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martedì, settembre 06, 2011

A Castelgandolfo i promotori sociali del patronato ACLI di Napoli.


Forte presenza dei promotori sociali del Patronato ACLI di Napoli al convegno nazionale di Castelgandolfo. Insieme ai colleghi volontari di tutt'Italia hanno preso parte al Convegno di Studi portando le testimonianze del lavoro sociale di base svolto in provincia di Napoli e soprattutto hanno partecipato all'incontro con il Santo Padre Benedetto XVI presso il palazzo Apostolico.
Complimenti al direttore Pasquale De Dilectis per la ampia e qualificata delegazione, sono stati espressi dal Presidente Nazionale delle ACLI e del Patronato Andrea Olivero.

sabato, luglio 23, 2011

Non vogliamo rifare la Dc



Non ci sono “balene” all’orizzonte, ma il mare si muove. Da diversi mesi si susseguono incontri, dibattiti e iniziative all’interno del mondo cattolico italiano, che denunciano un rinnovato fermento ed una nuova attenzione al contesto politico. A tutto ciò si accompagna ovviamente lo stanco ritornello “si sta costruendo la nuova Dc”, che da molti anni si ascolta – come auspicio o come minaccia – ogni qual volta tre cattolici si incontrano fuori da una chiesa. Ma la realtà è più complessa e ben più interessante: associazioni, movimenti, organizzazioni sociali, economiche e sindacali di ispirazione cristiana sono davvero in movimento e fortemente interessate a dare un contributo ad uscire dalla drammatica situazione politico sociale attuale, ma le forme di questo rinnovato impegno non sono ancora compiutamente precisate.
Se, da un lato, l’invito di papa Benedetto XVI a costruire una «nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico » risuona come un appello cogente, dall’altro si scorge in questa fase uno spazio nuovo dato dalla fine ormai prossima del berlusconismo, che manifesta la crisi di un modello politico prima ancora che di una leadership.
La drammaticità del contesto sociale ed economico rende ancora più evidente la necessità che il lungo travaglio italiano abbia presto termine e che si renda disponibile una nuova proposta culturale – prima ancora che politica – capace di ridare speranza e saldo governo al paese. Iniziative prettamente culturali ed educative – come quella promossa da Mons.
Toso – danno il segno di una volontà di incidere nel futuro della politica italiana riproponendo innanzitutto la forza del pensiero e dell’elaborazione dei cattolici, secondo il tradizionale schema che vede le organizzazioni laicali luogo formativo “prepolitico”. Passaggio importante, senza dubbio, ma che non credo sia da solo sufficiente.
Altre iniziative – è il caso del Forum dei cattolici del mondo del lavoro, che vede unite sette organizzazioni sociali cattoliche, dalla Cisl alle Acli, dalla Compagnia delle Opere a Confcooperative – propongono un manifesto “per la buona politica e per il bene comune”, evidenziando la necessità di stare dentro le grandi questioni del paese con un approccio innovativo e con spirito di unità. Segnale di grande rilievo, senza dubbio, soprattutto se si tiene conto che i soggetti che vi contribuiscono appartengono a mondi assai diversi, dalla società all’economia e al mondo del lavoro. Infine vi sono le attività “ordinarie” della Chiesa, che hanno però manifestato nuova vitalità. Retinopera, casa comune di tutte le associazioni e i movimenti ecclesiali, promuove convegni e confronti e sta preparando iniziative formative per l’autunno, sulla scorta delle conclusioni delle Settimane Sociali di Reggio Calabria che, passate in sordina per l’evidente disallineamento degli umori dei delegati con la politica governativa, hanno evidenziato una grande dinamicità della base cattolica. Questa si è confermata, nei mesi scorsi, nel grande movimento referendario che, per la prima volta dopo molti anni, ha visto coinvolte associazioni, parrocchie ed intere diocesi. Da qui, ritengo, si debba partire per cercare di comprendere quali sbocchi potrà avere questo fermento del laicato cattolico. Lasciati da parte inutili e velleitari tentativi di ricostruire la Dc, ci si deve invece impegnare per rinnovare le modalità di fare politica, di partecipazione dei cittadini.
Questo comporta nuove regole, a partire dalla riforma dei partiti e da una nuova legge elettorale – non è un caso che proprio su questo tema si siano pronunciate le Settimane Sociali e recentemente vi siano stati momenti di studio comune tra Acli, Azione cattolica e Agesci – ma anche un nuovo riformismo cattolico. Esauritasi la stagione politica del cattolicesimo democratico e sociale, i cattolici debbono rinnovare programmi e linguaggi, senza tradire i valori. Associazioni e movimenti, radicati profondamente nella società, possono dare un contributo decisivo a questo tentativo. Ma i contenuti devono essere netti: partecipazione, legalità, solidarietà, sussidiarietà – quattro parole cancellate nei fatti dal berlusconismo – debbono tornare al centro, senza moderatismi incomprensibili.
Solo così i cattolici potranno essere nuovamente protagonisti, non stampelle o paraventi di nessuno.
Andrea Olivero

giovedì, luglio 21, 2011

CATTOLICI: OLIVERO (ACLI), SI APRA SCENARIO POLITICO NUOVO



(ASCA) - Roma, 19 lug - ''E' giunto finalmente il momento di un cambio di passo. E' tempo che sia apra nella politica uno scenario nuovo. La situazione nel Paese e' diventata insostenibile. Noi non intendiamo rassegnarci rassegniamo al declino dell'Italia. E' possibile aggregare le forze sociali del Paese per esprimere un progetto di cambiamento''. Con queste parole il presidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, ha commentato il ''Manifesto per la Buona politica e per il Bene comune'', presentato questa mattina in conferenza stampa a Roma dal Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro. Di cui fanno parte le Acli con Cisl, Mcl, Confartigianato, Confcooperative, Coldiretti e Compagnia delle Opere.

L'intento delle sette grandi organizzazioni e' quello di aprire, spiegano dalle Acli, la strada ad una ''grande, generosa, generale mobilitazione delle energie civili, sociali, imprenditoriali degli italiani, che metta in moto le forze positive che si esprimono nella societa' a servizio del bene comune''. Rispondendo in questo modo all'appello del Papa e dei Vescovi per un ''impegno fecondo dei cattolici rivolto al rinnovamento morale e civile della politica nazionale''. Obiettivo finale: ''impostare un'agenda politica che affronti, con forza, costanza e visione di lungo periodo le questioni decisive''.

