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mercoledì, agosto 05, 2009

AUTOVELOX COL TRUCCO PER I COMUNI CHE VOLEVAN FAR CASSA , PIU´ DI 200 INDAGATI NEL CASERTANO.

AUTOVELOX COL TRUCCO PER I COMUNI CHE VOLEVAN FAR CASSA , PIU´ DI 200 INDAGATI NEL CASERTANO.

Pure gli Autovelox col trucco: più di 200 persone, tra cui molti sindaci, assessori e comandanti delle Polizie municipali, sono indagate nel Casertano nell'ambito di un'operazione condotta dal comando della compagnia dei carabinieri di Capua e della Polizia stradale di Caserta in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Le indagini, poi sfociate nell'emissione del decreto, hanno avuto per oggetto il rilevamento delle infrazioni attraverso autovelox, photored o altri macchinari simili. Destinatari dei provvedimenti numerosi Comuni della provincia di Caserta e di società. L'indagine ha evidenziato un sistema "creato dai Comuni e dalle società che, in violazione di legge, rappresentava un modo di facile, ingiusto e rilevante profitto".


Le condotte contestate ai più di 200 indagati nel Casertano nell'inchiesta relativa agli autovelox col trucco riguardano le modalità di affidamento del servizio da parte dei Comuni alle ditte private, la non corretta indicazione in bilancio delle somme provento delle sanzioni, le illecite modalità di rilevazione delle infrazioni. E ancora, l'omessa comunicazione alle competenti autorità delle infrazioni per il decurtamento dei punti e illeciti nel trattamento dei dati personali. I reati contestati riguardano la truffa, l'abuso d'ufficio, la turbata libertà degli incanti, la falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, il rifiuto e l'omissione di atti d'ufficio. E poi, la soppressione, la distruzione e l'occultamento di atti veri, la violazione del codice della privacy per il trattamento dei dati personali.




Ecco l'elenco dei Comuni coinvolti:


Caserta


Tora e Piccilli


Pastorano


Villa di Briano


San Felice a Cancello


Marzano Appio


Francolise


Rocca D'Evandro


Piano di Montevetrano


Pontelatone


Pratello


Orta di Atella


Castelmorrone


Grazzanise


Villa Literno


Cancello e Arnone


Ruviano


Teverola


Vairano Patenora


Valle di Maddaloni


San Cipriano d'Aversa


Capua


Ciorlano


Pietravairano


Bellona


Alvignano


Vitulazio


Pignataro Maggiore


giovedì, ottobre 30, 2008

“Decent Work Decent Life” a Caserta


In occasione della campagna internazionale “Decent Work Decent Life”, ISCOS CISL (Istituto Sindacale per la Cooperazione allo Sviluppo) e l’ASSOCIAZIONE IL PICCHIO, insieme alla Cisl Caserta, con il contributo di Alai Cisl e con il patrocinio della Amministrazione Comunale di Caserta, organizzano a Caserta dall’ 8 al 16 novembre 2008 l’iniziativa: “Lavoro Dignitoso per una Vita Dignitosa”.
Attraverso una mostra fotografica che illustra condizioni di vita e di lavoro in tutti i continenti, e i diritti calpestati di lavoratori in tanti diversi paesi, l’iniziativa veicola la campagna “Lavoro Dignitoso per una Vita Dignitosa”, che è una campagna internazionale, un’alleanza per promuovere il Lavoro Dignitoso guidata dalla Confederazione Internazionale dei Sindacati (ITUC), assieme alla Confederazione Europea dei Sindacati (ETUC), al Social Alert, al Global Progressive Forum e a SOLIDAR.
La mostra fotografica, allestita in maniera partecipata con associazioni giovanili presenti nel territorio, è uno strumento di forte attrazione e diventa stimolo per organizzare anche eventi di discussione e confronto sul tema del lavoro, dei diritti, della partecipazione sociale.
Il giorno sabato 8 Novembre 2008 alle ore 17 verrà inaugurata la mostra.
Interverranno:Gianni Italia - Presidente Iscos Cisl Adriana D’Amico - Assessore alle politiche sociali e della solidarietàCarmine Crisci - Segretario Provinciale Cisl CasertaMassimo Viggiano - Presidente Associazione IL PICCHIO
La mostra resterà aperta al pubblico sino al 16 Novembre 2008. Per informazioni e contatti: info@ilpicchionline.it

domenica, ottobre 05, 2008

In migliaia a Caserta contro il razzismo Nogaro: "Politica guidata dalla camorra"






E' partito dalla stazione centrale di Caserta il corteo antirazzista organizzato a seguito dell'eccidio di camorra di Castel Volturno dello scorso 18 settembre in cui furono giustiziati sei immigrati africani.Secondo una prima stima fornita dalle forze dell'ordine sarebbero 5.000 gli immigrati che stanno sfilando lungo le vie di Caserta. Una cifra da raddoppiare per gli organizzatori che valutano in 10.000 persone la consistenza del corteo. In testa al serpentone un cartello ricorda i nomi delle sei vittime mentre alle spalle il corteo si snoda raccolto dietro lo striscione "uniti contro la camorra e il razzismo". La manifestazione, scandita dai ritmi dela musica reggae, si sta svolgendo in maniera del tutto pacifica.Presenti anche numerosi rappresentanti delle istituzioni, a partire dai sindaci di Napoli e Caserta, Rosa Iervolino e Nicodemo Petteruti che sfilano con la fascia tricolore ed i rispettivi gonfaloni: "Sono qui - ha detto al suo arrivo il sindaco Iervolino - per testimoniare il sentimento di solidarietà della città di Napoli e dire a tutti con chiarezza che episodi di intolleranza vanno contro il nostro senso di accoglienza e agli immigrati che noi li capiamo e vogliamo fare il possibile perchè si integrino nel rispetto delle leggi". La Regione è rappresentata dall'assessore all'immigrazione Alfonsina De Felice. La marcia è il primo appuntamento di una tre giorni di mobilitazione anti razzista a Caserta.I rapporti tra politica e camorra sono al centro di un duro atto d'accusa lanciato dal vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro. "La politica si è indebolita - ha detto parlando con i cronisti durante il corteo anti razzista di oggi - essa è spinta, non vorrei dire guidata, dal potere camorristico. Ciò vuol dire che non è detto che il politico sia un camorrista, però deve comportarsi secondo le regole che stabiliscono i malviventi".

domenica, luglio 06, 2008

Difficoltà a trovare lavoro, vacanze e considerazione: I casalesi (cittadini di Casal di Principe) si scoprono considerati da tutti come camorristi.

