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domenica, agosto 30, 2009

LE ACLI NEL WEB

LE ACLI NEL WEB

In questa sezione potrete effettuare una ricerca su tutte le sedi Acli presenti in Italia, in Europa e nel resto del mondo.



giovedì, agosto 27, 2009

Download illegale, i supereroi di 'Watchmen' sono i più scaricati. Tra le serie tv, 'Heroes' e 'Lost'

L'esperto: ''E' diventato ormai un comportamento socialmente accettabile''

Roma - (Adnkronos/Ign) -Secondo la classifica stilata da 'Big Champagne', il film ispirato all'omonima saga di fumetti è in testa con 17 milioni di download seguito da 'Il curioso caso di Benjamin Button'

Roma, 29 ago. (Adnkronos/Ign) - 'Watchmen', il film basato sull'omonima saga di fumetti ideata da Alan Moore e Dave Gibbons, è la pellicola più scaricata dal web illegalmente. E' quanto risulta dalla classifica stilata da 'Big Champagne', azienda leader nell'analisi del mondo dei media.

Secondo Eric Garland, Ceo di 'Big Champagne' e autrice di questa classifica dei prodotti cinematografici e delle serie televisive più soggette al download illegale, "scaricare film o serie televisive dalla Rete è diventato ormai un comportamento socialmente accettabile".

Stando ai risultati dell'indagine, sul podio della classifica delle pellicole più scaricate da Internet si piazza 'Watchmen', con 17 milioni di download, seguito da 'Il curioso caso di Benjamin Button', il film con Brad Pitt e Cate Blanchett, scaricato 13 milioni di volte, così come 'Yes, man', con Jim Carrey.

Per quanto riguarda le serie televisive dopo 'Heroes', con 55 milioni di download, seconda posizione per 'Lost', il celebre serial molto seguito anche nel nostro paese, con 51 milioni di download e terza per '24' con Kiefer Sutherland con 34 milioni di download.

mercoledì, febbraio 18, 2009

Facebook e YouTube rischiano la chiusura?

Scritto da Federico Diana | mercoledì 18 febbraio 2009
Facebook e YouTube rischiano la chiusura?E' polemica per l'approvazione del disegno di legge proposto dal senatore dell'Udc Gianpiero D'Alia, che in caso di istigazione a delinquere ed apologia di reato su internet permette al Ministro dell'Interno di oscurare, tramite imposizione ai provider, interi siti web.

Il criticatissimo emendamento di sicurezza proposto alcune settimane fa dal senatore dell'Udc Gianpiero D'Alia, che prevede la possibilità di censurare i siti web che ospitano contenuti riconducibili all'istigazione a delinquere e all'apologia di reato, è stato approvato. Il Ministro dell'Interno, dopo segnalazione dell’autorità giudiziaria, avrà il potere di ordinare ai fornitori di servizi internet (inclusi ISP come Telecom Italia, Tiscali e Fastweb) la rimozione o l'oscuramento tramite filtraggio dei siti che presentano i contenuti pericolosi. Se l'ISP non ottempera alla richiesta entro 24 ore, sono previste pesanti sanzioni, fino ad un massimo di 250.000 euro.

Chiusura di Youtube e Facebook?
La legge nasce come reazione alla nascita di gruppi che inneggiano alla criminalità nei maggiori siti di social network: su Facebook sono infatti recentemente apparsi gruppi di fan di noti mafiosi, ma anche petizioni a favore degli stupratori, o a sfondo xenofobo. La reazione dei più importanti colossi a rischio censura, come il sito di condivisione video YouTube ed il sopracitato social network Facebook, non si è fatta attendere. Secondo la portavoce di Facebook Debbie Frost, l'emendamento di D'Alia "mira a chiudere l'intera ferrovia di una nazione a causa di alcuni discutibili graffiti in una singola stazione". "Prendiamo molto seriamente la comparsa di contenuti che incitano alla violenza, e lavoriamo per rimuoverli nella maniera più celere possibile" dichiara la Frost.


"Per ogni contenuto controverso pubblicato su Facebook, ci sono letteralmente migliaia di interazioni positive, che promuovono la comunicazione, l'amicizia ed il commercio". Le affermazioni della portavoce Facebook sono effettivamente suffragate dai numeri: sono ad esempio 433 i membri del fan club Provenzano, ma il gruppo dedicato agli eroici magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino conta circa 370.000 sostenitori. Secondo Google Italia (ricordiamo che YouTube è un servizio di Google) la Legge D'Alia è un attentato alla libertà di espressione, e si accanisce contro determinate aziende. Anche il mondo politico è in subbuglio: Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, ha pubblicato sul suo blog un breve ma esplicito articolo intitolato "Internet in Italia: come Cina e Birmania", e giudica la legge "antidemocratica e incostituzionale".


I detrattori dell'emendamento puntano il dito sulla scarsissima competenza in materia della classe politica italiana, incapace di comprendere e valutare in maniera adeguata il funzionamento e le dinamiche dell'universo web. Nell'attesa che l'emendamento venga esaminato dalla Camera, il senatore D'Alia si difende dalle critiche definendo il suo disegno come uno "strumento operativo non generalizzato", ma il popolo della rete non ci sta: sono infatti già comparsi su Facebook nuovi gruppi che osteggiano, in maniera più o meno audace, il provvedimento.

giovedì, febbraio 05, 2009

Il Ddl sicurezza punto per punto

Lo straniero che entra in Italia o vi soggiorna clandestinamente commette reato, ma non rischia il carcere. Per avere o rinnovare il permesso di soggiorno si dovrà pagare una tassa. Le cosiddette 'ronde padanè diventano legali. I medici potranno denunciare i clandestini che si sottoporranno alle loro cure. Sono queste alcune delle misure principali contenute nel ddl Sicurezza approvato dal Senato. (i commenti fateli voi, io li inserisco domani anche se diversi sono già stati pubblicati durante l'iter del decreto.....)

Tassa sul permesso di soggiorno. Per averlo o rinnovarlo si dovrà pagare una tassa che dovrà essere fissata dal governo tra un minimo di 80 ad un massimo di 200 euro. Si istituisce il 'Fondo rimpatrì per far tornare stranieri a paesi di origine. Se lo straniero vuole il permesso di soggiorno dovrà sottoscrivere un Accordo di integrazione che impone crediti e obiettivi da raggiungere.

Registro dei clochard. Tutti i senza fissa dimora dovranno essere iscritti in un apposito registro istituito presso il ministero dell'Interno.

Sì alle ronde, ma non armate. Associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell'ordine situazioni di grave disagio sociale o di pericolo per la sicurezza pubblica. In base ad un emendamento di Felice Casson (Pd) non potranno però girare armate e cooperare fattivamente con la polizia.

Denuncia degli irregolari dai parte dei medici. Soppressa la norma che vietava ai medici di segnalare la presenza di irregolari. Ora il medico potrà comportarsi secondo coscienza. Il Pd, con Daniele Bosone, avverte «che si creerà una sanità parallela» e che i clandestini non avranno «più controlli sanitari». Ma se la Lega la spunta su questo, trasformerà in ordine del giorno tre suoi emendamenti 'caldì: quello che faceva pagare l'assistenza sanitaria agli stranieri; il 'nò all'uso di burka e chador in luoghi pubblici; lo stop ai flussi migratori.

Carcere fino a tre anni se si oltraggia pubblico ufficiale. Ritorna la norma depenalizzata aumentando la pena. Chi insulta ora un pubblico ufficiale rischia fino a tre anni di carcere.

No carcere per i writers. Il governo l'aveva chiesta, ma la Lega si è opposta e l'ha spuntata. Niente più carcere per chi imbratta i muri, solo multe per un massimo di 2.500 euro. Multa di 1.000 euro per chi vende a minori vernice non biodegradabile.

Inasprito il 41 bis. Detenzione più lunga di altri 4 anni. Si prevedono carceri «ad hoc» per i boss preferibilmente sulle isole. Più difficile per loro comunicare anche con l'esterno.

Niente arresti domiciliari per gli stupratori. Pugno di ferro contro gli stupratori che non godranno più di alcuni benefici, tra cui gli arresti domiciliari. Per loro arresto in flagranza. Mentre per gli assassini e gli stragisti, critica l'opposizione, no.

Sì a spray anti-stupro al peperoncino. Si liberalizza la vendita di spray urticanti non chimici.

Niente tasse su beni confiscati a mafia. In caso di confisca di beni e aziende non ci si dovranno più pagare le tasse sopra.

