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sabato, maggio 30, 2009

Stamattina fiori sul luogo dove è morto Petru Birladeanu

Stamattina fiori sul luogo dove è morto Petru Birladeanu, il romeno rimasto ucciso da innocente nella sparatoria che si è verificata martedì sera a Napoli, zona Montesanto, Quartieri Spagnoli. Il giovane, che si guadagnava da vivere nei pressi della stazione della Cumana, si era trovato sulla traiettoria di alcune pallottole vaganti esplose durante quello che presumibilmente era uno scontro tra clan rivali, inquadrato nella faida che da tempo insanguina i Quartieri Spagnoli. Birladeanu si era precipitato all’interno della stazione insieme alla ragazza ma era già stato colpito: una pallottola gli si era conficcata sotto l’ascella, creando un foro inizialmente scambiato per una coltellata. Per lui non c’è stato nulla da fare.

La cerimonia c'è stata dopo una grande assemblea con tutte le comunità straniere e le associazioni di volontariato di Napoli con il Sindaco Rosa Russo Iervolino. Non aver paura, questo il messaggio emerso con forza. La città può far crescere solidarietà ed accoglienza.

Le ACLI di Napoli con il presidente Pasquale Orlando e le responsabili ACLI Colf Maria Laura Biscaglia e Anna Cristofaro erano lì a testimoniare il lavoro dell'associazione e la sfida educativa e sociale che le ACLI conducono per una città accogliente, sicura e giusta.

lunedì, febbraio 02, 2009

Napoli: "Spazio e tempo per l’inclusione sociale”, ultimi giorni per le iscrizioni.

“Spazio e tempo per l’inclusione sociale”, ultimi giorni per le iscrizioni.
Prende il via il 9 febbraio il progetto “Spazio e tempo per l’inclusione sociale”, finanziato dal Ministero del Lavoro e realizzato dalle ACLI di Napoli.
Il progetto si pone come obiettivo quello di offrire opportunità di socializzazione e di inclusione socio-lavorativa a donne immigrate impiegate nel lavoro di cura attraverso corsi di italiano e informatica, visite guidate, seminari specialistici sui temi del lavoro e dell’assistenza, e nel contempo offrire opportunità di socializzazione ed aggregazione agli anziani assistiti e alle loro famiglie.
L’idea da cui nasce il progetto è quella di aprire “spazi di socializzazione” per gli anziani che consentano alle assistenti familiari di trovare il tempo di svolgere un percorso di formazione, aggiornamento e socializzazione che contribuirà alla loro crescita professionale, stimolando e favorendo il processo di inclusione sociale.
Il percorso avrà una durata complessiva di 18 mesi e prenderà il via il 9 febbraio con il corso di italiano. Il progetto verrà realizzato presso il Circolo Acli Orizzonti di via Mariano Semmola, mentre le attività formative si svolgeranno sempre a Napoli presso l’Istituto De Nicola, via E. A. Mario.

Per informazioni chiamare al 081 5464924, oppure al 334 8575840.

martedì, giugno 24, 2008

Immigrati: regolarizzazione per chi lavora in Italia. Dopo 6 mesi ancora 700mila domande inevase

Immigrati: regolarizzazione per chi lavora in Italia
La chiedono le Acli a fronte di una situazione del decreto flussi oramai insostenibile. Dopo 6 mesi ancora 700mila domande inevase

Roma, 24 giugno 2008 - Una nuova regolarizzazione per i cittadini stranieri che dimostrino al 30 maggio di lavorare da almeno tre mesi in Italia. La chiedono ufficialmente al Governo le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani a fronte di una situazione paralizzata e insostenibile nella gestione delle pratiche legate all'ultimo decreto flussi. Dopo 6 mesi dalla presentazione delle domande, 700mila risultano quelle ancora inevase. Su oltre 740mila richieste di assunzioni, infatti, solo 67.627 sono state risolte. Di queste, oltre 25mila sarebbero state respinte (ma nessuna comunicazione è arrivata ai datori di lavoro), e poco più di 39mila avrebbero ricevuto il nulla osta all'assunzione, che però è ulteriormente condizionata al rilascio del visto d'ingresso da parte dei consolati italiani all'estero, dove gli immigrati sono costretti a recarsi 'fingendo' di non lavorare già in Italia, come invece già accade per il 90% di loro. I visti d'ingresso per l'Italia rilasciati al 17 giugno - secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica - sarebbero solo 7947.

