A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
domenica, marzo 06, 2011
Le donne al lavoro per l'Italia
giovedì, febbraio 24, 2011
Napoli: I diritti alla prova della crisi: riscattare il futuro e la felicità
La fragilità del tessuto produttivo, gli elevati tassi di disoccupazione, l’estensione dei processi di marginalità, l’esigenza di riqualificare l’ambiente urbano e periferico sono alcune delle emergenze con le quali il nostro Paese deve fare i conti in un quadro di riferimento istituzionale che non considera opportunamente le politiche sociali come centrali. Molte ancora sono le questioni sociali irrisolte: dai rifiuti alla salute, dall’occupazione allo stato di abbandono di molte periferie, dalle pessime condizioni nelle quali versa la scuola alla sicurezza dei cittadini e dei territori, dalla precarietà esistenziale all’assenza dei diritti individuali.
Di fronte a questo scenario si torna, sempre più spesso, a discutere della necessità di ridurre i costi quando non anche i servizi, con una pericolosa involuzione verso una cultura assistenzialistica ed una progressiva privatizzazione dei beni comuni, mentre i consistenti tagli alla spesa, presentati come un inevitabile tributo alla crisi, rischiano di travolgere le già fragili politiche pubbliche. È una deriva che coinvolge l’intero Paese ma che al Sud e ancora di più a Napoli è particolarmente grave, perché la crisi sta mettendo a dura prova anche quelle reti di auto mutuo aiuto e quelle forme di economia informale che, sino ad oggi, hanno permesso a molti di reggere il quotidiano, di arrivare a fine mese, allentando la tensione sociale.
Da molto tempo assistiamo alla graduale perdita di strutture e servizi importanti, luoghi accoglienti per persone, bambini e adulti, segnate dall’abbandono, dall’abuso e dalla povertà, dal maltrattamento, dall’emarginazione, dal fallimento. Persone la cui assistenza, nella migliore delle ipotesi, ricadrà sulle famiglie o spingerà unicamente al ricorso a nuove e vecchie istituzioni totali: non solo carceri, manicomi e istituto per bambini ma anche risposte inappropriate come ospedali e cronicari.
L’emergenza economica e sociale che il Paese sta attraversando non è solo un momento di difficoltà o una congiuntura, è una crisi che sta mettendo in discussione diritti fondamentali indisponibili. Di qui la necessità di riportare questi temi al centro dell’attenzione, per produrre proposte alternative alla politica dei tagli indiscriminati, evitando di rispondere alla crisi generando nuove emergenze
venerdì, febbraio 18, 2011
Napoli Italia. A San Giorgio si discute il libro di Bassolino con il direttore Corrmez De Marco
Il circolo ACLI di San Giorgio
Martedì 22febbraio2011 ore 18
Vesuvio Libri - Villa Bruno
Via Cavalli di Bronzo, 24/26 - S. Giorgio a Cremano
Presenta
Napoli Italia
Edito da Guida, è una sorta di excursus storico di Antonio Bassolino sulla sua esperienza politica ed amministrativa dal 1993 al 2010
“Napoli Italia” significa, nel bene e nel male, un rapporto molto forte. Necessario, però, fare il possibile per ripartire dalle nostre terre, pur nella consapevolezza che non risolveremo mai i nostri problemi di fondo senza un adeguato intervento del governo nazionale e senza investimenti delle forze imprenditoriali del nord
Antonio Bassolino
Interverranno:
Domenico Giorgiano – Sindaco della Città
Marco De Marco -Direttore Corriere del Mezzogiorno
Francesco Micera – Forum Giovani
Antonio Bassolino – Presidente Fondazione Sudd
Modera
Pasquale Orlando - Segr.Nazionale Fap Acli
Il Presidente
Antonio Di Maria
sabato, gennaio 08, 2011
È nato “Perseo”, il Fondo pensionistico complementare per i pubblici dipendenti dei comparti “Sanità”, “Regioni” e “Autonomie locali”
Il 21 dicembre 2010 è stato costituito con atto pubblico il Fondo pensionistico complementare “Perseo”, finalizzato alla costruzione di una seconda pensione per gli operatori pubblici dei settori Sanità ed Enti locali: si tratta complessivamente di oltre 1.200.000 lavoratori.
