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martedì, ottobre 28, 2008

APPELLO DICIAMO NO ALLE CLASSI DI INSERIMENTO


APPELLO
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica

In relazione alla mozione approvata il 14 ottobre 2008 dalla Camera dei Deputati nell’ambito del Decreto di Legge n.137 del 1° settembre 2008, i Firmatari dell’Appello esprimono una categorica contrarietà a qualsiasi forma di separazione fra gli alunni della scuola pubblica italiana su base etnica, sia che questa separazione avvenga in “classi di inserimento”, sia che si espliciti sotto qualsiasi altra forma di discriminazione, anche se definita “positiva e transitoria”.
Tale mozione è, infatti, in assoluta controtendenza con la cultura d’integrazione della scuola italiana, la quale ha nel tempo maturato metodi, strategie e supporti che la rendono unica nel panorama europeo e mondiale nel campo della formazione e della istruzione.
Nelle “classi di inserimento”, o comunque le si voglia definire, l’aggregazione di alunni di diversa provenienza culturale e di diversa età anagrafica rischia di fatto di “segregare” gruppi di bambini ed adolescenti, tra l’altro per periodi di tempo indefiniti. Come sarà possibile integrare in contesto di apprendimento alunni che, pur avendo imparato tecnicamente la lingua italiana, nulla hanno vissuto dell’aspetto relazionale-affettivo che è sempre implicito in un percorso di apprendimento/insegnamento? Di fatto, l’acquisizione della lingua avviene nel contesto della relazione interpersonale e di gruppo che caratterizza una classe scolastica.
La ferma contrarietà dei Firmatari si estende anche alla possibilità, anch’essa prevista dalla suddetta mozione, di non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ogni anno. Si tratta di una scelta che va contro la Convenzione dei diritti dell’infanzia e la Costituzione Italiana, che sanciscono il diritto soggettivo dei minori presenti sul territorio nazionale a frequentare la scuola pubblica.
Un fermo no è espresso anche riguardo alla previsione di insegnamenti speciali per gli alunni stranieri, i corsi di “educazione alla legalità e alla cittadinanza”, considerato che non vi è motivo di pensare che i bambini stranieri ne abbiano maggiore necessità rispetto a quelli italiani, poiché non si può presupporre che i primi siano “naturalmente” più propensi alla devianza rispetto ai secondi.
Nel ribadire la ferma disapprovazione sui contenuti della mozione i Firmatari propongono alcuni elementi utili ad avviare o consolidare nella scuola una piena integrazione; si tratta infatti di:
- distinguere e semmai differenziare gli interventi nella Scuola Primaria e Media Inferiore da quelli delle Scuole Superiori e Licei;
- considerare le sperimentazioni già in atto (sostenute tra l’altro da Amministrazioni Comunali e Regionali) nell’ambito delle quali il problema della lingua viene affrontato e risolto, senza privare gli alunni di un processo di apprendimento significativo;
- monitorare tali esperienze per diffonderle più estesamente, facendo attenzione a rispettare i diversi contesti ambientali;
- distribuire le presenze straniere nelle classi, rispettando la territorialità in modo da non creare gruppi in cui la presenza di italiani sia minoritaria;
- recuperare e valorizzare il percorso scolastico pregresso dell’allievo straniero (anche se non parla italiano, non vuol dire che non capisce niente e non sa niente);
- usare le discipline scolastiche come strumento per un’educazione alla conoscenza che tenga conto dell’ampiezza e dell’estensione dei saperi, nonché delle interconnessioni che esistono in tutti i campi delle attività umane;
- attivare concretamente l’inserimento e il successo scolastico di tutti gli allievi creando allo stesso tempo spazi di coesistenza educativa, mettendo in grado tutto il personale della scuola, in particolare i docenti, di far ricorso a nuovi strumenti professionali e di apprendere, attraverso un’adeguata formazione, modalità metodologiche/comunicative che tengano conto di tutte le diversità presenti nelle classi;
- attivare laboratori di sostegno linguistico anche fuori orario di scuola, ma ad essa organicamente agganciabili, in collaborazione con organismi e strutture dell’extrascuola specializzati;
- mettere a disposizione delle scuole le risorse finanziarie necessarie per attuare tali percorsi.
Per aderire al presente Appello inviare una e-mail a: roma@cidisonlus.org
specificando nome, cognome e organismo di appartenenza.

