Visualizzazione post con etichetta bossi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta bossi. Mostra tutti i post

martedì, agosto 18, 2009

Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio può essere l’Inno nazionale italiano.


E’ la canzone più famosa nel mondo pare che i suoi royalties fruttano circa 150 mila euro all'anno.

E’ stata cantata ovunque perfino nello spazio infatti, si dice che Jurij Gagarin, nel corso del volo che portò per la prima volta un uomo intorno all'orbita lunare, scelse di cantare proprio 'O sole mio.

Jazzisti e cantanti lirici, pop e del rock, tutti possono vantare di aver cantato e di cantare "'O sole mio”. Si ricorda fra tutti Elvis Presley con "It's now or never".

‘O Sole mio è proprio la melodia più appropriata per l’Inno nazionale italiano proprio perché è universale e tutti la conoscono e riconoscono come musica italiana. Tra l’altro è stata già sperimentata come tale, infatti alle Olimpiadi di Anversa del 1920 il direttore della banda musicale, che non aveva lo spartito dell'Inno nazionale italiano, scelse al suo posto di suonare 'O sole mio, che tutti i musicisti conoscevano a memoria.


Questa bella e intelligente riflessione l'ho tratta dal blog dell'ottimo Carmine Maturo presidente di Neapolis 2000. Io sono per non toccare i segni dell'unità nazionale ed anche l'inno che abbiamo imparato ad amare come pure recentemente ci ha insegnato il presidente Ciampi. Ma.... se parte l'allucinante dibattito.... abbiamo argomenti migliori dei leghisti.....

Carmine Maturo: Caro Bossi, solo ‘O Sole Mio può essere l’Inno nazionale italiano.

sabato, giugno 13, 2009

REFERENDUM: Bossi ricatta e Berlusconi segue"




All'indomani delle elezioni Berlusconi ritira il sostegno ai quesiti referendari. La risposta del presidente del comitato
"Bossi ricatta e Berlusconi segue". Così il presidente del Comitato promotore del referendum sulla legge elettorale Giovanni Guzzetta, commenta la decisione del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di non sostenere il 'si al referendum del 21 giugno. "Sono passate 24 ore dalle elezioni - sottolinea Guzzetta - ed è evidente che Bossi ha già chiesto un posto in più in Rai, due Regioni e la rinuncia al referendum. Queste Europee - aggiunge - al contrario dimostrano che gli italiani vogliono il bipartitismo".

In mattinata, tramite una nota della presidenza del Consiglio, Berlusconi aveva fatto sapere di non ritenere più "opportuno un sostegno diretto al referendum" del 21 giugno. La decisione dopo una riunione avuta ieri sera con il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi.

Comitato Promotore

sabato, settembre 06, 2008

passata la festa, gabbato lo santo. Il PDL alla ricerca di una nuova tassa al posto o come l'ICI

Calderoli vuole reintrodurre l'ICI altrimenti i comuni non ce la fanno, Bossi vuole chiamarla in un altro modo. In realtà le tasse aumenteranno..........
leggiamo qualcosa dalla stampa:
L'abolizione dell'Ici è stato uno dei primi provvedimenti del governo Berlusconi ma se nella Lega nord dubbi sulla opportunità dell'abolizione sono arrivati da tempo, nella bozza presentata ieri agli enti locali dal ministro Calderoli si parla di un tributo sugli immobili: e tanto è bastato per far scoppiare la polemica nel centrodestra. Contrari ad ogni ipotesi di reintroduzione sono Forza Italia e An. E in serata è stato il leader della Lega Umberto Bossi a chiarire la posizione del Carroccio, sottolineando di aver avuto anche l'ok da Tremonti: "mettere una tassa sulla casa ai cittadini è una brutta cosa - ha detto - invece dell'Ici bisognerà trovare una tassa sui servizi. Ne ho parlato con Tremonti poco fa e dice che é una buona proposta". "Io sono il reggente di An, fino a quando saremo al governo nessuna tassa sarà di nuovo reintrodotta sulla prima casa, federalismo o non federalismo; posso dirlo con certezza", ha detto oggi il ministro della Difesa Ignazio La Russa. "La casa é un bene primario, non di lusso. An non permetterà il ritorno di una tassa di sinistra", gli ha fatto eco Adolfo Urso, Sottosegretario allo Sviluppo Economico. Sulla stessa linea Silvano Moffa, dell'esecutivo di An: "Finché ci sarà Alleanza nazionale nel Pdl non si potrà tornare a parlare di reintrodurre la tassazione sulla prima casa". Netto anche il ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto: "su questo tema indietro non si torna", ha detto intervistato dal Tg3. Sul fronte opposto, per il sindaco di Torino e ministro ombra per il federalismo del Pd, Sergio Chiamparino, bisogna vigilare attentamente sul tributo immobiliare ipotizzato dalla bozza di riforma sul federalismo fiscale preparata dal ministro Calderoli, perché c'é il rischio che la pressione fiscale aumenti. "Avevo detto che cancellare l'Ici come ha propagandisticamente fatto il governo - ha detto - era un errore clamoroso. Se ne sono accorti. Ora non vorrei che rientrasse dalla finestra quello che si è scacciato dalla porta, peggiorandolo". E per Antonio Borghesi (Ivd) "quanto viene fuori adesso era ampiamente prevedibile: i comuni non possono fare a meno di determinate cifre che fino ad ora ricavavano dall'imposta sugli immobili e così il risultato è che i cittadini avranno una tassa in meno da pagare, ma una, nuova, in più".
"Quella tassa non tornerà mai o ci rincorreranno con i forconi" (Brunetta dixit)

