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sabato, gennaio 09, 2010

Lo sport non cambia mai....la Coppa d'Africa di calcio si tiene regolarmente, lo spettacolo deve continuare....

Il capitano del Togo, Adebayor, portato via dal luogo dell'agguato

Il capitano del Togo, Adebayor, portato via dal luogo dell'agguato

Luanda, 09-01-2010

Il governo del Togo ha richiamato in patria la nazionale di calcio che doveva partecipare alla Coppa d'Africa di calcio e che ieri e' stata oggetto di un agguato nel quale hanno perso la vita due membri della delegazione e l'autista del pullman su cui viaggiavano.

Tre morti
Altri due morti dell'attacco al bus della nazionale togolese: l'allenatore in seconda e l'addetto stampa. Lo hanno precisato fonti della Confederazione africana (Caf) presenti a Cabinda.

Sono morti in seguito all'agguato di ieri contro il pullman della squadra. Lo ha riferito il corrispondente dell'emittente televisiva France 24 in Togo, citando "fonti concordanti". Oltre a loro, ieri, era deceduto l'autista del pullman.


Il Togo si ritira dalla Coppa d'Africa che prendera' il via domani in Angola. Lo afferma la Bbc dal proprio sito. Ieri, nell'enclave angolano di Cabinda, la selezione togolese e' stata vittima di un agguato armato. L'autista del pullman della Nazionale e' rimasto ucciso mentre 9 persone, compresi 2 giocatori, hanno riportato ferite. Il Togo e' inserito nel Girone B nel torneo insieme a Costa d'Avorio, Burkina Faso e Ghana. Nel frattempo lo spettacolo continua, lo sport o meglio il governo dello sport non cambia mai a nessuna latitudine......

venerdì, febbraio 20, 2009

Daccordo con Platini: sì al doppio arbitro nel calcio

Sport: Us Acli, sì al doppio arbitro nel calcio
La proposta del presidente Uefa Platini. L'esperienza dell'Us Acli

Roma, 19 febbraio 2009 - Utilizzare il doppio arbitro nelle partite di calcio per ridurre errori e contestazioni. Lo ha proposto ieri il presidente dell'Uefa Michel Platini al cospetto del Parlamento europeo. In Italia - pochi lo sanno - questa esperienza esiste da oltre 20 anni nel calcio amatoriale organizzato. «Sono più di 20 anni che utilizziamo il doppio arbitro nei nostri campionati nazionali di calcio» racconta Alfredo Cucciniello, presidente nazionale dell'Unione sportiva Acli, 320 mila iscritti su tutto il territorio.

I campionati nazionali di calcio dell'Us Acli coinvolgono oltre 500 squadre in tutta Italia, per circa 15 mila calciatori tesserati e 9000 partite l'anno. «I risultati di questa lunga esperienza - testimonia Cucciniello - confermano le aspettative del presidente Uefa. Si riducono i margini di errore, contribuendo a stemperare gli animi e a creare un clima in campo più sereno».

Arbitri a parte, il presidente dell'Unione sportiva Acli esprime apprezzamento per tutto l'intervento di Michel Platini, che ha richiamato l'attenzione su un calcio più attento ai valori etici dello sport.

«Ci sembra giusto il monito a ridimensionare le spese per evitare l'implosione del sistema calcistico - dice Cucciniello - così come la proposta di una sorta di tetto per gli stipendi, per il numero di calciatori in rosa e per i costi dei trasferimenti. Da anni sosteniamo che le offerte esorbitanti per assicurarsi le prestazioni di un calciatore sono contrarie all'etica e alla morale comune, e questo vale tanto di più in una fase di profonda crisi sul piano internazionale. Il lievitare incontrollato del giro di affari legato al grande spettacolo calcistico è a nostro giudizio uno dei fattori principali per il proliferare di doping amministrativo, corruzione, violenza negli stadi. Siamo inoltre totalmente d'accordo con Platini, quando chiede di riconoscere la specificità dello sport, rivedendo alcune norme sulla libera circolazione dei calciatori; ci sembra utile fissare dei criteri che tutelino i vivai nazionali e che impediscano l'indiscriminata circolazione di calciatori giovanissimi, minorenni che vengono strappati ai loro contesti ambientali e alle loro famiglie per essere sfruttati nel mondo del calcio».