Primo firmatario: Cidis Onlus
Glob Act
Alisei Coop
Ci.Sei.
Credito Senza Confini
Girasole

martedì, marzo 20, 2007

Un appello per il partito democratico

abbiamo ricevuto da alcuni amici della rete di Incontriamoci un appello per il Partito Democratico e volentieri lo facciamo circolare.
Crediamo utile che i cittadini si facciano sentire, perchè sono decisivi per la costruzione del Partito Democratico, che può nascere bene solo se "democratico" significa aperto alla partecipazione di tanti.



La recente crisi di governo ha evidenziato come gli elementi caratterizzanti l'autonomia dei partiti della maggioranza, se non rispettano una sintesi politica condivisa, possano mettere in discussione la stessa sopravvivenza della coalizione.
La coscienza dei singoli eletti ha sovrastato l'interesse politico generale della maggioranza degli elettori che hanno voluto questo governo e temono il ritorno del governo di centrodestra. Timore non solo per il rischio della riproposizione di Berlusconi a Presidente del Consiglio, ma soprattutto perché si verrebbe ad interrompere un processo di riforme, iniziato da questo governo, tanto cauto quanto, alla prova dei fatti, coraggioso se raffrontato a quello di tutti i governi precedenti.

Per questo ci sembra che sia arrivato il momento opportuno perchè i 4 milioni di cittadini che hanno partecipato alle Primarie per scegliere il leader del Centrosinistra rifacciano sentire oggi tutti insieme la loro voce alta e forte.

Bisognerà infatti "rammentare" ai nostri eletti quale è la volontà popolare prevalente ed imporre che tutti i partiti della coalizione rispettino il Programma di Governo, presentato in campagna elettorale, e da tutti sottoscritto.

La crisi di governo ha poi dimostrato, come sia diventata urgente la nascita di un grande soggetto politico come il Partito Democratico che possa essere di riferimento per una coalizione riformista stabile e forte nella capacità di governo.

Lanciamo questo appello perché auspichiamo che il processo di costruzione del Partito Democratico non parta solo dai legittimi accordi dei partiti costituenti, ma si basi sulla volontà chiaramente espressa da milioni di elettori in occasione delle Primarie. Per questa ragione crediamo sia necessario che, nella costruzione di questo nuovo soggetto politico, sia dato il giusto peso e ruolo a chi ha partecipato alle Primarie e a continuato a dare il proprio sostegno politico al di fuori delle tradizionali strutture di partito.

Per questo proponiamo al coordinamento di Incontriamoci di fare circolare questo appello tra i suoi iscritti alla rete, per ridare forza e voce alla base degli elettori che hanno indicato, sia alle Primarie che alle Politiche, una volontà unitaria per un partito democratico e riformista.

Abate Matelda, Alemi Mahvash, Angeli Fiorella, Bargelli Franco, Bellumore Cinzia, Bianchedo Ines, Capponi Francesco, Ciabattoni Rossana, Corato Simonetta, Costa Claudia, Del Campo Michele, Fanchiotti Aldo, Claudio Francia, Iori Aurelio, Gervasio Leietta, Guastalla Giorgio, Ndiaye Insa, Pagani Fabio, Pellicelli Fausto, Pipari Domenica, Re Leonardo, Redini Marika, Rossi Antonia, Russo Carmine, Salanitro Maria, Sechi Alessandro, Stolfi Nicola, Traclò Francesco

Per sottoscrivere l'Appello clicca sul titolo.

venerdì, febbraio 23, 2007

L'APPELLO DELL'ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO: L'AZIONE RIFORMATRICE DEL GOVERNO DEVE CONTINUARE

Roma, 23 febbraio. Il CPS-Comitato per la promozione dello Sport per tutti, composto da nove associazioni sportive nazionali, in rappresentanza di 3 milioni di cittadini soci (Acsi, Aics, Csen, Csi, Cusi, Endas, Mspi, Uisp e Us Acli) lancia un appello al Presidente della Repubblica e alle forze politiche affinché il Governo possa continuare con decisione e con coerenza ad affrontare e a lavorare sulle priorità vere degli italiani, tra le quali va assunta una azione riformatrice nello sport.
In questi mesi si è aperta la strada ad un progetto nazionale per una nuova cultura sportiva, fortemente sostenuto dall'associazionismo di promozione sportiva che ha trovato, finalmente, un interlocutore autorevole nel Ministero per le attività sportive. Si tratta di una importante novità nel panorama politico e istituzionale del nostro Paese che non vogliamo perdere.
E' necessario proseguire con forza nel percorso di riforma del sistema sportivo italiano, che attualmente è inadeguato: c'è bisogno di nuove risorse, nuove opportunità, nuova strutturazione.
"Lo sport non può essere un'attività riservata a pochi, ma un diritto di tutti": questa è la strategia sulla quale chiediamo che il governo possa continuare a procedere.
Serve proseguire senza interruzioni sulla strada di una legge quadro sullo sport, che riconosca e metta al centro lo sport dei cittadini, lo sport sociale e per tutti, e che avvii nuove politiche pubbliche a livello di scuola, salute, ambiente e urbanistica, politiche sociali, in sintonia con le politiche sportive e sociali delle Regioni e degli Enti locali.

