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venerdì, dicembre 14, 2007

Concerto di Natale: SMS al 48585, la Fondazione Don Bosco raccoglie fondi per il Darfur.

48585: è il numero di telefono da ricordare. Dal 22 al 26 dicembre, ogni SMS inviato al Numero Unico Solidale 48585 della Fondazione Don Bosco nel Mondo permetterà, infatti, di devolvere un euro (o 2 euro chiamando lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia) ai progetti salesiani in Sudan, in particolare alla scuola per orfani del Darfur. Fondatore della scuola è Padre Vincenzo Donati, il missionario salesiano che Italians for Darfur ha deciso di sostenere in occasione dell'arrivo a settembre di 400 nuovi ragazzi. Quest'anno anche la Fondazione Don Bosco nel Mondo e Prime Time promotions hanno deciso di sostenere con forza il progetto di Don Vincenzo Donati, aprendo una ricca sezione on-line sul Darfur, PRODARFUR, e destinando tutto il ricavato del tradizionale Concerto di Natale, che si è tenuto a Verona il 9 dicembre e che sarà trasmesso su RAI 2 la sera del 24 dicembre alle 21, ai progetti di educazione e accoglienza dei ragazzi del Darfur.
Tra gli ospiti dell' Arena di Verona citiamo Michael Bolton, Niccolò Fabi, Anguun, Ornella Vanoni, Pino Daniele.


nel frattempo dal Corriere della Sera leggo che si mobilitano anche le star


«SERVONO PER PROTEGGERE 4 MILIONI DI PERSONE»
«Inviate i 24 elicotteri in Darfur»
L’accorato appello da Roma dalle due star hollywoodiane George Clooney e Don Cheadle

ROMA - «La comunità internazionale deve inviare in tempi rapidi i 24 elicotteri necessari al dispiegamento della forza di pace ibrida Onu-Unione Africana, nella regione sudanese del Darfur, dal febbraio 2003 teatro di una guerra civile». L’accorato appello è stato lanciato, oggi a Roma, dalle due star hollywoodiane George Clooney e Don Cheadle, insignite oggi del "Peace summit award" all’Ottavo summit mondiale dei premi Nobel per la pace.

«Il mondo invii questi stramaledetti 24 elicotteri necessari per proteggere quattro milioni di persone e stanzi 37 milioni di dollari necessari per il Darfur fino al prossimo giugno - ha dichiarato in conferenza stampa George Clooney - se la popolazione del Darfur è stata tanto fortunata da sopravvivere ai bombardamenti, alle malattie, alla traversata del deserto, alla fame, allora queste persone hanno diritto di vivere. E noi dobbiamo aiutarle».

L’attore hollywoodiano ha ricordato gli appelli lanciati nell’ultimo mese dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, agli Stati membri dell’Onu per avere a disposizione gli elicotteri necessari alla forza di pace. Don Cheadle ha sottolineato come gli Stati Uniti e l’Unione europea ne abbiano in abbondanza: «Dobbiamo continuare a fare pressioni sui nostri Governi perché mettano a disposizione questi mezzi». «Questo è il momento giusto per metterli sotto pressione - ha aggiunto Clooney - perché si stanno avvicinando le Olimpiadi in Cina e le elezioni presidenziali negli Stati Uniti». Cheadle ha quindi rimarcato come sia solo questione di volontà per portare aiuto alla popolazione del Darfur, perché «i bambini nei campi sfollati continuino a ridere e a giocare ed è per questo che sono convinto che occorra fare qualcosa, aumentando le pressioni sui nostri governanti». Il conflitto in Darfur è scoppiato nel febbraio 2003 ed ha causato finora almeno duecentomila morti e oltre 2 milioni e mezzo di profughi e sfollati. Dei sei milioni di abitanti della Regione occidentale del Sudan, oltre quattro milioni dipendono dagli aiuti internazionali.

martedì, aprile 24, 2007

DIAMO SPAZIO AL POPOLO DEL DARFUR!!

Venti di guerra ci giungono attraverso i telegiornali da più parti del mondo, ma le vere battaglie sono altrove e nessuno ne parla.

La vera battaglia è quella che i padri e le madri dei popoli del Sudan, dello Zimbabwe, del Congo, del Nepal, del Myanmar, dello Sri Lanka e di tante altre parti del mondo, combattono ogni giorno per la sopravvivenza dei propri figli.
Saremo riuniti a Roma, per la prima volta in Italia, come se fossimo intorno a un grande tavolo, insieme a tutti coloro che lì non potranno essere ma che ci seguiranno idealmente, e ci RESTEREMO! intorno a questo tavolo a testimoniare, con il nostro digiuno dalla violenza e dall’ipocrisia, incuranti delle bandiere e delle fedi che ci vorrebbero divisi, a testimoniare la nostra solidarietà ai civili del Darfur vittime, VITTIME! di una guerra senza senso che dura ormai da quattro anni, ma ancora più grave, vittime VITTIME! del SILENZIO dei Paesi democratici del mondo.

E’ il nostro SILENZIO, più di ogni altra cosa, a uccidere il DARFUR!

CHIEDIAMO che del DARFUR parlino nei nostri telegiornali, VOGLIAMO più DARFUR e meno gossip, VOGLIAMO che si parli del DARFUR e delle crisi umanitarie del mondo, perché quando i cittadini sapranno allora la classe politica sarà costretta a rendere conto della sua IMPERDONABILE indifferenza.

CHIEDIAMO una forza di PACE sotto le insegne dell’ONU e dell’ Unione Africana in Darfur, che permetta alle organizzazioni umanitarie di operare in SICUREZZA e che permetta ai rifugiati e agli sfollati di tornare ad abitare e a ricostruire le proprie case.

QUESTO noi chiediamo e per questo saremo a Roma il 29 Aprile al Colosseo!

E’ ora di dare spazio a chi NON PUO’ pagarselo!

DIAMO SPAZIO AL POPOLO DEL DARFUR!!

Italian Blogs for Darfur
http://www.italianblogsfordarfur.it
info@italianblogsfordarfur.it

domenica, aprile 08, 2007

Global Day for Darfur




Grazie a Italian Blogs for Darfur, quest'anno l'Italia parteciperà al Global Day for Darfur, giunto ormai alla terza edizione. Sarà la prima volta dell'Italia. "Time is up, protect Darfur", recita lo slogan della giornata internazionale per il Darfur. Il 29 Aprile saremo per le strade di Roma a testimoniare la nostra solidarietà al popolo del Darfur e a chiedere che l' Italia, che siede al Palazzo dell'ONU come membro non permanente dal gennaio 2007 ed è a capo della Commissione europea per le sanzioni al Sudan, si schieri apertamente per una soluzione immediata della crisi in Darfur. Il conflitto in Darfur dura ormai da quattro anni ed è costato la vita a più di 400.000 civili, ma il numero delle donne e dei bambini che cresceranno portando l'orrore dentro di sè, vittime dello stupro e di altre forme di violenza sessuale, quasi sempre di gruppo, è ancora più opprimente.

Noi vogliamo che tutto questo abbia fine. Ora.

Insieme all' associazione Senza Confine di Roma e all'Associazione dei rifugiati del Darfur in Italia, Italian Blogs for Darfur, che si appresta anch'essa a divenire una vera e propria associazione, sfilerà per il centro di Roma. Seguirà la mostra di "Una vignetta per il Darfur" e un incontro nel quale interverranno rifugiati, giornalisti e alcuni politici che hanno presentato il 27 marzo scorso l' ordine del giorno sul Darfur approvato al Senato. Vi invitiamo calorosamente a partecipare.

Proprio l'approvazione dell'ordine del giorno trasversale, sostenuto dai senatori Pianetta (FI), Martone (Prc) Antonione (FI) e Mele (Ulivo), rappresenta un grande successo di Italian Blogs for Darfur, fattosi promotore di questa ulteriore iniziativa.

Il nostro appello continua a riscuotere successo tra gli internauti, ma siamo ancora ben lontani dal dirci soddisfatti. Siamo vicini alle 2000 adesioni. Recentemente hanno firmato anche Franca Rame, Dario Fo, Antonio Paravia.

La newsletter di Italian Blogs for Darfur è ora consultabile anche on-line e scaricabile in formato PDF, alla pagina Newsletter del sito.

Dal blog:

Europetizione per il Darfur

Il francese Collectif Urgence Darfour lancia l' "EUROPETITION D'URGENCE" ai Capi di Stato e alle Istituzioni dell' Unione Europea per l'invio immediato di una forza di pace internazionale nel Darfur. L' europetizione verrà presentata al raggiungimento di un milione di firme (traduzione sul blog di IB4D). Per aderire cliccare qui.

DARFUR: Senato approva odg per intervento ONU

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il Senato ha approvato a larghissima maggioranza un ordine del giorno trasversale, sostenuto dai senatori Pianetta (Fi), Martone (Prc), Antonione (Fi) e Mele (Ulivo), riguardante il Darfur. In particolare, dopo aver ricordato il dramma di questa zona dove sono stati uccisi almeno 300 mila civili e dove due milioni sono gli sfollati, la mozione impegna il Governo ad affrontare in modo efficace in sede di Consiglio di sicurezza dell' Onu la questione. Inoltre, il Governo dovra' promuovere in tutte le sedi internazionali
competenti iniziative appropriate a far si' che cessino in Darfur le gravissime violazioni dei diritti umani. Il documento ricorda che sono quattro milioni gli abitanti del Darfur che
soffrono la fame e vivono in condizioni disumane.(ANSA).
CP/ARS 27-MAR-07 18:39 NNNN

"UNA VIGNETTA PER IL DARFUR"
La fantasia al servizio dell'informazione.

Continua l'iniziativa di Italian Blogs for Darfur rivolta ai vignettisti italiani. Visitate il blog http://itablogs4darfur.blogspot.com per consultare le 32 vignette dedicate al dramma del Darfur. Tra gli ultimi ad aderire in ordine cronologico: Tayo Fatunla e Giovanni Rigano. Sono in arrivo le opere di Jacopo Fo e Vinicio. In programma una mostra a Roma per il 29 Aprile, in occasione del Global Day for Darfur.

martedì, febbraio 27, 2007

Darfur: l'Aia indica primi due sospetti

Amnesty International giudica positivamente le accuse formulate dalla Corte penale internazionale contro due personalità del regime sudanese per crimini di guerra in Darfur

Ahmed Harun (ex ministro degli Interni) e Ali Muhammad Ali Abderahman (conosciuto anche come Ali Kushayb, uno dei leader delle formazioni paramilitari janjaweed) sono le due prime pesonalità sudanesi messe sotto accusa dal Procuratore capo della della Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi), Luis Moreno Ocampo. Entrambi sono accusati di omicidio, distruzione di proprieta', saccheggio, trasferimento forzato di popolazione, stupro, privazione della liberta', tortura, oltraggio alla dignita' personale e ulteriori atti inumani.

Il Sudan ha immediatamente respinto l'incriminazione dei suoi cittadini per crimini di guerra nel Darfur, affermando che la Corte penale internazionale non ha nessuna giurisdizione in proposito. "La Corte non ha la giurisdizione per giudicare nessun sudanese per nessun presunto crimine", ha commentato il ministro della Giustizia Mohammed Ali al-Mardi.

Amnesty International ha giudicato un ‘piccolo ma significativo passo avanti' la richiesta formulata oggi dal Procuratore del Tribunale penale internazionale (Icc) ai giudici di questo organismo di emettere mandati di
comparizione nei confronti di due persone sospettate di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanita' nella regione sudanese del Darfur. L'organizzazione per i diritti umani ha invitato il Procuratore a presentare ulteriori richieste di mandato di comparizione o di arresto nel piu' breve tempo possibile.

Amnesty International ha sollecitato inoltre il Consiglio di Sicurezza dell'Onu a chiedere al governo del Sudan non solo di arrestare e consegnare all'Icc i due indiziati, se non si presentassero volontariamente, ma anche di introdurre e applicare le leggi necessarie per portare di fronte alla giustizia tutti i responsabili di crimini di guerra e crimini contro l'umanita' commessi nel Darfur.

Il mandato di comparizione per Ahmed Harun e', secondo Amnesty International, particolarmente significativo perche' si tratta del primo caso in cui l'Icc cerca di avviare un processo nei confronti di un ex esponente di governo e anche perche' conferma i legami tra il governo sudanese e le milizie janjawid, nonostante le smentite di Khartoum.

Gli scontri armati che oppongono l'esercito sudanese (affiancato dai miliziani Janjaweed) e i movimenti ribelli del Darfur hanno fatto oltre 400mila vittime e sfollato tre milioni di persone.

martedì, gennaio 16, 2007

appello per il Darfur

Cari amici,
il 2007 si apre con buone e cattive notizie e molte speranze per i mesi a venire. Il governo di Khartoum ha firmato un cessate-il-fuoco di 60 gg con le forze ribelli del Darfur, stando alle dichiarazioni di un mediatore dello stato americano del New Mexico. Inviati speciali dell'ONU in Sudan avrebbero invece segnalato la volontà del regime di instaurare un nuovo dialogo con le forze ribelli. Noi di Italian Blogs for Darfur non dimentichiamo però che già nel maggio del 2006 ad Abuja era stato firmato un trattato di pace, i cui accordi non sono mai stati rispettati.
Nel corso dell'anno appena conclusosi, abbiamo cercato di fare tanto, talvolta senza successo, altre volte con inaspettati risultati, ma sempre e comunque con notevole difficoltà. E' il muro dell'indifferenza l'ostacolo più grande da superare. Ma noi contiamo sulla vostra sensibilità e solidarietà. Insieme si può fare tanto.
Chiediamo più informazione, ma soprattutto una maggiore qualità dell'informazione e più spazio a chi non può pagarselo. La televisione, soprattutto quella pubblica, ha l'obbligo morale di dare voce a chi soffre quotidianamente l'arroganza e la violenza dei regimi totalitari del mondo. Nel Darfur, ogni giorno, le storie di violenza e di morte si susseguono inesorabili. Ma i media italiani continuano a ignorarle.
In 1000 avete firmato il nostro appello per il Darfur! Grazie.
Più di mille internauti hanno già firmato il nostro appello on-line e nuovi vignettisti hanno accolto il nostro invito per "Una vignetta per il Darfur".
Ma non ci sono novità dal fronte della pace. Gli scontri continuano più feroci che mai nel Darfur e rischiano di estendersi ai Paesi confinanti, riaccendendo anche i rancori tra Nord e Sud del Sudan. La comunità internazionale è immobile dinanzi a tante atrocità, legata ai troppi interessi che pesano nello scacchiere internazionale, dai traffici d'armi e di petrolio della Cina e della Russia alle ingerenze francesi in Ciad, e alla sorda indifferenza delle Nazioni democratiche del mondo, prime fra tutte l'Italia, nella quale i colorati mercatini di Natale ruberanno la scena al mercato della vita in Darfur, dove i saldi sono già iniziati da anni. Fuori tutto.

"UNA VIGNETTA PER IL DARFUR"
La fantasia al servizio dell'informazione.
Continua l'iniziativa di Italian Blogs for Darfur rivolta ai vignettisti italiani. Visitate il blog http://itablogs4darfur.blogspot.com per consultare le 29 vignette dedicate al dramma del Darfur. Tra gli ultimi ad aderire in ordine cronologico: Squillante, Sergio Staino, Mauro Biani, Giò.
Un caro saluto
Cc: Italian Blogs for Darfur (IB4D) - http://www.savetherabbit.net/darfur - itablogsfordarfur@savetherabbit.net

domenica, dicembre 17, 2006

ITALIAN BLOGS FOR DARFUR chiedono + informazione corretta

ITALIAN BLOGS FOR DARFUR
Movimento per la promozione dei diritti umani in Darfur
http://itablogs4darfur.blogspot.com
http://www.savetherabbit.net/darfur

