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mercoledì, gennaio 14, 2015

Napolitano, dalle Acli profonda gratitudine

“A Giorgio Napolitano, va la nostra profonda gratitudine per la saggezza e la lungimiranza con cui ha esercitato le sue prerogative di Capo dello Stato”. 
Questo è il commento di Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli alle dimissioni di Giorgio Napolitano dalla carica di Presidente della Repubblica. 
 “Napolitano – prosegue Bottalico - ha incarnato un fortissimo senso dello Stato basato sui valori costituzionali, unito ad una costante attenzione per il mondo del lavoro. 
Lo ringraziamo in particolare per aver dato ascolto il 23 giugno scorso all'iniziativa intrapresa dall'Alleanza contro la povertà in Italia, quando abbiamo avuto modo di presentargli le ragioni che rendono opportuno ed urgente l'avvio di un Piano nazionale contro la povertà. 
 Siamo certi – conclude il presidente delle Acli - che la straordinaria capacità, dimostrata da Napolitano, di richiamare il Paese, e la sua rappresentanza politica ed istituzionale, ad affrontare le questioni essenziali per il futuro, potrà continuare ad esprimersi nella sua attività di senatore a vita per infondere a tutte le forze politiche la piena consapevolezza della gravità e urgenza dei problemi del Paese e quindi un accentuato senso di responsabilità commisurato all'eccezionale gravità dell'attuale fase”.

sabato, ottobre 01, 2011

NUOVO APPELLO DI NAPOLITANO: L'ITALIA CRESCE SOLO SE E' UNITA


(AGI) - Napoli, 1 ott. - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato oggi le "enormi potenzialita' dello sviluppo di Napoli" e del meridione, imprescindibili per la crescita di tutta l'Italia.
AFFONDO DI NAPOLITANO, IL POPOLO PADANO NON ESISTE
"Questo Paese cresce insieme o non cresce", ha detto lasciando la facolta' di Ingegneria del capoluogo campano, dopo essersi sentito chiedere se lo sviluppo dell'Italia sia imprescindibile dal meridione.
CALDEROLI: RIFORME FEDERALISTE O AUTODETERMINAZIONE
"E' un momento in cui si impreca molto contro la politica, ma attenzione, la politica siamo tutti noi". Cosi' il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la sua visita a Napoli. "E' politica costruire qualcosa di fondamentale dal punto di vista sociale come voi fate, come fa il cardinale Sepe, come fanno i presidenti che guidano le fondazioni capaci di rendere possibile cio' che altrimenti non lo sarebbe" ha detto rivolto alla platea.
Il capo dello Stato, accompagnato dalla signora Clio, arriva nella chiesa di San Gennaro Extra Moenia - riaperta solo di recente - ed e' accolto dal presidente della regione Stefano Caldoro e dal sindaco Luigi De Magistris.
Appena entra in chiesa l'orchestra giovanile "Sanita' Ensamble" intona "La vita e' bella". E' una giornata molto particolare in cui le fondazioni che operano a Napoli mostrano i risultati ottenuti dal loro impegno e dal loro sacrificio. Il cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe prende la parola e ricorda la profonda amicizia con il capo dello Stato e sottolinea come "investire nel sociale, superando ogni forma di assistenzialismo o paternalismo, ma chiamando all'impegno e alla responsabilita' tanti giovani, associazioni, soggetti del terzo settore; lavorare perche' si diffonda la consapevolezza, soprattutto fra i giovani, della esigenza primaria di recuperare il senso della comunita', della coesione sociale, del fare rete, sono veri antidoti a sottosviluppo, al degrado, alle patologie criminali della nostra societa'".
Quindi il capo dello Stato interviene e parla a braccio: "Non ho nessuno scritto dice - e spero di non sbagliare ad esprimere quello che sento dopo due giorni passati a Napoli". "Esprimo - dice il capo dello Stato - un di piu' di speranza, un di piu' di fiducia vedendo di quali risorse dispone Napoli". Parla di speranza e di fiducia ricordando gli incontri con il presidente della Regione Campania e coni l sindaco di Napoli "vedo - dice - la possibilita' di una sinergia tra istituzioni, tra pubblico e privato". Poi riferendosi al terzo settore parla di un "esempio bellissimo di quello che si puo' costruire nel cuore di Napoli, nella nuova visione del welfare e dello sviluppo". Napolitano ribadisce - ed e' a questo punto che spuntano le lacrime - la necessita' che il Paese cresca unito Nord e Sud.
"Devo seguire con molta attenzione, me lo impone la Costituzione, le vicende molto complesse del Paese, cercando di restare assolutamente imparziale rispetto ai partiti e alle posizioni politiche". Lo ha detto Giorgio Napolitano, visitando questo pomeriggio il carcere minorile di Nisida. Un'Italia disunita e divisa oggi sarebbe "ai margini dell'Europa e del mondo moderno" ha ribadito.

Il non profit si ritrova a Napoli. C'è anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

I dirigenti regionali delle più importanti organizzazioni di terzo settore di sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), si incontrano a Napoli per il seminario conclusivo del progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale (FQTS). Un appuntamento importante a cui parteciperanno oltrre 200 quadri del non profit italiano.

Al centro di questa seconda edizione il tema dei Beni Comuni del Mezzogiorno, da salvare, curare e riprodurre, come realtà intorno alla quali favorire processi di sviluppo e coesione sociale, in un’ottica di sussidiarietà e di partecipazione democratica tra le organizzazioni della società civile, i cittadini, il terzo settore e le istituzioni locali.