giovedì, febbraio 15, 2007

Appello: Sosteniamo la cultura e lo spettacolo nella Regione Campania


Premessa
Lo spettacolo dal vivo è un fattore strategico per la crescita sociale ed economica del territorio, un motore della crescita collettiva che richiede un ruolo politico forte,presente,continuativo.
Il suo sviluppo,la sua crescita,la sua stabilità dipendono dall’equilibrio degli interventi pubblici destinati alla promozione dell’offerta e della domanda di spettacolo dal vivo, attuati con visione strategica, regole certe, coordinamento.
La Regione Campania finalmente si appresta ad approvare un disegno di legge regionale in materia di interventi regionali di promozione dello spettacolo dal vivo.
Scopo dei nostri incontri è stato quello di commentare e discutere in un contesto di collaborazione con le Istituzioni esteso a tutti gli operatori del settore,il nuovo disegno di legge sullo spettacolo della Regione Campania, con particolare attenzione alla salvaguardia del mondo dell’associazionismo culturale che da sempre ha contribuito e contribuisce alla creazione ed alla diffusione di significativi progetti culturali e di spettacolo.
Il nostro obiettivo è stato ed è quello di contribuire al dibattito tra il nostro settore, che non sempre si sente pienamente rappresentato ed ascoltato, e le Istituzioni competenti.
PROPOSTE
Le proposte al disegno di legge, che sono state messe all’evidenza della VI Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Campania grazie ad un accurato lavoro di incontri ed audizioni promosso dalla Presidente Luisa Bossa sono:
* abolizione della richiesta della personalità giuridica e del riconoscimento ministeriale
* stabilire parametri quantitativi di accesso che NON siano equiparati per nessun settore e per nessun comparto a quelli individuati dai regolamenti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali;non si comprenderebbe infatti il ruolo delle politiche culturali regionali in relazione a quelle nazionali.
* Inoltre si evidenzia al legislatore che le specificità territoriali dei settori musica,teatro,danza si differenziano al loro interno in comparti quali tradizione,innovazione,sperimentazione e che parametri quantitativi identici risultano essere incompatibili.
* riconoscere e valorizzare le attività professionali nei settori del teatro,della musica, della danza senza distinzione di generi (così come da proposta di legge – principi fondamentali per lo spettacolo – art 117 comma 3 della Costituzione)
* ricercare misure che favoriscano l’accesso al credito regionale
* ricercare misure di sostegno che comprendano convenzioni regionali con ENPALS, SIAE, gli Uffici Comunali per le Affissioni ,l’ Ufficio Stampa Regionale
* istituire griglie di accesso differenziate e compatibili per ogni singolo settore e comparto
* istituire start-up per i giovani
* stabilire tempi certi per l’approvazione dei progetti che garantiscano la stabilità e la continuità della programmazione
* stabilire la concessione di un acconto del 50% del contributi assegnato
* stabilire tempi certi per la liquidazione del contributo con possibilità di fruire di anticipi,così come previsto dai programmi quadro dell’Unione Europea
* rendere la rendicontazione del contributo snella e congrua all’erogazione del contributo stesso
* istituire l’Osservatorio Regionale con compiti di vigilanza, monitoraggio e controllo delle attività (così come per le Regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche)
* rendere disponibili spazi regionali,provinciali e comunali alle attività di spettacolo dal vivo
* rivolgere particolare attenzione alla contemporaneità,alla ricerca,ai giovani,alle espressioni di spettacolo fino ad oggi meno tutelate come le espressioni artistiche giovanili,la musica italiana contemporanea, jazz e musica d’improvvisazione, la danza ed il balletto,le espressioni di ricerca ancora oggi trascurati dalle politiche pubbliche nazionali.

