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lunedì, maggio 17, 2010

Settecento giorni di ritardo nei pagamenti dei servizi sociali. Una ferita aperta che non smette di sanguinare. Interviene l'assessore Giulio Riccio


Settecento giorni di ritardo nei pagamenti dei servizi sociali. Una ferita aperta che non smette di sanguinare, non sono una scelta, ma una stortura che ci è imposta dalle scelte miopi dei nostri governanti, di oggi e di ieri. Leggi capestro, vincoli di bilancio, garbugli normativi che si scaricano sui comuni, l’articolazione dello stato più vicina ai problemi e alla vita quotidiana dei cittadini, che pagano ogni giorno i costi sociali di scelte sbagliate. Nessuno scandalo, le parole sono importanti, piuttosto il frutto amaro di scelte sbagliate, di politiche finanziarie e normative cieche che mettono sullo stesso piano i servizi di cura della persona, di inclusione sociale e ogni altro tipo di fornitura. Tutto ha una spiegazione, non c’è nulla di inspiegabile. Rischia di prendere il sopravvento l’idea che il contenimento della spesa pubblica si realizza ai danni delle famiglie dei soggetti svantaggiati; Il convincimento che Città così diverse per condizioni sociali e per reddito procapite medio, Napoli e Bologna, possano ricevere le stesse risorse in termini di fondi per l’inclusione sociale; il tentativo di nascondere che gli unici enti pubblici, come emerge dai report delle authority nazionali, che hanno rispettato il contenimento della spesa, sono i Comuni. Last but no least il tentativo di marginalizzare il privato sociale, un interlocutore scomodo, che contrasta sul terreno etico e concreto il tentativo strisciante di privatizzare la cittadinanza. Un settore che non solo produce reddito e occupazione, ma che è produttore del bene più prezioso per una comunità: la cittadinanza. Il quadro che emerge dall’intervento di Morniroli e Smarrazzo fotografa la realtà, salvo come sempre accade fare di tutta l’erba un fascio, addossando responsabilità a tutti, così, determinando, di fatto, una assoluzione generalizzata di tutte le istituzioni e della politica. Tutto questo sarebbe il frutto dell’inefficienza della macchina comunale e della burocrazia molesta. Non è così. Le cause sono ben altre e sono il frutto di un tendenza che esiste concretamente da oltre sette anni. Questi sono gli effetti una politica legislativa che al centro non mette l’uomo e i suoi diritti , ma regole astratte e odiose che sancirscono sperequazioni e ingiustizie. Nel dire questo metto all’indice le responsabilità di chi governava prima, e di chi governa ora. Hanno raccontato a tutti gli italiani che le tasse non sono un investimento sulla comunità e sul futuro, ma sono un aggravio , un odioso balzello da cancellare. Mi domando: l’abolizione dell’ ICI che ha ridotto al lumicino le finanze già gracili dei comuni del sud, che beneficio ha portato ai cittadini, e allo stato? Quale ai governanti? Solo l’effimero titolo dei giornali che qualche giorno dopo viene dimenticato. Non so come la pensano Morniroli e Smarrazzo, ma io credo che questa debba diventare una battaglia nazionale mettendo da parte gli egoismi e il particolare. Credo che in questi anni sia stato giusto lavorare a Napoli perché in un quadro di straordinaria difficoltà venisse preservata ad ogni costo la spesa sociale. La strada che avremmo dovuto seguire per rispettare alla lettera le indicazioni delle finanziarie corrispondeva alla scelta di radere al suolo il sistema di welfare comunale. Oggi è evidente che lo sforzo isolato del Comune non basta più. La speranza è una sola quella di costruire con tutte le donne e gli uomini di buona volontà una grande battaglia per cambiare rotta. Le speranze quelle generali e quelle più concrete si costruiscono con il lavoro collettivo e con umiltà, riconoscendo gli alleati, senza protagonismi inutili e senza confondere la vittima con il carnefice. Quest’ anno, come due anni fa, per dare una risposta al grido di dolore che proviene dal Terzo settore, dai produttori di cittadinanza del nostro territorio, il Comune di Napoli in questi giorni sta valutando le condizioni di una operazione bancaria che consenta di dare un po’ di ossigeno a tutti gli attori del sistema comunale di inclusione sociale recuperando quei 700 giorni. Prendersi cura è il titolo della storia nuova che dobbiamo provare a scrivere insieme, mettendo a valore le esperienze diverse che in questi anni sono maturate. Dobbiamo farlo ora, superando le diffidenze e le incomprensioni, c’è in gioco il diritto di cittadinanza nel terzo millennio e il futuro del privato sociale. Dobbiamo prenderci cura del nostro territorio, dei nostri cittadini, soprattutto dei più fragili, ma dobbiamo prenderci cura del presente, per costruire un futuro sostenibile. Prendersi cura significa ridare slancio e fiducia a tante e tanti, donne, uomini. Prendersi cura significa costruire una trasformazione radicale degli stili di vita e della politica. Radicale significa semplicemente, comprendere le cose dalle loro radici” (A.Davis)

