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venerdì, dicembre 03, 2010

La Fap con Acli Terra: no agli OGM per un’agricoltura di qualità

«Non è assolutamente dimostrato che l’impiego di OGM sia la soluzione alla fame nel mondo, in quanto non è stato registrato alcun incremento della produzione agricola mondiale»
Il Comitato Nazionale della Fap (federazione anziani e pensionati ) ACLI apprezza la posizione di ACLI Terra a difesa dei consumatori per un diverso stile di vita.
ROMA - La recente pubblicazione su una rivista scientifica di uno studio sulle piante transgeniche e la sicurezza alimentare, condotto dalla Pontificia Accademia delle Scienze, è stata erroneamente interpretata e strumentalizzata come un pronunciamento favorevole, da parte del Vaticano, per la coltivazione di OGM, come ipotetica soluzione del problema della fame nel mondo.
In realtà non risulta alcun pronunciamento, in tal senso, da parte del Vaticano, mentre autorevoli altri rappresentanti della stessa Accademia Pontificia hanno recentemente contrastato tale opinione.
Le posizioni che indicano cautela sono state apprezzate da Michele Zannini, Presidente nazionale di Acli Terra, Associazione professionale agricola delle Acli, da tempo parte integrante della Task Force per un Italia libera da OGM, che ha ribadito con forza la difesa di un progetto di agricoltura finalizzato a salvaguardare il patrimonio agroalimentare nazionale.

ZANNINI - «La nostra posizione in merito – sostiene Zannini – non è di natura ideologica, né basata sulla volontà di oscurare il progresso della ricerca scientifica, ma è fondata sul rispetto del principio di precauzione che la scienza, più volte, ha consigliato di adottare, in attesa di certezze, che mancano, sul fronte della sicurezza alimentare.
È fondamentale, invece, sostenere politiche agricole che incrementino lo sviluppo e la tutela dei territori, delle biodiversità, delle tipicità, dei mercati a filiera corta e della salute dei produttori e dei consumatori, a favore di un’economia agricola basata sulla qualità e quindi certamente più remunerativa, soprattutto per le imprese agricole familiari, che caratterizzano l’agricoltura italiana.
Non è assolutamente dimostrato che l’impiego di OGM sia la soluzione alla fame nel mondo, in quanto non è stato registrato alcun incremento della produzione agricola mondiale grazie alla coltivazione di piante transgeniche.
Altresì, il rischio più evidente che deriverebbe dall’autorizzazione all’uso di semi geneticamente modificati in agricoltura, sarebbe quello di piegare questo comparto economico, fondamentale per la vita e per la pace degli uomini, agli interessi di poche multinazionali, che, avendo già monopolizzato il mercato delle sementi e dei pesticidi, puntano ad omologare le produzioni attraverso l’impiego generalizzato di colture GM.»

martedì, luglio 20, 2010

Le Acli per un’agricoltura libera da OGM


Nell’ambito del Convegno “Agricoltura e Biotecnologie: il fronte della ricerca tra un’avanguardia silenziosa e un’innovazione superata”, che si è tenuto presso l’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma, la posizione delle Acli è stata rappresentata da Michele Zannini , Presidente nazionale di Acli Terra.

Il programma del Convegno, promosso dalla Task Force per un Italia libera da OGM, di cui le Acli sono parte integrante, ha registrato numerosi interventi di illustri esponenti del mondo scientifico, dichiaratamente impegnati a contrastare la diffusione di OGM, non sulla base di pregiudizi ideologici, ma proprio per un convincimento scientifico, puntualmente illustrato nei lavori del Convegno.

Il Presidente Zannini, nel suo intervento, ha voluto testimoniare, con forza, il punto di vista delle Acli, da sempre schierate a difesa di un progetto di agricoltura finalizzato a salvaguardare il patrimonio agroalimentare nazionale, come un bene inconfondibile, meritevole di essere protetto e promosso.

