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martedì, maggio 04, 2010

Maggio dei monumenti 2010. Ritorno al Barocco e ... non solo

Cinque fine settimana per raccontare l'incontro di Napoli con la Spagna. "Ritorno al Barocco e...non solo", è il Maggio dei Monumenti di Napoli 2010, che per la sua sedicesima edizione ha scelto di puntare sulle testimonianze che quest'incontro ha lasciato nel patrimonio culturale e nell'identità della città.

Primo week end: musica
La tradizione musicale popolare del barocco napoletano si incontra con quella degli zingari dell'Andalusia. Napoli offrirà un pezzo significativo delle sue radici.

secondo week end

Secondo week end: teatro
"La casa di Bernarda Alba" di Federico Garcia Lorca. Un progetto teatrale di Gigi Di Luca trascritto in napoletano da Fortunato Calvino. L'opera è considerata il capolavoro del teatro contemporaneo spagnolo.

terzo week end

Terzo week end: danza
Quattro spettacoli diversi, interamente integrati negli scenari architettonici della città, che attraverso la danza e la loro forza comunicativa aiuteranno a svelare il fascino e l'anima di Napoli.

quarto week end

Quarto week end: cinema
"Napoli e la spagna, il Barocco nel cinema". La rassegna realizza un incontro tra le due culture spagnola e napoletana, grazie al confronto tra i due maggiori esponenti dei rispettivi cinema.

quinto week end

Quinto week end: letteratura
"I cavalieri del fantastico; eroi di oggi e di ieri tra Napoli e la Spagna". Una scorribanda tra i versi del fantastico e la suggestione della favola, senza trascurare la drammatica cronaca contemporanea.


A Napoli il Barocco si è manifestato con tratti distintivi unici, tanto da dare vita alBarocco Napoletano, il cui massimo fulgore si ebbe tra il 1600 - 1700, caratterizzando la città con una grandissima concentrazione di arte e monumenti. Un esempio per tutti, il Centro Storico di Napoli, Patrimonio Universale dell'Umanità, per la ricchezza delle sue chiese, palazzi, chiostri, fontane, strade e quartieri che hanno segnato la toponomastica cittadina (es: via Toledo, i Quartieri Spagnoli).

Il Maggio dei Monumenti rende omaggio al passaggio della civiltà spagnola, torna all'epoca in cui sorsero veri gioielli come il palazzo Reale, la reggia di Capodimonte, il Real Albergo dei Poveri...solo per fare qualcuno dei tantissimi esempi di queste preziose testimonianze.


Mostra España contemporanea
La mostra España contemporanea, a cura diDemetrio Paparoni, dal 1 al 31 maggio al Castel dell'Ovo, oltre a fare da "set design" al concerto, rimarrà esposta per l'intero mese di maggio.


i week end del Maggio


Un tema per ogni week end
Dopo l'evento di apertura, il concerto del 1 maggio di Sinead O'Connor al teatro di San Carlo, il primo week end sarà dedicato alla musica, ripercorrendo quella grande stagione musicale barocca che rese Napoli capitale europea della musica. Nel secondo entrerà in scena il teatro, che a partire dall'eredità linguistica spagnola esplorerà il terreno comune tra la nostra città e la Spagna. Il terzo sarà riservato alla danza, che vedrà molti luoghi del centro storico di Napoli animarsi con vari balli, dal tango alla tammurriata. Nel quarto protagonista sarà la magia del cinema a celebrare le affinità tra la nostra città e la nazione di Almodovar, Luis Buñuel e tanti altri grandi maestri. Nel quinto sarà la parola scritta a rappresentare l'incontro tra le due culture, attraverso i racconti paralleli che uno scrittore napoletano e uno scrittore spagnolo faranno della città.
10 itinerari per 5 week end
Per l'occasione sono stati costruiti, in collaborazione con l'istituto Cervantes, 10 itinerari attraverso i quali sarà possibile incontrare e ammirare tutte le principali e più belle testimonianze dell'epoca spagnola che ancora oggi rendono la città palcoscenico di arte e manufatti di inestimabile bellezza. In ogni week end del mese di maggio saranno offerte visite guidate gratuite per due dei dieci itinerari. Le visite si avvarranno di personale specializzato, dureranno due ore e saranno svolte, oltre che in italiano, anche in inglese e spagnolo e si terranno tutti i fine settimana. Particolarità del tutto eccezionale sarà poi l'apertura straordinaria di almeno una struttura di epoca spagnola lungo ciascuno dei dieci itinerari.
Spettacoli ed eventi
L'edizione 2010 sarà anche l'occasione per raccontare e far vivere le tantecontaminazioni culturali che il passaggio degli spagnoli ha lasciato a Napoli: monumenti, chiese e palazzi, ma anche arte e cultura. Così, durante tutti i fine settimana, in quegli stessi gioielli architettonici e museali realizzati in oltre due secoli di storia si terranno spettacoli ed eventi in grado di animare e vivacizzare l'intera città.

