(ASCA) - Roma, 22 ott - Dal 1* novembre prossimo cambieranno le tariffe dei treni che attraversano piu' regioni. Lo rende noto il Gruppo Fs, specificando che saranno applicati i nuovi criteri stabiliti su indicazione della Conferenza Stato-Regioni e che quindi il prezzo del biglietto sara' determinato applicando, in proporzione per le tratte di competenza, le tariffe previste dalle relative Regioni. Per tale motivo,avvertono le Ferrovie, per i viaggi da una regione all'altra, i biglietti e gli abbonamenti dei treni Espressi non saranno piu' validi sui treni regionali. Il provvedimento, affermano le Fs, ''che colma un vuoto normativo e che generera' un maggiore introito destinato a finanziare programmi regionali di miglioramento del servizio, interessera' meno dell' 8% dei pendolari. Per tutti gli altri (oltre un milione), che si muovono quotidianamente all'interno di ogni singola regione, non e' previsto alcun cambiamento''. Dal primo novembre non sara' quindi piu' consentito utilizzare i biglietti e gli abbonamenti a tariffa nazionale per viaggiare da una regione ad un'altra sui treni regionali, ma occorrera' dotarsi dello specifico abbonamento o biglietto che si potra' acquistare direttamente su internet, alle biglietterie di Trenitalia, alle macchine self service, nelle agenzie di viaggio e nei punti vendita convenzionati (edicole, bar, tabaccai). Gli abbonamenti saranno in vendita dal 25 ottobre e i biglietti dal primo novembre. com-sen/mcc/sr
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
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lunedì, ottobre 22, 2007
mercoledì, agosto 22, 2007
Napoli,scatti a 899 da ignari cittadini Maxifrode telefonica:13 arresti
Maxi frode informatica ai danni di numerosi napoletani che hanno telefonato senza saperlo a numeri con prefisso 899 pagando 12,50 euro solo per la risposta alla chiamata. L'ha scoperta, dopo un anno di indagini, la Finanza che ha arrestato 13 persone, tutte originarie dei quartieri napoletani di Pianura e Vasto-Arenaccia. La frode ha avuto proventi stimati in oltre 3 milioni di euro di cui hanno beneficiato due società di Avellino.
I truffatori accedevano al sistema informatico della Telecom utilizzando le linee telefoniche di centinaia di utenti ignari di Napoli e provincia, per effettuare chiamate al numero ad alta tariffazione 899. Le indagini, avviate nel novembre del 2006, dagli specialisti del nucleo di polizia tributaria di Napoli, hanno messo fine all'attività di un'organizzazione che, attraverso l'utilizzo di appositi "badge" di accesso alle centrali Telecom detenuti illecitamente, riusciva ad introdursi abusivamente nel sistema informatico attraverso il quale si eroga il servizio telefonico per la città di Napoli e della sua provincia.
L'attività riguardava principalmente la città di Napoli, ma anche molti comuni della provincia: San Giorgio a Cremano, Pompei, Torre del Greco, Acerra, Ottaviano, Lucrino, Baia quelli maggiormente interessati. Gli investigatori, monitorando il centro di sorveglianza del traffico telefonico della Telecom, hanno individuato l'esistenza di migliaia di telefonate anomale verso utenze 899.
Le telefonate avevano una durata di pochi secondi, in modo da far generare lo scatto alla risposta che ha un costo pari a 12.50 euro. Al momento dell'accesso abusivo sulla linea di un utente, veniva interrotta la fruizione del servizio telefonico ai legittimi intestatari. I finanzieri hanno individuato le centrali telefoniche dalle quali l'organizzazione accedeva alle linee degli ignari utenti e hanno atteso il tentativo di collegamento, sorprendendo le 13 persone arrestate, tutte originarie dei quartieri Pianura e Arenaccia.
A beneficiare dei proventi delle attività illecite sono state due società con sede ad Avellino, titolari del diritto di uso delle numerazioni a tariffazione specifica. L'operazione è tra le più rilevanti nel settore delle frodi telefoniche. Le fiamme gialle hanno sequestrato anche 5.000 azioni ed obbligazioni rinvenute su due conti correnti intestati alle società avellinesi, 155 utenze 899, 27 apparati telefonici modificati, 13 cellulari e 3 badge di ingresso alle centrali telefoniche.
I truffatori accedevano al sistema informatico della Telecom utilizzando le linee telefoniche di centinaia di utenti ignari di Napoli e provincia, per effettuare chiamate al numero ad alta tariffazione 899. Le indagini, avviate nel novembre del 2006, dagli specialisti del nucleo di polizia tributaria di Napoli, hanno messo fine all'attività di un'organizzazione che, attraverso l'utilizzo di appositi "badge" di accesso alle centrali Telecom detenuti illecitamente, riusciva ad introdursi abusivamente nel sistema informatico attraverso il quale si eroga il servizio telefonico per la città di Napoli e della sua provincia.
L'attività riguardava principalmente la città di Napoli, ma anche molti comuni della provincia: San Giorgio a Cremano, Pompei, Torre del Greco, Acerra, Ottaviano, Lucrino, Baia quelli maggiormente interessati. Gli investigatori, monitorando il centro di sorveglianza del traffico telefonico della Telecom, hanno individuato l'esistenza di migliaia di telefonate anomale verso utenze 899.
Le telefonate avevano una durata di pochi secondi, in modo da far generare lo scatto alla risposta che ha un costo pari a 12.50 euro. Al momento dell'accesso abusivo sulla linea di un utente, veniva interrotta la fruizione del servizio telefonico ai legittimi intestatari. I finanzieri hanno individuato le centrali telefoniche dalle quali l'organizzazione accedeva alle linee degli ignari utenti e hanno atteso il tentativo di collegamento, sorprendendo le 13 persone arrestate, tutte originarie dei quartieri Pianura e Arenaccia.
A beneficiare dei proventi delle attività illecite sono state due società con sede ad Avellino, titolari del diritto di uso delle numerazioni a tariffazione specifica. L'operazione è tra le più rilevanti nel settore delle frodi telefoniche. Le fiamme gialle hanno sequestrato anche 5.000 azioni ed obbligazioni rinvenute su due conti correnti intestati alle società avellinesi, 155 utenze 899, 27 apparati telefonici modificati, 13 cellulari e 3 badge di ingresso alle centrali telefoniche.
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martedì, giugno 26, 2007
Energia. "Rivedere tariffe bollette per famiglie numerose"
"Ormai prossimi alla liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica è necessario e urgente rivedere il sistema dei costi delle bollette che penalizza gravemente e in modo immotivato le famiglie più numerose". A rilevarlo è il senatore dell'Ulivo Luigi Bobba.
"In Italia - spiega Bobba - è in vigore un sistema di pagamento dell'energia elettrica giustamente mirato a contenere e a punire gli sprechi, pensato a seguito alla guerra dei sei giorni. Il problema è che il calcolo degli sprechi viene fatto sul contatore e non su quanti vi sono dietro. Ne deriva che le famiglie numerose, pur avendo un consumo pro- capite inferiore al singolo, pagano di più, molto di più. Recenti stime indicano un sovrapprezzo pro- capite tra il 35 e il 40 per cento. E, con l'attuale sistema - continua Bobba -, se una famiglia con quattro figli avesse sei contatori in casa pagherebbe energia, gas e acqua meno della metà, in alcuni casi anche un quarto".
"L'Autorità per l'energia ha recentemente diffuso alcune proposte di nuove tariffe in cui però non compare alcuna previsione specifica sulla composizione del nucleo familiare. Eppure questo governo e la sua maggioranza potrebbero dare un effettivo, sostanzioso aiuto alle famiglie più numerose senza che esso gravi pesantemente sulle casse dello Stato. In questo senso - spiega il senatore dell'Ulivo - si colloca la proposta del Ministro per la famiglia Rosy Bindi di dare alle Regioni un fondo di trenta milioni di euro per poter sperimentare tariffe meno onerose per le famiglie numerose. Ma - prosegue Bobba - serve una soluzione più incisiva e lungimirante. Rivedere l'attuale sistema, individuando una tariffa in cui la parte fissa del prezzo del kilowatt sia aumentata e quella variabile, legata cioè al consumo, sia diminuita. La famiglia numerosa vedrebbe così la quota fissa spalmata su più kilowatt e la quota legata al consumo inciderebbe molto meno sulla bolletta. Così, inoltre, non verrebbero penalizzati neppure i singoli o famiglie meno numerose".
"In Italia - spiega Bobba - è in vigore un sistema di pagamento dell'energia elettrica giustamente mirato a contenere e a punire gli sprechi, pensato a seguito alla guerra dei sei giorni. Il problema è che il calcolo degli sprechi viene fatto sul contatore e non su quanti vi sono dietro. Ne deriva che le famiglie numerose, pur avendo un consumo pro- capite inferiore al singolo, pagano di più, molto di più. Recenti stime indicano un sovrapprezzo pro- capite tra il 35 e il 40 per cento. E, con l'attuale sistema - continua Bobba -, se una famiglia con quattro figli avesse sei contatori in casa pagherebbe energia, gas e acqua meno della metà, in alcuni casi anche un quarto".