Il messaggio dei promotori del Forum e' che ''L'Italia ce la puo' fare''. ''Siamo un Paese dotato di grandi risorse'': famiglie, comunita', imprese, rappresentanze sociali, associazioni e volontari. Il contributo dei cattolici puo' essere ancora una volta ''trainante''. Valori e contenuti che ispirano questo Manifesto possono ''costruire un punto di riferimento per l'intera comunita' nazionale''.

mercoledì, giugno 15, 2011

A BOLOGNA ASSEMBLEA NAZIONALE UNIONE SPORTIVA ACLI. OLIVERO: “SPORT STRAORDINARIA POSSIBILITÀ EDUCATIVA”







“L’unica scommessa che fa bene allo sport è la sfida educativa”. Prende il via domani a Bologna l’Assemblea nazionale dell’Unione sportiva Acli, presentata questa mattina in conferenza stampa a Roma, presso il Salone d’Onore del Coni, alla presenza del numero uno del comitato olimpico nazionale, Gianni Petrucci, del segretario generale Raffaele Pagnozzi, del vicepresidente vicario della Figc, Carlo Tavecchio, dei presidenti dell’Us Acli, Marco Galdiolo, e delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, Andrea Olivero.

Convegni, seminari, workshop e attività sportive, dal 16 al 19 giugno (al palazzo “Re Enzo” di Bologna) per mettere al centro il tema della “sfida educativa attraverso lo sport”: dal contrasto alla violenza alla lotta contro il doping, dal razzismo all'inclusione degli immigrati tramite lo sport. Due eventi tra i tanti: il triangolare di calcio “Against the Violence”, la consegna del premio Enzo Bearzot al ct della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli ( nella foto).

«Il calcio – ha ammesso Gianni Petrucci, con riferimento agli scandali delle ultime settimane – si deve ricordare più spesso di parlare di etica, deve riuscire a farne il suo cavallo di battaglia». «Le Acli – ha spiegato il presidente Olivero – scommettono sullo sport per tutti, lo sport di cittadinanza, perché rappresenta una straordinaria possibilità educativa, soprattutto in questo momento drammatico, in cui diventa indispensabile far crescere i valori autentici dello sport». Una sfida educativa ormai “improcrastinabile”, secondo il presidente dell’Unione sportiva Acli, Marco Galdiolo. «Chi fa sport deve anche puntare a trasmettere valori educativi importanti – ha spiegato – Il tema della sfida educativa interessa tutti e non è più rimandabile».

Gli appuntamenti. Sarà una quattro giorni densa di appuntamenti quella organizzata dall’Us Acli a Bologna, a partire dal pomeriggio di domani, giovedì 16 giugno, con l’apertura ufficiale dell’Assemblea organizzativa e programmatica, un’occasione «per ripercorrere il cammino fatto e tracciare cammini nuovi».

Alla manifestazione prendono parte anche esponenti della Federazione delle Associazioni acliste all'estero.

Venerdì mattina, dalle ore 10.00, il primo convegno dedicato alla “Sfida educativa. Buone pratiche di cittadinanza attiva”. Con il direttore del quotidiano Avvenire Marco Tarquinio; il presidente della Commissione “Cultura e comunicazione sociale” della Cei, mons. Claudio Giuliodori; il direttore dell’ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, don Mario Lusek; il presidente nazionale del Csi,Massimo Achini; il presidente del premio Bancarella-Sport Paolo Francia.

La sera di venerdì, alle 20.30, allo Stadio di Castenaso, il triangolare di calcio – a scopo benefico – “Against the violence”, tra la Nazionale Italiana Parlamentari, la rappresentativa dei tifosi del Bologna, la selezione della Questura di Pesaro e Urbino. L'intento è quello di promuovere il dialogo tra le diverse componenti che possono contribuire ad un passo in avanti verso la sicurezza, il rispetto delle regole e la funzione educativa dello sport.

Sabato 18 giugno, alle 12.30, la consegna del premio Enzo Bearzot al commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio Cesare Prandelli, preceduta dal convegno “Sport e violenza”, cui parteciperanno tra gli altri il presidente del Coni, Gianni Petrucci, il numero 1 della Fic,Giancarlo Abete, don Luigi Ciotti di Libera.

Nel pomeriggio, confronto tra gli enti di promozione sportiva e il Forum del Terzo Settore. «Le società di promozione sportiva – ha detto Andrea Olivero, presidente delle Acli e portavoce del Forum – fanno parte della società civile a tutti gli effetti, così come fanno parte a pieno titolo del mondo dello sport. Lo sviluppo e la diffusione dello sport per tutti, fa bene allo sport e fa bene alla società intera».

L’Assemblea nazionale dell’Us Acli sarà l’occasione per lo svolgimento di numerosi appuntamenti di carattere associativo. Da “Lo sport nel sistema Acli come leva di sviluppo associativo”, all’assemblea generale della Fai, la Federazione delle Acli internazionali, che promuove anche un incontro dedicato al “Lavoro nelle sfide globali: identità, mobilità e radicamento”. Dai percorsi formativi delle Acli, per i giovani delle Acli in Europa, alla sfida dell’integrazione degli stranieri tramite lo sport. La quattro giorni si conclude domenica 19 giugno con l’approvazione della mozione conclusiva dell’Assemblea organizzativa e programmatica dell’Us Acli.

Presente anche la Fap ACLI ( federazione Anziani e Pensionati) con un intervento del segretario nazionale Pasquale Orlando accompagnato da una ampia delegazione.

domenica, febbraio 06, 2011

Olivero riconfermato portavoce del Forum del Terzo Settore


«In una fase così difficile per la vita del Paese, sia sotto il profilo sociale che sotto quello morale, il Forum del Terzo Settore si impegnerà senza riserve per dare voce ai tanti italiani che ancora credono nel futuro e testimoniano quotidianamente con il loro impegno e la loro responsabilità il valore della solidarietà e della sussidiarietà». Sono le prime parole di Andrea Olivero, dopo la riconferma a portavoce del Forum. Durante la stessa Assemblea che ha proceduto anche a rinnovare il Coordinamento Nazionale - di cui fa parte Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - sono stati anche votati tre ordini del giorno, uno di adesione alle manifestazioni pubbliche del prossimo 13 febbraio, a tutela della dignità della donna, uno per sottolineare il decadimento dell’etica pubblica e il costante scavalcamento delle regole istituzionali, un altro, infine, di solidarietà alle popolazioni di Egitto e Tunisia

Andrea Olivero
Andrea Olivero«In una fase così difficile per la vita del Paese, sia sotto il profilo sociale che sotto quello morale, il Forum del Terzo Settore si impegnerà senza riserve per dare voce ai tanti italiani che ancora credono nel futuro e testimoniano quotidianamente con il loro impegno e la loro responsabilità il valore della solidarietà e della sussidiarietà». Così Andrea Olivero immediatamente dopo il voto dell’Assemblea Nazionale del Forum del Terzo Settore, che lo ha riconfermato portavoce dello stesso per il prossimo biennio.

L’Assemblea ha deciso l’ampliamento del numero dei membri del Coordinamento Nazionale, che sono passati da quattordici a venti. A farne parte sono stati eletti Lucio Babolin (CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità d'Accoglienza), Franco Bagnarol (MOVI), Pietro Barbieri (FISH- Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), Rita Battaglia (Federconsumatori), Paolo Beni (ARCI), Fausto Casini (ANPAS - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), Irma Casula (MODAVI - Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, Protezione Civile, Servizi Sociali), Antonio Di Matteo (MCL - Movimento Cristiano Lavoratori), Filippo Fossati(UISP), Alessandro Geria (ANOLF - Associazione Nazionale Oltre le Frontiere), Giampaolo Gualaccini (CDO - Compagnia delle Opere - Opere Sociali), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Michele Mangano (Auser), Sergio Marelli (FOCSIV - Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontariato), Paola Menetti (Lega Coopsociali), Bruno Molea (AICS - Associazione Italiana Cultura e Sport), Nirvana Nisi(ADA - Associazione dei Diritti degli Anziani), Juri Pertichini (ARCIRagazzi), Leonardo Sacco (Misericordie) ed Elide Tisi (Federsolidarietà).
Maurizio Mumolo e Domenico Iannello sono stati riconfermati in qualità rispettivamente di direttore e tesoriere.

Da segnalare anche I tre ordini del giorno votati per l'occasione, riguardanti:
- uno l'adesione alle manifestazioni pubbliche del prossimo 13 febbraio, a tutela della dignità della donna;
- uno il decadimento dell’etica pubblica e il costante scavalcamento delle regole istituzionali;
- uno di solidarietà alle popolazioni di Egitto e Tunisia che lottano per l’affermazione della democrazia e alle associazioni impegnate in quei Paesi. (Paola Scarsi)

domenica, novembre 28, 2010

Congresso delle Acli di Napoli: Il messaggio del presidente nazionale Andrea Olivero


Caro Pasquale, cari amici delle ACLI di Napoli,

era mia ferma intenzione prendere parte almeno alla fase iniziale del vostro Congresso, ma impegni connessi al mio ruolo di Portavoce del Forum del Terzo Settore e alla complessa situazione sociale e politica mi impediscono di essere oggi con voi. Voglio, però, farvi giungere il mio saluto ed il mio incoraggiamento, ben sapendo che avremo altri momenti nei quali confrontarci direttamente.

In primo luogo desidero attestare a voi tutti la stima e la gratitudine – mia e delle ACLI nazionali – al presidente Pasquale Orlando, che conclude oggi il suo mandato. Pasquale, che ha assunto responsabilità rilevanti a livello nazionale, ha condotto le ACLI di Napoli con saggezza e dedizione, accrescendo la loro autorevolezza sia rafforzandone la struttura organizzativa e dei servizi, sia rinsaldando proficue relazioni con l’associazionismo, la Chiesa, le Istituzioni.

Le ACLI di Napoli sono oggi più salde di otto anni or sono e, per questo, anche maggiormente chiamate ad assumersi responsabilità nel contesto sociale in cui sono inserite.

Mai come in questo momento la società civile è chiamata a dare motivi di speranza e occasioni di concreto impegno per il bene comune.

La spazzatura, che riempie strade e ammorba l’aria, è immagine di una crisi civile che è ancora più velenosa, perché travolge politica, istituzioni, coesione sociale e legalità. Napoli è oggi in prima linea e a voi, che credete nel valore dell’impegno personale per cambiare la società, è richiesto coraggio e dedizione.

Dovrete, infatti, offrire “Pane e Speranza”, concrete risposte ai bisogni e motivi per continuare ad impegnarsi. Sono certo che questo Congresso potrà essere un ulteriore stimolo in questa direzione, nella prospettiva del bene comune.

Augurandovi di poter agire forti di “un nuovo slancio del pensiero” – come ci ha chiesto Papa Benedetto – vi saluto con viva amicizia.

Andrea Olivero

lunedì, luglio 12, 2010

Olivero ACLI “Manovra: Il Governo ci ripensi, i tagli ai Patronati sono una contraddizione"


La Manovra finanziaria d’estate taglia il finanziamento ai Patronati: il Presidente delle Acli Andrea Olivero: “Il Governo ci ripensi, i tagli ai Patronati sono una contraddizione"

Con un emendamento alla “Manovra finanziaria”, presentato a nome della maggioranza di governo dal Presidente della Commissione bilancio del Senato, Antonio Azzollini, è stato disposto il taglio del 22% del finanziamento ai Patronati.

Il Presidente delle Acli, Andrea Olivero ha osservato che si tratta di “un segnale contraddittorio” da parte del Governo che nei mesi scorsi ha attribuito ai Patronati nuove competenze, soprattutto in materia di immigrazione.

Il Governo “ci ripensi”, ha concluso Olivero, rammentando che i raggruppamenti di tutti i Patronati hanno chiesto esplicitamente il ritiro dell’emendamento, redigendo un documento unitario nel quale si osserva, tra l’altro, che “il finanziamento previsto per i Patronati, le cui attività vengono prestate gratuitamente, non incide sul bilancio dello Stato, essendo prelevato dal gettito dei contributi previdenziali obbligatori”.

In una dichiarazione pubblicata sul sito www.vita.it, il direttore generale del Patronato Acli, Damiano Bettoni, afferma che il taglio blocca l’attività dei Patronati, che oltre a prestare un servizio gratuito ai cittadini, sono anche uno strumento di innovazione e di collaborazione attiva con la Pubblica amministrazione.

Per leggere la dichiarazione del Presidente Olivero clicca qui

Per leggere la dichiarazione del Direttore Generale Bettoni clicca qui

Per leggere il "Documento unitario" dei Raggruppamenti dei Patronaticlicca qui

martedì, aprile 13, 2010

Al via la campagna 'Cta for Africa'. La presentazione in Campidoglio.






L'obiettivo del Centro turistico Acli è finanziare l'acquisto di un fuoristrada per una scuola professionale del Mozambico

E' stata presentata oggi martedì 13 marzo in Campidoglio la campagna 'Cta for Africa,, promossa dal Centro Turistico Acli e mirata all’acquisto di un fuoristrada per la scuola professionale Estrela do Mare ad Inasshoro in Mozambico.