Il nuovo Fondo sarà operativo tra alcuni mesi, dopo che avrà avuto l’autorizzazione dalla Covip, l’Autorità di vigilanza sui Fondi pensionistici complementari.
“Perseo” è il secondo Fondo pensionistico costituito specificamente per i lavoratori della pubblica amministrazione, e si affianca quindi a “Espero”, il Fondo pensionistico già operativo da alcuni anni per i lavoratori del settore scuola.
Per saperne di più sul Fondo Perseo
Per saperne di più sulla previdenza complementare nel pubblico impiego
domenica, gennaio 02, 2011
Un Goal per la Vita: vince la squadra di “Pasquale” della Casa Circondariale di Capodimonte
Il decreto Flussi in Gazzetta Ufficiale dal 31.Dicembre 2010.
martedì, dicembre 07, 2010
Noa, la cantante pacifista e il cardinale folla e applausi in Galleria
dialoghi con la città.
L'artista israeliana: "Sogno da sempre di esibirmi nello splendido teatro napoletano San Carlo, per me è e resta il vero tempio della musica"
di CARLO FRANCO da La Repubblica Napoli. (clicca il titolo)venerdì, dicembre 03, 2010
La Fap con Acli Terra: no agli OGM per un’agricoltura di qualità
martedì, novembre 30, 2010
Pompei non merita questi progressivi disastri
Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali sono nuovamente rattristate dal crollo a Pompei del muro perimetrale del giardino retrostante la Casa del Moralista, dopo quello già drammatico della Schola Armaturarum.
“Pompei non merita questi progressivi disastri, ma richiede- afferma Pasquale Orlando, presidente delle ACLI- al contrario la più pronta iniziativa di responsabilità e competenza per arrestare questi fenomeni di degrado.
E’ certamente paradossale che per incuria o incapacità si mortifichi un patrimonio da tutti invidiato, con affermazioni minimizzanti per non creare allarmismi.
Ancora una volta chiediamo che di fronte ad un disastro scatti in ognuno il principio etico dell’assunzione conseguente delle proprie responsabilità, ponendo immediatamente rimedio a tale incombente situazione..
Le ACLI Provinciali di Napoli e ABC Acli Beni Culturali si dichiarano nuovamente pronte a rendere disponibili le proprie risorse territoriali del volontariato e le capacità professionali di architetti, ingegneri, archeologi, esperti in conservazione di beni culturali, manager e specialisti che operano costantemente all’interno delle Associazioni del volontariato.