Giro di vite per baby-gang e pedofili. Si aggiunge un' aggravante: se lesione od omicidio preterintenzionale vengono commessi con armi o sostanze corrosive o in gruppo. Condanne più dure se reati anti-minori avvengono vicino asili e scuole.

Più difficili nozze con badanti. Lo straniero che sposa un cittadino italiano dovrà rimanere in Italia per almeno due anni prima di ottenere la cittadinanza.

Sì a norma anti-moschee e centri sociali. Se c'è il sospetto che associazioni, gruppi od organizzazioni non riconosciute (vi rientrano anche quelle religiose di matrice islamica) svolgano attività con finalità terroristiche, il Viminale può disporne lo scioglimento e ordinarne la confisca dei beni.

No ad apologia o incitamento a delinquere via internet. Il ministero dell'Interno potrà ordinare l'oscuramento dei siti Internet sui quali si commette il reato di apologia o si istiga a delinquere. O potrà chiedere che vi vengano apposti filtri adeguati. I siti «disobbedienti» dovranno pagare una sanzione dai 50mila a 250mila euro.

venerdì, gennaio 16, 2009

Facebook e «'o prufessore» Cutolo

il caso finisce in Parlamento

L'allarme dell'esponente del Pd: mafia e camorra utilizzano il sito per farsi propaganda e creare proseliti

Raffaele Cutolo

Raffaele Cutolo

NAPOLI — Se pure fosse una goliardata, il presidente della commissione antimafia l'ha presa piuttosto male. L'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, dopo aver ricevuto nella casella email del senato diverse comunicazioni riguardanti i gruppi di Facebook che inneggiano a noti camorristi, ha deciso di parlarne col ministro Maroni reputando «indispensabile che la polizia postale si occupi della questione». Lo riferisce la parlamentare del Pd Luisa Bossa, ex sindaca di Ercolano ed oggi componente della commissione antimafia, la quale ha scritto un'interrogazione a Maroni chiedendo «se siano previste unità specializzate all'interno della Direzione Investigativa Antimafia che si occupano specificatamente di infiltrazioni mafiose su internet». «Appare ormai evidente — scrive la parlamentare — che la mafia usa i mezzi moderni della comunicazione per scopi propagandistici e per crearsi le basi per i suoi affari criminali. Ne sono un esempio eclatante i numerosi gruppi nati su un social network diffusissimo come Facebook in onore di boss come Raffaele Cutolo, Totò Riina e Bernardo Provenzano. Questo fenomeno, denunciato anche dal Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, non va sottovalutato. Si tratta di una vera e propria infiltrazione mafiosa». L'ex sindaca di Ercolano, più volte impegnata nella difficile lotta ai clan già durante il suo mandato, ha parlato col presidente Pisanu della questione Facebook. Pisanu ha risposto: «Incontrerò Maroni per decidere su cosa fare nell'immediato futuro. Credo che occorra attivare la polizia postale. Al ministro ho consegnato personalmente la lista dei siti antimafia che mi hanno inviato comunicazioni relative di gruppi filo-camorristici ». «Ho fatto il sindaco in una zona di camorra per diversi anni — commenta Luisa Bossa — E' mortificante, dopo tutto il lavoro fatto sulla legalità, dopo tutto l'impegno profuso per far crescere una generazione più sana insieme con le scuole, le parrocchie e le agenzie educative, vedere questi siti internet aperti a tutti in cui, per scherzo o per serietà, si inneggia ai capi della criminalità organizzata».

Stefano Piedimonte

sabato, novembre 08, 2008

il Cardinale Sepe scrive su Facebook. Testo integrale.