Per Zannini “l’agricoltura italiana non ha bisogno di OGM, perché fonda la sua competitività sulla ricchezza delle sue biodiversità, sulla varietà dei territori e sulla peculiarità dei saperi che gli agricoltori infondono nei loro prodotti, per renderli tipici e dotati di una particolare eccellenza che il mondo intero ci invidia”. Ha ribadito Zannini che il dissenso rispetto all’impiego di OGM ha natura fondamentalmente politica e, dunque, culturale e sociale. “Senza timori di essere tacciate di oscurantismo, Acli Terra e le Acli non si oppongono alla scienza ma vorrebbero che la scienza, che è e deve rimanere uno strumento a disposizione dell’umanità, sia impegnata prevalentemente per migliorare e proteggere quello che la sapienza di generazioni di milioni di contadini nel mondo sa fare. L’alternativa rischierebbe di essere quella che piega questo comparto economico, fondamentale per la vita e per la pace degli uomini, agli interessi di poche multinazionali, che, avendo già monopolizzato il mercato delle sementi e dei pesticidi, puntano ad omologare le produzioni attraverso l’impiego generalizzato di colture GM.”

martedì, marzo 23, 2010

Acli Terra: soddisfazione di Zannini per decreto anti OGM.



“Considerevole apprezzamento e soddisfazione” sono state le parole pronunciate dal Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, che ha così commentato la firma del Decreto anti OGM da parte del Ministro delle politiche Agricole Luca Zaia.

“La decisione rispetta la volontà popolare, in percentuali altissime contraria alla coltivazione degli OGM”.

Secondo il Presidente Zannini, da tempo mobilitatosi contro l’utilizzo dell’agricoltura transgenica, con la firma del decreto si ribadiscono due pilastri della politica agricola ed alimentare italiana: la volontà di tutelare la biodiversità di più di 4500 prodotti tipici ed il rispetto del principio di precauzione che la scienza, più volte, ha consigliato di adottare. Notevole importanza assume anche lo smascheramento del falso mito che propone l’agricoltura transgenica come la soluzione al problema della fame nel mondo: gli OGM, di fatto, non fanno altro che favorire logiche esclusivamente produttivistiche e speculative delle multinazionali, producendo danni agli agricoltori ed ai consumatori.

Acli Terra conferma il pieno sostegno alla campagna anti OGM che il Ministro Zaia sta portando avanti, esprimendo una forte volontà di continuare a perseguire una linea di buon senso nella gestione di temi delicati e controversi come quello della tutela dei prodotti tipici e della sicurezza alimentare del pianeta

In attesa che il decreto firmato dal Ministro sia sottoscritto dai Ministri della Salute e dell’Ambiente, Zannini si augura che questa decisione rappresenti un ulteriore passo in avanti nella strategia di protezione delle qualità inconfondibili ed irrinunciabili della nostra agricoltura.

mercoledì, marzo 03, 2010

Appello di Acli Terra al Governo contro le coltivazioni di OGM.