"L'Autorità per l'energia ha recentemente diffuso alcune proposte di nuove tariffe in cui però non compare alcuna previsione specifica sulla composizione del nucleo familiare. Eppure questo governo e la sua maggioranza potrebbero dare un effettivo, sostanzioso aiuto alle famiglie più numerose senza che esso gravi pesantemente sulle casse dello Stato. In questo senso - spiega il senatore dell'Ulivo - si colloca la proposta del Ministro per la famiglia Rosy Bindi di dare alle Regioni un fondo di trenta milioni di euro per poter sperimentare tariffe meno onerose per le famiglie numerose. Ma - prosegue Bobba - serve una soluzione più incisiva e lungimirante. Rivedere l'attuale sistema, individuando una tariffa in cui la parte fissa del prezzo del kilowatt sia aumentata e quella variabile, legata cioè al consumo, sia diminuita. La famiglia numerosa vedrebbe così la quota fissa spalmata su più kilowatt e la quota legata al consumo inciderebbe molto meno sulla bolletta. Così, inoltre, non verrebbero penalizzati neppure i singoli o famiglie meno numerose".
martedì, aprile 10, 2007
Tutela del consumatore e liberalizzazioni: in vigore le nuove norme
Sono in vigore dal 3 aprile le norme a tutela dei consumatori, per la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, contenute nella legge di conversione n. 40.E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 aprile 2007, il testo coordinato del decreto legge 31 gennaio 2007, n. 7 con la legge di conversione 2 aprile 2007, n. 40.
Il provvedimento, approvato definitivamente dal Senato il 30 marzo scorso, contiene regole che riguardano molti e differenti settori della vita economica. Ecco un quadro di sintesi ricavato dai titoli stessi del decreto:
· ricarica nei servizi di telefonia mobile, trasparenza e libertà di recesso dai contratti con operatori telefonici, televisivi e di servizi internet;
· misure per il mercato delle telecomunicazioni;
· informazione sui prezzi dei carburanti e sul traffico lungo la rete autostradale e stradale;
· trasparenza delle tariffe aeree;
· data di scadenza dei prodotti alimentari;
· misure per la concorrenza e per la tutela del consumatore nei servizi assicurativi;
· semplificazione nel procedimento di cancellazione dell'ipoteca nei mutui immobiliari;
· estinzione anticipata dei mutui immobiliari divieto di clausole penali;
· portabilità del mutuo;
· disposizioni a tutela dei cittadini utenti;
· comunicazione unica per la nascita dell'impresa;
· misure urgenti per la liberalizzazione di alcune attività economiche;
· misure per il mercato del gas;
· revoca delle concessioni per la progettazione e costruzione di linee ad alta velocità e nuova disciplina degli affidamenti contrattuali nella revoca di atti amministrativi;
· misure per il mercato del gas;
· disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico-professionale e di valorizzazione dell'autonomia scolastica;
· misure in materia di autoveicoli.
Per saperne di più
Il testo del decreto
Sintesi dei provvedimenti (tratta dal sito del Governo)
Il provvedimento, approvato definitivamente dal Senato il 30 marzo scorso, contiene regole che riguardano molti e differenti settori della vita economica. Ecco un quadro di sintesi ricavato dai titoli stessi del decreto:
· ricarica nei servizi di telefonia mobile, trasparenza e libertà di recesso dai contratti con operatori telefonici, televisivi e di servizi internet;
· misure per il mercato delle telecomunicazioni;
· informazione sui prezzi dei carburanti e sul traffico lungo la rete autostradale e stradale;
· trasparenza delle tariffe aeree;
· data di scadenza dei prodotti alimentari;
· misure per la concorrenza e per la tutela del consumatore nei servizi assicurativi;
· semplificazione nel procedimento di cancellazione dell'ipoteca nei mutui immobiliari;
· estinzione anticipata dei mutui immobiliari divieto di clausole penali;
· portabilità del mutuo;
· disposizioni a tutela dei cittadini utenti;
· comunicazione unica per la nascita dell'impresa;
· misure urgenti per la liberalizzazione di alcune attività economiche;
· misure per il mercato del gas;
· revoca delle concessioni per la progettazione e costruzione di linee ad alta velocità e nuova disciplina degli affidamenti contrattuali nella revoca di atti amministrativi;
· misure per il mercato del gas;
· disposizioni urgenti in materia di istruzione tecnico-professionale e di valorizzazione dell'autonomia scolastica;
· misure in materia di autoveicoli.
Per saperne di più
Il testo del decreto
Sintesi dei provvedimenti (tratta dal sito del Governo)
sabato, febbraio 17, 2007
Liberalizzazioni, dal 5 marzo non si paga più il costo delle ricariche
Alla prima prova parlamentare, lo stop ai costi fissi per le ricariche dei cellulari viene esteso anche alle schede pre-pagate per servizi televisivi e internet. Nessuna marcia indietro poi sui tempi: gli operatori della telefonia mobile dovranno mettersi in regola entro il 5 marzo. Sono le principali novità nel pacchetto di emendamenti al decreto sulle liberalizzazioni all'esame della commissione Attività produttive della Camera e che oggi ha ricevuto anche i complimenti dell'Ocse.
Qualcosa di buono succede.....
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