All’appuntamento in Campidoglio, preceduto dalla presentazione dei fuoristrada che gireranno venti città italiane per sensibilizzare la popolazione sulla campagna 'Cta for Africa', sono intervenuti con il Presidente Nazionale del Cta Pino Vitale, l’assessore comunale romano Davide Bordoni, il presidente nazionale del patronato Acli Michele Rizzi, l’onorevole Luigi Bobba già presidente delle Acli e vice presidente della commissione lavoro della Camera.

Importante il contributo dell’Ambasciatore del Mozambico in Italia Carla Luis Mucavi che ha ringraziato le Acli per il suo impegno nel difficile territorio di Inasshoro illustrato in sala da Michele Lepora di Ipsia con un toccante video. Il tour italiano dei fuoristrada è stato illustrato dal vice presidente nazionale del Cta Matteo Altavilla.

“Il Cta vuole proporre un’azione concreta", ha dichiarato il presidente Vitale, "realizzare educazione allo sviluppo del sud del mondo e sperimentare turismo responsabile e sostenibile”.

L’incontro moderato da Pasquale Orlando, responsabile delle Acli del Sud e direttore di Risorsa Mezzogiorno è stato concluso dal presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero che ha inquadrato la lodevole iniziativa del Cta nel contesto delle scelte associative di partecipazione e solidarietà delle Acli.

Ora tour in venti città italiane da Catania a Milano, da Ascoli a porto Torres, da Napoli a Brescia, passando per altri venti luoghi in cui il CTA parlerà con la popolazione dell’Africa e della sua voglia di partecipare e crescere.

mercoledì, marzo 17, 2010

LAVORO: ACLI, QUELLO 'NERO' VALE QUANTO IL PIL DEL MEZZOGIORNO


(ASCA) - Roma, 17 mar - Il Pil dell'intero Mezzogiorno: a tanto ammonta il valore aggiunto prodotto dell'economia sommersa italiana, secondo un raffronto realizzato sulla base degli ultimi dati Istat disponibili dalle Acli, che saranno in piazza il 19 e 20 marzo per denunciare ''l'emergenza legalita''' nel mondo del lavoro e per dire ''basta alla cultura e alla pratica del lavoro nero''.

Secondo gli ultimi dati Istat citati dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, il valore economico del sommerso raggiunge i 250 miliardi di euro, il 17% del Pil nazionale. Una cifra che coincide con il valore complessivo del prodotto interno lordo di 6 Regioni: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. In pratica, l'intero Pil del Mezzogiorno - 248 miliardi di euro - Sardegna esclusa. Sempre secondo l'Istat, i lavoratori irregolari sono circa 3 milioni, divisi tra coloro che hanno un rapporto esclusivo e continuativo senza alcun rispetto di quanto previsto dalla legge e dai contatti (circa 2 milioni) e coloro che svolgono saltuariamente un'attivita' irregolare (il ''secondo lavoro''). Il tasso di irregolarita' e' calcolato al 12% sul piano nazionale ma raggiunge il 20% al Sud. Riguardo all'evasione contributiva, solo nel 2009 l'Inps ha recuperato crediti per oltre 4 miliardi e mezzo. La stima di recupero prevista per il 2010 e' di 8 miliardi di euro.

''Anche per il lavoro - affermano le Acli - esiste un'emergenza legalita'. Il lavoro nero finisce per essere considerato un ammortizzatore dell'economia o un surrogato del welfare. La crisi economica diventa un alibi per tollerare l'illegalita'. Ma la mancanza di regole si traduce in mancanza di diritti esigibili per i lavoratori, rischi per la salute e la sicurezza, inquinamento del mercato e della concorrenza''. Per il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, ''c'e' un problema di illegalita' diffusa e un problema di controlli, che debbono essere piu' incisivi e piu' severi. Bisogna assumersi la responsabilita' di far rispettare le regole''.

Venerdi' 19 e sabato 20 marzo le Acli saranno quindi presenti in piu' di 300 piazze per la campagna ''Diritti in piazza 2010'' dedicata al tema della ''legalita' nel lavoro''. 2700 tra operatori e volontari del Patronato Acli saranno impegnati ad informare i cittadini su diritti e doveri di lavoratori e datori di lavoro. Per l'occasione verra' distribuita una guida e un piccolo calendario con le istruzioni e le scadenze per mettere e mantenere in regola le lavoratrici domestiche. Si raccoglieranno quindi le firme per la petizione popolare finalizzata alla riforma del mercato del lavoro e delle politiche connesse di welfare. Convegni sui temi del lavoro irregolare si svolgeranno a Roma, Milano, Palermo, Napoli e Ferrara.

martedì, gennaio 12, 2010

IMMIGRATI: OLIVERO (ACLI), VITTIME DI MALAVITA E ILLEGALITA

Roma, 12 gen - ''Il problema dell'Italia non sono gli immigrati ma i mali antichi del nostro Paese: l'illegalita', il lavoro nero, la malavita organizzata, l'assenza dello Stato in ampi territori della Penisola''. Lo afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero intervenendo sui fatti dei giorni scorsi, in Calabria. ''Dove non c'e' legalita' - spiega Olivero - e' impossibile la convivenza civile. Quanto accaduto a Rosarno ha posto in evidenza una questione risaputa e irrisolta: la situazione di sfruttamento e illegalita' diffusa in ampie zone d'Italia e in molti settori lavorativi, quello agricolo in particolare, che non riguarda solo i lavoratori immigrati. E ancora la presenza radicata della criminalita' organizzata, l'assenza dello Stato non solo come presidio di ordine pubblico ma come presidio sociale. Il problema allora non e' ''rimandare a casa gli immigrati'', come si ostina a dire qualcuno, ma favorire la presenza regolare degli stranieri (molti di quelli presenti a Rosarno erano rifugiati o richiedenti asilo), ristabilire finalmente la legalita' in quei territori e nel mondo del lavoro. Bene ha fatto oggi il ministro del lavoro Sacconi annunciando tolleranza zero contro il lavoro irregolare in agricoltura. Si poteva fare prima, ora speriamo che alle parole seguano i fatti''.