...ma è un regalo della camorra non di Gomorra..........

«Sei di Casal di Principe? Non puoi lavorare»
Il sindaco: «Mi sembra strano il ”no” ad alcuni concorrenti, pronto a fare opportuni accertamenti»



ROSARIA CAPACCHIONE Casal di Principe. Uno è commercialista, un altro è ragioniere, due sono periti tecnici. Titolo di studio regolare, esperienze professionali come da richiesta curriculare, fedina penale immacolata. Un solo neo: la residenza a Casal di Principe, terra di camorra e di «Gomorra». Hanno risposto ad alcune offerte di lavoro, inserite nei siti internet, provenienti da Viterbo, Siena, Altopascio. Sono stati scartati senza nessuna ragione apparente. Sospettano che il problema sia tutto nel domicilio appestato, nell’apparentamento mediatico tra Casale e la camorra. Non hanno prove, nemmeno un indizio. Ma nessuno riuscirà mai a scalfire la convinzione della loro capacità professionale insuperabile, della candidatura imbattibile. Ed è per questo che, dopo aver sottoscritto la lettera allo scrittore Roberto Saviano, un mesetto fa, si sono rivolti anche al sindaco, Cipriano Cristiano, chiedendo tutela e rispetto dei diritti. Lo avevano fatto in pubblico, nel corso di un’assemblea aperta seguita alla lettera della studentessa letta alla festa della Polizia. Lo hanno ribadito in privato, offrendo la loro collaborazione per la ricostruzione dei casi-scandalo e la preparazione di un dossier. Per evitare, dicono, che un domani sulla porta d’ingresso di bar e ristoranti venga affisso il cartello per vietare l’ingresso «ai cani e ai casalesi». Un paradosso, quello denunciato dai ragazzi di Casal di Principe. Anche perché le aziende che avrebbero scartato le loro domande di lavoro sono tutte concentrate in una parte d’Italia che da anni ospita maestranze che arrivano dall’agro aversano. Diventando, in qualche caso - come l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria - anche colonia decentrata del clan dei Casalesi, dei camorristi casalesi. «È questo il dato che mi lascia perplesso - commenta il sindaco Cristiano - perché i nostri concittadini, buoni o cattivi che siano, si sono sempre ambientati benissimo nelle altre parti d’Italia, trovando lavoro presso terzi o avviando importanti attività imprenditoriali. Ma voglio vederci chiaro, esaminando i casi che mi sono stati segnalati uno per uno. Prima di gridare allo scandalo ho l’obbligo di accertarmi che non si montando una sorta di vittimismo di ritorno». Poi spiega: «Alle stesse offerte di lavoro hanno risposto anche altri ragazzi della nostra zona, e mi risulta che alcuni abbiano ottenuto il contratto. Le esclusioni potrebbero avere, e voglio credere che sia così, delle normali ragioni di mercato. Attenti, però, a gridare al razzismo anti-casalese. Voglio prima capire. Confesso, però, che un paio di casi non mi convincono: effettivamente potrebbe essere successo qualcosa di strano. È per questo che ho messo su una specie di gruppo di lavoro, proprio con gli autori della lettera scritta a Saviano. In settimana li incontrerò ancora e se mi convincerò che sono stati discriminati, la tutela mia e del Comune non mancherà».


I giovani: caro Saviano, ci vedono tutti camorristi




TINA CIOFFO Ludovico Coronella, 27 anni, è uno dei venti firmatari della lettera indirizzata a Roberto Saviano, autore di Gomorra, acquisita dal sindaco Cipriano Cristiano. È un casalese che al suo attivo ha quasi due lauree: la prima è in Scienze dell’amministrazione, per la seconda in Economia gli mancano tre esami. È un casalese che denuncia la diffidenza che è costretto a sopportare e solo per il semplice fatto di essere di Casal di Principe. Nella lettera, assieme ai suoi compagni di ventura, scriveva: «Sono stanco di essere ferito da sguardi diffidenti e sorrisi abbozzati, di essere esposto a giudizi sommari, spiegare che anche nel mio paese ci sono persone perbene, stanco di un’attenzione mediatica che alimenta un falso sillogismo ”essere casalese essere camorrista”». E aggiungeva: «Le inchieste, i libri, le trasmissioni televisive contribuiranno a salvare delle vite ma così muoiono le nostre speranze di cittadini normali. A Padova, a Milano, a Roma che idea si sono fatti della mia terra, come si riuscirà a spiegargli che qui non esiste solo la camorra ma soprattutto gente in cerca di una possibilità?». Il suo, assieme agli altri ragazzi, era un grido di aiuto che oggi a distanza di mesi è riuscito a diventare solo ancora più acuto. «Essere di questo paese - afferma Coronella - è come avere un marchio a vita». Una specie di lettera scarlatta stampata sul petto. «La gente - spiega - verso di noi è diffidente, scettica e ha paura. Le aziende del Nord o quelle del centro Italia, a parità di condizioni tra un casalese e un salernitano, preferiranno sempre il secondo». Una discriminazione pesante che Coronella crede venire anche dai paesi più vicini. «Per rendersene conto - dice - basta andare a Caserta o anche a Santa Maria Capua Vetere. I casalesi, e con questo intendo i giovani di Casal di Principe, sono considerati dei disturbatori, come coloro che è meglio tener lontani perché prima o poi ti combinano qualche guaio». La difficoltà è perfino nella prenotazione delle vacanze. «So di casi - racconta - di albergatori che preferiscono non ospitare chi viene da questo paese». A Capri, a una coppia di sposini casalesi in viaggio di nozze è stato chiesto di presentarsi in caserma solo perché sui documenti c’era scritto residente e domiciliato a Casal di Principe. E c’è addirittura chi ha chiesto l’autografo su una copia di Gomorra, quasi a testimoniare l’esistenza di quegli ”esseri” oggetto di tanto studio. «La prossima settimana incontreremo il sindaco - continua Coronella - che vuole aiutarci ma qui il vero sostegno deve arrivare dallo Stato creando lavoro, aggregazione e movimenti culturali». Una ricetta che sono in molti a declamare ma per il giovane le idee sono più chiare che per altri. «Si potrebbe organizzare una scuola di teatro, programmare una giornata delle associazioni invitando i gruppi esterni a Casal di Principe e alla Provincia, avviare un gemellaggio e uno scambio di esperienze valido e fattivo con realtà diverse dalle nostre. Le imprese, con eventuali incentivi dello Stato, potrebbero essere spronate a creare dei posti di lavoro direttamente nel paese».

sabato, aprile 26, 2008

Girotondo contro i boss: no alle intimidazioni

Caserta, catena umana davanti al Mattino. «Solidarietà a Saviano, al pm Cantone e alla cronista Capacchione»

LORENZO CALÒ Una manifestazione simbolo in una data simbolo. Nel giorno in cui il Paese celebra la sua Liberazione, una catena umana si è stretta ieri davanti alla redazione casertana del «Mattino» «per liberarsi dalla camorra e dalla prepotenza dei boss». L’iniziativa è stata promossa dai giovani della diocesi in segno di solidarietà nei confronti della giornalista Rosaria Capacchione, del magistrato Raffaele Cantone e dello scrittore Roberto Saviano, minacciati in un’aula di giustizia il 13 marzo scorso durante un’udienza del processo di appello Spartacus contro il clan camorristico dei Casalesi. Tanta gente comune, famiglie, anziani, giovani in bicicletta, immigrati, esponenti delle associazioni (sono in tutto 130 le firme di adesione fatte pervenire dal mondo associativo provinciale) per un’iniziativa che il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro ha definito «un concreto segnale di solidarietà e di speranza per una città che vuole e deve risorgere. E Caserta - ha aggiunto - è una città che risorge, perché ha capito che non si può rimanere in disparte scaricando la realtà criminale alle competenze dello Stato». Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, il segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti Enzo Iacopino, a titolo personale alcuni assessori e consiglieri comunali e provinciali, il segretario generale Cgil-Scuola Panini, il segretario provinciale Cisl Crisci; Fulvio Martusciello (Pdl) l’unico consigliere regionale presente. Più tardi sono giunti messaggi da parte del sindaco di Caserta Nicodemo Petteruti, dei parlamentari Stefano Graziano (Pd) e Gennaro Coronella (Pdl), dell’ex deputato ds Lorenzo Diana. «C’è sempre un giornalista nel mirino dei nemici dello Stato, del progresso sociale, della crescita democratica e consapevole del Paese - osserva Iacopino - Ne sono pienamente consapevoli i cittadini che non hanno tribune, non hanno su di loro riflettori, chiedono di poter vivere in una società sicura, e di avere una informazione che rispetti la verità». In serata Pasquale Sarnelli, uno dei collaboratori più stretti del vescovo, però ammette: «La strada per cementare il tessuto civile e opporsi alla camorra è ancora lunga; ho visto in piazza le persone di sempre». Ma è proprio da queste mani strette, da questo girotondo prima un po’ incerto e forse timoroso, poi gioioso, quasi a trasformarsi in una danza felice, che tanti in città, seguendo l’invito di Nogaro, hanno inteso testimoniare il loro no alla criminalità organizzata, a quella forza di intimidazione, silenziosa quanto devastante dei boss che dal carcere, dai loro rifugi, dettano legge, impongono condizioni, proclamano sentenze di morte. «Dovranno passare intere generazioni per cancellare del tutto il potere della camorra dalle nostre terre», commenta Renato Natale, ex sindaco di Casal di Principe. E proprio qui, il prossimo 18 maggio, arriverà il capo della Polizia Antonio Manganelli per festeggiare la festa del corpo. Un altro chiaro segnale.

domenica, aprile 06, 2008

Caserta: Insediato Comitato promotore Forum Terzo Settore

Caserta – Presso la sede delle Acli provinciali a Caserta in data 4 aprile 2008 si è insediato il Comitato promotore per il Forum Terzo Settore di Terra di Lavoro.
In coerenza con le linee guida del Forum nazionale e regionale, il comitato provinciale è costituito dalle principali associazioni di volontariato, di promozione sociale e della cooperazione a livello nazionale con sedi operative sul territorio casertano – vedi scheda con adesioni.
Il Forum si pone l'obiettivo di costruire una rete di collaborazione e cooperazione permanente tra i vari soggetti per rilanciare a tutti i livelli le politiche di solidarietà, di pari opportunità e di coesione sociale sulla base di alcuni valori fondamentali: la difesa dei diritti civili e sociali, di legalità, per una reale cittadinanza attiva e partecipazione consapevole sui beni comuni (principio di sussidiarietà).
Il Forum punterà ad accrescere e qualificare un suo ruolo di protagonismo attivo sulle politiche sociali per lo sviluppo locale, per la crescita civile e culturale del territorio su cui aprire un confronto – anche di tipo vertenziale – con le istituzioni, con le altre forze politiche,sociali e produttive.
Nell' ampio dibattito,in cui sono intervenuti/e tutti i rappresentati delle varie associazioni aderenti (Presidenti o loro delegati), è stato ribadita la novità positiva della scelta di fare rete ed integrazione di esperienze e competenze tra diversi soggetti del mondo dell'associazionismo e della cooperazione, già fortemente attivi e radicati sul nostro territorio. Nello stesso tempo è stata sottolineata l'importanza di far nascere il Forum dal basso,sulla base di concrete esigenze e bisogni sociali emergenti nella nostra realtà.
A conclusione dell'incontro è stato deciso di riconvocare la riunione del Comitato Promotore (aperto a tutte le espressioni organizzate del mondo dell'associazionismo e del volontariato di livello nazionale regionale attive nella nostra provincia) per il giorno venerdì 18 aprile alle ore 16,00 presso la sede delle Acli provinciali in via Verdi 42 a Caserta.

All'ordine del giorno saranno i seguenti punti:
Convocazione dell'assemblea costituente del Forum Provinciale Terzo Settore ; Statuto costitutivo ed organismi rappresentativi.

domenica, maggio 20, 2007

Quando l'immondizia fa rima con la Musica.



"Fermate il Mostro" alla Manifestazione nazionale diel 19 Maggio a Napoli contro i rifiuti La novità viene da Caserta

Alla manifestazione nazionale contro i rifiuti zero di Napoli del 19 Maggio scorso, è sfilato lungo il corteo anche lo striscione accompagnato dal ritornello: “Fermate il Mostro” , la canzone di protesta scritta dalla cantautrice pacifista originaria di Caserta Agnese Ginocchio, per la chiusura immediata della discarica casertana de Lo Uttaro. La canzone vuole essere un inno di protesta contro tutti i rifiuti, inceneritori, discariche e veleni che mettono in serio pericolo l'ambiente e la salute dell'uomo.

Rappresentante del Movimento per la Pace e collaboratrice dei comitati emergenza rifiuti e antidiscarica Lo Uttaro di Caserta, Agnese Ginocchio è sempre e ovunque presente in tutte quelle manifestazioni pacifiste e popolari in cui si lotta per la difesa dei diritti ambientali e umani. Non poteva mancare la sua presenza, il suo impegno e la sua 'VOCE' anche nel contesto della triste vicenda della discarica illegale casertana de Lo Uttaro, voluta forzatamente dal commissario emergenza rifiuti Bertolaso, dal presidente della provincia di Caserta De Franciscis e dal sindaco di Caserta Petteruti. L' ultima canzone della cantante e testimonial della Pace Agnese Ginocchio, assurta a simbolo della lotta contro la discarica casertana de Lo Uttaro, ma, più in generale, contro ogni disastro ambientale, intitolata: “Fermate il Mostro” è diventata il leit motiv di ogni manifestazione che in questi ultimi mesi le associazioni ambientaliste e pacifiste ed i diversi comitati cittadini nati per contrastare la costruzione della discarica Lo Uttaro stanno portando avanti, ma non solo a Caserta. Anche al corteo della mega manifestazione nazionale di Napoli contro i Rifiuti del 19 Maggio scorso, “Fermate il Mostro”, accompagnata da un grosso striscione portato fra gli altri anche dalla stessa autrice della canzone, ha animato in musica il corteo lungo tutto il tratto della manifestazione ( per questo si ringraziano i gruppi giovani dei movimenti di Napoli contro i rifiuti, che gentilmente hanno aiutato Agnese Ginocchio per il supporto tecnico). La scena è stata ripresa e poi mandata anche sul circuito del TeleGiornale Rai 3 regionale (edizione delle 23:30 circa). La cantautrice e Testimonial di Pace Agnese Ginocchio, definita anche la Joan Baez casertana e italiana, ha ricevuto molti riconoscimenti per il suo alto e profondo impegno a favore della Pace e contro ogni ingiustizia, non canta per danaro ma perchè cantare é il solo modo che ha per far sentire la sua voce, per farsi a sua volta portavoce di chi non ha voce ed anche perché la musica avvicina molto i giovani alle diverse problematiche che ci affliggono quotidianamente, visto che i nostri ragazzi non hanno molta voglia di leggere i quotidiani.
(Foto Manifestazione nazionale 19 Maggio contro i rifiuti Napoli. Autore Andrea Pioltini. Didascalia da sx Felicetta Parisi, Agnese Ginocchio, Alex Zanotelli, Alfonso Landolfi. Immagine 2 lo striscione dello slogan 'Fermate il Mostro portato dagli amici del COmitato Ambiente No alla discarica Lo Uttaro di Caserta. Da sx: Gianluca, Pietro, Nicola, Alfonso, Mena, Agnese , Amalia )

mercoledì, maggio 16, 2007

Caserta Settimana della cultura


"Voci del Nuvolone" Poesia e Musica, 20 MAGGIO al "Caffè degli artisti-Teatro Comunale "
Nell’ambito della “Settimana della cultura”, promossa dal Comune di Caserta, il giorno 20 maggio alle ore 12, al Caffè degli Artisti presso il Teatro Comunale, si terrà un interessante incontro di poesia e musica. L’incontro è stato voluto per ricordare il premio letterario nazionale organizzato annualmente dal Movimento di cultura “F. Nuvolone”.
Interverranno:Rosa Arbolino,Angela Calabretti, Silvana Virgilio,socie storiche del “Nuvolone”, che declameranno testi poetici significativi, scelti tra quelli premiati negli ultimi anni.
Saluteranno gli ospiti il Sindaco di Caserta ing. Nicodemo Petteruti e l’Assessore alla Cultura Dott. Gianfranco Fierro.
Parteciperanno all’incontro:Ida Alborino, docente di Lettere del Liceo classico “Pietro Giannone” di Caserta, Agnese Ginocchio, cantautrice per la Pace, Massimiliano Gaudio, chitarrista con commenti critici ed intermezzi musicali.

venerdì, marzo 16, 2007

IO C’ERO. IL PROGRAMMA DI SABATO 17 MARZO PER RICORDARE “DON GIUSEPPE DIANA”

9.15: Prefettura di Caserta - Tavolo Tecnico Istituzionale -
firma del Protocollo d'Intesa
Libera- Comitato Don Diana- Provincia di Caserta
Per "Osservatorio della Provincia di Caserta sui beni confiscati"
10.30: Aula Consiliare della Provincia di Caserta
Don Luigi Ciotti incontra gli studenti degli Istituti Superiori della Provincia di Caserta
Santuario Madonna di Briano – Villa di Briano
15,30: Apertura stand - LIBRI - Prodotti tipici locali - commercio equo e solidale
ìOre 16,00: "Io c'ero" - l'inizio
Intervento di Valerio Taglione coordinatore del Comitato don Peppe Diana, referente provinciale di Libera
Saluti del vescovo di Aversa Mario Milano
Gustavo Ascione - Commissario Camera di Commercio
Proiezioni di filmati e lettura di testi che ricordano don Diana
Legge i testi l'attore Roberto Solofria

Testimonianze:
Prefetto Luigi Damiano ex prefetto di Caserta, Donato Cegliemagistrato, Dina Tufano Capo Guida Agesci, Ferdinando Imposimato magistrato, Renato Natale ex sindaco di Casal di Principe, Rosa Natale insegnante, Pier Giorgio Manzi maggiore dei Carabinieri, Lorenzo Diana ex senatore, Lucia Esposito Assessore Provincia di Caserta; Monsignor Antonio Riboldi vescovo benemerito di Acerra, Monsignor Raffaele Nogaro Caserta, Don Luigi Ciotti presidente Libera

Ore 20,00: esibizione musicale del gruppo folk CALATIA GENTES
Ore 21,00: Filmati d'impegno civile:
Joe Marrazzo - La passione della verità - presentato da Tiziana Panella - assessore Cultura Provincia di Caserta
Con le idee ed il coraggio di Peppino Impastato - presentato da Enrico Milani - assessore alla Formazione Provincia di Caserta

'O Sistema - presentato da Corrado Gabriele assessore alla Formazione Regione Campania
Per amore del mio popolo
La primavera della giustizia
La mafia è bianca

