celebrativa proiezione di intenti. Nodo interessante è il caso della cessione dell’impresa sociale (che è cessione d’azienda) in cui si dovrà documentare sia la situazione patrimoniale sia, fra l’altro, ma con specificità, le modalità con le quali si mantengono le finalità di interesse generale da parte dell’acquirente e si richiedono i criteri di valutazione dell’azienda e le modalità di determinazione del prezzo di cessione. E’ ovvio che in questo modo si apre un’ interessante area di valutazione e una serie di possibili evoluzioni imprenditoriali che non possono essere liquidate in negativo solo perchè si potrebbero paventare opportunismi per i quali esistono gli organi di controllo preposti. In sintesi si potrebbero ipotizzare imprese sociali intese come spa senza distribuzione di utile che, in seguito, possono essere cedute ad un prezzo di vendita che offre un differenziale positivo fra il valore dei titoli sottoscritti allo “start up” ed il valore al momento della cessione. Questo con un utile finale per i conferenti di capitale. Questa formula sviluppa una opportunità per gli stakeholders che sarebbero motivati a gestire al meglio l’attività dell’impresa sociale sia in termini di perseguimento della valorialità teleologica dell’impresa stessa sia in termini di utili che derivano da una gestione equilibrata dell’impresa. Senza massimizzazione speculativa degli investimenti iniziali, ma con un equilibrato ritorno sugli investimenti stessi.

domenica, aprile 06, 2008

Caserta: Insediato Comitato promotore Forum Terzo Settore

Caserta – Presso la sede delle Acli provinciali a Caserta in data 4 aprile 2008 si è insediato il Comitato promotore per il Forum Terzo Settore di Terra di Lavoro.
In coerenza con le linee guida del Forum nazionale e regionale, il comitato provinciale è costituito dalle principali associazioni di volontariato, di promozione sociale e della cooperazione a livello nazionale con sedi operative sul territorio casertano – vedi scheda con adesioni.
Il Forum si pone l'obiettivo di costruire una rete di collaborazione e cooperazione permanente tra i vari soggetti per rilanciare a tutti i livelli le politiche di solidarietà, di pari opportunità e di coesione sociale sulla base di alcuni valori fondamentali: la difesa dei diritti civili e sociali, di legalità, per una reale cittadinanza attiva e partecipazione consapevole sui beni comuni (principio di sussidiarietà).
Il Forum punterà ad accrescere e qualificare un suo ruolo di protagonismo attivo sulle politiche sociali per lo sviluppo locale, per la crescita civile e culturale del territorio su cui aprire un confronto – anche di tipo vertenziale – con le istituzioni, con le altre forze politiche,sociali e produttive.
Nell' ampio dibattito,in cui sono intervenuti/e tutti i rappresentati delle varie associazioni aderenti (Presidenti o loro delegati), è stato ribadita la novità positiva della scelta di fare rete ed integrazione di esperienze e competenze tra diversi soggetti del mondo dell'associazionismo e della cooperazione, già fortemente attivi e radicati sul nostro territorio. Nello stesso tempo è stata sottolineata l'importanza di far nascere il Forum dal basso,sulla base di concrete esigenze e bisogni sociali emergenti nella nostra realtà.
A conclusione dell'incontro è stato deciso di riconvocare la riunione del Comitato Promotore (aperto a tutte le espressioni organizzate del mondo dell'associazionismo e del volontariato di livello nazionale regionale attive nella nostra provincia) per il giorno venerdì 18 aprile alle ore 16,00 presso la sede delle Acli provinciali in via Verdi 42 a Caserta.

All'ordine del giorno saranno i seguenti punti:
Convocazione dell'assemblea costituente del Forum Provinciale Terzo Settore ; Statuto costitutivo ed organismi rappresentativi.

sabato, gennaio 26, 2008

Le Acli del Mezzogiorno per una nuova stagione di partecipazione civile


Verso il Congresso Nazionale delle ACLI
'Migrare dal Novecento. Abitare il presente. Servire il futuro'
Dall'emergenza al futuro possibile.
Le Acli del Mezzogiorno
per una nuova stagione di partecipazione civile


15 febbraio ore 16
Napoli Hotel Ramada Via G.Ferraris.

0re 16. Saluti e introduzione di
Pasquale ORLANDO, presidente ACLI Napoli

interventi:

Il Mezzogiorno tra passato e futuro: condizioni per lo sviluppo.
Prof. Adriano GIANNOLA , Presidente dell'Istituto Banco di Napoli Fondazione*

conclude:

Andrea OLIVERO , presidente nazionale delle ACLI


ore 18. Tavola rotonda.
Le ACLI del, nel, per, con il Mezzogiorno
Passione civile e radicamento sociale per sostenere la crescita e lo sviluppo del Sud
Riconoscere le potenzialità per cambiare l'associazione e il territorio.

intervengono:

Sebastiano ARCIDIACONO presidente ACLI Sicilia
Giuseppe ARDITO presidente ACLI Puglia
Eleonora CAVALLARO presidente ACLI Campania
Francesco MASSARA presidente ACLI Calabria
Sigilfredo RIGA presidente ACLI Abruzzo
Ottavio SANNA presidente ACLI Sardegna

conclude:

