martedì, novembre 29, 2005

Pino Vitale segretario nazionale CTA inaugura le ACLI a Casamarciano




Inaugurato il circolo Acli di Casamarciano con tutta la comunità locale unita nell'entusiasmo per la prospettiva di un impegno sociale nel terrorio.
Il Circolo è stato intitolato a Giovanni Paolo II° il Papa tanto amato dai lavoratori cristiani.

Alla cerimonia, benedetta dal Parroco, è intervenuto con il Sindaco dott. Ferdinando Primiano anche il segretario nazionale del CTA Pino Vitale che ha riassunto l'identità e la mission della grande associazione dei lavoratori cristiani. Entusiasmo tra i presenti che hanno subito discusso del programma sociale per il 2006. Saluti sono giunti dal Presidente provinciale ACLI Pasquale Orlando impegnato in Calabria per una importante iniziativa per la legalità e lo sviluppo del Sud.

FINANZIARIA: ENTI LOCALI, AUMENTARE FONDO SOCIALE E MODIFICARE PATTO

tratto da - (ASCA) - Roma, 29 nov - Aumentare le risorse al fondo sociale, modificare il patto di stabilita' interno, piu' fondi per l'edilizia scolastica. Queste le richieste per la finanziaria che, rispettivamente, le Regioni, i Comuni e le Province, hanno avanzato alla maggioranza e all'opposizione, nel corso di due riunione alla Camera. Quella con la Cdl e' tuttora in corso. ''La nostra posizione e' chiara - ha riferito Vasco Errani, presidente della conferenza delle Regioni - ed e' unanime. Chiediamo il rifinanziamento del fondo sociale 2005 e 2006. Insisteremo perche' il governo confermi gli impegni, visto che ci sono disponibilita' finanziarie nuove che vengono dal tfr. Sollecitiamo poi le risorse per il decreto 56 sul federalismo fiscale e per il Fondo sanitario nazionale''. I Comuni, rappresentati dal vice presidente dell'Anci, Fabio Sturani, hanno insistito per interventi sul patto di stabilita' interno che vadano nella direzione di ''eliminare le spese di cofinanziamento per ottenere i fondi comunitari, eliminare le donazione e le risorse provenienti dalle alienazioni''. Un'altra richiesta dell'Anci e' stata quella di escludere dal patto i comuni fino a 5000 abitanti e di ripristinare le risorse (dai 30 ai 60 milioni) per favorire l'unione e l'aggregazione dei comuni per la gestione dei servizi. Da parte loro le province hanno sottolineato la necessita' di rifinanziare per 100 milioni il fondo per l'edilizia scolastica che e' stato tagliato. lsa/mcc/lv

Terzo settore campano al salto di qualità

Giuseppina Colosimo, portavoce Forum III Settore della Campania e presidente del consorzio Sol.co. Napoli evidenzia, l’importanza del mondo del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione sociale che sta facendo passi giganti sul territorio campano nell’affermazione dei diritti del cittadino, nella rappresentanza di interessi diffusi, nell’aiuto e nel sostegno a chi è in difficoltà. “Molti - spiega - sono i cittadini che fanno parte delle centinaia di reti del sociale sul territorio, centinaia di migliaia quelli che possono usufruire dei benefici del lavoro di chi crede che l’impegno a favore degli altri sia un impegno primario per il cittadino moderno. I cittadini - continua - vogliono che il Terzo settore conti di più e possa far sentire la propria voce. Tra l’altro, proprio nel sondaggio di www.denaro.it sul sindaco ideale di Napoli, uno tra i dieci nomi più votati è quello di Pasquale Orlando, il presidente delle Acli di Napoli, già portavoce pro-tempore del Forum del Terzo Settore”.
tratto da "Il Denaro".
Insomma il terzo settore campano esprime forza, organizzazione, idee e soprattutto è fortemente intrecciato alla cittadinanza attiva e solidale.

“Diritto alla comunicazione e alla conoscenza: risorse collettive per innovare il welfare”

Nella società dell’informazione e della conoscenza, la partecipazione sociale, la creazione di ricchezza ed il pieno svolgimento della cittadinanza dipendono sempre più dai processi comunicativi. È per questo che, nell’ambito di un progetto di innovazione del welfare socio-culturale, un posto particolare spetta alla libertà di informare e di essere informati di tutti i cittadini, al diritto di esprimersi liberamente, al diritto di accesso al sistema dei media, al diritto ad essere connessi alla rete in maniera interattiva, al diritto di usufruire della “risorsa comunicazione” in tutte le sue possibili forme. Libertà e diritti che il mondo delle istituzioni e della politica dovrebbero sostenere ed ampliare attraverso:

- - la garanzia dei diritti a comunicare ed informare oltre a quelli di accesso all’informazione, sviluppando una cittadinanza attiva della comunicazione;
- - una sussidiarietà ampliata alla produzione e diffusione dell’informazione e della comunicazione;
- - la creazione e il sostentamento di luoghi diffusivi di conversazione e scambio, aperti ai nuovi soggetti comunicativi.

Per fare questo riteniamo si debba operare attraverso cinque leve strategiche:

1. Un sistema multimediale pluralistico, aperto e sociale che garantisca non solo il pluralismo e l’assenza di posizioni di monopolio, ma anche la presenza di una serie di canali di accesso pubblico e di utilità sociale, e di emittenti comunitarie, di servizio e non profit sia a livello nazionale, sia locale.
2. Un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e di qualità che punti a munire i cittadini di strumenti per l’accreditamento sociale. E’ necessario, quindi, che il sistema pubblico garantisca una pluralità di voci al suo interno, valorizzi le competenze interne che rappresentano anch’esse una risorsa pubblica e, contemporaneamente, sviluppi contenuti sempre proiettati in avanti rispetto all’ orizzonte culturale dei pubblici, avviando inoltre un’analisi critica e consapevole dei dati di ascolto.
3. Possibilità e capacità di accesso agli strumenti della comunicazione digitale, telematica e mediata dal computer che non si esaurisca nella possibilità di connessione a internet anche attraverso luoghi pubblici, ma attraverso la diffusione della banda larga e delle nuove tecnologie wireless, grazie a garanzie di trasparenza nella governance della Rete, possibilità di offerta informativa, condivisione e scambio da parte di tutti i soggetti sociali.

4. Sostenerne il valore sociale e la dignità dell’editoria del terzo settore – che svolge un ruolo insostituibile per la democrazia e il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese - in quanto “prodotto editoriale” sociale e specifico, attraverso politiche di sostegno per la distribuzione e postalizzazione a costi convenzionati e la destinazione di una quota riservata di pubblicità istituzionale.

5. Un nuovo welfare della comunicazione, infine, non solo deve garantire spazi e tempi per la creazione dei saperi e la ricerca scientifica, per la formazione permanente e per la loro diffusione, ma deve garantire che questa conoscenza vada ad alimentare quello spazio comune che ne favorisca e difenda la diffusione invece che comprimerla e ridurla.

Per sottoscrivere l’appello è sufficiente inviare una mail a: forum@forumterzosettore.it.

Contro la condanna a morte di Stanley Williams.

Gent. AMICI , si avvicina la giornata internazionale contro la PENA di morte(30 Novembre) FACCIAMO Il nostro dovere nel firmare la petizione online per fermare l'esecuzione di Stanley Williams.PASSATEPAROLA -Saluti di Pace! Grazie!

da redazione movimento per la pace


Chiediamo solo pochi secondi per firmare la petizione online contro la condanna a morte di Stanley Williams.
Forse alcuni di voi ne avranno sentito parlare al telegiornale; Stanley fu il fondatore dei Crips, nel 1971, la gang più grande mai esistita che presto oltrepassò i confini della California estendendosi a tutti gli Stati Uniti e ad alcuni stati oltreoceano.
Stanley fondò proprio questo movimento, ma in carcere, dopo essere stato arrestato per l'omicidio di 4 persone per cui si dichiara INNOCENTE, subì un cambiamento totale.
Oggi possiamo definire Stanley un portatore di pace.
Nominato 5 volte al premio nobel per la pace e 4 per il nobel per la letteratura dei ragazzi , Stanley comunica coi i giovani attraverso i suoi appelli e i suoi libri, cercando di convincerli a non fare i suoi stessi errori.
Stanley oggi rappresenta una guida per i ragazzi che ancora, ogni giorno, fanno parte di una gang. Rappresenta la loro unica via di salvezza.
Rappresenta l'unica voce da ascoltare, per trovare un'alternativa alla strada, perchè nonostante siano passati 30 anni, è ancora il loro leader.
Per questo vi chiedo di firmare la petizione online che trovate a questo indirizzo
per fermare la sua condanna a morte prevista per il 13 dicembre.

http://www.petitiononline.com/stw4804/petition.html

Perchè tutti i ragazzi possano ancora sentire le parole di Stanley...

OPPURE potete firmare collegandovi al link sotto direttamente dal sito del Dialogo :

No alla pena di morte Blocchiamo l’esecuzione di Stanley “Tookie” Williams
Scriviamo al Governatore della California per chiedere la grazia per Stanley “Tookie” Williams, afroamericano di 51 anni la cui esecuzione è fissata per il 13 dicembre 2005

Apprendiamo con vivo dolore la notizia dell’ennisma esecuzione capitale negli Stati Uniti. Il “Corriere della sera” di merc. 26 u.s. ottobre 2005, a pag. 14, ha dato notizia dell’imminente esecuzione di un afroamericano statunitense di nome Stanley “Tookie” Williams, di anni 51, fissata per il 13 dicembre p.v..Invitiamo tutti i nostri lettori a mobilitarsi per impedire questo ennesimo "omicidio legale". La pena di morte è una barbarie di cui l’umanità deve liberarsi. Vi chiediamo di inviare una email al al Governatore della California per chiedergli la grazia a favore Stanley "Tookie" Williams.
Per sottoscrivere l'appello vai alla pagina:

http://www.ildialogo.org/campagne/blocchiamotookies.htm

Grazie
La Redazione de Il Dialogo

sabato, novembre 26, 2005

LA NOTTE....IN...BIANCO

LA NOTTE... IN... BIANCO'
con il patrocinio del Comune di Portici

Venerdì 2 dicembre 2005 - ore 20,00
sala ex cinema Capitol
corso Umberto I, Portici


CONCERTO DI SOLIDARIETA''
"La notte .in. bianco"
Il ricavato sarà interamente devoluto alla cooperativa sociale "Shannara"
per il sostegno delle sue comunità residenziali per minori a rischio.

Testimonial della serata
Alfio Antico

IN QUESTE ORE STIAMO RACCOGLIENDO ADESIONI DI ARTISTI. MANTERREMO AGGIORNATA
LA NOSTRA PAGINA INTERNET RINGRAZIANDO TUTTI ANTICIPATAMENTE
www.cooperativashannara.it

La legge stabilisce che spetta all'ente locale l'attivazione di tutti gli
interventi di tutela dei minori ". il ricovero in istituto deve essere
superato entro il 31 dicembre 2006, mediante affidamento ad una famiglia e,
ove ciò non sia possibile, mediante inserimento in comunità di tipo
familiare.". Sono mesi e, in qualche caso anni, che molti comuni della
regione campania non pagano le comunità. 2200 bambini, troppo piccoli per
essere abbandonati e troppo grandi per essere accolti da famiglie, stanno
per essere rimessi per strada, di nuovo vittime di maltrattamenti,
sfruttamenti e abusi, con in più la colpa, "infame", di aver denunciato i
colpevoli. 4000 operatori del settore licenziati e 200 strutture di
accoglienza chiuse dopo essersi anche indebitate con banche, supermercati e
quant'altro nel tentativo disperato di non esporre bambini all'ennesima
violenza questa volta agita da chi avrebbe il dovere di difenderli e
tutelarli.

Per adesioni e/o donazioni:
Cooperativa Sociale Shannara
Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
Via Libertà III Trav. dx, Palazzo Portolano 3
info@cooperativashannara.it
Tel./Fax 081 7761647 - Antonio 3357864097 - Anna 3357864098

è possibile effettuare bonifico su conto corrente
Banca della Campania - Ag. Di Portici n° 42869
ABI 05392 - CAB 40090 - CIN U intestato a Cooperativa Shannara
causale del versamento: "La notte in bianco"

venerdì, novembre 25, 2005

Quanto è sicuro il latte artificiale per bambini?


Promuovere l’allattamento materno e modificare l’attuale legislazione italiana per adeguarla al Codice Internazionale OMS/Unicef sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno. E’ questa la risposta di IBFAN Italia e Lega Consumatori Acli Toscana alla notizia del maxi-ritiro delle confezioni di latte per neonati “Mio” e “Nidina” della Nestlé, in Italia come in altri Paesi europei, per la presenza di tracce di IsopropilThioXantone (ITX). “In assenza di informazioni ancora definitive sul rischio eventualmente associato alla presenza di questa sostanza nelle confezioni di latte – affermano le due associazioni - desideriamo precisare come sia innanzi tutto corretto applicare il principio di precauzione. Pur tuttavia, questo episodio conferma ciò che la nostra, ed altre organizzazioni di promozione e protezione dell’allattamento materno, sostengono da sempre: se allattare al seno fosse una pratica “normale” e una grande proporzione di madri non venisse indotta ad usare senza necessità latti artificiali, tutto questo non accadrebbe o avrebbe una importanza del tutto relativa. A maggior ragione, dunque, ribadiamo la nostra posizione: è necessario rafforzare la legislazione sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno per adeguarla al Codice Internazionale OMS/Unicef e successive pertinenti Risoluzioni. La salute e la crescita dei nostri bambini sono beni troppo preziosi per permettere alle compagnie produttrici di latte artificiale di farne strumento di profitto: all'immorale promozione commerciale dei loro prodotti deve essere posto un limite ovunque: qui e nei Paesi poveri, laddove le conseguenze dell’utilizzo del latte artificiale sono devastanti per milioni di neonati.”

Siamo oggi tutti ben coscienti che quasi tutte le mamme potrebbero allattare se opportunamente aiutate, e le numerose e gravi conseguenze per la salute e lo sviluppo del bambino, a breve e lungo termine, derivanti dall’alimentazione con latte artificiale piuttosto che umano sono ormai ben note e documentate (anche quando il latte non è contaminato). Vorremmo comunque precisare che quella della contaminazione con ITX è solo l’ultima di una serie di incidenti legati alla produzione industriale del latte artificiale. A questo proposito, pochi sanno che i comuni latti formulati in polvere non sono alimenti sterili e in tutti i paesi si registrano periodicamente casi di infezioni anche gravi (cioè letali o con conseguenze permanenti) di neonati, soprattutto prematuri e/o immunocompromessi, a causa di batteri presenti nelle confezioni già prima della loro apertura. La non sterilità dei latti in polvere e sue le conseguenze sulla salute dei neonati risulta da un documento pubblicato fin dall’11 aprile 2002 dalla FDA USA, l'Ente federale di controllo degli alimenti statunitense. Recenti indagini hanno mostrato come fino al 14% (ovvero una su otto) delle confezioni di latte in polvere in commercio siano contaminate e questo ha portato l’EFSA, l’European Food Safety Agency (o Agenzia Europea per la sicurezza alimentare) a raccomandare che nei reparti maternità i bambini al di sotto delle 4 settimane di vita – che per una qualsiasi ragione non possono essere allattati – vengano alimentati con latte artificiale liquido (sterile). Sia l’OMS che la FAO, le quali hanno pubblicato un documento congiunto per spiegare quali sono i rischi connessi alla contaminazione e come fare per minimizzarli, raccomandano come migliore mezzo di prevenzione l’allattamento al seno.

Per queste ragioni, in data 28 febbraio 2005, IBFAN Italia e Lega Consumatori Acli Toscana avevano inviato una lettera – indirizzata al Direttore della Direzione Igiene, Alimenti e Sanità Pubblica Veterinaria (Dott. Romano Marabelli), al Presidente Istituto Superiore della Sanità (Dott. Enrico Garaci) e per conoscenza all’allora Ministro della Salute (On. Prof. Girolamo Sirchia) – per chiedere notizie circa la quantità e la qualità dei controlli effettuati sugli alimenti per lattanti in polvere prodotti e/o commercializzati in Italia, nonché i necessari provvedimenti da adottare al fine di tutelare la salute dei neonati ed il diritto dei genitori ad informazioni complete e indipendenti. “Agli interrogativi posti nella nostra lettera – precisano le due associazioni – nessuno ha mai dato risposta: un fatto estremamente grave, soprattutto alla luce dei recenti accadimenti.” Nel frattempo, la stessa OMS ha recentemente emanato una risoluzione in cui si pone l’accento sui rischi derivanti da questo tipo di contaminazione, chiedendo agli stati membri di intervenire anche obbligando le compagnie a mettere avvisi sulle confezioni dei prodotti che richiamino l’attenzione sul fatto che non sono sterili.

IBFAN Italia e Lega Consumatori Acli Toscana richiamano dunque le Istituzioni preposte, innanzi tutto i Governi, al proprio essenziale compito di controllo e di difesa del diritto alla salute di ogni persona. E concludono: “Se ciò non dovesse accadere, dovranno allora scendere in campo gli stessi consumatori, esercitando pressione con mezzi non violenti, compreso il boicottaggio. Auspichiamo infine che i lotti di latte sequestrato non vengano riciclati, per essere poi venduti a Paesi dove i controlli sono meno rigorosi. Chiediamo alle Autorità competenti che gli standard utilizzati per i prodotti esportati siano gli stessi che vengono applicati per i prodotti destinati ai nostri neonati.”

clicca il titolo e trovi i Dossier sui contaminanti del latte

Le Acli di Napoli aderiscono allo sciopero generale contro la finanziaria 2006

L’associazione dei lavoratori cristiani chiede di tassare le rendite finanziarie per investire sulla famiglia e sulle politiche sociali

Napoli, 25 novembre 2005 – Le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani di Napoli hanno aderito allo sciopero generale odierno, indetto dai sindacati confederali Cisl, Uil e Cgil per protestare contro la Legge finanziaria del 2006.

Da tempo le Acli di Napoli esprimono il loro giudizio negativo sulla manovra economica del governo giudicandola inadeguata ad affrontare i problemi reali del Paese, a partire dallo sviluppo del Mezzogiorno e dallo stato di crisi economica attraversato dalle famiglie. Le Acli di Napoli propongono, in particolare di tassare maggiormente le rendite finanziarie, specie quelle di consistenti proporzioni, di origine speculativa o frutto di operazioni a breve, per investire queste risorse in una riduzione consistente del costo del lavoro; propongono inoltre di investire sulla famiglia e sui bambini in modo strutturale e duraturo, non con misure “spot” di scarsa efficacia. Le Acli di Napoli giudicano ugualmente, inaccettabile la riduzione dei trasferimenti al Fondo nazionale delle politiche sociali.

“Le Acli di Napoli – afferma il presidente provinciale Pasquale Orlando - si uniscono alla protesta dei sindacati confederali e aderiamo convintamene allo sciopero per chiedere in impegno maggiore al governo in sede di approvazione della finanziaria per un reale sviluppo del Paese.”


Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (responsabile comunicazione Acli Napoli) - 3403008340

Salerno: giornata contro la pena di morte

La Comunità di S. Egidio e il Comune di Salerno, in occasione della giornata mondiale contro la pena di morte, organizzano una manifestazione che si terrà il 30 novembre 2005 in Piazza Portanova a Salerno.

martedì, novembre 22, 2005

ACLI Casalnuovo: Etica, Politica, Legalità

CONVEGNO ACLI 25 NOVEMBRE.
IL Vice Presidente Provinciale delle ACLI napoletane
Sabatino Rea illustra le ragioni della manifestazione.

“Giorni bui. Viviamo giorni bui. Napoli vive giorni bui. Il suo hinterland vive giorni bui. E’ questo un tempo caratterizzato dallo scioglimento di alcuni comuni per infiltrazioni camorristiche. E’ questo un tempo caratterizzato, fatto assolutamente unico in Italia, dalla presenza in una ASL di infiltrazioni camorristiche. E’ questo un tempo nel quale una prestigiosissima firma del giornalismo nazionale quale Giorgio Bocca sta per pubblicare per i tipi di Feltrinelli “Napoli siamo noi” un affresco a tinte forti della città. Ecco, in tale contesto, la scelta di tenere ad Afragola (uno dei comuni sciolti) il giorno 25 Novembre un convegno dal titolo “Amministrazione della Cosa Pubblica: Rapporto tra Etica, Politica e Legalità”, non è una scelta casuale. E’ una scelta meditata. Vogliamo interrogarci su quali sono le ragioni della politica nella nostra realtà? Con quali motivazioni e con quali strumenti l’agire politico si misura oggi, su questo territorio, con i temi dell’etica, della legalità, del lavoro, della modernità, della sovranità nazionale?”

clicca sul titolo e visulizzerai il programma.

Acli: tre giorni per lo sviluppo del Mezzogiorno

Sarà una tre giorni densa di appuntamenti quella programmata dalle Acli nazionali i giorni dell’1, 2 e 3 dicembre prossimi a Reggio Calabria, con una parentesi significativa a Locri.

Quattro le iniziative in calendario. Si parte, la mattina del giovedì, 1° dicembre, con l’Assemblea nazionale dei responsabili dei servizi e delle imprese delle Acli: i bilanci, i progetti e le prospettive del Patronato Acli, del Caf Acli, dell’Enaip, e del Consorzio Solaris. Il pomeriggio dello stesso giorno apre il Congresso nazionale di Acli Terra, l’associazione delle Acli che tutela i diritti degli operatori agricoli e rurali e delle loro famiglie.

Il giorno successivo, venerdì 2 dicembre, tutti i partecipanti alla tre giorni si trasferiscono in serata a Locri, nella cattedrale, per celebrare, insieme con il vescovo Bregantini, una veglia di preghiera e di riflessione sui temi della mafia e della legalità. Titolo: “Per non dimenticare”. Promotori e protagonisti: i Giovani delle Acli insieme con i giovani del posto.

Sabato 3, infine, è il momento del convegno nazionale “VISTA DA SUD. Un’agenda del lavoro per l’Italia”. Le Acli presentano le loro proposte per favorire lo sviluppo del Mezzogiorno.

domenica, novembre 20, 2005

Omaggio ai giovani della locride

INNO ALLA VITA
Madre Teresa di Calcutta

La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, conservala.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, godine.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, vivila.
La vita è una gioia, gustala.
La vita è una croce, abbracciala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è pace, costruiscila.
La vita è felicità, meritala.
La vita è vita, difendila.

(Dedicata a tutti i giovani di buona volontà)

tratto da http://www.ammazzatecitutti.org/

Acli caserta: Una rete di associazione da affiancare alla politica (Il Mattino)

Non un nostalgico amarcord bensì il doveroso, irrinunciabile tributo alla memoria. Perché si possa vivere il presente e progettare il futuro. Dal 1945 a oggi, i sessanta anni delle Acli sono una storia che si è intrecciata fin dall’inizio ad altri importanti incipit della vicenda politica e civile italiana: dalla nascita della Repubblica ai comuni natali con la ricostituita provincia di Caserta. «Una trama - ha osservato il presidente della Provincia De Franciscis che ha ospitato nella sala del Consiglio provinciale la festa per l’importante anniversario - davvero fuori dell’ordinario: ringraziamo le Acli - ha detto - perché hanno dato molto», appellandosi poi alla necessità di riscoprire tradizioni e vocazione del territorio. Il saluto del vescovo Nogaro è stato altrettanto significativo: «Voi siete i cattolici che sanno rimanere laici ed è importante che ciò avvenga». La nuova Acli, uscita dal commissariamento, si propone come presenza d’impulso che vuole avviare una vera partnership di proposta con i soggetti istituzionali. Invoca per questo con Eleonora Cavallaro, presidente Acli Campania, una legge regionale che riconosca un più ampio ruolo delle associazioni di promozione sociale. Del resto il prefetto vicario Panico, delegato dal prefetto Schilardi, già sottolinea il ruolo cerniera che l’associazionismo - soprattutto quello organizzato in rete - svolge a favore della tutela ed effettività dei diritti. Il messaggio politico lo lancia il presidente provinciale Michele Zannini che risponde al vescovo Nogaro confermando le tre fedeltà: alla chiesa, al lavoro, alla democrazia. «Necessarie - dice - per rimettere in piedi il senso della politica e governare la globalizzazione. Una sfida impegnativa al Sud e, sopratutto, in provincia di Caserta dove si avvertono più devastanti gli effetti sulla condizione civile delle persone. Sfidando il rischio dell’impopolarità vogliamo lavorare a progetti di inclusione, integrazione, tolleranza, rispetto della legalità per promuovere nella nostra comunità di vita una società plurale». E sulla democrazia: «Valore che non si esporta ma, piuttosto, è una conquista che arricchisce la coscienza delle popolazioni che la applicano». Camillo Monti, vicepresidente nazionale Acli, registra con soddisfazione le critiche che la Chiesa cattolica ha espresso sulla devolution: «Siamo nel campo dei referendari - dichiara - questa riforma costituzionale crea maggiori occasioni di conflitto tra i poteri dello Stato».

www.pasqualeorlando.it

Da oggi puoi aprire il nostro blog anche semplicemente digitando www.pasqualeorlando.it .
in questo modo si raggiunge sempre http://pasqualeorlando.blogspot.com.
Evidentemente è solo per rendere più accessibile il sito che conferma la sua scelta per la diffusione dell'informazione sulle politiche sociali a partire dal Mezzogiorno d'Italia.
Abbiamo inserito dei link di google che vi invitiamo ad usare per sostenere il sito e per trovare corrette informazioni.
Abbiamo inserito anche link ad altri siti utili al nostro ragionamento e nel futuro segnaleremo quelli con cui nascerà una proficua collaborazione.
ciao a tutti.
Pasquale Orlando

"un blog per discutere le questioni sociali di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno. A partire dall'esperienza delle ACLI napoletane cercherò di utilizzare questo spazio per presentare e discutere i temi del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione."



parrocchia, sport e famiglia a Crotone

L’ONU ha dichiarato il periodo 2001-2001 “Decennio Internazionale per una Cultura di
Pace e non Violenza per le Bambine e i Bambini del Mondo”
Il 20 novembre si celebra la giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
L’obbiettivo della manifestazione è di mobilitare l’opinione pubblica a livello
locale, nazionale e internazionale per poter costruire e promuovere una Cultura di
Pace facendo leva sull’impegno Individuale e sul coinvolgimento delle Istituzioni e
delle Organizzazioni a tutti i livelli.
La Tregua Olimpica fu sempre rispettata durante i dodici secoli di Giochi Olimpici
dell’antichità.
Quest’anno spetta all’Italia, in qualità do organizzatore dei prossimi Giochi
Olimpici Invernali di Torino 2006. Oggi la Tregua Olimpica è diventata espressione
del desiderio dell’umanità di costruire un mondo di riconciliazione e delle
tolleranza.
Il 3 novembre, a New York presso le Nazioni Unite è stata letta e votata
daal’Assemblea Generale ONU la risoluzione della Tregua Olimpica di Torino 2006,
dal titolo “Costruire la pace e un mondo migliore attraverso lo Sport e l’ideale
Olimpico”.
L’educazione Motoria, Fisica e Sportiva, l’Arte, la Cultura devono caratterizzarsi,
oltre che come elemento di sviluppo socio-culturale verso la formazione intrigale
dell’uomo, anche come veicolo di Pace di Educazione alla Legalità, di eliminazione
dei conflitti, di cooperazione fra i diversi.
L’Unione Sportiva Us Acli di Crotone, con la collaborazione della Presidenza
Nazionale Us Acli, e degli Enti Locali e della Diocesi di Crotone-S.Severina
celebrerà oggi 20 novembre 2005 la Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza con un Convegno conclusivo su “Parrocchia Sport e Famiglia – per
una migliore tutela dell’Infanzia e dell’Adolescenza”, interverranno fra le autorità
il Presidente Nazionale Us Acli Alfredo Cuciniello e concluderà Mons. Carlo Mazza –
Direttore Ufficio Nazionale CEI (Conferenza Episcopale Italiana per la Pastorale del
Tempo Libero, turismo e Sport)

lato B: CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS (De Andrè - Villaggio - De Andrè)




lato A: IL FANNULLONE (De Andrè - Villaggio - De Andrè)

lato B: CARLO MARTELLO RITORNA DALLA BATTAGLIA DI POITIERS (De Andrè - Villaggio - De Andrè)

Pubblicato con 3 copertine diverse. La prima come KN103 e "Fabrizio". come autore

welfare: fondazione Zancan presenta primo rapporto su regioni (Asca)

Presentato a Padova dalla Fondazione Zancan il primo rapporto sui sistemi regionali di welfare. Si tratta di un testo ricco di dati: per facilitare forme di valutazione pubblica e sociale dei sistemi di welfare regionali, per rendere possibili verifiche delle scelte regionali in termini di livelli e qualita'della spesa, di quantita' e organizzazione dell'offerta, di indici di efficacia idonei ad esempio a documentare l'attuazione dei livelli essenziali di assistenza. Uno strumento per capire come ogni regione si pone rispetto alle altre, nello scenario italiano, per fare analisi comparative e utilizzarle per valutazioni tecniche e sociali sulle diverse capacita' regionali non solo di dare risposte ai propri bisogni ma anche di contribuire allo sviluppo umano, economico e sociale del Paese. ''Proprio ieri - afferma Tiziano Vecchiato, direttore della Fondazione Zancan e curatore del Rapporto - e' stata approvata un'ulteriore riforma costituzionale che da' alle Regioni piena autonomia su
molte materie, ad esempio sull'assistenza sanitaria e piu' in generale sulle risposte sociosanitarie ai bisogni delle famiglie. Questo pone con ancora maggiore urgenza la necessita' di capire dove stiano andando, dove vanno le Regioni; di creare un sistema di confronto e monitoraggio, sia sulle scelte positive che le Regioni fanno e faranno, sia sulle crescenti differenze. Tale problema e' stato chiaramente denunciato oggi dalla Cei. Il rischio, infatti, e' che in futuro ci sia un diverso trattamento dei cittadini a seconda delle regioni di residenza, mettendo in questo modo in discussione la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e quindi l'assetto di equita' distributiva e di solidarismo sociale che ha finora caratterizzato il nostro sistema di welfare''. fdm/mcc/ss

60 candeline per le acli di caserta

Si spegneranno oggi le sessanta candeline per le Acli. I dati del tesseramento 2005 sono incoraggianti: le Acli di Caserta confermano il leggero incremento a fronte del calo delle altre province, con oltre diecimila associati e una settantina tra strutture e nuclei. Dati che contribuiscono ad accrescere l’interesse per il sessantesimo anniversario dell’associazione, guidata dal presidente Michele Zannini. Oggi in Provincia la manifestazione per celebrare l’anniversario. Interverranno, tra gli altri, fondatori come Elio Rosati, presidenti storici come Michele Diglio, dirigenti del calibro di Pasquale Sarnelli. Con loro i rappresentanti delle istituzioni cittadine e provinciali, il prefetto Schilardi in testa, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, il presidente del comitato provinciale Inps, i vertici nazionali delle Acli, dal presidente Luigi Bobba al vicepresidente Camillo Monti, il presidente regionale Eleonora Cavallaro. Ha assicurato la sua presenza anche il vescovo Raffaele Nogaro. E sono, oggi più attuali che mai, i valori cristiani alla base dell’ispirazione delle Acli, l’Associazione di lavoratori e di cittadini che partecipano attivamente alla vita sociale, culturale e politica della comunità civile casertana fin dal 1944. Da sessant’anni sono stati proprio questi principi e questi valori ad aver garantito una rete di servizi sociali, imprese sociali e associazioni specifiche che garantiscono solidarietà, autorganizzazione, volontariato e imprenditività sociale per rispondere ai bisogni culturali, materiali e sociali delle persone: dall’assistenza e tutela sociale, previdenziale, sanitaria e fiscale, alla formazione e orientamento professionale e nelle politiche del lavoro.

margherita: politiche sociali al sud

Sud: la Margherita riparte dalla Calabria A Lamezia la convention per il rilancio del Mezzogiorno. Duro attacco alla devolution. Loiero: “Il partito ha un forte legame con questa terra”



LAMEZIA TERME. "Il Sud non puo' piu' aspettare. Dalla Calabria proposte e risposte" e' il tema del convegno nazionale della Margherita in corso di svolgimento nell'Auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme I lavori sono stati aperti da un lungo applauso in ricordo del Vice Presidente del Consiglio regionale, on. Franco Fortugno, assassinato a Locri dalla criminalita' organizzata il 16 ottobre scorso. L'intervento introduttivo e' stato del Coordinatore regionale per la Calabria, Franco Bruno mentre subito dopo hanno preso la parola il capogruppo della Margherita nel Consiglio regionale della Calabria Enzo Sculco, il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, il responsabile nazionale della Margherita per il Mezzogiorno Riccardo Villari. "Cosa spinge oggi - ha detto tra l'altro Villari - centinaia e centinaia di persone ad essere qui? La nostra iniziativa non e' sufficiente a motivare tanta partecipazione; c'e' affetto per la famiglia Fortugno. La Margherita vuole ripartire dalla Calabria per discutere del Sud perche' essa rappresenta bellezze e potenzialita': infrastrutture da potenziare, area industriale, tutto cio' che la Calabria puo' diventare. E' un percorso che si concludera' con l'iniziativa di Milano, per contribuire ad elaborare un programma per il futuro del Paese". I lavori sono proseguiti con le tre tavole rotonde. Aprendo la tavola rotonda su "La questione meridionale e' anche questione sanitaria e sociale", il responsabile organizzativo della Margherita, Franco Marini, ha sottolineato che "guardando al Sud, dopo piu' di cento anni l'obiettivo di fare dell'Italia un Paese unito e' raggiunto in parte. L'illegalita' e le infrastrutture sono ancora il problema di un'Italia che si proietta in Europa. La politica - ha detto ancora Marini - puo' dire ancora qualcosa o e' solo il mercato che puo' risolvere questa questione? E' la politica lo strumento principale per risolvere questa contraddizione. Essa puo' dare una spinta potente alla coesione quando ha serieta' e competenze per andare avanti. Si puo' dividere l'azione della politica verso il Sud - ha proseguito l'on. Marini - in due cicli di spesa straorinaria: la spinta degli anni Cinquanta, soprattutto sul sistema idrico; con il ministro Pastore, tra il Sessanta e il Settanta, ci fu il contraddittorio sforzo di un'industrializzazione in cui si punto' su industrie di base: fu un errore storico. Poi, il tentativo serio dei governi di centrosinistra nel decennio passato: sulla base dell'idea di concertazione si creo' uno strumento capace di dare forte scossa e attivare l'autopropulsione allo sviluppo, uno strumento cancellato da questo governo". "Sono convinto - ha detto ancora Marini - che lo sforzo per la coesione del Paese nel quadro europeo deve essere il primo punto nel programma del centrosinistra". L'europarlamentare Alfonso Andria, eletto nella circoscrizione meridionale, ha messo in evidenza come "sulla questione sanitaria non e' certamente con venti diverse Sanita' che si risolvera' il problema. Sulla devolution - ha detto ancora - ci attende una grande civile battaglia. Il centrosinistra ha individuato un nuovo modello di welfare locale, restituendo centralita' alle persone, coniugando assistenza sociale e sanitaria con nuove opportuntia' per i giovani del Sud. Sull'occupazione - ha concluso - abbiamo dati sconcertanti sul sommerso: occorrono interventi piu' decisi. A livello europeo si sta cercando di dare piu' incisivita' a politiche di inclusione adeguate per dare risposte vincenti al Sud". Sulla finanziaria "dannosa per il Sud e per i giovani" e su altri temi si e' soffermato nel suo intervento Carmelo Barbagallo, della Uil. Per l'onorevole Rosy Bindi "la questione meridionale e' anche questione sociale. Vogliamo ribadire anche per il Sud e per la Calabria - ha detto - che per noi salute e politiche per la famiglia non sono una spesa, ma un investimento. Inoltre - ha proseguito - non c'e' sviluppo se non c'e' sicurezza: sappiamo bene che il tema della sicurezza incrocia in modo molto forte il settore sanitario dove circolano soldi, dove la sfida alla moralita' della gestione della politica e' ancora piu' forte. Che cosa manca alla Sanita' del Meridione? Non le eccellenze, non le professionalita', non la voglia di guardare al futuro; manca il sistema, la rete dei servizi, il funzionamento quotidiano. La Giunta Loiero anche attraverso l'assessore Lo Moro ha investito per riscattare questa carenza di capacita' di governo delle tante risorse di questa regione, per dare, attraverso la programmazione, risposte alla domanda di salute. Serve una sorta di intervento speciale per la Sanita' del Sud, con un fondo per la Sanita' del Sud, serve un intervento strutturale che riguardi soprattutto la formazione umana, quella capacita' di dare sistema. Proponiamo una revisione della redistribuzione del fondo nazionale, tenendo conto che c'e' rapporto stretto tra poverta' e salute, investimento verso il Sud da parte regioni del Nord. Quello che sta accadendo in questi giorni con la devolution e' in contraddizione con tutto cio': si rischia la cancellazione del sistema sanitario nazionale, che ci siano meno risorse per il Sud". "Vogliamo - ha detto ancora Rosy Bondi - che i calabresi si curino in Calabria, ma se queste prestazioni qui non ci sono nessuno puo' impedire a un calabrese di curarsi a Milano, come anche un lombardo deve poter scegliere di venirsi a curare qui". Sono poi intervenuti Willer Bordon, capogruppo della Margherita al Senato, Cristina De Luca dell'esecutivo nazionale della Margherita (che si e' soffermata sull'apporto delle reti di volontariato e del terzo settore allo sviluppo e alla maturazione di una coscienza critica), il dirigente nazionale delle Acli Pasquale Orlando, il segretario regionale della Cisl calabrese Luigi Sbarra, l'assessore regionale alla Sanita' Doris Lo Moro che ha sottolineato come "sulla Sanita' - ha detto tra l'altro - sono necessarie misure di salvaguardia contro le infiltrazioni della criminalita' organizzata". La seconda tavola rotonda e' stata dedicata a "I talenti del Sud". Il coordinatore, Ermete Realacci, ha sottolineato che l'Italia non puo' attendere che una risorsa come il Sud sia abbandonata: "In cinese - ha detto - la parola "crisi" e' fatta da due ideogrammi, uno significa pericolo, l'altro opportunita'. Sono sicuro - ha proseguito - che nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a finte inaugurazioni di opere per le quali non ci sono le risorse, in una Calabria dove c'e' il problema dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della statale jonica. Legalita' significa lotta alla criminalita' organizzata. I territori devono avere la capacita' di costruire il loro futuro accompagnati da politiche governative che il governo non e' stato capace di mettere in campo. Occorre riconoscere la forza dei talenti del Sud per dare una risposta ai giovani, per scommettere sui punti di forza". Sono intervenuti, inoltre, il segretario della Uil calabrese Roberto Castagna, il responsabile nazionale di Piazza del lavoro Tonino Saladinoche ha ribadito come "la nostra e' un'esperienza iniziata in Calabria; siamo presenti a Roma e Milano e presto anche negli Usa dove c'e' un problema di reinserimento nel lavoro simile a quello della Calabria. In questi anni sono stati coinvolti centinaia di giovani".Il responsabile del settore studi della Margherita Francesco Saverio Garofani ha citato la parabola evangelica dei talenti: per diffidenza e paura il talento del Sud viene sotterrato. "I soldi - ha detto - sono stati dati, ma troppo spesso investiti in modo sbagliato. Come si puo' invertire la rotta? Da una parte lo Stato non puo' avere solo il volto delle forze dell'ordine, pur necessarie; dal basso, occorre fare squadra, creare sinergie, a cominciare da quello che e' possibile valorizzare subito: le risorse umane, una media di giovani superiore a quella nazionale, il mettere in rete scuola, universita', impresa. Ha concluso citando Beniamino Andreatta: il 9 giugno 1973 l'allora Rettore dell'Universita' della Calabria auspicava l'inserimento dell'ateneo nei circuiti nazionali e mondiali per cambiare la rotta. Dopo 30 anni il problema e' ancora attuale". Altri interventi sono stati quello del Presidente dei giovani imprenditori calabresi Maurizio Mauro e dell'europarlamentare Giovanni Procacci. Bisogna - ha detto tra l'altro quest'ultimo - recuperare la capacita' di tradurre idee, passioni e volonta' in politica, ripensare la globalizzazione dei processi e la coesione sociale". La terza tavola rotonda - "Il Sud come sviluppo" - e' stata coordinata dal Lamberto Dini. "Il declino italiano di questi anni causato dal governo di centrodestra - ha detto fra l'altro - si spiega anche con la disattenzione verso il Sud, perche' il potenziale dello sviluppo risiede nel Sud e non nel Nord. Se la riforma sulla devolution andasse in vigore allenterebbe la coesione sociale. Serve una terapia d'urto per il Mezzogiorno, sono necessari una politica di adeguamento delle dotazioni infrastrutturali, l'impegno per la legalita', l'adeguamento della burocrazia. Dobbiamo riprendere - ha concluso - la politica degli incentivi alle imprese principalmente nel Sud e adottare misure specifiche per il mercato del lavoro". I lavori sono proseguiti con altri interventi e con la tavola rotonda "Dal Sud, sviluppo contro la criminalita'" che e' stata introdotta da Francesco Rutelli e conclusa dal presidente della Giunta regionale Agazio Loiero

venerdì, novembre 18, 2005

Fiaccolata di solidarietà a Villa di Briano ( ce)

Il Movimento per la Pace Pax Christi aderisce con la presenza alla fiaccolata di Solidarietà. Agnese Ginocchio cantautrice per la Pace(www.agneseginocchio.it) , reduce dall'ultima marcia antimafia per la legalità a Locri ,COMUNICA che sarà presente alla Fiaccolata del 19 novembre al Santuario Madonna di Briano a sostegno di d.Paolo Dell'Aversana ,della cittadinanza,del sindaco Raffaele Zippo,degli scout e di Salvatore Cuoci referente della Scuola di Pace d.Peppe Diana.La Ginocchio che aderisce al comitato provinciale Libera contro le mafie, rappresenterà Pax Christi movimento internazionale per la pace, di cui è membro attivo nella sezione di Caserta e prov. Proprio qualche giorno fa il Movimento per la Pace Pax Christi ha inviato un lungo comunicato,nel quale esprimeva dura condanna per il grave episodio dell'incendio di origine camorristica accaduto a danno del santuario e piena solidarietà a d.Paolo Dell'Aversana,ricordando anche il compianto d. Peppe Diana,prete anticamorra ucciso dal clan malavitoso per il Coraggio di aver sempre voluto testimoniare la Verità e la Pace e quello di denunciare a ogni costo la menzogna."La nostra presenza -afferma la Ginocchio- vuole rappresentare una testimonianza oltre che di solidarietà con d.Paolo Dell'Aversana ,anche uno stimolo verso l' impegno concreto, che nel quotidiano dobbiamo portare avanti .Mediante i nostri mezzi e capacità dobbiamo diffondere una cultura basata su legalità e Pace cominciando nelle scuole e nei territori (un pò dappertutto...)dove vige forte lo stato di disagio ,di emergenza , di precarietà e di criminalità .Essere dunque costruttori e promotori di una nuova civiltà di Speranza e di Pace , significa spezzare il muro dell 'odio ed il silenzio dell' omertà! "

giovedì, novembre 17, 2005

progetto ITINERA

Il progetto ITINERA, nell’ambito dell’Iniziativa Comunitaria Equal, promuove percorsi di adattabilità rivolti ai lavoratori e alle organizzazioni del sistema integrato di servizi sociali e socio-sanitari. L’obiettivo generale del progetto è sviluppare le competenze dei singoli e delle organizzazioni nell’attuale scenario di cambiamento del welfare e del mercato del lavoro.
La partecipazione alla giornata del 24 novembre è importante perchè in quella sede sarà possibile segnalare l’interesse a partecipare alle attività previste da ITINERA (ricerca, consulenze personalizzate a singoli, gruppi, organizzazioni; partecipazione a laboratori di accompagnamento; spazi pubblici di riflessione)

I SERVIZI TRA RIFORMA DEL WELFARE
E LAVORO FLESSIBILE
PROGRAMMA DELLA GIORNATA


Ore 9.00 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

Introduzione

Ore 9.30 Saluti
Raffaele Feola, Preside della Facoltà di Sc. Politiche della Federico II
Corrado Gabriele, Assessore alla Formazione della Reg. Campania
Rosetta D’Amelio, Assessore alle politiche sociali della Reg. Campania

Ore 10.00 La sfida del progetto ITINERA
Marco Musella, Dipartimento TEA, Università Federico II

Relazioni

Ore 10.15 Innovazione, flessibilità e diritti nel mercato del lavoro
Francesco Pastore - Seconda Università di Napoli

Ore 10.45 Servizi alla persona, sviluppo locale, qualità del lavoro
Sergio D’Angelo - Consorzio Gesco

Ore 11.15 Coffee break

Voci dal territorio

Ore 11.30 Cambiamento del welfare e flessibilità possibili
Maria Vittoria Musella - Studio ERReSSE
Coordinatori e operatori dei servizi pubblici e del III settore a confronto


Voci dall’Europa

Ore 12.45 ITINERA, uno sguardo verso est
Mariano Martinelli - MC Consulting

Conclusioni

Ore 13.00 Adattabilità delle competenze e Piani Sociali di Zona
Maria Grazia Falciatore - Dirigente settore Politiche Sociali
ITINERA è realizzato da: Dipartimento TEA dell’Università Federico II, Studio ERReSSE, MC Consulting, Gesco, Studio APS, con la collaborazione dei partners di rete Comune di Napoli, Provincia di Napoli, Provincia di Caserta, Ambito Territoriale N3 (Ischia), Ambito Territoriale N10 (Somma Vesuviana), Ambito Territoriale N13 (Sorrento), Ambito Territoriale N17 (Portici).
In partenariato transnazionale con le Iniziative Comunitarie Human Resource Development Interface (Repubblica Ceca), Slovak Red Cross Dunajská Streda (Slovacchia); District valley: rete di conoscenza e sviluppo imprenditoriale (Italia)

Per informazioni: Studio ERReSSE Tel/fax 081/4971166 studio.erresse@libero.it; itinera@progettoitinera.net; http://www.progettoitinera.net/

amministrazione della cosa pubblica. Iniziativa del circolo acli di casalnuovo


Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani
CIRCOLO P. BORSELLINO
CASALNUOVO (NA)

25 Novembre 2005
ore 19:00
Amministrazione della Cosa Pubblica:
Rapporto tra Etica, Politica e Legalità


Saluti
Salvatore Iavarone
Pres. Circolo Universitari Afragola

Modera ed Introduce
Avv. Sabato Rea
V. Pres. Prov. ACLI Napoli

Intervengono
Dott. Giosuè De Rosa
Dirigente Formez
Avv. Antonio Palma
Assessore Urbanistica Comune di Pompei
Dott. Tommaso Girasole
Direttivo Reg.le SDI

Concludono
On. Michele Caiazzo
On. Domenico Tuccillo

INTERVERRANNO AMMINISTRATORI PUBBLICI ACLISTI

Presso il Circolo degli Universitari di Afragola
Via Francesco Russo, 55 Afragola
(ex Cinema Umberto)

servizio volontario europeo

Il Servizio Volontario Europeo (S.V.E.) � un?altra possibilit� di impegno e solidariet� per i giovani, accanto al Servizio Civile Nazionale, e fa parte del ?Programma Giovent�? promosso dell'Unione Europea. Questo vuole rispondere agli interessi dei giovani e di coloro che operano con loro offrendo sostegno finanziario per i loro progetti e fornendo informazioni, occasioni di formazione e opportunit� per la creazione di nuove collaborazioni in Europa ma anche oltre i suoi confini.

Il ?Programma Giovent�? � caratterizzato da 5 ?azioni?:

l'Azione 1 riguarda gli scambi di breve durata tra gruppi di giovani dai 15 ai 25 anni;
l'Azione 2 riguarda il Servizio Volontario;
l'Azione 3 si riferisce ad iniziative gestite dai giovani stessi, tra cui la formula ?Capitale Futuro? per ex volontari;
l'Azione 4 offre l'opportunit� di elaborare progetti collegati ad altri programmi comunitari;
l'Azione 5 fornisce supporto alla creazione di nuovi progetti Giovent�, allo sviluppo di competenze e all?innovazione nel settore del lavoro giovanile internazionale.
Il S.V.E. � rivolto alle ragazze e ai ragazzi dai 18 ai 25 anni inclusi, legalmente residenti in uno dei paesi dell'UE, che hanno cos� l'opportunit� di trascorrere all'estero un periodo compreso fra 6 e 12 mesi lavorando come "volontari europei" in progetti locali nei settori pi� disparati: sociale, ecologico e ambientale, artistico e culturale, nel settore delle nuove tecnologie, in quello dello sport, del tempo libero, ecc. I progetti S.V.E. nascono dalla collaborazione fra il giovane volontario, la struttura inviante e la struttura che accoglie.

Viaggio, vitto, alloggio e formazione, come pure l'assicurazione sono finanziati dalla Commissione Europea e dalle organizzazioni partner, per il volontario � previsto anche un ?pocket money? mensile che va dagli 80 ai 220 euro a seconda dei Paesi.

Per partecipare il modo migliore � quello di prendere contatto con l?Agenzia nazionale del paese d'appartenenza, che dar� tutte le informazioni sul procedimento da seguire e dove c?� sempre un elenco aggiornato delle associazioni convenzionate e dei progetti presentati.

Per approfondire:

www.gioventu.it
il "Portale dei Giovani"
l'Eurodesk
Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali

mercoledì, novembre 16, 2005

Il sud non può più aspettare. Iniziativa della Margherita a Lamezia Terme

Per informazioni:Democrazia è Libertà - La MargheritaSede Nazionalevia Sant'Andrea delle Fratte, 1600187 Romatel. 06.69532.263 - fax 06.6953253

vino e diritti in piazza a Boscoreale


Continua la campagna informativa promossa dalle ACLI e dal Patronato ACLI di Napoli nei principali centri della provincia partenopea.
Al centro dell'iniziativa l'informazione sulle innovazioni previste per la previdenza complementare e il TFR.
A Boscoreale il circolo ACLI guidato da Vincenzo Cirillo, segretario all'organizzazione delle ACLI napoletane, ha inserito la campagna nell'ambito della bella e riuscita festa del vino che ha attirato decine di migliaia di visitatori. Successo per questa prova che ha visto coinvolti molti circoli del territorio a partire da quello di Torre Annunziata che aveva sperimentato l'iniziativa nella settimana scorsa.

Pace, Giustizia e Legalità, in Calabria


18 Dicembre a Cetraro (Cosenza)

IL CENTRO STUDI E RICERCHE PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA DI PACE FONDAZIONE GIANFRANCESCO SERIO,
invita al Convegno:


PACE GIUSTIZIA LEGALITA NEI CUORI

CON : AGNESE GINOCCHIO
Cantautrice per la Pace , la Nonviolenza ,la Legalità e i Diritti umani ( membro di Pax Christi e di Libera-Ce )
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Cetraro - Colonia San Benedetto-18 dicembre 2005
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Programma
ore 9,00 Arrivi e accoglienza nella Colonia a cura degli scout di Cetraro
ore 9,30 Marcia per la Pace e la Giustizia per le vie di Cetraro Marina(CS).

Salone della Colonia
ore 10,30 Introduce e coordina Don Ennio Stamile, direttore Caritas diocesana
Saluto dei Sindaci aderenti all?incontro e delle autorità presenti.
ore 11,00 Relazione di S. E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Vescovo di Locri-Gerace
ore 11,30 Intervento di Manfredi Borsellino, Commissario di Polizia, Palermo
ore 12,00 Intervento di Don Giovanni Mazzillo, teologo della pace.
ore 12,30 Intervento del dott. Giuseppe D?Alitto, Presidente del Tribunale di Paola
Dibattito
Conclude S.E. Mons. Domenico Crusco, Vescovo di S. Marco A.- Scalea
ore 13,30 Colazione a sacco nei locali della Colonia

Coordina Maria Carmela Aragona

ore 14,30 Intervento di Salvatore Ielpa, Vicepresidente Nazionale della FUCI
Incontri di amicizia, recitazioni di poesie, musica, canti, balli sul tema
? PACE GIUSTIZIA LEGALITA? NEI CUORI ?
ore 15,00 -AGNESE IN CONCERTO-
ore 18,00 S. Messa presieduta da S. E. Monsignor Domenico Crusco
ore 19,00 Conclusione dell?incontro

Finalit� principale dell?iniziativa � l?incontro tra gli operatori di pace e i tanti che vogliono la pace nel nostro territorio e nel mondo. In questo contesto la fondazione ?Gianfrancesco Serio?-nata per offrire collegamento e operativit� in questo settore culturale, dopo 28 anni di attivit� nel territorio- chiede un tuo aiuto per conti-nuare a svolgere le sue attivit� di prevenzione della violenza, della corruzione, della cultura di morte diffon-dendo quella della speranza ? Dotata di personalit� giuridica, socia di Libera, dell?Associazione Pedagogica Italiana, dell?Associazione per la riduzione del debito pubblico, riconosciuta dalla C.E.I., la fondazione � un ?Centro di Studi e Ricerche per lo sviluppo della cultura di pace?
Indirizzo: 87028 PRAIA A MARE (Cs) ITALY viale della Libert�, 33 - Per informazioni pi� dettagliate visita il sito www.shopinwebus.com/fondazione (Email: g.serio@aliceposta.it -telefax 0985.72047 - cellulare 348.5702622); www.agneseginocchio.it e www.puntopace.net

(Note Biografiche sulla fondazione*)

La Fondazione GIANFRANCESCO SERIO ha iniziato la sua attivit� nel 1977 come Associazione degli amici dell?uomo. Nel 1980, per volont� degli stessi amici, ha assunto l?attuale denominazione per ricordare il terzogenito dei fondatori, Iolanda Maiorana e Giuseppe Serio. Fin dalla nascita, la Comunit� degli amici dell?uomo, � stata un centro di dialogo di elevato livello delle culture italiane ed europee, particolarmente in occasione dei suoi 56 seminari di studio di cui 14 internazionali. Dal 1982 pubblica la rivista internazionale di pedagogia ?Qualeducazione ? e, dal 1995, il bollettino della Fondazione ?Vivere la Nonviolenza ?. Entrambe si rivolgono alle scuole di ogni ordine e grado, a biblioteche regionali e nazionali, alle universit�, agli assessorati alla cultura, agli i.r.r.e. , alle associazioni culturali, agli studiosi di problemi dell?educazione e agli operatori della cultura di pace.

Cura due collane editoriali: Acta Paedagogica e Pedagogia contemporanea. Svolge numerose iniziative scientifiche ed umanitarie:
Alla prima collaborano filosofi, pedagogisti, scienziati italiani ed europei; alla seconda collaborano pedagogisti e operatori scolastici.
Alla Fondazione viene riconosciuto il merito di aver promosso la costituzione della Comunit� scientifica di Praia a Mare in cui si confrontano, soprattutto, le grandi culture italiane (cattolica, laica, marxista) in prospettiva europea e secondo parametri di qualit� di elevato livello scientifico (coinvolgendo personalit� diverse per la loro formazione culturale e per i criteri metodologici) unite dal comune intento di far star bene l?uomo rispettandone la sua dignit�.
La fondazione si propone di promuovere la cultura di pace organizzando e incoraggiando le persone ad agire con le opere e l?esempio per il recupero di coloro che ?si servono dei beni dell?uomo per scopi contrastanti con la dignit� della persona umana. in particolare, promuove lo sviluppo della cultura morale, dell?educazione dei giovani bisognosi e le iniziative idonee alla diffusione della cultura di pace fra gli uomini? (art.2 dello statuto).
In questi venticinque anni, la fondazione si � impegnata nel l?organizzazione di 14 convegni internazionali di praia a mare; di 41 convegni nazionali e seminari di studio per l?aggiornamento professionale di dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado (particolarmente nel campo della prevenzione delle tossicodipendenze, dell? educazione alla salute, alla nonviolenza e alla legalit�).
Inoltre, ha istituito: ? IL PREMIO IMPEGNO PER LA PACE ? , giunto alla XIV edizione e simbolizzato nella POMBA DA PAZ (la Colomba della pace) opera dello scultore italo-brasiliano Calabrone.

Il premio � stato assegnato, in ordine di tempo, a Madre Teresa di Calcutta; all'on.le Rosario Olivo, gi� assessore regionale della cultura della Calabria; al fisico Antonino Zichichi ; a Mons. Antonio Riboldi , vescovo di Acerra; al Gruppo Abele di Torino; alla Comunit� di Sant' Egidio di Roma; alla Sezione italiana dell'UNICEF; alla Conferenza Episcopale Calabra; all' Editrice Pellegrini di Cosenza; alla Comunit� il Delfino di Cosenza; ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone; al prof. Onorevole Romano Prodi, presidente dei Consiglio dei Ministri, Nelson Mandela e a Oscar Luigi Scalfaro, senatore a vita.

martedì, novembre 15, 2005

acli caserta: 60 anni di storia




Le ACLI sono un’Associazione di lavoratori e di cittadini che, ispirandosi ai valori cristiani, partecipano attivamente alla vita sociale, culturale e politica della comunità civile casertana fin dal 1944.

Le ACLI promuovono solidarietà e responsabilità per costruire una nuova qualità del lavoro e del vivere civile, nella convivenza e cooperazione fra culture ed etnie diverse, per la costruzione della pace, nella salvaguardia del creato.

Le ACLI associano lavoratori e cittadini, uomini e donne, di qualsiasi nazionalità che ne condividano le finalità e ne sottoscrivono il patto associativo.

Le ACLI fondano sui caratteri di un movimento educativo e sociale che opera nella propria autonoma responsabilità per favorire processi di aggregazione di soggetti sociali diversi e di famiglie attraverso la formazione, l’azione sociale, la promozione di servizi, di imprese sociali e di numerose realtà associative.

La formazione aclista parte dalla dignità della persona e sostiene processi volti alla maturazione di coscienze critiche in grado di esercitare responsabilità in una coerente testimonianza di vita cristiana ecumenicamente aperta al dialogo.

L’azione sociale delle ACLI, a partire dall’esperienza di vita e di lavoro, di uomini e di donne, sollecita l’esercizio di responsabilità e sviluppa opportunità di partecipazione dei cittadini per la crescita della società civile e per la vitalità istituzionale.

I Servizi sociali, le Imprese sociali e le Associazioni specifiche, promossi dalle ACLI o ad esse aderenti, costituiscono una rete di esperienze di solidarietà, di autorganizzazione, di volontariato e di imprenditività sociale per rispondere ai bisogni culturali, materiali e sociali delle persone:
a) nell’assistenza e tutela sociale, previdenziale, sanitaria e fiscale, attraverso il Patronato delle ACLI;
b) nella formazione ed orientamento professionale e nelle politiche del lavoro;
c) nelle molteplici attività inerenti le soggettività sociali, la cooperazione, il volontariato, l’ambiente, lo sport, il turismo e la cultura, attraverso apposite associazioni ed iniziative specifiche.

Sono strutture delle ACLI sul territorio: i Circoli, le Zone, i Nuclei, il Livello Regionale ed un Livello Nazionale.

L’organizzazione delle ACLI è articolata in un complesso sistema di servizi permanenti di realtà di volontariato e di imprese sociali autorganizzate come: il Patronato delle ACLI, il CAF ACLI, le Cooperative, l’Unione Sportiva ACLI, il Centro Turistico ACLI, le ACLI Terra ed il relativo Centro di Assistenza Agricola, il Servizio Immigrati, il Servizio Colf, la Lega Consumatori, l’Unione Nazionale Arti e Spettacolo, l’Associazione Anni Verdi, Gioventù Aclista, il Coordinamento Donne e la Federazione Anziani e Pensionati delle ACLI.

Con riferimento alle varie articolazioni del movimento sono associati alle ACLI oltre 10.000 cittadini, mentre sul territorio provinciale sono insediati più di 100 strutture, tra Circoli, Nuclei, Sportelli e Recapiti.

La manifestazione che intende celebrare i LX anni di vita delle ACLI in Provincia di Caserta vuole essere un momento di racconto della storia formidabile di questa antica esperienza associativa, ma soprattutto una occasione per proiettare al futuro una nuova agenda di impegni e di rappresentanza sociale.

Si tratterà in particolare di un incontro in grado di mettere il Governo della Provincia di Caserta e l’Amministrazione della città capoluogo di fronte al mondo associazionistico per comprendere innanzitutto cosa sono e cosa voglio fare le ACLI, ma anche per produrre una occasione ulteriore di accertamento della straordinaria ricchezza delle presenze associative nella nostra Provincia.

Questo ha determinato la scelta di volere al confronto l’Amministrazione Provinciale, l’Amministrazione Comunale di Caserta, le autorevoli rappresentanze di CGIL, CISL e UIL, la Coldiretti e l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, tutti protagonisti esemplari di una storia sociale e civile che merita nel suo complesso e nel tempo una rivisitazione per trarne indicazioni preziose per la vita democratica della Provincia di Terra di Lavoro.

Il “futuro” al quale pensano le ACLI impegna un vasto quadro di responsabilità e di relazioni istituzionali, sociali, civili e culturali alle quali tanti soggetti debbono porre mano per consolidare ulteriormente un’idea di progresso di Terra di Lavoro che certamente pervade la missione di molti autorevoli protagonisti della celebrazione dei 60 anni delle ACLI.