giovedì, agosto 27, 2009

quattro notti..il programma di sabato 29 agosto


Quattro notti e... - sab 29-08-2009 19:00, Chiostro di Santa Sofia
Fernando Pessoa il re degli interstizi
La letteratura, come tutta l'arte ,è la dimostrazione che la vita non basta
interpretato da Alessandro Preziosi con Michele Di Toro
note e adattamento di Tommaso Mattei
traduzione Tommaso Mattei e Francesco De Simone

Con Il Re degli Interstizi Khora teatro inaugura il progetto Fernando Pessoa, dedicato alla figura del grande poeta portoghese nella sua interezza.




Quattro notti e... - sab 29-08-2009 19:45, Arco di traiano
L'Arco di Traiano: Storia di Pietra
Brani tratti da Memorie di Adriano di M. Yourcenar
Con Antonio Forcellino e Marco Alemanno






Quattro notti e... - sab 29-08-2009 20:30, Hortus Conclusus
La Rivoluzione siamo noi
lettura-concerto su testi di F. Kahio, M. Yourcenar, O. Fallaci, V. Woolf, P. Smith, A. Merini
con Ginestra Paladino






Quattro notti e... - sab 29-08-2009 21:30, Arco del Sacramento
Zolfo
concerto-omaggio a Leonardo Sciascia
con John de Leo





Quattro notti e... - sab 29-08-2009 22:00, Piazza Roma
Ornella Vanoni
in concerto

"L'ultima volta che ho lavorato con Ornella è stato per una mia regia al Teatro Strehler di Milano, dove lei recitava ed era straordinaria, drammatica.

La sua recitazione era musicale: non c'era differenza tra il suo recitare e il suo cantare, mentre quando la sento cantare, come nella canzone che abbiamo registrato insieme, oltre il suo grande feeling, mantiene intatta la sua qualità d'attrice.

Per me Ornella è musica, quando parla, quando canta e anche quando dorme. Non so se russa, ma se lo fa, sicuramente "russa soul". É stato un grande onore".




Quattro notti e... - sab 29-08-2009 23:00, Piazza Castello
Orchestra di Piazza Vittorio
in concerto

La storia dell'Orchestra è iniziata con il salvataggio del Cinema Apollo di Roma. Lo storico locale era destinato a diventare una sala Bingo e dalla volontà di trasformarlo in un Laboratorio Internazionale di Cinema, Musica e Scrittura, si è sviluppata, nel 2002, l'idea di creare un'orchestra multietnica.

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Quattro notti e... - da gio 27-08-2009 a dom 30-08-2009 - Villa Comunale
Lavorazione ceramica
Un prestigioso artista della ceramica in uno stage formativo per ragazzi


giovedì, marzo 20, 2008

Viaggio alla scoperta delle processioni pasquali tra la costiera sorrentina, l’isola di Procida, Somma Vesuviana ed Acerra


I RITI DELLA SETTIMANA SANTA ALL’OMBRA DEL VESUVIO

Viaggio alla scoperta delle processioni pasquali tra la costiera sorrentina, l’isola di Procida, Somma Vesuviana ed Acerra


In Campania la Pasqua è ricca di spunti interessanti per i visitatori, con le caratteristiche processioni della Settimana Santa che risalgono alle antiche usanze penitenziali della tradizione cristiana in epoca medioevale. Sorrento e gli altri centri della costiera sorrentina, l’isola di Procida, Somma Vesuviana ed Acerra sono le località dove le processioni conservano il pathos più intenso e, nello stesso tempo, diventano eventi significativi anche dal punto socio-culturale, con lo spettacolo di lunghi cortei degli incappucciati, attorniati da una folla che appare ancora coinvolta in maniera genuina nella tensione simbolica delle rappresentazioni sceniche sulla Morte di Cristo.

