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domenica, novembre 01, 2009

“Lavoro e passione di quattro generazioni di viticoltori in Irpinia”

ACCADE IN AUTUNNO ALLA TENUTA CAVALIER PEPE


“Lavoro e passione di quattro generazioni di viticoltori in Irpinia”

Milena Pepe

Storia personale, filosofia enologica e obiettivi professionali

Milena Pepe nasce a Bruxelles nel 1979, dove dal 2000 al 2003 segue la Scuola Superiore d' "Enseignement Pratique des Hautes Etudes Commerciales (EPHEC)"conseguendo la Laurea in marketing, con specializzazione in gestione delle imprese. Nel 2003 si sposta ad Hoogenschool, Utrecht in Olanda dove frequenta il Corso Erasmus in Comunicazione e Management in lingua inglese e olandese. al 2003 al 2004 frequenta l’ Univerité du vin a Suze-la-Rousse in Francia e consegue la Licenza professionale in marketing e gestione del settore vitivinicolo. Nel 2008, unica imprenditrice del vino al sud, si aggiudica, dopo una rigorosa selezione, il Premio BANCO DI NAPOLI FONDAZIONE MARRANA- IL DENARO come TALENTO EMERGENTE DEL MEZZOGIORNO.

Rientrata in Irpinia nel 2005 si dedica anima e corpo alla cantina e alle vigne di famiglia acquisite nel tempo fino ad arrivare ad un corpo vitato di 35 ettari vitati con ristorante enogastronomico e piccolo bed and breakfast tra le vigne: La Tenuta Cavalier Pepe
I vini, tutti ispirati alla filosofia dell’autoctono e dell’identità territoriale,ottengono in questi anni ottime recensioni e riconoscimenti dalla critica di settore: Slow Food Guida ai vini quotidiani, Vini Buoni D’Italia, Guide Espresso, Guida Completa ai vini dell’Irpinia di Luciano Pignataro, Luca Maroni, Campania da Bere di Gimmo Cuomo.


Milena Pepe, svolge il suo lavoro insieme ad un esperto cantiniere, Marco Moccia e all’’agronomo Mirco Colella che si occupa della conduzione dei 35 ettari di proprietà della Tenuta e di quelli in conduzione. Milena, alla guida dell’azienda, lavora sempre in team, soprattutto con i componenti della famiglia Pepe, la spalla morale e materiale di questa giovane “ vigneronne”dal sorriso dolce e volontà di ferro con un solo obiettivo: raggiungere l’eccellenza.
La comunicazione riveste un ruolo fondamentale nella filosofia aziendale, La Tenuta Cavalier Pepe, all’avanguardia su questo piano, ha compreso da subito l’importanza di investire in comunicazione, non basta saper fare un buon vino, bisogna saperlo comunicare per venderlo nel migliore dei modi. Il progetto più importante del momento è la costruzione della nuova cantina che sarà completata entro il 2010, un corpo di circa 3000 mq. tra i comuni di Luogosano e Sant’Angelo all’Esca(Av) affacciato sui vigneti della Tenuta. Parte dei 35 ettari è occupata da noccioleti ed oliveti per la produzione di extra vergine Dop dalla cultivar tipica irpina “ravece.

Vigne e Vini

Le vigne, esposte a sud – sud-est, si trovano tutte ad un’altezza tra i 300 e i 500 mt sul livello del mare. Il microclima produce estati assolate ed inverni rigidi con una buona ventilazione autunnale e ottime escursioni termiche giorno – notte. Queste condizioni garantiscono la perfetta maturazione delle uve di aglianico e coda di volpe, i due vitigni principali della zona di Taurasi. Le uve di Greco di Tufo e Fiano di Avellino docg arrivano da vigneti allevati in conduzione e continuamente monitorati dallo staff aziendale.

Il vigneto di Coda di Volpe : il bianco di Taurasi

La gamma dei vini prodotti è completa ed elegante: Coda di Volpe, Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Falanghina del beneventano per i bianchi, Aglianico in blend e in purezza e Taurasi docg per i rossi

Gli eventi e le fiere

- 23/25 Ottobre Salone del Vino di Torino
Ritiro del premio per per Aglianico Terra del Varo 2007 Irpinia doc per miglior qualita/prezzo della Guida al Vino Quotidiano Slow Food 2010

- 24 ottobre 2009: Chiuso per matrimonio!... Sabato 24 ottobre a Luogosano (Av) nel cuore della Tenuta, Milena Pepe ha sposato il suo compagno Augusto Guerriero. La cerimonia, alla quale hanno partecipato la numerosa famiglia ed il paese intero, è avvenuta in perfetto stile irpino tra le vigne, menù gourmet ispirato alla terra del Ristorante La Collina, abbinato naturalmente ai vini della Tenuta .