Per quanto riguarda l'immigrazione, il presidente Olivero punta il dito contro chi ''diffonde odio e fomenta paure, stravolgendo la realta' di un fenomeno che gia' oggi rappresenta per l'Italia una grande risorsa economica, sociale e culturale''. ''Per questo motivo - conclude il presidente delle Acli - abbiamo voluto dare la nostra adesione alle iniziative che si vanno organizzando a marzo per sottolineare il valore prezioso e insostituibile della presenza degli immigrati nel nostro Paese''.

venerdì, dicembre 04, 2009

A Roma gli stati generali del volontariato



«Ma noi siamo troppo presi dalle liti»
Il presidente Napolitano riceve le associazioni del Terzo settore: lo Stato non deleghi ai privati i suoi compiti

ROMA - «I mezzi di comunicazione e noi stessi che lavoriamo nelle istituzioni siamo spesso troppo assorbiti dai comportamenti litigiosi o comunque poco cooperativi che caratterizzano la nostra società politica e non guardiamo con sufficiente attenzione alle espressioni della nostra società civile». Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato il mondo del volontariato arrivato al Quirinale e che venerdì e sabato celebra a Roma i suoi Stati generali.

«IL SETTORE PUBBLICO NON SI DEVE ESIMERE» - Il volontariato - ha detto il Capo dello Stato - ha un ruolo fondamentale nella società italiana ma «l’attività volontaria gratuita e i vari flussi di finanziamento privato e pubblico ad essa diretti non possono esimere il settore pubblico dal dovere di svolgere in prima persona i propri compiti nei propri campi di azione che vanno dal Welfare all’istruzione, dalla ricerca alla tutela del patrimonio culturale e artistico». «Non si possono solo o principalmente delegare al privato sociale - dice il presidente - compiti di soddisfacimento dei bisogni o dei diritti che la Repubblica nel suo insieme è chiamata a garantire».

L'ASSEMBLEA GENERALE - Due giorni dedicati al volontariato. Anzi a chi lo fa. Arrivano a Roma da tutta Italia in occasione della Giornata internazionale e in vista dell'Anno Europeo del Volontariato per raccontare le esperienze dei volontari delle oltre 40mila associazioni che ogni giorno si occupano degli «altri». Dopo l'incontro con il presidente, alle 15, nell'Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Roma 3 (via Ostiense, 234, metro linea B fermata Marconi), si riunirà l'assemblea. «Un'occasione importante di riflessione e approfondimento alla quale più di 600 associazioni sono chiamate a dare il loro contributo», spiegano Andrea Olivero, (nella foto) portavoce del Forum del Terzo Settore, Fausto Casini, coordinatore della Consulta del Volontariato, Emma Cavallaro, presidente della ConVol e Marco Granelli, presidente di CSVnet. L'assemblea continuerà anche sabato 5 dicembre e si concluderà alle 13.30.

«CHIEDEREMO IMPEGNI FORMALI» - «Con l'Assemblea si apre la stagione costituente del e del Volontariato Italiano, quella indicata dal ministro Sacconi nel Libro Bianco. Una sfida che accettiamo e di cui vogliamo essere protagonisti. Chiederemo alle istituzioni un impegno formale per il riconoscimento della nostra identità e il rispetto delle attività svolte per un riconoscimento culturale dei valori sociali e del bene comune». «È necessario continuare a garantire aiuti concreti alle associazioni - concludono - ed è importante pertanto che strutture come i CSV, grazie alla legge 266/91, continuino ad operare per promuovere e sostenere le attività del volontariato. La capacità di collaborare e di 'fare retè è fondamentale per lo sviluppo del settore, come ha mostrato l'esperienza che ha portato alla recente elaborazione del 'Manifesto del Volontariato Italiano per l'Europà: un processo partecipativo che ha coinvolto centinaia di realtà associative italiane ed europee». Ma sarà anche l'occasione «per are avvio a un consolidamento del ruolo delle organizzazioni di volontariato a livello nazionale e locale, a una loro più matura, organizzata e propositiva presenza in una fase di transizione tra le più complesse che il nostro Paese abbia mai attraversato».

sabato, novembre 28, 2009

IMMIGRATI: ACLI, 2010 SIA ANNO CITTADINANZA PER MINORI NATI IN ITALIA


Far si' che ''il 2010 sia l'anno della cittadinanza italiana riconosciuta ai minori nati nel nostro Paese da genitori stranieri'': e' la proposta delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) ''ai politici e alle forze politiche che nel governo e nel Parlamento si richiamano ai valori, alle radici, all'identita' cristiana''. Le Acli, in una nota, esprimono ''profonda gratitudine'' a papa Benedetto XVI per le parole contenute nel messaggio presentato oggi per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, con un attenzione particolare alle problematiche dei minori figli di stranieri.

''Il Santo Padre - dichiara il presidente delle Acli, Andrea Olivero - ha pronunciato parole forti, radicali e inequivocabili sul rispetto dei diritti inalienabili dei migranti, da rispettare sempre e da tutti. Ha parlato in particolare dei minori, del loro diritto alla scuola e all'inserimento nel mondo del lavoro. Di un'integrazione sociale che va facilitata e non certo ostacolata per le cosiddette seconde generazioni. Nessun ''Bianco Natale'' e' tollerabile in un Paese di tradizioni cristiane''. Di qui la ''sfida'' delle Acli ''alle forze politiche, soprattutto a quanti in Parlamento e nel Governo si richiamano ai valori cristiani'', affinche' ''sappiano ascoltare le parole del Santo Padre, in favore dell'accoglienza e dell'integrazione dei bambini e degli adolescenti figli di stranieri''.

domenica, ottobre 18, 2009

Turismo sociale: le nuove sfide del Centro Turistico Acli CTA.




Una grande organizzazione di turismo sociale ( il CTA delle ACLI) sceglie di impegnarsi per il turismo di tutti, con tutti e per tutti con due indicazioni centrali: l'accesso pieno delle persone con bisogni speciali al turismo e la proposta di iniziative per il turismo familiare tese a garantire il diritto alla vacanza in una fase di grave crisi economica.
Tre giorni di lavoro e approfondimento organizzate dal Centro Turistico ACLI ad Ischia con una stringente metodologia orientata ai risultati.
Il primo giorno con una straordinaria partecipazione, confronto esterno per perfezionare la comune strategia con istituzioni e mercato, poi le decisioni associative con la conferenza organizzativa nazionale del CTA infine due sessioni di intensa formazione per mettere in campo risorse umane idonee alla sida.
"Abbiamo preso impegni difficili- ha detto Pino Vitale, presidente Nazionale del CTA- ma stiamo allestendo progetti e programmi per affrontare e vincere le nuove sfide!"
Sostegni alla nuova linea associativa del CTA sono venuti dal presiidente nazionale delle ACLI Andrea Olivero e dal Vescovo di Ischia mons. Filippo Strofaldi che hanno irrobustito un intenso confronto animato da Pasquale Orlando presidente di Napoli e responsabile mezzogiorno delle ACLI.
Una strategia assunta anche dall'assessore al turismo della provincia di Napoli Valeria Casizzone e dai massimi rappresentati di importanti aziende turistiche come Federterme Campania, Grimaldi Lines e Alilauro e corroborata da presenza accademiche della federico II e dell'università di Perugia ( Valentina Della Corte e Fabiola Sfodera)
Lo stesso Ministero del Turismo attraverso il consulente giuridico Renato Acanfora ha peraltro confermato l'attenzione pubblica verso il turismo delle persone disabili.
Il CTA ha poi delineato i passi da compiere con una conferenza organizzativa conclusa dal vice presidente delle ACLI Miche Rizzi corroborata dai dirigenti di tutto il sistema Aclista.

