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mercoledì, agosto 25, 2010

Acli: Italiani si diventa - Incontro di studi 2010

img_200x270Si terrà a Perugia dal 9 all’11 settembre l’Incontro di studi delle Acli, dedicato quest’anno ai 150 anni dell’unità d’Italia.

Molteplici sono le ragioni per cui le Acli hanno scelto di mettere a tema l’identità nazionale a 150 anni dallo Stato unitario. Più che valorizzare una ricorrenza ”istituzionale”, alle Acli sta a cuore risvegliare il senso civico e il sentimento di appartenenza ad una storia che parla anche di noi.

Le Acli rifletteranno sul tema “Italiani si diventa. Unità, federalismo, solidarietà”, con lungimiranza e coraggio civile, poiché l’identità deve essere assunta pienamente e consapevolmente.

Molti segnali mostrano infatti come l’Italia sia ancora oggi alle prese con profonde trasformazioni che interessano la sua stessa identità di “popolo”, di “nazione” e di “patria”. Le nuove generazioni di italiani devono poter conoscere integralmente la storia del nostro Paese per avere – o rafforzare – una memoria unitaria e una identità condivisa.

Quando le Acli vengono alla luce, alla fine della seconda guerra mondiale, partecipano allo spirito della Resistenza e alla genesi della Carta costituzionale, fondamento della nascente Repubblica italiana. Se si prescinde da questo originario patriottismo costituzionale non si comprenderebbe neppure il senso della nostra classica fedeltà alla democrazia.

Abbiamo dunque davanti a noi un’occasione preziosa per sanare la rimozione collettiva che ancora oggi circonda la nascita dello Stato unitario e che coinvolge tutti: Nord e Sud, destra e sinistra, cattolici e laici, nativi e nuovi italiani.

Il prossimo Incontro di studi, dunque, non sarà un amarcord. Si propone invece di affrontare la nostra storia con una visione prospettica per il Paese.

A ciò serviranno le quattro sessioni che articoleranno i giorni di Perugia e che lasciano intendere la filosofia che ha ispirato il convegno: “l’eredità e il debito”, perché l’unità nazionale è un patrimonio ideale, ma è anche un compito di responsabilità; i vincoli e i talenti”, perché nei cinque laboratori si ragionerà sulle prospettive e sulle risorse che abbiamo a disposizione per realizzarle; storie e storia d’Italia, tra memoria e speranza”, perché a Perugia ascolteremo anche testimoni e protagonisti di un Paese che ha sofferto ma che non si arrende; e infine le sfide che possono unire gli italiani”, perché – come ogni anno – le Acli usciranno da Perugia con un’agenda di iniziative che riguarderanno il federalismo solidale, l’unione politica europea, l’integrazione interculturale degli immigrati, la via italiana alla laicità e il ruolo crescente del terzo settore.

mercoledì, settembre 02, 2009

Stranieri, Acli: "Cittadinanza a chi sa l'italiano"


Parlare la lingua, conoscere le norme, avere un reddito e una residenza. Ecco le regole che le Acli propongono al governo per dare la cittadinanza agli immigrati. Chiesti anche la riduzione delle tasse per famiglie con figli e più finanziamenti per il welfare

Mercoledí 02.09.2009 17:20

Sarà l'occasione per proporre al governo e al Parlamento le linee guida per l'attribuzione della cittadinanza. E non solo. Un manifesto ampio che non circoscrive il concetto di cittadinanza al riconoscimento agli stranieri dell'essere italiani ma che riguarda anche le famiglie con figli, i giovani precari, il welfare. Il 42° incontro nazionale di studi delle Acli "Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo" si svolgerà a Perugia, da domani a sabato.
Andrea Olivero
Andrea Olivero

"Constatiamo che oggi alcuni soggetti, come i migranti, le donne e i giovani, anche se non formalmente esclusi dalla cittadinanza, sono in grave difficoltà - spiega il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - e non riescono a vivere pienamente i propri diritti. Crediamo che si debba introdurre lo ius soli accanto allo ius sanguinis: quanti nascono sul nostro territorio devono essere italiani, anche se i genitori non lo sono e sono magari appena arrivati in Italia. Proponiamo poi che siano dimezzati i tempi di concessione della cittadinanza da 10 a 5 anni e che i minori che non sono nati nel nostro paese ma hanno compiuto un ciclo completo di studi possano accedere al termine della scuola alla cittadinanza".

