Palestra utilizzata da gladiatori, già interdetta a turisti
È completamente crollata la Schola Armatorum aPompei. L'edificio era una sorta di palestra dove i gladiatori si allenavano e nella quale deponevano le armi all'interno di alcuni incassi ricavati nei muri. Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza, vi erano anche dipinti nella parte sottostante il perimetro della sala. L'edificio, che si apre su via dell'Abbondanza, la strada principale della città sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., era visitabile solamente dall'esterno ed era protetto da un alto cancello in legno. Secondo quanto si apprende dalla Sovrintendenza le cause del crollo possono essere attribuite o alle piogge che hanno creato delle infiltrazioni all'interno di un terrapieno esistente al lato della Schola, oppure al peso del tetto della palestra stessa. La casa, infatti, fu bombardata durante la Seconda guerra mondiale e la copertura è stata rifatta tra gli anni '40 e gli anni '50. È probabile - fanno sapere dalla Sovrintendenza - che le mura antiche, dopo anni, non abbiano più retto al peso del tetto. Il crollo è stato scoperto questa mattina dai custodi che hanno effettuato un giro di perlustrazioni prima di aprire gli Scavi. Il cedimento sarebbe avvenuto tra le 5.30 e le 6 di oggi. Attualmente la zona è transennata e i turisti stanno seguendo un percorso alternativo.
Pompei/ Cos'era la Schola Armaturarum Juventis Pompeiani
Utilizzata come palestra e deposito di armature
Carmine Maturo
Ci vogliono fatti non parole per Pompei e i beni culturali del nostro Paese. Il crollo della Domus di questa mattina a Pompei rappresenta, purtroppo, soltanto la punta di un iceberg che mette a nudo il degrado e l'abbandono di tantissimi giacimenti culturali del nostro Paese che attraverso la campagna Salvalarte, Legambiente denuncia da anni.
Pompei/ Sindaco: Crollo è disgrazia umanità, basta con rinvii
Napoli, 6 nov. (Apcom) - Il crollo avvenuto all'alba negli Scavi di Pompei rappresenta una "disgrazia per il patrimonio culturale dell'umanità", ma sollecita, ancora una volta, la "necessità di interventi concreti che mettano fine alla politica delle chiacchiere". Questo il commento del sindaco di Pompei, Claudio D'Alessio, dopo la distruzione della 'Schola armaturam' che si affacciava su via dell'Abbondanza. "Quello che è accaduto ha lasciato l'intera cittadinanza esterrefatta - aggiunge il primo cittadino parlando ad Apcom - la casa era piuttosto grande ed era di grande valore. Il crollo ci lascia con l'amaro in bocca e ci spinge e ribadire che il più grande museo all'aperto del mondo necessita di attenzioni e cure maggiori". Il sindaco parla di "disappunto" da parte delle comunità non solo locali, ma di ogni parte del mondo, di turisti e visitatori che ogni giorno visitano la città sepolta dal 79 d.C. "Spesso cerchiamo di risvegliare gli animi sul problema, ma a volte credo che ogni cosa sia inutile. I nostri gridi d'allarme non trovano ascolto e, invece, Pompei dovrebbe fare da traino all'economia non solo della città, ma dell'intera regione Campania che vive soprattutto di turismo. Quanto è avvenuto - spiega D'Alessio - non solo crea un danno al patrimonio archeologico mondiale, ma anche all'immagine di tutto il nostro territorio". Sulle prospettive e sui futuri interventi da adottare, il primo cittadino è molto chiaro: "Adesso mi aspetto che chi ha competenze intervenga in modo concreto. Basta con la politica dei rinvii e delle chiacchiere. Occorre pensare - conclude - a quali siano gli strumenti per il rilancio non solo del sito archeologico, ma dell'intero patrimonio nazionale".