mercoledì, marzo 31, 2010

Il "Bustone" inviato dall'Inps ai pensionati: cosa contiene e cosa fare

Con Messaggio n. 8594 del 26 marzo 2010, l’Inps ha reso noto i documenti contenuti del “Bustone” annualmente inviato ai pensionati, e le modalità per la loro compilazione e restituzione.

Innanzi tutto va precisato che i “bustoni” contengono alcuni documenti comuni a tutti i pensionati (come il modello CUD, o il modello per le detrazioni d’imposta), mentre altri modelli, come il Modello “RED”, vengono inviati ai soli pensionati titolari di prestazioni legate al reddito.

In particolare va segnalata la lettera di comunicazione della prima parte del PIN, con l’indicazione delle modalità per ottenere la seconda parte, che consente ai pensionati di accedere direttamente al settore “servizi per il cittadino” attivo sul sito web dell’Inps.

Un’autentica novità di quest’anno consiste nella fine dell’obbligo di trasmettere all’Inps il modello Red nel caso in cui un pensionato abbia effettuato lo scorso anno la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o il modello Unico: in altre parole, l’obbligo di invio del Red sussiste solo nei casi in cui si possiedono redditi che non devono essere dichiarati al Fisco. In tal caso i pensionati possono rivolgersi alle sedi del Patronato Acli e del Caf-Acli per ricevere la consueta assistenza gratuita; in particolare presso il Patronato Acli sarà possibile ottenere tutte le informazioni sulle modalità di lettura dei documenti e sulla loro eventuale compilazione.

Il prossimo 10 Aprile scade il termine per il versamento della contribuzione dovuta per i lavoratori domestici

Nel periodo compreso tra il 1° e il 10 aprile sarà possibile pagare la contribuzione dovuta dai datori di lavoro domestico a favore dei collaboratori occupati alle proprie dipendenze.

In particolare si potranno pagare i contribuiti relativi al lavoro prestato nel 1° trimestre 2010. La cifra da versare varia a seconda dell’importo della retribuzione oraria corrisposta, come precisato nella circolare n. 11, emanata dall’Inps in data 28 gennaio 2010.

Lavoro, Napolitano non firma la riforma: servono più garanzie sui licenziamenti

Giorgio Napolitano

ROMA (31 marzo) - Poche garanzie per i lavoratori e testo troppo eterogeneo su norme delicate. Per questi motivi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha firmato il disegno di legge che riforma alcune parti del diritto del lavoro - tra cui anche l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che disciplina i licenziamenti - voluto dal governo e approvato nei giorni scorsi dal Parlamento. Il provvedimento sul lavoro è la prima legge che Napolitano rinvia alle Camere. A provocare lo stop del Quirinale è stata fra l'altro la nuova procedura di conciliazione e arbitrato introdotta dal provvedimento, che di fatto incide sulle norme dell'articolo 18.

In particolare la norma finita nel mirino del Colle è l'articolo 31 del testo approvato dal Parlamento. Si prevede che già nel contratto di assunzione, in deroga dai contratti collettivi, si possa stabilire che in caso di contrasto le parti si affidino a un arbitrato. Il timore è che al momento dell'assunzione il lavoratore sia cotretto ad accettare la via dell'arbitrato, che lo garantisce di meno rispetto, al contratto tradizionale che prevede l'articolo 18 e quindi la tutela per chi è licenziato senza giusta causa.

Il capo dello Stato, spiega una nota del Quirinale, non ha firmato il provvedimento intitolato "Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro", a causa della «estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni - con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 - che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale».

Servono precise garanzie. Il presidente della Repubblica, a norma dell'articolo 74, primo comma, della Costituzione, ha chiesto quindi alle Camere una nuova deliberazione sulla riforma del lavoro. In particolare Napolitano, continua la nota, ha «ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinché gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale».

Successivamente ambienti del Quirinale hanno fatto notare che nel comunicato del presidente della Repubblica non si fa riferimento all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, poiché le questioni sollevate - come risulterà evidente dalla lettura del messaggio del Capo dello Stato al Parlamento - riguardano la necessità di più ampi adeguamenti normativi che vanno ben al di là di quel tema specifico.

Il governo terrà conto dei rilievi mossi dal capo dello Stato. Lo ha detto, intervistato dal Tg1, il titolare del Welfare Maurizio Sacconi. «Rispetto la decisione» del presidente Napolitano di non firmare il disegno di legge, ha affermato il ministro. «Il capo dello Stato chiede un ulteriore approfondimento da parte del Parlamento che - ha assicurato - ci sarà». Come governo, «proporremo alcune modifiche che mantengano in ogni caso un istituto che lo stesso presidente della Repubblica ha apprezzato».

