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sabato, gennaio 01, 2011

Napoli, marcia della pace con Sepe: «Bisogna ridare speranza a questa città»

NAPOLI (1 gennaio) - «È necessario un impegno pubblico per portare pace a una società offesa e umiliata». Queste le parole del Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe che questa sera ha marciato insieme a centinaia di persone nel centro storico della città in occasione della Marcia della pace promossa dalla Diocesi di Napoli e dalla Comunità di Sant'Egidio.

Al termine della fiaccolata il Cardinale Sepe ha officiato la messa nel Duomo di Napoli. Un lungo corteo di persone, con alla testa il Cardinale Crescenzio Sepe e i bambini rom di Scampia, questo pomeriggio ha portato in corteo la speranza della pace nel mondo. Numerosi cartelli con i nomi dei Paesi ancora in guerra sono stati portati dai cittadini fino al Duomo ed esposti nella cattedrale.

Alla marcia hanno partecipato centinaia di persone immigrati, laici, giovani, bambini e operai che insieme hanno voluto chiedere la pace nel mondo e raccogliersi in preghiera. «All'inizio dell'anno - ha detto nell'omelia il Cardianale Sepe - la Chiesa ci invita a pregare in modo del tutto particolare per la pace. È questo il motivo per cui poco fa abbiamo realizzato una marcia. Noi cristiani abbiamo bisogno di pace e siamo chiamati a costruire la pace ogni giorno, a seminare la pace a strappare la mala pianta dell'ingiustizia della discordia e della guerra».

La pace anche nel nome della libertà religiosa, spiega il Cardinale. «Il Santo padre ci indica una via per la pace - ha aggiunto Sepe - quella della libertà religiosa, il cui diritto è radicato nella stessa dignità della persona umana. La libertà religiosa è via della pace perché ci apre alla speranza di costruire un mondo migliore».

Il Cardinale infine si è soffermato sulla questione rifiuti a Napoli. «Speriamo che il problema si possa risolvere - ha concluso - bisogna ridare speranza a questa città»

martedì, dicembre 30, 2008

Capodanno, prostitute prese a bersaglio


Insulti, violenze, lanci di bottiglie di spumante e secchi pieni di urina: per le prostitute la notte di San Silvestro una delle più pericolose. L'associazione bolognese "Fiori di strada" sar operativa con due pattuglie mobili. Tentiamo di convincerle a non uscire spiega il presidente Antonio Dercenno ma spesso ci troviamo a portare ragazze ferite al pronto soccorso. vai>>

lunedì, dicembre 31, 2007

Goran Bregovic: «Una canzone dedicata alle nazioni che ricorrono ancora al boia»

FEDERICO VACALEBRE da Il Mattino.
L’albergo sul lungomare che lo ospita con tutti i riguardi non gli è nuovo. Un tempo, quando era poco più di un ragazzo, accoglieva un night club, lo Schiribizzo, dove la sua chitarra accompagnava le lascive movenze di professioniste dello spogliarello: «Nei paesi sovietici quei locali non erano solo posti dove guardare le donne nude, avevano un alone culturale, visto che non erano controllati dal partito», ricorda Goran Bregovic, star balcanica della musica per il cinema, felicissimo di essere tra i protagonisti del Capodanno napoletano in piazza del Plebiscito: «So che l’Italia vive uno strano periodo, che si parla tanto di declino. Voglio dirvi che a me si riempie la bocca solo a pronunciare la parola ”Italia”: stanotte faremo casino - io metterò da parte il programma di musica per funerali e matrimoni ed attingerò al repertorio per le grandi feste - ma, nello stesso tempo, lanceremo dei messaggi di convivenza civile. Questo fatto succede a Napoli, in Italia, non crediate che nel resto del mondo le cose vadano così». Il Mediterraneo di Pistoletto alle spalle. E sul palco il Mediterraneo che tiene insieme le voci veraci di Sal Da Vinci, Gigi Finizio e Consiglia Licciardi, il tamburo scugnizzo di Tullio De Piscopo, il sassofono newpolitano di Marco Zurzolo... «E i miei musicisti balcanici, e le mie coriste bulgare, e il leone del Maghreb Khaled, e il fratello napoletano Enzo Avitabile con i suoi Bottari... L’umanità finora ha schiacciato le differenze, eliminato i ”diversi”, ora stiamo imparando che siamo tutti ”diversi”, che ucciderci l’un l’altro non è la soluzione». Ecco, allora, il senso «politico» del concerto. Ma serve davvero che dei musicisti cantino contro la pena di morte? «Una festa rimane una festa, ma se la gente che si abbraccia e brinda avverte che si può fare qualcosa per migliorare il mondo è un bene. Ed è una realtà, non esistono solo le cattive notizie che finiscono nei telegiornali, esistono milioni di persone per bene che ogni giorno rendono il nostro pianeta migliore, più bello, persino più giusto». Enzo Avitabile ha scritto un brano, semplice, diretto, popolare, per celebrare l’impegno italiano sulla moratoria della pena di morte. Si intitola «Mare ’e fuoco», è un pezzo in mi minore sul ritmo antico della «pastellessa». «Dovremmo farlo in tre, Avitabile, Khaled e io, ma lo dobbiamo ancora provare, vediamo come viene, potrebbe essere divertente». «Tricche tracche/ botta a botta/ nun vulimmo ’a pena ’e morte», dice il ritornello. «Non sono proprio le parole delle canzoni da entreneuse che accompagnavo un tempo: lo vede che il mondo migliora? Prima parlavamo della moratoria fortemente voluta dal governo italiano: non so se servirà a qualcosa, se non resterà soltanto l’ennesima dichiarazione di buoni intenti senza nessuna conseguenza pratica. Ma so che quello che non serve è la pena di morte, e non solo perchè eticamente è un abominio, ma perché il crimine, anche il più abietto, dilaga più che mai anche nelle nazioni che ricorrono al boia». Alle spalle dei due palchi, insieme con il Mare Nostrum sagomato da Pistoletto, un unico messaggio, voluto anch’esso dall’artista, «Amiamo le differenze», scolpito nella luce e declinato in tutte le lingue parlate dai popoli che su quelle acque si affacciano. «È il discorso che facevamo prima. Io sono cresciuto in un regime che ci voleva tutti uguali, non importa se è un credo religioso o uno politico a muovere verso la discriminazione di un uomo, di una razza, di un sesso, di una sensibilità. Ma forse ci siamo presi troppo sul serio, meglio riscaldare gli strumenti e preparare le nostre danze migliori: la festa e il ballo non sono un modo per dimenticare i problemi che ci aspettano nel 2008, e so che anche Napoli e i napoletani ne hanno diversi da risolvere, ma per celebrare il fatto che siamo ancora qui, in mezzo agli altri, pronti all’abbraccio con i nostri cari, ma anche con persone appena incontrare, appena conosciute. Buon anno Napoli, Italia, Mediterraneo, Mondo. E mille di queste notti».

Concerto di pace contro la pena di morte
ANNA MARIA ASPRONE Il tredici, si sa, porta fortuna. E di sicuro fortunata sarà piazza del Plebiscito che, per questa tredicesima edizione della notte in piazza, tornerà ad essere il fulcro della festa di San Silvestro. Tutto ruoterà intorno ai due palchi, ai lati del colonnato della basilica di San Francesco di Paola, che formeranno un unico proscenio insieme alla «Love difference» di Michelangelo Pistoletto. E sul palcoscenico, allestito per festeggiare l’arrivo del 2008, saliranno sette artisti che declineranno il tema del Mediterraneo, ispiratore dell’opera di Pistoletto. All’insegna del dialogo e della pace è anche la presenza di Amnesty International, di cui molti artisti sul palco sono ambasciatori. Amnesty ha scelto Napoli per rilanciare la campagna per l’abolizione della pena di morte, alla luce della storica risoluzione delle Nazioni Unite, che ha introdotto una moratoria sulle esecuzioni. Ma tornando alla festa. La serata, condotta dal dj di «radio Marte» Gigio Rosa, si aprirà alle ore 22,30 con l’esibizione di Tullio De Piscopo, a cui seguirà Enzo Avitabile. La mezzanotte scorrerà sulle note di «’O surdato ’nnammurato» intonate da Consiglia Licciardi chiamata sul palco da Avitabile. Dopo i fuochi artificiali di mezzanotte, un rappresentante di Amnesty International spiegherà le ragioni della loro presenza a Napoli e le modalità del loro intervento. Al termine salirà sul palco l’algerino Khaled, che si esibirà prima da solo e poi in una performance con Enzo Avitabile e Goran Bregovic, che poi si esibirà da solista. Concluderanno il concerto Sal da Vinci, Marco Zurzolo e Gigi Finizio. Il Capodanno si concluderà con il simbolico «incendio» del Castel dell’Ovo. Un filo rosso all’insegna della pace consentirà il passaggio di Napoli dal 2007 al 2008. Nello scorso ottobre infatti di pace si parlò nel Meeting organizzato in città alla presenza del Papa. Per il 2008 un’altra simbolica e suggestiva iniziativa. Domani infatti, torna a Napoli il tradizionale appuntamento con la marcia per la pace promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. La partenza è prevista per le 18 da piazza del Gesù, per poi raggiungere il sagrato della cattedrale dove il cardinale Crescenzio Sepe accoglierà i partecipanti. Una fiaccolata e un corteo silenzioso sfileranno per il centro storico con dei cartelli su cui sono scritti i nomi dei Paesi oggi in guerra.

domenica, dicembre 30, 2007

Palmese: "I botti proibiti sono insulto a Dio e un aiuto alla camorra"


NAPOLI - Le strade del suo quartiere, a Napoli, sono invase dalle bancarelle con i botti proibiti: e mentre scintillano i primi fuochi lo sguardo di don Tonino Palmese s´incupisce. Il sacerdote e´ responsabile campano dell´associazione Libera. Da anni e´ in prima linea nella lotta contro la camorra. E non si rassegna.

´´Gran parte del mercato dei fuochi di artificio e´ gestito dalla criminalita´ organizzata´´, sottolinea. Nel giorno della vigilia di Capodanno, don Tonino lancia un messaggio forte contro il business illegale: ´´Sparare fuochi d´artificio pericolosi e´ peccato´´. ´´Chi acquista i botti illegali - invita a riflettere - finanzia le mafie che hanno come finalita´ il benessere di pochi e la schiavitu´ di tanti. Inoltre chi spara i fuochi d´artificio pericolosi mette a rischio la propria vita e quella degli altri´´.

Non solo: per i credenti c´e´ un preciso divieto morale. Il quinto comandamento, ´´Non uccidere´´, ma anche il Catechismo della Chiesa cattolica che condanna chiunque metta a rischio, anche per imprudenza, la vita propria o quella altrui. Una vita, insiste don Tonino, ´´sacra perche´, fin dal suo inizio, comporta l´azione creatrice di Dio´´. Senso religioso, principi etici, pericoli seri per se´ e per gli altri. Eppure, ´´il mercato della malavita, che e´ alternativo a quello della legalita´, sta diventando sempre piu´ ricco´´.

I fuochi proibiti ne sono un´immagine feroce. ´´Per molte persone - spiega il sacerdote - che acquistano i botti il divertimento sta proprio nell´alto rischio dell´esplosione, gli effetti luminosi e sonori non hanno importanza´´. La conseguenza e´ che le tragedie continuano a ripetersi nella notte di San Silvestro.

´´Purtroppo sono una costante. Ho visto tanti bambini feriti dai petardi - racconta - quando frequentavo l´istituto don Bosco. Ogni 7 gennaio, al momento della riapertura della scuola, gia´ sapevamo che ne avremmo incontrati molti colpiti dai fuochi. Questa e´ l´immagine di quanto male noi facciamo all´innocenza. I bambini si feriscono soprattutto raccogliendo da terra i petardi inesplosi´´.

Don Tonino Palmese si rivolge anche alle forze dell´ordine: ´´I sequestri di botti vanno intensificati proprio in queste ore. La camorra, infatti, ha la grande astuzia di uscire allo scoperto all´ultimo minuto, mettendo in vendita proprio ora i petardi piu´ pericolosi e colpevoli di stragi e disastri´´. Per il responsabile campano di Libera c´e´ poi da sfatare un luogo comune, che sparare i fuochi d´artificio porti fortuna.

"E´ la forza dello stare insieme che puo´ determinare un buon auspicio per l´anno nuovo, non l´esplosione dei botti´´. ´´I petardi non hanno nulla di innocente - ribadisce il sacerdote - provengono spesso dal mercato criminale e hanno come prospettiva soltanto quella di farsi male´´. Palmese conclude ricordando una frase di don Tonino Bello. ´´Lui diceva: ´Mi raccomando, trattati bene´. Un invito non all´egoismo, ma alla consapevolezza che cio´ che abbiamo ci e´ stato consegnato per il bene comune, non per alimentare violenza e morte´´.

venerdì, dicembre 28, 2007

CAPODANNO A PIAZZA DEL PLEBISCITO

CAPODANNO A PIAZZA DEL PLEBISCITO IN DIRETTA SU TELECAPRI

Sarà ancora una volta l’emittente TELECAPRI a trasmettere in diretta il 31 dicembre da Piazza del Plebiscito di Napoli la tredicesima edizione del “Concerto di Capodanno”.

L’appuntamento di fine anno promosso dal Comune di Napoli, ormai entrato a far parte della tradizione del Capodanno a Napoli, prevede la massiccia presenza di napoletani che sceglieranno la piazza simbolo della città per brindare al nuovo anno. Il tutto tra momenti di musica, di spettacolo, di cultura sotto il cielo illuminato dai fuochi d’artificio.

Due palchi, centinaia di musicisti, napoletani e stranieri, immersi in una vasta opera che riproduce i Paesi del Mediterraneo.

Dall’Algeria arriverà Khaled, dai Balcani Goran Bregovic, da Napoli ci saranno Enzo Avitabile, Sal Da Vinci, Tullio De Piscopo, Gigi Finizio, Marco Zurzolo.

E ancora tante, ma tante sorprese.

TELECAPRI seguirà l’evento, in diretta, con una trasmissione che inizierà alle ore 23.00 e che sarà presentata da Teresa Iaccarino e Cinzia Profita. A Saverio Russo, invece, il compito di intervistare i protagonisti della serata e i rappresentanti delle istituzioni.

Nel corso della trasmissione sono previsti anche finestre e collegamenti con alcune piazze campane e alcuni locali dove si festeggia il Capodanno.

“Siamo orgogliosi di trasmettere, per il secondo anno consecutivo, le emozioni del tradizionale appuntamento del Capodanno napoletano - sottolinea Costantino Federico, direttore di TELECAPRI - la nostra emittente non poteva sottrarsi a questo grande evento che vede coinvolta tutta la comunità campana. Il mio augurio è che l’evento di Piazza del Plebiscito il 31 notte rappresenti non solo un momento di gioia e di evasione, ma anche l’avvio di una fase di riscatto della città e della Campania intera”.

giovedì, dicembre 27, 2007

CAPODANNO: PADRE RUNGI, CON I BOTTI SOLO MUTILAZIONI E MORTE

Roma, 27 dic. (Adnkronos) - ''Con i botti, solo mutilazioni e morte''. E' il richiamo di padre Antonio Rungi, teologo morale campano, ''alla realta' di ogni fine anno che porta sofferenza e morte in tante famiglie degli italiani. Ricordare gli effetti devastanti sulla vita delle persone causati dai botti di Capodanno e' un dovere di tutti e soprattutto di noi sacerdoti che possiamo e dobbiamo fare opera di informazione, di educazione specialmente dall'altare e negli incontri con i fedeli in questi ultimi giorni dell'anno''.
''Il contributo dei sacerdoti a far diminuire il fenomeno dei fuochi artificiali sparati in proprio deve essere ampio e totale, in quanto puo' dare una significativa svolta a questa antica e pericolosa usanza di festeggiare l'ingresso del nuovo anno con i fuochi artificiali. Mi rivolgo a tutti i sacerdoti -prosegue padre Rungi- specialmente della Campania perche' nei prossimi giorni, soprattutto domenica prossima, festa della famiglia, ne facciano oggetto di riflessione durante le omelie. Non vogliamo che a causa dei botti di Capodanno si aggiungano altre sofferenze alle famiglie campane, meridionali e italiane gia' toccate da tanti motivi di dolore e malattia''.
A giudizio di Rungi ''e' bene ricordare a quanti si professano cristiani e frequentano i sacramenti che l'uso indiscriminato dei fuochi artificiali e che mettono a rischio la propria e altrui vita e' un grave peccato. Per cui e' una responsabilita' etica di tutti, specie di coloro che custodiscono la fede cristiana, denunciare apertamente il grave fenomeno dei fuochi artificiali di fine anno che sono la causa diretta ed immediata di mutilazioni e morti in tante famiglie e ambienti di vita. Tolleranza zero per i fuochi artificiali quindi da parte della Chiesa e degli uomini di chiesa, che devono farsi missionari ed apostoli della difesa e promozione della vita anche in questa ricorrenza annuale del Capodanno''.
(Sin/Col/Adnkronos)