Cari Amici,
una nuova, simpatica avventura ci coinvolge tutti e, direi già da adesso, DIRETTAMENTE!
Mi avete scritto: “Cardinale ma sei proprio tu?”. Si sono io. Non vi nascondo che un mio collaboratore mi aiuta ad entrare nel “vostro” mondo (non sono praticissimo ancora!), ma i vostri messaggi, le vostre discussioni, i vostri commenti li leggo io e rispondo personalmente: altrimenti che senso avrebbe? E comunque “à password a teng je!”.
La rete è un importante strumento, un validissimo mezzo per stringere amicizia, per scambiarsi idee, soprattutto per diffondere, con la Parola di Dio, la Speranza di cui ho scritto nel mio libro e che tanti di voi hanno commentato.
Ho letto uno per uno i vostri messaggi, le vostre attestazioni di stima che mi danno una grande energia.
E’ bellissimo anche soffermarmi sui diversi modi con cui vi rivolgete a me! A tal proposito rispondo a chi dice “Ma come la dobbiamo chiamare?”..Non è importante il modo, amici cari; l’importante è che continuiate a chiamarmi, a parlare con me, a inviarmi i vostri dubbi, le vostre perplessità, i vostri consigli e suggerimenti.
L’idea di iscrivermi a Facebook è nata una sera dopo che un mio amico mi spiegò di cosa si trattava..
Pensai subito : “questo è un modo per arrivare a tutti”, insomma mi veniva offerta la possibilità di parlare a tutti e di conoscere tante nuove persone. Soprattutto di stare accanto a chi è in difficoltà, a chi vive nella sofferenza, a chi affronta la malattia, il disagio, la povertà.
Ho letto alcuni messaggi che mi hanno toccato il cuore..mi hanno commosso. Mi sento vicino a voi, alle vostre ansie..Sentitemi vicino, prego per voi, per le vostre richieste di intercessione al Padre Nostro.
La potenza della tecnologia e, in particolare, di Internet è proprio questa: abbattere le barriere, anche ideologiche! Molti di voi mi hanno chiesto amicizia pur non essendo credenti: non c’è cosa più bella che confrontarsi anche sui grandi temi di fede, così come sulle difficoltà quotidiane che affliggono ognuno di voi o, meglio ancora, condividere la gioia di una notizia, di un evento: insomma questa Voi non la chiamate amicizia? Tanti si sono stupiti: “Ma come un Cardinale su Facebook?”, e ch’ ce stà e male? La Chiesa si apre alle nuove tecnologie perché diventano mezzo per l’Apostolato e la Diocesi di Napoli ,pensate, si sta dotando di un sito per ogni Parrocchia, di un indirizzo mail per tutti i sacerdoti. Internet non è da considerare solo negativamente, ma può essere un ulteriore mezzo per diffondere la parola di Dio e la Speranza
Quasi tutti mi avete ringraziato di aver accettato la richiesta di amicizia: sono io a ringraziare Voi, cari amici miei . Vi ringrazio uno per uno: chi mi ha chiamato Pastore, chi mi ha elogiato, chi mi ha spronato a continuare l’opera iniziata per la Chiesa di Napoli, addirittura chi mi ha definito “giovanotto” visto che, come diceva il Grande Papa Giovanni Paolo II, “la gioventù è contagiosa”. Ringrazio anche chi mi ha sottoposto grandi quesiti sulla vita.
Ho bisogno di tutti Voi! Della vostra amicizia e, attraverso Facebook, sono certo che me ne darete tanta, anche solo pensando a chi si rivolge a me con il suo dialetto. Ne ho letti tanti e mi hanno riempito il cuore di gioia. Grazie perché mi scrivete che “Siete tutti con me”. Aiutatemi a far si che soprattutto i giovani non si rassegnino MAI! Perché, come ho scritto, : “nessuno sia più in grado di Rubare la Speranza.”
Ogni qualvolta che avrò un momento libero mi “affaccerò alla rete” per leggere i vostri post (mi hanno detto che “ se dice accussì”!). Con affetto paterno e fraterno benedico tutti voi, soprattutto chi si è affidato alle mie preghiere per la sofferenza personale o di una persona amata.
E ricordate, “anche nei momenti di solitudine non siete mai soli” : ‘a Madonn v’accumpagn!

venerdì, ottobre 24, 2008

L'arcivescovo di Napoli su Facebook



alle ventidue di oggi ha già 227 amici (ci sono anch'io)


L'arcivescovo di Napoli su Facebook: piazza virtuale per avvicinare i giovani
Si è iscritto da 3 giorni, ora ha 17 amici. Ne aspetta tanti

NAPOLI - Chi storceva il naso di fronte al boom di Facebook, il social network più accorsato del momento, ora dovrà ricredersi e, con tutto il rispetto, farsi il segno della croce. Perché tra le faccine della community, da un paio di giorni c'è anche quella del cardinale di Napoli Crescenzio Sepe. Grande comunicatore, sua eminenza, che di quartieri e strade ne attravrsa tanti a piedi, ha subito fiutato che quella era una piazza reale, altro che virtuale, da non disertare. Ha preso tastiera e fotina e si è iscritto al sito www.facebook.com.
Il suo profilo recita: Cardinale Crescenzio Sepe. Uomo. Data di nascita: 2 giugno 1943; istruzione e lavoro: Università pontificia, Università lateranense; scuola superiore: Seminario di Aversa. Amici: 17 (almeno fino a ieri sera ndr); contatti c.grovino@chiesadinapoli.it. Nella foto sorride e stringe le mani come a porgertele per dire: se vuoi, possiamo parlarne, qui c'è una risposta. C.grovino è Carmine Grovino che cura anche il portale della diocesi di Napoli. È lui a ricevere le richieste di amicizia per l'arcivescovo e a sottoporgliele. «Ma poi - dice - è lui che decide. Come sua è stata la scelta di iscriversi a Facebook che ha sempre guardato con interesse».
Perché dove ci sono i giovani, ha detto spesso, vuole esserci anche lui. «Proprio così. La sua presenza su facebook s'iscrive nell'idea ispiratrice del progetto del nuovo portale della diocesi, che non solo vuole mettere in comunicazione tutte le parrocchie, ma creare una rete vera tra persone». E si sa, oggi non c'è niente di più reale che il virtuale. «Soprattutto per le fasce d'età psicologicamente più a rischio, quelle che più preoccuano il cardinale, ovvero i ragazzi dai 13 ai 40 anni. Per affermare concretamente la centralità della parrocchia sul territorio e nel tessuto giovanile, bisogna sperimentare il nuovo. E Facebook è senz'altro una grande occasione».
Per un pulpito virtuale? «Non proprio. Il pulpito continuerà ad essere la chiesa. L'obiettivo è quello di creare un contatto, di dare un messaggio di vicinanza, ma l'augurio è che dopo ci sia un incontro fisico tra persone e parrocchia. Il cardinale sa che i nuovi strumenti telematici devono affiancarsi e non sostituirsi ai luoghi canonici. Certo con Fb sua eminenza intende rilanciare l'opinione della chiesa di Napoli anche a chi ne è più lontano, quei giovani che per risolvere i propri disagi trovano più facile isolarsi dietro uno schermo che andare in chiesa ». Che dire? Geniale. L'apostolato napoletano diventa internettiano, e, con l'arcivescono Sepe, nasce la nuova chiesa «partenettiana».