Michele RIZZI vice presidente nazionale delle ACLI

*in attesa di conferma

domenica, dicembre 30, 2007

Associazioni cattoliche: Italia libera da armi nucleari

I presidenti firmano un appello che riprende il messaggio del Papa per il 1° gennaio e rilancia la raccolta di firme per 'un futuro senza atomiche'

Roma, 29 dicembre 2007 – Le associazioni italiane di ispirazione cristiana che promuovono e che aderiscono alla campagna Un futuro senza atomiche riprendono, in un appello firmato da tutti i presidenti, il messaggio di Papa Benedetto XVI per il 1° gennaio, ricordando che «in Italia ci sono armi nucleari che non dovrebbero esserci». Per questo, nel periodo dal Natale alla Giornata mondiale della Pace e per l'intero mese di gennaio, chiedono a tutti di aderire alla raccolte di firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per dichiarare l'Italia paese libero da armi nucleari.

«Un'azione tesa a liberare il territorio nazionale dalle armi nucleari di proprietà altrui, potrebbe rappresentare quel gesto di buona volontà che permetta di instaurare un circolo virtuoso, rilanciando così i negoziati internazionali volti allo smantellamento progressivo e concordato delle armi nucleari esistenti». Così scrivono le associazioni cattoliche citando il messaggio del Papa, che invita espressamente, 'in tempi tanto difficili', alla 'mobilitazione di tutte le persone di buona volontà per trovare concreti accordi in vista di un'efficace smilitarizzazione, soprattutto nel campo delle armi nucleari'.

Firmano l'appello i presidenti e direttori di numerose associazioni cattoliche che sostengono la campagna 'Un futuro senza atomiche': Luigi Alici per l’Azione Cattolica, Andrea Olivero per le Acli, Paola Stroppiana e Marco Sala per l’Agesci, Sergio Marelli e Umberto Dal Maso per la Focsiv, don Albino Bizzotto per Beati i costruttori di pace, mons. Tommaso Valentinetti per Pax Christi, padre Giovanni Scudiero per la Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Istituti Missionari in Italia (Cimi), Ilaria Cariaci per il Mir (Movimento Internazionale di Riconciliazione). Firmano anche i direttori delle riviste Missione Oggi, padre Nicola Colasuonno, Mosaico di Pace, padre Alex Zanotelli, e Nigrizia, padre Franco Moretti.

«Un mondo libero da armi nucleari – scrivono i firmatari – è un'aspirazione condivisa dall'umanità». E sulla scia del messaggio papale, denunciano «le molte responsabilità del funesto commercio delle armi convenzionali, dal quale i Paesi del mondo industrialmente sviluppato, come l'Italia, traggono lauti guadagni». «Come in tutte le cose importanti della vita di relazioni – aggiungono –, l'insegnamento evangelico anche in tema di disarmo ci indica la via: ed è quella di agire per primi, perché è giusto farlo, e non semplicemente di accettare di essere nel torto perché anche altri lo sono».

La campagna, 'Un futuro senza atomiche', è promossa da 54 associazioni pacifiste che sono attivate su tutto il territorio nazionale per la raccolta delle firme necessarie alla presentazione di una legge di iniziativa popolare, già depositata presso la Corte di Cassazione di Roma, che chiede l’eliminazione delle testate atomiche dal territorio nazionale. In ottemperanza al Trattato di non proliferazione nucleare (TNP) ratificato nel 1975 dall’Italia, con cui il nostro Paese si impegnò a non produrre e a non acquisire armi atomiche. L’impegno è stato fino ad oggi disatteso: nel territorio nazionale sono infatti custodire 90 testate atomiche fra la base Usaf di Aviano e l’aeroporto militare di Ghedi (Bs).

In allegato l'appello firmato dai presidenti
appello presidenti.doc
[Clicca sul link per il download]: (23 Kbytes)

mercoledì, settembre 19, 2007

CAMPANIA: LEGGE SU DIGNITA' E CITTADINANZA SOCIALE (SCHEDA)

(ASCA) - Napoli, 18 set - Il testo di legge approvato oggi dal Consiglio della Campania assicura la stabilizzazione dei sistema integrato dei servizi ispirato, per usare le parole dell'assessore Rosa D'Amelio, al concetto di universalita'. Un sistema che promuove un welfare inteso non come 'formuila risarcitoria di opportunita' non fruita, ma come uguaglianze di opportunita' a condizioni sociali e stati di bisogno, con particolare riguardo alle pari opportunita' di genere e la liberta' di opzione tra le prstazioni erogabili. In sintesi, il provvedimento, parte da un nuovo concetto di welfare inteso come forma sociale di garanzia della giustizia in democrazia e provvede al potenziamento del ruolo dell'Ambito Territoriale (che costituisce l'unita' minima di riferimento per monitorare i bisogni, per programmare interventi e servizi, per verificare la qualita' e il grado di soddisfazione dei cittadini utenti) in modo integrato con il distretto sanitario e il territorio scolastico corrispondente. La legge - strutturata con programmazione triennale - garantisce i livelli essenziali di assistenza sociale, istituisce il Fondo sociale regionale, il sistema informativo sociale (Sis) e la mappa regionale dei bisogni sociali - un obiettivo strategico della programmazione triennale della Regione Campania. La Regione Campania intende esercitare una funzione di vigilanza e controllo sul sistema integrato dei servizi sociali e territoriali e sulla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni, promuovendo un processo di valutazione partecipata di qualita'. Allo sttao attuale le risorse disponibili sono pari a poco piu' di 80 milioni di euro. dqu/mcc/bra

mercoledì, aprile 04, 2007

Volontariato batte partiti politici 3-1:

E' quanto emerge da una ricerca promossa dell'Arci e realizzata da Unicab, in occasione del cinquantenario dell'associazione

Volontariato batte partiti politici 3-1: la percentuale di italiani che nel corso dell'ultimo anno ha partecipato alle attività promosse dalle associazioni culturali, ricreative, di assistenza e religiose oscilla tra il 24,1% e il 28,8%, mentre i partiti politici tradizionali hanno coinvolto negli ultimi 12 mesi solo il 10% dei cittadini, mentre la percentuale di partecipazione alle attività del sindacato si è fermato al 10,7%. E' quanto emerge da una ricerca promossa dell'Arci e realizzata da Unicab, in occasione del cinquantenario dell'associazione. In particolare, le associazione culturali e ricreative hanno attratto nell'ultimo anno il 28,8% dei cittadini. Le associazioni di assistenza fanno rilevare una percentuale di partecipazione del 26,7%, le organizzazioni religiose del 24,1% e le associazioni sportive del 21,8%. A giudizio di Paolo Beni, presidente nazionale dell'Arci, "i risultati della ricerca confermano l'importanza di stabilire un legame diretto con i cittadini e con le associazioni, senza avere il timore di confrontarsi con le spinte critiche che vengono dal basso. Il mio appello al governo è a ritrovare il dialogo con forme di partecipazioni che coinvolgono milioni di cittadini e a ritrovare un rapporto piu' forte con al società. Quello che preoccupa è la forte resistenza all'azione riformatrice che si incontra nei poteri forti del Paese che condizionano l'opinione pubblica, ma il governo non deve aver paura del dialogo e del confronto con la società". L'indagine, realizzata su un campione di mille cittadini maggiorenni, "ha messo in evidenza un paese vitale, pronto a lasciarsi alle spalle i momenti più difficili, in cui la dimensione del 'locale' è il contesto in cui matura una nuova voglia di società", sottolineano i promotori. In generale, l'84,4% degli intervistati è soddisfatto della qualità della vita nel proprio comune e una percentuale di poco inferiore (83,1%) altrettanto soddisfatta del proprio tenore di vita. Se il 37,9% del campione dichiara che negli ultimi anni il proprio tenore di vita è peggiorato, è più alta (43,1%) la percentuale di chi ritiene che nei prossimi anni andrà meglio. Quanto ai consumi culturali, su 100 italiani mediamente 23 vanno al cinema una volta al mese, quattro vanno a teatro, sei a mostre d'arte e sette ad eventi musicali. Il 56,4% del campione sfoglia un giornale almeno tre o quattro volte nell'arco della settimana, ma ben il 56% non arriva a leggere più di tre libri all'anno. Per quanto riguarda l'Arci, è risultata al terzo posto tra le organizzazioni no-profit più conosciute, preceduta solo da Wwf e Unicef.

I cinquant'anni dell'Arci
L'Arci compie 50 anni. Il 25 e 26 maggio del 1957, a Firenze, la convenzione dei sodalizi di base di Bologna, Novara, Pisa, Torino e Firenze dava vita ad un'associazione che oggi conta oltre un milione di soci e una rete di migliaia di case del popolo, circoli culturali e centri sociali diffusi in tutto il paese. "Rivendichiamo con orgoglio le nostre origini nelle case del popolo degli anni '50- dice Paolo Beni, presidente dell'Arci- ma abbiamo anche saputo cambiare nel tempo, facendoci attraversare dalle trasformazioni del Paese". Quello dell'Arci, prosegue Beni, e' "un percorso che ha coinvolto e formato generazioni di cittadini, per i quali ha rappresentato una palestra di democrazia". Le iniziative per celebrare il cinquantenario si snoderanno per tutto il 2007, sull'intero territorio nazionale, coinvolgendo le strutture locali. Gli eventi principali si terranno a Firenze tra il 24 e il 27 maggio. "Il cinquantenario- aggiunge Beni- sara' anche un'occasione per riflettere sul contributo che ancora possiamo dare al Paese". "L'associazionismo- conclude il presidente dell'Arci-rappresenta per noi un antidoto all'isolamento delle persone e all'egoismo sociale attraverso un lavoro di costruzione di legami fatto dal basso ".