«È nel suo potere rimandare alle Camere» una legge, «io non ho nulla da eccepire». Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha commentato - nel corso di un'intervista a Sky Tg24 - la decisione del presidente della Repubblica. «Il problema è quello dei cosiddetti decreti omnibus - ha aggiunto Maroni - ma io non ho seguito direttamente il provvedimento».

«Apprezziamo la decisione del presidente della Repubblica di rinviare alle Camere l'esame del ddl lavoro». Lo ha detto Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera. «Anche in questo caso - rileva - ci troviamo di fronte a motivazioni rigorose e argomentate che fanno riferimento alla eterogeneità delle norme contenute nel provvedimento e alla loro delicatezza, viste le ricadute sulle tutele del mondo del lavoro. Come Pd - annuncia - ripresenteremo i nostri emendamenti respinti dal governo, a partire da quelli relativi al tema dell'arbitrato secondo equità».

«Finalmente il Presidente della Repubblica batte un colpo e rimanda alle Camere la legge che voleva modificare, anzi svuotare lo Statuto dei lavoratori»: lo afferma Antonio Di Pietro, leader dell'Idv.

«La Cgil esprime soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Quirinale». È quanto afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. «È una decisione - prosegue - che conferma le considerazioni della Cgil sugli aspetti critici del provvedimento». Epifani ha più volte sostenuto che il provvedimento «riduce i diritti di chi lavora».

Napoli: Le Unioni Cattoliche Operaie e il Pellegrinaggio del Lunedi in Albis

La Pasqua del Risorto si presenta ogni anno con freschezza ed attualità, perché, in un mondo che si adopera sempre più a togliere la speranza e la possibilità di programmare un futuro positivo, il Cristo ci invita a puntare in alto, alla santità, alla perfezione.

Il nostro Cardinale Crescenzio Sepe, in ogni occasione ed in ogni circostanza, non tralascia di farci riflettere che il cammino di crescita che la Chiesa ci propone, tanto come singoli quanto come comunità, non è concepibile soltanto come culto. Esso investe la vita in tutta la sua interezza che sarà tanto più piena quanto più impegnata nel combattimento contro lo spirito del male. E proprio per rispondere a questa sollecitudine pastorale e benevolenza. Con questi sentimenti, il Risorto ci invita a metterci in cammino verso la sua dimora, luogo che sarà anche la nostra destinazione definitiva. Le Unioni Cattoliche Operaie anche quest’anno, si sono preparate a partecipare al grande Pellegrinaggio del Lunedi in Albis con Incontri, momenti di preghiera e di catechesi guidati dall’Assistente Diocesano Mons. Domenico Felleca nella sede del Centro Diocesano, nelle zone pastorali e nelle parrocchie di appartenenza coinvolgendo i propri parroci.

Una tradizione secolare, eppure sempre nuova . Sempre impegnata a purificarsi affinché emerga di più la verità che certi eccessi potrebbero offuscare. A tale scopo, si impegnano tutti i parroci per vivere in comunione con il nostro caro e amato Pastore Crescenzio, che, manifesta la sua vicinanza al popolo a lui affidato e non trascura nessuna realtà e nessun momento, ma in ogni occasione ci fa cogliere tutto come tempo propizio di conversione e di comunione.

Riflettendo anche su questo evento annuale, il Cardinale Sepe ne percepisce e ne fa leggere quella sintesi e quella concretezza di atteggiamenti e comportamenti che caratterizzano e connotano tutte le grandi religioni. Sarebbe un peccato scadere in esagerazioni, dettate pure da buona fede, ma poco rispondenti ad una testimonianza che si fa segno, invito ed attrazione per l'imitazione. Il pellegrinaggio è un valido strumento di comunicazione ed un grande itinerario di fede perché richiama alla precarietà della vita che cerca e rincorre un desiderio di stabilità rinvenibile esclusivamente in quel Dio, fonte di ogni speranza.
Pertanto, il lunedì di Pasqua, rappresenta, attraverso il pellegrinaggio al Santuario di Madonna dell'Arco, una grande occasione per manifestare pubblicamente la devozione alla Madonna. Dopo aver percorso l’itinerario penitenziario della Quaresima.