giulioriccio.it

giovedì, marzo 19, 2009

Campania Consiglio Regionale: approvata in Commissione la legge sulle cooperative sociali

La VI Commissione del Consiglio Regionale della Campania, presieduta da Francesco Casillo, ha approvato all'unanimità la proposta di legge "Disciplina, promozione e valorizzazione delle cooperative sociali in Campania". Il provvedimento stabilisce l'istituzione di alcuni organismi di consultazione, come la Commissione regionale per la cooperazione sociale, e l'elenco regionale delle cooperative sociali. Vengono individuati, inoltre, strumenti di assistenza agli enti locali nella fase di affidamento dei servizi sociali e nella definizione dei criteri di valutazione del contraente.

L'impianto del disegno legislativo è stato condiviso anche dall'assessore regionale alle Politiche Sociali, Alfonsina De Felice: "Il testo è coerente con la filosofia del Piano Sociale Regionale, è rispettoso delle esigenze sociali dei territori e snellisce numerose procedure burocratiche. Esso, inoltre, apre nuovi scenari sul piano dell'occupazione, prefigurando un ruolo più attivo di figure altamente qualificate come i mediatori culturali, gli assistenti sociali, gli operatori per l’assistenza domiciliare alle persone bisognose".

"La cooperazione - ha commentato il presidente Casillo - è divenuta una realtà di valore sociale ed economico, un attrattore di energie che aggrega persone, idee, aspirazioni. Per questo abbiamo raggiunto un buon risultato, considerando che la Regione Campania è l’ultima in Italia ad approvare una legge ad hoc".

martedì, giugno 10, 2008

Il 16 giugno il terzo settore è costretto a sospendere i servizi sociali della città di Napoli

Il welfare non è un lusso

    LUNEDI 16 GIUGNO

    P.ZZA MUNICIPIO ORE 9.30

Il 16 giugno il terzo settore è costretto a sospendere

i servizi sociali della città di Napoli

I servizi sociali realizzati dal terzo settore a favore dei cittadini per conto del Comune di Napoli e della Asl Na 1 sono di nuovo a rischio perché, dopo le nostre proteste culminate nelle manifestazioni di aprile e novembre scorso, l’incertezza nel presente e nel futuro è ancora massima, visto che i vari Enti non hanno rispettato tutti gli accordi presi.

Diverse attività stanno per terminare e non si sa se riprenderanno.

Buona parte delle organizzazioni del terzo settore che lavorano per i servizi socio assistenziali e sanitari sono in seria difficoltà e non sono più in grado di sopportare i ritardi di pagamento che superano i dieci mesi, cofinanziando così i progetti e i servizi.

Inoltre non c’è trasparenza: come cittadini, come imprese e come terzo settore abbiamo diritto alla trasparenza e ad avere informazioni sulle scelte politiche e sui bilanci economici.

