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domenica, febbraio 28, 2010

liste elettorali campania: Udeur

NAPOLI
Lonardo Mastella Alessandrina (detta Sandra)
Ferone Antonio
Alfano Dora
Bianco Franco
Cerrelli Benedetta
Cirillo Stefania
Conte Giovanni Ciro
Cucchiari Luciano
De Flaviis Ugo
Feliciello Giovanni
Insigne Marianna
Ippolito Antonio
Izzo Mariano
Lo Cascio Anna Maria
Manzo Antonia
Mastranzo Pietro
Nesterenko Svitlana
Nocerino Lucia
Palma Maria
Panariello Antonio
Pugliese Leonardo
Russo Andrea
Russo Francesca
Piantadosi Marcella
Serpico Tiziana
Serrapica Michele
Signore Maria Cristina
Sorianiello Luigi
Varchetta Vincenzo
Varriale Ciro
Verdone Carolina
Toto Giancarlo Settimio

AVELLINO
Manzo Rocco
Iacobelli Gianfranco
Grasso Antonella
Sacco Claudio
Bello Tiziana

BENEVENTO
Lonardo Mastella Alessandrina (detta Sandra)
Majatico Annio
Spinza Zaccaria

CASERTA

Ferraiuolo Pietropaolo
Cuccaro Angela
Cusano Roberto
Di Giunta Rita
Golini Vincenzo
Maccauro Giuseppe (detto Pino)
Vigliotti Alessandra
Zanni Maria
Zullo Aldo

SALERNO
Del Mese Paolo
D’Acunzi Pasquale
Buonaiuto Filomena
Della Rocca Carmela
Giuliani Nicoletta
Merola Antonio
Muoio Wanda
Paladino Angelo
Pepe Renata
Russo Ezio
Villani Ciro

lunedì, marzo 03, 2008

UDEUR: MASTELLA, SONO CONSIDERATO IL MALE DEL PAESE


"Sembra che io sia il male del paese , pazienza. Se eliminato il male, eliminato Mastella attraverso artifizi politico-giudiziari si risolvono i problemi dell'italia sono contento". Lo dice il leader dell'Uduer, Clemente Mastella, intervistato da Maurizio Belpietro per "Panorama del giorno" su Canale5. Si aspettava di essere isolato da tutti? Chiede Belpietro e Mastella risponde: "la verita' il modo in cui i partiti stanno promuovendo azioni da una parte e dall'altra e' un modo che non immaginavo". Il capogruppo all Camera Mauro Fabris lascia l'Udeur? "A questo punto non lo so. Vedo che anche il senatore Barbato per il Cavalier Berlusconi aveva detto che mai sarebbe stato candidato pare che utilizzi -dice l'ex Guardasigilli- il taxi dell'Mpa. Siamo ad un livello morale incredibile. Non e' questo il problema pero'. Voglio ricordare che la caduta del governo era nei fatti. In quella circostanza anche se io avessi votato a favore c'erano altri cinque senatori che votavano contro, quindi la maggioranza non c'era piu'. Era finita un'esperienza di governo, era finito un ciclo". Alla domanda se anche gli ex Dc hanno chiuso a la porta in faccia, Clemente Mastella risponde: "chiuso la porta in faccia? Per quanto mi riguarda nessuno mi ha chiuso la porta in faccia. Uno discute e veritifca che esistono le condizioni o no. Attraverso i giornali, i media passa la definizione di Mastella come il male del paese, un tipo di politica asservita la potere. Dopodiche' si scopre che pur avendo fatto parte di questo non ho avuto una nomina da questo governo una che fosse una, e sfido chiunque a dire il contrario, e' ovvio che io appartengo ad un tipo di politica che e' non soltanto la mia. Esce di scena Amato, De Mita per certi aspetti. Probabilmente oggi e' la fine della fine della prima Repubblica. Nessun problema". (AGI)
(03 marzo 2008 ore 10.45)

martedì, gennaio 22, 2008

GOVERNO: PRODI NON MOLLA, VERIFICA CRISI SIA IN PARLAMENTO





Andare fino in fondo, come sempre. E prima di salire al Colle, verificare in Aula se davvero la maggioranza di centrosinistra non esiste piu'. Se davvero, insomma, l'Udeur votera' contro il governo che ha contribuito a far nascere e che ha sostenuto. Solo in quel caso, la crisi sarebbe reale e la via d'uscita inevitabile: tornare alle urne.
Romano Prodi, ancora una volta, non molla. E dopo la sorpresa e l'amarezza per lo strappo di Clemente Mastella, annunciato ai giornalisti prima che allo stesso presidente del Consiglio (al quale l'ex Guardasigilli fa recapitare una lettera in cui spiega le ragioni del suo abbandono), indica la strada che intende seguire per uscire dall'ennesima, e per molti stavolta decisiva, fase critica. E lo fa convocando a Palazzo Chigi un vertice - dopo avere informato telefonicamente il Capo dello Stato, Giorgio Naplitano - ''aperto a tutti'', che vede riunirsi a caldo, nel tardo pomeriggio di ieri, i vari esponenti del Partito democratico, a cominciare dal segretario Walter Veltroni, a cui si aggiungono poi, in serata, leader e segretari di partito. A Prodi, dunque, secondo quanto riferiscono anche alcuni dei presenti alla riunione, non basta constatare che Mastella per due giorni si sia reso irraggiungibile. Non basta apprendere dalle agenzie, mentre si trovava a colloquio con il presidente della Repubblica di Timor Est, che un pezzo dell'Unione non c'e' piu'. E non intende recarsi al Quirinale senza l'assoluta certezza che i fatti stavolta siano conseguenti ad annunci e minacce di crisi, ipotesi ventilate gia' numerose volte negli ultimi mesi. Quindi, tecnicamente, il premier intende parlamentarizzare la crisi. Partendo dalla Camera, dove oggi interverra' in Aula, nell'orario che stabiliranno stamattina i capigruppo: sara' il primo banco di prova. Non tanto per una questione prettamente numerica, perche' a Montecitorio, visto lo scarto elevato tra maggioranza ed opposizione, un voto di fiducia al governo, anche senza Udeur, appare scontato. Ma e' proprio la mossa del Campanile, in un verso o nell'altro, che potrebbe far decidere al Professore se insistere, incaponirsi, e andare contro una quasi certa sconfitta, riproponendo la questione all'Aula di Palazzo Madama. Oppure, prendere atto della caduta inevitabile e desistere, preferendo a quel punto recarsi dal presidente della Repubblica e rimettere nelle sue mani il mandato. Comunicandogli, al contempo, la propria indisponibilita' a guidare un governo di transizione.


BERLUSCONI: LA PAROLA AI CITTADINI.

''Una crisi che era gia' evidente nei fatti'' ha detto Silvio Berlusconi commentando l'annuncio dell'Udeur. ''Ora - ha aggiunto - e' indispensabile e urgente ridare la parola ai cittadini''. Pierferdinando Casini ha detto che a questo punto ''la crisi e' inevitabile. Mi auguro che questo sia l'epilogo di una fase politica determinata dall'accanimento con cui all'indomani delle elezioni non si e' guardata in faccia la realta'. Si tratta di un fatto politico e istituzionale di rilievo che non puo' non coinvolgere il Quirinale''.
Anche la Lega chiedera' che Prodi si dimetta subito per andare direttamente alle elezioni ''e che non si facciano pasticci con governi tecnici o istituzionali. Quando Prodi verra' alla Camera alle 9 per il dibattito sulla relazione sulla giustizia - ha detto Roberto Maroni - chiedero' la sospensione dei lavori e la convocazione immediata della conferenza dei capigruppo: non si puo' discutere della relazione della giustizia con un premier che non ha piu' la maggioranza''.


BERTINOTTI: E' CRISI. RIFORME SONO URGENTI.

Con la scelta di Clemente Mastella di uscire dalla maggioranza si apre di fatto la crisi di governo. Una crisi che deve portare non alle elezioni ma ad un governo istituzionale che realizzi quelle riforme che ''non possono aspettare''. Lo lascia intendere il presidente della Camera Fausto Bertinotti in una intervista alla Stampa.
Per Bertinotti, la soluzione della crisi passerebbe per questa strada e ''il modo con cui questo accade, il carattere tortuoso, e ora extraparlamentare di questa crisi, dice quanto sia acuta la malattia politico-istituzionale del paese''.
Di fronte a quanto sta accadendo la priorita' sono le riforme, sostiene con forza la terza carica dello Stato.
Riforme, afferma, che ''il Paese non puo' piu' attendere''.
Secondo Bertinotti ''dobbiamo tutti insieme operare interventi di riforma, e non coprire la crisi con l'idea di un presunto conflitto tra poteri dello Stato. Da qui, da questa istituzione, non si apprezza nessun conflitto con la magistratura. Ci sono semmai puntiformi, e ripeto puntiformi elementi di conflitto, che in quanto tali sono perfettamente risolvibili''. Il Parlamento, per Bertinotti, ''soffre una specie di separatezza col Paese, quella agitata dall'antipolitica. La soluzione non puo' che essere l'avvio di una puntuale risposta, con grandi riforme che sblocchino il sistema politico-istituzionale. E vorrei sottolineare che la riforma della legge elettorale, le modifiche costituzionali e dei regolamenti parlamentari non sono una deviazione - conclude Bertinotti - dai grandi temi sociali, ma il modo per poter affrontare e risolvere quei problemi''.

giovedì, febbraio 08, 2007

Coppie di fatto, ecco le novità dei 'Dico'

La legge vale per i conviventi legati da rapporti affettivi ma anche di parentela
In arrivo diritti e doveri, come quello della tutela del più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione

Adnkronos/Ign) - Sono diverse le novità che i Dico introducono nell'ordinamento italiano, molte delle quali anticipate da Rosy Bindi e Barbara Pollastrini. Per ammissione delle stesse ministre, il testo è stato limato fino all'ultimo minuto. I Dico regolamentano le convivenze omosessuali e eterossessuali, prevedendo dei diritti 'ex novo', senza introdurre nuovi istituti giuridici o strumenti amministrativi che ledono i diritti della famiglia o prefigurino realtà "paramatrimoniali".
A parte la dichiarazione 'contestuale' di convivenza, anticipata già nel pomeriggio, tra le novità ci sono i diritti riconosciuti dai Dico: assistenza in caso di malattia e ricovero, decisioni in materia di cure, salute e in caso di morte, permesso di soggiorno, assegnazione alloggiativa nell'edilizia pubblica, riduzione dell'imposizione fiscale in caso di successione testamentaria, successione e locazione, agevolazioni nel trattamento pensionistico. Ma i Dico prevedono anche doveri, come quello della tutela del convivente più debole nel caso di interruzione dopo tre anni della relazione.
La legge vale per i conviventi legati da rapporti affettivi, ma anche da rapporti di parentela. La Bindi ha fatto l'esempio di un nipote cha assiste una vecchia zia. Il Ddl, ovviamente, riguarda le persone maggiorenni e capaci, e i diritti introdotti non sostituiscono quelli già esistenti. Le disposizioni sulle convivenze more uxorio, quindi, restano valide.
Per quel che riguarda le pensioni, come anticipato, non si parla di un diritto alla reversibilità. Il Ddl impegna invece il legislatore a varare una nuova norma nell'ambito dell'annunciata riforma delle pensioni. Come ha spiegato il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, i diritti che non hanno un contenuto economico-patrimoniale (come ad esempio l'assistenza ospedaliera o le visite in carcere) possono essere concessi fin da subito. Per quelli che invece hanno requisiti economici (come la successione legittima, agevolazioni in materia di lavoro, la possibilità di subentro nel contratto di locazione in caso di morte o di cessazione della convivenza) ci sarà bisogno di un certo numero di anni (tre o nove) di convivenza per maturarli.
La legge non disciplina la poligamia, perché parla esplicitamente di "due persone" come parti essenziali di una convivenza di fatto. Del Ddl non possono usufruire le persone che convivono per motivi lavorativi. "La perpetua - ha ironizzato Amato - rimane fuori dalla legge". Tutto quello che riguarda la legislazione sui figli, sui minori in generale e sulle adozioni, non viene toccata dalla legge.
E' prevista, come ha spiegato il ministro Pollastrini, una "sorta di retroattività" per il riconoscimento delle convivenze che sono in essere da diversi anni e che vengono 'coperte' dalla nuova normativa. Come? Chi convive potrà entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge dimostrare che la convivenza è iniziata prima. Sono previsti anche accertamenti sull'effettiva convivenza e sanzioni in caso di dichiarazione di convivenza mendace.