domenica, novembre 20, 2005

margherita: politiche sociali al sud

Sud: la Margherita riparte dalla Calabria A Lamezia la convention per il rilancio del Mezzogiorno. Duro attacco alla devolution. Loiero: “Il partito ha un forte legame con questa terra”



LAMEZIA TERME. "Il Sud non puo' piu' aspettare. Dalla Calabria proposte e risposte" e' il tema del convegno nazionale della Margherita in corso di svolgimento nell'Auditorium del Centro Agroalimentare di Lamezia Terme I lavori sono stati aperti da un lungo applauso in ricordo del Vice Presidente del Consiglio regionale, on. Franco Fortugno, assassinato a Locri dalla criminalita' organizzata il 16 ottobre scorso. L'intervento introduttivo e' stato del Coordinatore regionale per la Calabria, Franco Bruno mentre subito dopo hanno preso la parola il capogruppo della Margherita nel Consiglio regionale della Calabria Enzo Sculco, il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza, il responsabile nazionale della Margherita per il Mezzogiorno Riccardo Villari. "Cosa spinge oggi - ha detto tra l'altro Villari - centinaia e centinaia di persone ad essere qui? La nostra iniziativa non e' sufficiente a motivare tanta partecipazione; c'e' affetto per la famiglia Fortugno. La Margherita vuole ripartire dalla Calabria per discutere del Sud perche' essa rappresenta bellezze e potenzialita': infrastrutture da potenziare, area industriale, tutto cio' che la Calabria puo' diventare. E' un percorso che si concludera' con l'iniziativa di Milano, per contribuire ad elaborare un programma per il futuro del Paese". I lavori sono proseguiti con le tre tavole rotonde. Aprendo la tavola rotonda su "La questione meridionale e' anche questione sanitaria e sociale", il responsabile organizzativo della Margherita, Franco Marini, ha sottolineato che "guardando al Sud, dopo piu' di cento anni l'obiettivo di fare dell'Italia un Paese unito e' raggiunto in parte. L'illegalita' e le infrastrutture sono ancora il problema di un'Italia che si proietta in Europa. La politica - ha detto ancora Marini - puo' dire ancora qualcosa o e' solo il mercato che puo' risolvere questa questione? E' la politica lo strumento principale per risolvere questa contraddizione. Essa puo' dare una spinta potente alla coesione quando ha serieta' e competenze per andare avanti. Si puo' dividere l'azione della politica verso il Sud - ha proseguito l'on. Marini - in due cicli di spesa straorinaria: la spinta degli anni Cinquanta, soprattutto sul sistema idrico; con il ministro Pastore, tra il Sessanta e il Settanta, ci fu il contraddittorio sforzo di un'industrializzazione in cui si punto' su industrie di base: fu un errore storico. Poi, il tentativo serio dei governi di centrosinistra nel decennio passato: sulla base dell'idea di concertazione si creo' uno strumento capace di dare forte scossa e attivare l'autopropulsione allo sviluppo, uno strumento cancellato da questo governo". "Sono convinto - ha detto ancora Marini - che lo sforzo per la coesione del Paese nel quadro europeo deve essere il primo punto nel programma del centrosinistra". L'europarlamentare Alfonso Andria, eletto nella circoscrizione meridionale, ha messo in evidenza come "sulla questione sanitaria non e' certamente con venti diverse Sanita' che si risolvera' il problema. Sulla devolution - ha detto ancora - ci attende una grande civile battaglia. Il centrosinistra ha individuato un nuovo modello di welfare locale, restituendo centralita' alle persone, coniugando assistenza sociale e sanitaria con nuove opportuntia' per i giovani del Sud. Sull'occupazione - ha concluso - abbiamo dati sconcertanti sul sommerso: occorrono interventi piu' decisi. A livello europeo si sta cercando di dare piu' incisivita' a politiche di inclusione adeguate per dare risposte vincenti al Sud". Sulla finanziaria "dannosa per il Sud e per i giovani" e su altri temi si e' soffermato nel suo intervento Carmelo Barbagallo, della Uil. Per l'onorevole Rosy Bindi "la questione meridionale e' anche questione sociale. Vogliamo ribadire anche per il Sud e per la Calabria - ha detto - che per noi salute e politiche per la famiglia non sono una spesa, ma un investimento. Inoltre - ha proseguito - non c'e' sviluppo se non c'e' sicurezza: sappiamo bene che il tema della sicurezza incrocia in modo molto forte il settore sanitario dove circolano soldi, dove la sfida alla moralita' della gestione della politica e' ancora piu' forte. Che cosa manca alla Sanita' del Meridione? Non le eccellenze, non le professionalita', non la voglia di guardare al futuro; manca il sistema, la rete dei servizi, il funzionamento quotidiano. La Giunta Loiero anche attraverso l'assessore Lo Moro ha investito per riscattare questa carenza di capacita' di governo delle tante risorse di questa regione, per dare, attraverso la programmazione, risposte alla domanda di salute. Serve una sorta di intervento speciale per la