      Le Amministrazioni devono fare chiarezza

      sui debiti, sulle prospettive reali di risanamento e

assicurare condizioni minime di condivisione

dei programmi rispetto delle regole e della legalità

    Chiediamo:

  • l’ immediato sblocco dei pagamenti arretrati;
  • assicurazioni, assunte ai massimi vertici istituzionali, sul rispetto dei tempi di pagamento;
  • di prevedere un incremento delle risorse per l’aggiornamento delle tariffe in modo da permettere alle organizzazioni del terzo settore la piena applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro;
  • di conoscere tempi, modi e contenuti del rinnovo dei capitolati e delle forme di esternalizzazione dei servizi;
  • di inserire i servizi sociali tra quelli “indispensabili” (elenco del decreto legislativo n. 504 del 1992), affinché non siano più sottoposti al meccanismo del cosiddetto cronologico, e sia garantita così una priorità nei pagamenti;
  • la definizione di un quadro chiaro e trasparente sulle prospettive a breve e medio termine.

    Per tutti questi motivi vi diamo appuntamento per

    LUNEDI 16 GIUGNO

    P.ZZA MUNICIPIO ALLE ORE 9.30.

Il Comitato il welfare non è un lusso

Forum del terzo settore Campania

sabato, dicembre 22, 2007

Montesarchio: inaugurazione del Centro studi intitolato a Lina Maddaloni.

Questa sera, alle ore 16,30, presso la Chiesa della Madonna del Carmine in località Montemauro, sarà celebrata una Messa in suffragio di Lina Maddaloni, assistente sociale impegnata nelle «Antenne sociali» istituite dalla legge 328 e fondatrice della Comunità terapeutica A.G. Maccacaro. Subito dopo la celebrazione religiosa, officiata da Don Carlo De Angelis, cappellano del carcere a custodia attenuata di Lauro di Nola, presso i locali della Comunità Maccacaro, sarà inaugurato il Centro studi intitolato a Lina Maddaloni. Nel corso della inaugurazione sarà presentata una mostra fotografica che rivive i momenti più importanti e significativi della vita di Lina Maddaloni che si è impegnata in politica, nel sociale e nella famiglia. Alla organizzazione della serata hanno collaborato l’Ufficio di Piano legge 328/00- ambito B2- l’associazione Acli Donna 2000, la Comunità la Sorgente e la Comunità «Il Castagno» ed il Comitato per il Primo soccorso. La serata sarà introdotta da Claudio Marotti dell’assessorato politiche sociali della regione Campania, vedrà come ospiti il sindaco Antonio Izzo, l’assessore all’ambiente del comune di Portici Giovanni Rea, il consigliere regionale e presidente della commissione Pubblica istruzione on. Luisa Bossa, il presidente della Gesco Campania Sergio D’Angelo, la coordinatrice dell’Ufficio di Piano Ambito BN2 Marilena Coletta, il consigliere comunale delegato al programma natalizio Geppino Mauriello, il vice presidente Acli provinciali Filberto Parente.
Nell’ambito delle manifestazioni natalizie, inoltre, dal 20 al 23 dicembre, presso la Biblioteca Comunale sarà possibile visitare una mostra fotografica dal titolo «Da Portici a Montesarchio» che documenta tutte le attività svolte dalla Comunità Terapeutica «A.G. Maccacaro» dal 1988 ad oggi.

giovedì, novembre 22, 2007

Anziani e disabili al sit-in del terzo settore: ci hanno aggredito. Gli agenti: falso. Tensione, poi accordo sulla vertenza