«A questo punto è provato che il sistema dei flussi così com'è non funziona - afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero - La situazione è diventata davvero insostenibile. Ci sono centinaia di migliaia di persone che lavorano da mesi se non da anni come clandestini nelle nostre imprese e nelle nostre case. A queste, e ai loro datori di lavoro, viene di fatto negata la possibilità di uscire dal sommerso e dall'illegalità. Un'emersione che garantirebbe importanti entrate per le casse dello stato e offrirebbe allo stesso tempo un contributo importante in termini di sicurezza, se è vero che la clandestinità costituisce un serbatoio per la criminalità, come viene autorevolmente ripetuto».

«Negli sportelli unici presso le prefetture - continua Olivero - e ancor più nelle questure, la situazione è oramai ingestibile. Alle pratiche dell'ultimo decreto flussi per il rilascio del primo permesso di soggiorno, si sommano per giunta quelle per il rinnovo del permesso e per le carte di soggiorno. A questo punto non c'è altra risposta possibile - per il rispetto dei diritti delle persone, ma anche per la tenuta del nostro welfare familiare e lo sviluppo di molte nostre fabbriche e imprese - che ripetere quanto fatto con la grande regolarizzazione del 2002. Aboliamo il rito inutile del rientro nei Paesi d'origine e il conseguente passaggio ai consolati all'estero. Consideriamo già entrati e presenti in Italia i lavoratori di cui i datori di lavoro hanno fatto richiesta. E offriamo l'opportunità ai datori di lavoro di regolarizzare la posizione dei lavoratori stranieri che siano alle loro dipendenze da almeno 3 mesi alla data del 30 maggio. Le questure avrebbero già tutta la documentazione e le informazioni necessarie. Gli immigrati dovrebbero presentarsi agli sportelli con i propri datori di lavoro. I patronati e le associazioni potrebbero persino fornire del personale volontario per aiutare i funzionari dello Stato nell'assolvimento del servizio, secondo un modello di collaborazione già stato sperimentato con successo in altre circostanze».

venerdì, maggio 16, 2008

Razzismo e doppia morale

Traggo da Il Dialogo.it questa riflessione di Lidia Menapace

Ciò che sta succedendo supera le peggiori previsioni, l’assalto ai campi rom e il dispiegarsi popolare di ondate di razzismo da qualche giorno non sono nemmeno più anticipati dalla locuzione difensiva "io non sono razzista ma... perchè contano sul via libera del governo fanno paura. Mi raccontano di riunioni nel corso delle quali i dati ufficiali del tasso di criminalità o delle assegnazione di alloggi ai migranti e che sono inferiori a quelli della maggior parte degli altri paesi europei vengono dichiarate false perchè "la polizia e gli uffici statistici hanno l’ordine di dare informazioni non precise per rassicurare la popolazione. Il fanatismo ha già preso o sta prendendo il sopravvento. E il governo con la sua doppiezza (in aula un sorridente paterno Berlusconi e al suo fianco Calderoli che chiede l’abrogazione di Schengen, e Maroni che vuole diventare il modello l’esempio di ciò che si dovrà fare in Europa: le parole più vibratamente critiche e democratiche vengono dall’ex ministro dell’Interno e non da Serra, ex prefetto di Roma e ora parlamentare Pd, che si limita a suggerire come si dovrebbe fare per tirare il collo alle galline senza farle gridare, tenendo tutto sotto traccia e coperto, fino a quando non si sia trovata la soluzione conordata, sicchè poi l’opinione pubblica non possa più reagire. La cosa è scioccante, ma più di tutto è scioccante vedere il popolo che ricorre all’incendio delle immondizie e dei campi rom con lo stesso "entusiasmo sovversivo", con lo stesso populismo violento che degenera subito o ben presto nei "Boia chi molla!" Non si può aspettare nemmeno un minuto a ribadire la intransigente azione nonviolenta e respingere dalla prima parola una qualsiasi complicità o "comprensione" ecc. Il doppio binario del Governo va ben d’accordo con la doppia morale del popolo, per la quale una bambina di 14 anni, già esperta forse forzata di rapporti sessuali può essere uccisa e nascosta da coetanei, o un giovane veronese per una sigaretta può essere pestato a morte, ma l’italiano brava gente continua ad essere esaltato e le colpe sono dei rom. Le ragazze immigrate vengono ridotte in schiavitù nella prostituzione, e i bravi padri di famiglia italiani le usano selvaggiamente e tutto ciò rimane nei limiti dei normali comportamenti. Semmai la colpa è dei rom che organizzano, non dei nostri che profittano. E’ una insopportabile vergogna. lidia

martedì, ottobre 30, 2007

Cittadini Ue Quasi 30€ per iscriversi all'anagrafe

Doppio bollo, sia per la domanda che per l'attestato. L'Agenzia delle Entrate: "Nessuna esenzione"

ROMA - Avranno anche più diritti degli extracomunitari, ma i cittadini dell'Unione Europea che vogliono rimanere per più di tre mesi in Italia devono sborsare quasi 30 euro in tasse.

Un bollo da 14,62 serve per chiedere al Comune l'iscrizione anagrafica, un altro dello stesso valore per farsi consegnare il relativo attestato. Nessuno sconto anche per chi, in Italia regolarmente da almeno cinque anni, ha maturato il diritto per chiedere un attestato di soggiorno permanente.

La cattiva notizia arriva dal Ministero dell'Interno, che pure aveva chiesto all'Agenzia delle Entrare se non fosse possibile esentare dall'imposta di bollo i comunitari che si iscrivono al Comune secondo la legge entrata in vigore lo scorso aprile. Il Viminale faceva ad esempio notare che per i familiari extracomunitari dei cittadini Ue è già previsto dal testo il rilascio gratuito della carta di soggiorno.

L'Agenzia della Entrate ha scelto però un'interpretazione rigida (che porterà nelle casse dello Stato diversi milioni di euro, in buon parte sborsati da cittadini romeni…), spiegando che un'eventuale esenzione dalla tassa andava specificata nella legge. Quanto poi ai familiari extraue, il fatto che il rilascio della carta sia "gratuito" vuol dire solo che non devono pagare il servizio, ma anche in questo caso il bollo è necessario.

Al ministero dell'Interno non è rimasto che prenderne atto e informare con una circolare i Comuni che quando arrivano cittadini Ue agli sportelli devono chiedere loro di mettere mano al portafoglio.

Scarica
  • Min. dell'Interno: "Applicazione dell'imposta di bollo sulle attestazioni rilasciate ai cittadini dell'Unione europea ai sensi del decreto legislativo n. 30/2007"



  • I chiarimenti dell'Agenzia delle Entrate


  • (24 ottobre 2007) Elvio Pasca

    sabato, agosto 18, 2007

    Permesso di soggiorno: consentito agli stranieri che hanno in corso il rinnovo di lasciare l’Italia e di farvi regolare rientro

    La facilitazione, solo se in possesso della ricevuta delle Poste Italiane, è prevista fino al 30 ottobre con una circolare del ministero dell'Interno


    Fino al 30 ottobre prossimo potrà essere concessa una facilitazione temporanea di transito a gli stranieri che, provenienti dall’Italia o diretti verso l’Italia, siano in possesso, all’atto del transito, della ricevuta di Poste Italiane SpA attestante l’avvenuta presentazione della richiesta di rinnovo del titolo di soggiorno, del passaporto in corso di validità o del documento di viaggio equipollente e del titolo di soggiorno scaduto.


    Nel caso, invece, di stranieri in possesso della ricevuta di Poste Italiane Spa attestante l’avvenuta richiesta di rilascio del primo permesso di soggiorno per lavoro subordinato, per lavoro autonomo o per ricongiungimento familiare, è previsto il ritorno nei Paesi di origine e successivamente il rientro in Italia, a condizione che:


    l’uscita ed il rientro in Italia avvengano attraverso lo stesso valico di frontiera
    il viaggio non preveda il transito attraverso altri Paesi Schengen
    lo straniero esibisca il passaporto o il documento di viaggio equipollente unitamente al visto d’ingresso dal quale desumere i motivi del soggiorno (lavoro subordinato, lavoro autonomo o ricongiungimento familiare) e la ricevuta di Poste Italiane Spa.

    giovedì, maggio 17, 2007

    Soggiorni brevi. Permessi aboliti, basta dire: "Sono qui"

    Soggiorni brevi
    Permessi aboliti, basta dire: "Sono qui"
    Approvate le nuove norme. Per soggiorni inferiori ai 3 mesi per visite, affari, turismo o studio serve solo una dichiarazione di presenza
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    ROMA - Uomini d'affari, turisti, e altri visitatori che vogliono passare meno di tre mesi in Italia non perderanno più tempo e denaro per chiedere il permesso di soggiorno. Se non vogliono rischiare un'espulsione dovranno solo informare le autorità che sono arrivati.

    Dopo un cammino piuttosto travagliato è stata approvata ieri definitivamente dalla Camera dei Deputati la legge sui soggiorni brevi.

    Secondo il testo, che entrerà in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, "per l'ingresso in Italia per visite, affari, turismo e studio non è richiesto il permesso di soggiorno qualora la durata del soggiorno stesso sia non superiore a tre mesi". Naturalmente questo non vuol dire che chiunque può entrare liberamente in Italia: a meno che non ci siano accordi particolari con il Paese d'origine, rimane indispensabile un visto d'ingresso, altrimenti si è clandestini.

    Chi arriva in Italia dovrà comunque dichiarare la sua presenza alle autorità: immediatamente alla polizia di frontiera o entro otto giorni presso la Questura nel caso in cui arrivi qui passando da Paesi dell'area Schengen (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Islanda e Norvegia). Un decreto del Viminale definirà meglio questa procedura, probabilmente prevedendo un modulo unico per la dichiarazione.

    È importante non dimenticare la dichiarazione di presenza. Chi non la presenta nei termini previsti dalla legge può essere espulso, a meno che il ritardo non sia giustificato da cause di forza maggiore, così come chi si trattiene oltre la validità del visto con cui è entrato in Italia.

    Plaude alle nuove norme Emma Bonino, ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee, secondo la quale "ora sarà più facile attirare in Italia talenti stranieri" come "laureati, ricercatori, manager e lavoratori altamente specializzati".

    "Fino a ieri - commenta il ministro - abbiamo assistito a una burocrazia 'ammazza impresa': per ottenere un permesso di soggiorno per brevi permanenze il manager cinese o indiano poteva attendere, per adempimenti vari, anche alcuni mesi. Solo che il via libera spesso arrivava quando magari il lavoro non c'era più o l'affare era già concluso se non addirittura sfumato. Adesso, allineandoci alla normativa comunitaria, si volta pagina, e l'Italia ha un elemento in più per tornare competitiva". da www.stranieriinitalia.it
    A cura di "Ora et Lavora"

    lunedì, aprile 16, 2007

    Popolazione straniera presente in Italia: i dati istat.