venerdì, febbraio 23, 2007

L'APPELLO DELL'ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO: L'AZIONE RIFORMATRICE DEL GOVERNO DEVE CONTINUARE

Roma, 23 febbraio. Il CPS-Comitato per la promozione dello Sport per tutti, composto da nove associazioni sportive nazionali, in rappresentanza di 3 milioni di cittadini soci (Acsi, Aics, Csen, Csi, Cusi, Endas, Mspi, Uisp e Us Acli) lancia un appello al Presidente della Repubblica e alle forze politiche affinché il Governo possa continuare con decisione e con coerenza ad affrontare e a lavorare sulle priorità vere degli italiani, tra le quali va assunta una azione riformatrice nello sport.
In questi mesi si è aperta la strada ad un progetto nazionale per una nuova cultura sportiva, fortemente sostenuto dall'associazionismo di promozione sportiva che ha trovato, finalmente, un interlocutore autorevole nel Ministero per le attività sportive. Si tratta di una importante novità nel panorama politico e istituzionale del nostro Paese che non vogliamo perdere.
E' necessario proseguire con forza nel percorso di riforma del sistema sportivo italiano, che attualmente è inadeguato: c'è bisogno di nuove risorse, nuove opportunità, nuova strutturazione.
"Lo sport non può essere un'attività riservata a pochi, ma un diritto di tutti": questa è la strategia sulla quale chiediamo che il governo possa continuare a procedere.
Serve proseguire senza interruzioni sulla strada di una legge quadro sullo sport, che riconosca e metta al centro lo sport dei cittadini, lo sport sociale e per tutti, e che avvii nuove politiche pubbliche a livello di scuola, salute, ambiente e urbanistica, politiche sociali, in sintonia con le politiche sportive e sociali delle Regioni e degli Enti locali.

Il governo Prodi vada avanti. Appello di molte associazioni

Non c'è nessun motivo per trasformare il voto al Senato in una crisi politica generale.

Intervenendo al Senato il Ministro degli Esteri D'Alema ha evidenziato gli elementi di discontinuità che caratterizzano la politica estera del nostro governo indicando alcuni importanti impegni e obiettivi che debbono essere portati avanti con ancora più determinazione insieme alle organizzazioni della società civile e agli enti locali che nel nostro paese operano in tanti per la pace, i diritti umani e la giustizia.
Grandi sfide sollecitano il nostro paese ad assumersi sempre maggiori responsabilità in Europa e nel mondo. Di questa nuova politica c'è bisogno per contribuire attivamente al superamento dell'unilateralismo e delle logiche di guerra, per ridare spazio alla politica, al diritto e alle istituzioni internazionali democratiche, alla lotta alla miseria, alla prevenzione e soluzione pacifica dei conflitti, alla giustizia e alla democrazia internazionale.
Chiediamo al Governo Prodi di mantenere aperto il dibattito e il confronto che oggi si è svolto al Senato e di estenderlo a tutto il paese perché sempre più grande sia la consapevolezza e la partecipazione diretta dei cittadini e delle loro organizzazioni.
Ci sono molti valori e obiettivi condivisi dalla stragrande maggioranza degli italiani. Ci sono anche scelte che debbono ancora essere dibattute e compiute in modo democratico e partecipato.
Il Governo Prodi vada avanti. Lo deve agli italiani che non sopporterebbero di tornare indietro. Lo deve ai tanti cittadini del mondo che confidano nella nuova politica estera dell'Italia.
Primi firmatari:
Arci, Associazione per la pace, Auser, Beati i costruttori di pace, Centro per la pace Forlì Cesena, CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, Consorzio Italiano di Solidarietà, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Libera, Lunaria, Rete Nuovo Municipio, Tavola della Pace, Uisp, Un ponte per...
Per adesioni: ufficiostampa@arci.it tavola@perlapace.it

sabato, gennaio 20, 2007

Le associazioni presentano la Carta per il Clima, l’Equità e la Lotta alla Povertà

I temi della povertà e dell’equità sono connessi strettamente agli effetti dei mutamenti climatici e alle azioni che i singoli governi e la comunità internazionale devono intraprendere per rallentarne, e in prospettiva fermarne, i tragici effetti sulla Natura e sulle popolazioni. I poveri e i paesi meno sviluppati subiscono per primi, e in misura sempre crescente le conseguenze del riscaldamento globale, un fenomeno originato e alimentato dalle attività umane e da una crescita economica iniqua e non sostenibile, basata sull’utilizzo dei combustibili fossili inquinanti. La vulnerabilità dei poveri agli impatti dei mutamenti climatici fa sì che le agende siano strettamente connesse, e che non si possa affrontare un problema senza affrontare l’altro. Anche per questo in tutto il mondo le ONG, i movimenti della società civile e le organizzazioni sindacali stanno cooperando in modo sempre più stretto, e in alcuni casi hanno formalmente unito le proprie forze; in questa direzione si muove, in modo significativo, anche la Risoluzione adottata dal Comitato Esecutivo della Confederazione Europea dei Sindacati (Bruxelles, 18 ottobre 2006) 'Affrontare il cambiamento di clima: una priorità sociale, le vie d'azione'.
La visione
Per combattere i mutamenti climatici occorre puntare sulla qualità più che sulla quantità, individuare e usare forme di energia pulita, rinnovabile, diffusa, democratica, consumare meno e meglio, superare le differenze e le ingiustizie tra i popoli e le persone, in altre parole adoperarsi perché il Nord e il Sud del mondo possano condividere un orizzonte di buonsenso, di salute, di equità e di felicità. Va riconosciuto come l’assenza di una coerente politica in tal senso abbia comportato non solo danni ambientali difficilmente recuperabili, ma anche danni economici, sociali ed umani. Vanno pertanto ricercate soluzioni complesse ed articolate che includano la promozione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio tra cui la lotta alla povertà, l’accesso all’istruzione primaria, il miglioramento delle condizioni di salute, la sostenibilità ambientale e la cooperazione tra i popoli, unite alla promozione dell’occupazione dignitosa, di qualità nel pieno rispetto dei diritti fondamentali del lavoro e dell’ambiente e di politiche economiche e commerciali eque volte a superare la vulnerabilità dei paesi poveri.
Il contesto
La comunità scientifica internazionale ha ormai accumulato una grande quantità di dati che confermano che il clima stia cambiando e documenta il ruolo e la responsabilità umana in questo cambiamento. Il riscaldamento globale, provocato dall’incremento dell’effetto serra naturale, è dovuto principalmente all’aumento della concentrazione nell’atmosfera dei cosiddetti gas climalteranti, primo tra tutti l’anidride carbonica, la CO2. Questo aumento è provocato dalle attività umane, in massima parte dalle attività industriali di trasformazione dell’energia e dai sistemi di trasporto basati sull’utilizzo di veicoli a motore, alimentati con i combustibili fossili. Gli impatti dei mutamenti climatici sono visibili, percepibili e stanno progredendo più velocemente di quanto gli stessi scienziati si aspettassero.
Purtroppo mentre il mutamento climatico avanza, le trattative e le azioni dei governi per fronteggiare questa situazione che presenta scenari futuri drammatici, procedono in maniera lentissima e in alcuni casi con un’irresponsabile azione di negazione e mistificazione della documentazione scientifica sin qui raccolta.
I mutamenti climatici mettono e metteranno a dura prova la possibilità di tutti gli Stati di far fronte a tragedie di enorme portata, persino quelli degli Stati più ricchi del mondo. Ma la maggiore sofferenza ha colpito, e purtroppo colpirà, le persone e i paesi più poveri e vulnerabili del globo, che saranno a serio rischio di siccità, alluvioni, fame e incremento delle malattie. Questo determinerà un ulteriore aumento del livello di povertà, favorendo fenomeni epocali come le migrazioni di persone e l’aumento dei conflitti, aumentando il numero dei profughi ambientali che il Programma Ambiente delle Nazioni Unite stima aver già superato quelli di guerra. Anche la natura subirà enormi danni: per la metà di questo secolo, autorevoli previsioni indicano per un terzo delle specie terrestri il rischio dell’estinzione.
Nessuno conosce il limite di concentrazione dei gas climalteranti in atmosfera oltre il quale può verificarsi il passaggio di una soglia con effetti che potrebbero risultare devastanti ed incontrollabili per l’intera comunità umana presente sul pianeta. Numerosi scienziati indicano un aumento medio della temperatura globale di 2° gradi centigradi rispetto all’epoca preindustriale come la soglia oltre la quale gli effetti dei mutamenti climatici possono diventare irreversibili oltre che catastrofici. I Governi e la Comunità Internazionale hanno il dovere e la responsabilità di impegnarsi a fare di tutto per cercare di stare ben al di sotto di tale soglia, il che equivale a tagliare le crescenti emissioni di gas serra a livello globale in modo che raggiungano il loro picco massimo al più tardi entro il 2015. I paesi industrializzati devono ridurre le proprie emissioni di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2015, e del 30-35% entro il 2020, per arrivare all’80% entro la metà del secolo. Gli altri paesi devono iniziare al più presto a disaccoppiare la crescita economica e dalle emissioni di CO2, garantendo comunque il diritto ad uno sviluppo sostenibile e l’accesso al bene comune energia.
Gli obiettivi a livello internazionale
I Paesi che provocano le maggiori emissioni di anidride carbonica, a partire da quelli che hanno la responsabilità della situazione attuale, devono adottare da subito politiche e programmi mirati a ridurre le proprie emissioni per fare in modo che il mondo possa rallentare e fermare il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C. Nel corso degli ultimi anni sono stati assunti impegni internazionali scarsamente mantenuti. Il Protocollo di Kyoto, approvato dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici nel 1997 ed entrato in vigore nel 2005, è uno strumento importante, per la sua duplice struttura costituita da indicazioni di politiche e misure e da strumenti di mercato per ridurre le emissioni; di grande rilievo la sua natura giuridica vincolante, che prevede sanzioni per i paesi industrializzati inadempienti. Per il primo periodo di azione del protocollo, che si concluderà nel 2012, gli obiettivi di riduzione fissati erano limitati, ma vanno stabiliti al più presto nuovi e significativi target per il post 2012. Tutti i paesi devono condividere il dovere di assicurare che i mutamenti climatici più pericolosi e dannosi siano evitati in modo permanente, e quindi impegnarsi in politiche che garantiscano il declino delle emissioni di gas serra entro il 2015. In tal senso, auspichiamo che le trattative internazionali divengano davvero efficaci e dirette per arrivare a un accordo che stabilisca e promuova quei tagli alle emissioni di CO2 che la comunità scientifica ci indica come necessarie e imprescindibili per rallentare, e in futuro fermare, i mutamenti climatici.
La lotta ai cambiamenti climatici presuppone azioni di ampio spessore politico ed economico e con un approccio sinergico. Per quanto riguarda le politiche commerciali, impegnare i paesi industrializzati ad introdurre modifiche sostanziali per far si che gli accordi commerciali siano in sintonia con le norme internazionali ambientali , che si definiscano politiche che abbiano approccio multilaterale mirate alla crescita dei mercati interni in particolar modo dei paesi poveri e delle popolazioni più povere, alla promozione e tutela del lavoro dignitoso, e di un commercio più equo, di una politica agricola sostenibile che, superando i sussidi alla esportazione e le misure protezionistiche che ostacolano i paesi poveri, sappia però anche dare risposte adeguate alla questione della sicurezza e della sovranità alimentare, con particolare attenzione all’agricoltura familiare e alla qualità dei prodotti.
Nell’aprire i mercati ai prodotti dei paesi più poveri, gli standard ambientali e di sostenibilità devono essere oggetto di programmi di condivisione proprio con i paesi più poveri sin dagli inizi della loro definizione affinché i paesi poveri non si trovino nelle condizioni di incontrare ostacoli al commercio.
Riteniamo inoltre necessario assumere immediatamente misure atte ad attenuare gli effetti del riscaldamento globale già in atto. Sono quindi necessari piani e misure di adattamento per i quali i paesi più poveri vanno assistiti, anche finanziariamente, dai paesi maggiormente responsabili dell’aumento della concentrazione dei gas serra in atmosfera.
Riteniamo indispensabile aiutare i Paesi in Via di Sviluppo a intraprendere la strada delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, per ottenere i maggiori benefici economici e ambientali possibili anche attraverso il ricorso allo strumento del Clean Development Mechanism (CDM) previsto dal Protocollo di Kyoto, a patto che tali progetti siano davvero addizionali alle misure già previste, efficaci e garantiti nel perseguire l’obiettivo della riduzione delle emissioni, e assicurino il pieno rispetto dei diritti delle comunità locali. In tal senso, si ritiene imprescindibile che tutti i progetti siano certificati secondo i criteri del Gold Standard assegnato solo a progetti di efficienza energetica e promozione delle fonti rinnovabili che apportino un alto contributo di sviluppo sostenibile (http://www.cdmgoldstandard.org/).
Riteniamo anche indispensabile aiutare i Paesi in Via di Sviluppo ad essere protagonisti del mercato del carbonio definendo per il periodo successivo al 2012 nuovi meccanismi come approcci di settore e politiche e misure di sviluppo sostenibile che riducano le emissioni e generino flussi di investimenti ambientalmente e socialmente sostenibili e trasferimenti di tecnologie pulite difficilmente raggiungibili solo con meccanismi basati su progetti.
A tal fine auspichiamo una politica di cooperazione internazionale mirata e coerente, partendo dal reperimento di adeguate risorse e attraverso nuove forme di finanziamento internazionale, condizionando altresì i finanziamenti dei singoli governi alle istituzioni internazionali e alle banche regionali di sviluppo perché i loro programmi siano fortemente coerenti con gli obiettivi di lotta al cambiamento climatico, alla promozione di uno sviluppo sostenibile e del lavoro dignitoso e sperimentando soluzioni innovative sul piano dei cambiamenti climatici, della tutela ambientale e del rispetto dei diritti umani e del lavoro. Per raggiungere questi obiettivi sarà fondamentale promuovere il confronto e la collaborazione degli esperti in materia di sviluppo, lavoro, commercio, ambiente e cooperazione al fine di promuovere seri programmi di sviluppo sostenibile.
Sarà altrettanto fondamentale promuovere programmi a sostegno della riconversione industriale e al sostegno sociale per la riallocazione delle risorse lavorative. Importante sarà pertanto la promozione delle Linee Guida OCSE sulle multinazionali, una seria definizione di programmi di CSR [Responsabilità Sociale di Impresa] e una strategia mirata da proporre alla prossima scadenza del G8 . La CSR, il commercio equo e solidale, la finanza etica ed il microcredito potranno essere i concetti chiave e gli strumenti operativi per la promozione di un nuovo approccio alla cooperazione.
Gli obiettivi in Italia
Per quanto riguarda l’Italia – terza nazione per emissioni in Europa - sottolineiamo che il nostro paese è molto lontano dall’obiettivo, ancorché minimo, fissato per il primo periodo del Protocollo di Kyoto, anzi sta andando in senso diametralmente opposto. Le misure per tagliare le emissioni di anidride carbonica non devono essere vissute come un danno, ma come un'opportunità storica per raggiungere uno stile di vita più equilibrato e basato sulla qualità, ma anche come l’occasione per affrontare e risolvere i problemi di dipendenza energetica del paese e come un’opportunità economica. Occorre dar vita a un vero e coordinato piano energetico nazionale (“a tutto tondo” e interdisciplinare) per tagliare le emissioni di anidride carbonica, affrontando i problemi in tutti settori produttivi, negli usi civili e nei trasporti; riteniamo che vadano pensate e usate le leve della fiscalità e vada rimessa mano agli incentivi per assicurarsi che siano efficaci e diretti a promuovere l’efficienza energetica, le fonti di energia davvero rinnovabile e pulita che necessitano di sostegno, la mobilità sostenibile. In tal senso, la legge Finanziaria 2006 costituisce un primo passo positivo, ma parziale.
In tale piano vanno coinvolte le amministrazioni regionali e locali, prevedendo la condivisione dei target e degli impegni specifici nei settori di loro competenza.
La missione
Le associazioni e organizzazioni che sottoscrivono questo documento si impegnano, insieme e ognuno nel proprio ambito, a battersi perché i mutamenti climatici indotti dall’uomo siano controllati e tenuti al di sotto dell’aumento dei 2°C rispetto al periodo preindustriale, e ritengono questo fine strettamente connesso al loro impegno di promuovere la giustizia sociale, ambientale ed economica a livello globale.
ELENCO ADESIONI ALLA CARTA PER IL CLIMA, L’EQUITÀ E LA LOTTA ALLA POVERTÀ
Associazioni e organizzazioni riportate in ordine alfabetico
ACLI
ActionAid International
Altraeconomia
Armadilla
Associazione ONG Italiane: A.C.R.A.; A.C.S.; A.D.R.A. ITALIA (OSA); A.F.M.A.L.- F.B.F.; A.I.C.O.S.; A.I.D.O.S.; A.I.S. –Seguimi; A.I.S.P.O.; A.M.R.E.F.; A.M.U.; A.N.L.; A.N.P.A.S.; A.P.S; A.R.C.S.; A.S.eS.; A.S.I. – SA; A.S.I.A.; ALISEI; AMANI ONLUS; A.S.F.; Associazione Monserrate; Associazione Orlando; C.A.S.T; C.C.M.; C.C.S.; C.D.S.; C.E.S.E.S.; C.E.S.T.A.S.; C.I.A.I.; Centro Internazionale Crocevia- C.I.C.; C.I.C.S.E.N.E.; C.I.E.S.; C.I.N.S.; C.I.P.M.O.; C.I.P.S.I.; C.I.S.P.; C.I.S.S.; C.O.C.I.S.; C.O.S.V.; C.R.I.C.; C.T.M. – Lecce; CARITAS ITALIANA; CE.S.P.I; CE.SVI.Te.M.; Ce.V.I.; CENTRO ELIS; CESVI; Co.S.P.E.; Comunità di Sant'Egidio-ACAP; Comunità Papa Giovanni XXIII; COOP.I.; D.P.d.U.; DISVI; Dokita; E.N.Gi.M.; F.d.Uo.; Fondazione Brownsea; G.A.O.; G.M.A.; G.R.T.; G.U.S.; G.V.C.; I.C.E.I.; I.C.U.; I.F.P.; I.S.C.O.S.; I.S.I.; Il Sole; INTERSOS; INTERVITA; ITACA; L.T.M.; Legambiente; M.A.G.I.S.; M.A.I.S.; Mani Amiche; MANI TESE; Movimento Africa '70; Movimondo; N.S.S.; Nexus CGIL; Oikos; PEACE GAMES; Progetto Continenti (PC); PRO.SUD; PROSVIL; R.C.; RE.TE; S.C.S.F.; S.J.A.Mo.; S.P.S.; Secco Suardo; SENIORES; SINERGA; SIV.Tro. – VSF; SUCOS; Sviluppo 2000; TdH Italia; Te.N. Terra Nuova; U.Co.De.P.; V.I.D.E.S. Internazionale; V.I.S.; V.I.S.E.S.; V.O.S.S.; Voglio Vivere; Volontari nel Mondo – FOCSIV e le 60 ong associate: A.B.C.S.; A.C.A.V.; ACCRI.; A.D.P.; A.E.S.-C.C.C.; Ai.Bi.; AIFO; A.L.M.; AMAHORO Onlus; A.M.G.; ASAL; A.S.I.; A.S.P.Em.; AVAZ; AVSI Fondazione; CEFA; CELIM BERGAMO; Ce.L.I.M. Milano; Centro Mondialità Sviluppo Reciproco; C.I.S.V.; C.L.M.C.; C.O.E.; CO.M.I.; CO.MI.VI.S; Cooperazione e Sviluppo; CO.P.E.; C.P.S.; C.V.C.S.; C.V.M.; EsseGiElle; FON.SIPEC; FON.TOV.; GVS; I.B.O. Italia; IPSIA – ACLI; LABOR MUNDI; L.V.I.A.; Medici con l'Africa C.U.A.M.M.; MLAL; M.L.F.M.; M.M.I.; MO.C.I.; M.S.P.; O.P.A.M.; O.S.V.I.C.; O.V.C.I.; OVERSEAS; PdF; PRO.DO.CS.; PRO.MOND.; R.T.M.; SCAIP; Senzaconfini Onlus; S.V.I.; U.C.S.E.I; U.M.M.I.; U.V.IS.P.; V.I.D.E.S.; V.I.S.B.A.; V.I.S.P.E.
CINI: ActionAid International; Amref Italia; CBM; Save the Children; Terres des Hommes; VIS; WWF CIPSI CGIL CISL COCIS CRBM Fair FOCSIV Greenpeace Intersos legambiente No Excuse Prosud UIL Rete Lilliput Save the Children Terres des Hommes
Tradewatch Ucodep UIL WWF Sinistra Ecologista Associazione culturale GreenAccord
Amici della Terra Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

venerdì, dicembre 15, 2006

RAPPORTO SULL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE

IX RAPPORTO IREF SULL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE Roma, 19 dicembre 2006 – Ore 10,30
Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” – Sala delle Atti parlamentari Palazzo della Minerva – Piazza della Minerva 38
A 3 anni dall’ultima edizione, le Acli presentano il IX Rapporto dell’Iref sull’Associazionismo sociale, il programma di ricerca che sin dal 1984 analizza, con cadenza periodica, le forme di partecipazione sociale e l’impegno volontario dei cittadini italiani. Martedì 19 dicembre, alle 10,30, a Roma, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini” (Sala degli Atti parlamentari), in Piazza della Minerva 38. Intervengono: il vicepresidente del Consiglio dei Ministri Francesco Rutelli; il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, il senatore Luigi Bobba, presidente dell’Iref; le portavoci del Forum del Terzo Settore Maria Guidotti e Vilma Mazzocco; il professore Stefano Zamagni dell’Università di Bologna; il responsabile scientifico dell’Iref Cristiano Caltabiano; il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero.
Il declino del sistema-paese, gli anticorpi della società civile, i diversi modi di concepire ed agire il ruolo di cittadini, l’evoluzione dell’associazionismo in Italia, sono i temi affrontati in particolare da quest’ultima edizione del Rapporto, costruito su un campione rappresentativo di 1000 individui, intervistati “faccia a faccia” sulla base di un questionario. Durante l’incontro di martedì 19 verrà presentata e discussa una sintesi del rapporto con particolare riferimento ai risultati dell’indagine campionaria.
PROGRAMMA:
“Gli anticorpi della società civile”
IX RAPPORTO IREF SULL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE
Roma, 19 dicembre 2006 – Ore 10,30
Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” – Sala delle Atti parlamentari
Palazzo della Minerva – Piazza della Minerva 38
Intervengono, tra gli altri:
il vicepresidente del Consiglio dei Ministri, FRANCESCO RUTELLI
il ministro della Solidarietà sociale PAOLO FERRERO
il presidente nazionale delle Acli, ANDREA OLIVERO
IX RAPPORTO IREF SULL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE Roma, 19 dicembre 2006 – Ore 10,30
IL RAPPORTO SULL’ASSOCIAZIONISMO SOCIALE:
UN’INDAGINE INIZIATA PIU’ DI 20 ANNI FA

Il Rapporto sull’Associazionismo Sociale ha una lunga storia dietro le spalle. Risale infatti al 1984 la prima edizione di questa ricerca voluta dalle Acli e realizzata dall’ IREF (Istituto di Ricerche Educative e Formative). Il punto di forza di questa ricerca è da sempre quello di analizzare da vicino la società civile italiana, fornendo una radiografia completa sulle forme di partecipazione politica e sociale dei cittadini.
Negli anni il Rapporto ha seguito le principali evoluzioni della nostra società cogliendo, con largo anticipo, alcuni fenomeni sociali rilevanti: la crescita capillare dell’associazionismo pro-sociale e del volontariato; l’emergere di stili di consumo responsabile e di forme di filantropia; la crisi delle rappresentanze sociali e politiche tradizionali (partiti, sindacati, associazioni di categoria).
L’ultima edizione del Rapporto (la nona) compie una ricognizione nell’Italia di oggi, cercando di individuare le risorse individuali e collettive con cui gli italiani reagiscono ad una situazione critica sotto il profilo economico, sociale e politico.
Le prime sette edizioni del rapporto sono state realizzate con il sostegno del CNEL, mentre le ultime due si sono avvalse del contributo della Fondazione Cariplo. Grazie al rigore scientifico e metodologico, il Rapporto sull’ Associazionismo Sociale è diventato un punto di riferimento per politici, esperti e dirigenti del Terzo Settore, i quali attingono alle analisi contenute in questa ricerca per “leggere” i principali cambiamenti in atto nel nostro Paese.