ANNA MARIA ASPRONE Prima il sit-in in mattinata con un migliaio di operatori sociali sotto palazzo San Giacomo. Poi, qualche ora dopo, il blocco stradale in via Caracciolo. Traffico in tilt e animi esasperati. «Non ci muoveremo di qui fino a quando non ci ricevono alla Regione» hanno gridato in 400 e poi hanno occupato l’incrocio tra via Partenope e via Santa Lucia. Immediato l’intervento della polizia. Sono stati momenti di vera tensione, nei quali sono volate parole grosse, spintoni e, sostengono i manifestanti, qualche schiaffo. Un giornalista, collaboratore del quotidiano «Napolipiù», ha denunciato di essere stato aggredito da un poliziotto. Ma la polizia smentisce qualsiasi accusa di aggressione o di violenza ingiustificata. «Siamo intervenuti solo per ripristinare la viabilità e l’ordine pubblico - dicono dalla Questura - abbiamo notato che al gruppo dei manifestanti tranquilli, si sono aggiunte altre persone vicine ai centri sociali che cercavano di alimentare la protesta in modo più esagitato. Poi c’erano ambulanze che dovevano passare e una signora con un bimbo che stava male. Per questo abbiamo detto loro di liberare la strada». Una mattina davvero difficile, dunque, quella degli operatori che minacciavano di sospendere l’assistenza sociale a 40mila assistiti, tra disabili, minori e anziani, a causa del mancato pagamento dei 60 milioni di euro che l’amministrazione deve, dal maggio 2006, alle 150 cooperative e associazioni. Queste ultime hanno dovuto far ricorso al credito bancario per far fronte alle spese di gestione e al pagamento degli stipendi a tremila operatori. Ma, nonostante i disagi affrontati in questi mesi e le proteste di ieri mattina, almeno per uno dei punti della piattaforma rivendicativa, cioè il pagamento delle spettanze maturate, è stata trovata una soluzione. «Grazie a un’intesa con un istituto bancario che verrà approvata entro la prossima settimana - ha spiegato l’assessore alle Politiche Sociali Giulio Riccio, che ha ricevuto una delegazione degli operatori sociali - le organizzazioni del terzo settore che vantano crediti con il Comune potranno ottenere il pagamento delle spettanze già nei primi giorni di dicembre. Con questo atto l’amministrazione si accolla i debiti delle cooperative che finalmente, dopo 18 mesi, potranno pagare tutto il pregresso ai propri operatori. È un primo passo verso il rilancio di un settore fondamentale. Chi si occupa di welfare - ha concluso Riccio - deve essere rispettato come lavoratore e cittadino». Ma i consiglieri comunali di An Lamura, Nonno e Schifone chiedono le «immediate dimissioni» di Riccio: «Bisogna fare luce sull’allegra gestione dei fondi». Soddisfazione, invece, viene espressa dal sindaco: «Abbiamo scongiurato l’incubo di far passare un brutto Natale agli operatori ed agli assistiti» ha detto la Iervolino. In serata una delegazione è stata ricevuta dall’assessore alle politiche sociali Rosa D’Amelio per discutere sugli altri punti della piattaforma presentata dal Forum regionale del terzo settore. «Convocherò - ha detto la D’Amelio - subito un tavolo con i rappresentanti del Forum e del Comitato».

Napoli, emergenza welfare: a dicembre le coop avranno i soldi

Pubblichiamo il comunicato con cui l'assessore Riccio chiude, dopo 18 mesi, la vicenda dei mancati pagamenti alle organizzazioni sociali

Si è tenuto questa mattina presso la sala Pignatiello a Palazzo San Giacomo l'incontro conclusivo tra i rappresentanti delle cooperative e delle associazioni del Terzo settore e l'Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Giulio Riccio in merito alla questione dei pagamenti agli operatori sociali. Ecco il comunicato dell'Assessore:

“Grazie a un'intesa con un istituto bancario che verrà approvata entro la prossima settimana, le organizzazioni che vantano crediti potranno ottenere il pagamento delle spettanze già nei primi giorni di dicembre. Si tratta di una soluzione che vede al centro il rispetto dei diritti dei lavoratori che si occupano dei più svantaggiati e di chi è in difficoltà. Con questo atto l'amministrazione si accolla i debiti delle cooperative che finalmente dopo diciotto mesi potranno pagare tutto il pregresso ai propri operatori. Si tratta, inoltre, di un primo passo verso la riformulazione e un rilancio di un settore fondamentale per la tenuta sociale della nostra città, della nostra regione e dell'intero Paese. Chi si occupa di welfare deve innanzitutto essere rispettato come lavoratore e cittadino. Il welfare, la protezione dei più deboli, non può pesare solo sulle spalle dei Comuni e degli enti locali ma deve vedere un reale protagonismo dello stato. E' qui che si gioca la partita del futuro affinché nessuno venga lasciato solo. Questa è la sfida che ci attende, e ci aspettiamo che il Governo faccia seriamente la sua parte. Altrimenti si dovrà assumere tutte le responsabilità che in caso contrario si verificheranno.
Intanto l'amministrazione Comunale di Napoli ha dato la sua risposta concreta. Ci attendiamo che anche il Governo dia la sua.”
di Sara De Carli (s.decarli@vita.it)21/11/2007 Vita non profit online

mercoledì, aprile 11, 2007

Il welfare non è un lusso

Il welfare non è un lusso
Mobilitazione degli operatori sociali e
sociosanitari, degli utenti e dei familiari