Sanita' del Sud, con un fondo per la Sanita' del Sud, serve un intervento strutturale che riguardi soprattutto la formazione umana, quella capacita' di dare sistema. Proponiamo una revisione della redistribuzione del fondo nazionale, tenendo conto che c'e' rapporto stretto tra poverta' e salute, investimento verso il Sud da parte regioni del Nord. Quello che sta accadendo in questi giorni con la devolution e' in contraddizione con tutto cio': si rischia la cancellazione del sistema sanitario nazionale, che ci siano meno risorse per il Sud". "Vogliamo - ha detto ancora Rosy Bondi - che i calabresi si curino in Calabria, ma se queste prestazioni qui non ci sono nessuno puo' impedire a un calabrese di curarsi a Milano, come anche un lombardo deve poter scegliere di venirsi a curare qui". Sono poi intervenuti Willer Bordon, capogruppo della Margherita al Senato, Cristina De Luca dell'esecutivo nazionale della Margherita (che si e' soffermata sull'apporto delle reti di volontariato e del terzo settore allo sviluppo e alla maturazione di una coscienza critica), il dirigente nazionale delle Acli Pasquale Orlando, il segretario regionale della Cisl calabrese Luigi Sbarra, l'assessore regionale alla Sanita' Doris Lo Moro che ha sottolineato come "sulla Sanita' - ha detto tra l'altro - sono necessarie misure di salvaguardia contro le infiltrazioni della criminalita' organizzata". La seconda tavola rotonda e' stata dedicata a "I talenti del Sud". Il coordinatore, Ermete Realacci, ha sottolineato che l'Italia non puo' attendere che una risorsa come il Sud sia abbandonata: "In cinese - ha detto - la parola "crisi" e' fatta da due ideogrammi, uno significa pericolo, l'altro opportunita'. Sono sicuro - ha proseguito - che nei prossimi mesi ci troveremo di fronte a finte inaugurazioni di opere per le quali non ci sono le risorse, in una Calabria dove c'e' il problema dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria e della statale jonica. Legalita' significa lotta alla criminalita' organizzata. I territori devono avere la capacita' di costruire il loro futuro accompagnati da politiche governative che il governo non e' stato capace di mettere in campo. Occorre riconoscere la forza dei talenti del Sud per dare una risposta ai giovani, per scommettere sui punti di forza". Sono intervenuti, inoltre, il segretario della Uil calabrese Roberto Castagna, il responsabile nazionale di Piazza del lavoro Tonino Saladinoche ha ribadito come "la nostra e' un'esperienza iniziata in Calabria; siamo presenti a Roma e Milano e presto anche negli Usa dove c'e' un problema di reinserimento nel lavoro simile a quello della Calabria. In questi anni sono stati coinvolti centinaia di giovani".Il responsabile del settore studi della Margherita Francesco Saverio Garofani ha citato la parabola evangelica dei talenti: per diffidenza e paura il talento del Sud viene sotterrato. "I soldi - ha detto - sono stati dati, ma troppo spesso investiti in modo sbagliato. Come si puo' invertire la rotta? Da una parte lo Stato non puo' avere solo il volto delle forze dell'ordine, pur necessarie; dal basso, occorre fare squadra, creare sinergie, a cominciare da quello che e' possibile valorizzare subito: le risorse umane, una media di giovani superiore a quella nazionale, il mettere in rete scuola, universita', impresa. Ha concluso citando Beniamino Andreatta: il 9 giugno 1973 l'allora Rettore dell'Universita' della Calabria auspicava l'inserimento dell'ateneo nei circuiti nazionali e mondiali per cambiare la rotta. Dopo 30 anni il problema e' ancora attuale". Altri interventi sono stati quello del Presidente dei giovani imprenditori calabresi Maurizio Mauro e dell'europarlamentare Giovanni Procacci. Bisogna - ha detto tra l'altro quest'ultimo - recuperare la capacita' di tradurre idee, passioni e volonta' in politica, ripensare la globalizzazione dei processi e la coesione sociale". La terza tavola rotonda - "Il Sud come sviluppo" - e' stata coordinata dal Lamberto Dini. "Il declino italiano di questi anni causato dal governo di centrodestra - ha detto fra l'altro - si spiega anche con la disattenzione verso il Sud, perche' il potenziale dello sviluppo risiede nel Sud e non nel Nord. Se la riforma sulla devolution andasse in vigore allenterebbe la coesione sociale. Serve una terapia d'urto per il Mezzogiorno, sono necessari una politica di adeguamento delle dotazioni infrastrutturali, l'impegno per la legalita', l'adeguamento della burocrazia. Dobbiamo riprendere - ha concluso - la politica degli incentivi alle imprese principalmente nel Sud e adottare misure specifiche per il mercato del lavoro". I lavori sono proseguiti con altri interventi e con la tavola rotonda "Dal Sud, sviluppo contro la criminalita'" che e' stata introdotta da Francesco Rutelli e conclusa dal presidente della Giunta regionale Agazio Loiero

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