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giovedì, maggio 03, 2007

Torneo di beneficenza tra la Nazionale Italiana Parlamentari e Rappresentativa amministratori del Sannio

PROVINCIA DI BENEVENTO – COMUNE DI BENEVENTO

Torneo di beneficenza tra la Nazionale Italiana Parlamentari
Rappresentativa amministratori del Sannio
Selezione Giornalisti Sportivi-Artisti Campani e Calcio Femminile Carpisa

Stadio Comunale Rugby – Pace Vecchia sabato 5 maggio 2007 ore 09,30

Comitato Organizzatore:
Deputazione Nazionale Sannita
On. Costatino Boffa, On. Francesco Caruso, Sen. Mino Izzo, Sen. Clemente Mastella, On. Erminia Mazzoni, , Sen. Pasquale Viespoli)
Presidente Provincia Benevento On. Carmine Nardone
Sindaco di Benevento Ing. Fausto Pepe
Presidente CONI Avv. Mario Collarile
Provveditore agli Studi Dr. Mario Pedicini
Presidente Camera di Commercio II. AA. Dr. Gennaro Masiello
Assessore allo sport Comune di BN Dr. Luigi Ionico
Delegato allo Sport Provincia BN Dr. Giuseppe Lamparelli
Presidente Unione Industriali Dr. Cosimo Rummo

lunedì, aprile 16, 2007

Conferenza Volontariato: Prodi, una grande ricchezza per il Paese

"Il volontariato e' la grande ricchezza del Paese". E' quanto afferma il premier Romano Prodi arrivando alla V Conferenza sul Volontariato, in corso a Napoli. "Sono venuto per prima cosa ad imparare- ha detto Prodi- secondo a lanciare un messaggio da parte del governo di grande fiducia". Secondo il presidente del Consiglio, "proprio il volontariato e' una missione importantissima per tenere insieme una societa', che ha necessita' di stare insieme e per sopperire a dei problemi grandissimi che abbiamo". La fortuna italiana, ha concluso Prodi, "e' che ci sono milioni di persone che fanno volontariato vero, cioe' quello non pagato in cui uno si mette a disposizione degli altri e questa e' la grande ricchezza del paese".
Fare volontariato significa "aver voglia di sporcarsi le mani in prima persona". Lo dice Romano Prodi, nel suo intervento nella seconda giornata della V Conferenza sul volontariato di Napoli. Le parole chiave della V Conferenza nazionale di Napoli, "che non a caso si svolge qui", osserva il presidente del Consiglio, sono gratuita', solidarieta', partecipazione". In Italia, continua il premier "sono censiti 4 milioni di volontari e di questi un milione sono quelli che operano in modo continuativo, inseriti in una organizzazione". Il volontariato, aggiunge Prodi, "e' una occasione di costruzione sociale, di sviluppo di un modello di coesione piu' forte e giusto".
"Dobbiamo necessariamente pensare ad un ammodernamento delle attuali regole del gioco". Lo afferma il presidente del Consiglio, Romano Prodi, durante il suo intervento alla V Conferenza nazionale sul volontariato di Napoli. "La legge per il volontariato (legge 266, ndr.)- spiega Prodi- sente certamente il peso dei suoi anni; tuttavia la strada a suo tempo imboccata e' quella giusta". Per questo, secondo il premier, "occorre migliorare la situazione esistente, senza pero' scomporre il molto di buono che e' stato fatto sino a questo punto nel settore".
Senza i legami sociali non puo' esserci alcuna crescita economica. Lo afferma il presidente del Consiglio Romano Prodi, durante il suo intervento alla V Conferenza nazionale del volontariato. Il vostro, continua Prodi rivolgendosi alla platea, "e' un lavoro che contribuisce a ricucire quei legami tra le persone che sono il fondamento della convivenza, insomma a costruire quel capitale sociale senza il quale non vi puo' essere neppure crescita economica".
da Vita non profit (redazione@vita.it)

sabato, aprile 14, 2007

Volontariato a Napoli: partenza col turbo


Già nel primo pomeriggio della V Conferenza nazionale, sono 1600 gli accrediti. Una partecipazione che ha superato le aspettative, ha creato qualche problema logistico ma anche ha archiviato i "dubbi" relativi alla manifestazione. Dubbi che Vita aveva raccolto nelle scorse settimane: poca preparazione, un cammino non partecipato verso la Conferenza.
E' naturale perciò che Paolo Ferrero sia soddisfatto (anche se non lo dà troppo a vedere) e che, nel corso dell'incontro con la stampa, svoltosi subito dopo la sua relazione introduttiva, ribadisca alcuni ragionamenti. Anzitutto il tema della gratuità: il volontariato e l'impresa sociale sono due cose diverse; è possibile che i volontari operino entro un'impresa sociale, ma sempre gratuitamente senza fittizi rimborsi spese che mascherano lavoro nero e malpagato. Una delle questioni aperte, non a caso citate da Ferrero nella sua introduzione: "da affrontare laicamente" consapevoli del rischio dello snaturamento del volontariato.
Nella conferenza stampa il ministro ha anche annunciato che stamattina è stato raggiunto lo sblocco di fondi stanziati e mai erogati, circa 60 milioni. Una parte dei quali andrà al comune di Napoli, dove nella mattinata una manifestazione ha chiamato a raccolta circa 10.000 persone che hanno protestato contro i tagli sociali. Sempre in tema di spesa sociale, "le risorse aggiuntive dell'extragettito - ha proseguito Ferrero - andranno utilizzate almeno in parte per i trasferimenti agli enti locali"
Soddisfatta il sindaco Jervolino: "tagliare di un quarto la spesa sociale del comune sarebbe stata una cosa politicamente insostenibile. Non parliamo di convegni ma di cose concrete come bambini, case famiglie, servizi agli anziani".
Il sindaco Jiervolino si è dichiarata d'accordo con l'ipotesi, fatta da Erri de Luca e commentata da Ferrero sull'ultimo numero di Vita: "è certamente un segnale d'integrazione, la scelta di essere volontari".
Nel frattempo i lavori in sala sono proseguiti con i contributi degli enti di ricerca - Istat, Fivol, Isfol - dell'osservatorio nazionale per il volontariato e del Forum del terzo settore.
di Maurizio Regosa (maurizio.regosa@consorziocgm.it)da Vita non profit online