Insomma, conclude il presidente dell'Us Acli, «il calcio va cambiato, ma in forma umana - come ha detto Platini - prima che tecnologica».

domenica, settembre 07, 2008

Mario Balotelli, il nuovo italiano. (da Giornalismo partecipativo di Gennaro Carotenuto)


Ieri a Castel di Sangro, al limite del Parco nazionale d’Abruzzo, Mario Balotelli, di professione calciatore, ha debuttato in nazionale, per ora l’Under 21. Nonostante sia nato in Italia è cittadino di questo paese da appena un mese, al compimento dei 18 anni. Prima non ne aveva diritto.

I giornali ne sono pieni ma vale la pena di ricordare che a questo ragazzo, nato a Palermo da genitori ghanesi poverissimi e poi affidato a una famiglia di Brescia, e che dall’Italia non è praticamente mai uscito, è stato appena impedito di partecipare alle Olimpiadi a causa della stupidità sadica delle leggi migratorie italiane. E masochista, visto quanto sarebbe servito un Balotelli a Pechino. Leggi migratorie, la Bossi-Fini, e già parlare di migrazioni è un controsenso per uno che è nato in Italia, ma bisognerebbe essere un paese civile per capirlo.

Così non è e Balotelli ieri per la prima volta si è tolto un po’ di sassolini dalle scarpe: “fino ai 18 anni ero un cittadino di serie B, adesso mi fate giocare in nazionale”. E anche la mamma affidataria ha raccontato un po’ delle peripezie che per esempio hanno impedito spesso a Mario di andare all’estero (altro controsenso, nato in Italia, mi considerate straniero ma mi impedite di uscire?).

Ci auguriamo che Mario Balotelli non dimentichi di essere stato un cittadino di serie B e che nella sua stessa condizione ci sono mezzo milione di bambini e adolescenti nati in Italia o immigrati in tenera età, fatti vivere in un limbo per decidere poi, solo a 18 anni, se espellerli o dargli l’elemosina di un permesso di soggiorno. Perché Mario è doppiamente privilegiato. Privilegiato perché passato direttamente da cittadino di serie B alla nazionale e privilegiato perché affidato da sempre a una famiglia italiana. Altrimenti -è questa la condizione di decine di migliaia di suoi coetanei- al massimo avrebbe ottenuto di poter restare, per studio o lavoro, ma non più per ricongiungimento familiare. Uno straniero come un altro.

Questa settimana abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di quanto arretrato sia il dibattito sull’immigrazione nel nostro paese e quando codardo sia il mondo politico sul tema, in spregio ai diritti civili di milioni di persone. Gianfranco Fini torna ad aprire sul voto amministrativo agli immigrati, coincidendo in questo con il PD, ma trova la chiusura totale nella maggioranza. Ma di cosa stiamo parlando?

Cinque anni SOLO per avere il voto amministrativo? E la cittadinanza piena quando? Tu vivi in un paese per cinque anni, lavori, paghi le tasse, mandi i figli a scuola e dopo cinque anni appena appena ti fanno votare per decidere chi gestirà i rifiuti o stabilirà dove mettere l’ennesima rotonda spartitraffico? E per essere rappresentato in parlamento cosa devo fare? Qual’è il percorso che propongono Walter Veltroni e Gianfranco Fini per la cittadinanza? 10, 20, 50 anni? Gliela daremo alla memoria? In realtà non c’è nessun percorso perchè la cittadinanza in Italia si ottiene in tre sole maniere. Si può acquisire per matrimonio (magari falso, un bel business), oppure se sei un calciatore sudamericano un antenato emigrato, vero o falso, si trova sempre. Per tutti gli altri, ovvero milioni di lavoratori onesti, l’unica possibilità è solo attraverso un percorso casuale che può durare vent’anni senza alcuna certezza per il richiedente.

La proposta di legge del PD, sulla quale infatti non ha alcuna difficoltà Fini a convergere, è una proposta straordinariamente conservatrice e superata dagli eventi, che allontana nel tempo l’unica integrazione possibile che è quella data dalla piena cittadinanza. Ottenere attraverso un percorso certo la piena cittadinanza nel paese dove si vive è un diritto fondamentale dell’uomo, non una pretesa che deve sottostare alle paturnie degli equilibri politici o alla xenofobia degli (altri) italiani. Concedere il solo voto amministrativo dopo cinque anni è una maniera di eludere il problema.