    Al 1° gennaio 2006 in Italia vivevano 2.767.964 immigrati regolari, 100mila in più rispetto a quelli registrati alle anagrafi, considerati anche i ragazzi iscritti sui permessi di soggiorno dei genitori. Una popolazione cresciuta di quasi due milioni di unità negli ultimi dieci anni e composta, per il 20%, da minori.
    Sono le stime dell'Istat, che l'11 aprile scorso ha presentato il rapporto 'La popolazione straniera regolarmente presente in Italia', corredato dai dati delle serie storiche raccolti tra il 1° gennaio 1996 e il 1° gennaio 2006.
    Con 271.491 unità all'inizio del 2006, la comunità rumena è la più numerosa. Seguono a ruota la comunità albanese (256.916) e quella marocchina (239.728). Tra le donne sono più numerose le rumene (144.973), tra gli uomini i marocchini (154.998). La comunità cinese, con 114.165 permessi di soggiorno è caratterizzata dalla presenza di nuclei familiari, come si desume dal maggior equilibrio tra i due sessi.
    La classe di età con un maggior numero di crescita è quella dei minorenni, che dal 1996 al 2006 sono passati dal 13,1% al 21,2% della popolazione regolarmente presente in Italia, grazie ai nuovi nati e ai ragazzi arrivati in Italia a seguito di ricongiungimenti familiari. Anche la fascia dai 40 ai 54 anni è aumentata passando dal 17,3% al 21,5%. Il 51,8% degli stranieri é comunque rappresentato dagli immigrati tra i 18 e i 39 anni.
    L'analisi dei permessi per anno d'ingresso evidenzia Filippine, Senegal, Marocco e Perù tra i paesi di più antica immigrazione. Tra i gruppi nazionali di recente immigrazione e in forte espansione ci sono invece l'Ucraina e l'Ecuador.
    Dal rapporto Istat emerge che la distribuzione dei permessi di soggiorno sul territorio italiano non è omogenea: cala rispetto al 2004 il numero di permessi nel Centro (-4,6%), nel Sud (-14,6%) e nelle Isole (-13,3%). Nelle regioni settentrionali i titolari di permesso sono invece aumentati nel Nord Ovest del 5,6% e nel Nord Est del 16,4%. Nel Nord sono aumentati del 33% anche il numero dei permessi per motivi di famiglia.

    Per saperne di più
    Leggi il Rapporto

    Ulteriori dati sul sito dell'ISTAT


    sabato, aprile 14, 2007

    TUTTI I DOCUMENTI DA PRESENTARE PER ISCRIZIONE ANAGRAFICA CITTADINI UNIONE EUROPEA

    sportello cittadini stranieri

    DOCUMENTI DA PRESENTARE PER ISCRIZIONE ANAGRAFICA CITTADINI UNIONE EUROPEA (d. leg.6 febbraio 2007 n. 30 g.u. 27 marzo n. 72).

    A. Cittadini UE
    B. Familiari comunitari dei cittadini UE
    C. Familiari extracomunitari di cittadini UE


    A-CITTADINO UE

    Soggiorno fino a tre mesi
    • Diritto di soggiorno per un periodo di tre mesi senza alcuna formalità
    ( documento di identità valido per l’espatrio).

    Soggiorno oltre i tre mesi
    • obbligo iscrizione anagrafica.

    Documenti da presentare

    1. SE LAVORATORE

    Dipendente
    • Contratto di lavoro con dichiarazione del datore di lavoro della relativa attualità
    • Busta paga

    Con collaborazione e progetto
    • Contratto lavoro a progetto con durata della prestazione e corrispettivo
    • Dichiarazione del committente da cui risulti l’attualità del contratto di lavoro a progetto
    • Dichiarazione di gestione separata all’INPS

    Socio lavoratore(cooperative)
    • Visura camerale della cooperativa
    • Fotocopia attribuzione Partita Iva cooperativa
    • Dichiarazione Presidente cooperativa da cui risulta l’attualità del rapporto d lavoro e la sua iscrizione nel libro soci
    • Busta paga

    Autonomo

    Di ditta individuale:
    • Certificato iscrizione camera di commercio
    • Fotocopia attribuzione partita IVA
    • Fotocopia licenza comunale ove prevista (chiedere ufficio commercio)
    • Dichiarazione documentata di avere risorse economiche sufficienti di cui al successivo punto 2


    Amministratore/ socio di società
    • Misura commerciale della società di data recente (non superiore ai tre mesi)
    • Fotocopia partita IVA della società
    • Dichiarazione documentata di avere risorse economiche sufficienti di cui al successivo punto 2
    Libero professionista
    • Iscrizione all’albo
    • Dichiarazione documentata di avere risorse economiche sufficiente di cui al successivo punto 2

    2- CITTADINO CON DISPONIBILITA’ DI RISORSE ECONOMICHE SUFFICIENTI

    • Dichiarazione dei redditi del proprio paese con traduzione ufficiale asseverata c/o il Tribunale che dimostri il reddito annuo non è inferiore a € 5061.68 ( per n. 2 persone intese come famiglia o unione registrata); €10123.36 ( per ¾ persone intese come famiglia o unione registrata); € 15185.04 ( n. 4/5 persone intese come famiglia o unione registrata)
    • TEAM ( tessera europea assistenza malattia ) oppure mod. E111.

    3-CITTADINO CHE SEGUE UN CORSO DI STUDIO O FORMAZIONE PROFESSIONALE

    • Iscrizione c/o un Istituto pubblico o privato riconosciuto dalla vigente normativa scuole pubbliche, private parificate, istituti riconosciuti dalla Regione, ecc.)
    • Dichiarazione dei redditi del proprio paese con traduzione ufficiale asseverata c/o il Tribunale che dimostri il reddito annuo non è inferiore a € 5061.68 ( per n. 2 persone intese come famiglia o unione registrata); €10123.36 ( per ¾ persone intese come famiglia o unione registrata); € 15185.04 ( n. 4/5 persone intese come famiglia o unione registrata)
    • TEAM ( tessera europea assistenza malattia ) oppure mod. E111.


    B. FAMILIARI COMUNITARI DI CITTADINO UE
    • Coniuge
    • No partner in quanto in Italia non sono riconosciute le unioni registrate
    • Figli di entrambi minori di 21 anni (compresi gli adottati)
    • Ascendenti diretti di entrambi i coniugi (padre e madre se a carico)
    • Figli di età superiore ai 21 anni se a carico

    DOCUMENTI DA PRESENTARE
    • Documento di identità alido per l’espatrio rilasciato nel loro paese o passaporto
    • Certificati tradotti e legalizzati che dimostrino la qualità di familiare (certificato di matrimonio, nascita, ect.)
    • Documenti per gli ascendenti diretti e per i figli di età superiore ai 21 anni che attestino la qualità di familiare a carico (busta paga o dichiarazione dei redditi o cud)
    • Attestato richiesta iscrizione anagrafica del familiare
    C- FAMILIARI EXTRACOMUNITARI DI CITTADINO UE

    INGRESSO
    • Passaporto e visto per i primi tre mesi senza iscrizione anagrafica

    ISCRIZIONE ANAGRAFICA
    • passaporto e visto di ingresso
    • permesso di soggiorno
    • certificati tradotti e legalizzati che dimostrino la qualità di familiare (certificato matrimonio, nascita)
    • documenti per gli ascendenti diretti e per i figli di età superiore ai 21 anni che attestino la qualità di familiare a carico (busta paga o dichiarazione dei redditi o cud)
    • attestato richiesta iscrizione anagrafica del familiare cittadino UE

    martedì, aprile 10, 2007

    IMMIGRATI: DA DOMANI NON SERVIRA' PIU' CARTA SOGGIORNO PER CITTADINI UE

    (ASCA) - Roma, 10 apr - Novita' in arrivo, da domani, per l'ingresso e il soggiorno dei cittadini dell'Unione Europea e dei loro familiari in Italia. A renderle note e' il Viminale. Per cittadini comunitari, infatti, non servira' piu' richiedere la carta di soggiorno rilasciata dalle Questure ma sara' sufficiente l'iscrizione anagrafica presso il Comune di residenza, come gia' avviene per qualsiasi cittadino italiano. I cittadini dell'Unione che hanno presentato la domanda di carta di soggiorno prima dell'11 aprile, quini, in forma il Ministero dell'Interno, potranno iscriversi all'anagrafe con la ricevuta rilasciata dalla Questura o da Poste Italiane e con l'autocertificazione dei requisiti richiesti dalla nuova normativa. Per quanto riguarda, invece, il familiare non comunitario del cittadino dell'Unione, questi dovra' continuare a richiedere la carta di soggiorno alla Questura di competenza. gc/mcc/ss

    venerdì, aprile 06, 2007

    Carta di identità a chi attende il permesso. Può iscriversi all'anagrafe anche chi è appena entrato con i flussi.