venerdì, febbraio 16, 2007

LEGACOOP: D’Angelo: Campania, servono 100 mila case

“Sono molti i problemi da risolvere in Campania, a cominciare dall’emergenza casa: nella regione servono 100 mila alloggi in più. Per affrontare questioni di tale portata serve uno sforzo corale da parte di istituzioni regionali, parti sociali e associazioni. Non è il momento delle divisioni”. Sergio D’Angelo, presidente di Legacoop Campania, lascerà la guida dell’associazione nel corso del congresso regionale che si apre oggi. Ad attenderlo c’è un incarico di prestigio a Roma, in seno alla Presidenza nazionale di Legacoop. Carica che andrà ad aggiungersi alle numerose di cui è già titolare: D’Angelo è presidente nazionale del consorzio Drom, presidente di Gesco, consigliere di amministrazione di Banca Etica, componente del comitato tecnico della Fondazione Mezzogiorno, presidente della Fondazione Affido, componente della presidenza nazionale di Legacoopsociali e numero uno dell’Ape, agenzia di promozione della cooperazione sociale.
di Giovanni Brancaccioda Il Denaro (clicca il titolo)
Domanda. Non si può certo dire che gli ultimi mesi siano stati tranquilli per il mondo della cooperazione, in particolare dopo la vicenda Unipol-Bnl. Le coop campane come hanno reagito?
Risposta. Il caso Unipol non ha inciso affatto sulle attività delle cooperative campane. Anzi, quella della cooperazione è oggi una realtà più vitale che mai anche in Campania, nonostante la difficile congiuntura economica che abbiamo attraversato e tutti i problemi di contesto che contraddistinguono la nostra regione e l’intero Mezzogiorno.
D. Problemi che c’erano già all’inizio del suo mandato, quattro anni fa. Non è cambiato nulla da allora?
R. Dei passi avanti ci sono stati, ma molto, moltissimo resta ancora da fare. Purtroppo la spesa dei fondi europei 2000-2006 non ha dato i risultati sperati. C’è stata un’evidente dispersione delle risorse, interventi troppo polverizzati e slegati tra loro. Con il risultato che le inefficienze e i vincoli allo sviluppo sono ancora lì che attendono di essere rimossi.
D. Ora la Regione si sta preparando a spendere il nuovo ciclo di risorse comunitarie: andrà meglio?
R. E’ l’auspicio di tutti, e si sta lavorando in questo senso. Ci vuole più incisività nell’affrontare nodi tuttora irrisolti come il gap infrastrutturale che ci divide dal resto del Paese, la lotta alla criminalità e al sommerso, l’emergenza rifiuti. Occorre poi combattere le inefficienze della Pubblica amministrazione, che hanno più di una responsabilità nel mancato sviluppo della nostra regione. Accanto a queste questioni c’è il problema drammatico della povertà: le famiglie campane sono tra le meno abbienti d’Italia.
D. Quali interventi suggerisce Legacoop a sostegno delle famiglie?
R. Il problema è innanzitutto di metodo. Uno dei principali limiti della scorsa programmazione dei fondi europei è stato il mancato equilibrio tra misure di sostegno alla competitività e interventi per favorire l’inclusione sociale. Si tratta di due facce della stessa medaglia ed è per questo che le questioni vanno affrontate contemporaneamente. Come pure va affrontata la questione abitativa: in Campania, secondo i nostri calcoli, c’è bisogno di 100 mila nuove abitazioni, un numero da vera emergenza.
D. Già, ma i suoli per costruire tante abitazioni ci sono?
R. Ormai è difficile reperire suoli edificabili, in particolare a Napoli, che è l’area piùcongestionata. E’ per questo che vanno riqualificate le periferie sfruttando meglio le superfici esistenti. Voglio ricordare che il piano strategico per la zona rossa del Vesuvio prevede che 80mila persone lascino quell’area. E’ indispensabile, dunque, un riequilibrio abitativo tra Napoli, la sua area metropolitana e le altre province, in modo particolare Avellino e Caserta. La questione del fabbisogno abitativo, quindi, va affrontata a livello regionale, e non, come prevede il Piano territoriale approvato dalla Giunta, dalle singole Province.
D. Dunque auspica un miglioramento del Ptr in Consiglio regionale?
R. Sì, sia le cooperative che i sindacati hanno già presentato le loro osservazioni a riguardo. Speriamo vengano recepite, anche se questa consiliatura fin qui ha accumulato qualche ritardo. C’è tempo per migliorare, comunque.
D. Lei da dove comincerebbe?
R. Senza alcun dubbio dalla sanità, che come noto assorbe oltre il 60 per cento del bilancio regionale senza fornire in cambio ai cittadini servizi qualitativamente adeguati alla spesa. Al contrario: i campani si ritrovano le aliquote Irpef e Irap al massimo e ora subiscono anche la beffa dei ticket sui farmaci. Sia chiaro: si tratta di problemi accumulatisi nel tempo, la colpa non è certo solo di questa amministrazione o di quella precedente. Però ora la questione va risolta una volta per tutte. Su questo come su altri fronti serve uno sforzo corale da parte di istituzioni e parti sociali.
D. Che cosa intende?
R. Dico che il compito delle associazioni rappresentative è anche quello di muovere critiche, e le istituzioni devono accettarle. Ma se tutti insieme ci facciamo carico delle nostre responsabilità, ci sono tutte le condizioni per far compiere un salto in avanti alla Campania. Bisogna avere fiducia, guardare al futuro con ottimismo perchè ci attendono grandi obiettivi. E certo questo non è il momento delle divisioni.
D. Lei però, almeno per il momento, passa la mano...
R. Sono stati quattro anni intensi, e ne frattempo i miei impegni si sono moltiplicati. Ma lascio la Presidenza di Legacoop Campania, non certo l’associazione, alla quale non farò mai mancare il mio contributo.

