venerdì, novembre 25, 2005

Le Acli di Napoli aderiscono allo sciopero generale contro la finanziaria 2006

L’associazione dei lavoratori cristiani chiede di tassare le rendite finanziarie per investire sulla famiglia e sulle politiche sociali

Napoli, 25 novembre 2005 – Le Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani di Napoli hanno aderito allo sciopero generale odierno, indetto dai sindacati confederali Cisl, Uil e Cgil per protestare contro la Legge finanziaria del 2006.

Da tempo le Acli di Napoli esprimono il loro giudizio negativo sulla manovra economica del governo giudicandola inadeguata ad affrontare i problemi reali del Paese, a partire dallo sviluppo del Mezzogiorno e dallo stato di crisi economica attraversato dalle famiglie. Le Acli di Napoli propongono, in particolare di tassare maggiormente le rendite finanziarie, specie quelle di consistenti proporzioni, di origine speculativa o frutto di operazioni a breve, per investire queste risorse in una riduzione consistente del costo del lavoro; propongono inoltre di investire sulla famiglia e sui bambini in modo strutturale e duraturo, non con misure “spot” di scarsa efficacia. Le Acli di Napoli giudicano ugualmente, inaccettabile la riduzione dei trasferimenti al Fondo nazionale delle politiche sociali.

“Le Acli di Napoli – afferma il presidente provinciale Pasquale Orlando - si uniscono alla protesta dei sindacati confederali e aderiamo convintamene allo sciopero per chiedere in impegno maggiore al governo in sede di approvazione della finanziaria per un reale sviluppo del Paese.”


Per comunicazioni: Michele M. Ippolito (responsabile comunicazione Acli Napoli) - 3403008340

2 commenti:

Anonimo ha detto...

i lavoratori non sono scomparsi ma sommersi dalla crisi e dall'indifferenza
Massimo Rispetto

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie