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venerdì, maggio 21, 2010

40 anni di Statuto dei lavoratori, serve un passo avanti e non indietro...


Un aggiornamento dello Statuto dei lavoratori a 40 anni dalla sua introduzione appare assolutamente necessario anzi, inderogabile. Purché si vada verso un allargamento delle tutele, non certo verso un loro ridimensionamento. La legge 300 del 1970 rimane un punto di riferimento assolutamente fondamentale ma vi è la necessità di un ampliamento dei diritti enunciati, che consenta di estendere le garanzie a tutti coloro che oggi ne sono esclusi.
Le Acli anche a Napoli stanno portando avanti da mesi una petizione popolare per l'introduzione di uno nuovo Statuto dei lavori. La legge ovviamente non poteva prevedere le trasformazioni che hanno interessato il mondo del lavoro nell'ultimo decennio. Si tratta allora di superare la spaccatura tra lavoratori tutelati e no attraverso l'adozione di un'unica disciplina dei contratti di lavoro, per garantire a tutti una progressiva stabilità lavorativa, un'indennità generalizzata in caso di licenziamento, una pensione dignitosa, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro.

Concretamente la petizione mira a garantire a tutti i lavoratori alcuni diritti fondamentali - il diritto alla sicurezza e alla salute, a una remunerazione adeguata, alla formazione permanente - attraverso tutele ritenute "sempre più essenziali", come una progressiva stabilità, un'indennità generalizzata in caso di licenziamento, una pensione dignitosa, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro. In particolare la petizione chiede l'introduzione di un'unica disciplina dei contratti di lavoro: un contratto prevalente a tempo indeterminato per i lavoratori subordinati neo-assunti, che preveda la stabilizzazione definitiva al sesto anno di anzianità aziendale per tutto il lavoro dipendente e la fissazione di "un'unica aliquota contributiva del 30%" per tutti i contratti, compresi quelli a collaborazione. Per garantire "salari più dignitosi per tutti", le Acli propongono di "detassare completamente i redditi derivanti dalla contrattazione territoriale e aziendale", riducendo contemporaneamente le aliquote fiscali sui redditi da lavoro "per gli scaglioni più bassi". Mentre per rendere esigibile il diritto alla formazione permanente viene chiesta la "detraibilità fiscale dei costi" sostenuti da ciascun lavoratore e l'introduzione del "diritto ad un'aspettativa non retribuita sino a 12 mesi per frequentare attività formative certificate". Diritto alla formazione professionale a partire da quella di base che in Campania deve essere al centro della discussione programmatica in Regione Campania.

Un'ulteriore proposta è quella di estendere la cassa integrazione e i contratti di solidarietà a "tutti i settori produttivi e a tutte le tipologie contrattuali in caso di ristrutturazione o crisi aziendale", ricavando le risorse "in parte dall'assicurazione obbligatoria e in parte da fondi di origine contrattuale e gestiti da enti bilaterali". La petizione sostiene inoltre l'ipotesi di una riforma del sistema pensionistico che miri a "equiparare e innalzare gradualmente, secondo le indicazioni europee, l'età pensionabile sia per gli uomini che per le donne", garantendo però "un'uscita flessibile da lavoro". L'idea è quella di introdurre "una pensione di base a carico della fiscalità generale", accanto alla pensione contributiva e a quella complementare, quest'ultima incoraggiata attraverso un "ulteriore sgravio fiscale". Spazio anche alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Le Acli chiedono, tra l'altro, di aumentare l'astensione obbligatoria per maternità a 6 mesi e di portare l'indennità dell'astensione facoltativa al 60% della retribuzione, ma anche di riconoscere al padre un'indennità pari all'80% della retribuzione per i primi due mesi di astensione facoltativa dopo la nascita del figlio.

Nella giornata in cui si ricorda anche la tragica uccisione, undici anni fa, del giuslavorista Massimo D'Antona, Olivero aggiungiamo che non bisogna aver paura del riformismo. Giugni, Marco Biagi e Massimo D'Antona, ciascuno con approcci propri, furono tutti animati da questa volontà e da questo coraggio, che pagarono a caro prezzo. Ma oggi tutti gli siamo debitori.

