Visualizzazione post con etichetta no profit. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta no profit. Mostra tutti i post

giovedì, febbraio 07, 2013

Il non profit all'assalto della politica


http://www.vita.it/politica/partiti/il-non-profit-all-assalto-della-politica.html


Domani il magazine in edicola con dieci pagine speciali sul voto. I volti e gli impegni dei candidati che arrivano dal non profit. Un'inchiesta si come cambia la governance delle associazioni "decapitate". La prima intervista del neo portavoce del Forum Pietro Barbieri e un commento di Lorenza Violini


cover febb
Fonte: Archivio Vita
Mai come durante questa campagna elettorale i massimi dirigenti del non profit hanno “occupato” le liste dei partiti in lizza per il voto del 24/25 febbraio.

Sono otto i presidenti o ex presidenti candidati: Paolo Beni (Arci),  Andrea Olivero (Acli), Stefano Leoni (WWF), Filippo Fossati (Uisp), Mario Sberna (Associazione famiglie numerose), Edoardo Patriarca (Istituto italiano della donazione), Ilaria Borletti (Fai)  e Bruno Molea (Aics). A cui vanno aggiunti Luigi Marino di Confcooperative e Giorgio Guerrini di Confartigiananto, e altre figure storiche del nostro Terzo settore come Flavio Lotti (Tavola della pace), Laura Boldrini (portavoce Unhcr in Italia), Mario Marazziti (portavoce della comunità di Sant’Egidio), Fabio Pipiato (Unimondo), Pasquale Pugliese (Movimento non violento), Katia Stancato (Forum Terzo settore Calabria) e Gabriella Stramaccioni (Libera). Un piccolo esercito. Tutti con ottime probabilità di conquistare uno scranno in Parlamento.
A tutti loro Vita ha sottoposto il suo Manifesto “Cambiare l’Italia”.

I loro impegni li trovare messi nero su bianco sul numero del mensile in edicola da venerdì 8 febbraio. Non solo.

Nelle dieci pagine speciali dedicate alle elezioni, Sara De Carli è andata ad indagare su come le associazioni più grandi stanno cambiando la governance in seguito al ricambio generazionale forzato,mentre Pietro Barbieri, neo portavoce del Forum del Terzo settore nella sua prima intervista nella nuova veste promette: «Non voglio neanche lontanamente sentire il retrogusto del collateralismo fra noi e i “nostri politici”, l’autonomia sarà la nostra forza».

Infine il richiamo della costituzionalista Lorenza Violini, che nel suo esordio come commentatrice su Vita ai candidati non profit dice: «Valorizzate il Parlamento, non i partiti».

venerdì, aprile 16, 2010

Le organizzazioni, quindi, chiedono l’immediato ripristino delle tariffe agevolate per il non profit.

Record di adesioni per la campagna contro l'aumento delle tariffe postali al non profit. Aderisci anche tu!

L’aumento delle tariffe postali colpisce duramente la raccolta fondi di tutte le organizzazioni non profit e causa un ingente aumento dei costi con gravi ripercussioni sui fondi destinati ai progetti.

Il decreto interministeriale del 30 marzo 2010 pubblicato a tempo di record sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2010 n. 75 in base al quale vengono soppresse le tariffe agevolate postali per tutta l'editoria libraria, quotidiana e periodica, in vigore con effetto immediato da oggi, colpisce in maniera molto dura le organizzazioni del settore non profit. L’ aumento è del 500% circa per ogni singola spedizione.

Pertanto, nonostante il decreto specifichi che un successivo provvedimento potrebbe stabilire ulteriori agevolazioni, ciò comporterà un periodo di vacatio tra l’entrata in vigore del primo e l’eventuale successivo che coincide con un momento dell’anno in cui in genere ogni organizzazione attua delle spedizioni ai propri donatori.

Le organizzazioni, pertanto, si appellano al governo affinché vengano immediatamente adottate delle misure che evitino un vertiginoso aumento del budget delle spedizioni che, anche in ragione delle tempistiche scelte per l’entrata in vigore del provvedimento, non potrà che tradursi in un decremento dei fondi destinati ai progetti.

venerdì, ottobre 09, 2009

AGENZIA DELLE ENTRATE E NON PROFIT.