Durante la tre giorni, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella giornata di sabato 1°ottobre), saranno esposti i sei progetti di collaborazione partecipata sulla gestione dei Beni Comuni, realizzati da ciascuna regione.

Il progetto è promosso dal Forum del Terzo Settore, Consulta Nazionale del Volontariato,ConVol (Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), con il sostegno della Fondazione CON IL SUD.

È sempre più cruciale – sostiene Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore - il ruolo del terzo settore nel dare risposte e servizi a bisogni di cittadini non soddisfatti dall’intervento pubblico (Stato-Regione-Enti locali) e dal mercato.” “L’incontro dei dirigenti del terzo settore – prosegue Oliveroha una forte valenza sociale, ed è strategico a livello politico perché indica una strada per il cambiamento del Paese. Un cambiamento vero, che parte dal basso e dalla responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti.”

La formazione dei quadri delle organizzazione del terzo settore è una evidente necessità – dichiara Emma Cavallaro, presidente ConVol - . Per quel che riguarda il volontariato, la dimensione della gratuità organizzata resta, assolutamente, il contributo fondamentale che noi possiamo offrire al benessere delle comunità ed alla crescita di tutto il terzo settore, insieme con la capacità di guardare ai cambiamenti sociali sapendo innovare i nostri interventi, e la nostra governance e scegliere strategie che sappiano andare oltre l’immediato. La gratuità se è vera è un modo di intendere la vita e le relazioni sociali. E per questo essa rappresenta una forte e profetica provocazione per tutta la società”.

E’ strategico che i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), siano parte attiva di questo percorso - afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet -. La formazione del volontariato è una delle funzioni istituzionali dei CSV, ed è importante che proprio loro, in particolare i CSV del meridione, abbiano colto questa iniziativa come un momento di confronto sulle proprie competenze per continuare ad essere al fianco delle associazioni e per favorire il loro sviluppo”.

Un significativo traguardo raggiunto dal terzo settore e dalle organizzazioni di volontariato è la buona pratica della Puglia dove è stato siglato un "Patto di Sussidiarietà" con le pubbliche amministrazioni che si sono impegnate a promuovere sul territorio la costituzione di "Case della sussidiarietà e dei beni comuni", strutture a servizio della cittadinanza attiva e deputate alla salvaguardia, valorizzazione e riproduzione dei beni necessari ad una convivenza civile, sostenibile, inclusiva e pacifica.

Alla tre giorni di studi e dibattiti prenderanno parte numerosi e significativi docenti universitari ed esperti: Emma Cavallaro (Presidente ConVol); Francesca Coleti (Portavoce Forum Campania); Giuseppe Cotturri (Università di Bari); Andrea Volterrani (Università di Tor Vergata); Marco Granelli (Presidente CSVnet e Assessore alla Sicurezza e al Volontariato del Comune di Milano); Sergio D’Angelo (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli); Alberto Lucarelli (Assessore ai Beni comuni del Comune di Napoli); Fausto Casini (Coordinatore della Consulta del Volontariato); Mauro Giannelli (Coordinatore dello staff nazionale FQTS); Piero Fantozzi (Università della Calabria).

La sessione conclusiva di domenica 2 ottobre “Il lavoro comune per un rinnovato impegno” vedrà gli interventi di: Giuseppe Guzzetti (Presidente ACRI), Carlo Borgomeo (Presidente della Fondazione CON IL SUD), Andrea Olivero (Portavoce del Forum del Terzo Settore), Ugo Ascoli (Università Politecnica delle Marche) e Luciano Squillaci (Consigliere Delegato CSVnet).

giovedì, settembre 29, 2011

Il non profit si ritrova a Napoli Al via il 30 settembre il seminario del progetto di formazione dei quadri del terzo settore meridionale