Pasquale Orlando

presidente delle ACLI di Napoli


mercoledì, marzo 17, 2010

LAVORO: ACLI, QUELLO 'NERO' VALE QUANTO IL PIL DEL MEZZOGIORNO


(ASCA) - Roma, 17 mar - Il Pil dell'intero Mezzogiorno: a tanto ammonta il valore aggiunto prodotto dell'economia sommersa italiana, secondo un raffronto realizzato sulla base degli ultimi dati Istat disponibili dalle Acli, che saranno in piazza il 19 e 20 marzo per denunciare ''l'emergenza legalita''' nel mondo del lavoro e per dire ''basta alla cultura e alla pratica del lavoro nero''.

Secondo gli ultimi dati Istat citati dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, il valore economico del sommerso raggiunge i 250 miliardi di euro, il 17% del Pil nazionale. Una cifra che coincide con il valore complessivo del prodotto interno lordo di 6 Regioni: Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. In pratica, l'intero Pil del Mezzogiorno - 248 miliardi di euro - Sardegna esclusa. Sempre secondo l'Istat, i lavoratori irregolari sono circa 3 milioni, divisi tra coloro che hanno un rapporto esclusivo e continuativo senza alcun rispetto di quanto previsto dalla legge e dai contatti (circa 2 milioni) e coloro che svolgono saltuariamente un'attivita' irregolare (il ''secondo lavoro''). Il tasso di irregolarita' e' calcolato al 12% sul piano nazionale ma raggiunge il 20% al Sud. Riguardo all'evasione contributiva, solo nel 2009 l'Inps ha recuperato crediti per oltre 4 miliardi e mezzo. La stima di recupero prevista per il 2010 e' di 8 miliardi di euro.

''Anche per il lavoro - affermano le Acli - esiste un'emergenza legalita'. Il lavoro nero finisce per essere considerato un ammortizzatore dell'economia o un surrogato del welfare. La crisi economica diventa un alibi per tollerare l'illegalita'. Ma la mancanza di regole si traduce in mancanza di diritti esigibili per i lavoratori, rischi per la salute e la sicurezza, inquinamento del mercato e della concorrenza''. Per il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, ''c'e' un problema di illegalita' diffusa e un problema di controlli, che debbono essere piu' incisivi e piu' severi. Bisogna assumersi la responsabilita' di far rispettare le regole''.

Venerdi' 19 e sabato 20 marzo le Acli saranno quindi presenti in piu' di 300 piazze per la campagna ''Diritti in piazza 2010'' dedicata al tema della ''legalita' nel lavoro''. 2700 tra operatori e volontari del Patronato Acli saranno impegnati ad informare i cittadini su diritti e doveri di lavoratori e datori di lavoro. Per l'occasione verra' distribuita una guida e un piccolo calendario con le istruzioni e le scadenze per mettere e mantenere in regola le lavoratrici domestiche. Si raccoglieranno quindi le firme per la petizione popolare finalizzata alla riforma del mercato del lavoro e delle politiche connesse di welfare. Convegni sui temi del lavoro irregolare si svolgeranno a Roma, Milano, Palermo, Napoli e Ferrara.

il 20 marzo al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia la IV° edizione di “Diritti in piazza”


COMUNICATO STAMPA

“La Legalità nel lavoro”

Se parliamo di lavoro voglio vederci chiaro!

il 20 marzo al Palazzetto del Mare di Castellammare di Stabia

la IV° edizione di “Diritti in piazza

Napoli, 17 marzo 2010 - A Castellammare di Stabia, presso il “Palazzetto del Mare”, e in 300 piazze d’Italia il 20 marzo sarà il momento di “Diritti in piazza”, la campagna nazionale di informazione e sensibilizzazione dei cittadini e dei lavoratori, promossa dalle Acli e dal Patronato Acli che, quest’anno, porterà al centro del dibattito il tema della legalità nel lavoro.

“Abbiamo a cuore la persona, il lavoratore, la sua famiglia, con i suoi doveri ed i suoi diritti, il suo oggi ed il suo domani, ed allora se parliamo di lavoro voglio vederci chiaro. – afferma il presidente delle Acli di Napoli e responsabile per il Mezzogiorno, Pasquale Orlando - Perché parlare di lavoro? Perché un lavoro dignitoso è la premessa affinché ognuno possa realizzarsi pienamente nella propria dimensione personale e collettiva; ma anche per ribadire le responsabilità che ci vincolano, in quanto cittadini, gli uni agli altri e rivendicare i diritti che abbiamo e i doveri che non possiamo esimerci dal rispettare. Per la Campania abbiamo scelto Castellammare di Stabia perché questa importante città è, suo malgrado, teatro di una crisi economica ed occupazionale senza precedenti e centinaia di lavoratori rischiano il posto e su di loro aleggia lo spettro dell’impossibilità di sostenere le proprie famiglie.

Per conoscere i loro diritti, di oggi e di domani, su contributi, maternità, futura pensione, salute, infortuni sul lavoro e disoccupazione i cittadini possono recarsi al Palazzetto del Mare di Castellammare o, in alternativa, visitare il sitowww.patronato.acli.it e contattare il Patronato Acli al numero verde 800.74.00.44.

“In un Paese dominato dal bisogno di lavorare ad ogni costo, - prosegue Orlando - parlare di legalità significa diffondere una cultura di responsabilità e rispetto; significa invertire il senso; ovvero dire basta al lavoro nero, ridurre le disuguaglianze sociali e garantire la tutela dei diritti e doveri dei lavoratori e dei datori di lavoro. In Italia, il lavoro illegale produce un’economia sotterranea pari ad oltre 350 miliardi di euro. Questo significa che esistono circa tre milioni di lavoratori in nero ai quali non vengono versati regolarmente i contributi e che non possono usufruire del sistema nazionale di previdenza sociale obbligatorio e complementare. Essere previdenti significa contribuire con una piccola quota del proprio reddito ad un sistema di sicurezza sociale che garantisce un reddito, o parte di esso a chi ne ha più bisogno. Il lavoro irregolare nega dignità e cittadinanza ai lavoratori ed è la causa principale di una scorretta concorrenza e di un progressivo impoverimento dei sistemi produttivi e di protezione sociale.”

“Diritti in piazza” per camminare insieme nella giusta direzione volta a promuovere la legalità nel Paese, condannando e perseguendo la cultura e la pratica del lavoro nero attraverso l’informazione e la diffusione delle politiche per l’emersione, l’aumento dei controlli e la tutela di tutti i lavoratori. Lo slogan delle Acli è: “Se è vero che il lavoro è il fondamento della nostra democrazia, insieme possiamo tutelarlo.”

Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli) – 3403008340 / 3939019211

sabato, marzo 13, 2010

Diritti in piazza 2010. Un lavoro di cura in regola... I diritti e i doveri dei collaboratori familiari e dei datori di lavoro.

Monografia
Un lavoro di cura in regola...
I diritti e i doveri dei collaboratori familiari e dei datori di lavoro.
Una guida in pillole al Contratto Collettivo Nazionale del lavoro domestico

febbraio 2010

Per consultare e scaricare la Guida completacon i parametri economici validi da gennaio a dicembre 2009

Calendario Colf 2010
Un lavoro di cura in regola...Guida alle scadenze
Il calendario 2010 con tutte le date riguardanti le scadenze per le collaboratrici ed i collaboratori familiari.


per scaricare i materiale clicca qui
http://www.patronato.acli.it/interna.asp?idPag=1878


giovedì, febbraio 04, 2010

Acli: CAMPAGNA NAZIONALE VERSO UNO STATUTO DEI LAVORI. PIÙ DIRITTI E TUTELE PER TUTTI .




CAMPAGNA NAZIONALE
VERSO UNO STATUTO DEI LAVORI
PIÙ DIRITTI E TUTELE PER TUTTI

7 ottobre 2009 – 13 febbraio 2010
Le Acli da molti anni hanno concentrato la loro azione sociale sulla necessità di garantire a tutti i lavoratori unlavoro dignitoso.