Natascia Festa

sabato, agosto 02, 2008

creatività istituzionale: vignette su http://www.innovazionepa.gov.it



Sul sito del ministero le vignette sui fannulloni. Reazioni articolate tendenti al negativo. (lavoratori arrabbiati, giustamente).
piccola rassegna:
da l'Unità:
Un dipendente pubblico che ha bisogno di informazioni sul suo contratto, sulle circolari che lo riguardano, sulle persone al ministero che potrebbero dargli una mano, rimarrà un po´ basito. Sull´home page del sito del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, infatti, più che informazioni troverà vignette e minacce.Il ministro Brunetta ha deciso di rompere con la linea ingessata dei siti istituzionali e ha pensato bene di buttarla sul ridere. Forse si è fatto prendere un po´ la mano: al di là delle manie di protagonismo (Brunetta raccoglie e pubblica quotidianamente le vignette che lo riguardano), colpisce lo stile tra l´ilare e il minaccioso: una foto scattata sui muri delle Poste di Milano dove qualcuno con lo spray ha scritto «Via i fannulloni», una sezione intitolata «Licenziare il dipendente pubblico? Si può!», con tanto di punteggiatura a sottolineare l´enfasi della conquista. E li dentro, una sfilza di episodi, raccolti da maggio ad oggi, che metterebbero paura anche al lavoratore più indefesso: licenziamenti, arresti, tagli di stipendi, foto segnaletiche, imputazioni per truffa.Insieme a vignette e minacce, il sito punta tutto sull´«operazione trasparenza» e pubblica gli stipendi di tutti i dipendenti, dal ministro all´ultimo consulente. Peccato la serietà non si misuri in euro. E la scelta di trasformare il sito di un ministero in un campionario di boutade, non aiuta a convincere del contrario.
dal Corrierone:
A un ministro non capita mai di pensare di poter avere nella satira un alleato. Di solito i membri del governo sono tra i bersagli preferiti delle vignette. E invece al titolare della Pubblica amministrazione è capitato di avere dalla sua parte grandi matite, da Giannelli a Vincino.
UNDICI VIGNETTE - E così Renato Brunetta ha pensato bene di mettere undici vignette che celebrano la sua campagna antifannulloni sul sito del ministero. L’idea, per la precisione, è stata del suo portavoce, Vittorio Pezzuto, che spiega: «A volte una vignetta vale più di un editoriale e quindi ci è sembrato giusto metterle sul sito, senza contare che contribuiscono ad alleggerire la materia». Difficile dargli torto. Basta guardare quella dove si vedono due personaggi, con uno che dice: «Grazie all’effetto Brunetta, a maggio e giugno gli statali si sono "ammalati" il 15% in meno». E l’altro: «E ora chi fronteggerà le proteste degli... albergatori?».
BOOM DI CONTATTI - Che, aggiungono, ha visto un boom di contatti. Erano in media 2 mila al giorno prima dell’arrivo del vulcanico ministro, sono circa 20 mila ora, con punte di 200mila nei giorni in cui (come ieri) sono stati messi on line i dati sulle retribuzioni e le assenze dei dipendenti pubblici. A Torino, intanto, il city manager Cesare Vaciago, seguendo le nuove norme volute dal governo, ha mandato le prime 131 lettere di pensionamento ad altrettanti dipendenti che hanno raggiunto 40 anni di servizio o 65 anni d’età: una misura per svecchiare la burocrazia e tagliare le spese.
La reazione del Ministro su La Nazione:
Sereno il ministro Brunetta che replica "Il sito del ministero raccoglie tutto il materiale che viene pubblicato sulle nostre iniziative. Articoli e anche vignette, perché no?". Oggi possono sembrare particolarmente favorevoli ma Brunetta assicura che il sito "ne ha pubblicate anche di sgradevoli e lo faremo ancora in futuro, quando arriveranno senza alcun filtro o censura".

martedì, aprile 29, 2008

Studenti e lavoro, l’estate part-time. Non solo vacanze: baby sitter o animatori, tutti gli indirizzi utili su Internet.

Opportunità di lavoro estivo per conciliare studio e lavoro o meglio vacanze e lavoro. Cominciamo a raccogliere informazioni con questo articolo de Il Mattino in cui si richiamano alcuni buoni indirizzi su internet.

BARBARA TAFURI da Il Mattino
Tempo di programmare le vacanze? Non per chi ha già deciso di sfruttare l’estate per guadagnare. C’è chi sceglie di lavorare per non dover poi chiedere soldi ai genitori e chi lo fa per provare una nuova esperienza utile anche ai fini dello sviluppo professionale. Le attività più gettonate dagli studenti sono naturalmente quelle part time che consentono di svagarsi quando si è liberi. Trovare un impiego potrebbe sembrare impresa difficile, in realtà basta organizzarsi per tempo e avere le idee chiare sul lavoro che si vuol intraprendere. La regola del passaparola è sempre la migliore, nel caso in cui però non riuscisse allora basta accedere alla rete Internet per trovare offerte più adatte. Ideale per le ragazze è occuparsi dei bambini: sempre più spesso, le mamme si rivolgono alle baby sitter non solo per essere «supplite» ma anche per affiancarle quando sono in casa, magari occupate in altre faccende. Sul sito http://annunci-per-studenti.vivastreet.alice.it/ annunci-per-studenti+napoli/ o http://lavoro.trovit.it/lavoro/studenti-per-napoli-part-time si possono trovare parecchie occasioni e anche inserire la propria disponibilità. Se accudire i più piccoli pare troppo impegnativo ma si ama comunque farli divertire ci si può rivolgere alle agenzie che forniscono animazione per le loro feste. I requisiti sono pazienza e fantasia e anche in questo caso basta connettersi ad Internet su http://www.animazionebambini.com oppure http://www.casperanimation.it. «Dedico qualche sabato o domenica pomeriggio a questa attività - è il racconto di Marta, 18 anni da compiere, maturanda al liceo classico Sannazaro - all’inizio mi pareva faticoso ma adesso mi diverto anche io come una bambina». Per chi ha a disposizione solo il periodo estivo e all’utile del lavoro vuole unire anche il dilettevole del viaggiare alberghi, villaggi turistici, navi da crociera sono sempre alla ricerca di personale stagionale: basta essere simpatici, intraprendenti e dinamici. Anche in questo caso sono diversi i diversi siti che offrono opportunità di questo tipo. Nella pagina http://www.animatorituristici.com/ si possono trovare diverse opportunità, ma è bene fare una visita ai portali dei grandi operatori del settore. Solo per fare un esempio, la Valtur Academy seleziona giovani tra i 19 ed i 35 anni che diano disponibilità ininterrotta di almeno 2 o 3 mesi, con ottime doti comunicative e conoscenza di almeno una lingua tra inglese, russo e tedesco. Per candidarsi è necessario compilare il modulo su www.valtur.it/lavoro. «È stata una esperienza fantastica - ricorda Francesco, 20 anni, studente della facoltà di Scienze politiche, una stagione da animatore di villaggi - durante la quale ho stretto amicizie che ancora conservo». Senza dimenticare che per i più bravi, si potrebbe aprire la strada della notorietà: Fiorello docet.

lunedì, marzo 03, 2008

A Napoli record nazionale di truffe on line ( Che ci sia il diavolo nella rete?)



ELIO SCRIBANI Non ci facciamo una bella figura, ma anche su Internet, nella classifica degli imbrogli e degli imbroglioni, Napoli e i napoletani si piazzano al primo posto. Ci tallonano i rumeni, e nemmeno questo, se vogliamo, dopo i più recenti fatti di cronaca, ci fa tanto onore. Il fatto è che il pacco di Forcella, famigerato ricordino che i nostri delinquenti regalano ai turisti meno accorti, ha invaso, ormai, anche la rete, mietendo vittime su vittime e rischando di rovinarci in un colpo solo l’immagine telematica e le prospettive di sviluppo economico. Il web, dunque. La polizia postale, struttura investigativa che indaga sui reati commessi via Internet, ci consacra ufficialmente nelle statistiche capitale della truffa commerciale. Che cosa sia, è presto detto. Diciamo che si tratta, appunto, del pacco di Forcella, ma rivisto e adattato alle potenzialità di Internet, dove il truffatore non ha nemmeno bisogno di sostituire, dopo averlo mostrato, il prodotto originale con una scatola di sale o di mattoni. Gli basterà, infatti, proporre sui siti specializzati un bel paio di scarpe, una borsa griffata, una videocamera o un telefonino a prezzi stracciati e aspettare il pollo. Meglio, i polli. Sono tanti, infatti, quelli che pagano, magari usando una carta di credito, che poi verrà per giunta clonata, e aspettano l’arrivo della merce. Niente da fare. Non arriverà. Fregati. Una montagna di denunce e di segnalazioni al commissariato on-line, il sito della polizia, che, appunto, raccoglie le richieste d’aiuto o le dritte degli utenti della rete. Statistiche. A Napoli e provincia, nel 2007, sono stati denunciati 782 imbrogli: di questi, ben 446 erano truffe commerciali, suddivise in false vendite e acquisti non pagati. Le denunce hanno riguardato, inoltre, anche 135 raggiri telefonici, 130 furti su conti correnti on-line, 43 clonazioni di carte di credito e 28 violazioni di banche-dati. Si rischia poco e si guadagna molto: centinaia di milioni l’anno senza tasse e già riciclati. La rete, così, oltre a rappresentare la rivoluzione culturale che tutti conosciamo, è anche un terreno zeppo di insidie che pochi conoscono. Non solo pedofilia. Via computer ti possono fare di tutto: fregarti i codici del conto corrente, clonare e svuotare la tua carta di credito, infilarti tra i files musicali un virus capace di scoprire i tuoi segreti finanziari, intercettare e incassare il bonifico che avresti dovuto ricevere, infine costringere il tuo telefono collegato a un terminale a chiamare in automatico i numeri 899 che faranno arricchire criminali di ultima generazione. Non sono tutti napoletani, però, i maestri della truffa. La polizia postale ha scoperto, infatti, che alcune bande con base nei paesi dell’Est europeo mandano ogni notte milioni di mail-trappola al solo scopo di darti un bidone. Link su link. Giorno dopo giorno. Un’ossessione. Ti chiedono i dati della banca o della posta. Se clicchi, ti rovinano in pochi minuti. Due modi: o gli dai tu stesso i dati, e sei fregato, oppure lasci entrare un virus chiamato «Troiano», con evidente riferimento al cavallo di Troia, che perquisirà il tuo terminale, ruberà tutti i dati e li manderà all’estero dove il tuo conto verrà subito prosciugato. Non solo. Sempre dall’estero i ladroni del software mandano complici in carne ed ossa a scardinare di notte le saracinesche dei nostri supermercati. È successo anche a Napoli. Non rubano. Meglio, fanno finta di rubare, magari un salame e qualche birra, per non destare sospetti, ma, in realtà, smontano il «Pos» della banche, la macchinetta che accetta i codici di bancomat e carte di credito, e ci piazzano dentro una scheda che trasmetterà in Gprs centinaia di seriali a un computer amico. I compari all’estero, naturalmente, si precipiteranno a fare acquisti all’impazzata via Internet, lasciando completamente al verde signore e signori che pensavano di aver speso soltanto i soldi di pelati e detersivi. Che ci sia il diavolo nella rete?