domenica, novembre 21, 2010
Pensioni, sale l'età per l'assegno Da gennaio servono 61 anni
mercoledì, novembre 10, 2010
"L'ultima cena - a tavola con i boss" ed. Verdenero. Iniziativa delle ACLI di San Giorgio a Cremano
Ora | lunedì 15 novembre · 18.30 - 21.00 |
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Luogo | Libreria Vesuvio Libri - Villa Bruno Via Cavalli di Bronzo, 24/26 San Giorgio a Cremano, Italy |
Creato da | |
Maggiori informazioni | Vi aspettiamo in libreria per la presentazione del libro di Peppe Ruggiero "L'ultima cena - a tavola con i boss" edizione Verdenero. Saluto Domenico Giorgiano - Sindaco di San Giorgio a Cremano con la partecipazione di Giovanni Conzo - Sostituto Procuratore DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Napoli Pasquale Orlando - Presidente Provinciale ACLI - Napoli alla presentazione sarà presente l'autore |
lunedì, novembre 08, 2010
Un volontariato per Pompei e i beni culturali a rischio
sabato, ottobre 02, 2010
Radiosca: "SPACCIO INTERNAZIONALE DI MUSICA LEGALE"
giovedì, gennaio 15, 2009
POVERTA' - Ancora "scariche" il 28% delle Social Card
sabato, ottobre 11, 2008
Prostituzione: Bazar bambini
Loro non sanno neanche di essere dei piccoli gigolò, forse, ché a 13 anni certe cose non sono ancora del tutto chiare. Gli altri, invece, quelli che accostano l'auto al marciapiede offrendo una manciata di euro in cambio della carne più giovane sul mercato, loro lo sanno benissimo. Sanno tutto. Sanno che quello è il corso Meridionale di Napoli, che a pochi metri c'è la Ferrovia, e che se un'auto dei carabinieri li becca con uno di quei bambini slavi sarà difficile spiegare. E non solo ai militari.Ma sanno anche che sono appena le dieci della sera, che la città pullula ancora di gente, e che nonostante ciò la little Amsterdam dei pedofili funziona a pieno regime. E' per questo, probabilmente, che non si pongono troppi problemi.Corso Meridionale, l'orologio segna le 22, ed è già il pienone. Le luci della concessionaria d'auto illuminano i volti dalla pelle scura, le teste ingelatinate e le pettinature strane, le scarpe all'ultima moda. Si trattano bene, i baby-gigolò. Anche perché, giovane o meno giovane, un corpo trasandato non lo vuole nessuno. Quando aprono il portafoglio, questi signori occhialuti coi capelli bianchi pretendono il meglio. E' come andare al ristorante e chiedere i datteri di mare, solo che questi datteri hanno un nome e un cognome, una famiglia, e una vita davanti.Ma chissenefrega. Sul corso ci sono i bambini, e qualcuno più grandicello. Sul lato opposto invece, una volta svoltato per via Giovanni Porzio, ci sono i nordafricani. Uno col basco in testa e il giubbotto di pelle nera. Col buio che c'è, quasi non si vede. Gli occhi di chi cerca sono abituati al buio, però, e ai colori esotici dei ragazzi che si prestano a tutto. Tra il corso Meridionale, via Porzio, via Padova, via Brindisi, via Nazionale, via Pavia, si snoda il sistema napoletano della prostituzione maschile. Ma è un sistema autoregolato, senza papponi: i soldi entrano puliti (per modo di dire) nelle tasche dei gigolò. I più grandi ci vivono. I più piccoli, che non hanno nessuno da mantenere, li usano per sganciarsi dal bilancio familiare o per comprarsi quel telefonino che il compagno di classe ha ricevuto come regalo per la promozione. La famiglia li lascia fare, a volte addirittura li spinge a battere il marciapiede.Damien ha 15 anni, una giacca di tuta col cappuccio, dei jeans stinti e un paio di Nike modello «Silver». Non aspetta neanche che uno lo chiami. Vede l'auto girare lentamente l'angolo, e questo gli basta per avvicinarsi al finestrino. «Che fai?», chiede. In realtà vuol sapere cosa vogliamo fare con lui, o piuttosto di lui. Qualche domanda buttata lì, col piglio del curioso che vuole attaccare bottone. Ma lui non ha tempo da perdere, e dopo un paio di domande a vuoto ci manda a quel paese: «Andate, andate». Gli altri due, che sono con lui all'angolo tra il corso Meridionale e via Brindisi, si alzano dal bordo della vetrina su cui erano seduti e gli si piazzano a fianco. E' il momento di andare.Entrando nel Centro Direzionale quando cala il buio, si può avere un'idea — seppur lontana — di cosa voglia dire tener nascosta la prostituzione, in un mondo parallelo regolato da leggi diverse. La grossa catena che di giorno impedisce ai mezzi l'accesso alla zona dei grattacieli, di notte magicamente viene via. Tutti possono entrare, con ogni mezzo, e con ogni intenzione. A ogni angolo c'è una vedetta, a ogni porticato c'è un viavai. I motorini circolano liberamente, e non una volante che provi a fermarli.Anche lì gironzolano gli slavi. Fino a poco tempo fa avevano occupato un'intera ala del parcheggio sotterraneo. Una volta murato — perché ancora incompleto — hanno sfondato le pareti in diversi punti per accamparsi sotto terra. Allora il traffico dei minori si svolgeva di nascosto: gli appuntamenti venivano presi in via riservata, magari dopo aver agganciato un bambino a qualche semaforo. La camorra sembra che non c'entri niente anche perché, in base a una specie di codice d'onore, la pedofilia è un reato di cui vergognarsi. Questo è un mercato totalmente extracomunitario dove, quando i papponi esistono, anche loro sono extracomunitari.Ora i bambini sono usciti allo scoperto, sulla strada. La prostituzione al chiuso, si svolge per lo più all'interno di qualche cinema porno in zona ferrovia. E lì si fa quel che si vuole, ché se per strada almeno un minimo bisogna stare attenti, nei cinema è il sovvertimento di qualunque ideale, la mortificazione di ogni anelito di dignità. Nessuno ha paura, nei cinema. Delle retate, dopotutto, non si parla più ormai da tempo.In strada, invece, chi ha più paura sono i pedofili. Arrivano con le auto sul corso Meridionale e si guardano intorno. Uno di loro, dopo aver scorto il teleobiettivo che lo stava immortalando, ha ingranato la prima ed ha lasciato due righe di gomma bruciata sull'asfalto. Forse oggi leggerà il giornale, o magari qualcuno, in ufficio, gli racconterà di quei maiali che quando cala il buio lasciano moglie e figli per andare a caccia di bambini slavi. Forse, forse, forse. Forse qualcuno dirà «che schifo», e allora un brivido gli salirà su per la schiena.
giovedì, maggio 15, 2008
15 MAGGIO: POVERA FAMIGLIA AL TEMPO DEL GOVERNO BERLUSCONI! DAL FAMILY DAY AL FAMILY WAY.
La lettura del programma, che prevede la presenza dei Ministri tedesco e sloveno, non può che suscitare rammarico a noi italiani: siamo costretti a prendere atto che nel nostro Paese la famiglia, tanto celebrata e invocata in campagna elettorale, è stata ridotta a un Sottosegretariato, anzi a una delle tre deleghe di un Sottosegretario.
Tra il servizio civile e l’emergenza delle tossicodipendenze è legittimo dubitare che vi possa essere un adeguato spazio per politiche di profilo europeo di tutela e valorizzazione della famiglia. A distanza di un anno da un grande momento di passione civile quale è stato il Family Day, l’Italia con il nuovo Governo ha declassato la famiglia a una problematica di second’ordine.
Non ci resta che sperare che il milione di firme consegnate dal Forum delle famiglie al Presidente della Repubblica per chiedere un fisco più equo, possa rappresentare il punto di partenza di un rinnovato impegno a favore della famiglia: e dopo il family day individuare una possibile ‘family way’”.
Questo scrive il deputato PD Luigi BOBBA.
mercoledì, maggio 14, 2008
Il nuovo iter normativo dell'impresa sociale
Giorgio Fiorentini - 08/05/2008
L’Impresa Sociale ha chiuso il suo iter normativo con la pubblicazione dei decreti delegati attuativi nella Gazzetta Ufficiale n 86 dell’11 Aprile 2008. Il ruolo dell’Impresa Sociale non solo si sdogana giuridicamente, ma anche come “player” del sistema socio economico italiano.
Prima era considerata una impresa giuridicamente incompiuta. Ora è una realtà operativa. Ma come si definiscono le Imprese sociali?”… Tutte le organizzazioni private, ivi compresi gli enti di cui al libro V del codice civile, che esercitano in via stabile e principale un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi di utilità sociale, diretta a realizzare finalità di interesse generale”. E’ condizione necessaria la non distribuzione degli utili. Possono essere imprese for profit (vedi Libro V del Codice civile: spa, srl ecc però senza distribuzione di utili) e imprese sociali non profit (vedi libro I^ del Codice civile Titolo II^: associazioni, fondazioni).