I dirigenti regionali delle più importanti organizzazioni di terzo settore di sei regioni meridionali (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia), si incontrano a Napoli per il seminario conclusivo del progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale (FQTS). Un appuntamento importante a cui parteciperanno oltrre 200 quadri del non profit italiano.
Al centro di questa seconda edizione il tema dei Beni Comuni del Mezzogiorno, da salvare, curare e riprodurre, come realtà intorno alla quali favorire processi di sviluppo e coesione sociale, in un’ottica di sussidiarietà e di partecipazione democratica tra le organizzazioni della società civile, i cittadini, il terzo settore e le istituzioni locali.
Durante la tre giorni, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (nella giornata di sabato 1°ottobre), saranno esposti i sei progetti di collaborazione partecipata sulla gestione dei Beni Comuni, realizzati da ciascuna regione.
Il progetto è promosso dal Forum del Terzo Settore, Consulta Nazionale del Volontariato, ConVol (Conferenza Permanente Presidenti Associazioni e Federazioni Nazionali di Volontariato) e CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), con il sostegno della Fondazione CON IL SUD.
“È sempre più cruciale – sostiene Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore - il ruolo del terzo settore nel dare risposte e servizi a bisogni di cittadini non soddisfatti dall’intervento pubblico (Stato-Regione-Enti locali) e dal mercato.” “L’incontro dei dirigenti del terzo settore – prosegue Olivero – ha una forte valenza sociale, ed è strategico a livello politico perché indica una strada per il cambiamento del Paese. Un cambiamento vero, che parte dal basso e dalla responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti.”
“La formazione dei quadri delle organizzazione del terzo settore è una evidente necessità – dichiara Emma Cavallaro, presidente ConVol - . Per quel che riguarda il volontariato, la dimensione della gratuità organizzata resta, assolutamente, il contributo fondamentale che noi possiamo offrire al benessere delle comunità ed alla crescita di tutto il terzo settore, insieme con la capacità di guardare ai cambiamenti sociali sapendo innovare i nostri interventi, e la nostra governance e scegliere strategie che sappiano andare oltre l’immediato. La gratuità se è vera è un modo di intendere la vita e le relazioni sociali. E per questo essa rappresenta una forte e profetica provocazione per tutta la società”.
“E’ strategico che i Centri di Servizio per il Volontariato (CSV), siano parte attiva di questo percorso - afferma Marco Granelli, presidente di CSVnet -. La formazione del volontariato è una delle funzioni istituzionali dei CSV, ed è importante che proprio loro, in particolare i CSV del meridione, abbiano colto questa iniziativa come un momento di confronto sulle proprie competenze per continuare ad essere al fianco delle associazioni e per favorire il loro sviluppo”.
Un significativo traguardo raggiunto dal terzo settore e dalle organizzazioni di volontariato è la buona pratica della Puglia dove è stato siglato un "Patto di Sussidiarietà" con le pubbliche amministrazioni che si sono impegnate a promuovere sul territorio la costituzione di "Case della sussidiarietà e dei beni comuni", strutture a servizio della cittadinanza attiva e deputate alla salvaguardia, valorizzazione e riproduzione dei beni necessari ad una convivenza civile, sostenibile, inclusiva e pacifica.
Alla tre giorni di studi e dibattiti prenderanno parte numerosi e significativi docenti universitari ed esperti: Emma Cavallaro (Presidente ConVol); Francesca Coleti (Portavoce Forum Campania); Giuseppe Cotturri (Università di Bari); Andrea Volterrani (Università di Tor Vergata); Marco Granelli (Presidente CSVnet e Assessore alla Sicurezza e al Volontariato del Comune di Milano); Sergio D’Angelo (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli); Alberto Lucarelli (Assessore ai Beni comuni del Comune di Napoli); Fausto Casini (Coordinatore della Consulta del Volontariato); Mauro Giannelli (Coordinatore dello staff nazionale FQTS); Piero Fantozzi (Università della Calabria).
La sessione conclusiva di domenica 2 ottobre “Il lavoro comune per un rinnovato impegno” vedrà gli interventi di: Giuseppe Guzzetti (Presidente ACRI), Carlo Borgomeo (Presidente della Fondazione CON IL SUD), Andrea Olivero (Portavoce del Forum del Terzo Settore), Ugo Ascoli (Università Politecnica delle Marche) e Luciano Squillaci (Consigliere Delegato CSVnet).

lunedì, dicembre 06, 2010

Napolitano al Volontariato: "Garantire le risorse necessarie"

MONDO SOLIDALE

Napolitano al Volontariato:
"Garantire le risorse necessarie"

Il saluto del presidente della Repubblica in occasione della giornata internazionale: "Profondo apprezzamento per il vostro ruolo indispensabile e insostituibile anche in sostegno agli strati emarginati della popolazione e riconosciuto da milioni di cittadini"


ROMA - "In occasione della Giornata internazionale del volontariato intendo rinnovare il mio profondo apprezzamento, a nome della Nazione e delle istituzioni repubblicane, per il ruolo insostituibile del volontariato e del terzo settore come punti di riferimento e protagonisti attivi della nostra società civile". Così in una nota il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha salutato la "Giornata internazionale del volontariato".

"Un anno fa abbiamo celebrato insieme, al Quirinale, le tappe fondamentali del volontariato italiano - aggiunge - fenomeno straordinariamente vasto, vario e ricco. E ho concluso l'incontro ribadendo che il volontariato è una linfa vitale della nostra convivenza e costituisce un elemento caratterizzante e distintivo della qualità della nostra democrazia. Come evidenziato anche nel piano italia 2011 - il documento di indirizzo per l'anno europeo per il volontariato che si celebra l'anno prossimo - il volontariato si esprime attraverso la promozione del rapporto solidale fra le generazioni, il sostegno agli strati emarginati della popolazione, l'impegno per realizzare percorsi di integrazione e comprensione reciproca in un'epoca di grandi flussi migratori. Abbiamo bisogno di questa grande scuola di solidarietà che generosamente produce azioni, pratiche quotidiane e progetti i quali rappresentano un contributo essenziale per la creazione di un diffuso capitale sociale. Proprio in questo momento di particolari difficoltà economiche - conclude il Capo dello Stato - è di fondamentale importanza sostenere il mondo del volontariato, anche garantendo le risorse necessarie a tener fede alla sua insostituibile missione riconosciuta da milioni di cittadini".

Per il volontariato "Parlamento e Governo diano subito un segnale", ripristinino le risorse del 5 per mille che sono state di fatto cancellate: lo chiede Marco Granelli, presidente di CSVnet, Coordinamento nazionale dei Centri di servizio per il volontariato, commentando le parole del Capo dello Stato.