Milena in abito da sposa brinda con Taurasi Opera Mia 2005 docg

- Ottobre – Novembre: Vendemmia 2009, il mese di ottobre ha visto la raccolta , in perfetto stato sanitario e di maturazione di coda di volpe, fiano e greco. Le settimane di tempo buono precedenti la vendemmia, ventilate e con buona escursione termica giorno-notte hanno permesso una maturazione regolare ed una promettente concentrazione zuccherina. Per la fine ottobre - prima decade di novembre si prevede la raccolta prima dell’aglianico base e poi di quello destinato a divenire Taurasi. Le condizioni climatiche di questo scorcio di ottobre sono ideali. La produzione si conferma intorno alle 200.000 bottiglie

4 – 6 novembre Hong Kong International Wine and Spirit Fair – Hall 3, Stand 81012
- 6 Novembre Singapore, Private Wine Tasting dei vini della Tenuta e cena presso il Garibaldi Italian Restaurant,
il Menu’:
Paccheri cozze e vongole
Fusilli alla zucca ed erbette aromatiche
Filetto speziato al pecorino
I Vini : ReFiano Fiano di Avellino docg, Nestor Greco di Tufo Docg, Terre del varo aglianico Irpinia Doc, Opera Mia Taurasi Docg
- 6 – 9 Novembre la prima presenza a Merano Wine Festival Sala Lentner postazione 171
I vini selezionati per la degustazione :
Nestor Greco di Tufo DOCG 2008
Terra del Varo Irpinia Aglianico DOC 2007
- 11 e 12 Novembre 2009, Aglianico e Aglianico Fabbrica Dei Sapori , Battipaglia (Sa)
- 1° Dicembre Anteprima Vitigno Italia

- Tutto l’anno: wine tour , Passeggiando tra le vigne alla Tenuta del Cavalier Pepe, Durante tutto l’anno è possibile prenotare visite guidate all’azienda, della durata di uno o più giorni, con degustazione di vini e menù di territorio presso il Ristorante di famiglia, La Collina. Su richiesta si possono organizzare visite guidate al castello ed al borgo di Taurasi, Città del Vino e predisporre pernottamento presso il delizioso B&B della Tenuta immerso nelle vigne. Info e prenotazioni: 349.3172480 - info@tenutacavalierpepe.it

giovedì, agosto 20, 2009

VinEstate a Torrecuso. Rassegna alla scoperta di prodotti del territorio del Taburno



Trentacinquesimo appuntamento per VinEstate, la festa dedicata all’Aglianico del Taburno in programma il 4, 5 e 6 settembre prossimi a Torrecuso (Benevento). La rassegna, fra le più attese nel panorama delle manifestazioni enologiche campane, è tesa alla scoperta di prodotti che mettono in primo piano la cultura del vino e del territorio del Taburno, dove l’Aglianico trova la sua massima espressione.

VinEstate è organizzata dal comitato VinEstate, in collaborazione con il comune di Torrecuso ed il patrocinio di: Provincia di Benevento, Camera di Commercio di Benevento, l’Associazione Aglianico del Taburno, l’Associazione culturale Taburno – Camposauro, l’Università degli Studi del Sannio, Regione Campania, Pro Loco di Torrecuso, l’Associazione O.T.E.T. e la Scuola del Gusto.

Venti le aziende vitivinicole in vetrina: Cantina del Taburno, Cantine Iannella Antonio, Cantine Tora, Caputalbus, Cav. Mennato Falluto, Fattoria La Rivolta, Fontanavecchia, I Colli del Sannio, Il Poggio, “La Dormiente” di Ariano Agnese, Masseria Frattasi, Nifo Sarrapochiello, Ocone – Agricola Del Monte, Ocone Giovanni, Taburni Domus, Terre d’ Aglianico, Terre Longobarde, Torre a Oriente, Torre dei Chiusi e Torre del Pagus.

Per la tre giorni è stato varato un fitto programma che prevede: mercato, convegni e laboratori sensoriali. L’apertura degli stand espositivi e di degustazione, per tutte e tre le serate, è fissata alle ore 18.

Sabato 5 settembre, alle ore 20,30, si terrà l’Asta dei Vini, condotta da Marco Sabellico; mentre, domenica dalle ore 9 alle 13, sarà allestito il Mercato del Taburno, che riguarderà il vino e la cultura delle comunità del Taburno.

Due, invece, i momenti di approfondimento. Sabato 5, alle ore 19, toccherà al talk show dal tema “In salute con il vino e con la vite”, con gli interventi di: Marco Sabellico, Marco Palma, Rino Genovese, Livia Iaccarino, Giovanni Antonio Cutillo, Rosanna Cancellieri, Gerardo Antelmo, Nunzia De Girolamo e Sandra Lonardo Mastella.

Domenica 6, alle ore 10,30, invece, i fari saranno puntati su “Vino e modelli di consumo responsabili e consapevoli: vietato vietare”, con le relazioni di: Luciano Pignataro, Giuseppe Marotta, Alberto Bertelli, Giovanni Antonio Cutillo, Nicola Formichella, Francesco Massaro, Gennaro Masiello e Ettore Varricchio; l’incontro sarà coordinato da Federica De Vizia.

Per quanto concerne i laboratori sensoriali si partirà venerdì 4 alle ore 19 con “Paglierino&dorato”, in collaborazione con FISAR Benevento; mentre, sabato 5, alla stessa ora, toccherà a “Rubino&granato”, in collaborazione con AIS Benevento. Entrambe le iniziative rappresenteranno un viaggio attraverso i colori, i profumi e i sapori dei vini del Taburno.

Domenica 6, infine, alle ore 19, sarà la volta di “Rosso&rossa”, in collaborazione con Slow Food Taburno e il Tasso del Taburno, per un abbinamento che vede protagonisti i rosso dell’Aglianico e la carne rossa di razza marchigiana.

Completano il cartellone gli appuntamenti a tavola, alla scoperta della cucina locale in collaborazione con l’associazione O.T.E.T. (Operatori del turismo enogastronomico di Torrecuso) ed il Master Aglianico del Taburno, competizione sensoriale dei vini Aglianico in programma a novembre prossimo e riservata ai professionisti del settore.

Altre informazioni possono essere acquisite dal sito internet www.comune.torrecuso.bn.it, oppure telefonando allo 0824 889719.

venerdì, novembre 07, 2008

Ecco il Novello, piacere low cost

Ecco il Novello, piacere low cost

di Eleonora Cozzella

Non è più il vino un tempo snobbato dagli intenditori: il Novello sta vivendo la sua rivincita, iniziata tra le mura domestiche e proseguita grazie a un sempre maggiore pubblico di giovani enoappassionati.
Freschezza e prezzo contenuto
sono la formula magica. E per esaltarlo adesso ha anche un bicchiere disegnato ad hoc. Un calice di vetro ‘sonoro superiore’ soffiato e lavorato a mano, realizzato da Zafferano su progetto del designer veneziano Federico de Majo, che ha avuto l’ok da una commissione di esperti del mondo enologico.

Prezzi
4,71 euro il prezzo medio di una bottiglia, 8,50 euro la più cara, 2,10 la più economica
Produzione
11.150.295 bottiglie prodotte in Italia, per un fatturato stimato di 52,5 milioni di euro
Abbinamenti
Castagne, carni bianche, crostate, dolci con cioccolato e frutti di bosco, piatti speziati

Dal 6 novembre, dunque lo si può acquistare nelle enoteche e attraverso i canali della grande distribuzione.
Mentre il fratello maggiore Beaujolais Nouveau arriverà nelle brasserie d’Oltralpe il 20 novembre, cioè, come da tradizione, il terzo giovedì del mese. Ma se in Francia è prodotto in un’unica regione con un unico tipo di uva (Gamay), nella Penisola da nord a sud, è un susseguirsi di diverse possibilità di scelta: le oltre 80 etichette monovitigno rendono il panorama estremamente variegato, dal Merlot al Barbera, dal Primitivo al Nero D’Avola, e poi ancora Aglianico, Corvina, Refosco, Cannonau, Marzemino, Montepulciano, Cabernet, Teroldego ecc. per un totale di circa 11 milioni di bottiglie che saranno stappate tra novembre e dicembre a mo’ di atteso rito di passaggio tra l’autunno e l’inverno.

brindisi al NovelloSi tratta solo dello 0,18 per cento della produzione vinicola made in Italy, quindi in un certo senso una produzione di nicchia, eppure a prezzi alla portata di tutti: il costo medio è di 4,70 euro a bottiglia. Non stupisce quindi che sia la scelta specie dei giovani e delle famiglie. Ma anche gli intenditori lo gradiscono.

Fabio Rizzari, curatore con Ernesto Gentili della Guida dei Vini de L’espresso, lo apprezza fin da tempi non sospetti, quando invece molti non lo consideravano nemmeno un vino vero e proprio. “Invece lo è a tutti gli effetti”, dice Rizzari.
“I novelli sono semplici, elementari ma molto piacevoli e di grande bevibilità. Certo non possono regalare la complessità e ricchezza di un vino prestigioso ma nella loro prevedibilità sta il pregio. Soprattutto qualche anno fa, quando andavano di moda a tutti i costi i vini ‘muscolari’, i novelli erano un’alternativa leggera di godibilità e ancora oggi preferisco un bel novello fatto bene a un vino pretenzioso e pesante. E poi quelli attuali – dopo tanti anni di ‘allenamenti’ – sono vini di tutto rispetto, assai migliori dei primi tempi”.

Il Novello in Italia è apparso nel 1975, quando Giacomo Tachis, enologo dei Marchesi Antinori, decise di provare il sistema della macerazione carbonica dopo un viaggio in Francia. Qui infatti era già nato negli anni Trenta, risultato quasi casuale di ricerche sulla conservazione dell’uva da tavola. Uno dei diversi esperimenti consisteva nel lasciare l’uva a una temperatura di 0° C sotto uno strato di anidride carbonica: gli acini erano diventati piacevolmente frizzanti, ma non adatti alla vendita. Allora provarono a spremerli e i primi vignaioli a produrlo erano appunto nella regione del Beaujolais.

bicchiere per Novello creato da Zafferano Dal 1975 a oggi, il Novello ha fatto molta strada e per gustarlo presto si potrà trovare probabilmente anche il bicchiere ad hoc, prodotto per ora in edizione limitata per Anteprima Novello di Verona Fiere. La forma è studiata per esaltare il gusto fruttato e morbido e valorizzarne il bouquet aromatico: il bicchiere è rotondo e richiama la forma di un acino, lo stelo – lungo e solido – poggia su una base dal diametro leggermente più stretto del calice e permette un’impugnatura comoda. Una linea molto raffinata, insomma, quasi ad affermare che anche un vino giovane, vivace, da servire fresco può essere elegante.

Ma per accompagnare quali piatti? “L’abbinamento classico – dice Fabio Rizzari – è con le castagne o le carni bianche, ma il suo frutto morbido e i pochi tannini lo rendono ideale anche con crostate, dolci con cioccolato e frutti di bosco e magari piatti etnici. Si sposa bene infatti con cibi speziati come il pollo al curry o il pollo thai”.

domenica, agosto 17, 2008

Tonino Carotone chiude la fiera enologica di Taurasi.


toninocarotone.jpgTAURASI (AVELLINO) – Un successo straordinario ha segnato le quattro giornate della decima edizione della Fiera Enologica di Taurasi e, anche per l’ultima giornata della manifestazione, ci si attende l’arrivo di migliaia di persone.

Anche per oggi (17 agosto) programma ricco di iniziative, degustazioni, spettacoli e tanto altro nell’ambito della manifestazione promossa e organizzata dalla Pro loco Taurasi, con il contributo della Regione Campania - Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive e Assessorato al Turismo e allo Spettacolo, del Comune di Taurasi, della Comunità Montana Terminio Cervialto e di Terre Antiche del Nocciolo.

Si comincia con la visita alle cantine, in programma dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17, con servizio navetta con partenza da piazzetta Padre Pio.

