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domenica, marzo 06, 2011

Le donne al lavoro per l'Italia


Come ogni anno, in occasione dell'8 marzo il Coordinamento donne delle Acli lancia il proprio poster per celebrare la Giornata Internazionale della Donna.

La data assume quest'anno un significato del tutto particolare, ricorrendo i 150 anni dell'Unità d'Italia ed essendo il lavoro il tema veicolare cui l'Associazione sta dedicando, nel 2011, la propria speciale attenzione. E' assai significativo che per convenzione in questa giornata si ricordi il sacrificio di 129 donne operaie, morte nell'incendio della fabbrica tessile in cui lavoravano a New York nel 1908, mentre erano intente a scioperare per il riconoscimento dei propri diritti.

L'impegno profuso dalle donne per la nascita e la rinascita nel dopoguerra del nostro Paese, e l'importanza della partecipazione femminile al mondo del lavoro, inteso quale fondamento democratico della repubblica italiana, sono temi entrambi presenti nel documento che la Responsabile Agnese Ranghelli ha reso noto a nome delle donne del Coordinamento Acli per sottolineare la pregnanza del momento.

Mai come quest'anno, infatti, si è sentita la necessità di riaffermare la dignità femminile contro ogni tentativo di offenderla o svilirla, ribadendo il contributo sostanziale che ogni giorno le donne italiane (oggi come in passato) forniscono alla coesione sociale, alla tenuta democratica e alla crescita economica, sociale e civile del Paese.

giovedì, febbraio 24, 2011

Napoli: I diritti alla prova della crisi: riscattare il futuro e la felicità



24, 25 e 26 febbraio 2011
Centro congressi TIEMPO
Centro Direzionale Isola E5 – NAPOLI

segreteria tecnica – organizzativa:
Teresa Attademo, Rosaria Lumino, Andrea Morniroli, Rina Ziccardi
Tel. 081 7872037, cell. 3381600757, 3205698734
e-mail info@gescosociale.it

In collaborazione con:
AIRSAM, Campo Libero, CISMAI, C.N.C.A, Comunità Le Piagge, Copersamm,
Democrazia Km zero, Facciamo breccia, Forum Droga, Forum salute mentale,
Legacoopsociali, Psichiatria Democratica

La fragilità del tessuto produttivo, gli elevati tassi di disoccupazione, l’estensione dei processi di marginalità, l’esigenza di riqualificare l’ambiente urbano e periferico sono alcune delle emergenze con le quali il nostro Paese deve fare i conti in un quadro di riferimento istituzionale che non considera opportunamente le politiche sociali come centrali. Molte ancora sono le questioni sociali irrisolte: dai rifiuti alla salute, dall’occupazione allo stato di abbandono di molte periferie, dalle pessime condizioni nelle quali versa la scuola alla sicurezza dei cittadini e dei territori, dalla precarietà esistenziale all’assenza dei diritti individuali.

Di fronte a questo scenario si torna, sempre più spesso, a discutere della necessità di ridurre i costi quando non anche i servizi, con una pericolosa involuzione verso una cultura assistenzialistica ed una progressiva privatizzazione dei beni comuni, mentre i consistenti tagli alla spesa, presentati come un inevitabile tributo alla crisi, rischiano di travolgere le già fragili politiche pubbliche. È una deriva che coinvolge l’intero Paese ma che al Sud e ancora di più a Napoli è particolarmente grave, perché la crisi sta mettendo a dura prova anche quelle reti di auto mutuo aiuto e quelle forme di economia informale che, sino ad oggi, hanno permesso a molti di reggere il quotidiano, di arrivare a fine mese, allentando la tensione sociale.

Da molto tempo assistiamo alla graduale perdita di strutture e servizi importanti, luoghi accoglienti per persone, bambini e adulti, segnate dall’abbandono, dall’abuso e dalla povertà, dal maltrattamento, dall’emarginazione, dal fallimento. Persone la cui assistenza, nella migliore delle ipotesi, ricadrà sulle famiglie o spingerà unicamente al ricorso a nuove e vecchie istituzioni totali: non solo carceri, manicomi e istituto per bambini ma anche risposte inappropriate come ospedali e cronicari.

L’emergenza economica e sociale che il Paese sta attraversando non è solo un momento di difficoltà o una congiuntura, è una crisi che sta mettendo in discussione diritti fondamentali indisponibili. Di qui la necessità di riportare questi temi al centro dell’attenzione, per produrre proposte alternative alla politica dei tagli indiscriminati, evitando di rispondere alla crisi generando nuove emergenze

venerdì, febbraio 18, 2011

Napoli Italia. A San Giorgio si discute il libro di Bassolino con il direttore Corrmez De Marco

Il circolo ACLI di San Giorgio

Martedì 22febbraio2011 ore 18

Vesuvio Libri - Villa Bruno
Via Cavalli di Bronzo, 24/26 - S. Giorgio a Cremano

Presenta

Napoli Italia

Edito da Guida, è una sorta di excursus storico di Antonio Bassolino sulla sua esperienza politica ed amministrativa dal 1993 al 2010

Napoli Italia” significa, nel bene e nel male, un rapporto molto forte. Necessario, però, fare il possibile per ripartire dalle nostre terre, pur nella consapevolezza che non risolveremo mai i nostri problemi di fondo senza un adeguato intervento del governo nazionale e senza investimenti delle forze imprenditoriali del nord

Antonio Bassolino


Interverranno:


Domenico Giorgiano – Sindaco della Città


Marco De Marco -Direttore Corriere del Mezzogiorno


Francesco Micera – Forum Giovani


Antonio Bassolino – Presidente Fondazione Sudd


Modera

Pasquale Orlando - Segr.Nazionale Fap Acli




Il Presidente

Antonio Di Maria


sabato, gennaio 08, 2011

È nato “Perseo”, il Fondo pensionistico complementare per i pubblici dipendenti dei comparti “Sanità”, “Regioni” e “Autonomie locali”



Il 21 dicembre 2010 è stato costituito con atto pubblico il Fondo pensionistico complementare “Perseo”, finalizzato alla costruzione di una seconda pensione per gli operatori pubblici dei settori Sanità ed Enti locali: si tratta complessivamente di oltre 1.200.000 lavoratori.

Il nuovo Fondo sarà operativo tra alcuni mesi, dopo che avrà avuto l’autorizzazione dalla Covip, l’Autorità di vigilanza sui Fondi pensionistici complementari.

“Perseo” è il secondo Fondo pensionistico costituito specificamente per i lavoratori della pubblica amministrazione, e si affianca quindi a “Espero”, il Fondo pensionistico già operativo da alcuni anni per i lavoratori del settore scuola.

Per saperne di più sul Fondo Perseo

Per saperne di più sulla previdenza complementare nel pubblico impiego

domenica, gennaio 02, 2011

Un Goal per la Vita: vince la squadra di “Pasquale” della Casa Circondariale di Capodimonte

Un Goal per la Vita: vince la squadra di “Pasquale” della Casa Circondariale di Capodimonte per 4 reti a 2

Casa Circondariale Benevento 30/12/2010 anche per l’ ottava edizione del torneo “un goal per la vita” presso il carcere di Capodimonte hanno vinto il trofeo i ragazzi/calciatori del terzo piano. Una vera gara calcistica, tra detenuti e la squadra esterna dei giovani sanniti della ASD U.S.ACLI “Olmeri club 2000” con i dirigenti Giuseppe Bibbo’ e Alessandro Pepe, che sportivamente hanno accusato nella finale la sconfitta per 4 reti a 2.

Un arbitraggio di rango puntuale e preciso, con l’ avv. Vincenzo Caldora, che da esperto arbitro, già presidente della sezione Sannita AIA, ha decretato con il triplice fischio la vittoria della squadra interna. Una giovane squadra schierata in campo, che da tempo tifa per il calcio Napoli e la imita, ha dichiarato l’ allenatore Pasquale: “ da sempre giocano “u pallone” è la prima cosa che hanno imparato nelle piazze. Na’ grande soddisfazione stringere il trofeo della prima classificata.

Un grande successo, di partecipazione e di solidarietà, grazie alla direttrice Maria Luisa Palma, ha detto il vicepresidente nazionale Antonio Meola, che vuole essere una spinta concreta alla creazione di una rete di promotori territoriali per lo sviluppo delle iniziative di educazione attraverso lo sport e socialità che entrerà nella “mission” dello sportello famiglia delle ACLI. Un aiuto concreto ai ristetti e i loro familiari.
Presente alla manifestazione e alla premiazione finale, l’ Onorevole Costantino Boffa, infortunato non ha giocato, ma ha confermato la sua azione politica a sostegno delle attività del pianeta carcere, Ha anticipato ad una imminente riunione, da programmare, con il presidente della Provincia e il Sindaco per rilanciare alcuni progetti che sono naufragati, le promesse fatte vanno mantenute. Ha concluso il suo intervento augurando un buon 2011.
Anche il presidente Sergio Tanga delle ACLI e della Gesesa, alle premiazioni ha ribadito che va rilanciato il tema educativo. L’istruzione e la conoscenza sono oggi, più di ieri indispensabili, ma non bastano; c’è la necessità dell’educare, continua Tanga -ovvero la messa in campo di un progetto di vita che aiuti a promuovere la maturazione della personalità, e lo sport ci riesce molto bene, si tratta di educare al “mestiere di essere uomini e il fair play che avete dimostrato oggi ci aiuta a guardare con speranza per un futuro migliore, nonostante le cadute che ci sono state. Auguri ad una buona vita - conclude il presidente Tanga- e auguri per il nuovo anno anche alle vostre famiglie è stato il messaggio a conclusione della manifestazione. Hanno partecipato anche il direttore aggiunto Armanda Rossi, Pasquale Venezia, Patrizia Fusco dell’area Trattamentale e lo staff delle ACLI Pietro Stefanucci; Annalisa Gubitosi e Filiberto Parente.

Il decreto Flussi in Gazzetta Ufficiale dal 31.Dicembre 2010.


Parte il conto alla rovescia verso i clic day, le date dalle quali sarà possibile inviare via internet le domande. Famiglie e imprese potranno chiedere di far entrare in Italia i lavoratori stranieri, i cittadini stranieri che sono già qui potranno invece chiedere la conversione in permessi per lavoro di permessi rilasciati per altri motivi.

Il primo clic day è fissato a lunedì 31 gennaio, quando, dalle ore 8.00, sarà possibile spedire le domande per i lavoratori subordinati di ogni settore cittadini di Paesi che hanno accordi con l’Italia e quindi godono di 52.080 ingressi riservati. Sono: Albania; Algeria; Bangladesh; Egitto; Filippine; Ghana; Marocco; Moldavia; Nigeria; Pakistan; Senegal; Somalia; Sri Lanka; Tunisia; India; Perù; Ucraina; Niger e Gambia.

Dalle 8.00 di mercoledì 2 febbraio potranno partire le domande per lavoratori domestici come colf, babysitter, badanti ecc., cittadini di altri Paesi, che non hanno accordi con l’Italia. Gli ingressi autorizzati sono 30.000

Dalle 8.00 di giovedì 3 febbraio, potranno partire le domande per gli altri ingressi autorizzati dal decreto flussi: lavoratori che hanno completato speciali programmi di formazione e istruzione nel Paese di origine e 500 discendenti di italiani in Argentina, Uruguay, Venezuela o Brasile. Via anche alle domande per le conversioni dei permessi di cittadini di Paesi che non hanno accordi con l'Italia.

Lo sportello immigrati, delle ACLI, rimane a disposizione dei datori di lavoro e delle famiglie per informazioni e prenotazione delle domande.

martedì, dicembre 07, 2010

Noa, la cantante pacifista e il cardinale folla e applausi in Galleria

dialoghi con la città.

L'artista israeliana: "Sogno da sempre di esibirmi nello splendido teatro napoletano San Carlo, per me è e resta il vero tempio della musica"

di CARLO FRANCO da La Repubblica Napoli. (clicca il titolo)

QUANDO Noa intona “Santa Lucia luntana”, l’inno dell’emigrante che tocca le corde della sua sensibilità, il pubblico che gremisce la Galleria Umberto esplode in una standing ovation. E lo stesso fragoroso applauso scandisce, subito dopo, i versi de “La vita è bella” di Nicola Piovani. Via Toledo ha vissuto un pomeriggio da ricordare e la star israeliana si è commossa: «Amo Napoli e sogno da sempre di cantare al San Carlo, è il tempio della musica. Il cardinale Sepe, che tanto può, mi aiuti a realizzare questo sogno».

Crescenzio Sepe sorride, ma risponde alla fine dell’incontro dicendo che patrocinerà l’iniziativa dalla quale si augura che possa venir fuori un cd di pezzi napoletani interpretati dalla grande cantante. Noa non sta nei panni e promette che tornerà appena possibile a Napoli. Anche se non potrà partecipare alla celebrazione del “giubileo” che si terrà il 16 dicembre e ospiterà un appello per il risveglio della città.

Dopo Luca De Filippo e Paolo Macry e dopo Oscar Luigi Scalfaro, protagoniste del terzo “dialogo con la città” ( “La bellezza ci salverà”) in preparazione dell’avvento sono due donne importanti: Noa e Lida Viganoni, rettore dell’Orientale. Una bella serata vissuta nell’atmosfera insolita ma calda e coinvolgente della Galleria Umberto. Il pubblico gradisce e ascolta con attenzione il monito severo del cardinale che esordisce leggendo una citazione da “L’idiota” di Dostoevskij nella quale si afferma, appunto, che la bellezza porterà la pace al mondo. Smaltita la sorpresa per la perfetta pronuncia russa di Crescenzio Sepe - «Mir spaset krasotà», questa la frase - il dialogo è molto interessante.

Il cardinale ancora una volta si fa portavoce dell’insoddisfazione dei cittadini per l’indifferenza nella quale affonda la città e per esprimere la più severa condanna dell’inerzia della classe dirigente ha citato il brano del Vangelo che suona così: «Se non siamo fedeli nel prenderci cura della bellezza effimera, come ci potrà essere affidata quella vera»? Di qui la denuncia: «Napoli è matrigna nei confronti della bellezza e ignora che solo custodendo i suoi valori più alti potrà opporsi efficacemente al degrado. La nostra terra non ha nulla da invidiare ad altri luoghi ed i grandi spiriti che l’hanno conosciuta hanno lasciato una traccia affascinati dalla sua bellezza». L’elenco delle citazioni è lungo: «Pensiamo - ha detto Sepe - a quanto hanno fatto i greci, i romani, gli angioini, Caravaggio, Wagner e Leopardi e mi fermo qui ma l’elenco potrebbe continuare». Basta con lo sperpero irragionevole delle risorse, quindi: «Uniamoci per dire no a chi vuol farci affondare nelle brutture di un ambiente deturpato e massacrato».

Bellissima la chiusura. Noa canta l’Ave Maria in inglese e manda in delirio gli spettatori intonando “Je te vurria vasà».

venerdì, dicembre 03, 2010

La Fap con Acli Terra: no agli OGM per un’agricoltura di qualità

«Non è assolutamente dimostrato che l’impiego di OGM sia la soluzione alla fame nel mondo, in quanto non è stato registrato alcun incremento della produzione agricola mondiale»
Il Comitato Nazionale della Fap (federazione anziani e pensionati ) ACLI apprezza la posizione di ACLI Terra a difesa dei consumatori per un diverso stile di vita.
ROMA - La recente pubblicazione su una rivista scientifica di uno studio sulle piante transgeniche e la sicurezza alimentare, condotto dalla Pontificia Accademia delle Scienze, è stata erroneamente interpretata e strumentalizzata come un pronunciamento favorevole, da parte del Vaticano, per la coltivazione di OGM, come ipotetica soluzione del problema della fame nel mondo.
In realtà non risulta alcun pronunciamento, in tal senso, da parte del Vaticano, mentre autorevoli altri rappresentanti della stessa Accademia Pontificia hanno recentemente contrastato tale opinione.
Le posizioni che indicano cautela sono state apprezzate da Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, Associazione professionale agricola delle Acli, da tempo parte integrante della Task Force per un Italia libera da OGM, che ha ribadito con forza la difesa di un progetto di agricoltura finalizzato a salvaguardare il patrimonio agroalimentare nazionale.

ZANNINI - «La nostra posizione in merito – sostiene Zannini – non è di natura ideologica, né basata sulla volontà di oscurare il progresso della ricerca scientifica, ma è fondata sul rispetto del principio di precauzione che la scienza, più volte, ha consigliato di adottare, in attesa di certezze, che mancano, sul fronte della sicurezza alimentare.
È fondamentale, invece, sostenere politiche agricole che incrementino lo sviluppo e la tutela dei territori, delle biodiversità, delle tipicità, dei mercati a filiera corta e della salute dei produttori e dei consumatori, a favore di un’economia agricola basata sulla qualità e quindi certamente più remunerativa, soprattutto per le imprese agricole familiari, che caratterizzano l’agricoltura italiana.
Non è assolutamente dimostrato che l’impiego di OGM sia la soluzione alla fame nel mondo, in quanto non è stato registrato alcun incremento della produzione agricola mondiale grazie alla coltivazione di piante transgeniche.
Altresì, il rischio più evidente che deriverebbe dall’autorizzazione all’uso di semi geneticamente modificati in agricoltura, sarebbe quello di piegare questo comparto economico, fondamentale per la vita e per la pace degli uomini, agli interessi di poche multinazionali, che, avendo già monopolizzato il mercato delle sementi e dei pesticidi, puntano ad omologare le produzioni attraverso l’impiego generalizzato di colture GM.»

martedì, novembre 30, 2010

Pompei non merita questi progressivi disastri

Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali sono nuovamente rattristate dal crollo a Pompei del muro perimetrale del giardino retrostante la Casa del Moralista, dopo quello già drammatico della Schola Armaturarum.

“Pompei non merita questi progressivi disastri, ma richiede- afferma Pasquale Orlando, presidente delle ACLI- al contrario la più pronta iniziativa di responsabilità e competenza per arrestare questi fenomeni di degrado.

E’ certamente paradossale che per incuria o incapacità si mortifichi un patrimonio da tutti invidiato, con affermazioni minimizzanti per non creare allarmismi.

Ancora una volta chiediamo che di fronte ad un disastro scatti in ognuno il principio etico dell’assunzione conseguente delle proprie responsabilità, ponendo immediatamente rimedio a tale incombente situazione..

Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali si dichiarano nuovamente pronte a rendere disponibili le proprie risorse territoriali del volontariato e le capacità professionali di architetti, ingegneri, archeologi, esperti in conservazione di beni culturali, manager e specialisti che operano costantemente all’interno delle Associazioni del volontariato.

domenica, novembre 21, 2010

Pensioni, sale l'età per l'assegno Da gennaio servono 61 anni


ROMA (20 novembre) - Doppio scalino in arrivo per i lavoratori che vogliono andare in pensione: dal prossimo gennaio per ottenere l'assegno bisognerà aver compiuto almeno 61 anni. Dal 2011 infatti entreranno in vigore sia le nuove regole per l'accesso alla pensione di anzianità previste dalla riforma del 2007 (l'età minima per uscire passa da 59 a 60 anni per i lavoratori dipendenti a fronte di almeno 36 anni di contributi) sia quelle sulle finestre per l'uscita previste dalla manovra di luglio. Si devono ora aspettare almeno 12 mesi dal raggiungimento dei requisiti, sia di anzianità sia di vecchiaia.

Boom delle pensioni di anzianità nei primi dieci mesi del 2010: tra gennaio e ottobre le uscite anticipate rispetto all'età di vecchiaia sono state 155.440 a fronte delle 100.880 pensioni effettivamente liquidate nell'intero 2009. Il dato - sottolinea il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua - risente del forte calo per le pensioni di anzianità registrato nel 2009 ed è dovuto alla maturazione dei requisiti per l'uscita dal lavoro di una parte rilevante di persone «bloccate» dall'aumento dello scalino a luglio del 2009 (da 58 a 59 anni). Nel 2011 - avverte - ci si attende un nuovo calo con uscite per anzianità sotto le 100.000 unità. La gran parte delle uscite per anzianità del 2010 è dovuta ai lavoratori dipendenti (97.559 a fronte delle 56.963 pensioni liquidate nell'intero 2009 con un aumento del 71%).

mercoledì, novembre 10, 2010

"L'ultima cena - a tavola con i boss" ed. Verdenero. Iniziativa delle ACLI di San Giorgio a Cremano

Ora
lunedì 15 novembre · 18.30 - 21.00

LuogoLibreria Vesuvio Libri - Villa Bruno
Via Cavalli di Bronzo, 24/26
San Giorgio a Cremano, Italy

Creato da

Maggiori informazioniVi aspettiamo in libreria per la presentazione del libro di Peppe Ruggiero "L'ultima cena - a tavola con i boss" edizione Verdenero.

Saluto

Domenico Giorgiano - Sindaco di San Giorgio a Cremano

con la partecipazione di

Giovanni Conzo - Sostituto Procuratore DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Napoli

Pasquale Orlando - Presidente Provinciale ACLI - Napoli

alla presentazione sarà presente l'autore

lunedì, novembre 08, 2010

Un volontariato per Pompei e i beni culturali a rischio


Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali, di fronte alle immagini drammatiche del crollo strutturale della “Schola Armatorarum” di Pompei, non possono che con amarezza condividere l’espressione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “ è una vergogna per l’Italia”.
Pompei è per l’umanità il sito archeologico più importante d’Europa e del mondo, con una propria capacità di attrazione di visitatori indipendentemente dal contesto territoriale.
E’ certamente paradossale che per incuria o incapacità si lasci degradare un patrimonio da tutti invidiato.
Sono ancora più ingiustificate le affermazioni di queste ultime ore rivolte unicamente allo scarico delle responsabilità.
"Non è ammissibile- afferma il presidente delle ACLI Napoletane Pasquale Orlando- che di fronte ad un disastro non scatti in ognuno il principio etico dell’assunzione conseguente delle proprie responsabilità, anche per un utilizzo improprio di significative risorse pubbliche assegnate.
Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali - confermano Paolo Pantani e Bruno Esposito di Acli ABC- si dichiarano in ogni caso pronte a rendere disponibili le proprie risorse territoriali del volontariato e le capacità professionali di architetti, ingegneri, archeologi, esperti in conservazione di beni culturali, manager e specialisti che operano costantemente all’interno delle Associazioni del volontariato.

sabato, ottobre 02, 2010

Radiosca: "SPACCIO INTERNAZIONALE DI MUSICA LEGALE"

Oggi finalmente è andata in onda RADIOSCA la radio web promossa da SOLCO NAPOLI.
A Scampia non solo Gomorra ma "SPACCIO INTERNAZIONALE DI MUSICA LEGALE" ascoltate e diffondete www.radiosca.it

giovedì, gennaio 15, 2009

POVERTA' - Ancora "scariche" il 28% delle Social Card


Crescono gli attacchi dell’opposizione e delle associazioni di consumatori dopo la denuncia sulle Social card inutilizzabili perché senza copertura. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, Vito, fornisce i dati del Tesoro: "Caricate 420 mila Social card sulle 580 mila richieste nel 2008" (72%). Il caricamento non viene fatto in caso di "irregolarità rilevate tra i dati forniti e quelli presenti nelle banche dati delle pubbliche Amministrazioni" e "accertamenti del mancato possesso dei requisiti per ottenere la Carta”. Finora “effettuate oltre 644mila transazioni per un importo medio pari a circa 33 euro". vai>>

sabato, ottobre 11, 2008

Prostituzione: Bazar bambini

Loro non lo sanno che mercoledì scorso le prostitute e i trans hanno manifestato in piazza contro il nuovo piano sicurezza. Non sanno chi sia il ministro per le Pari opportunità, e non gliene frega più di tanto.
Loro non sanno neanche di essere dei piccoli gigolò, forse, ché a 13 anni certe cose non sono ancora del tutto chiare. Gli altri, invece, quelli che accostano l'auto al marciapiede offrendo una manciata di euro in cambio della carne più giovane sul mercato, loro lo sanno benissimo. Sanno tutto. Sanno che quello è il corso Meridionale di Napoli, che a pochi metri c'è la Ferrovia, e che se un'auto dei carabinieri li becca con uno di quei bambini slavi sarà difficile spiegare. E non solo ai militari.Ma sanno anche che sono appena le dieci della sera, che la città pullula ancora di gente, e che nonostante ciò la little Amsterdam dei pedofili funziona a pieno regime. E' per questo, probabilmente, che non si pongono troppi problemi.Corso Meridionale, l'orologio segna le 22, ed è già il pienone. Le luci della concessionaria d'auto illuminano i volti dalla pelle scura, le teste ingelatinate e le pettinature strane, le scarpe all'ultima moda. Si trattano bene, i baby-gigolò. Anche perché, giovane o meno giovane, un corpo trasandato non lo vuole nessuno. Quando aprono il portafoglio, questi signori occhialuti coi capelli bianchi pretendono il meglio. E' come andare al ristorante e chiedere i datteri di mare, solo che questi datteri hanno un nome e un cognome, una famiglia, e una vita davanti.Ma chissenefrega. Sul corso ci sono i bambini, e qualcuno più grandicello. Sul lato opposto invece, una volta svoltato per via Giovanni Porzio, ci sono i nordafricani. Uno col basco in testa e il giubbotto di pelle nera. Col buio che c'è, quasi non si vede. Gli occhi di chi cerca sono abituati al buio, però, e ai colori esotici dei ragazzi che si prestano a tutto. Tra il corso Meridionale, via Porzio, via Padova, via Brindisi, via Nazionale, via Pavia, si snoda il sistema napoletano della prostituzione maschile. Ma è un sistema autoregolato, senza papponi: i soldi entrano puliti (per modo di dire) nelle tasche dei gigolò. I più grandi ci vivono. I più piccoli, che non hanno nessuno da mantenere, li usano per sganciarsi dal bilancio familiare o per comprarsi quel telefonino che il compagno di classe ha ricevuto come regalo per la promozione. La famiglia li lascia fare, a volte addirittura li spinge a battere il marciapiede.Damien ha 15 anni, una giacca di tuta col cappuccio, dei jeans stinti e un paio di Nike modello «Silver». Non aspetta neanche che uno lo chiami. Vede l'auto girare lentamente l'angolo, e questo gli basta per avvicinarsi al finestrino. «Che fai?», chiede. In realtà vuol sapere cosa vogliamo fare con lui, o piuttosto di lui. Qualche domanda buttata lì, col piglio del curioso che vuole attaccare bottone. Ma lui non ha tempo da perdere, e dopo un paio di domande a vuoto ci manda a quel paese: «Andate, andate». Gli altri due, che sono con lui all'angolo tra il corso Meridionale e via Brindisi, si alzano dal bordo della vetrina su cui erano seduti e gli si piazzano a fianco. E' il momento di andare.Entrando nel Centro Direzionale quando cala il buio, si può avere un'idea — seppur lontana — di cosa voglia dire tener nascosta la prostituzione, in un mondo parallelo regolato da leggi diverse. La grossa catena che di giorno impedisce ai mezzi l'accesso alla zona dei grattacieli, di notte magicamente viene via. Tutti possono entrare, con ogni mezzo, e con ogni intenzione. A ogni angolo c'è una vedetta, a ogni porticato c'è un viavai. I motorini circolano liberamente, e non una volante che provi a fermarli.Anche lì gironzolano gli slavi. Fino a poco tempo fa avevano occupato un'intera ala del parcheggio sotterraneo. Una volta murato — perché ancora incompleto — hanno sfondato le pareti in diversi punti per accamparsi sotto terra. Allora il traffico dei minori si svolgeva di nascosto: gli appuntamenti venivano presi in via riservata, magari dopo aver agganciato un bambino a qualche semaforo. La camorra sembra che non c'entri niente anche perché, in base a una specie di codice d'onore, la pedofilia è un reato di cui vergognarsi. Questo è un mercato totalmente extracomunitario dove, quando i papponi esistono, anche loro sono extracomunitari.Ora i bambini sono usciti allo scoperto, sulla strada. La prostituzione al chiuso, si svolge per lo più all'interno di qualche cinema porno in zona ferrovia. E lì si fa quel che si vuole, ché se per strada almeno un minimo bisogna stare attenti, nei cinema è il sovvertimento di qualunque ideale, la mortificazione di ogni anelito di dignità. Nessuno ha paura, nei cinema. Delle retate, dopotutto, non si parla più ormai da tempo.In strada, invece, chi ha più paura sono i pedofili. Arrivano con le auto sul corso Meridionale e si guardano intorno. Uno di loro, dopo aver scorto il teleobiettivo che lo stava immortalando, ha ingranato la prima ed ha lasciato due righe di gomma bruciata sull'asfalto. Forse oggi leggerà il giornale, o magari qualcuno, in ufficio, gli racconterà di quei maiali che quando cala il buio lasciano moglie e figli per andare a caccia di bambini slavi. Forse, forse, forse. Forse qualcuno dirà «che schifo», e allora un brivido gli salirà su per la schiena.

giovedì, maggio 15, 2008

15 MAGGIO: POVERA FAMIGLIA AL TEMPO DEL GOVERNO BERLUSCONI! DAL FAMILY DAY AL FAMILY WAY.

“Oggi 15 maggio, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, il Parlamento Europeo ha organizzato un importante convegno sulle prospettive delle politiche familiari in Europa.
La lettura del programma, che prevede la presenza dei Ministri tedesco e sloveno, non può che suscitare rammarico a noi italiani: siamo costretti a prendere atto che nel nostro Paese la famiglia, tanto celebrata e invocata in campagna elettorale, è stata ridotta a un Sottosegretariato, anzi a una delle tre deleghe di un Sottosegretario.
Tra il servizio civile e l’emergenza delle tossicodipendenze è legittimo dubitare che vi possa essere un adeguato spazio per politiche di profilo europeo di tutela e valorizzazione della famiglia. A distanza di un anno da un grande momento di passione civile quale è stato il Family Day, l’Italia con il nuovo Governo ha declassato la famiglia a una problematica di second’ordine.
Non ci resta che sperare che il milione di firme consegnate dal Forum delle famiglie al Presidente della Repubblica per chiedere un fisco più equo, possa rappresentare il punto di partenza di un rinnovato impegno a favore della famiglia: e dopo il family day individuare una possibile ‘family way’”.
Questo scrive il deputato PD Luigi BOBBA.

mercoledì, maggio 14, 2008

Il nuovo iter normativo dell'impresa sociale

Il nuovo iter normativo dell'impresa sociale
Giorgio Fiorentini - 08/05/2008

L’Impresa Sociale ha chiuso il suo iter normativo con la pubblicazione dei decreti delegati attuativi nella Gazzetta Ufficiale n 86 dell’11 Aprile 2008. Il ruolo dell’Impresa Sociale non solo si sdogana giuridicamente, ma anche come “player” del sistema socio economico italiano.