Per i nati in Italia è oramai indispensabile lo Ius soli. Il nato in Italia è italiano. Per tutti gli altri è necessario un percorso chiaro con il quale l’incensurato in regola sappia di avere il diritto di scegliere se e quando diventare italiano. Sono in Italia, sono in regola, lavoro e pago le tasse (o se minore vado a scuola con profitto), non ho commesso reati, riempio un modulo e mi date la cittadinanza. A Mario Balotelli sono stati necessari 18 anni e un lavoro da privilegiato. Ma cinque anni bastano e avanzano.

domenica, marzo 30, 2008

Scontro sulla ricostruzione ma quanta ipocrisia ....

LA CRONACA Nella stessa giornata della morte di Sandri, altra tragedia: in un autogrill vicino Asti un pullman di tifosi bianconeri investe e uccide un tifoso emiliano, Matteo Bagnaresi. Due versioni sull'accaduto. Il questore: «Niente scontri, fatalità». Alcuni testimoni: «Tifosi Juve aggrediti». Solidarietà da Abete. Juve-Parma rinviata: recupero il 16 aprile?
ROMA, 30 marzo - Un giovane tifoso del Parma è stato travolto e ucciso nell'area di servizio «Crocetta», vicino Torino, da un pullman di tifosi della Juventus. L'incidente è avvenuto attorno alle 12.45. La vittima si chiamava Matteo Bagnaresi, viveva a Parma e avrebbe compiuto 28 anni a settembre. Era figlio unico e faceva parte dei «Boys», storico gruppo della tifoseria gialloblù. È morto sul colpo ed il suo corpo è ancora sul luogo dell'incidente, coperto da un telo. Nell'area di servizio sono arrivati i genitori del tifoso morto, mentre l'autista è sotto interrogatorio: l'uomo ha raccontato agli agenti della Polizia stradale di non essersi accorto di avere investito una persona. Sul posto è arrivato il questore di Asti, Antonio Nanni, poichè l'area di servizio si trova in territorio astigiano, al confine con l'alessandrino.

RINVIATA JUVE-PARMA, PROBABILE RECUPERO IL 16 APRILE - Ufficializzata la decisione delle due società, con il benestare delle autorità competenti, di rinviare il match in segno di lutto.La data che tutti danno per probabile è quella di mercoledì 16 aprile, ma ovviamente sarà la Lega a doversi pronunciare ufficialmente. La morte del tifoso del Parma è avvenuta nella stessa giornata di campionato in cui, nel girone di andata, fu ucciso nell'area di servizio Badia al Pino il tifoso della Lazio Gabriele Sandri.

UNA PRIMA RICOSTRUZIONE - Secondo quanto si è appreso a Parma, all'area di servizio Crocetta Nord (sull'A21 che unisce Piacenza a Torino) ci sarebbe stato il contatto quando il mezzo è arrivato nella zona dove sostavano altri 4 pullman di tifosi gialloblu. L'autista del mezzo - partito da Crema da uno Juventus Club - forse impaurito dalla situazione, avrebbe fatto manovra accelerando e travolgendo con gli pneumatici il ventottenne parmigiano. La vittima sarebbe stata investita vicino alle colonnine di rifornimento di carburanti. A dare l'allarme è stato il personale della stazione di servizio. Sempre secondo informazioni apprese nella città emiliana, l' autista dopo l'incidente avrebbe percorso un tratto di autostrada, chiamando poi la polizia dopo un paio di chilometri. Subito dopo aver appreso la notizia dell'investimento, il sindaco di Parma Pietro Vignali aveva rivolto un appello per chiedere l'annullamento della partita con la Juventus, esprimendo «Cordoglio e vicinanza alla famiglia del giovane e a tutta la tifoseria crociata, in attesa di conoscere l' esatta dinamica dell'incidente».

LA TESTIMONIANZA DI UN AMICO DI MATTEO - Secondo l'ANSA un tifoso del Parma ha confermato telefonicamente la versione riferita dall'autista del pullman dei tifosi juventini alla Polizia stradale: «Matteo era vicino alle ruote del bus e il mezzo lo ha travolto, poi è ripartito. L'autista non lo ha visto e non si è accorto di quello che era successo. Qualcuno di noi si è invece accorto subito dell'investimento e ha urlato all'autista di fermarsi, ma lui, forse impaurito e pensando che fossero minacce, ha proseguito».

MINUTO DI SILENZIO OGGI IN A - