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sabato, giugno 04, 2011

Napoli: Riapertura termini per l'applicazione delle nuove modalità per l'assegnazione dei contributi continuativi in favore dei nuclei con minori

Riapertura termini per l'applicazione delle nuove modalità per l'assegnazione dei contributi continuativi in favore dei nuclei con minori riconosciuti da un solo genitore

Con delibera n.8 del 20.05.2008 il Consiglio Comunale ha approvato il Regolamento Comunale per la Concessione di benefici economici e prestazioni sociali agevolate, finalizzato alla revisione complessiva di tutti i contributi economici, erogati alle persone e famiglie in condizioni di disagio socio-economico, ed intesi come misura attiva di contrasto alla povertà ed assegnati allo scopo di sostenere l'intero nucleo familiare in condizioni di disagio socio-economico. Successivamente con delibera n. 1603 del 30.09.2010 la Giunta Comunale ha approvato le Prime modalità applicative del nuovo Regolamento, che prevedono una fase di progressiva transizione del vecchio al nuovo modello di intervento, nell'ottica di rendere il processo di cambiamento sostenibile e condiviso.
Ai sensi delle delibere su indicate, a partire dall'anno 2011 e precisamente dal 3 gennaio al 28 febbraio 2011, si è proceduto ai rinnovi delle istanze per l'assegnazione dei contributi continuativi in favore dei nuclei con minori riconosciuti da un solo genitore, secondo le nuove procedure di accesso ai sensi del nuovo Regolamento, e dal momento che molti utenti già beneficiari non sono rientrati nella erogazione di detto contributo non essendo al momento del rinnovo suindicato, in possesso della documentazione richiesta, perché in fase di cambio di residenza e, quindi, in attesa di inserimento non solo in un nuovo nucleo familiare anagrafico, altresì in una diversa condizione reddituale del nucleo familiare, si è ritenuto opportuno riaprire i termini unicamente per dare la possibilità a coloro che attualmente sono in possesso della nuova documentazione di accedere al contributo per i rimanenti due trimestri dell'anno in corso, invece per tutti quanti gli altri che sono rientrati in tale contributo, il rinnovo verrà effettuato nel corso dell'anno prossimo a venire previo avviso pubblico.

Le domande di contributo devono essere presentate presso la sede del Servizio Politiche per i Minori, Infanzia e Adolescenza, in Vico Santa Margherita a Fonseca n.19, dal 1 Giugno al 30 Giugno esclusivamente su prenotazione da effettuare attraverso il Numero Verde Sociale (800-079999) che indicherà per ciascuno il giorno e l'ora dell'appuntamento.

sabato, novembre 28, 2009

IMMIGRATI: ACLI, 2010 SIA ANNO CITTADINANZA PER MINORI NATI IN ITALIA


Far si' che ''il 2010 sia l'anno della cittadinanza italiana riconosciuta ai minori nati nel nostro Paese da genitori stranieri'': e' la proposta delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) ''ai politici e alle forze politiche che nel governo e nel Parlamento si richiamano ai valori, alle radici, all'identita' cristiana''. Le Acli, in una nota, esprimono ''profonda gratitudine'' a papa Benedetto XVI per le parole contenute nel messaggio presentato oggi per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, con un attenzione particolare alle problematiche dei minori figli di stranieri.

''Il Santo Padre - dichiara il presidente delle Acli, Andrea Olivero - ha pronunciato parole forti, radicali e inequivocabili sul rispetto dei diritti inalienabili dei migranti, da rispettare sempre e da tutti. Ha parlato in particolare dei minori, del loro diritto alla scuola e all'inserimento nel mondo del lavoro. Di un'integrazione sociale che va facilitata e non certo ostacolata per le cosiddette seconde generazioni. Nessun ''Bianco Natale'' e' tollerabile in un Paese di tradizioni cristiane''. Di qui la ''sfida'' delle Acli ''alle forze politiche, soprattutto a quanti in Parlamento e nel Governo si richiamano ai valori cristiani'', affinche' ''sappiano ascoltare le parole del Santo Padre, in favore dell'accoglienza e dell'integrazione dei bambini e degli adolescenti figli di stranieri''.

martedì, novembre 04, 2008

ISTAT: RESTA ALTO ALLARME POVERTA' PER SUD E FAMIGLIE CON MINORI



Roma, 4 nov. - (Adnkronos) - Nel 2007 sono 7 milioni 542 mila i poveri in Italia (12,8% dell'intera popolazione); mentre raggiungono quota 2 milioni 653 mila le famiglie povere (11,1% di quelle residenti sul territorio). Il dato e' stato diffuso questa mattina dall'Istat che calcola la stima dell'incidenza della poverta' relativa sulla base di una soglia convenzionale che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. "La soglia di poverta' per una famiglia di due componenti -spiega l'Istituto di statistica- e' rappresentata dalla spesa media mensile per persona, che nel 2007 e' risultata pari a 986,35 euro. Le famiglie composte da due persone che hanno una spesa media mensile pari o inferiore a tale valore vengono quindi classificate come relativamente povere". In sostanza l'indagine Istat mostra da un lato che l'incidenza della poverta' relativa e' rimasta "sostanzialmente stabile" perche' il dato e' costruito sulla spesa per consumi che sono diminuiti in generale nel 2007. Dall'altro, pero', la poverta' resta "maggiormente diffusa nel Mezzogiorno (incidendo quattro volte di piu' che nel resto del Paese); tra le famiglie piu' ampie (in particolare con tre o piu' figli soprattutto se minorenni e con anziani a carico). E, ancora, dove vi sono bassi livelli di istruzione e bassi profili professionali oltre che l'esclusione dal mercato del lavoro''.

martedì, ottobre 28, 2008

APPELLO DICIAMO NO ALLE CLASSI DI INSERIMENTO


APPELLO
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica

In relazione alla mozione approvata il 14 ottobre 2008 dalla Camera dei Deputati nell’ambito del Decreto di Legge n.137 del 1° settembre 2008, i Firmatari dell’Appello esprimono una categorica contrarietà a qualsiasi forma di separazione fra gli alunni della scuola pubblica italiana su base etnica, sia che questa separazione avvenga in “classi di inserimento”, sia che si espliciti sotto qualsiasi altra forma di discriminazione, anche se definita “positiva e transitoria”.
Tale mozione è, infatti, in assoluta controtendenza con la cultura d’integrazione della scuola italiana, la quale ha nel tempo maturato metodi, strategie e supporti che la rendono unica nel panorama europeo e mondiale nel campo della formazione e della istruzione.
Nelle “classi di inserimento”, o comunque le si voglia definire, l’aggregazione di alunni di diversa provenienza culturale e di diversa età anagrafica rischia di fatto di “segregare” gruppi di bambini ed adolescenti, tra l’altro per periodi di tempo indefiniti. Come sarà possibile integrare in contesto di apprendimento alunni che, pur avendo imparato tecnicamente la lingua italiana, nulla hanno vissuto dell’aspetto relazionale-affettivo che è sempre implicito in un percorso di apprendimento/insegnamento? Di fatto, l’acquisizione della lingua avviene nel contesto della relazione interpersonale e di gruppo che caratterizza una classe scolastica.
La ferma contrarietà dei Firmatari si estende anche alla possibilità, anch’essa prevista dalla suddetta mozione, di non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ogni anno. Si tratta di una scelta che va contro la Convenzione dei diritti dell’infanzia e la Costituzione Italiana, che sanciscono il diritto soggettivo dei minori presenti sul territorio nazionale a frequentare la scuola pubblica.
Un fermo no è espresso anche riguardo alla previsione di insegnamenti speciali per gli alunni stranieri, i corsi di “educazione alla legalità e alla cittadinanza”, considerato che non vi è motivo di pensare che i bambini stranieri ne abbiano maggiore necessità rispetto a quelli italiani, poiché non si può presupporre che i primi siano “naturalmente” più propensi alla devianza rispetto ai secondi.
Nel ribadire la ferma disapprovazione sui contenuti della mozione i Firmatari propongono alcuni elementi utili ad avviare o consolidare nella scuola una piena integrazione; si tratta infatti di:
- distinguere e semmai differenziare gli interventi nella Scuola Primaria e Media Inferiore da quelli delle Scuole Superiori e Licei;
- considerare le sperimentazioni già in atto (sostenute tra l’altro da Amministrazioni Comunali e Regionali) nell’ambito delle quali il problema della lingua viene affrontato e risolto, senza privare gli alunni di un processo di apprendimento significativo;
- monitorare tali esperienze per diffonderle più estesamente, facendo attenzione a rispettare i diversi contesti ambientali;
- distribuire le presenze straniere nelle classi, rispettando la territorialità in modo da non creare gruppi in cui la presenza di italiani sia minoritaria;
- recuperare e valorizzare il percorso scolastico pregresso dell’allievo straniero (anche se non parla italiano, non vuol dire che non capisce niente e non sa niente);
- usare le discipline scolastiche come strumento per un’educazione alla conoscenza che tenga conto dell’ampiezza e dell’estensione dei saperi, nonché delle interconnessioni che esistono in tutti i campi delle attività umane;
- attivare concretamente l’inserimento e il successo scolastico di tutti gli allievi creando allo stesso tempo spazi di coesistenza educativa, mettendo in grado tutto il personale della scuola, in particolare i docenti, di far ricorso a nuovi strumenti professionali e di apprendere, attraverso un’adeguata formazione, modalità metodologiche/comunicative che tengano conto di tutte le diversità presenti nelle classi;
- attivare laboratori di sostegno linguistico anche fuori orario di scuola, ma ad essa organicamente agganciabili, in collaborazione con organismi e strutture dell’extrascuola specializzati;
- mettere a disposizione delle scuole le risorse finanziarie necessarie per attuare tali percorsi.
Per aderire al presente Appello inviare una e-mail a: roma@cidisonlus.org
specificando nome, cognome e organismo di appartenenza.

Primo firmatario: Cidis Onlus
Glob Act
Alisei Coop
Ci.Sei.
Credito Senza Confini
Girasole

domenica, dicembre 16, 2007

Questo blog aderisce all'iniziativa contro gli abusi sessuali sui minori


Più informazione contro gli abusi sessuali sui minori. Anche i blog possono fare qualcosa per questo aderisco all'iniziativa proposta da Psiche e Soma.
Caro Blogger puoi prelevare il banner a questo indirizzo o cliccando il titolo:
  • http://psiche-soma.blogspot.com/2007/12/iniziativa-blogger-contro-gli-abusi.html
  • giovedì, novembre 15, 2007

    La generazione del tutto e subito: CYBERBULLISMO, ALCOOL, ALWAYS ON, DALLA SCHIZOFRENIA alla "Globesity"

    MINORI- La generazione del tutto e subito
    Secondo l’8° rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, è l’epoca della “now generation”. La mamma è un modello e un punto di riferimento, il papà è il genitore che vizia.
    - TRA CYBERBULLISMO e bullismo tradizionale. La violenza passa dal cellulare: un bambino su 10, tra 7 e 11 anni, avrebbe inserito on line filmati girati con il telefonino, l'1,2% “per prendere in giro i ragazzi ripresi”. Ma un bambino su quattro dichiara di essere vittima di bulli tradizionali; il 5,2% dei ragazzi avrebbe subito percosse.
    - ALCOOL: Il primo bicchiere prima degli 11 anni per un ragazzo su sei. Quasi la metà degli adolescenti beve alcolici qualche volta, l'1,8% tutti i giorni. La maggior parte sperimenta il sesso tra i 15 e i 17 anni. In calo l'uso del preservativo tra i giovani.

    - ALWAYS ON: connessi sempre e ovunque gli adolescenti italiani. La tecnologia irrinunciabile anche per i più piccoli. Tre bambini su dieci non possono rinunciare alla tv, il 20% alla Playstation. Quattro bambini su dieci davanti alla tv liberamente.

    - DALLA SCHIZOFRENIA alla "Globesity", i giovani tra disturbi mentali e alimentari. Secondo l'Oms 5 patologie psichiatriche sono tra le prime 30 cause di mortalità prematura e di disabilità nel mondo. Oltre il 20% dei soggetti in età evolutiva soffre di un disturbo mentale. vai>>


    MINORI "Adolescenti al di là del bene e del male"
    Il caso della ragazza investita a Modena e filmata dai compagni. Il "tormento" del neuropsichiatra Giovanni Bollea: "Adolescenti al di là del bene e del male, cattivi, pronti a tutto per la gloria di Internet. Dobbiamo fare qualcosa per educarli". Per il sociologo bolognese Ivo Colozzi "la colpa" è di una società "eticamente neutra", che da una decina d'anni a questa parte demanda tutte le questioni morali esclusivamente alla sfera privata". vai>>

    lunedì, maggio 21, 2007

    Campania: Inserimento lavorativo per i giovani a rischio

    Lavoro per 56 ragazzi a rischio nel settore metalmeccanico. La giunta regionale campana su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Rosa D’Amelio ha approvato un protocollo d’intesa con l’associazione Jonathan onlus, e le aziende Indesit company e Prysmian per promuovere un piano di inclusione sociale per i giovani a rischio. Nello specifico, sono cinquantasei ragazzi provenienti dal mondo dell’emerginazione e dell’area penale saranno inseriti nel mondo del lavoro con contratti a tempo determinato nella categoria metalmeccanici.
    - L’associazione Jonathan curerà il percorso lavorativo di inserimento attraverso la costituzione di una rete organizzativa denominata “sportello delle pari opportunità sociali e lavorative” mentre due delle più grandi aziende del comparto produttivo campano – Indesit e Prysmian – avvieranno i contratti.
    - In più, la Regione promuoverà una certificazione di qualità con il marchio “fabbrica sociale” per le aziende che con protocolli d’intesa con altre istituzioni inseriscono minori a rischio nel mondo del lavoro.

    lunedì, marzo 05, 2007

    Abolita la richiesta del permesso di soggiorno per il minore straniero adottato

    Firmata il 21 febbraio scorso dai Ministri dell'Interno Amato e delle Politiche per la Famiglia Bindi una direttiva sull'abolizione della richiesta del permesso di soggiorno per il minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione.La direttiva consta di un unico articolo, nel quale si stabilisce che "ai fini del soggiorno del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione non è richiesto il permesso di soggiorno".Con tale provvedimento è stata abolita la prassi secondo la quale un bambino adottato all'estero da una coppia italiana deve chiedere, al momento del suo arrivo in Italia e nonostante già in possesso di un cognome italiano, il permesso di soggiorno come qualsiasi cittadino straniero."Abolire il permesso di soggiorno per i bambini stranieri adottati - ha dichiarato il Sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi - è perfettamente in linea con il Testo Unico sull´immigrazione che già non prevede un permesso di soggiorno per adozione. Inoltre abbiamo voluto considerare che la richiesta di rilascio di un permesso di soggiorno per il minore è fonte di ulteriori disagi per le famiglie adottive, oltre che di inutili appesantimenti burocratici. Per questo ci siamo adoperati per facilitare un iter che ha preso avvio sulla base di accertamenti e di decisioni che non richiedono nessuna verifica supplementare. La Direttiva è così un contributo per sostenere positivamente il legame affettivo e l´inserimento del minore oltre che nella famiglia anche nella nostra società."

    domenica, febbraio 18, 2007

    Napoli/ Bimbi in gabbia in tribunale: il ministro Mastella manda gli ispettori

    Il ministro della Giustizia Clemente Mastella ha incaricato il capo dell'ispettorato del dicastero di via Arenula di avviare accertamenti preliminari sul caso della donna, una nomade slava accusata di furto ed evasione, tradotta presso la Corte d'appello di Napoli per assistere al processo e rinchiusa nella gabbia dell'aula assieme ai due figli di uno e tre anni. Gli ispettori chiederanno informazioni sul caso al presidente della Corte d'appello del capoluogo campano. L'udienza in questione si è celebrata giovedì scorso davanti all'ottava sezione penale della Corte d'appello di Napoli: l'imputata, detenuta nel carcere femminile per furto, avrebbe chiesto di non essere separata dai bambini in occasione dell'udienza, nell'ambito del procedimento in cui deve rispondere del reato di evasione degli arresti domiciliari.
    "E' uno spettacolo ignobile. Quest'immagine conferma una volta di più quanto bisogno ci sia di umanizzare la giustizia'', ha detto Mastella. Un diritto, quello di restare con i figli, che una madre detenuta può esercitare, decidendo di non affidarli momentaneamente alle vigilatrici d'infanzia che operano nelle carceri. La donna, dunque, sarebbe stata tradotta al processo passando dalle camere di sicurezza del tribunale direttamente all'aula. Per questo, la stessa Corte giudicante non sapeva della presenza dei bambini accanto alla madre. In ogni caso, la permanenza dei piccoli nella gabbia sarebbe durata solo qualche minuto.