Insieme per chiedere
L’ALLARGAMENTO DEL SISTEMA DEI DIRITTI
IL RAFFORZAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI
SOCIALI

attraverso:
- Un più forte investimento di risorse e servizi per il sistema sociale locale
- Un’efficace programmazione per il reale sviluppo di un sistema integrato di servizi e prestazioni sociali
- Condizioni economiche più adeguate a garantire la qualità nei servizi e nel lavoro
- Certezza nei tempi e nelle modalità di pagamento
- Approvazione della legge sulla dignità sociale
Comitato organizzativo
c/o Gesco promozione sociale e sviluppo


Il welfare non è un lusso.
Obiettivi della mobilitazione


I tagli della finanza locale stanno comportando già da qualche tempo la tendenza a scaricare sul sistema locale di protezione sociale la riduzione delle risorse, con la compressione dei costi e l’ulteriore allungamento dei tempi dei pagamenti.
Il risultato è stato quello di abbassare la qualità dei servizi per i cittadini, di peggiorare le condizioni professionali e retributive delle persone che vi lavorano, di riaprire - specie nel nostro territorio - una stagione di incertezza sia sul piano della programmazione dei servizi che sulle condizioni generali del settore.
Le organizzazioni sociali del terzo settore ricoprono un ruolo rilevante nel welfare locale, nell’ambito dei servizi socio-sanitari ed educativi e nelle politiche di inclusione lavorativa delle persone svantaggiate, ma occorre rivedere le forme e le modalità con cui il welfare deve portare avanti le funzioni di tutela e promozione sociale, in una situazione dove sono cresciute le esigenze ma sono destinati a crescere fattori ed elementi di rischio e di incertezza.
È necessario che il sistema pubblico assicuri un quadro normativo adeguato, per garantire innanzitutto la dignità dei cittadini e la qualità dei servizi, le risorse economiche da impegnare e le competenze da attivare, come anche la dignità dei lavoratori e la qualità del lavoro.
Le organizzazioni promotrici della manifestazione chiedono a Governo, Regione Campania e Comune di Napoli di riconoscere innanzitutto la crisi dell’intero sistema dei servizi di welfare, attraverso: un più forte investimento di risorse e servizi per il sistema sociale; condizioni economiche più adeguate a garantire la qualità nei servizi e maggiori tutele per i lavoratori sociali e sociosanitari; una più puntuale ed efficace programmazione per il reale sviluppo di un sistema integrato di servizi e prestazioni sociali; continuità dei progetti per una presa in carico delle persone disagiate non limitata alle scadenze dei finanziamenti; certezza nei tempi e nelle modalità di pagamento.
In particolare, le organizzazioni chiedono:
- Al Governo nazionale di: prevedere, anche alla luce delle maggiori entrate fiscali, un più forte investimento per il sistema dei servizi sociali del Meridione, correggendo le gravi sperequazioni presenti tra Nord e Sud del Paese e valorizzando il significato del lavoro sociale nei processi di sviluppo.
- Alla Regione Campania di: approvare rapidamente la legge sulla dignità sociale, con l’introduzione del tariffario delle prestazioni; pianificare in tempi brevi il rientro del credito vantato dalle Asl; destinare almeno il 50% delle rivenienze dei fondi strutturali 2000/2006 alla spesa sociale, per affrontare le situazioni più urgenti; innalzare ad almeno 120 euro la spesa sociale pro-capite annua; aggiornare le condizioni economiche delle convenzioni e delle gare d’appalto per l’affidamento dei servizi; adeguare le rette per le comunità di accoglienza; prevedere la riduzione dell’Irap per le onlus; costruire un’anagrafe regionale sulla disabilità e istituire un organo preposto al monitoraggio dei bisogni dei disabili.
- Al Comune di Napoli di: evitare qualsiasi taglio alla spesa sociale; ripristinare i servizi già interrotti, come quelli per l’infanzia e la genitorialità; approvare, in consiglio comunale, la modifica dell’articolo 28, comma 10 del regolamento, per inserire i servizi sociali tra quelli “indispensabili” (di cui all’elenco del decreto legislativo n. 504 del 1992), affinché non siano più sottoposti al meccanismo del cosiddetto cronologico, e sia garantita così una priorità nei pagamenti.