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IL PRESIDENTE

Michele Zannini, eletto Presidente provinciale delle ACLI di Caserta da poco più di un anno, in realtà è da sempre il leader storico del Movimento, organizzazione nella quale ha maturato pienamente la sua formazione sociale e politica.

La sua lunga militanza è stata contrassegnata da incarichi prestigiosi come quello di Presidente regionale delle ACLI della Campania negli anni ’80, di Dirigente nazionale delle Acli Terra negli anni ‘90, nonché dalla elezione a Presidente della Consulta regionale dell’Emigrazione ed Immigrazione della Campania, e dalla nomina quale esponente laico della Consulta Episcopale Regionale per la Pastorale del Lavoro

Le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani in Provincia di Caserta, forti di una storia ricca di testimonianza sociale e cristiana, sono strutturate tradizionalmente attraverso una capillare rete di Circoli presenti sul territorio, con circa 5.000 iscritti.

Circoli, Nuclei, Recapiti e Sportelli, per oltre 100 strutture, sviluppano iniziative le più diverse, in settori molto articolati che vanno dalla promozione e dalla formazione sociale, alla proposta di forme autorganizzate di presenza civile e politica sul territorio.

Le Acli, impegnate su molteplici tematiche sociali e culturali, da quelle tipiche del Patronato a quelle dell’Unione sportiva, della Lega consumatori, delle Acli Terra, dell’Emigrazione ed immigrazione e dell’UNASP, promuovono una infinita quantità di servizi e di processi organizzativi sul territorio per rispondere a domande, oltre che di formazione, anche di cooperazione, di associazionismo specifico e di volontariato, associando attraverso queste iniziative altri 5.000 iscritti che si tesserano alle Associazioni Specifiche e Professionali.

Tra le esperienze più recenti quelle dei Centri turistici, che promuovono turismo sociale e solidale, e quelle dell’Associazione Anni verdi, su problematiche ambientali e su iniziative formative che promuovono la cultura della tutela dell’ambiente, e, non di meno, la neonata Federazione dei pensionati che, a sua volta, annovera circa 1.500 iscritti.

Particolarmente qualificato è il contributo di idee ed iniziative assicurato alle ACLI di Caserta dal Coordinamento Donne, un patrimonio storico che conferma la promozione di veri e propri “luoghi delle donne” capaci di rielaborare le tematiche e le strategie complessive delle ACLI in un’ottica di forte democrazia partecipativa e di responsabilità sistemica.

Non di meno Gioventù Aclista, attraverso appropriate iniziative di educazione e formazione alla politica, all’impegno civile ed alla cittadinanza attiva, concorre al rinnovamento costante del movimento.


Manifesto programmatico

In 60 anni le ACLI di Caserta sono cresciute costantemente, hanno sempre più articolato e qualificato le forme della loro presenza sul territorio; sono oggi radicate in modi differenti rispetto allo schema più tradizionale, ma sempre capaci di esprimere una interlocuzione molto incisiva nel contesto sociale, nelle relazioni istituzionali e politiche, nella comunità ecclesiale.

La condizione di questo dato di forza organizzativo risiede in primo luogo nello spirito di militanza e di impegno di numerosi dirigenti, particolarmente a livello locale, e di uomini e donne che, attraverso le più disparate forme di presenza nei circoli tradizionali, negli spazi più diversi del volontariato, nella promozione sociale, nei servizi alle persone, non hanno mai perso il filo di valori radicali che li lega alle ACLI, mettendo in campo una passione forte per il cambiamento ed una grande tensione morale nella ricerca di soluzioni da trovare ai problemi e alle domande della gente.

Quello che dovremmo ricercare oggi è la costruzione di una rete di democrazia civile, che si struttura progressivamente, contro l’attuale disarticolazione di tanti e diversi soggetti associativi e sociali, come una forma permanente della voglia di espressione e di protagonismo di tutti gli attori civili e sociali, democratici e riformisti.

In questa rete dovrebbero convergere le progettualità più differenti e una parte delle numerose iniziative sociali, politiche e culturali, organizzate e non, autonome dai partiti, ma aperte al rilancio di un dialogo politico permanente, per un confronto progettuale e programmatico continuo, per rimettere in campo la centralità della pace, del valore del lavoro e della sua dignità per le persone, di un welfare della cittadinanza, di politiche per il Mezzogiorno aggiornate ed in grado di liberare tutte le potenzialità inespresse anche della nostra Provincia.

Penso in pratica una sorta di “Forum della società” civile per costruire un percorso inclusivo, leggermente istituzionalizzato, libero da tentazioni egemoniche, senza pretese di cooptazione, ma come campo di progettualità sociale, di confronto e interlocuzione.

Le Acli dovrebbero in questa direzione dare un contributo forte di proposta e di presenza per qualificare il processo con i segni delle loro peculiari fedeltà, delle radici e del futuro, alla Chiesa, al lavoro, alla democrazia.
Michele Zannini

PROGRAMMA MANIFESTAZIONE

Caserta, Aula Consiliare dell’Amministrazione Provinciale, Corso Trieste, sabato 19 novembre 2005, ore 16,00

Saluti:
S.E. Carlo Schilardi
Prefetto di Caserta

On. Sandro de Franciscis
Presidente della Provincia di Caserta

Dott. Luigi Falco
Sindaco di Caserta

Eleonora Cavallaro
Presidente Regionale ACLI Campania




Interventi:

Dalle radici… il futuro
Michele Zannini Presidente Provinciale ACLI Caserta

Le ACLI delle origini
On. Elio Rosati Fondatore ACLI Caserta

60 anni di Storia e di Storie.
Michele Diglio Ex Presidente Provinciale ACLI

Le ACLI di Via Daniele
Pasquale Sarnelli Ex Dirigente Provinciale ACLI
Testimonianze:

Vittorio Guida Segretario Generale CISL Caserta

Michele Colamonici Segretario Generale CGIL Caserta

Antonio Farinari Segretario Generale UIL Caserta

Raffaele Marrandino Presidente Provinciale Coldiretti Caserta

Giuseppe Ilardi Presidente Comitato Prov. INPS Caserta


Conclude:

Luigi Bobba Presidente Nazionale ACLI


Presiede:
Camillo Monti Vice Presidente Nazionale ACLI






Con la parola e la benedizione di S.E. Mons. Raffaele Nogaro Vescovo di Caserta

mons. Bregantini: REAGIRE, operando precise scelte coraggiose


Pubblichiamo il comunicato del Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, dopo l’efferato delitto nei confronti dell’On. Francesco FORTUGNO.

Proprio mentre la Diocesi tutta, in una serata memorabile per partecipazione e luce, celebrava l’inizio del suo CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANO segno di riconciliazion e nel sangue del Cristo “versato per amore” in luoghi dove tanto sangue è stato versato, è giunta la notizia della barbara uccisione dell’On. Francesco FORTUGNO, il cui sangue si aggiunge al tanto sangue già sparso in questa terra.

1. - La tragedia che ha colpito questa famiglia, cui va la nostra affettuosissima solidarietà per lo spessore umano e politico del loro congiunto, unito ad una preziosa amabilità umana , è di una valenza negativa enorme.
E’ paragonabile, per la Locride, ai più gravi delitti della mafia in Sicilia.
Esprimiamo perciò subito una netta, ferma, implacabile condanna per chi ha eseguito il delitto e per chi lo ha comandato.
Un delitto che può essere letto così
La ‘ndrangheta vuole dominare e sottomettere la politica, perché sia strumento docile e succube ai suoi enormi interessi economici.
La ‘ndrangheta cerca perciò di spezzare i legami tra la gente e la classe politica, per ricondurlia sé, perché solo così possa meglio dominare e piegare entrambi.
La ‘ndrangheta lancia nel contempo a tutti noi un macabro messaggio di umiliazione social e, per intimorire e paralizzare ogni altra azione di bene e di sviluppo.
2. - Se questa è la realtà proprio questo orribile fatto ci spinge a REAGIRE, operando precise scelte coraggiose:
Ridare speranza, raccogliendo la forte indignazione che sale al cielo dal cuore ferito di tutti gli uomini e donne di buona volontà.
accrescere la stima per la vita e l’impegno della classe politica, chiedendo ad essa di starvicino alla gente, ascoltare, capire, intrecciarsi con le loro attese e speranze.
attuare una forte, vasta e decisa purificazione etica, in tutti gli ambienti.
3. - Di fronte a tutto questo, ci impegniamo a quelle tre scelte che già il santo Vescovo don Tonino Bello aveva attuato ed indicato, cioè annunciare, denunciare, rinunciare:
mantenere vigili le coscienze, di fronte ad ogni male, anche piccolo, chiedendo a tutti, sacerdoti e laici, di essere coraggiosi e consequenziali anche fino al martirio;
pregare sempre di più, specie davanti all’Eucarestia, in un’adorazione che abitui ed alle n i tutti noi, specie i giovani, ad adorare solo e soltanto la grandezza di Dio, senza mai piegare il capo di fronte al male e di fronte agli altri idoli, per non essere succubi dei prepotenti e così trasformare la notte del dolore in luce pasquale;
digiunare per la conversione dei delinquenti. Non sembri fuori luogo questa proposta . Ma è la più efficace forma di non- vioenza , che da sempre le coscienze coraggiose hanno attuato, per risvegliare le coscienze dei deboli, allenandoci così ad un’etica di speranza e di coraggio.
4. - Ma nello stesso tempo, è necessario che lo Stato, cioè la coscienza di chi ci guida e ci governa prenda seriamente a cuore il CASO CALABRIA, che finora è stato non solo sottovalutato ma soprattutto dimenticato.
Occorrono indagini più intelligenti ed organizzate, per scovare assolutamente i colpevoli e d assicurarli alla giustizia e alla gogna di tutti. Chi fa il male deve essere umiliato nel suo falso “onore” perché ritrovi la forza di cambiare.
Se occorre la zona deve essere militarizzata, perché i colpevoli sentano la forza delloStato.
La Guardia di Finanza deve poter seguire, con tutti i mezzi più raffinati e moderni, il crescere dei circuiti economici, come gli appalti, le costruzioni, i giri del denaro, l’arroganza dell’usura, il gioco interessato e spesso miope delle banche...
E’ il denaro che interessa alla ‘ndrangheta.
E perciò. oltre alla purificazione etica, occorre una forte purificazione economica.

5. - Infine, facciamo appello alla giustizia di Dio, giustizia certa, che insegue con determinazionei passi, tristissimi, degli uccisori e di chi ha ordinato questo infame delitto, chiarissimo per le sue palesi modalità mafiose.
Chi ha fatto il male, dice la Bibbia, lo paga sempre. Sempre!
Ne siamo certi e lo diciamo pubblicamente, perché si fermi questa catena assurda di violazione della sacralità della vita umana.

Co n lacrime amare, annunciamo ancora la bellezza della vita con rigenerato coraggio, dono dello Spirito che sempre ci consola e tutto sa rinnovare, perché con il lavoro e le imprese, anche la faccia della Locride, così insanguinata, eppure così bella, cammini fiduciosa sulle strade del coraggio nel suo futuro.

Locri, 17 ottobre 2005
+ p. GianCarlo Maria BREGANTINI
Vescovo

Anche dalla provincia di Caserta mobilitazione per la Marcia antimafia di Locri.


Agnese Ginocchio cantautrice per la Pace di Caserta,membro di Pax Christi movimento internazionale
per la Pace ,amica e collaboratrice delle Acli e aderente al comitato provinciale Libera contro tutte le mafie,
impegnata da tempo attraverso le sue canzoni dal genere impegnato per la diffusione di una cultura di pace,
nonviolenza e legalità che diffonde nel territorio e nelle scuole , ha partecipato alla marcia nazionale per la
legalità a Locri il 4 Novembre scorso insieme ai giovani delle Acli guidati dal segretario nazionale Gianluca Budano e al presidente provinciale di Napoli Pasquale Orlando,
figura di spicco impegnata nel Sociale per la Pace e la Legalità ,aderendo così all'appello lanciato dal sindaco
Iervolino di Napoli e Catizone di Cosenza.Dalla provincia di Caserta oltre alla cantante per la Pace Ginocchio
presente anche il gonfalone della città di Santa Maria Capua Vetere ,con la presenza dell' assessore alla Pace
e alle politiche sociali Edgardo Olimpo.Sul palco si sono susseguiti i saluti del sindaco Iervolino,di Cosenza,di Locri,
del presidente Di Palma,delle istituzioni,del vescovo antimafia della diocesi di Locri Gerace mons. Bregantini .
Lanciati forti messaggi e slogan antimafia dei giovani delle scuole e messaggi di solidarietà alla famiglia dell'on.
Francesco Fortugno ucciso dalla ndrangheta .Forte e incisivo è stato l'intervento di D.Luigi Ciotti presidente nazionale
dell'associazione Libera contro le mafie.La manifestazione è terminata proprio con l'intervento-testimonianza musicale
per la Pace e la legalità della Ginocchio ,con una sua canzone dedicata ai 10 anni della fondazione di "Libera
contro tutte le mafie" .Si ricorda che la cantautrice per la pace Agnese Ginocchio di origine casertana ,è stata presente
e cantato in diversemanifestazioni e marce in tema di Pace e Legalità anche nel nostro territorio napoletano.Il suo sito
è: www.agneseginocchio.it

SALVIAMO LA LEGGE SUI BENI CONFISCATI ALLE MAFIE!!



La legge Rognoni - La Torre, che consente da oltre vent’anni di aggredire le ricchezze accumulate dalle mafie nel nostro Paese, è in pericolo. Rischia di essere approvato dal Parlamento, infatti, un disegno di legge che tra i molti aspetti discutibili prevede la possibilità di revisione, senza limiti di tempo e su richiesta di chiunque sia titolare di un “interesse giuridicamente riconosciuto”, dei provvedimenti definitivi di confisca. In nome di un malinteso garantismo, insomma, si compromettono definitivamente il lavoro e l’impegno di quanti, dalle forze dell’ordine alla magistratura, dalle associazioni alle cooperative sociali, sono oggi impegnati nella difficilissima opera di individuazione e riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Nessun provvedimento di confisca, di fatto, sarà mai definitivo. Nessuna assegnazione di beni confiscati avrà un futuro certo. Altri avrebbero potuto essere gli strumenti con cui risarcire, anche dal punto di vista economico, eventuali vittime di errori giudiziari, sempre possibili, nell’iter che va dal sequestro preventivo dei beni alla loro definitiva confisca. Se dovesse essere approvato, invece, quanto previsto dal comma 1 lettera “m” dell’art. 3 del disegno di legge AC 5362 recante “Delega al Governo per il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali”, tutti i beni confiscati (dai terreni coltivati da coraggiose cooperative di giovani agli immobili trasformati in sedi di servizi sociali o in caserme delle forze dell’ordine, solo per fare alcuni esempi) finirebbero in un limbo di assoluta incertezza. Ovvero esattamente il contrario di quanto sarebbe necessario oggi. Le mafie, infatti, hanno da tempo affinato i meccanismi con cui riciclano i proventi delle loro attività illecite e nel nostro Paese si registra, negli ultimi anni, una consistente flessione del numero di beni confiscati. Una situazione che richiede normative efficaci e scelte concrete in grado di far crescere la fiducia di chi è impegnato ogni giorno nella lotta alle mafie. E’ per queste ragioni che l’associazione Libera (che raccoglie più di 1200 associazioni nazionali e locali, scuole, cooperative) e i sottoscritti familiari delle vittime delle mafie, attraverso questo appello, chiedono un serio e approfondito ripensamento, in sede di dibattito parlamentare, del disegno di legge delega AC 5362, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di revisione dei provvedimenti definitivi di confisca, affinchè deputati e senatori di tutte le forze politiche sappiano trovare la giusta misura, il corretto equilibrio tra la tutela dei diritti di chi subisce i provvedimenti di confisca dei beni e la necessità di sottrarre alle organizzazioni mafiose gli immensi patrimoni che accumulano ogni anno, nell’illegalità e nel sangue. Trasformando questi beni, come sta avvenendo faticosamente oggi, in segni tangibili di legalità e giustizia.

Per aderire all’appello:
email: libera@libera.it
Tel. 06/69770301
Fax 06/6783559

Hanno gia' aderito:

Luigi Ciotti
Giuseppina La Torre
Rita Borsellino
Giovanni Impastato
Claudia Loi
Edna Cosina
Daniela Marcone
Viviana Matrangola
Debora Cartisano
Margherita Asta
Maddalena Rostagno
Monica Rostagno
Elisabetta Roveri
Dario Montana
Paolo Siani
Stefania Grasso
Angela Grasso
Le coperative e le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia:
Associazione Casa dei Giovani
Coop. Lavoro e Non Solo
Coop. NoE
Coop. Placido Rizzotto
Coop. Valle del Marro
I dipendenti della Calcestruzzi Ericina (azienda confiscata alla mafia nella provincia di trapani)
All’appello hanno inoltre aderito molte associazioni nazionali: Arci, Associazione italiana per l’agricoltura biologica, Avviso Pubblico. Regioni e enti locali per la formazione civile contro le mafie, Antigone, Associazione Beati costruttori di pace, Associazione Rete Fattorie sociali, Auser, Centro turistico giovanile, CGIL, Cipax, CISL, Conapi, Consorzio italiano di solidarietà, Conferenza nazionale volontariato e Giustizia, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza, Federazione nazionale Giovani Comunisti, Federazione antiracket e antiusura italiana, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione universitaria cattolica italiana, Gruppo Alce Nero Mielizia, Gruppo Abele, Legambiente, Magistratura democratica, Mutua Studentesca, Psichiatria democratica, Pax Christi Italia, Peace Games, Sinistra Giovanile, Silp Cgil, Tavola della Pace, UIL, Unione italiana sport per tutti, Unione nazionale salute mentale, Unione sportiva Acli.
Hanno fatto sentire il loro sostegno anche gli enti locali impegnati nella gestione di beni confiscati: il Consorzio Sviluppo e Legalità della provincia di Palermo, che raccoglie i comuni di Corleone, San Giuseppe Jato, Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, Roccamena, San Cipirello, Altofonte, il Consorzio Sole – Cammini di legalità della Provincia di Napoli, che raccoglie i Comuni di Marano, Pomigliano d’Arco, Giugliano in Campania, Casalnuovo, Portici, Pollena Trocchia, Castellammare di Stabia, San Giorgio a Cremano, Afragola, il presidente della Regione Puglia, i sindaci di Alcamo, Colle Val d’Elsa, Bologna, Ottaviano, Favara, Palma di Montechiaro, Pianoro, Mesagne, Martignano, Siculiana, Capraia e Limite, Partinico.
E ancora scuole, circoli didattici, singoli insegnanti, magistrati, tantissimi cittadini e cittadine che hanno voluto sostenere le proposte di Libera

lunedì, novembre 14, 2005

LE ACLI CHIEDONO LA VERITA' SU FALLUJAH

Con la Tavola della Pace, oggi pomeriggio, alle 16.00, davanti all’ambasciata americana di Roma
Le Associazioni cristiane lavoratori italiani aderiscono, con la Tavola della Pace, all’iniziativa pacifista che si svolgerà oggi pomeriggio, alle ore 16.00, davanti all’ambasciata americana di Roma.

Le Acli si uniscono, in questo modo, all’appello lanciato da numerose organizzazioni per chiedere verità e giustizia su Fallujah, all’indomani delle scioccanti immagini mostrate dall’inchiesta di RaiNews24 sull’utilizzo del fosforo bianco nella guerra in Iraq.

domenica, novembre 13, 2005

Due milioni 800 mila immigrati in Italia. Il Rapporto Caritas 2005



Due milioni e 800 mila: questo il numero dei soggiornanti stranieri, regolari, in Italia (il 4,8% della popolazione), rilevato dalla Caritas nel suo Dossier statistico per il 2005. Nell'Ue il nostro paese viene solo dopo Germania (7,3 milioni di immigrati) e Francia (3,5 milioni), ed è alla pari di Spagna e Gran Bretagna. La 15a edizione del Rapporto è stata presentata questa mattina è reca il titolo “Immigrazione e globalizzazione”, a suggerire come l’immigrazione sia "un potente fattore di cambiamento e di sviluppo nel mondo" e come gli immigrati siano "i promotori di una globalizzazione più umana”. La stima delle presenze regolari è basata sui dati del Ministero dell’Interno (ultimo aggiornamento al 31 agosto 2004), dei visti rilasciati dal Ministero degli Affari Esteri, dei figli nati in Italia da genitori stranieri nel 2004.

E' la provincia di Roma a detenere il record di presenze straniere (340.000). Segue Milano con 300.000; con 100.000 troviamo Torino e Brescia e con 50-70 mila seguono Padova, Treviso, Verona, Bergamo, Modena, Firenze, Napoli. I motivi del soggiorno confermano un netto desiderio di inserimento stabile (9 immigrati su 10 sono in Italia per lavoro o per ricongiungimento familiare). L’immigrazione è più concentrata nel Nord (59% della presenza immigrata), è mediamente presente nel Centro (27%) e si riduce nel Mezzogiorno (14%).

Il 2004 è stato un anno di afflusso medio con 131 mila ingressi stabili: 32.000 per lavoro (oltre a 45.000 stagionali extracomunitari e 32.000 neocomunitari), 87.000 per motivi familiari, 6.000 per motivi religiosi, 5.000 per studi universitari e meno di 1.000 per residenza elettiva.

Per motivi di lavoro arrivano soprattutto i rumeni (40% dei
visti) e quindi, molto distanziati, Albania, Marocco e Polonia, ciascuno con quote tra il 15% e il 10%. I ricongiungimenti familiari vedono saldamente in testa il Marocco e l’Albania (ciascun paese con 13.000 visti), seguiti da Romania (8.000), Cina (7.000) e, con 3.000 visti, India, Ucraina, Serbia-Montenegro, Bangladesh e Macedonia. Per gli universitari si è verificata una lieve ripresa, come si rileva dal numero di visti rilasciati loro nel 2004 (4.747), anche se l’Italia è ancora in ritardo nella realizzazione del diritto internazionale agli studi rispetto a quanto avviene in altri paesi.

Nel 2005 la quota ufficiale di nuovi lavoratori è stata di 179.000.

Per quanto riguarda i flussi irregolari, il Dossier Caritas/Migrantes, evidenzia come il mare abbia fatto da sfondo a molte tragedie. Ad essere interessate sono ormai quasi esclusivamente le coste siciliane e non più quelle calabresi e pugliesi. I paesi maggiormente coinvolti sono quelli africani (Egitto, Corno d’Africa, Sudan, Sierra Leone, Burkina Faso, Nigeria) e mediorientali, ma sono rappresentati anche paesi lontani come Bangladesh e Pakistan.

Rispetto allo scorso anno, è pressoché rimasto invariato il numero delle persone che hanno ricevuto un provvedimento di allontanamento dall’Italia (circa 105.000); tuttavia è leggermente diminuita la quota di chi è effettivamente rimpatriato (è il 56,8% contro il 61,6% del 2003). Un freno alla tempestività dell’esecuzione delle misure di allontanamento può essere stato determinato dalla modifica legislativa, resa necessaria dall’intervento con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi gli allontanamenti dall’Italia effettuati prima della loro convalida giudiziaria.

“Nella nostra epoca – si legge nel Rapporto - le migrazioni sono andate aumentando in maniera considerevole perché sono una tra le più significative espressioni del mondo globalizzato. Per l’Italia gli immigrati sono una risorsa soprattutto dal punto di vista demografico e occupazionale: grazie ad essi la popolazione non diminuisce e si aggiunge una quota di forza lavoro suppletiva indispensabile in diversi settori. Si tratta, perciò, di una opportunità piuttosto che di una minaccia al nostro benessere, alla nostra cultura, alle nostre istituzioni e al nostro senso religioso”.

“In diversi ambiti e a vari livelli – continua - è avvenuto uno scambio fruttuoso tra immigrati e società italiana, purtroppo non sempre favorito dalle leggi. Oggi è tempo di arrivare a una politica matura che, riflettendo meglio su obiettivi e modalità operative, renda meno complesse e più praticabili le vie legali dell’immigrazione. Considerato che le disfunzioni costano molto in termini umani e finanziari, si deve avere il coraggio di intervenire non solo a livello amministrativo ma anche a livello legislativo, ad esempio aprendosi a nuove vie come il permesso di soggiorno per la ricerca del posto di lavoro, così come auspica anche il recente Libro Verde dell’Ue”. Per Caritas/Migrantes, “la questione di fondo consiste nel considerare l’immigrato come un nuovo cittadino, parte essenziale dell’Italia di oggi e soprattutto di quella di domani, sempre più caratterizzata da una globalizzazione interculturale.