(nella foto i delegati della FAP ACLI (federazione anziani e pensionati) di Napoli che hanno chiesto una forte attenzione al turismo per gli anziani).


venerdì, ottobre 16, 2009

Turismo sociale: le nuove sfide del Centro Turistico Acli CTA.



Una grande organizzazione di turismo sociale ( il CTA delle ACLI) sceglie di impegnarsi per il turismo di tutti, con tutti e per tutti con due indicazioni centrali: l'accesso pieno delle persone con bisogni speciali al turismo e la proposta di iniziative per il turismo familiare tese a garantire il diritto alla vacanza in una fase di grave crisi economica.
Tre giorni di lavoro e approfondimento organizzate dal Centro Turistico ACLI ad Ischia con una stringente metodologia orientata ai risultati.
Il primo giorno con una straordinaria partecipazione, confronto esterno per perfezionare la comune strategia con istituzioni e mercato, poi le decisioni associative con la conferenza organizzativa nazionale del CTA infine due sessioni di intensa formazione per mettere in campo risorse umane idonee alla sida.
"Abbiamo preso impegni difficili- ha detto Pino Vitale, presidente Nazionale del CTA- ma stiamo allestendo progetti e programmi per affrontare e vincere le nuove sfide!"
Sostegni alla nuova linea associativa del CTA sono venuti dal presiidente nazionale delle ACLI Andrea Olivero e dal Vescovo di Ischia mons. Filippo Strofaldi che hanno irrobustito un intenso confronto animato da Pasquale Orlando presidente di Napoli e responsabile mezzogiorno delle ACLI.
Una strategia assunta anche dall'assessore al turismo della provincia di Napoli Valeria Casizzone e dai massimi rappresentati di importanti aziende turistiche come Grimaldi Lines e Alilauro e corroborata da presenza accademiche della federico II e dell'università di Perugia ( Valentina Della Corte e Fabiola Sfodera)
Lo stesso Ministero del Turismo attraverso il consulente giuridico Renato Acanfora ha peraltro confermato l'attenzione pubblica verso il turismo delle persone disabili.
Il CTA ha poi delineato i passi da compiere con una conferenza organizzativa conclusa dal vice presidente delle ACLI Miche Rizzi corroborata dai dirigenti di tutto il sistema Aclista.

(nella foto i delegati della FAP ACLI (federazione anziani e pensionati) di Napoli che hanno chiesto una forte attenzione al turismo per gli anziani).


martedì, settembre 29, 2009

Enciclica: il convegno del Forum Lavoro

Roma, 28 settembre 2009 – Si terrà a Roma oggia, martedì 29 settembre, dalle 9.45 alle 13.00, presso il Torre Rossa Park Hotel (Via di Torre Rossa 94) il Convegno promosso dal Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, dedicato all’ultima enciclica di Benedetto XVI - Caritas in veritate – tra 'Persona, lavoro e sviluppo'.

Il programma prevede in apertura gli interventi dell’arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, del professor Stefano Zamagni, ordinario di economia politica all’università di Bologna, nonché presidente dell’Agenzia dell’Onlus, quindi la relazione del ministro del Lavoro, della Salute e delle politiche sociali Maurizio Sacconi.

A seguire interverranno i promotori dell’iniziativa: Carlo Costalli, presidente di Mcl, Luigi Marino, presidente di Confcooperative, Massimo Ferlini, vicepresidente nazionale della compagnia delle Opere, Raffelle Bonanni, segretario generale della Cisl.

Per le Acli, che da settembre aderiscono ufficialmente al Forum, interverrà il presidente nazionale Andrea Olivero.

Conclude il convegno l’intervento di Natale Forlani, portavoce del Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro. Presiede i lavori il presidente nazionale di Confartigianato Imprese Giorgio Guerrini.

Presente una forte delegazione delle Acli di Napoli guidata dal segretario provinciale della FAP Acli Gennaro Guida.( foto a lato)






giovedì, settembre 24, 2009

1 OTTOBRE. Il terzo settore scende in piazza. (art.30 e 5 per mille)

La mobilitazione a favore del 5 per mille e contro le vessazioni previste dall'art. 30 del decreto anticrisi

Nonostante fosse operante un tavolo tecnico tra Forum Terzo Settore, Agenzia per le Onlus e Agenzia delle Entrate, quest'ultima contravviene agli accordi e senza alcun preavviso vara il Modulo EAS con il quale avvia un accertamento fiscale a tappeto su tutte le organizzazioni del Terzo Settore. Un ulteriore aggravio burocratico per migliaia di associazioni di cittadini, ogni giorno impegnati in importanti attività sociali.

Inoltre il Ministero dell’Economia è in grave ritardo sull’erogazione del 5 x 1000 del 2007 e il Governo non fa sapere nulla sulla sua stabilizzazione per legge.

Tutto ciò mentre il Ministro Sacconi ritiene “il Terzo Settore punto di forza del modello sociale italiano” e il Ministro Tremonti afferma che “il 5 x 1000 è fiore all’occhiello dell’azione del Governo”.

Il Forum del Terzo Settore continuerà a sostenere le legittime richieste del non profit italiano in tutte le sedi istituzionali ma di fronte ad una situazione di tale gravità è necessaria un’azione più incisiva.

“Non possiamo tollerare – afferma Andrea Olivero portavoce del Forum del Terzo Settore - che le associazioni siano trattate alla stregua degli evasori fiscali e che non siano messe in condizione di svolgere il proprio lavoro al servizio della comunità. Da troppo tempo esse attendono il versamento del 5 x 1000 (il Forum famiglie ha chiesto proprio oggi una legge che ne renda stabile l'introduzione nel nostro ordinamento) che i cittadini hanno loro destinato nel 2007 e notizie sulla stabilizzazione della legge. Non basta: la pubblicazione del Modulo EAS è stata per noi un affronto, il metro della considerazione in cui siamo tenuti”.
“Per queste ragioni, pur senza perdere la fiducia nel dialogo, abbiamo deciso di indire la manifestazione nazionale”.