Come consuetudine in serata, alle ore 20.30, presso la Sala Carlo Gesualdo del Castello, degustazione guidata “Il Taurasi Docg” (Prenotazioni ai numeri 338 5234241 / 333 4042501) a cura dell’Ais, mentre nello spazio Go Wine sarà funzionante il banco di assaggio dei vini della Lombardia, regione ospite di quest’anno.
Alle ore 17, per la rassegna “In cinema vino”, presso la Sala Eleonora d’Este del Castello sarà proiettato il film “The Corporation” di Mark Achbar e Jennifer Abbott (Usa 2003). A seguire degustazione di vini del monovitigno Taurasi docg. Alle ore 20.45 ultimo appuntamento con i Laboratori del Gusto di Slow Food: presso la Sala Eleonora d’Este “Dolcemente Campania - I passiti campani accompagnati dal torrone artigianale di Grottaminarda”.

La serata di chiusura della Fiera Enologica è affidata alla musica di Valerio Ricciardelli e ‘o Lione e, a seguire, Tonino Carotone e gli Arpioni. La musica di Antonio de la Cuesta, Tonin da ragazzo e Tonino da musicista, cresciuto in un quartiere popolare di Pamplona, è un vero omaggio alla canzone italiana, con l’influenza di Manu Chao, l’artista con cui Carotone ha collaborato maggiormente. Sul palco di Taurasi Carotone si esibirà con il gruppo Ska Gli Arpioni, proponendo canzoni che odorano dei cortili delle vecchie case di ringhiera, con la polverosa Cinquecento parcheggiata in un angolo.

La giornata di domani (domenica 17 agosto) sarà anche caratterizzata dall’iniziativa, in programma presso il Castello, sul tema “Le Donne del Borgo – Lavoro al femminile, pari opportunità nel turismo rurale del Borgo Terminio Cervialto”. Dalle ore 9.30 alle 13.30 simposio informativo “Agricoltrici tipiche del Borgo - Informazioni sull’azienda agricola, sulle tecniche, sui metodi e sulle produzioni”, mentre dalle ore 16 alle 20 evento divulgativo “Donne del Borgo nei settori tipici: le cantine al femminile”, l’esperienza di imprenditrici del settore vitivinicolo al servizio delle donne che avviano attività legate al mondo del vino.

Ultima giornata, infine, per partecipare al “Taurasi Tour” (Visite guidate alle cantine + In cinema vino + Laboratori del Gusto, prenotazioni ai numeri tel. 328 6679395 / 345 3906498): si parte alle ore 15 con la visita alle cantine, alle ore 17 “In cinema vino”, con la proiezione del film “The Corporation” presso la Sala Eleonora d’Este del Castello, a seguire degustazione di vini del monovitigno Taurasi docg e, alle ore 20.45, Laboratorio del Gusto sui passiti campani accompagnati dal torrone artigianale di Grottaminarda.

E ancora, spazi espositivi e artigianato locale, stand enogastronomici, spettacoli itineranti, il Parco Robinson – area giochi per bambini, e molte altre iniziative.

Il programma dettagliato su www.fieraenologica.it.

UFFICIO STAMPA
X FIERA ENOLOGICA
Diana Cataldo
Daniele Moschella
Sito web: www.fieraenologica.itwww.prolocotaurasi.it

Per informazioni
Pro loco Taurasi: tel. 349.1847927 – e mail info@prolocotaurasi.itIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

COME ARRIVARE A TAURASI

Da Napoli e dintorni: Autostrada A16 Na-Ba direzione Avellino. Uscita raccomandata: Benevento. Dall'uscita di Benevento dell'Autostrada A16 si prosegue per circa 7 Km sulla SS delle Puglie con direzione Mirabella Eclano - Ariano Irpino - Foggia fino al Ponte Calore dopo il quale si svolta per Taurasi. Dopo circa 6 Km si raggiunge Taurasi
Da Bari e dall'Alta Irpinia: Autostrada A16 Bari-Napoli; uscita raccomandata: Grottaminarda; seguire la strada statale in direzione Mirabella Eclano. Raggiunta Mirabella Eclano proseguire in direzione Taurasi.
Da Salerno e dintorni: raccordo AV-SA in direzione Avellino. Prima di arrivare ad Avellino abbandonare il raccordo AV-SA in direzione A16 Avellino Est BARI; Senza imboccare l'autostrada proseguire sulla SS 19 in direzione Montemiletto - Foggia - Benevento fino al Ponte sul fiume Calore. A meno di un km dal ponte sul fiume Calore si trova il bivio per Taurasi, sulla destra.

giovedì, novembre 22, 2007

“bollicine 2007 “Banco di assaggio spumanti e vini della Regione Campania

“bollicine 2007 “
Banco di assaggio spumanti e vini della Regione Campania
nel salotto del gusto
della Nocciolioteca delle Colline Salernitane
Piazza Convento, 1 - Sieti di Giffoni Sei Casali (SA)

Programma serata

Esposizione ed istallazione di
Gerardo Palmieri…..libero artista picentino
Tapesh Tappeti Persiani dell’Arch. Ali Vazinzadeh
Soft Music by Dj resident JEN
h. 19.30
APERTURA BANCO DI ASSAGGIO
in degustazione i vini e gli spumanti delle cantine:
selim sa - i borboni ce- grotta del sole na- feudi av
tERRA DI VENTO SA – LAMBICCATO LONGO SA -

CANTINA PIETRO SPERA SA
in abbinamento degustazione prodotti tipici di Salerno e Provincia
e i Presidi Slow Food Campania

con la partecipazione straordinaria dello Chef Clemente Gaeta

con “AQUERELLO ALLO SFUSATO DI AMALFI”
RISO BIOLOGICO CARNAROLI INVIECCHIATO 1 ANNO
Segetum, Odissea, “Uve Vive” al Prosecco della Pasticceria Ornella,
e con la partecipazione di:

Tipico Salernitano

Comitato per la salvaguardia della biodiversità vegetale e per la difesa del Pero Pericino.
Associazione Nazionale Città della Nocciola
Associazione Nazionale Città del Vino, Ais delegazione di Salerno
Slow Food Condotta dei Picentini
Durante la serata saranno distribuiti:
la Carta dei Vini 2007 dell 'Enoteca della Provincia di Salerno, la Guida Enogastronomica Casali e Sapori 2007 Slow Food ,“Nocciolands” la Guida ai territori della nocciola
“Nocciolands Campania”,"Terre di vino" .


Nocciolioteca delle Colline Salernitane Piazza Convento , 1 -Sieti di Giffoni Sei Casali (SA)
Info & prenotazioni: 340/5880966

domenica, novembre 04, 2007

NOVELLO 2007 AL VIA CON 16 MILIONI DI BOTTIGLIE


Dalla mezzanotte ed un minuto sarà possibile stappare la produzione di 16 milioni di bottiglie di novello 2007. Vino che potrà essere consumato entro i prossimi sei mesi, termine ultimo consigliato affinché mantenga inalterate le proprie caratteristiche.

E' quanto afferma la Coldiretti stimando una riduzione del 10% nella quantità rispetto al 2006, frutto di una vendemmia di buona qualità ma 'avara' con una produzione di poco superiore ai 40 milioni di ettolitri. Il novello Made in Italy, ricorda la Coldiretti, arriva sul mercato, secondo quanto previsto da un decreto ministeriale, con ben due settimane di anticipo rispetto al concorrente beaujolais nouveau francese, che si potrà assaggiare solo a partire dal terzo giovedì di novembre, il 20.

I prezzi del novello Made in Italy in vendita variano su valori compresi tra i tre e i sette euro a bottiglia, con una media di circa 5 euro. Il "vino da bere giovane" è nato negli anni '50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che e' stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è profondamente diverso da quello tradizionale: le uve del novello, infatti, non vengono pigiate e successivamente fermentate come nel caso dei vini tradizionali, ma viene invece effettuata la fermentazione direttamente con gli acini interi in modo che solo una piccola parte degli zuccheri presenti si trasformi in alcool, conferendo al vino il caratteristico gusto amabile e fruttato. Ormai da molti anni il novello è divenuto anche in Italia un fenomeno di mercato e di costume con le sue caratteristiche di leggerezza, bassa gradazione (11 gradi), bouquet aromatico, trasparenza del colore rosso rubino.

L'abbinamento consigliato é con i prodotti autunnali, dalle caldarroste ai prodotti tipici del territorio come salumi, verdure in pinzimonio e formaggi piccanti a pasta molle. Il fatturato del vino novello, stima la Coldiretti, si aggira attorniagli 80 milioni di euro ed è realizzato da meno di quattrocento aziende con oltre un terzo del totale delle bottiglie che esce dalle cantine del Veneto che insieme alla Toscana copre quasi la metà della produzione nazionale, mentre a seguire si posizionano il Trentino, l'Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, la Puglia, la Sardegna, la Sicilia, il Lazio, l'Umbria, il Piemonte e le Marche. La produzione italiana, conclude Coldiretti, si caratterizza sopratutto con novelli monovitigno con l'utilizzazione di un'ampia gamma di vitigni autoctoni (Teroldelgo, Ciliegiolo, Nero d'Avola) anche se quelli più utilizzati sono nell'ordine Merlot, Sangiovese, Cabernet, Montepulciano e Barbera.