Flegreando: concerto di Capodanno a Pozzuoli

Nell'ambito del progetto di valorizzazione e animazione del territorio flegreo, che si propone di realizzare, Flegreando è lieta di invitare, cittadini e turisti al concerto di Capodanno che si terrà Sabato 29 Dicembre, alle ore 20.00 alla Chiesa della Purificazione a Pozzuoli.(Via Marconi)
Sarà un'occasione per riscoprire insieme il piacere di una musica calda ed imponente, un viaggio musicale che vi farà sognare.
Il concerto, sarà tenuto da 7 maestri provenienti dai Conservatorio di Napoli e Avellino, di cui 3 pianisti, 3 soprani e 1 tenore.
Abbiamo scelto di realizzare questo evento in una suggestiva Chiesa del 1700, uno dei tanti gioielli della nostra città, troppo spesso dimenticati.
Il Concerto è patrocinato dal Comune di Pozzuoli.

Si ringrazia la Curia Diocesana di Pozzuoli e la Confraternita della "Purificazione", per averci concesso l'utilizzo della Chiesa.

Info: 3475450650/3496537921 info@flegreando.org

giovedì, dicembre 13, 2007

"Babbo Natale mi porteresti tre capre?"

SOLIDARIETA' - "Babbo Natale mi porteresti tre capre?"
E' il desiderio di un bambino ugandese. Coopi propone di scegliere un dono tra quelli chiesti dai bambini adottati a distanza. Ma sono tante le organizzazioni che, in vista del Natale, hanno scelto di veicolare proposte alternative per una festa davvero solidale. L’Associazione per lo studio delle malformazioni propone penne e candele. Comete di cioccolato per sostenere l’associazione Cometa Asmme.

- In regalo vaccini, zanzariere, test hiv per l'Africa: è la proposta di Medici con l’Africa Cuamm. Mani Tese organizza banchetti con l’artigianato africano. “Regali per la vita” è l’iniziativa dell’Unicef, “A Natale illumina la tua stella” sostiene l’Associazione slerosi mutipla.

- I regali ''solidali'' arrivano fino alla baraccopoli di Cape Town in Sudafrica. T-shirt, calendari, documentari, libri di favole: le proposte del Cesvi per sostenere le Case del sorriso, centri educativi per i bambini di strada delle zone più degradate del Sud del mondo.
- Brindisi di fine anno ''equosolidale'' con i vini prodotti nel Sud del mondo. La carta prepagata per le donne palestinesi, il cioccolato biologico, la frutta secca tropicale: le proposte per Natale di Fairtrade Italia e Cric alternative alle marche tradizionali.

- Un brindisi con gli ‘’ultimi’’, per un Capodanno alternativo. A Verona un’insegna della solidarietà. Una notte a contatto con il disagio, con la solitudine e con la sofferenza, per portare un sorriso o un gesto di conforto a chi è meno fortunato. Iniziativa di Caritas e Centro di Pastorale giovanile.

giovedì, dicembre 28, 2006

1 gennaio in Cattedrale con il Cardinale Sepe.

Il 1 gennaio del nuovo anno, l'Arcivescovo Cardinale Crescenzio Sepe, invita tutti i gruppi e le associazioni a partecipare alla celebrazione per la Festa della Madonna e per la giornata della Pace.
La giornata sarà caratterizzata dalla S. Messa alle 11.30 nel Duomo di Napoli.

La Comunità di Sant'Egidio promuove inoltre, la consueta marcia della pace a Napoli. Appuntamento alle ore 18,00 in Piazza del Gesù e marcia con fiaccole fino in Cattedrale dove dovrebbe esserci il Cardinale a salutare i partecipanti.

Sono due bei momenti per cominciare bene l'anno nuovo.