Per la loro profonda devozione alla Madonna dell'Arco, le Unioni Cattoliche Operaie sono esempio di una grande espressione di fede popolare, un’ efficace testimonianza, un desiderio di impegno per la costruzione del Regno dei Cieli. Grande e profonda emozione e commozione continua a procurare, di anno in anno, il sempre crescente numero di partecipanti a questo evento che, passando attraverso varie generazioni, è capace di produrre sempre entusiasmo ed emotività non scadendo mai nella monotonia. I fedeli soci delle U.C.O., gente semplice, che non segue correnti teologiche, ne è esperto di Mariologia, ma piuttosto quel movimento interiore che fa cercare l’incontro di quel Dio, nel quale vede la chiave della risoluzione di situazioni considerate irrisolvibili. I tanti ex-voto custoditi nel Santuario, fatti di oggetti, immagini, dipinti, stanno a dimostrare, oltre che la devozione alla “Mamma dell’Arco”, anche la positività di affidarsi ad un Dio che non è morto ma che ascolta ancora le suppliche della Madre, che intercede per i suoi figli.
Il pellegrinaggio affonda le sue radici nella notte dei secoli e continua a rispondere pienamente alle motivazioni della Chiesa del Concilio: cercare non un Dio dottrinale, ma il Padre presente nelle varie espressioni umane e in Gesù Cristo, figlio di Maria,che cammina con il suo popolo, parla il suo linguaggio, prova gli stessi sentimenti, e ne condivide sofferenze, ansie e gioie.
Alla Madonna che ci chiama e ci aspetta per donare grazie, noi andiamo per chiedere il sostegno nel nostro pellegrinaggio terreno nel quale amiamo sperimentare fin da ora quella verità di vita promessa dal Risorto e che sarà finalmente pienezza nel Regno di Dio.
Pasquale Oliviero

Delegato Arcivescovile Unioni Cattoliche Operaie

martedì, marzo 30, 2010

Ecco il nuovo consiglio regionale della Campania: tutti gli eletti

Funziona la «preferenza di genere»: quattordici donne nel complesso, 10 dal Pdl, 4 dal centrosinistra

NAPOLI - Ecco tutti gli eletti nel nuovo Consiglio regionale della Campania. Tra i nuovi inquilini della torre del Centro direzionale ci sono quattordici donne. Entrano in Consiglio regionale 10 «signore» dal Pdl e 4 dal centrosinistra. Il risultato, tutt'altro che marginale, indica che ha ben funzionato il sistema di abbinamento tra un uomo e una donna, la cosiddetta «preferenza di genere».

CENTRODESTRA
CONSIGLIERI ELETTI A NAPOLI
CARFAGNA MARIA ROSARIA (MARA) 55695 (PDL)
ERMANNO RUSSO 28895 (PDL)
PIETRO DIODATO 27285 (PDL)
FULVIO MARTUSCIELLO 26739 (PDL)
DOMENICO DE SIANO 23874 (PDL)
BIANCA MARIA (BIANCA
) D'ANGELO
21751 (PDL)
PAOLA RAIA 19048 (PDL)
MICHELE SCHIANO DI VISCONTI
17792 (PDL)
MAFALDA AMENTE 16446 (PDL)
VINCENZO FRANCESCO NAPPI 16381(PDL)
MASSIMO IANNICIELLO 14098 (PDL)
ALESSANDRA MUSSOLINI 15486 (PDL)
SCHIFONE LUCIANO 14782 (PDL)

(nel caso si dimettano sia la Carfagna - già annunciato - sia la Mussolini, entreranno in Consiglio Gennaro Nocera e Luciana Scalzi)

PASQUALE SOMMESE 22891 (UDC)
BIAGIO IACOLARE 19146 (UDC)
ANNALISA VESSELLA PISACANE 18194 (UDC)

GENNARO SALVATORE10347 (MPA)
ANGELO MARINO 8053 (MPA)

LELLO SENTIERO 5553 (NOI SUD)

UGO DE FLAVIS 5214 (UDEUR)

CARLO AVETA 3394 (LA DESTRA)

CONSIGLIERI ELETTI AD AVELLINO
Antonia Ruggiero 11.420 (PDL)
Pietro Foglia 15.715 (UDC)
Sergio Nappi 5.318 (LIBERTA' E AUTONOMIA NOI SUD)
Ettore Zecchino 5.194 (ALLEANZA DI CENTRO DC)

CONSIGLIERI ELETTI A CASERTA
Angelo Polverino 21.335 (PDL)
Daniela Nugnes 18.202 (PDL)
Paolo Romano 17.995 (PDL)
Pasquale De Lucia 8.575 (UDC)
Massimo Grimaldi 10.847 (MPA, PSI, ALTRI)

CONSIGLIERI ELETTI A BENEVENTO
Luca Colasanto 12.923 (PDL)
Sandra Lonardo 10.940 (UDEUR)

CONSIGLIERI ELETTI A SALERNO
Alberico Gambino (PDL) 27.194
Giovanni Baldi 21.906 (PDL)
Eva Longo 21.825 (PDL)
Luigi Cobellis 13.881 (UDC)
Giovanni Fortunato 7.106 (MPA, PSI, ALTRI)