UNO SGUARDO AL TERRITORIO: Vino Novello e castagne del Sannio in fiera
Vino, caldarroste e altri prodotti tipici del territorio sannita sono i protagonisti della tredicesima edizione di “Novello…gli facciamo la festa”, rassegna in programma a Benevento sabato 10 e domenica 11 novembre. Si tratta di una degustazione in piazza organizzata dall’assessorato alle Attività produttive del Comune di Benevento, guidato da Pietro Iadanza.
di Cecilia Del Gaudio
Vino novello del Sannio, castagne arrostite e prodotti tipici del territorio, sono i protagonisti della tredicesima edizione di “Novello…gli facciamo la festa”, in programma a Benevento sabato 10 e domenica 11 novembre. A prendervi parte, tra le altre sono le aziende vitivinicole “Cantine Iannella”, “La Guardiense”, “Cantina sociale di Solopaca”, “Cantina del Taburno”, “Cantine Tora”. Il vino Novello per dirsi tale deve rispondere ai criteri dettati dal Decreto ministeriale del 6 ottobre 1989, e cioè deve avere almeno il 30 per cento di vino ottenuto da macerazione carbonica, mentre il residuo è rosso giovane. Il sistema di macerazione carbonica prevede che l’uva sia introdotta in un serbatoio intera, e che questo venga, poi, saturato con l’anidride carbonica.
L’uva, che forma il mosto proveniente dagli acini schiacciati per effetto della gravità e in cui si inseriranno i lieviti che daranno il via al processo di fermentazione, rimane a macerare per dieci giorni. Alla fine del processo, che prevede ancora una fase di pressatura, fermentazione, formazione della massa, stabilizzazione e imbottigliamento, si ottiene il vino dai sapori e gli aromi tipici del Novello da gustare a una temperatura tra i dieci e i dodici gradi centigradi. Il vino Novello è un vino leggero e frizzantino. Non occorre essere esperti enologi per apprezzarlo e naturalmente berlo per il proprio piacere. Grazie alle sue caratteristiche organolettiche, che lo distinguono e lo fanno apprezzare sempre di più, il vino Novello sannita acquisisce fette di mercato in costante crescita, soprattutto tra i più giovani che ne apprezzano la trasparenza del colore, la bassa gradazione alcolica, la leggerezza e il bouquet aromatico.
Il vino Novello si può bere molto prima del vino tradizionale ma non ha un alto grado di conservazione. A Benevento, nella centralissima piazza Roma, all’interno di appositi stand, c’è spazio non solo per le degustazioni, ma anche per spettacoli di musica ed intrattenimento.
Il programma prevede, infatti, l’esibizione, sabato 10 novembre, dello spettacolo itinerante di musica swing, lungo corso Garibaldi del gruppo di fiati “The swing on the road”. A seguire, domenica è la volta de “I cantori del Torano” che propongono una performance di musica classica napoletana.

sabato, novembre 03, 2007

«I giovani amano la coca, costa meno di una pizza»