Un lavoro può essere considerato tale solo se vengono garantiti alcuni diritti fondamentali – il diritto alla sicurezza e alla salute, ad una remunerazione adeguata e il diritto alla formazione permanente – attraverso tutele che le Acli ritengono sempre più essenziali come: una progressiva stabilità lavorativa, un’indennità generalizzata in caso di licenziamento, una pensione dignitosa, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro.

I cambiamenti produttivi, economici e sociali hanno trasformato profondamente il mondo del lavoro che appare ancora contrassegnato da profonde disparità, fra Nord e Sud, fra uomini e donne, fra garantiti e no.

Per questa ragione è necessario realizzare una riforma in grado di garantire efficacia al mercato del lavoro attraverso una semplificazione dei rapporti di lavoro e il riconoscimento di uguali tutele per tutti i lavoratori.

Per questo le Acli stanno lavorando ad una proposta di Statuto dei lavori – che proporranno alle forze sociali, sindacali e politiche – e hanno lanciato una campagna nazionale che intende coinvolgere tutte le regioni e le province attraverso l’organizzazione di eventi culturali e di approfondimento, manifestazioni e iniziative in tutta Italia.

L’obiettivo è quello di far sottoscrivere una petizione popolare che si propone di raccogliere 100 mila firme che verranno consegnate alle massime autorità dello Stato.

È prevista anche una iniziativa all’estero, in Albania, promossa dall’Ipsia.

per info pasqualeorlando1@gmail.com


mercoledì, novembre 18, 2009

Nuovi lavori, nuove tutele! Proviamoci.





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Invece del banchetto, il muretto del lungomare tra i grandi alberghi e castel dell'ovo è certamente più bello anche per tanti giovani lavoratori del turismo e degli studi professionali della napoli affluente. Domande, risposte e magari cominciamo noi a tornare in piazza tra la gente per ritrovare la pratica di una grande associazione popolare.

Napoli: In tutti i quartieri il pulmann delle ACLI per il lavoro






In una giornata di sole ricca di impegni associativi, le ACLI di Napoli hanno accolto la tappa conclusiva del tour dell'autobus che ha girato tutto il Paese per proporre e discutere la petizione sulla tutela di tutti lavori.
Da Piazza Trieste e Trento, al Maschio Angioino, da Castel dell'Ovo alla Villa Comunale venti giovani delle ACLI partenopee hanno distribuito volantini informativi e colloquiato con tanti cittadini curiosi ed attenti. Commoventi le tante storie di vita ascoltate e significative le firme raccolte. Ai punti di raccolta hanno preso parte anche Pasquale Orlando e Vincenzo Cirillo presidente e vice presidente provinciale Acli. Impegnati nei reciproci quartieri Francesco De Paola consigliere di presidenza a S.Giovanni a Teduccio, Gennaro Davino a Poggioreale, Olindo Del Gaudio a Soccavo, Anna Bordone a Chiaiano, e tanti altri giovani dirigenti al Vomero, Arenella, Gianturco e Secondigliano.

In contemporanea una delegazione delle ACLI Campane era sotto al Consiglio Regionale della Campania insieme a tutta la Consulta Regionale per sollecitare nuova legislazione sull'emigrazione.

Nel frattempo è partito il corso regionale degli operatori del patronato ACLI Campania diretto dal responsabile nazionale immigrazione Antonio Russo sui temi dell' inclusione sociale degli immigrati, con interessanti approfondimenti delle dirigenti acliste napoletane Anna Cristofaro e Maria Laura Biscaglia.

Bella giornata!

Successo per la raccolta firme promossa dalle Acli a Napoli per la tutela di tutti i lavori.

martedì, novembre 17, 2009

Il pullman delle Acli per la raccolta di firme farà tappa a Napoli domani


VERSO UNO STATUTO DEI LAVORI,

PIÙ DIRITTI E TUTELE PER TUTTI

Il pullman delle Acli per la raccolta di firme farà tappa a Napoli domani

Napoli, 17 novembre 2009 – Domattina sarà a Napoli il pullman delle Acli per informare la cittadinanza sulla loro proposta di Statuto dei lavori, che proporranno alle forze sociali, sindacali e politiche. Le Acli hanno lanciato una campagna nazionale che intende coinvolgere tutte le regioni e le province attraverso l’organizzazione di eventi culturali e di approfondimento, manifestazioni e iniziative in tutta Italia.