    ROMA - Anche chi sta rinnovando il permesso o lo ha chiesto per la prima volta dopo esser entrato con i flussi può iscriversi all'anagrafe, farsi rilasciare la carta di identità ed esercitare tutti i diritti che questo comporta.
    Con due distinte circolari il Viminale dà attuazione anche per quanto riguarda le anagrafi alle direttive emanate finora per tutelare chi è in attesa del permesso di soggiorno. Una scelta importante soprattutto alla luce dei ritardi che si stanno registrando in tutta Italia.

    Min. dell' Interno
    Carta di identità a chi attende il permesso
    Può iscriversi all'anagrafe anche chi è appena entrato con i flussi
    Che chi attende il rinnovo può iscriversi all'anagrafe è stato già chiarito a novembre scorso, ma alcuni Comuni si chiedevano se, oltre all'iscrizione, potessero procedere al rilascio del documento di identità. Con la circolare n. 17 del 2 aprile il ministero dell'Interno ha dato il via libera: "Si ritiene possibile il rilascio e il rinnovo della carta di identità, con la sola esclusione della validità per l'espatrio, ai cittadini stranieri iscritti in anagrafe e che abbiano presentato domanda di rinnovo del titolo di soggiorno nelle forme e nei tempi previsti".
    Come regolarsi, invece, con chi chiede il permesso per la prima volta?
    Una direttiva firmata da Amato a febbraio dà pieni diritti a chi è entrato con i flussi d'ingresso e, dopo aver firmato il contratto di soggiorno, attende il permesso per lavoro subordinato. La circolare n. 16 del 2 aprile spiega quindi che "il principio enunciato nella direttiva deve essere applicato con riferimento al procedimento di iscrizione anagrafica". In questo caso bisognerà esibire il contratto di soggiorno e la ricevuta della domanda del permesso.

    news segnalata dallo Sportello Cittadini Stranieri del Circolo Acli "Ora et labora" di Fossato di Vico

    venerdì, marzo 30, 2007

    Dall'11/4 addio alla carta di soggiorno. Le nuove regole

    Addio alla carta di soggiorno per i comunitari: dall'11 aprile ai romeni, ai polacchi, ai tedeschi, e a tutti gli altri cittadini dell'Unione europea che vogliono vivere in Italia basterà una semplice iscrizione all'anagrafe.

    È questa una delle novità principali introdotte dal decreto legislativo 30/2007, che dà attuazione a una direttiva europea sul "diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri". Pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale, il decreto entrerà in vigore tra due settimane.

    Secondo la nuova legge, i cittadini dell'Unione possono soggiornare in Italia fino a tre mesi senza alcuna condizione o formalità, "salvo il possesso di un documento d'identità valido per l'espatrio rilasciato dal loro Paese". Lo stesso diritto è esteso ai loro familiari extraue, purchè abbiano un passaporto valido e siano arrivati in Italia con un regolare visto d'ingresso.

    Per un periodo superiore ai tre mesi possono invece soggiornare i lavoratori autonomi o subordinati, gli studenti e chiunque abbia risorse sufficienti per non pesare sull'assistenza sociale e un' assicurazione sanitaria. Anche in questo caso il diritto di soggiorno è esteso ai familiari.

    Chi si trova in queste condizioni dovrà chiedere al Comune l'iscrizione all'anagrafe, allegando i documenti che attestano il suo diritto a soggiornare per più di tre mesi in Italia. Al momento della richiesta, gli verrà rilasciata una ricevuta con i suoi dati, il domicilio e la data di presentazione della domanda. Questo documento, di fatto, sostituirà la vecchia carta di soggiorno per cittadini Ue, che con questa nuova legge viene abolita.