venerdì, giugno 27, 2008

Bossi e Calderoli: “I rifiuti campani in tutte le regioni”

Bossi e Calderoli: “I rifiuti campani in tutte le regioni”

rifiuti

Le altre regioni potrebbero presto essere chiamate ad aiutare la Campania nell’emergenza rifiuti. Anche la Lega sembra ormai convinta della necessità di trasferire una quota di “monnezza” dalle strade di Napoli e Caserta a discariche sparse sul territorio nazionale, Nord compreso.

Nel Consiglio dei Ministri è stato infatti raggiunto un accordo tra i leader leghisti (sempre critici sulla possibilità di accogliere nelle regioni settentrionali i rifiuti campani) e Pdl. Ne hanno dato comunicazione gli stessi ministri per le Riforme e la Semplificazione Umberto Bossi e Roberto Calderoli. “Oggi, in Consiglio dei Ministri” riferisce una nota “si è raggiunto un accordo con il ministro Raffaele Fitto (ministro agli Affari regionali) in merito all’emergenza dei rifiuti di Napoli. Gli è stato dato mandato di convocare la conferenza Stato-regioni per verificare la disponibilità di tutte le regioni di farsi carico, per un brevissimo periodo, di una quota parte dei rifiuti campani”.

Staremo a vedere.....

lunedì, agosto 27, 2007

Bossi alza i toni sul fisco: per fucili c'è sempre prima volta

chi lo dice, chi lo pensa, chi lo fa....nel senso che li usa.



MILANO (Reuters) - Intervenendo ad un comizio nel Bergamasco, Umberto Bossi ha alzato oggi i toni per riaffermare la determinazione della Lega sulla protesta fiscale, dicendo che sebbene i "padani" abbiano sempre pagato le tasse e non abbiano mai "tirato fuori i fucili", c'è sempre "una prima volta".

I toni duri del leader del Carroccio, espressi al microfono davanti a una folla di sostenitori riuniti a Cà San Marco, rafforzano la proposta di una "protesta" del Nord contro la pressione fiscale.

"A Roma - ha detto Bossi ripreso dai tg - pensano: 'Al nord sono un po' pirla. Parlano ma poi pagano, quindi non diamogli niente".

Ma, ha proseguito il leader della Lega, "se la Lombardia potesse chiudere i rubinetti, l'Italia morirebbe in cinque giorni, perchè l'Italia vive con i soldi della Lombardia".

La protesta fiscale "è una cosa pericolosa per i romanofili e per tutta la banda di chi vive sulle spalle dei lombardi e dei veneti e dei piemontesi, di quelli che pagano le tasse", ha detto ancora Bossi, che non è la prima volta che ricorre a metafore forti per arringare i suoi simpatizzanti.

"Finora gli è andata bene. A loro interessano solo i nostri soldi. I lombardi di fucili non ne han mai tirato fuori ma (per farlo) c'è sempre la prima volta".

Lo sciopero fiscale, lanciata dallo stesso Bossi da Ponte di Legno il giorno dopo Ferragosto, propone di pagare le tasse direttamente alle Regioni anziché allo Stato centrale, un modo per chiedere che in Finanziaria ci sia un maggiore impegno per il federalismo fiscale.

I toni di Bossi sono destinati a sollevare un coro di reazioni tra i politici, tra chi la considera solo una provocazione e chi ne accusa l'eccesso. Per il ministro e leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, "la chiamata alle armi di Umberto Bossi rivolta ai lombardi stanchi di pagare le tasse è inaccettabile, ma questo è un giudizio scontato. Ci sarà il solito polverone e, dopo, i fucili saranno usati solo per andare a caccia".

Per il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, "Bossi fa del terrorismo politico". "Cosa ne pensano Berlusconi, Fini e Casini? Ci attendiamo una netta condanna delle deliranti affermazioni del leader leghista", aggiunge il deputato dei Verdi.

© Reuters 2007. Tutti i diritti assegna a Reuters.