giovedì, aprile 12, 2007

Il volontariato torni alla bontà esigente

Occorre fare molti auguri ai rappresentanti del volontariato che si raduneranno a Napoli il 13 Aprile prossimo, chiamati alla quinta conferenza nazionale. Come sempre, saranno esaltati i numeri di quanti dedicano tempo e risorse per un qualche peso gratuito. L'ultima stima in Italia indicava in 3 milioni e trecentomila (Studio Ipsos 2006) coloro che abitualmente fanno volontariato. 21mila le associazioni (con 100 mila religiosi) che si impegnano in 292 mila piccole sezioni, triplicate rispetto al 1991.

Gli auguri sono necessari perché questo grande mondo di donne e uomini che offrono gratuità deve affrontare seri nodi del proprio futuro. Il primo, tutto esterno, dice che spesso il volontariato svolge funzioni di supplenza ai problemi ai quali il mondo istituzionale (governo, regioni, province, comuni) non risponde e non da oggi. Gli aiuti e i servizi per chi ha bisogno, nel nostro paese, sono scarsi e instabili. Il problema - si risponde - è quello delle risorse insufficienti. Sarebbe più corretto domandarsi per quali obiettivi le risorse sono impiegate; esse infatti non sono mai infinite. Si noti la discussione odierna a chi deve andare il gettito delle maggiori entrate: i forti stanno facendo la voce grossa. Da qui l"impegno affidato al volontariato a gestire iniziative, se non addirittura emergenze. Alcuni esempi sono sotto gli occhi di tutti: i servizi all’infanzia, agli stranieri, ai carcerati, agli anziani, ai malati, ai poveri sono affidati volentieri al mondo del volontariato, per non parlare di iniziative destinate ai ragazzi, al tempo libero, alla cultura. E’ forse una quindicina d’anni che tra istituzioni e volontariato si è instaurato un abbraccio perverso: l’ente pubblico si appella al volontariato; quest’ultimo si impegna nella gestione delle risposte in convenzione. Due sono i risultati negativi: l’ente pubblico si interessa sempre meno dei diritti delle persone deboli e bisognose; il volontariato diventa semplice esecutore (a basso costo) delle indicazioni dell’amministratore di turno. E’ uno dei motivi del ritardo con il quale alcune necessità nella nostra Italia non solo non sono state mai affrontate, ma nemmeno programmate. Le famiglie sono costrette ad arrangiarsi (due milioni le colf nelle famiglie) e se non possono, vivono nel degrado (i poveri sono una diecina di milioni).

Il mondo del volontariato deve liberarsi da queste impegni impropri per tornare ad essere quello per cui è nato.

Volontario è chi incontra i problemi: li percepisce prima di ogni altro perché, vivendoli sul proprio territorio, intuisce il nocciolo delle questioni. Agendo gratuitamente si fa portavoce della necessità di risposte adeguate a chi di dovere. Non chiede per sé, ma per chi ha bisogno. Può, per necessità, inventare risposte nuove, ma è consapevole di non dover fare all’infinito questo mestiere.

Le notizie che dicono che il mondo del volontariato è anche, in qualche modo, profit, essendo stimato il suo fatturato in 38 miliardi di euro e che nelle imprese sociali, a vario titolo, lavorano oltre 630 mila dipendenti, non sono consolanti.

Il rischio è di essere partecipi di abbandoni e di ingiustizie. Non permettendo ai problemi di esplodere, il volontariato si rende correo di mancanze e di parzialità. Con parole forti può diventare "utile idiota” di un sistema che fa dei deboli una parte marginale della vita collettiva, salvo recuperare la buona coscienza attraverso la gratuità e la generosità. C’è chi ritiene sia ingenerosa questa interpretazione della buona volontà di chi comunque dona tempo ed energie per gli altri. Non è in discussione evidentemente la generosità: occorre non dimenticare mai a che cosa serve e a chi giova, alla fine dei giochi, la bontà. Un eccessivo ricorso al volontariato nasconde una cattiva politica.

Auguriamo di nuovo ai partecipanti alla quinta conferenza sul volontariato di non fare le comparse nel teatro delle debolezze: di farsi invece interpreti delle necessità emergenti, esigendo risposte adeguate da chi ha il dovere civile di darne.
Vinicio Albanesi
  • il blog di Vinicio Albanesi


  • Commento tratto da Famiglia Cristiana - Anno LXXVII - n. 15 - 15 aprile 2007