La manifestazione è fissata per GIOVEDì 1 OTTOBRE a ROMA in PIAZZA MONTECITORIO, ore 11,30

mercoledì, settembre 23, 2009

IMMIGRATI: ACLI, BENE LEGGE BIPARTISAN PER LA CITTADINANZA

sabato, settembre 05, 2009

POMPEI: Rinnovamento nello Spirito Santo, SABATO IL PELLEGRINAGGIO DELLE FAMIGLIE


03/09/2009 Si terra' sabato prossimo il Pellegrinaggio Nazionale delle Famiglie per la Famiglia, promosso dal Rinnovamento nello Spirito Santo, movimento ecclesiale che in Italia conta piu' di 200 mila aderenti, raggruppati in oltre 1.900 gruppi e comunita', in collaborazione con la Prelatura Pontificia di Pompei, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, l'Ufficio Nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, e con il patrocinio delle Province di Salerno e di Napoli e dei Comuni di Scafati e di Pompei. Accompagneranno il pellegrinaggio Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS; don Giovanni D'Ercole, capo ufficio nella sezione Affari Generali della Santa Sede; lo scrittore Vittorio Messori,; il presidente delle Acli, Andrea Olivero; il giornalista Paolo Brosio e l'attrice Claudia Koll. Si tratta della seconda edizione di un'iniziativa che, sottolinea una nota, ''vuole essere un corale gesto di preghiera nel quale genitori e figli, nonni e nipoti, anziani e giovani si mettono in cammino per testimoniare la bellezza e l'originalita' della famiglia e della vita cristiana''. Durante il percorso da Scafati a Pompei, di circa 4 Km, i 10 mila pellegrini previsti reciteranno uno speciale Rosario della Famiglia, in 'sette misteri', tra canti, testimonianze, preghiere e silenzi.

mercoledì, settembre 02, 2009

Stranieri, Acli: "Cittadinanza a chi sa l'italiano"


Parlare la lingua, conoscere le norme, avere un reddito e una residenza. Ecco le regole che le Acli propongono al governo per dare la cittadinanza agli immigrati. Chiesti anche la riduzione delle tasse per famiglie con figli e più finanziamenti per il welfare

Mercoledí 02.09.2009 17:20

Sarà l'occasione per proporre al governo e al Parlamento le linee guida per l'attribuzione della cittadinanza. E non solo. Un manifesto ampio che non circoscrive il concetto di cittadinanza al riconoscimento agli stranieri dell'essere italiani ma che riguarda anche le famiglie con figli, i giovani precari, il welfare. Il 42° incontro nazionale di studi delle Acli "Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo" si svolgerà a Perugia, da domani a sabato.
Andrea Olivero
Andrea Olivero

"Constatiamo che oggi alcuni soggetti, come i migranti, le donne e i giovani, anche se non formalmente esclusi dalla cittadinanza, sono in grave difficoltà - spiega il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - e non riescono a vivere pienamente i propri diritti. Crediamo che si debba introdurre lo ius soli accanto allo ius sanguinis: quanti nascono sul nostro territorio devono essere italiani, anche se i genitori non lo sono e sono magari appena arrivati in Italia. Proponiamo poi che siano dimezzati i tempi di concessione della cittadinanza da 10 a 5 anni e che i minori che non sono nati nel nostro paese ma hanno compiuto un ciclo completo di studi possano accedere al termine della scuola alla cittadinanza".

Le Acli propongono poi di introdurre delle regole precise per poter accedere alla cittadinanza: parlare la lingua italiana, concoscere la cultura e le norme del nostro paese, avere un reddito da lavoro e una residenza. Secondo l'associazinoe dovranno essere poi le organizzazioni sociali stesse, attraverso investimenti pubblici, o le pubbliche amministrazioni, a promuovere corsi per acquisire la conoscenza della lingua italiana e degli elementi culturali. E al termine dei corsi ci dovrà essere una certificazione pubblica, cioè una prova che accerti il raggiungimento di queste conoscenze.

"Quando parliamo di allargamento della cittadinanza - aggiunge Olivero - non parliamo mai di svendita: si possono trovare criteri di buon senso che non siano vessatori. Tutti gli stranieri devono essere in grado di avere un minimo di conoscenze per comunicare con gli altri. Non chiediamo di sapere la Costituzione a memoria ma di conoscere quali sono alcuni elementi fondanti della nostra legge. E' un modo per essere titolari di diritti e non solo di doveri e per mettere le persone nella condizione di essere pienamente cittadini". "E l'impegno sociale può essere un criterio aggiuntivo - continua -. In molti casi c'è una forte propensione negli stranieri a essere cittadini attivi, cioè a far parte di associazioni del loro paese ma anche del nostro. Questo però è interpretato dalla pubblica sicurezza come un elemento di pericolo potenziale e quindi motivo di respingimento della richiesta della cittadinanza. Abbiamo intuito che a volte le persone impegnate in associazioni sociali, politiche o religiose sono state discriminate, dovrebbe essere invece il contrario, cioè considerare l'impegno come un motivo in più per valutare che una persona è attiva anche in un'ottica sociale".

Per le Acli è importante poi anche avere un reddito da lavoro e un luogo di residenza, ma non è indispensabile né avere una casa di proprietà né abitare in edifici perfettamente a norma di legge perché questo "sarebbe vessatorio". E per chi commette reati penali "si deve escludere la possibilità di ottenere la cittadinanza, mentre per i reati amministrativi non ci deve essere questa conseguenza".