Tali proposte che ad oggi risultano essere state acquisite con sensibilità ed attenzione dalla VI Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Regione Campania,ci auguriamo siano sostenute e rispettate da tutto il Consiglio Regionale e ci auguriamo inoltre che grazie alla discussione della legge interna al Consiglio Regionale,si possa rispondere in maniera sempre più attenta alle proposte ed alle richieste del settore.
Inoltre nei punti di competenza che riguardano i regolamenti attuativi della legge e durante la stesura degli stessi richiediamo un confronto fattivo e propositivo con le istituzioni competenti.
per saperne di più clicca il titolo.

venerdì, febbraio 02, 2007

Chiudere Guantanamo ora (e per davvero)!

dall'ottimo blog di Claudio
  • il blog di claudio
  • copio questo post che invita a firmare l'appello di Amnesty per la chiusura di Guantanamo.

    Vi invito a firmare l'appello per la chiudura di Guantanamo che potete trovare sul sito di Amnesty International. (clicca il titolo).
    Sapete che io sono un volontario di Emergency e la nostra organizzazione ha costruito anche ospedali in Afghanistan. Fonti del luogo hanno segnalato che da qualche tempo i prigionieri di Guantanamo di origine afgana stanno ritornando nel loro Paese...dove però sono imprigionati in una condizione molto simile, se non peggiore. Gli USA stano costruendo un carcere uguale a Guantanamo in un monte nei pressi dell'aeroporto di Kabul. E' quindi probabile che il carcere di Guantanamo sarà chiusa, per fare bella figura di fronte alla comunità internazionale...ma tutti dovrebbero sapere che se ne stanno creando delle copie, che però sono meno visibili. Questo è un ulteriore passo indietro per il rispetto dei diritti umani nei confronti dei detenuti.

    martedì, gennaio 16, 2007

    appello per il Darfur

    Cari amici,
    il 2007 si apre con buone e cattive notizie e molte speranze per i mesi a venire. Il governo di Khartoum ha firmato un cessate-il-fuoco di 60 gg con le forze ribelli del Darfur, stando alle dichiarazioni di un mediatore dello stato americano del New Mexico. Inviati speciali dell'ONU in Sudan avrebbero invece segnalato la volontà del regime di instaurare un nuovo dialogo con le forze ribelli. Noi di Italian Blogs for Darfur non dimentichiamo però che già nel maggio del 2006 ad Abuja era stato firmato un trattato di pace, i cui accordi non sono mai stati rispettati.
    Nel corso dell'anno appena conclusosi, abbiamo cercato di fare tanto, talvolta senza successo, altre volte con inaspettati risultati, ma sempre e comunque con notevole difficoltà. E' il muro dell'indifferenza l'ostacolo più grande da superare. Ma noi contiamo sulla vostra sensibilità e solidarietà. Insieme si può fare tanto.
    Chiediamo più informazione, ma soprattutto una maggiore qualità dell'informazione e più spazio a chi non può pagarselo. La televisione, soprattutto quella pubblica, ha l'obbligo morale di dare voce a chi soffre quotidianamente l'arroganza e la violenza dei regimi totalitari del mondo. Nel Darfur, ogni giorno, le storie di violenza e di morte si susseguono inesorabili. Ma i media italiani continuano a ignorarle.
    In 1000 avete firmato il nostro appello per il Darfur! Grazie.
    Più di mille internauti hanno già firmato il nostro appello on-line e nuovi vignettisti hanno accolto il nostro invito per "Una vignetta per il Darfur".
    Ma non ci sono novità dal fronte della pace. Gli scontri continuano più feroci che mai nel Darfur e rischiano di estendersi ai Paesi confinanti, riaccendendo anche i rancori tra Nord e Sud del Sudan. La comunità internazionale è immobile dinanzi a tante atrocità, legata ai troppi interessi che pesano nello scacchiere internazionale, dai traffici d'armi e di petrolio della Cina e della Russia alle ingerenze francesi in Ciad, e alla sorda indifferenza delle Nazioni democratiche del mondo, prime fra tutte l'Italia, nella quale i colorati mercatini di Natale ruberanno la scena al mercato della vita in Darfur, dove i saldi sono già iniziati da anni. Fuori tutto.

    "UNA VIGNETTA PER IL DARFUR"
    La fantasia al servizio dell'informazione.
    Continua l'iniziativa di Italian Blogs for Darfur rivolta ai vignettisti italiani. Visitate il blog http://itablogs4darfur.blogspot.com per consultare le 29 vignette dedicate al dramma del Darfur. Tra gli ultimi ad aderire in ordine cronologico: Squillante, Sergio Staino, Mauro Biani, Giò.
    Un caro saluto
    Cc: Italian Blogs for Darfur (IB4D) - http://www.savetherabbit.net/darfur - itablogsfordarfur@savetherabbit.net