lunedì, febbraio 12, 2007

SAN NICOLA LA STRADA (CE) Almeno 3.000 persone alla marcia contro la Uttaro



SAN NICOLA LA STRADA(Ce) – Erano almeno tremila persone ieri mattina alla marcia, organizzata dal comitato civico sorto all’indomani del protocollo d’intesa sottoscritto l’11 novembre scorso tra Bertolaso, De Franciscis e Petteruti che dovrebbe portare alla costruzione della mega discarica da ben 450.000 metri cubi (alti come tra grattacieli da 120 piani, come ha ben precisato Antonio Roano), per protestare contro la nascita di questo mostro ecologico che porterà solo ancora più morti per patologie tumorali di quelli che già stanno pagando i cittadini della conurbazione casertana (San Nicola La Strada, Maddaloni, Caserta e San Marco Evangelista) che insistono nelle vicinanze del sito Lo Uttaro, tra l’altro già martoriato per la presenza di due siti, uno di stoccaggio ed uno di trasferenza, ma che in realtà sono altre due discariche. Non si era mai vista tanta gente in Piazza Parrocchia a San Nicola La Strada, neppure negli anni ottanta ed agli inizi degli anno novanta, quando i cittadini di San Nicola scesero in strada per far chiudere la Uttaro. Questa volta sembra che i sannicolesi, e non solo, hanno finalmente preso coscienza del fatto che la loro salute da almeno quarant’anni (come ha sottolineato un sannicolese doc, il presidente del consiglio comunale Raffaele Narducci che è nato e cresciuto a San Nicola, è preda degli effetti malefici e tumorali prodotti dalle discariche, tra cui vogliamo ricordare oltre alla Uttaro anche la Migliore Carolina sita a San Marco Evangelista che, sebbene ufficialmente chiusa, non sappiamo se e come sia stata bonificata. Tremila persone rappresentano per San Nicola un oceano immenso di gente che dice NO a gran voce alla costruzione di un’altra discarica e chiedono a De Franciscis e Petteruti di cercare altrove un altro sito che, almeno, rechi minor danni di quelli che invece arrecherebbe una nuova discarica alla Uttaro. C’erano anche tanti politici, a dimostrazione che la lotta contro la costruzione della discarica non ha alcun colore politica. La “monnezza” non è né di destra, né di sinistra, né, tantomeno di centro. La marcia che ha preso l’avvio alle ore 10.00 era protetta da un vasto cordone di agenti della Polizia e di Carabinieri sia della locale stazione che del Comando provinciale, oltre che da un folto numero di agenti della Polizia Municipale di San Nicola La Strada e di San Marco Evangelista. Alla testa del corteo i due parroci di San Nicola, don Oresta Farina e don Pasquale Lunato, oltre all’esponente del Movimento provinciale dei pacifisti, la cantautrice Agnese Ginocchio, la quale per tutto il tragitto ha cantato la canzone che ha composto per l’occasione e che ha fatto da slogan all’iniziativa: “Abbattiamo(Fermate) il mostro”, al cui fianco c’era anche il vero trionfatore dell’iniziativa, Antonio Roano segretario cittadino che ha ottenuto un successo oltre ogni più ottimistica previsione e senza alcun appoggio concreto da parte degli esponenti provinciali dei Verdi. Una vittoria che dovrà far riflettere i vari Maria Carmela Caiola, Enzo Falco, Raffaele Aveta. A fianco dei sindaci anche il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Angelo Polverino. Presenti i sindaci di San Nicola e San Marco, rispettivamente, Angelo Antonio Pascariello e Vincenzo Zitiello con numerosi esponenti degli esecutivi cittadini e del consiglio comunale. Per San Nicola Abbiamo notato: il presidente del consiglio Raffaele Narducci, Francesco Basile, Mario De Lucia, Mario Amoroso, Vincenzo Santamaria, Pasquale Delli Paoli, Domenico Palumbo, Domenico Russo, Angelo Gallo, Giuseppe Russo, Lucia Esposito, Vincenzo Cinque, Gabriella D’Ambrosio, Nicola D’Andrea, Raffaele Russo Spena. Per il comune di San Marco, presenti, fra gli altri, l’assessore all’Urbanistica Vincenzo Zitiello, Agostino Zampella, Enrico Barecchia, il presidente del consiglio Luigi Cicala. Per il comune di Maddaloni Felice Lombardi e Carlo Scalera dei Verdi. Da Caserta erano presenti i consiglieri comunali Pio Del Gaudio e Marco Cerreto di Alleanza Nazionale, Filippo Mazzarella di Forza Italia, l’assessore provinciale Lucia Esposito, Antonella Passaretti del coordinamento “Azzurro Donna” di Forza Italia. Presente anche il mondo sindacale con il segretario generale dell’UGL di Caserta, Sergio D’Angelo. Tante anche le associazioni ambientaliste, quelle di volontariato cattolico e laiche. “Casa Nostra con il presidente interregionale Luciano Caiazza, Terra Nostra era presente con il presidente Pasquale Costagliola, Ambiente è Vita con l’avvocato Bruno Giannico, LIPU, Legambiente, l’associazione di volontariato della Rotonda. Molti i partiti presenti: AN con il presidente cittadino Giovanni Santangelo, Rifondazione comunista con il segretario Giuseppe Leone, l’Udc con Gabriella D’Ambrosio, la Margherita con Vito Marotta, Pasquale Delli Paoli di Forza Italia, Antonio Roano dei Verdi, Carlo Iengo e Francesco Nigro dei Comunisti italiani. Il corteo si è fermato nei pressi della discarica in via di costruzione ed i due parroci hanno officiato la Santa Messa, non mancando di sottolineare nell’omelia come questa marcia, fatta nel giorno in cui la Chiesa festeggia la vita, abbia visto una così vasta partecipazione di cittadini che chiedono rispetto per la loro vita e per quella degli altri, e chiedono, altresì, che venga scongiurato il pericolo della costruzione della discarica.di Nunzio De Pinto, giornalista

  • il sito di Agnese Ginocchio con la canzone (musica/testo e lo speciale sulla manifestazione

  • FERMATE il MOSTRO" La Canzone e Inno di protesta di Ginocchio che ha fatto da slogan alla manifestazione contro la discarica.
    La Marcia contro la discarica Uttero è stata accompagnata lungo tutto il tragitto dell'intera manifestazione dallo slogan della canzone di protesta composta dalla cantautrice esponente del movimento pacifista provinciale Agnese Ginocchio, dal titolo: " Fermate il Mostro", vero e proprio Inno di protesta contro la discarica. Questa canzone, già diffusa via circuito radio provinciali e al circuito di News Radio Network International Campania, nell'ambito del programma condotto da Carlo Scalera capogruppo dei verdi Maddaloni, presente tra l'altro alla manifestazione insieme a Felice Lombardi, consigliere dei verdi del comune di Maddaloni, è possibile ascoltarla sul sito della cantautrice( www.agneseginocchio.it ) oppure sul sito del Corriere San Nicola (www.corrieredisannicola.it) diretto da Nicola Ciaramella e si può diffondere liberamente ( chiedere prima il permesso all'autrice: info@agneseginocchio.it ) via circuito Radio, Tv, web - internet, nelle scuole, parrocchie, nell'ambito di assemblee inerenti al tema ed in ogni luogo dove si ritiene opportuno, perchè anche la musica d'impegno per la Pace crea movimento e gruppi di discussione, diventando così strumento di lotta popolare per il raggiungimento di obiettivi comuni.