Le Acli propongono poi di introdurre delle regole precise per poter accedere alla cittadinanza: parlare la lingua italiana, concoscere la cultura e le norme del nostro paese, avere un reddito da lavoro e una residenza. Secondo l'associazinoe dovranno essere poi le organizzazioni sociali stesse, attraverso investimenti pubblici, o le pubbliche amministrazioni, a promuovere corsi per acquisire la conoscenza della lingua italiana e degli elementi culturali. E al termine dei corsi ci dovrà essere una certificazione pubblica, cioè una prova che accerti il raggiungimento di queste conoscenze.

"Quando parliamo di allargamento della cittadinanza - aggiunge Olivero - non parliamo mai di svendita: si possono trovare criteri di buon senso che non siano vessatori. Tutti gli stranieri devono essere in grado di avere un minimo di conoscenze per comunicare con gli altri. Non chiediamo di sapere la Costituzione a memoria ma di conoscere quali sono alcuni elementi fondanti della nostra legge. E' un modo per essere titolari di diritti e non solo di doveri e per mettere le persone nella condizione di essere pienamente cittadini". "E l'impegno sociale può essere un criterio aggiuntivo - continua -. In molti casi c'è una forte propensione negli stranieri a essere cittadini attivi, cioè a far parte di associazioni del loro paese ma anche del nostro. Questo però è interpretato dalla pubblica sicurezza come un elemento di pericolo potenziale e quindi motivo di respingimento della richiesta della cittadinanza. Abbiamo intuito che a volte le persone impegnate in associazioni sociali, politiche o religiose sono state discriminate, dovrebbe essere invece il contrario, cioè considerare l'impegno come un motivo in più per valutare che una persona è attiva anche in un'ottica sociale".

Per le Acli è importante poi anche avere un reddito da lavoro e un luogo di residenza, ma non è indispensabile né avere una casa di proprietà né abitare in edifici perfettamente a norma di legge perché questo "sarebbe vessatorio". E per chi commette reati penali "si deve escludere la possibilità di ottenere la cittadinanza, mentre per i reati amministrativi non ci deve essere questa conseguenza".

Infine il manifesto delle Acli sulle nuove cittadinanze si allarga anche ad altri diritti. "Riguardo alla famiglia - sottolinea Olivero - proporremo l'introduzione del quoziente familiare per quanto riguarda l'imposizione fiscale, per far pagare meno tasse alle famiglie con più figli, per i giovani precari chiederemo di mantenere determinati diritti anche quando si cambia lavoro frequentemente e sul welfare l'istituzione di un vero fondo per la non autosufficienza in modo da fornire più risorse per l'assistenza domiciliare". "Presenteremo il manifesto al governo a anche ai parlamentari di maggioranza e opposizione - conclude -. Speriamo che sia approvata una legge bipartisan sulla cittadinanza e che la Lega faccia una profonda riflessione sul rifiuto dello ius soli perché così si rischia di avere dei cittadini senza diritti".

giovedì, luglio 30, 2009

Acli: CITTADINI IN-COMPIUTI QUALE POLIS GLOBALE NEL XXI SECOLO


CITTADINI IN-COMPIUTI QUALE POLIS GLOBALE NEL XXI SECOLO
42° incontro di studi
Perugia, 3-5 settembre 2009

Dal 3 al 5 settembre si terrà a Perugia il 42° Incontro nazionale di studi delle Acli dal titolo “Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo”. Durante la tre giorni, si proverà a ripensare e ridefinire il profilo dei “cittadini”. Per l’occasione le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani proporranno un “manifesto” sulla nuova cittadinanza da presentare al mondo politico.Per le Acli la cittadinanza nella polis globale del XXI secolo non si esaurisce in una rivendicazione di diritti ma chiama in causa lo stesso statuto della persona. Ri-pensare oggi le nozioni di cittadino e di cittadinanza comporta la necessità di mettere in gioco noi stessi, come italiani e come europei, come aclisti e come democratici.Con questo 42° Incontro nazionale di studi, le Acli si tenterà di innovare, allargare e spostare in avanti il significato che la cittadinanza ha oggi concretamente nell’ordinamento legislativo.L’articolo 3 della Costituzione, afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.In questo senso bisognerà avere la coerenza e l’onestà di riconoscere che il deficit strutturale della cittadinanza appare legato sia a un’ancestrale concezione etnica (jus sanguinis) sia anche a una statica concezione territoriale (jus soli), l’una e l’altra non più adeguate rispetto a una società mobile e plurale, com’è quella odierna delle migrazioni e della multiculturalità.Possiamo dire che allargare la cultura della cittadinanza implichi allo stesso tempo un allargamento della cultura della democrazia e delle sue istituzioni.Tre sono le novità più significative del prossimo Incontro di studi: la programmazione di quattro momenti seminariali (già in corso) sui territori, per favorire una prima sensibilizzazione al tema; la realizzazione di sei laboratori tematici a Perugia nella seconda giornata dei lavori; infine, l’elaborazione di un “Manifesto” sulla nuova cittadinanza che conterrà le proposte delle Acli alla società e al mondo politico.
Note organizzative

