martedì, novembre 29, 2005

“Diritto alla comunicazione e alla conoscenza: risorse collettive per innovare il welfare”

Nella società dell’informazione e della conoscenza, la partecipazione sociale, la creazione di ricchezza ed il pieno svolgimento della cittadinanza dipendono sempre più dai processi comunicativi. È per questo che, nell’ambito di un progetto di innovazione del welfare socio-culturale, un posto particolare spetta alla libertà di informare e di essere informati di tutti i cittadini, al diritto di esprimersi liberamente, al diritto di accesso al sistema dei media, al diritto ad essere connessi alla rete in maniera interattiva, al diritto di usufruire della “risorsa comunicazione” in tutte le sue possibili forme. Libertà e diritti che il mondo delle istituzioni e della politica dovrebbero sostenere ed ampliare attraverso:

- - la garanzia dei diritti a comunicare ed informare oltre a quelli di accesso all’informazione, sviluppando una cittadinanza attiva della comunicazione;
- - una sussidiarietà ampliata alla produzione e diffusione dell’informazione e della comunicazione;
- - la creazione e il sostentamento di luoghi diffusivi di conversazione e scambio, aperti ai nuovi soggetti comunicativi.

Per fare questo riteniamo si debba operare attraverso cinque leve strategiche:

1. Un sistema multimediale pluralistico, aperto e sociale che garantisca non solo il pluralismo e l’assenza di posizioni di monopolio, ma anche la presenza di una serie di canali di accesso pubblico e di utilità sociale, e di emittenti comunitarie, di servizio e non profit sia a livello nazionale, sia locale.
2. Un servizio pubblico radiotelevisivo indipendente e di qualità che punti a munire i cittadini di strumenti per l’accreditamento sociale. E’ necessario, quindi, che il sistema pubblico garantisca una pluralità di voci al suo interno, valorizzi le competenze interne che rappresentano anch’esse una risorsa pubblica e, contemporaneamente, sviluppi contenuti sempre proiettati in avanti rispetto all’ orizzonte culturale dei pubblici, avviando inoltre un’analisi critica e consapevole dei dati di ascolto.
3. Possibilità e capacità di accesso agli strumenti della comunicazione digitale, telematica e mediata dal computer che non si esaurisca nella possibilità di connessione a internet anche attraverso luoghi pubblici, ma attraverso la diffusione della banda larga e delle nuove tecnologie wireless, grazie a garanzie di trasparenza nella governance della Rete, possibilità di offerta informativa, condivisione e scambio da parte di tutti i soggetti sociali.

4. Sostenerne il valore sociale e la dignità dell’editoria del terzo settore – che svolge un ruolo insostituibile per la democrazia e il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese - in quanto “prodotto editoriale” sociale e specifico, attraverso politiche di sostegno per la distribuzione e postalizzazione a costi convenzionati e la destinazione di una quota riservata di pubblicità istituzionale.

5. Un nuovo welfare della comunicazione, infine, non solo deve garantire spazi e tempi per la creazione dei saperi e la ricerca scientifica, per la formazione permanente e per la loro diffusione, ma deve garantire che questa conoscenza vada ad alimentare quello spazio comune che ne favorisca e difenda la diffusione invece che comprimerla e ridurla.

Per sottoscrivere l’appello è sufficiente inviare una mail a: forum@forumterzosettore.it.

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