In costiera la città di Sorrento brilla per la perfetta organizzazione di due processioni nel giorno del Venerdì Santo, la “Bianca” e la “Nera”. Quella degli incappucciati vestiti con il saio bianco, organizzata dall’Arciconfraternita di Santa Monica, si svolge nel cuore della notte tra giovedì e venerdì della Settimana Santa: il corteo dei confratelli sfila dietro la statua della Madonna che va alla ricerca di Gesù. Essa è il suggestivo preludio all’altra processione, organizzata nella serata del venerdì dall’Arciconfraternita Morte ed Orazione, in cui sia il saio degli incappucciati sia il vestito della Madonna è nero, il colore che per il popolo rappresenta ancora il doloroso ritrovamento da parte di Maria dell’adorato Figlio morto. Le due processioni suscitano negli stessi visitatori una forte emozione. Ma sorge spontanea una domanda: che senso ha, per una città che oggi è una delle capitali del turismo internazionale, tanta voglia di rivivere coralmente il dramma di Cristo sul Calvario? La risposta arriva quando si ha l’occasione di partecipare come spettatori alle processioni, perché ci si accorge di essere di fronte ad una manifestazione di sincera fede e di profondo attaccamento alle proprie radici. “Signore, ricordami che sono un peccatore”, è ancora lo spirito con cui gli incappucciati si preparano a coprire il volto con il cappuccio, prima di intraprendere il cammino in corteo. Il simbolismo delle processioni è capace di coinvolgere, oggi come ieri, in maniera eccezionale.

La leggenda di questi riti tramanda che, al rientro nelle sedi delle confraternite, i cappucci sono sovente bagnati dalla lacrime di chi li ha indossati durante il tragitto. Le voci del Miserere cominciano le loro esercitazioni due mesi prima delle processioni. I confratelli sono desiderosi di arrivare preparati al momento in cui accompagnano con struggenti canti liturgici gli incappucciati che, a loro volta, portano i lampioni e gli altri simboli della Passione di Gesù: il bacile e la brocca con l’asciugatoio in cui Pilato vilmente si lavò le mani, la borsa con il prezzo infame del tradimento, il coltello di Pietro con l’orecchio staccato a Malco, il gallo che con il suo canto ricordò a Pietro la sua triplice negazione, la colonna con le funi con cui Cristo fu legato. Ancora gli scudisci, la corona di spine, la tunica e la canna con cui Cristo fu deriso e acclamato Re dei Giudei, l’iscrizione della sua condanna, i chiodi e le tenaglie per la crocifissione, la lancia che gli squarciò il costato e, infine, la grande croce da cui pende il sudario. In tutti questi particolari, curati con maniacale attenzione, c’è il poetico significato attribuito dai sorrentini alle processioni a partire dal 1586, quando la confraternita di San Catello, sorta in città verso la fine del ‘300, chiese l’aggregazione all’Arciconfraternita romana “Morte ed Orazione”. Sull’esempio di questa, “i confratelli assaccati di nero e con i lumi in mano” cominciarono ad uscire in processioni non più il Giovedì (per la medioevale visita ai “Sepolcri” nelle chiese), ma il Venerdì Santo, recando per i vari monasteri della città il simulacro del Cristo Morto al canto del Miserere. Nel ‘600 furono introdotti i “Misteri”, i simboli della Passione innanzi ricordati, per l’influenza esercitata dalla Spagna nel dominio del regno di Napoli: il nuovo genere di processioni, in cui si accentuava il simbolismo, fu imposto dai viceré su sollecitazione dei Padri Gesuiti.