AGENZIA DELLE ENTRATE E NON PROFIT.
Foto Notizia
Risposta del Sottosegretario di Stato per l'Economia e le Finanze Daniele Molgora all'Interpellanza presentata dall'On. Luigi BOBBA relativamente alla disciplina fiscale prevista per le associazioni non profit.

clicca sul titolo per leggere il testo integrale

giovedì, settembre 24, 2009

Capri-San Michele, il premio 2009

Capri-San Michele, il premio 2009
va a Galli Della Loggia e Lucetta Scaraffia

Tanti gli altri riconoscimenti assegnati dall'associazione

Ernesto Galli Della Loggia

Ernesto Galli Della Loggia

NAPOLI - Le opere vincitrici del XXVI Premio Capri-San Michele, in programma sabato ad Anacapri, sono Quale Italia di Enrico Malato (Saler no) e La cultura conta di Roger Scruton (Vita e Pensiero).

Pre mio speciale a L’amore insidia to di Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna (Cantagalli). Vincito ri di sezione: attualità, Sindaco senza frontiere di Gabriele Al bertini (Marietti); interviste, Non profit di Luigi Bobba (La Scuola); tempi nostri, Cielo di plastica di Luigi Alici (San Pao lo); storia-antropologia, Donna e amore nella Bibbia di Andrea Milano (Dehoniane); testimo nianze, Un lavoro soprannatu rale di Pippo Corigliano (Mon dadori).

Riconoscimenti dell’As sociazione di varia umanità ad Anna Maria Casavola per 7 otto bre 1943 (Studium) e Francesco De Notaris per Messaggi per la pace (La Scuola di Pitagora). Pre mio di varia umanità al calciato re Alfredo Di Stefano. A Ernesto Galli della Loggia e Lucetta Sca­raffia va il Premio Capri-San Mi chele di giornalismo, intitolato a Italo De Feo. Ad Anna Maria Co­razza Bildt, parlamentare euro pea d’origine italiana eletta in Svezia, va il San Michele Axel Mun­the; premio dell’imperatore Ti berio a Massimo Varazzani, ad della Cassa depositi e prestiti. Sabato, a Giugliano, si cono scerà anche il nome del vincito re del premio Premio Letterario Minerva per la Letteratura d’im pegno civile. I finalisti della quarta edizione sono Enrico De aglio conPatria (Il Saggiatore), Giorgio Falco con L’ubicazione del bene (Einaudi) e Walter Siti con Il Canto del Diavolo ( Rizzo li). L’evento è promosso dall’As sociazione Culturale Minerva con il patrocinio del Comune di Giugliano.

lunedì, dicembre 04, 2006

don Vinicio Albanesi: Addetti non profit: utili idioti?


Con una certa preoccupazione, ma sicuro di non essere distante dalla verità, constato che il cosiddetto mondo non profit sia oramai marginale rispetto alle politiche sociali.
Grandi e piccole organizzazioni del cosiddetto mondo non profit (associazioni e organizzazioni di volontariato, enti gestori) sono ininfluenti nelle scelte di politica sociale.
Vengono esaltati i numeri della loro crescita. L’ultima stima del volontariato in Italia indicava in 3 milioni e trecentomila (Studio Ipsos 2006) coloro che abitualmente fanno volontariato. 21mila le associazioni con 100 mila religiosi che si impegnano in 292 mila piccole sezioni, triplicate rispetto al 1991. Il mondo del volontariato è anche, in qualche modo, profit, essendo stimato il suo fatturato in 38 miliardi di euro.
Nelle imprese sociali a vario titolo lavorano oltre 630 mila dipendenti, che nel 70% dei casi ha un titolo di scuola media superiore.
La loro distribuzione nel territorio nazionale non è omogenea: il 60% opera al nord, il 19,3% al centro e il 20,7% al sud.
La domanda è che cosa oggi dica, in termini politici, questo mondo. La risposta secca è che contano poco, molto poco. Provo a dimostrare la tesi.
Politica generale
Le politiche sociali del nostro paese, negli ultimi dieci anni, hanno focalizzato la loro attenzione sul grosso della popolazione: la preoccupazione maggiore è che cosa offrire al mondo degli impiegati, degli insegnanti, dei piccoli commercianti, degli artigiani. La leva fiscale è tutta concentrata su di loro. Con stanca litania le statistiche, ogni anno, dicono che i poveri in Italia sono dieci milioni, che le famiglie povere sono quelle a un solo componente o famiglie numerose, che esistono bambini poveri al sud etc... Un piano di riduzione della povertà non è stato mai pensato.
Lo Stato dice che occorre riequilibrare i conti pubblici; le Regioni e i Comuni rispondono che non hanno risorse. I poveri sono affidati alle organizzazioni “caritative” che dovrebbero risolvere problemi al di fuori della loro portata, quali il lavoro, la casa, il sostentamento di intere famiglie. Con due grandi questioni: gli immigrati e i non autosufficienti.
Non ci sono più domande da porsi. Il problema della marginalità non è argomento di attenzione politica: figurarsi di soluzione.
Le politiche sociali
Anche a proposito delle politiche sociali in atto (risposte, servizi, prestazioni) i mondi del non profit non contano più nulla. Fino agli anni ’90 erano gli interlocutori della politica. Oggi non lo sono più perché ogni Ufficio statale, centrale o periferico, ha la pletora (pagata) dei propri consulenti. Cifre enormi per gli addetti che studiano, propongono, suggeriscono, consigliano. Scoprendo il coperchio della pentola non è difficile intravedere quale minestra si stia preparando. La disoccupazione intellettuale che preme e trova collocazione; la compensazione per amici (fidati) che aiutano nella gestione della politica. Questi addetti consiglieri sono bravi quanto inutili: tendono a inventare fino all’inverosimile tavoli, piani, programmazioni con il solo merito di moltiplicare addetti; parlano di dipendenze senza aver mai incontrato un tossicodipendente, di malati psichiatrici senza averne mai conosciuto uno; hanno il potere di indicare specialità, percorsi, modalità solo nella loro mente.
La congruità delle strutture e del personale è diventata parossistica, apparentemente orientata ad una migliore qualità dei servizi, in realtà pensata a dare risposte ai disoccupati intellettuali e non.
Insomma il sociale è divenuto un ambito di risorse i cui maggiori vantaggi sono intercettati dai mediatori e non dai destinatari.
Un elemento nuovo si aggiunge allo scenario. Il discredito del mondo del non profit. Una vasta corrente di pensiero oramai lotta contro i mondi del non profit in quanto sarebbero inattendibili, imbroglioni, cialtroni. Campagne orchestrate ad arte, coinvolgendo il buono e il marcio, l’attendibile e l’inattendibile.
La campagna è alimentata da destra e da sinistra: da destra a vantaggio del privato profit, da sinistra per una sistemazione pubblica, rassicurante e stabile degli addetti.
Autocoscienza
Nello scenario oramai definito i mondi del non profit hanno grandi responsabilità. Essersi lasciati coinvolgere nella gestione senza criteri di trasparenza, stabilità, programmazione.
La trappola della gestione ha tarpato le ali ad ogni invenzione, riflessione critica, proposta innovativa. Gli enti non profit sono diventati strutture a funzionamento privato, alla mercè del pubblico. Appalti precari, a prezzi ridotti, affidati comunque con l’occhio di benevolenza doveroso per gli amici degli amici.
Il secondo demerito è di non essersi distinti da chi, approfittando del sociale, agiva senza etica e senza mission, nemmeno rispettando le regole fondamentali della convivenza.
Il sociale è diventato la cartina di tornasole, drammatica perché si occupa di sofferenza, del potere che si esercita comunque. I deboli sono ritornati ad essere oggetti e non soggetti. Oggetti ininfluenti nella grande politica e per quel poco che esistono, occasione di sopravvivenza per i loro addetti.
don Vinicio Albanesi
Comunità di Capodarco, 1 dicembre 2006
(testo letto in apertura della XIII edizione del seminario per giornalisti "Redattore Sociale")