In occasione del recente aumento del canone RAI, fissato per l’anno 2007, ci sentiamo in obbligo di domandare una migliore qualità dell'informazione e maggiore attenzione a temi quali lo stato dei diritti umani nel mondo e, in particolare, nel Darfur, il cui conflitto dura inosservato da tre anni e spegne ogni giorno la vita di centinaia di civili.
Chiediamo di svegliare le coscienze dal torpore dell’indifferenza, di volgere lo sguardo verso gli uomini e le donne che ogni giorno lottano per la sopravvivenza, ascoltare il grido che dal basso tenta di raggiungere i vertici dell’informazione televisiva per costringerli con il nostro potere contrattuale, che ci deriva dall’essere i “consumatori” dell’informazione, a promuovere servizi e approfondimenti sulle grandi crisi umanitarie come quelle del Darfur. Alimentando una maggiore coscienza del genocidio in atto nel Darfur, si può infatti sperare che il Governo Italiano si impegni maggiormente a livello internazionale per fermare le ingiustizie e le atrocità che si stanno compiendo nella regione.
Non c’è niente- di lecito – che possa fermare uomini e donne assetati di conoscenza, ma molti – troppi- sono gli interessi in gioco e in tanti premono affinché il consumatore non sia posto nelle condizioni di fare domande. Chi sa e vuole sapere ancora di più è, infatti, il meno controllabile e il meno gestibile dei cittadini.
Abbiamo una grande arma pronta a sparare: il telecomando.
Allora svegliamoci dal sonno della coscienza, rendiamo liberi i produttori dell’informazione dalla schiavitù del mercato e dalla banalità dello share, comprensibile ma non giustificabile dinanzi a temi d’universale portata per i privati ma inconcepibile per una televisione che si dichiara pubblica e al servizio dei cittadini.

martedì, dicembre 12, 2006

Blog e informazione, incontro o scontro?

Fiera della piccola e media editoria – 7/10 dicembre, Palazzo dei Congressi - Roma
Il convegno di PiùBlog si è aperto con un dibattito sulla possibilità di coniugare il conflitto latente tra giornalismo tradizionale e il cosidetto "citizen journalism"
C'è uno scontro tra atomi di inchiostro delle pagine dei quotidiani e bit che circolano liberamente nella Rete? I media tradizionali riescono a vincere le sfide dei nuovi linguaggi creati dall'avvento di Internet?
I new media soppianteranno quelli tradizionali? Questi gli interrogativi alla base del convegno organizzato da PiùBlog durante la manifestazione Più Liberi Più Libri, che si svolge a Roma, dal 7 al 10 novembre 2006.
Il dibattito, moderato dal giornalista di Rai International Roberto Iacopini, è stato a tratti motlo vivace, tanto che uno dei partecipanti è dovuto intervenire come "arbitro" della contesa tra chi sosteneva che i blog non possono fare informazione (al massimo sono fonte di informazione) e chi invece sosteneva che non bisogna generalizzare e che dipende da chi sta dietro al monitor a scrivere il blog e che in molti casi i blogger fanno informazione.
L'arbitro è stato Daniele Tombolini, definito dagli organizzatori dell'evento sportivo massmediatico, che ha sottolineato come dalla sua esperienza personale (il suo blog durante i Mondiali di calcio è stato molto cliccato), l'uso delle nuove tecnologie trasforma l'informazione in dialogo. Si passa - ha spiegato Tombolini - dall'informazione da uno a molti (come avviene con la carta stampata, la radio e la televisione) a un rapporto biunivoco tra il blogger e gli utenti.
L'incontro si è aperto con la presentazione del caso del video di bullismo su un disabile scoperto su Internet. I blogger che hanno trovato il filmato su Google sono Gregorj & Loska erano presenti al dibattito e hanno sottolineato come spesso i media tradizionali non si accorgono di quello che circola sulla Rete e quando lo fanno - come nel caso del video del disabile - lo fanno in ritardo e arrivano a criminalizzare l'uso di Internet.
I due blogger hanno sottolineato - con soddisfazione - come per una volta la blogosfera sia riuscita a imporre un argomento di discussione. Di solito è difficile che dalla blogosfera si riesca a far crescere l'interesse per argomenti anche molto importanti, come ha sostenuto Serena Savelli di "Italian Blogs for Darfur".
Questo movimento on line è nato per la sensibilizzazione sul problema del Darfur, dove da tre anni si combatte una guerra civile che ha prodotto 450 mila morti. Questo blog - ha spiegato Serena Savelli - non crea la notizia, ma ha lo scopo di diffonderla. Purtroppo nonostante che in questa regione del Sudan sia in atto un vero e proprio genocidio i media tradizionali tendono a non parlare di questo problema. link:
  • Blog per il darfur Savetherabbit