    Il cittadino dell'Unione europea che ha soggiornato legalmente e in via continuativa per cinque anni in Italia conquista il diritto al soggiorno permanente. La continuità del soggiorno non è comunque interrotta da assenze inferiori ai sei mesi l'anno o di durata superiore se dovute a obblighi militari oppure fino a dodici mesi consecutivi per motivi rilevanti (gravidanza e maternità, malattia, studio, distacco per motivi di lavoro).

    La categoria di "familiari" ai quali viene esteso il diritto di soggiorno in Italia è piuttosto vasta: il coniuge, il partner che ha contratto con il cittadino dell'UE un'"unione registrata sulla base della legislazione di uno Stato membro", i discendenti diretti di età inferiore a 21 anni o a carico, gli ascendenti diretti a carico e quelli del coniuge o del partner. Viene infine agevolato l'ingresso e il soggiorno di altri familiari a carico o conviventi e del partner col quale il cittadino dell'Unione abbia una relazione stabile debitamente attestata. (fonte stranieri in Italia)


    lunedì, marzo 05, 2007

    Abolita la richiesta del permesso di soggiorno per il minore straniero adottato

    Firmata il 21 febbraio scorso dai Ministri dell'Interno Amato e delle Politiche per la Famiglia Bindi una direttiva sull'abolizione della richiesta del permesso di soggiorno per il minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione.La direttiva consta di un unico articolo, nel quale si stabilisce che "ai fini del soggiorno del minore straniero adottato o affidato a scopo di adozione non è richiesto il permesso di soggiorno".Con tale provvedimento è stata abolita la prassi secondo la quale un bambino adottato all'estero da una coppia italiana deve chiedere, al momento del suo arrivo in Italia e nonostante già in possesso di un cognome italiano, il permesso di soggiorno come qualsiasi cittadino straniero."Abolire il permesso di soggiorno per i bambini stranieri adottati - ha dichiarato il Sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi - è perfettamente in linea con il Testo Unico sull´immigrazione che già non prevede un permesso di soggiorno per adozione. Inoltre abbiamo voluto considerare che la richiesta di rilascio di un permesso di soggiorno per il minore è fonte di ulteriori disagi per le famiglie adottive, oltre che di inutili appesantimenti burocratici. Per questo ci siamo adoperati per facilitare un iter che ha preso avvio sulla base di accertamenti e di decisioni che non richiedono nessuna verifica supplementare. La Direttiva è così un contributo per sostenere positivamente il legame affettivo e l´inserimento del minore oltre che nella famiglia anche nella nostra società."

    domenica, febbraio 25, 2007

    Arriva in Campania la "Guida fiscale per stranieri"

    È partita in Campania, a cura della direzione regionale dell'Agenzia delle Entrate, la distribuzione della "Guida fiscale per stranieri" in arabo, rumeno, russo e albanese. Dopo la pubblicazione, nel 2006, delle guide in francese, inglese e spagnolo, anche questo prodotto editoriale contiene le principali informazioni fiscali (codice fiscale, partita IVA, dichiarazione dei redditi, familiari a carico, acquisto e affitto casa), dirette agli stranieri che vivono e lavorano in Italia.
    La pubblicazione si presenta come un'utile guida per usufruire in modo semplice dei servizi offerti dall'Amministrazione fiscale e come strumento per conoscere i diritti e i doveri sanciti dal sistema tributario italiano. Il testo, scritto in modo semplice e pensato per un'immediata comprensione dei contenuti, rappresenta un efficace mezzo diretto ad assicurare una compiuta comunicazione agli immigrati che vivono e lavorano in Campania.
    La distribuzione gratuita della guida avverrà attraverso i 25 uffici che fanno capo alla direzione regionale delle Entrate e anche attraverso le sedi di numerose altre amministrazioni pubbliche e istituzioni presenti sul territorio, come gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico della Regione, delle cinque Province e dei Comuni capoluogo, gli uffici e gli sportelli dedicati agli immigrati presso le Prefetture e le Questure, le sedi provinciali di Inps e Inail, le Camere di Commercio. Le guide, oltre che in formato cartaceo, sono disponibili in formato elettronico sul sito Internet dell'Agenzia delle Entrate. Visualizza la guida