Il comitato promotore
Per informazioni: 081 7877516
Per adesioni: info@gescosociale.it


Hanno aderito finora alla manifestazione del 13 aprile:

Gesco, Cisl Campania, Uil Campania, Cgil Campania, C.N.C.A Campania, Coordinamento degli Enti Ausiliari, Federazione Città Sociale, Arci Campania, Legacoop Campania, Associazione A.G.C.I, Cittadinanzattiva Campania, Confcooperative Campania, Federsolidarietà-Confcooperative, Legacoopsociali, Psichiatria Democratica, Le Acli Napoli, Le Acli Campania, Assise degli operatori socio sanitari, Associazione Jonathan, Associazione Tutti a scuola, Cooperativa L’Aquilone, Cooperativa L’Aquilone Service, Cooperativa Alisei, Cooperativa Alser, Cooperativa Il Calderone, Cooperativa Dedalus, Cooperativa Isvar, Cooperativa Terra e Libertà, Laboratorio Città Nuova, Associazione Asfodelo, Cooperativa Canto Libre, Consorzio SOL.CO. Napoli, Consorzio Icaro, Associazione Il Pioppo onlus, Cooperativa Con/tatto, Cooperativa Officine Grafiche Città Sociale, Cooperativa Ottavia, Cooperativa Leandra, Associazione Peppino Impastato, Associazione Giancarlo Siani, Associazione Mambo est contemporaneo, Associazione L’AVDA, Cooperativa Accaparlante, Cooperativa Aleph Service, Cooperativa Anchise, Cooperativa Arché, Associazione Saman, Cooperativa Il Quadrifoglio, Cooperativa Socialmedia, Associazione Avog, Cooperativa C.r.m., Cooperativa Casba, Cooperativa E.T.I.C.A., Cooperativa Europlan, Cooperativa E.V.A, Cooperativa Gea, Cooperativa Girasole, Cooperativa Tom, Cooperativa Mafalda, Associazione Cebeto, Arci Solidarietà Napoli, Cooperativa Equazione, Associazione. La Città Futura, Associazione Foris Cryptae, Ass. Lhasa, Ass. Tom Benetollo, Ass Mescolarci, Cooperativa Il Camper, Associazione Italiana Psichiatri, Ass. Afasp, Ass. Idea, Ass. Anida Onlus, Ass. Quartieri Spagnoli, Cooperativa Iskra, Cooperativa La Fabbrica dei Sogni, Cooperativa La Gioiosa, Cooperativa L’Isola che non c’è, Cooperativa L’uomo e il legno, Maccacaro, Cooperativa Novella Aurora, Cooperativa Ortopedica Ospedaliera, Cooperativa Oltre il lavoro, Cooperativa Pianeta Terra, Cooperativa Prisma, Cooperativa Progetto Nuova Impresa, Cooperativa Raggio di Sole, Cooperativa Studio ERReSSE,Ass. Tecnici della riabilitazione psichiatra e psicosociali, Associazione Ampis, Associazione La Casa dei Giochi onlus, Professione Educatore-piattaforma indipendente degli educatori professionali, Auser Campania, Cooperativa Altri orizzonti, Centro Don Bosco, Associazione Priscilla, Cooperativa Elios, Associazione Donne Somale, Associazione Salum Salum, Associazione dei Senegalesi di Napoli, Associazione Aiuto ai cittadini dell’ex Unione sovietica in Italia, Cooperativa La Maratona, Associazione Eva onlus, Associazione AIPSI-MED, Associazione Il Filo, Cooperativa Il Canguro, Cooperativa La Locomotiva, Sindacato Libero Europeo, Associazione I Ken, Cooperativa Forturella, Cooperativa Ambiente & Sicurezza, Cooperativa Anthea, Cooperativa FR.EM.PA. Murolo, Cooperativa Therapye, Cooperativa Liberi di Volare, Cooperativa Center, Cooperativa Maria Montessori, Cooperativa ApprossimAzione, Centro Don Bosco, Cidis-Alisei, Cooperativa Arcobaleno di Celle di Bulgheria (Salerno), Associazione Boomerang, Associazione CAU, Associazione C. S. Danza e ginnastica, Associazione Crescere Insieme, Associazione Figli in Famiglia, Associazione Gioco, immagine e parole, Associazione Kesed, Associazione N:e.a., Associazione Nuova proposta, Associazione Lo scoglio e il gabbiano, Mo.v.i. Napoli, Cooperativa Il tappeto di Iqbal, Cooperativa Passaggi, Cooperativa Assistance Point, Lega per i diritti degli handicappati, Comitato per la riabilitazione dei para-tetraplegici della Campania, Cooperativa Arte Musica e Caffè, Federhand-Onlus/FISH Campania, Cooperativa Assistenza e Territorio, Associazione Andromeda, Associazione Salam House, Community degli Educatori