(www.rassegna.it, 27 ottobre 2005)

speciale previdenza complementare

La Previdenza Complementare
una scelta per il tuo futuro




Che cos'è
Perché se ne parla
Il TFR e la scelta dei fondi
Problemi e criticità
I tre pilastri
Glossario



Che cos'è

Con l'espressione "Previdenza complementare" si definisce un sistema normativo finalizzato a regolamentare la raccolta, e la gestione, di somme di denaro prelevate dal reddito dei lavoratori, sia dipendenti, sia autonomi, con l'obiettivo di costituire una seconda pensione, che faccia, per così dire, "da complemento" alla pensione "di base", erogata dai regimi pensionistici obbligatori come l'Inps o l'Inpdap.

Perché se ne parla

Dal prossimo 1° gennaio, i lavoratori dipendenti saranno chiamati ad operare una scelta tra la conservazione del Tfr secondo il metodo tradizionale, o la sua destinazione ad un "Fondo di previdenza complementare".
Si tratta di una scelta non facile ma necessaria - perché imposta da un Decreto legislativo - che è bene affrontare con la dovuta preparazione, per evitare di scegliere male o, forse peggio, di non scegliere affatto, perché in questo caso il Decreto prevede che il "silenzio" del lavoratore venga interpretato comunque come una scelta.

L'importanza della previdenza complementare si è venuta affermando in particolare dopo la Riforma Dini, attuata nel 1995, che ha introdotto un nuovo sistema di calcolo della pensione, denominato "contributivo", dal quale deriva, tra l'altro, la riduzione del "tasso di sostituzione" della pensione "di base", le cui proiezioni, esposte nella scheda che segue, presentano elementi di criticità già prima della metà del secolo presente. Tale riduzione rende così necessaria una seconda pensione, detta appunto "pensione complementare", finalizzata a riequilibrare il livello complessivo del reddito del pensionato.

Tabella dei tassi di sotituzione previsti in futuro

A tutt'oggi la Previdenza complementare ha trovato scarsa diffusione nel nostro Paese, come evidenziano i dati esposti nella successiva scheda, dai quali emerge come solo il 13-14% dei lavoratori ne sia attualmente interessato.
Tabella di diffusione dei Fondi pensione

Con l'intento di rilanciare tale forma previdenziale, lo scorso anno il Parlamento ha approvato la legge n. 243, che delega, tra l'altro, il Governo ad emanare un Decreto legislativo entro il 6 ottobre 2005, volto a stimolare la diffusione della "Previdenza complementare", soprattutto tramite la designazione delle somme solitamente accantonate a titolo di Tfr. In particolare i lavoratori avranno 6 mesi di tempo per decidere se conservare il Tfr "maturando", cioè futuro, secondo il metodo tradizionale, oppure se destinare ad un Fondo di previdenza complementare la somma ad esso equivalente. La legge prevede esplicitamente che il lavoratore debba comunicare al datore di lavoro la sua intenzione; se il lavoratore non si esprimerà, tale comportamento verrà inteso, secondo la legge, come volontà di destinare comunque il Tfr futuro ad un Fondo pensione complementare.

Il TFR e la scelta dei fondi

Per manifestare la propria intenzione, il lavoratore dovrà consegnare una dichiarazione scritta al proprio datore di lavoro, il quale non potrà far altro che prenderne atto.
Se il lavoratore chiederà di lasciare il Tfr "dove si trova" nulla cambierà; se invece chiederà di devolvere il proprio Tfr ad un determinato Fondo pensione, il datore di lavoro dovrà trasferire l'equivalente somma di denaro al Fondo prescelto.
Ma cosa accadrà se il lavoratore lascerà trascorre i 6 mesi senza trasmettere al proprio datore di lavoro alcuna dichiarazione scritta? In tal caso la legge prevede che l'equivalente del Tfr futuro vada trasferito ad un Fondo pensione: ma a quale Fondo, se il lavoratore non si sarà precedentemente espresso?
A questo proposito, le Parti sociali hanno indicato al Governo la loro preferenza per la destinazione del Tfr dei lavoratori "silenti" a un Fondo negoziale, ove esso sia stato costituito. In assenza di tale tipologia di Fondo, ed in mancanza di altri accordi tra le parti, il TFR sarà trasferito presso il Fondo residuale, gestito dall'Inps.
La scelta del lavoratore non sarà facile. Districarsi tra Fondi chiusi, Fondi aperti, Forme pensionistiche individuali, Fondi a contribuzione definita e Fondi a prestazione definita, richiede una adeguata informazione.

Problemi e criticità

L'informazione riveste forse il problema principale per i lavoratori, che saranno frastornati da messaggi pubblicitari, spesso promossi da soggetti non sempre orientati a promuoverne gli interessi.
In questo contesto la legge detta precise norme in tema di vigilanza sulla gestione dei denari destinati alla Previdenza complementare. Evitare che i lavoratori, dopo avere risparmiato per tutta la vita, si ritrovino con "le mani vuote", è infatti uno degli obiettivi principali del complesso normativo, che attribuisce la funzione della vigilanza del sistema alla Covip (Commissione di vigilanza sui Fondi pensione).
Dal punto di vista della disciplina fiscale, la Previdenza complementare è interessata da tre fasi distinte: la fase dell'accumulo del capitale, cioè dei versamenti contributivi; la fase della gestione del capitale, cioè dei rendimenti via via maturati; la fase, infine, della erogazione delle prestazioni.
La bozza di Decreto legislativo varata dal Governo prevede in proposito l'esenzione della contribuzione entro il limite annuo di ? 5.164,57: si sarebbe potuto osare di più, operando almeno un'esenzione in misura percentuale oltre tale limite.
Ponendosi in linea con gli orientamenti dettati in sede di Unione europea, si sarebbe anche potuto rendere esenti da tassazione i rendimenti maturati dai Fondi, sui quali viene invece fatta gravare un'aliquota impositiva dell'11%.
Con riferimento infine alle prestazioni, viene prevista un'aliquota nella misura del 15%, con ulteriore riduzione progressiva per anzianità contributive superiori a 15 anni. Si tratta di un criterio "generoso", che potrebbe apparire più equo se allineato alle ordinarie aliquote Irpef vigenti per i redditi assimilati ai redditi da lavoro.
Evidenti ragioni di contenimento del Bilancio pubblico hanno indotto il Governo a "fare cassa" nel breve periodo, compensando in parte i prelievi fiscali sui rendimenti con la promessa di una aliquota decisamente più favorevole sulle prestazioni, il cui effetto sostanziale è tuttavia rinviato nel tempo, senza garantire, tra l'altro, che un inasprimento fiscale sulle prestazioni non venga disposto in futuro.
Tra i numerosi problemi merita di essere inoltre segnalata la questione delle cosiddette "misure compensative", vissuta con particolare intensità dalle imprese, soprattutto da quelle piccole e medie, che non potranno più limitarsi all'accantonamento "virtuale" del TFR, ma dovranno versarlo periodicamente ai Fondi pensione, registrando di conseguenza un aggravio nel costo del lavoro. Le misure predisposte dal Governo non soddisfano le imprese, che hanno chiesto esplicitamente garanzie di accesso agevolato al credito, senza tuttavia trovare il consenso del sistema bancario. Il problema, ove irrisolto, rischia di provocare situazioni di paralisi, soprattutto in aree produttive scarsamente sindacalizzate, dove i lavoratori, magari precari ed extracomunitari, più esposti a ricatti e pressioni, possono essere indotti a "lasciare il TFR dove si trova", compromettendo così il proprio futuro pensionistico.

I tre pilastri

Anche in Italia, come avviene già da tempo in altri Paesi, avremo dunque un moderno sistema di Previdenza complementare?
Nel settore bancario ed assicurativo in particolare c'è molta attesa, soprattutto perché se tutti i lavoratori dipendenti dovessero optare per la Previdenza complementare, ogni anno finirebbe sui mercati finanziari una massa monetaria che si ritiene compresa tra i 13 e i 15 miliardi di ?. Se da un lato è vero che tale cifra non sarà raggiunta nei primi anni, è pur vero che fin dal primo anno si ipotizza una somma, pur ragguardevole, compresa tra i 4 e i 7 miliardi di ?.
Si ha la sensazione di essere dunque all'inizio della costruzione della nuova "Casa della previdenza", che si vuole sempre più costruita su "TRE PILASTRI": il primo, gestito "a ripartizione" per la pensione "di base", e gli altri due, gestiti "a capitalizzazione": uno per la pensione complementare "su base negoziale", l'altro finalizzato alla previdenza "personalizzata", alla quale, chi potrà, destinerà ulteriori quote di risparmio.



In questa prospettiva il futuro pensionistico andrà pensato sempre meno come un "qualcosa di dovuto", ma sempre più come un "qualcosa di costruito". Si tratta di una costruzione da operare giorno per giorno, nel corso dell'intera vita lavorativa, confrontandosi con il mercato dei capitali con competenza, e nella prudente consapevolezza che i risparmi accantonati dovranno continuare ad essere gestiti secondo finalità previdenziali, e non certo speculative.
Dunque non c'è più tempo da perdere, perché ogni anno che passa sul mercato dei capitali non si recupera più, e i giovani che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 hanno già perso, e non certo per colpa loro, almeno 10 anni di risparmi previdenziali, di cui si accorgeranno amaramente quando andranno in pensione.

[Documento aggiornato al 6 settembre 2005]

Glossario

Tfr (Trattamento di fine rapporto) - In base all'art.2120 del Codice civile, in caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, è dovuto al lavoratore il Tfr, calcolato accantonando per ogni anno di servizio un determinato importo, sostanzialmente pari ad una mensilità di retribuzione annua. Ogni anno, l'importo maturato viene incrementato, secondo un meccanismo di rivalutazione automatica, in modo da evitare, o ridurre, la perdita di valore, nel tempo, della somma via via accantonata.

Pensione di base - E' la pensione erogata dall'Inps, dall'Inpdap, o da uno qualsiasi degli altri Istituti previdenziali pubblici che oggi erogano le pensioni. Viene definita "di base" per distinguerla dalla pensione complementare, che eroga la seconda pensione.

Fondo chiuso o negoziale - E' istituito in base ad un accordo contrattuale tra rappresentanze dei datori di lavoro e dei lavoratori; può essere costituito come Associazione o come Fondazione.

Fondo aperto - E' costituito da una società abilitata alla gestione del risparmio (Istituto bancario, Compagnia di assicurazione) Fondi a contribuzione definita - Fondi pensione in cui è certa la misura della contribuzione, la cui entità è determinata dalle fonti istitutive.

Fondi a prestazione definita - Fondi in cui il livello della prestazione viene predefinito in rapporto al reddito del lavoratore, adeguando di volta in volta la misura della contribuzione al perseguimento di tale obiettivo.

FIP o PIP - Forme pensionistiche individuali, o Piani individuali di pensione. Si tratta di forme di previdenza attuate mediante l'adesione individuale a contratti di assicurazione sulla vita.

Fondi preesistenti - Fondi istituiti prima dell'entrata in vigore del Decreto legislativo 124/93, varato in applicazione della delega dettata dall'art.3 della Legge 421/92 ("Riforma Amato").

Covip - Commissione di vigilanza sui fondi pensione, già istituita dal Decreto legislativo 124/93, e confermata dal Decreto legislativo emanato in applicazione della Legge 243/2004, ha il compito di perseguire la corretta e trasparente amministrazione e gestione dei Fondi per la funzionalità del sistema della previdenza complementare; ha personalità giuridica di diritto pubblico, ed è sottoposta alla vigilanza del Ministero del lavoro.

Sistema a capitalizzazione - Sistema di gestione del risparmio previdenziale, mediante investimenti sul mercato dei capitali. La possibilità di effettuare investimenti nell'arco di periodi temporali molto lunghi (25-35 anni), connessi alla durata della vita lavorativa, consente più facilmente di poter operare secondo logiche "prudenziali", orientando gli investimenti secondo piani di investimento bilanciato, in modo da garantirsi una maggiore sicurezza nel lungo periodo, evitando conseguentemente logiche meramente speculative, più orientate alla realizzazione di rendimenti elevati nel breve periodo, ma anche maggiormente esposte a rischiose perdite.

Sistema a ripartizione - Sistema mediante il quale la contribuzione prelevata dal reddito da lavoro viene immediatamente utilizzata per pagare i trattamenti pensionistici. Si chiama "a ripartizione" perché la contribuzione raccolta viene "ripartita", cioè suddivisa, sotto forma di prestazioni previdenziali.

Tasso di sostituzione - La misura percentuale della pensione in rapporto all'ultimo reddito da lavoro precedente la pensione