giovedì, luglio 23, 2009

ACLI: Cittadini in-compiuti: il 42° incontro di studi

Cittadini in-compiuti: il 42° incontro di studi

A Perugia dal 3 al 5 settembre. Interviene il presidente della Camera Gianfranco Fini. Tra gli altri ospiti, il segretario nazionale del PD Dario Franceschini, il presidente del Forum delle Famiglie Francesco Belletti; il direttore della Caritas Italiana Vittorio Nozza

Cittadini in-compiuti. Quale polis globale per il XXI secolo. E' dedicato quest'anno al tema della cittadinanza, tra limiti e possibili sviluppi, il tradizionale Incontro nazionale di studi delle Acli, giunto alla sua quarantaduesima edizione, in programma a Perugia dal 3 al 5 settembre. Ospite nella prima giornata: ilpresidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini.

Partendo dal riconoscimento dell'«insufficienza» dell'attuale statuto, non più adeguato ad una società «mobile e plurale» come quella odierna, le Acli si propongono di elaborare un «
nuovo modello di cittadinanza», capace di riconoscere le esigenze e i diritti dei nuovi lavoratori precari, delle donne, dei giovani, degli immigrati, delle famiglie. Cittadinanza vuol dire insieme «democrazia e inclusione sociale» - sostengono le Acli - ma questo è oggi possibile solamente passando «da una concezione stato-centrica della cittadinanza ad una nuova visione umano-centrica, che faccia coincidere, appunto, il cittadino con la persona».

Numerosi gli ospiti porteranno il loro contributo alle giornate di studio di Perugia. A partire da giovedì 3 settembre (ore 15.00, Teatro del Pavone, Piazza della Repubblica) con l'intervento del presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini. La relazione del presidente nazionale delle Acli
Andrea Olivero darà il via ai lavori della tre giorni. Prenderanno quindi la parola, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria Maria Pia Lorenzetti, il presidente dell'Istituto Treccani Giuliano Amato (La cittadinanza come fondamento della democrazia politica ed economica), il sovrintendete ai beni culturali del comune di Roma Umberto Broccoli (Alle radici della cittadinanza: l'eredità del mondo classico).

La giornata di venerdì 4 settembre è dedicata ai laboratori tematici, che affronteranno la questione cittadinanza declinandola nei diversi ambiti della famiglia, dell'immigrazione, delle donne e dei giovani, del lavoro, dell'economia, dell'ambiente, dell'educazione e della partecipazione. Parteciperanno, tra gli altri, il neo-presidente del Forum delle Famiglie
Francesco Belletti e la storica Anna Bravodell'Università di Torino.

Nel pomeriggio, porterà il suo contributo il segretario nazionale del Partito Democratico
Dario Franceschini.

Sabato 5 settembre, infine, presso la Sala dei Notari nel Palazzo dei Priori (Piazza IV Novembre). la giornata conclusiva dell'Incontro di Studi, con la proposta di un manifesto per la nuova cittadinanza. Intervengono tra gli altri: mons.
Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana (La cittadinanza e la nuova questione sociale);Leonardo Becchetti, dell'Università di Tor Vergata (La cittadinanza economica); mons. Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il consiglio d'Europa (Anche in Europa cittadini in-compiuti: quale ruolo per i cristiani nella società civile europea?).

domenica, luglio 05, 2009

CITTADINANZA SVILUPPO AUTOSVILUPPO. Le ACLI ne parlano a Catania con esempi concreti

CITTADINANZA SVILUPPO AUTOSVILUPPO
Giovani, Donne, attori sociali di un’altra economia

Catania, 10 luglio 2009 ore 9,30 - 16,30
Sheraton Catania Hotel Via Antonello da Messina, 45 95021 Acicastello - Catania

Cittadinanza, sviluppo, autosviluppo interrogano profondamente quei modelli culturali, sociali e politici che fondano il ben essere e il ben vivere delle persone sulla sola dimensione economica identificata con il business globalizzato.
Noi crediamo che il protagonismo delle persone, la centralità dei territori, l’autosviluppo e la partecipazione delle comunità locali, la valorizzazione di buone pratiche nei comportamenti di consumo e di uso delle risorse, siano i veri indicatori per prefigurare un’economia che fa perno sulle responsabilità personali e collettive, sulla cittadinanza attiva nei riguardi dei problemi locali che hanno valenza globale e viceversa.
E’ dunque opportuno rimettere a fuoco un altro concetto di sviluppo che, alla luce dell’attuale crisi mondiale, sollecita nuovi paradigmi di riferimento e chiede di fare spazio a quelle istanze che portano innovazione, speranza e prospettiva, valorizzando le competenze e le responsabilità di giovani e donne, pensati come attori sociali di un’altra economia.
Lo sviluppo responsabile può costituire una forma di autotutela posta alla base di politiche promozionali che rimettono al centro le persone e i loro sistemi di relazioni, umanizzando così anche l’economia.

Per informazioni, invio scheda di partecipazione e notizie logistiche rivolgersi a:
Agata Aiello cell. 392.6205848 e-mail: aclisicilia@libero.it

ORARIO 09,30 - 16,30
Arrivi
Ore 10.00 Apertura Seminario
Introduzione SANTO FRANCESCO SCIRÈ
Presidente regionale Acli Sicilia

VERSO L’INCONTRO NAZIONALE DI STUDI
MARIA GRAZIA FASOLI
Responsabile nazionale Funzione Studi

Sessione 1
CITTADINANZA - SVILUPPO E AUTOSVILUPPO

Presiede GIANLUCA BUDANO
Presidente regionale Acli Puglia

Intervengono
VITTORIA BONI
Responsabile nazionale Acli
del Dipartimento Welfare

GIUSEPPE VECCHIO
Preside Facoltà Scienze Politiche
all’Università di Catania

SVILUPPO LOCALE - POLIS GLOBALE
E SOGGETTI SOCIALI
Intervengono GIUSEPPE FAILLA
Segretario nazionale Giovani delle Acli

GIACOMO MULÈ
Ordinario Sociologia Generale
Università di Palermo

ore 14.30 Ripresa lavori
Sessione 2
GIOVANI, DONNE: ATTORI SOCIALI DI UN’ALTRA ECONOMIA LE BUONE PRATICHE

Presiede
PASQUALE ORLANDO
Responsabile Centro Integrato per il Mezzogiorno ACLI

Interventi

ALTRA ECONOMIA
FABRIZIO SIGONA
Consorzio Goel

PARI OPPORTUNITÀ
ELENA SALZANO
Agenzia Incoerenze

IMPRENDITORIA GIOVANILE
ANTONELLO CARIA
Direttore IARES

RICERCA ACLI NAZIONALI
FEDERICA VOLPI
Funzione Studi Acli nazionali

LAVORO DI CURA
CATERINA BONSIGNORE
Responsabile Acli Colf Agrigento

Nel corso dei lavori interverrà il Presidente Nazionale delle Acli
ANDREA OLIVERO

OBIETTIVI
  •  RIPENSARE IL RAPPORTO TRA MODELLI ECONOMICI E FORME DELLA CITTADINANZA, nel quadro del prossimo Incontro nazionale di Studi (Perugia 3/5 settembre 2009)
  •  RIMETTERE A FUOCO L’IDEA DI SVILUPPO ALLA LUCE DELLA CRISI ATTUALE
  •  LO SVILUPPO LOCALE E LA SOCIETÀ GLOBALE
  •  LE BUONE PRATICHE PER UN’ “ALTRA ECONOMIA”
  •  LA RESPONSABILITÀ DI DONNE E GIOVANI PER UNO VILUPPO SOSTENIBILE