Il rito delle processioni è radicato in tutta la costiera: tre a Sant’Agnello, sette a Piano di Sorrento, altre nei comuni di Massa Lubrense e a Meta. E’ interessante notare che a Piano di Sorrento si svolgono anche due processioni con il saio rosso, mentre a Vico Equense c’è quella “viola”.
Sull’isola di Procida duemila persone, tutte vestite con un camicione bianco e una mantellina turchina, partecipano alla processione del Venerdì Santo, insieme ai confratelli della Congrega dei Turchini, dietro la statua del Cristo Morto. Anche qui è notevole l’effetto spettacolare che rinnova un’antica tradizione di cui la prima testimonianza risale al 1693. Il coinvolgimento popolare è palpabile nei giovani che, durante le settimane precedenti, sono impegnati a lavorare, fino a notte fonda, per completare la costruzione dei simboli della Passione, nei portoni e nei cortili dei palazzi più antichi dell’isola. Il Giovedì Santo, inoltre, c’è la processione degli Apostoli incappucciati, organizzata dalla Congrega dei Bianchi. Migliaia di turisti stranieri fanno da cornice ai cortei nelle caratteristiche vie dell’isola.

Quattro secoli di storia può vantare la Via Crucis di Somma Vesuviana, organizzata nella serata del Venerdì Santo con il lungo corteo di oltre duemila confratelli, tutti al seguito della Madonna e del Cristo Morto. Nella cittadina, la tradizione della processione risale al 1630: qui, sicuramente, furono gli spagnoli ad introdurre questo rito cerimoniale.
Ad Acerra la processione del Venerdì Santo è resa spettacolare dalle luci di tremila fiaccole accese sugli spalti del castello baronale, dove vengono portate dalle donne vestite di nero. Sulle note dell’Inno a Maria Santissima Addolorata, cantato dalle voci di trecento fanciulle, sfilano per le strade della città più di duemila figuranti. Il corteo parte nel primo pomeriggio dalla Piazza Castello, dove avviene l’incontro tra le statue dell’Addolorata e del Cristo Morto. I figuranti sfilano vestiti con costumi d’epoca, ripartendosi in otto scene della Passione. Alla testa del corteo, la rappresentazione dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme, poi l’Ultima Cena, il tradimento, la condanna a morte, l’annuncio della crocifissione.

La processione di Acerra, che richiama molti fedeli dei comuni limitrofi, si conclude attorno alle ore 21 in piazza Castello: qui viene rappresentata la scena della crocifissione di Gesù e dei due ladroni, illuminata dalle fiaccole. La rappresentazione, arricchita di nuove scene a partire dagli anni Settanta, si svolse per la prima volta alla fine dell’800 ad opera della Confraternita del Suffragio. Il testo dell’Inno a Maria è tratto dalla XII e IV stazione della Via Crucis composta da San Leonardo di Porto Maurizio, mentre è ignoto l’autore della musica. Il canto fu sempre tramandato oralmente fino al 1986, quando fu trascritto da Florindo Damiano, direttore della banda musicale di Acerra.

Fede, tradizione, attaccamento alle proprie radici. La Campania conserva la speciale inclinazione della sua gente a drammatizzare e a teatralizzare in maniera genuina i sentimenti legati alla penitenza e alla morte, quest’ultima tuttora intesa come norma di vita sociale. Le processioni, il canto e la preghiera rinnovano antiche manifestazioni popolari di culto per le divinità che, in fondo, si possono ritrovare nella storia di tutte le religioni. Nei giorni della Settimana Santa, i lunghi cortei hanno ancora il significato dell’umano peregrinare sulla terra e dell’aspirazione ad un’elevazione spirituale che possa portare ogni credente fuori dal peccato. Durante i secoli, molte tradizioni sono andate affievolendosi o mutandosi, mentre altre sono scomparse perché è cambiato il modo di vivere dei cristiani. Sorrento e gli altri centri della costiera sorrentina, l’isola di Procida, Somma Vesuviana ed Acerra hanno saputo conservare buona parte del più sincero coinvolgimento ai riti della Settimana Santa. In questi luoghi la Pasqua non sarebbe “vera” se non ci fossero le processioni come momento di aggregazione e di riflessione sul significato della vita. Manifestazioni popolari che, oggi, hanno assunto anche il ruolo di eccezionale attrattiva per migliaia di visitatori italiani e stranieri.