BRUNO BUONANNO Clara Baldassarre è il direttore del settore tutela salute del dipartimento delle dipendenze dell’Asl metropolitana. Il mercato della droga si presenta in costante trasformazione. «In effetti è cosi. Propone nuove droghe e ”miscele” innovative per consentire ai pusher di vendere allucinogeni di costo contenuto che, per questo, sono alla portata anche dei giovanissimi. Da tempo, in molte zone della città e d’Italia, la cocaina ha soppiantato l’eroina. E anche l’ecstasy viene miscelata con sostanze sempre diverse». Perché attira tanto i giovani? «Per il prezzo. Il ragazzo che è morto nella Mostra non era segnalato come tossicodipendente. Ma ha usato più sostanze che hanno determinato effetti sommatori e contraddittori fra di loro. Prima, per acquistare droga si dovevano spendere soldi. Oggi una dose costa meno di una pizza: un tiro di cocaina fumata costa 4-5 euro. La qualità non è minore rispetto al passato». In che modo cambia il mercato? «Lo spacciatore mette a disposizione dell’utente dosi mescolate con altre sostanze, in maniera da incrementare ulteriormente il proprio guadagno. Le miscele con caffeina e anfetamine sono sostituite frequentemente da altri composti. C’è chi unisce la polvere di cocaina o di eroina a compresse di medicinali pestati, chi usa materiale che colora il prodotto». Si parla di droghe a colori. «Ci sono anche quelle. L’eroina veniva tagliata anche col fard - il prodotto usato dalle donne per truccarsi il viso - se ne vendevano campioni di colore beige, altri molto più scuri. E lo stesso succede per la coca. Le pasticche di ecstasy hanno dimensioni, forme e colori diversi perché sono prodotte sinteticamente, sono frutto di miscele». Torniamo alla festa di Halloween. «Un ragazzo è morto, una ventina di giovani sono stati soccorsi dal 118. Molti dicono: non ho bevuto, perché non ho consumato vino, birra o superalcolici. Ma dimenticano che l’alcol è presente in molti cocktail alla frutta, usatissimi dai giovani» Il suo collega Vecchio propone una rete antidroga. «Ce n’è bisogno per consentire al nostro dipartimento di controllare l’uso di allucinogeni. Siamo pronti a eseguire l’esame del capello, a utilizzare in tempi brevi la gas massa che identifica e quantizza le sostanze di abuso. Sullo studente morto nella Mostra la Procura disporrà un’autopsia, i risultati della perizia saranno noti fra mesi. Noi abbiamo, invece, esigenza di monitorare e vedere cosa circola per attivare la rete».

domenica, giugno 17, 2007

Territorio e sapori: La “Colata d’Aglianico”.

La maggior parte delle persone conosce il “vino cotto”; ma pochi sanno cosa è la “Colata d’Aglianico”. Il vino, da sempre, è una componente importante per la realizzazione di alcune pietanze, spesso la presenza dell’aroma del vino è indispensabile per la buona riuscita di un manicaretto, l’aggiunta di vino, bianco o rosso, agevola la cottura e l’insaporimento delle pietanze.
Il noto “Vino Cotto” si prepara così: si porta lentamente ad ebollizione il vino, in un recipiente largo e dai bordi alti (non di alluminio), si abbassa la fiamma al minimo e si aggiungono delle stecche di cannella e chiodi di garofano.
Si fa bollire a fuoco basso fino a quando il vino non si sarà ristretto di un terzo, a questo punto si aggiunge del miele e si da il tempo di sciogliersi per bene mescolando continuamente.
Il vino cotto è un ottimo rimedio naturale per curare tutti i malanni causati dal freddo.
La ricetta ha origini medievali, ma nella sua versione originale prevedeva l'utilizzo del mosto. Per chi vuole cimentarsi con i sapori dei nostri progenitori, ecco la ricetta originale:
Spremete diversi grappoli d'uva dolce, filtratene il succo e mettete poi questo in un recipiente largo e dai bordi alti.
Fate bollire il succo d'uva a fiamma bassissima per diverse ore insieme alle spezie (in questo caso non utilizzate il miele), e mescolate spesso con il cucchiaio di legno fin quando liquido non si è rappreso, diventando della consistenza del miele liquido.
Questo vino si conserva a lungo se riposto in contenitori di vetro chiusi ermeticamente e posti in luogo fresco.
Oltre che per il consumo diretto, può essere usato per preparare gustose ricette di carne, verdure e dolci.
A Solopaca, da epoca remota, si adopera la “Colata di aglianico” per condire i dolci. L’accoppiamento “Colata d’Aglianico” e Votatora (pietanza a base di farina risalente al 1300) è un qualcosa d’eccezionale per il palato e non solo, infatti, una leggenda solopachese, parla di proprietà afrodisiache della “Colata d’Aglianico”, una sorta di viagra medioevale. La Colata si prepara cucinando in modo particolare il vino accoppiato a dello zucchero, preferibilmente di canna. La preparazione è molto particolare poiché bisogna avere accortezza nel dosaggio degli ingredienti e nel tempo di cottura.
Naturalmente la presenza di zucchero e di polifenoli favorisce, a chi l’ingerisce, la vasodilatazione e di conseguenza fa apparire le pietanze irrorata dalla “Colata d’Aglianico” un ottimo stimolante ma ci fa piacere pensare che, la “colata d’Aglianico”, contenga anche un segreto legato all’effimero.

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