Adesioni aggiornate a mercoledì 11 aprile 2007 ore 9.30

venerdì, marzo 30, 2007

Napoli: MOBILITAZIONE TERZO SETTORE

Gesco, agenzia di promozione e sviluppo sociale, ha indetto una grande mobilitazione per denunciare lo stato di precarietà in cui si trova ad operare il terzo settore a Napoli e in Campania, sia in riferimento alle politiche sociali che alla sanità. In particolare la protesta riguarda i ritardi nei tempi di pagamento da parte del Comune di Napoli e della Asl Napoli 1; la discontinuità e disomogeneità della programmazione pubblica; l’inadeguatezza delle condizioni economiche destinate ai servizi sociali e socio-sanitari.
Il terzo settore ricopre un ruolo rilevante nel welfare locale, nell’ambito dei servizi socio-sanitari ed educativi e nelle politiche di inclusione lavorativa delle persone svantaggiate, ma occorre rivedere le forme e le modalità con cui il welfare deve portare avanti le funzioni di tutela e promozione sociale, in una situazione dove sono cresciute le esigenze ma sono destinati a crescere fattori ed elementi di rischio e di incertezza.
I tagli della finanza locale stanno comportando già da qualche tempo la tendenza a scaricare sul sistema locale di protezione sociale la riduzione delle risorse, con la compressione dei costi e l’ulteriore allungamento dei tempi dei pagamenti.
Il risultato è stato quello di abbassare la qualità dei servizi per i cittadini, di peggiorare le condizioni professionali e retributive delle persone che vi lavorano, di riaprire - specie nel nostro territorio - una stagione di incertezza sia sul piano della programmazione dei servizi che sulle condizioni generali del settore.
La riduzione delle risorse ha già comportato la sospensione, da parte del Comune di Napoli, di alcuni servizi importanti di sostegno all’infanzia e alla genitorialità, e il rischio reale che nell’ambito della programmazione 2006/2007 possano essere tagliati altri servizi fondamentali. A questi, c’è da aggiungere un altro dato quanto mai preoccupante: il ritardo nei pagamenti per le prestazioni socio-assistenziali svolte dal terzo settore per conto del Comune di Napoli e della Asl Napoli 1 hanno superato i 12 mesi. Nel caso dell’Asl Napoli 1, poi, alla notevole crescita della domanda dei servizi e delle prestazioni socio-assistenziali, non è corrisposto alcun adeguamento nella programmazione, ferma ad oltre dieci anni fa, né si prevede, con essa, di adeguare i contenuti economici delle convenzioni.
Il mancato investimento nel privato sociale ha comportato una situazione paradossale: da un lato il terzo settore ha provveduto non solo a coprire vecchi bisogni ma anche a soddisfarne di nuovi nei settori delle dipendenze, della salute mentale e della riabilitazione, con notevoli benefici di risparmio economico per le Asl; dall’altro, il mancato sostegno allo sviluppo del terzo settore costringe le Asl o a dirottare una parte di questa domanda verso i privati convenzionati, con il risultato di raddoppiare mediamente la spesa dei trattamenti, o a lasciare migliaia di cittadini abbandonati a se stessi, privi di un’adeguata assistenza.
Il terzo settore non intende prestarsi ad un ruolo di mero fornitore di manodopera a basso costo, e non intende consentire una ridefinizione al ribasso del sistema di welfare, ma vuole invece rilanciare la sua disponibilità a mettere in campo tutte le energie, le risorse e le competenze che dispone per contribuire - come ha fatto sempre in forte relazione con le istituzioni - alla concreta soluzione di tanti problemi delle persone e delle famiglie, e ricercare strade innovative sul terreno del welfare e dell’azione di inclusione sociale e lavorativa.
È necessario che il sistema pubblico assicuri un quadro normativo adeguato, a partire dall’approvazione delle leggi regionali sulla cooperazione, sulla dignità sociale e sulla promozione sociale: leggi che devono garantire innanzitutto la dignità dei cittadini e la qualità dei servizi, le risorse economiche da impegnare e le competenze da attivare, come anche la dignità dei lavoratori e la qualità del lavoro.

In conclusione Gesco e la rete del terzo settore che aderisce alla mobilitazione chiedono di assumere come fondamentali e prioritari alcuni obiettivi:
• dare centralità politica, culturale, finanziaria e programmatica alle politiche sociali
• incrementare servizi e risorse economiche per il welfare locale
• assicurare certezza nei tempi e nelle modalità di pagamento
• aggiornare le condizioni economiche degli affidamenti

È per questi motivi che è stata organizzata per venerdì 13 aprile 2007 a Napoli una prima, grande manifestazione di piazza, alla quale invitiamo tutte le organizzazioni sociali della regione ad aderire e a partecipare.

Per informazioni e adesioni: Pina Vanacore 081 7877516 interno 206
info@gescosociale.it

giovedì, marzo 15, 2007

Cooperative sociali: adeguamento della retribuzione giornaliera

Con la circolare n. 56 del 9 marzo scorso, l'Inps ha riepilogato le disposizioni contenute nella Legge finanziaria 2007 in merito ai lavoratori soci di cooperative sociali. Le legge finanziaria ha infatti disposto l'aumento progressivo - nel corso del triennio 2007, 2008 e 2009 - della retribuzione giornaliera imponibile ai fini contributivi per i lavoratori soci di cooperative sociali o operanti nell'area dei servizi socio-assistenziali, sanitari, socio-educativi, e per i lavoratori soci di altre cooperative operanti in settori ed ambiti territoriali per le quali siano stati adottati i decreti ministeriali ai fini del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali. Il graduale aumento è finalizzato all'equiparazione della contribuzione di tale tipologia di lavoratori a quella dei dipendenti da impresa.
per saperne di più:

sabato, gennaio 06, 2007

L’Epifania... tutte le idee prendono il via

In occasione dell’Epifania, le cooperative sociali il Calderone e Canto Libre, in collaborazione con il Dipartimento di Salute mentale della Asl Napoli 1, organizzano un momento di festa e di aggregazione dedicato agli utenti dei centri diurni della salute mentale.
Un’occasione di riappropriazione della città, per promuovere partecipazione e opportunità di socializzazione.
L’evento si svolgerà presso la sede di Canto Libre, cooperativa d’arte sociale e scuola di musica popolare.
In programma un concerto di musica napoletana con “La posteggia di Mastro Masiello”, il mandolino di Bruno De Marco, i Tangolibre e Rua Portalba, a seguire un buffet e lo scambio di doni dell’epifania.
Nella serata si coglierà l’occasione per presentare uno speciale mandolino appositamente realizzato dalla “Bottega dei liutai”, di Salvatore Masiello e di Michele Chiazzo, per una persona disabile, a cui sarà consegnato durante la manifestazione.
Il mandolino è stato pensato e costruito proprio per permettere alle persone con diversa abilità di poter accedere ai mondi dell’arte.
Info: Massimo De Benedictis tel. 081 19567665; Augusto Nucciotti tel. 081 2548579