Gianni Siniscalchi

giovedì, febbraio 15, 2007

Appello: Sosteniamo la cultura e lo spettacolo nella Regione Campania


Premessa
Lo spettacolo dal vivo è un fattore strategico per la crescita sociale ed economica del territorio, un motore della crescita collettiva che richiede un ruolo politico forte,presente,continuativo.
Il suo sviluppo,la sua crescita,la sua stabilità dipendono dall’equilibrio degli interventi pubblici destinati alla promozione dell’offerta e della domanda di spettacolo dal vivo, attuati con visione strategica, regole certe, coordinamento.
La Regione Campania finalmente si appresta ad approvare un disegno di legge regionale in materia di interventi regionali di promozione dello spettacolo dal vivo.
Scopo dei nostri incontri è stato quello di commentare e discutere in un contesto di collaborazione con le Istituzioni esteso a tutti gli operatori del settore,il nuovo disegno di legge sullo spettacolo della Regione Campania, con particolare attenzione alla salvaguardia del mondo dell’associazionismo culturale che da sempre ha contribuito e contribuisce alla creazione ed alla diffusione di significativi progetti culturali e di spettacolo.
Il nostro obiettivo è stato ed è quello di contribuire al dibattito tra il nostro settore, che non sempre si sente pienamente rappresentato ed ascoltato, e le Istituzioni competenti.
PROPOSTE
Le proposte al disegno di legge, che sono state messe all’evidenza della VI Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Campania grazie ad un accurato lavoro di incontri ed audizioni promosso dalla Presidente Luisa Bossa sono:
* abolizione della richiesta della personalità giuridica e del riconoscimento ministeriale
* stabilire parametri quantitativi di accesso che NON siano equiparati per nessun settore e per nessun comparto a quelli individuati dai regolamenti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali;non si comprenderebbe infatti il ruolo delle politiche culturali regionali in relazione a quelle nazionali.
* Inoltre si evidenzia al legislatore che le specificità territoriali dei settori musica,teatro,danza si differenziano al loro interno in comparti quali tradizione,innovazione,sperimentazione e che parametri quantitativi identici risultano essere incompatibili.
* riconoscere e valorizzare le attività professionali nei settori del teatro,della musica, della danza senza distinzione di generi (così come da proposta di legge – principi fondamentali per lo spettacolo – art 117 comma 3 della Costituzione)
* ricercare misure che favoriscano l’accesso al credito regionale
* ricercare misure di sostegno che comprendano convenzioni regionali con ENPALS, SIAE, gli Uffici Comunali per le Affissioni ,l’ Ufficio Stampa Regionale
* istituire griglie di accesso differenziate e compatibili per ogni singolo settore e comparto
* istituire start-up per i giovani
* stabilire tempi certi per l’approvazione dei progetti che garantiscano la stabilità e la continuità della programmazione
* stabilire la concessione di un acconto del 50% del contributi assegnato
* stabilire tempi certi per la liquidazione del contributo con possibilità di fruire di anticipi,così come previsto dai programmi quadro dell’Unione Europea
* rendere la rendicontazione del contributo snella e congrua all’erogazione del contributo stesso
* istituire l’Osservatorio Regionale con compiti di vigilanza, monitoraggio e controllo delle attività (così come per le Regioni Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche)
* rendere disponibili spazi regionali,provinciali e comunali alle attività di spettacolo dal vivo
* rivolgere particolare attenzione alla contemporaneità,alla ricerca,ai giovani,alle espressioni di spettacolo fino ad oggi meno tutelate come le espressioni artistiche giovanili,la musica italiana contemporanea, jazz e musica d’improvvisazione, la danza ed il balletto,le espressioni di ricerca ancora oggi trascurati dalle politiche pubbliche nazionali.

Tali proposte che ad oggi risultano essere state acquisite con sensibilità ed attenzione dalla VI Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Regione Campania,ci auguriamo siano sostenute e rispettate da tutto il Consiglio Regionale e ci auguriamo inoltre che grazie alla discussione della legge interna al Consiglio Regionale,si possa rispondere in maniera sempre più attenta alle proposte ed alle richieste del settore.
Inoltre nei punti di competenza che riguardano i regolamenti attuativi della legge e durante la stesura degli stessi richiediamo un confronto fattivo e propositivo con le istituzioni competenti.
per saperne di più clicca il titolo.