Con i decreti delegati appena pubblicati si ribadisce la caratteristica produttiva dell’impresa sociale. Infatti per il computo della soglia minima del 70% nel rapporto fra prodotti di attività di utilità sociale e ricavi complessivi si escludono “i proventi di rendite finanziarie e immobiliari, le plusvalenze di tipo finanziario e patrimoniale, le sopravvenienze attive e contratti e convenzioni con società ed enti controllati dall’organizzazione che esercita l’impresa sociale o controllanti la medesima”. Questo focus sull’attività produttiva libera la valenza aziendale e “quasi industriale”.
Un ulteriore decreto affronta l’iter per l’iscrizione in apposita sezione dell’ufficio del registro delle imprese delle Camere di Commercio. Questo prelude una rappresentanza specifica delle imprese sociali nel consiglio delle Camere di commercio. Ed anche si propone l’adozione delle linee guida per la redazione del bilancio sociale che è obbligatorio per le imprese sociali. Ma una sottolineatura forte deve essere rimarcata nel decreto inerente le operazioni straordinarie dell’impresa sociale (trasformazione, fusione, scissione e cessione d’azienda). Oltre alla procedura per il rilascio dell’autorizzazione alle operazioni straordinarie ed il rinvio alla disciplina civilistica (vedi da art 2498 a 2506 quater del codice civile) è interessante e giustamente significativo questo nuovo corso “aziendale” delle imprese sociali, in cui si da rilievo alla situazione patrimoniale in cui si enucleano lo stato patrimoniale, il rendiconto gestionale e la nota integrativa. In caso di fusione o scissione si devono aggiungere: 1) le ragioni che inducono ad effettuare l’operazione straordinaria; 2) la prevedibile evoluzione dell’attività dell’ente successivamente al compimento dell’operazione; 3) i miglioramenti previsti in termini di impatto sul tessuto sociale di riferimento; 4) le modalità attraverso le quali il soggetto risultante dall’operazione, garantirà il rispetto del requisito dell’assenza dello scopo di lucro. ”Si passerà da relazioni solo di tipo narrativo e descrittivo ad una programmazione di fasi di evoluzione delle attività ed all’enunciazione di obiettivi quantitativi che permettano di verificare, in seguito, il raggiungimento di risultati sociali reali e non solo di una edulcorata e celebrativa proiezione di intenti. Nodo interessante è il caso della cessione dell’impresa sociale (che è cessione d’azienda) in cui si dovrà documentare sia la situazione patrimoniale sia, fra l’altro, ma con specificità, le modalità con le quali si mantengono le finalità di interesse generale da parte dell’acquirente e si richiedono i criteri di valutazione dell’azienda e le modalità di determinazione del prezzo di cessione. E’ ovvio che in questo modo si apre un’ interessante area di valutazione e una serie di possibili evoluzioni imprenditoriali che non possono essere liquidate in negativo solo perchè si potrebbero paventare opportunismi per i quali esistono gli organi di controllo preposti. In sintesi si potrebbero ipotizzare imprese sociali intese come spa senza distribuzione di utile che, in seguito, possono essere cedute ad un prezzo di vendita che offre un differenziale positivo fra il valore dei titoli sottoscritti allo “start up” ed il valore al momento della cessione. Questo con un utile finale per i conferenti di capitale. Questa formula sviluppa una opportunità per gli stakeholders che sarebbero motivati a gestire al meglio l’attività dell’impresa sociale sia in termini di perseguimento della valorialità teleologica dell’impresa stessa sia in termini di utili che derivano da una gestione equilibrata dell’impresa. Senza massimizzazione speculativa degli investimenti iniziali, ma con un equilibrato ritorno sugli investimenti stessi.