Acli Terra ribadisce la sua decisa opposizione all’impiego di OGM in agricoltura e non apprezza l’autorizzazione della Commissione europea alla coltivazione di patate transgeniche. La maggioranza dei consumatori e dei produttori è sicuramente contraria ad interventi che promettono di snaturare i caratteri identitari e tipici delle produzioni agricole italiane. L’opposizione di Acli Terra non ha nulla di ideologico, è fondata sul rispetto del principio di precauzione che la scienza, più volte, ha consigliato di adottare, in attesa di certezze, che mancano, sul fronte della sicurezza alimentare, della salute e della tutela delle qualità. Acli Terra condivide le dichiarazioni del ministro Zaia che rivendicano la sovranità degli Stati membri in materia. L’agricoltura tradizionale, quella tipicamente italiana, merita di essere protetta, salvaguardata, perché incarna una ricchezza di valori economici ed immateriali che non può essere annullata dal prevalere di logiche esclusivamente produttivistiche e speculative. Il Presidente di Acli Terra, Zannini, conferma, pertanto, la disponibilità della sua Associazione a mobilitarsi, anche per un referendum, al fine di scongiurare effetti di omologazione delle agricolture europee, destinati a mortificare le sovranità dei singoli Paesi, nella convinzione che l’Italia e l’agricoltura italiana hanno bisogno, con urgenza, di politiche agricole adeguate, piuttosto che di OGM. In questa direzione Zannini si rivolge al Governo italiano ed al suo Ministro dell’Agricoltura, perché intervengano con decisione su una materia che, abbandonata a se stessa, rischierebbe conseguenze gravi, oltre che assurde, per l’economia agricola italiana. La nostra agricoltura, nella stragrande maggioranza, è fatta del lavoro di centinaia di migliaia di famiglie contadine che hanno bisogno di essere sostenute nella fatica quotidiana di difesa della tipicità e della qualità di produzioni inconfondibili, la cui eccellenza è il loro vero ed unico valore aggiunto.

venerdì, settembre 05, 2008

carni e prodotti lattieri derivati dalla prole di animali clonati sarebbero già entrati nella catena alimentare statunitense

Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, esprime sconcerto per la notizia diffusa da un articolo pubblicato dal “Wall Street journal”, secondo la quale carni e prodotti lattieri derivati dalla prole di animali clonati sarebbero già entrati nella catena alimentare statunitense.
Merita, contestualmente, per il Presidente Zannini, un convinto apprezzamento la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo, a stragrande maggioranza, che impegna la Commissione Europea ad avanzare proposte di decisioni intese ad impedire la pratica della clonazione di animali per fini di approvvigionamenti alimentari.
Per Acli Terra, l’Europa, nel rispetto del “principio di precauzione”, deve contrastare con determinazione i rischi che possono derivare dal ricorso all’impiego di OGM nelle pratiche produttive e deve impedire, senza riserve, la commercializzazione di alimenti derivati da animali clonati.
La sicurezza alimentare è un bene primario che va promosso e protetto, ad ogni latitudine, anche per fondamentali implicazioni etiche.

carni e prodotti lattieri derivati dalla prole di animali clonati sarebbero già entrati nella catena alimentare statunitense

Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, esprime sconcerto per la notizia diffusa da un articolo pubblicato dal “Wall Street journal”, secondo la quale carni e prodotti lattieri derivati dalla prole di animali clonati sarebbero già entrati nella catena alimentare statunitense.
Merita, contestualmente, per il Presidente Zannini, un convinto apprezzamento la risoluzione approvata dal Parlamento Europeo, a stragrande maggioranza, che impegna la Commissione Europea ad avanzare proposte di decisioni intese ad impedire la pratica della clonazione di animali per fini di approvvigionamenti alimentari.
Per Acli Terra, l’Europa, nel rispetto del “principio di precauzione”, deve contrastare con determinazione i rischi che possono derivare dal ricorso all’impiego di OGM nelle pratiche produttive e deve impedire, senza riserve, la commercializzazione di alimenti derivati da animali clonati.
La sicurezza alimentare è un bene primario che va promosso e protetto, ad ogni latitudine, anche per fondamentali implicazioni etiche.

martedì, marzo 18, 2008

METTIAMO IL CIBO E LA SUA QUALITÁ AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO

Dalla coalizione ITALIA EUROPA LIBERI DA OGM un appello a tutti i candidati

METTIAMO IL CIBO E LA SUA QUALITÁ AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO

Il cibo, la sua produzione, trasformazione e distribuzione, hanno assunto nelle moderne economie post-industriali una nuova, decisiva centralità. Il cibo, con tutte le sue implicazioni economiche, ambientali, sociali, etiche è diventato un tema fisso nell’agenda politica internazionale e sarà sempre più al centro del dibattito – sia all’interno dei singoli Paesi, del Nord come del Sud del mondo, che sul piano delle relazioni mondiali tra nazioni e tra grandi organismi internazionali.
Il prossimo Parlamento e il prossimo Governo dovranno prendere importanti decisioni in materia agro-alimentare, con ricadute a breve, medio e lungo periodo.

Da queste considerazioni e in concomitanza con l’importante momento elettorale che sta vivendo il nostro Paese, la Coalizione ItaliaEuropa-Liberi da ogm, un vasto schieramento costituito da 32 organizzazioni che rappresentano nel loro insieme diversi milioni di italiani, chiede ai candidati a sedere nel prossimo Parlamento di sottoscrivere il seguente appello:
«Sostengo un modello agro-alimentare in cui il cibo e la sua qualità (organolettica, ambientale e sociale) siano il cuore dello sviluppo fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibilità e innovazione, fondato sulla biodiversità, libero da ogm».

La forza della Coalizione risiede nella trasversalità dei soggetti che - grazie alle organizzazioni che la compongono - essa riesce a intercettare: vi troviamo il mondo della produzione agricola e alimentare, della distribuzione e della trasformazione, i consumatori e gli ambientalisti, associazioni che esprimono pezzi importanti della società civile e della cultura.

In occasione della consultazione nazionale su “ogm e modello di sviluppo agroalimentare dell’Italia”, organizzata dalla Coalizione e svoltasi dal 15 settembre al 9 dicembre 2007, sono stati raccolti complessivamente oltre 3.600.000 voti. Un risultato che ha legittimato pienamente la scelta di uno sviluppo agroalimentare dell’Italia libero da ogm.

L’Italia gode di un privilegio straordinario: la sua storia, le caratteristiche del territorio e il lavoro degli uomini hanno contribuito a creare un patrimonio agro-alimentare unico, che oggi contribuisce in maniera determinante alla ricchezza del Paese, a garantire occupazione, a offrire ai cittadini un sistema alimentare tra i migliori al mondo.
Oggi più che mai si rendono necessarie scelte importanti che vadano nella direzione di un consolidamento di questo patrimonio, minacciato non solo dalle conseguenze più negative della globalizzazione ma anche da altri fattori quali l’introduzione massiccia di ogm in agricoltura e nella filiera alimentare.

La Coalizione ItaliaEuropa-Liberi da ogm:
ACLI, ADICONSUM, ADOC, ADUSBEF, AGCI Agrital, AIAB, ALPA, ASSOCAP, AVIS, CIA, CIC, CITTÁ DEL VINO, CNA, CODACONS, COLDIRETTI, CONFARTIGIANATO, CONSORZIO DEL PARMIGIANO REGGIANO, COOP, COPAGRI, FEDAGRI, FEDERCONSUMATORI, FOCSIV, FONDAZIONE DIRITTI GENETICI, GREENPEACE, LEGACOOP AGROALIMENTARE , LEGAMBIENTE, LIBERA, RES TIPICA, SLOW FOOD,UNCI, VAS, WWF.

Info: www.italiaeuropaliberidaogm.org
Email: coalizione@italiaeuropaliberidaogm.org

Il portavoce della Coalizione è Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia

sabato, novembre 10, 2007

Ogm: martedì i risultati della Campagna

La Coalizione, di cui fanno parte anche le Acli, presenta il bilancio conclusivo con il numero delle firme ottenute

Roma, 9 novembre 2007 – Martedì 13 novembre alle ore 11 si svolgerà a Roma la conferenza stampa di bilancio della Consultazione nazionale su Ogm e modello di sviluppo agroalimentare, promossa dal 15 settembre al 15 novembre dalla Coalizione ItaliaEuropa - liberi da Ogm, di cui fanno parte le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani.

Saranno presentati i risultati della Campagna, il numero dei voti firmati ottenuti dalla Consultazione (aggiornati al 10 novembre) e le prospettive per il futuro. Parteciperanno i presidenti delle Associazioni promotrici. La conferenza è presso la sede della Fondazione Diritti genetici (Via Garigliano 61/A)

lunedì, settembre 10, 2007

Tre milioni di firme contro gli Ogm

Oggi in campo la Coalizione formata da 28 organizzazioni
dalle Acli a Slow Food. Mario Capanna patron del movimento

"Gli italiani non li vogliono"
di ANTONIO CIANCIULLO


Manifestazione contro gli Ogm davanti a Palazzo Chigi
ROMA - Ventotto organizzazioni in campo, mille delegati, tre milioni di firme nel mirino. Con il meeting di questa mattina al teatro Capranica di Roma, la campagna della "Coalizione Italia Europa liberi da ogm" entra nel vivo. E' la prima volta che su questo tema si crea un cartello di forze così ampio: dagli ecologisti al movimento dei consumatori, dal mondo agricolo alle Acli, dalle Coop alle associazioni della piccola e media impresa, dai Verdi allo Slow Food, dalla cooperazione internazionale a settori del mondo scientifico.

L'alleanza, inusuale per la sua ampiezza, è stata costruita da Mario Capanna come presidente della Fondazione dei diritti genetici e ha avuto successo perché la posta in gioco tocca uno degli asset fondamentali dell'economia italiana: quel 15 per cento di prodotto lordo che ruota attorno al comparto agro industriale. Spostare il baricentro della produzione dai campi ai laboratori significa rischiare di azzerare il vantaggio di posizione dei paesi che hanno una lunga tradizione di successo in campo alimentare. L'Italia, leader nel campo del biologico, del vino e dei prodotti di qualità, non avrebbe molto da guadagnare se gli aromi venissero costruiti con il bisturi genetico invece che pescandoli dal territorio.

Inoltre l'incertezza sui rischi ambientali legati a una larga diffusione di organismi geneticamente modificati resistenti ai pesticidi e il pericolo di una contaminazione delle colture tradizionali hanno spinto i cittadini europei a una prudenza che non sembra coincidere perfettamente con gli umori di Bruxelles. Secondo l'eurobarometro, il 62% degli europei e il 77% degli italiani sono preoccupati per la presenza di organismi transgenici nei cibi che finiscono in tavola. "La nostra non è una battaglia ideologica", ha detto Capanna, "ma è giusto chiedersi perché, se i cittadini non vogliono gli ogm, ci si ostina a imporli".

Così, proprio mentre crescono le tensioni all'interno della Commissione europea tra il partito filo ogm e il partito della prudenza, l'Italia ha deciso di scendere in campo per allearsi con le regioni europee contrarie all'uso dell'ingegneria genetica in campo alimentare. L'obiettivo è saldare un fronte, assieme movimentista e istituzionale, capace di pesare sulle scelte dell'Unione europea.

La consultazione prevede due mesi di dibattiti che porteranno a un voto popolare con tanto di schede, simili a quelle referendarie, dove si potrà rispondere al quesito: "Vuoi che l'agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile e innovativo, fondato sulla biodiversità, libero da Ogm?".

giovedì, luglio 19, 2007

Nasce la Coalizione Italia Europa – Liberi da Ogm

Sarà presentata il 24 luglio. Tra i promotori anche le Acli.

Nasce la “Coalizione Italia Europa – Liberi da Ogm”. Tra i promotori le Acli, le maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, dell’artigianato, dei consumatori, dell’ambientalismo, della piccola e media impresa, della distribuzione, della cooperazione internazionale, della scienza, della cultura.

La Coalizione che sarà presentata il 24 luglio alle 11 presso la sede del comitato promotore presso la Fondazione Diritti Genetici, si impegnerà dal 15 settembre al 15 novembre per promuovere in tutto il paese la prima Consultazione nazionale su ogm e modello agroalimetare.