Prima era considerata una impresa giuridicamente incompiuta. Ora è una realtà operativa. Ma come si definiscono le Imprese sociali?”… Tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale”. E’ condizione necessaria la non distribuzione degli utili. Possono essere imprese for profit (vedi Libro V del Codice civile: spa, srl ecc però senza distribuzione di utili) e imprese sociali non profit (vedi libro I^ del Codice civile Titolo II^: associazioni, fondazioni).
Con i decreti delegati appena pubblicati si ribadisce la caratteristica produttiva dell’impresa sociale. Infatti per il computo della soglia minima del 70% nel rapporto fra prodotti di attività di utilità sociale e ricavi complessivi si escludono “i proventi di rendite finanziarie e immobiliari, le plusvalenze di tipo finanziario e patrimoniale, le sopravvenienze attive e contratti e convenzioni con società ed enti controllati dall’organizzazione che esercita l’impresa sociale o controllanti la medesima”. Questo focus sull’attività produttiva libera la valenza aziendale e “quasi industriale”.
Un ulteriore decreto affronta l’iter per l’iscrizione in apposita sezione dell’ufficio del registro delle imprese delle Camere di Commercio. Questo prelude una rappresentanza specifica delle imprese sociali nel consiglio delle Camere di commercio. Ed anche si propone l’adozione delle linee guida per la redazione del bilancio sociale che è obbligatorio per le imprese sociali. Ma una sottolineatura forte deve essere rimarcata nel decreto inerente le operazioni straordinarie dell’impresa sociale (trasformazione, fusione, scissione e cessione d’azienda). Oltre alla procedura per il rilascio dell’autorizzazione alle operazioni straordinarie ed il rinvio alla disciplina civilistica (vedi da art 2498 a 2506 quater del codice civile) è interessante e giustamente significativo questo nuovo corso “aziendale” delle imprese sociali, in cui si da rilievo alla situazione patrimoniale in cui si enucleano lo stato patrimoniale, il rendiconto gestionale e la nota integrativa. In caso di fusione o scissione si devono aggiungere: 1) le ragioni che inducono ad effettuare l’operazione straordinaria; 2) la prevedibile evoluzione dell’attività dell’ente successivamente al compimento dell’operazione; 3) i miglioramenti previsti in termini di impatto sul tessuto sociale di riferimento; 4) le modalità attraverso le quali il soggetto risultante dall’operazione, garantirà il rispetto del requisito dell’assenza dello scopo di lucro. ”Si passerà da relazioni solo di tipo narrativo e descrittivo ad una programmazione di fasi di evoluzione delle attività ed all’enunciazione di obiettivi quantitativi che permettano di verificare, in seguito, il raggiungimento di risultati sociali reali e non solo di una edulcorata e celebrativa proiezione di intenti. Nodo interessante è il caso della cessione dell’impresa sociale (che è cessione d’azienda) in cui si dovrà documentare sia la situazione patrimoniale sia, fra l’altro, ma con specificità, le modalità con le quali si mantengono le finalità di interesse generale da parte dell’acquirente e si richiedono i criteri di valutazione dell’azienda e le modalità di determinazione del prezzo di cessione. E’ ovvio che in questo modo si apre un’ interessante area di valutazione e una serie di possibili evoluzioni imprenditoriali che non possono essere liquidate in negativo solo perchè si potrebbero paventare opportunismi per i quali esistono gli organi di controllo preposti. In sintesi si potrebbero ipotizzare imprese sociali intese come spa senza distribuzione di utile che, in seguito, possono essere cedute ad un prezzo di vendita che offre un differenziale positivo fra il valore dei titoli sottoscritti allo “start up” ed il valore al momento della cessione. Questo con un utile finale per i conferenti di capitale. Questa formula sviluppa una opportunità per gli stakeholders che sarebbero motivati a gestire al meglio l’attività dell’impresa sociale sia in termini di perseguimento della valorialità teleologica dell’impresa stessa sia in termini di utili che derivano da una gestione equilibrata dell’impresa. Senza massimizzazione speculativa degli investimenti iniziali, ma con un equilibrato ritorno sugli investimenti stessi.