Riprendendo quanto affermato da Giorgio Napolitano, per il quale il volontariato "è un fenomeno straordinariamente vasto, vario e ricco di valori", Granelli sottolinea che "invece il Governo e il Parlamento in questi giorni limitano le risorse messe a disposizione e praticamente per la prima volta dopo 5 anni cancellano il 5 per mille, strumento con il quale 16 milioni di cittadini, il 40% dei contribuenti sostengono le associazioni"
In chiusura della tre giorni dedicata al volontariato, che si è svolta all'Aquila, il presidente del CsvNet - fa sapere un comunicato - "ringrazia il Presidente per il suo messaggio, che dà un riscontro positivo alle molte sollecitazioni che, su questo tema, sono state inviate dalle numerose associazioni che stanno rispondendo all'appello lanciato, da CSVnet e da tutto il mondo del volontariato, giorni fa".

sabato, maggio 01, 2010

Napolitano: Primo Maggio, Rispettare il lavoro, no agli abusi

Il capo dello Stato celebra la festa dei lavoratori: "L'articolo 1 della Costituzione è ancora attuale". "Attenti alla ripresa economica che non porta occupazione". "Eliminare ogni tentativo di sfruttamento"

In un mondo del lavoro che ha conosciuto "ingiuste mortificazioni, in tempi recenti", il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rilancia e rafforza il senso della Costituzione. Ricordando quell'articolo 1 che pone il lavoro a fondamento della Repubblica. "Non si tratta di un residuato post-bellico di singolare marca italiana. Quel valore - aggiunge il capo dello Stato - è la chiave dell'economica sociale di mercato cui la più recente e attuale Carta di principi e di indirizzi dell'Unione Europea, il trattato di Lisbona, ancora il progetto dell'Europa unita".

Nel giorno della festa del lavoro, Napolitano torna con la memoria a Rosarno. Le immagini dei disordini provocati dai lavoratori stranieri dopo l'ennesimo sopruso sono ancora vive. Così come l'inchiesta che ha fatto luce sulla rete degli sfruttatori. Napolitano è chiaro: "I fenomeni di sfruttamento schiavistico del lavoro degli immigrati, di ostentata e violenta illegalità a fini di manipolazione del mercato del lavoro sono intollerabili in un paese civile, intollerabili nell'italia democratica, e vanno stroncati con ogni energia. Nessuna situazione, di difficile controllo dell'immigrazione nella sua componente irregolare e anche in quella regolare, può giustificare violazioni evidenti delle leggi e dei diritti dei lavoratori. Tantomeno può giustificarle anche la più critica delle congiunture economiche".

Lavoro e precariato. Anche in questo caso Napolitano usa parole chiare. E cita quello che ormai è diventato un simbolo: il call center. "Ho sempre in mente - confessa Napolitano - le condizioni e le ansie di questi lavoratori. Sono vicino a loro, penso a loro quando, nell'ambito del mio ruolo che non è di governo, mi esprimo sui temi della politica economica e sociale".

Davanti a questo, continua Napolitano, c'è il rischio di una ripresa economica "senza occupazione". Un rischio ancor più evidente dai "fenomeni di instabilità finanziaria che stanno scuotendo l'Euro e l'Unione europea" e dalla "mancata soluzione dei problemi di assetto del sistema finanziario mondiale".

Infine un accenno al ddl sul lavoro in materia di arbitrato nella nuova versione approvata delle Camere. Dopo aver rinviato il provvedimento in Aula con messaggio motivato, il capo dello Stato attende la conclusione del riesame parlamentare in corso: "Lo promulgherò, come la Costituzione tassativamente prescrive, anche se qualcuno mostra di ignorarlo".

mercoledì, marzo 31, 2010

Lavoro, Napolitano non firma la riforma: servono più garanzie sui licenziamenti

Giorgio Napolitano

ROMA (31 marzo) - Poche garanzie per i lavoratori e testo troppo eterogeneo su norme delicate. Per questi motivi il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non ha firmato il disegno di legge che riforma alcune parti del diritto del lavoro - tra cui anche l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che disciplina i licenziamenti - voluto dal governo e approvato nei giorni scorsi dal Parlamento. Il provvedimento sul lavoro è la prima legge che Napolitano rinvia alle Camere. A provocare lo stop del Quirinale è stata fra l'altro la nuova procedura di conciliazione e arbitrato introdotta dal provvedimento, che di fatto incide sulle norme dell'articolo 18.

In particolare la norma finita nel mirino del Colle è l'articolo 31 del testo approvato dal Parlamento. Si prevede che già nel contratto di assunzione, in deroga dai contratti collettivi, si possa stabilire che in caso di contrasto le parti si affidino a un arbitrato. Il timore è che al momento dell'assunzione il lavoratore sia cotretto ad accettare la via dell'arbitrato, che lo garantisce di meno rispetto, al contratto tradizionale che prevede l'articolo 18 e quindi la tutela per chi è licenziato senza giusta causa.

Il capo dello Stato, spiega una nota del Quirinale, non ha firmato il provvedimento intitolato "Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione degli enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro", a causa della «estrema eterogeneità della legge e in particolare dalla complessità e problematicità di alcune disposizioni - con specifico riguardo agli articoli 31 e 20 - che disciplinano temi, attinenti alla tutela del lavoro, di indubbia delicatezza sul piano sociale».

Servono precise garanzie. Il presidente della Repubblica, a norma dell'articolo 74, primo comma, della Costituzione, ha chiesto quindi alle Camere una nuova deliberazione sulla riforma del lavoro. In particolare Napolitano, continua la nota, ha «ritenuto opportuno un ulteriore approfondimento da parte delle Camere, affinché gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento possano realizzarsi nel quadro di precise garanzie e di un più chiaro e definito equilibrio tra legislazione, contrattazione collettiva e contratto individuale».

Successivamente ambienti del Quirinale hanno fatto notare che nel comunicato del presidente della Repubblica non si fa riferimento all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, poiché le questioni sollevate - come risulterà evidente dalla lettura del messaggio del Capo dello Stato al Parlamento - riguardano la necessità di più ampi adeguamenti normativi che vanno ben al di là di quel tema specifico.

Il governo terrà conto dei rilievi mossi dal capo dello Stato. Lo ha detto, intervistato dal Tg1, il titolare del Welfare Maurizio Sacconi. «Rispetto la decisione» del presidente Napolitano di non firmare il disegno di legge, ha affermato il ministro. «Il capo dello Stato chiede un ulteriore approfondimento da parte del Parlamento che - ha assicurato - ci sarà». Come governo, «proporremo alcune modifiche che mantengano in ogni caso un istituto che lo stesso presidente della Repubblica ha apprezzato».

«È nel suo potere rimandare alle Camere» una legge, «io non ho nulla da eccepire». Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha commentato - nel corso di un'intervista a Sky Tg24 - la decisione del presidente della Repubblica. «Il problema è quello dei cosiddetti decreti omnibus - ha aggiunto Maroni - ma io non ho seguito direttamente il provvedimento».

«Apprezziamo la decisione del presidente della Repubblica di rinviare alle Camere l'esame del ddl lavoro». Lo ha detto Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera. «Anche in questo caso - rileva - ci troviamo di fronte a motivazioni rigorose e argomentate che fanno riferimento alla eterogeneità delle norme contenute nel provvedimento e alla loro delicatezza, viste le ricadute sulle tutele del mondo del lavoro. Come Pd - annuncia - ripresenteremo i nostri emendamenti respinti dal governo, a partire da quelli relativi al tema dell'arbitrato secondo equità».

«Finalmente il Presidente della Repubblica batte un colpo e rimanda alle Camere la legge che voleva modificare, anzi svuotare lo Statuto dei lavoratori»: lo afferma Antonio Di Pietro, leader dell'Idv.

«La Cgil esprime soddisfazione e apprezzamento per la decisione del Quirinale». È quanto afferma il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. «È una decisione - prosegue - che conferma le considerazioni della Cgil sugli aspetti critici del provvedimento». Epifani ha più volte sostenuto che il provvedimento «riduce i diritti di chi lavora».

mercoledì, febbraio 24, 2010

Quirinale: Napolitano, Pertini fu modello di impegno civile e morale per tutti gli italiani


"Grazie allo slancio ideale, alla esemplare rettitudine, all'inconfondibile tratto di umana schiettezza e alla straordinaria capacita' di comunicare, che lo caratterizzarono, Pertini e' riuscito ad avvicinare i cittadini alle istituzioni, diventando un modello di impegno civile e morale per tutti gli italiani". E' quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato in occasione della manifestazione promossa oggi a Stella, nel ventennale della scomparsa di Sandro Pertini, avvenuta il 24 febbraio 1990.

giovedì, dicembre 31, 2009

Il Presidente Napolitano su You Tube spinge ad una nuova stagione di riforme.




Un nuovo appello a un clima sereno che permetta l'avvio di una nuova stagione di riforme, quelle di cui ha molto bisogno il Paese. Ma anche un messaggio di fiducia, visto che il 2009 e' stato investito dalla piu' grande crisi economica degli ultimi 80 anni e il 2010 sperimentera' le conseguenze sociali della recessione. Questi i punti su cui vertera' questa sera l'intervento di Giorgio Napolitano, trasmesso a reti unificate, in occasione della notte dell'ultimo dell'anno. Un messaggio che segna la svolta di un settennato, un periodo in cui tradizionalmente i presidenti della Repubblica iniziano a tirare le somme del lavoro fatto dal momento dell'elezione. Napolitano, simbolicamente, rilancia con un gesto di apertura ai piu' moderni strumenti di informazione di massa: da oggi parte su Youtube un canale dedicato del Quirinale, dove sara' possibile trovare i video degli interventi della piu' alta magistratura della Repubblica. Certo, le frasi esatte del discorso di stasera ancora non si conoscono. Napolitano e' uomo che fino all'ultimo momento, lima, rivede e corregge finanche le sfumature dei suoi interventi. Le linee generali pero' sono quelle tracciate nelle riflessioni delle ultime settimane.
Napolitano rivolgera' un pensiero alle vittime delle grandi tragedie nazionali, a partire dal terremoto dell'Abruzzo. Poi si soffermera' sulle ristrettezze imposte dalla crisi. A cominciare dalle famiglie e dal ceto medio impoverito, ma anche le piccole e medie imprese in sofferenza in momenti in cui e' piu' difficile ottenere il credito e onorare le scadenze.
Un'Italia che sente i morsi della crisi, anche al di la' della dimensione finanziaria di questa. Questione sociale e riforme sono due aspetti della stessa medaglia. Gli operai che occupano i tetti delle fabbriche, lottano per il posto di lavoro ma denunciano anche la necessita' di politiche di ampio respiro per rilanciare il sistema paese. Non sara' possibile vararle senza un confronto sereno e serrato tra le forze politiche. Non e' un caso che, all'indomani dell'aggressione di poche settimane fa subita da Silvio Berlusconi, il Capo dello Stato abbia detto subito che non si deve indulgere ne alle sensazioni di dare scossoni extraparlamentari al governo, ne a teorie complottistiche che hanno come unico effetto quello di avvelenare il clima.
Dialogo, insomma, per permettere all'Italia di uscire piu' rafforzata da una crisi che non e' solo sua. Ultimamente Napolitano si e' lasciato andare, a riguardo, a qualche osservazione sconsolata. Ma non e' la notte dell'ultimo dell'anno la sede per ripeterla. E' la sera dell'ottimismo, e senza ottimismo e fiducia non si esce dalle crisi. Napolitano lo sa bene e per questo chiede che tutti facciano la loro parte. (AGI)

http://www.agi.it/politica/notizie/200912311103-pol-rt10026-napolitano_dal_messaggio_una_spinta_a_riforme_e_dialogo

Anche il "Colle" approda in YouTube con un suo canale. Ad inaugurarlo, il tradizionale messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica agli italiani di questa sera. Il canale ufficiale del Quirinale su YouTube, accessibile digitando l'indirizzowww.youtube.com/presidenzarepubblica, raccoglierà i filmati degli interventi più significativi dell'attività del Capo dello Stato.

"Apriamo le porte del Quirinale ai tanti utenti dei nuovi media non solo per ampliare e rendere sempre più efficienti e moderni gli strumenti della nostra comunicazione ma anche per promuovere e favorire un rapporto sempre più stretto e trasparente con i cittadini", cominincia così il benvenuto del Presidente Napolitano ai naviganti della rete, in apertura del canale. "Le nuove tecnologie non conoscono né barriere né frontiere - prosegue - Ci incontreremo in questo spazio per costruire, insieme, occasioni di partecipazione alla vita democratica".



http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2009/12/30/visualizza_new.html_1650676308.html

Con il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica agli italiani, il Quirinale lancia domani il suo canale ufficiale su YouTube. All'indirizzo www.youtube.com/presidenzarepubblica, il canale raccoglie filmati degli interventi piu' significativi del capo dello Stato che in un video-messaggio dice: 'Apriamo le porte del Quirinale ai tanti utenti dei nuovi media per rendere piu' efficienti gli strumenti della comunicazione e per un rapporto piu' stretto e trasparente con i cittadini'.


Roma, 31 dic. (Apcom) - Non più solo davanti alla tv per l'appuntamento di tutti i veglioni. Con il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica agli italiani, questa sera il Quirinale lancia ufficialmente il suo canale su YouTube. accessibile all'indirizzo www.youtube.com/presidenzarepubblica. Oltre al messaggio 2009 che Giorgio Napolitano sta limando in queste ore, il canale raccoglierà filmati degli interventi più significativi dell'attività del Capo dello Stato. L'iniziativa vuole "promuovere e favorire un rapporto sempre più stretto e trasparente con i cittadini" poiché "le nuove tecnologie non conoscono barriere". Il momento sarà solenne, forse più di sempre dopo un anno nel quale la crisi economica, le catastrofi naturali, la tensione tra schieramenti politici, gli scandali privati e pubblici, lo scontro tra potere esecutivo e giudiziario hanno messo a dura prova tanti equilibri. Il presidente vuole un discorso alla gente, fuori dai riti e dal linguaggio 'stretto' della politica, un messaggio che partirà dalla 'sofferenza' per declinarsi nelle prospettive di speranza e di ripresa. E toccherà anche il tema scottante dell'immigrazione.

venerdì, novembre 13, 2009

Napolitano: "Maurizio Valenzi è un magnifico esempio di politica vissuta senza odii e senza fanatismi


Fondazione Valenzi



Da domani nelle librerie “Maurizio Valenzi. Testimonianze per una vita straordinaria” volume curato da Lucia Valenzi e Roberto Race edito dalla Tullio Pironti Editore

«La vita di Maurizio Valenzi è un magnifico esempio di italianità, di attaccamento a ideali di pace, di giustizia e di progresso sociale, nel segno della democrazia e della Costituzione, e di politica vissuta senza odii e senza fanatismi (come dovrebbe essere vissuta da tutti in un paese civile)». Si conclude così la prefazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al volume " Maurizio Valenzi. Testimonianze per una vita straordinaria", edito dalla Tullio Pironti Editore, da domani nelle librerie italiane.

Il volume sarà presentato il 15 novembre a Napoli nel corso della commemorazione per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi, organizzata dalla Fondazione Valenzi in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli, a cui interverrà anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e che sarà conclusa dal Presidente Napolitano.

Il volume, curato da Lucia Valenzi e Roberto Race, rispettivamente presidente e segretario generale della Fondazione Valenzi, presenta le testimonianze dei tanti amici di Valenzi, politici, intellettuali, imprenditori e artisti nazionali e internazionali dell’ex parlamentare italiano ed europeo sindaco delle prime giunte di sinistra a Napoli dal 1975 al 1983.

Amici e anche avversari che hanno raccolto, senza esitazioni, l’invito a fermare impressioni e ricordi su una personalità che non ha rifiutato impegni e responsabilità, ma è sempre stata aperta al confronto, all'osservazione curiosa e all'umorismo.

Da questi contributi – come si evidenzia nell’introduzione della Valenzi e di Race – la figura di Maurizio Valenzi emerge come quella di un intellettuale dalla grande apertura internazionale, un politico raffinato amante delle arti e artista in prima persona, e uno statista prestato all’amministrazione.

I cento anni di Maurizio Valenzi rappresentano in pieno il “secolo breve” con tutte le sue contraddizioni, le grandi sofferenze e i successi di una generazione che ha vissuto due guerre e la difficile ricostruzione morale ancor prima che materiale del Paese.

Una vita, quella di Valenzi, che si è svolta tra Tunisi e Parigi, nella primissima fase, e poi a Napoli, città a cui ha dedicato la maggior parte del suo impegno.

Il testo si apre con la prefazione di Napolitano, l’introduzione di Lucia Valenzi e Roberto Race, i messaggi istituzionali dell’ arcivescovo metropolita di Napoli Crescenzio Sepe, del vicepresidente del Parlamento Europeo Gianni Pittella, del presidente della Giunta regionale della Campania Antonio Bassolino, del presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro e del sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino. Seguono l’intervento del presidente della Fondazione Premio Napoli Silvio Perrella e le cinquantaquattro testimonianze di Abdon Alinovi, Ferdinando Bologna, Francesco Paolo Casavola, Giovanni Cerchia, Bice Chiaromonte Foà, Roberto Ciuni, Gaetano Cola, Ermanno Corsi, Pier Virgilio Dastoli, Vezio De Lucia, Roberto De Simone, Antonio Del Guercio, Gianfranco Dioguardi, Inge Feltrinelli, Giuseppe Galasso, Pietro Gargano, Andrea Geremicca, Massimo Ghiara, Ezio Ghidini Citro, Antonio Ghirelli, Enzo Giustino, José Goñi Carrasco, Ugo Gregoretti, Marina Guardati, Nemer Hammad, Franco Iacono, Jack Lang, Giuseppe Antonello Leone, Amedeo Lepore, Gianni Letta, Luigi M. Lombardi Satriani, Emanuele Macaluso, Nicola Mancino, Titti Marrone, Gilberto Antonio Marselli, Aldo Masullo, Enzo Mattina, Gustavo Minervini, Diego Novelli, Antonio Parlato, Eleonora Puntillo, Umberto Ranieri, Ermanno Rea, Francesco Rosi, Tato Russo, Eirene Sbriziolo, Oscar Luigi Scàlfaro, Vincenzo Scotti, Lucien Sfez, Vincenzo Maria Siniscalchi, Nicola Spinosa, Sandro Temin, Enrico Vinci e Elio Waschimps.

Il volume si chiude con l’intervento di Luca Borriello sulla grande mostra antologica sul Valenzi pittore con la quale la Fondazione chiuderà il programma del centenario nel 2011, un ricco inserto fotografico e l’indispensabile cronologia curata da Gina Annunziata.

Per ulteriori informazioni:

Roberto Race Segretario Generale della Fondazione Valenzi 3470885233-3339064533


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Giorgio Napolitano e Gianni Letta il 15 novembre a Napoli per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi

Saranno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta a concludere domenica 15 novembre la commemorazione per i cento anni dalla nascita di Maurizio Valenzi, organizzata dalla Fondazione Valenzi, in collaborazione con la Fondazione Premio Napoli.

L’iniziativa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, inizierà alle 10 e 30 e si svolgerà nella Sala dei Baroni di Castel Nuovo, aprendo così il programma delle celebrazioni di Maurizio Valenzi.

Condotto dal Segretario Generale della Fondazione Valenzi Roberto Race, l'evento si aprirà con i saluti del Sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, del Presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, del Presidente della Regione Campania Antonio Bassolino e del Vice Presidente Vicario del Parlamento Europeo Gianni Pittella.

Seguirà l’intervento del Presidente della Fondazione Premio Napoli Silvio Perrella che presenterà “L’alfabeto di Maurizio”: una lettura, per voce degli attori Mariano Rigillo e Cristina Donadio, di testi di Maurizio Valenzi, selezionati dai figli Lucia e Marco per una prossima pubblicazione di Fondazione Premio Napoli e Fondazione Valenzi.

Preceduto da un ricordo di Antonio Ghirelli, seguirà l’intervento di Lucia Valenzi, che presenterà il programma delle attività future della Fondazione. Interverrà quindi Gianni Letta e, a chiusura delle celebrazioni, il Presidente Napolitano.

Nel corso dell’incontro, il Capo dello Stato consegnerà il Premio Napoli Speciale 2009 alla memoria di Maurizio Valenzi ai figli Lucia e Marco. Sarà inoltre presentato il libro “Maurizio Valenzi. Testimonianze per una vita straordinaria”, curato da Lucia Valenzi e Roberto Race, in cui saranno raccolti i ricordi di tanti amici ed anche avversari politici, capi di Stato e di Governo, politici, intellettuali, imprenditori, artisti.

A fine evento sarà inaugurata, nella Cappella Palatina, la mostra fotografica “La Napoli di Maurizio”, a cura di Vera Maone e allestimento progettato da Salvatore Velotti, con fotografie di Cecilia Battimelli, Antonio Biasiucci, Francesco Paolo Cito, Fabio Donato, Luciano Ferrara, Gianni Fiorito, Guido Giannini, Mimmo Jodice, Lucia Patalano e Sergio Riccio.


La Fondazione Valenzi

Costituita nel maggio 2009 dai figli di Valenzi Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente il Presidente e Vicepresidente, la Fondazione nasce con l’obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e di creare a Napoli un’istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale.

Sono coinvolte negli organi della Fondazione personalità italiane e straniere della politica, della cultura e dell’imprenditoria, attraverso il Comitato d’Onore, il Comitato di Indirizzo ed i Comitati Scientifici (che saranno presentati prima dell’evento del 15 novembre). Segretario Generale è Roberto Race, Vice Segretari Generali Luca Borriello e Alessandro Nardi, Tesoriere Luigi Caputo, Coordinatore delle attività e Responsabile degli allestimenti Salvatore Velotti, Responsabile delle attività culturali Gina Annunziata, Responsabile affari europei Emilia Belfiore e Assistente della Presidenza Valentina Calvanese .

Hanno aderito al Comitato d’Onore i Presidenti Emeriti della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e Francesco Cossiga, l’Ambasciatore del Cile negli USA Josè Goni Carrasco, l’ex Ministro della Cultura e dell’Educazione della Repubblica Francese Jack Lang, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola Mancino, l’ex Presidente della Commissione Europea e già Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Principe Amedeo di Savoia, il Sottosegretario al Ministero degli Esteri Vincenzo Scotti, l’Arcivescovo Metropolita di Napoli Cardinale Crescenzio Sepe, l’ex Presidente del Parlamento Europeo e Presidente Onorario della Fondation pour la Mémoire de la Shoah Simone Veil e il presidente della Commissione Vigilanza Rai Sergio Zavoli.

Hanno aderito al Comitato d’Indirizzo Abdon Alinovi, Orazio Boccia, Ferdinando Bologna, Francesco Paolo Casavola, Bice Chiaromonte Foà, Roberto Ciuni, Lidia Croce Herling, Guido D’Agostino, Vezio De Lucia, Domenico De Masi, Roberto De Simone, Gianfranco Dioguardi, Giuseppe Galasso, Pietro Gargano, Andrea Geremicca, Ezio Ghidini Citro, Massimo Ghiara, Antonio Ghirelli, Ugo Gregoretti, Denis Krief, Franco Iacono, Antonello Leone, Luigi Lombardi Satriani, Emanuele Macaluso, Vincenzo Mattina, Gerardo Marotta, Gilberto Antonio Marselli, Aldo Masullo, Gustavo Minervini, Antonio Parlato, Franco Picardi, Eleonora Puntillo, Ermanno Rea, Francesco Rosi, Eirene Sbriziolo, Maurizio Scaparro, Lucien Sfez, Vincenzo Siniscalchi, Sandro Temin e Luciana Viviani.

sabato, settembre 12, 2009

Napolitano: «Contro la crisi al Sud servono politiche di sostegno al reddito»



NAPOLI (11 settembre) - Mentre torna positiva la produzione industriale, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede politiche di assistenza, sostegno al reddito e inserimento nel mercato del lavoro, per contrastare gli effetti della crisi.

Il capo dello Stato: crescondo in modo preoccupante le fasce di disagio e le aree di bisogno. In un messaggio inviato al convegno «Povertà e nuovi bisogni», promosso a Napoli dalle Fondazioni Italianieuropei e Mezzogiorno Europa, il Capo dello Stato parla di una estensione preoccupante delle fasce di disagio nel Paese e in particolare nel Mezzogiorno. «Il recente rapporto Istat dedicato proprio a tale tema - si legge nel messaggio - ha evidenziato come, anche per effetto della crisi economica, si stiano estendendo in maniera preoccupante le fasce di disagio e le aree di bisogno anche rispetto a beni considerati primari o di sussistenza».

«Occorrono assistenza e sostegno al reddito». «Nel Mezzogiorno, e nelle sue grandi aree urbane in particolare, tali fenomeni - continua Napolitano - risultano essere maggiormente diffusi e acuti, e occorrono quindi, a tutti i livelli consistenti e incisive scelte politiche di assistenza, sostegno al reddito e inserimento nel mercato del lavoro». «Su alcuni di questi aspetti, tra l'altro, sempre più prezioso appare il contributo che la Chiesa, e le tante forze del volontariato e del privato sociale, stanno offrendo nel tentativo di costruire una società più giusta, coesa, solidale», prosegue il Presidente Napolitano.

martedì, giugno 23, 2009

È morto Maurizio Valenzi, ex sindaco di Napoli e parlamentare del Pci


NAPOLI (23 giugno) - Avrebbe compiuto 100 anni il prossimo 16 novembre. Maurizio Valenzi, ex sindaco di Napoli delle prime giunte di sinistra dal 1975 al 1983, è morto ieri sera in una clinica «Villa dei Fiori», dove era stato trasferito da circa un mese per un aggravamento delle sue condizioni. Classe 1909, nato a Tunisi da famiglia livornese, si iscrive al Pci giovanissimo, nel 1932, cinque anni dopo era a Parigi, redattore de "la Voce degli italiani sotto la direzione di Di Vittorio. Condannato all'ergastolo dal regime di Pétain, incarcerato a Tunisi dal regime collaborazionista di Vichy, rientra in Italia nel 1944 dove divenne dirigente della federazione del Pci.


Nel 1952 viene eletto nel consiglio provinciale: l'anno dopo diventa senatore. A palazzo Madama viene rieletto nel 1958 e nel 1963. È l' ora degli scontri con la Napoli di Lauro e di Gava, un lungo tragitto di minoranza e di lotta. Il 27 settembre 1975 diventa primo cittadino di Napoli, incarico ricoperto per otto anni. Il sindaco "rosso" della città negli anni terribili del terremoto, delle Brigate Rosse e della Nuova camorra di Raffaele Cutolo.

Nel 1984 viene eletto al parlamento europeo: numero due della lista comunista, è il più votato in assoluto, con 97mila e 420 preferenze.

Pochi giorni fa, il 13 giugno, in Prefettura a Napoli al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, suo amico personale, viene presentata proprio la Fondazione dedicata a Maurizio Valenzi. La Fondazione è stata creata nel maggio 2009 dai figli Lucia e Marco che ne sono anche rispettivamente il presidente e vicepresidente. La Fondazione, spiegavano quel giorno i promotori, «ha l'obiettivo di tutelare e consolidare il patrimonio culturale e politico di Maurizio Valenzi e della moglie Litza e di creare a Napoli un'istituzione internazionale, non schierata politicamente, attiva nella cultura e nel sociale».