lunedì, giugno 04, 2007

www.nolavoro.net. NAPOLI/SICUREZZA LAVORO: SITO INTERNET E NUMERO VERDE PER SEGNALAZIONI

(ASCA) - Napoli, 4 giu - Un sito internet e un numero verde a disposizione di tutti coloro vogliano denunciare irregolarita' sui luoghi di lavoro e nuove risorse economiche messe a disposizione dall'Inail per la formazione. Sono le novita' emerse dalla conferenza provinciale permanente riunitasi questa mattina presso l'Ufficio Territoriale di Governo di Napoli. L'incontro - finalizzato alla verifica del progetto per la sicurezza del lavoro e per il contrasto al lavoro nero promosso dalla prefettura partenopea - e' stato presieduto dal prefetto Alessandro Pansa. Vi hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori Gennaro Mola, Bernardino Tuccillo e Corrado Gabriele in rappresentanza, rispettivamente, del Comune di Napoli, dell'amministrazione provinciale e della Giunta regionale campana. L'assessore Bernardino Tuccillo ha annunciato l'attivazione di un sito internet (www.nolavoro.net ) e di un numero verde (800382323) che l'amministrazione provinciale ha messo a disposizione di quanti vogliano segnalare casi di occupazione irregolare o di mancato rispetto delle norme sulla sicurezza. tmn-com/mcc/alf

domenica, febbraio 18, 2007

BIT Borsa Internazionale del turismo 2007

Al Bit di Milano sara' presentato il nuovo portale italiano del turismo, e anche il marchio che promuove il Paese nel mondo sara' pronto ''prestissimo''. Lo ha annunciato il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli a margine di un convegno sul turismo congressuale. Per il Bit, ''un punto veramente di forza del nostro Paese'', saranno giunte ''a maturazione le novita' messe in cantiere in questi sei mesi di governo - ha detto ancora Rutelli - e la fiera sara' anche l'occasione per fare il bilancio della politica nel settore e rilanciarne gli obiettivi''.

venerdì, febbraio 16, 2007

Ma ci siete o ci fate?

La posta elettronica è veramente un caos: per pescare qualche mail buona nel cumulo di pubblicità, monnezza, inviti ad una vita di relazione più calda ci vuole un gran tempo e soprattutto una certosina pazienza. Non mancano le truffe online o comunque i tentativi di truffe. Da tanto tempo tutti sanno che non bisogna dare i dati bancari agli sconosciuti ma ci provano ogni giorno a chiederteli imitando i loghi delle banche. Non sempre beccano la banca giusta anche perchè non abbiamo tutti cento conti con Banca Intesa, S. Paolo, Unicredit, bnl paribas, ABN, Antonveneta e via dicendo. Fra poco tentano pure con le banche di credito cooperativo, le rurali e addirittura Banca Etica. Non ci cadiamo ma nel frattempo spulciamo la posta tra cialis, concorsi di bellezza, abbonamenti, vendita di software e cancelliamo tutto anche la convocazione che aspettavamo da mesi. (almeno assumete qualcuno che scriva correttamente in italiano) e che cosè! ci siete o ci fate?
Un esempio:

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