CENTROSINISTRA
CONSIGLIERI GLI ELETTI A NAPOLI

VINCENZO DE LUCA (PD)
TOPO RAFFAELE 26784 (PD)
ANTONIO MARCIANO 22012 (PD)
MARIO CASILLO 18076 (PD)
CORRADO GABRIELE 17486 (PD)
ANTONIO AMATO 17306 (PD)
ANGELA CORTESE 16312 (PD)
RUSSO PEPPE 14477 (PD)
NICOLA MARRAZZO 13660 (IDV)
ANITA SALA 6659 (IDV)

CONSIGLIERI ELETTI AD AVELLINO
Rosa D’Amelio 14.131

CONSIGLIERI ELETTI A CASERTA
Enrico Fabozzi 11.546 (PD)
Nicola Caputo 11.375 (PD)
Eduardo Giordano 5.859 (IDV)
Gennaro Oliviero 9.515 (SINISTRA E LIBERTA')

CONSIGLIERI ELETTI A BENEVENTO
Umberto Del Basso De Caro 17.793 (PD)

CONSIGLIERI ELETTI A SALERNO
Donato Pica 15.086 (PD)
Anna Petrone 14.613 (PD)
Antonio Valiante 14.223 (PD)
Dario Barbirotti 4.468 (IDV)
Gennaro Mucciolo 4.824 (SINISTRA E LIBERTA')
Gianfranco Valiante 6.667 (CAMPANIA LIBERA)

lunedì, marzo 29, 2010

Nuovi cittadini e nuove città: immigrazione e interculturalità in un Paese che cambia

Nuovi cittadini e nuove città:
immigrazione e interculturalità
in un Paese che cambia

MILANO
VIA DELLA SIGNORA 3
Salone Clerici
7 aprile 2010 - ore 17,30
Da qualche secolo la città è il luogo in cui vivono e,probabilmente sempre più vivranno in futuro, in Italia, in Europa e nel Mondo, la gran parte delle persone.È il luogo dove donne e uomini sperimentano forme di convivenza generative di nuova cittadinanza e di speranza civile. In esse si incontrano uguaglianze e diversità,discordia e nuove opportunità di crescita di comunità in continuo mutamento. Dal sud al nord del Paese, nelle città e nei piccoli comuni, ma, soprattutto,nelle grandi aree metropolitane,crescono comunità sempre più interculturali ed interetniche. Nella ricchezza del confronto e, a volte persino nel conflitto delle periferie sociali, nascono nuove città. Più marcatamente dall'inizio del nuovo secolo l'Italia è divenuta Paese d'immigrazione.Circa quattro milioni e mezzo di cittadini stranieri la abitano,contribuiscono a migliorarla e fanno domanda di accesso a diritti fondamentali e ad una cittadinanza sociale e politica in molte circostanze ancora largamente incompiuta. In un Paese che cambia, in cui i livelli istituzionali più prossimi alle comunità sono continuamente sollecitati a sviluppare politiche inclusive, si rende necessario un quadro definito di politiche strutturali,affinché l'immigrazione cessi di essere percepita come problema e trovi nel dibattito culturale e politico una diversa collocazione. Di qui la promozione di un'iniziativa che,nel confronto di posizioni, proposte e vissuti differenti, offra al dibattito in corso sull'immigrazione, un altro punto di vista e contribuisca ad accompagnare l'affermarsi di nuovi diritti di cittadinanza.

Nuovi cittadini e nuove città: immigrazione e interculturalità in un Paese che cambia

Programma

L'impegno delle ACLI sui temi dell'immigrazione
Antonio Russo
Responsabile Area Immigrazione Presidenza nazionale ACLI

Lotta alle discriminazioni e diritti dei rifugiati
Laura Boldrini
Portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

L'immigrazione nelle aree metropolitane: una sfida e un'opportunità
Gianni Bottalico
Presidente provinciale ACLI Milano, Monza e Brianza Responsabile nazionale Aree metropolitane

Le politiche municipali sull'immigrazione a Milano
Mariolina Moioli
Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano

Interventi programmati
Don Roberto Davanzo
Direttore Caritas Ambrosiana

Pasquale Orlando
Presidente provinciale ACLI Napoli Responsabile nazionale ACLI Centro integrato per il Mezzogiorno

Anna Busnelli
Responsabile Area Immigrazione ACLI Milano, Monza e Brianza

Ernesto Rodriguez Esperto immigrazione

Conclusioni

Andrea Olivero
Presidente nazionale ACLI