    martedì, febbraio 06, 2007

    ACLI Caserta: Serve un movimento popolare contro la criminalità


    “Solidarietà e sicurezza… Tutt’insieme, contro la criminalità!!!”, il progetto promosso dalla Provincia di Caserta finalizzato alla creazione di una rete territoriale di interventi integrati ed alla promozione di strategie efficaci volte all’abbattimento delle condizioni di isolamento in cui vengono a trovarsi le vittime di reati ed, in generale, di contrasto alla criminalità, si è spostato da Maddaloni a Mondragone, a S. Maria Capua Vetere, a San Felice a Cancello, a Casal di Principe.
    Un vero e proprio seminario itinerante, parte di una serie di iniziative organizzate dall’Assessorato Provinciale all’Università e Ricerca Scientifica, Trasparenza e legalità, avvalendosi del partenariato di soggetti particolarmente qualificati del mondo economico e sociale della Provincia di Caserta, quali la Camera di Commercio, l’Unione Industriali, la Confartigianato, le Associazioni delle Piccole industrie, la Confcommercio, le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani, la Confesercenti.
    Tra i contributi più incisivi sicuramente quello delle ACLI di Caserta, rappresentato dal loro Presidente provinciale prof. Michele Zannini in occasione del Seminario di Maddaloni e, recentemente, di Casal di Principe, presso l’Università per la Legalità e lo Sviluppo.
    Per il Presidente delle ACLI Zannini servono prevenzione, solidarietà ed educazione alla legalità, coltivate da una sinergia di azioni che diano effettiva dimensione civile alle forme giuridiche di assistenza, di sostegno e di tutela di tutte le vittime di reato.
    Lo Stato ha il dovere di garantire sempre, come fondamentale strumento di contrasto alle forme di criminalità che minacciano la sicurezza delle persone, i diritti di cittadinanza che qualificano la dimensione civile e democratica delle comunità locali.
    Se molto poco ancora vengono denunciati i reati è perché ancora non sono adeguatamente garantite condizioni sociali di sicurezza come una piena efficacia della giustizia ed il controllo democratico del territorio.
    La paura diffusa non è un sentimento astratto; è l’effetto di un disagio profondo e radicato nel silenzio di vittime impaurite, terrorizzate dalle minacce e quindi sostanzialmente sole.
    Per Zannini, ben oltre le azioni che svolgono le Associazioni “riconosciute” e le Fondazioni, servono l’impegno, la partecipazione, la solidarietà di un complesso molto più vasto e articolato di presenze che fa riferimento alla cultura e alla pratica di soggetti, i più diversi, che sul territorio svolgono iniziative di associazionismo, di lavoro cooperativo e comunitario, di progettazione culturale, di assistenza, di tutela, di accoglienza, di promozione: dalle parrocchie al volontariato, alle associazioni di promozione sociale, ai gruppi dell’animazione culturale e sportiva, alle scuole, che hanno la capacità di mettere in campo una rete di informazioni, di esperienze di solidarietà, di aiuto morale e psicologico, che manifesta in maniera forte e visibile una alleanza irrinunciabile tra Istituzioni e società civile.
    Contro una criminalità che ha molto raffinato le sue forme di intervento serve un movimento popolare di contrasto dentro un percorso insieme culturale e civile che mette in campo la volontà e le azioni delle Istituzioni ad ogni livello, ma anche quelle delle grandi imprese, del sistema creditizio, della scuola e di un ampio spettro di soggetti in grado di promuovere nelle coscienza una reazione di libertà, di trasparenza, di solidarietà.
    Serve per Zannini una risposta sociale e di massa, insieme politica e civile, educativa e propositiva.

    giovedì, gennaio 04, 2007

    Caserta, incendio nel campo nomadi. Morti due sposini di 15 e 14 anni.

    Una causa accidentale, secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri di Aversa ed i vigili del fuoco, ha provocato l'incendio che ha coinvolto la baracca di legno nella quale dormivano Cristina Mihalache, di 15 anni e Nicolae Ihnunt Laurentiu di 16, i due giovani rumeni morti avvolti dalle fiamme. A provocare il rogo sarebbe stato o un mozzicone di sigaretta o una candela lasciata accesa. Da quanto è stato accertato, infatti, è escluso il dolo e all'interno della struttura non sono state trovate stufe elettriche. Le fiamme si sarebbero sprigionate lentamente durante la notte, mentre i due dormivano. Le esalazioni avrebbero stordito la giovane coppia i cui corpi sono stati trovati carbonizzati nel letto. L'incendio ha coinvolto tre baracche - che sono andate completamente distrutte - ma gli abitanti delle altre due sono riusciti a mettersi in salvo. Il campo nomadi - costituito da una ventina di baracche di legno - si trova alla periferia di Orta di Atella, in località Cerbone e attualmente vi risiedono una cinquantina di persone.
    "La morte di Cristina Mihalache e Nicolae Ihnunt Laurentiu suscita profondo dolore; la vita è il bene più prezioso. Nessuno può restare indifferente di fronte a quanto accaduto oggi a Orta di Atella - dice il governatore della Campania, Antonio Bassolino - dove due giovanissimi sposi hanno perso tragicamente la vita in un contesto di povertà e abbandono". Per Bassolino "serve un lavoro continuo e costante per porre rimedio a situazioni di estrema difficoltà". Situazioni "come quelle che si verificano in molti campi rom abusivi presenti nel nostro Paese, dove vivono persone, donne e uomini, famiglie intere con bambini". "E' un grande e delicato tema, pieno di contraddizioni e di problemi, che reclama un impegno di tutti e una doverosa attenzione di tutte le istituzioni, nazionali e locali - afferma Bassolino - nel corso di questi anni, l'assessorato regionale alle Politiche Sociali si è fortemente impegnato per intervenire in diverse situazioni presenti sul territorio campano. Insieme con il Comune e con la Provincia di Napoli, è stato istituito un 'Tavolo permanente di concertazione sulle problematiche Rom', attraverso il quale la Regione ha finanziato la costruzione e il risanamento dei campi di Giugliano e Caivano, mentre altri importanti interventi sono in corso d'opera. Stiamo realizzando iniziative analoghe anche insieme alle amministrazioni di Giffoni, Battipaglia, Eboli, e in tutta la fascia a sud di Salerno". "Vogliamo potenziare ancora di più il nostro impegno, per garantire la messa in sicurezza dei campi a rischio e normali condizioni sanitarie e abitative ai loro abitanti. Per questo - conclude Bassolino - siamo pronti a collaborare con la Provincia di Caserta, la Prefettura e il Comune di Orta di Atella per aprire subito un tavolo operativo che si occupi costantemente dei campi rom in Terra di Lavoro".