Infine il manifesto delle Acli sulle nuove cittadinanze si allarga anche ad altri diritti. "Riguardo alla famiglia - sottolinea Olivero - proporremo l'introduzione del quoziente familiare per quanto riguarda l'imposizione fiscale, per far pagare meno tasse alle famiglie con più figli, per i giovani precari chiederemo di mantenere determinati diritti anche quando si cambia lavoro frequentemente e sul welfare l'istituzione di un vero fondo per la non autosufficienza in modo da fornire più risorse per l'assistenza domiciliare". "Presenteremo il manifesto al governo a anche ai parlamentari di maggioranza e opposizione - conclude -. Speriamo che sia approvata una legge bipartisan sulla cittadinanza e che la Lega faccia una profonda riflessione sul rifiuto dello ius soli perché così si rischia di avere dei cittadini senza diritti".

lunedì, luglio 27, 2009

Berlusconi: Movimenti cattolici tra fedeltà e 'scissione morbida'

Acli:Chiarezza.Forum famiglie:Coerenza.'Soft'invece Opus dei-Cdo
Roma, 27 lug. (Apcom) - Che Silvio Berlusconi non sia un "santo" turba, indigna, interroga il mondo cattolico italiano. O, almeno, una sua componente. Di certo, non è solo 'Famiglia cristiana', ormai, a criticare le vicende private del Presidente del Consiglio. Dopo un iniziale, diffuso silenzio, rotto solo dalle proteste del settimanale dei paolini, notoriamente poco tenero con questo governo (come, del resto, con i precedenti), più di un vescovo ha espresso dubbi e ha domandato chiarimenti e anche il quotidiano della Conferenza episcopale italiana 'Avvenire' ha espresso "disagio" per tutta la vicenda. E se c'è chi, in Vaticano, sottolinea che l'Italia "non è un paese di Amish o di calvinisti", c'è chi non esita a denunciare una "scissione morbida" dei cattolici dal berlusconismo. "Sembra che sia in atto una scissione morbida e silenziosa da Berlusconi e dal berlusconismo", afferma Mimmo Delle Foglie, portavoce dell'associazione Scienza e vita ed ex coordinatore del Family day: "Sono singolari le domande posto al mondo cattolico. Chi può immaginare che il giudizio dei cattolici su queste vicende sia positivo? Un comportamento del genere non si addice a un uomo privato, figuriamoci a un uomo pubblico". Gli fa eco il nuovo presidente del Forum delle famiglie Francesco Belletti: "Il valore della coerenza bisognerebbe chiederlo a tutti, a maggior ragione a chi ha ruoli pubblici". Poi punta alle promesse non mantenute su un fisco 'family friendly': "Non si vede ancora niente all'orizzonte. L'attenzione è molto debole. Questo governo, come quello precedente, ha promesso ma non ha ancora mantenuto. Le motivazioni sono comprensibili - la crisi, il debito pubblico, l'equilibrio del sistema tributario - ma chiediamo un segnale di inversione di tendenza, per essere certi che la famiglia non sia l'ultima riga della finanziaria". Il malumore cattolico nei confronti del premier, in effetti, è alimentato anche dall'insoddisfazione per alcune politiche care alla Chiesa. Sul cosiddetto quoziente famigliare, così come sui fondi alle scuole paritarie, l'associazionismo cattolico attende ancora risposte. Anche sui destini del testamento biologico c'è incertezza ora che il disegno di legge è approvato in un ramo del Parlamento, la Camera, il cui presidente, Gianfranco Fini, ha più volte espresso perplessità e critiche. "In alcuni ambiti, soprattutto sul tema della famiglia e dell'immigrazione, ci attendiamo un cambio di passo", afferma il presidente delle Acli (Associazioni italiane lavoratori cristiani) Andrea Olivero. Che su Berlusconi e i suoi incontri a Palazzo Chigi precisa: "Non basta dire 'non sono un santo'. Nessuno chiede che i governanti siano santi. Il punto è che laddove si esercitano mandati pubblici bisogna evitare condizioni che diano scandalo e che possono mettere la persona nella condizione di essere ricattabile". In questo senso, "è chiaro che oggi c'è una rilevanza pubblica di queste vicende che richiedono risposte chiare e limpide". Tra associazioni e movimenti cattolici, peraltro, non c'è, sulle vicende delle escort come su altri temi, l'unanimità. Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle opere (il 'braccio operativo' di Comunione e Liberazione), ha usato di recente parole di grande prudenza. "La coerenza personale, importante e desiderabile, non è il criterio esclusivo per valutare l'azione politica di chi governa. C'è una questione più importante: se la politica lascia libertà alle realtà che lavorano per il bene comune". Tradotto: associazioni, imprese, cooperative, scuole paritarie. "Le gerarchie cattoliche questo lo sanno bene", ha spiegato Scholz. Parole simili a quelle pronunciate, in tutt'altro contesto, da monsignor Rino Fisichella. Che, presentando in Vaticano l'enciclica del Papa con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, spiegava, in termini generali: "L'etica non può essere assunta come la panacea di tutti i mali che la società oggi vive per la crisi generalizzata, che non è solo di ordine economico, ma principalmente di carattere antropologico". E mentre il segretario della Cei Mariano Crociata fustigava - in un'omelia dedicata a Santa Maria Goretti - chi mette in piazza il "libertinaggio", il portavoce dell'Opus Dei, Pippo Corigliano, rilasciava un'intervista al 'Giornale' nella quale sosteneva: "E' pericoloso giudicare in piazza gli uomini, che siano politici o no, riguardo a quella che è la loro moralità: se si intraprende questa strada si può anche arrivare al 'Terrore' di Robespierre". Lontana dai furori termidoriani, insomma, una parte del mondo cattolico continua a guardare a Berlusconi come un alleato politico e un interlocutore per i propri progetti. Libero, ormai, da ogni condizionamento, anche il cardinale Carlo Maria Martini è sembrato accennare all'affaire Berlusconi. "La Chiesa può e deve protestare contro comportamenti rovinosi e immorali, che siano in contrasto col bene comune e deve usare cautela nel ricevere o nell'onorare certi personaggi", ha detto in una delle sue risposte ai lettori del 'Corriere della sera'. "Ma ciò non è sempre facile da stabilire e può darsi che in certi periodi si pecchi per difetto e in altri per eccesso", ha aggiunto. Diversa la posizione del Vaticano, dove prevale una posizione di cautela. Se certi comportamenti appaiono riprovevoli, altrettanto sospetto suscita l'impressione di una strumentalizzazione tutta politica delle vicende del premier e il fastidio per l'invasione che alcuni media hanno fatto della sua vita privata. Nei Sacri Palazzi, del resto, prevale il pragmatismo di chi considera molto buoni i rapporti tra le due sponde del Tevere. Tanto più che a Palazzo Chigi lavora un uomo - Gianni Letta - che, oltre ad essere Gentiluomo di Sua Santità, offre più di una garanzia per il mondo cattolico. Buoni rapporti confermati, tra l'altro, dall'incontro che domani il cardinale Tarcisio Bertone avrà in Senato per parlare con i senatori dell'anciclica 'Caritas in veritate'. L''Osservatore romano', da parte sua, non dà spazio a tutta la vicenda berlusconiana. E se 'Avvenire', pressato dalle rimostranze dei lettori, ha finito col chiedere "chiarezza" al premier e ammonirlo che il consenso dei sondaggi non va considerato "l'avallo a scelte poco consone", non ha mancato si sollevare dubbi sulle rivelazioni "non sappiamo quanto autentiche".