L’obiettivo è quello di far sottoscrivere una petizione popolare che si propone di raccogliere100 mila firme che verranno consegnate alle massime autorità dello Stato. Per realizzare questa iniziativa il 7 ottobre è partito da Roma un pullman che ha attraversato tutta l’Italia per un mese e mezzo, toccando 50 città.

“Le Acli – afferma Pasquale Orlando, responsabile delle Acli per il Mezzogiorno - da molti anni hanno concentrato la loro azione sociale sulla necessità di garantire a tutti i lavoratori unlavoro dignitoso. Un lavoro può essere considerato tale solo se vengono garantiti alcunidiritti fondamentali – il diritto alla sicurezza e alla salute, ad una remunerazione adeguata e il diritto alla formazione permanente – attraverso tutele che le Acli ritengono sempre più essenziali come: una progressiva stabilità lavorativa, un’indennità generalizzata in caso di licenziamento, una pensione dignitosa, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro. I cambiamenti produttivi, economici e sociali hanno trasformato profondamente il mondo del lavoro che appare ancora contrassegnato da profonde disparità, fra Nord e Sud, fra uomini e donne, fra garantiti e no. Per questa ragione è necessario realizzare una riforma in grado di garantire efficacia al mercato del lavoro attraverso una semplificazione dei rapporti di lavoro e il riconoscimento di uguali tutele per tutti i lavoratori.”

Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (Portavoce Acli Napoli – 3403008340)

lunedì, novembre 16, 2009

CAMPAGNA NAZIONALE VERSO UNO STATUTO DEI LAVORI. PIÙ DIRITTI E TUTELE PER TUTTI . Il 18 a Napoli.


CAMPAGNA NAZIONALE
VERSO UNO STATUTO DEI LAVORI
PIÙ DIRITTI E TUTELE PER TUTTI

7 ottobre 2009 – 13 febbraio 2010
Le Acli da molti anni hanno concentrato la loro azione sociale sulla necessità di garantire a tutti i lavoratori un lavoro dignitoso.

Un lavoro può essere considerato tale solo se vengono garantiti alcuni diritti fondamentali – il diritto alla sicurezza e alla salute, ad una remunerazione adeguata e il diritto alla formazione permanente – attraverso tutele che le Acli ritengono sempre più essenziali come: una progressiva stabilità lavorativa, un’indennità generalizzata in caso di licenziamento, una pensione dignitosa, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro.

I cambiamenti produttivi, economici e sociali hanno trasformato profondamente il mondo del lavoro che appare ancora contrassegnato da profonde disparità, fra Nord e Sud, fra uomini e donne, fra garantiti e no.

Per questa ragione è necessario realizzare una riforma in grado di garantire efficacia al mercato del lavoro attraverso una semplificazione dei rapporti di lavoro e il riconoscimento di uguali tutele per tutti i lavoratori.

Per questo le Acli stanno lavorando ad una proposta di Statuto dei lavori – che proporranno alle forze sociali, sindacali e politiche – e hanno lanciato una campagna nazionale che intende coinvolgere tutte le regioni e le province attraverso l’organizzazione di eventi culturali e di approfondimento, manifestazioni e iniziative in tutta Italia.

L’obiettivo è quello di far sottoscrivere una petizione popolare che si propone di raccogliere 100 mila firme che verranno consegnate alle massime autorità dello Stato. Per realizzare questa iniziativa il 7 ottobre è partito da Roma un pullman che ha attraversato tutta l’Italia per un mese e mezzo, toccando 50 città.

È prevista anche una iniziativa all’estero, in Albania, promossa dall’Ipsia.
Il percorso del pullman si concluderà a Napoli mercoledì 18 novembre.
per info pasqualeorlando1@gmail.com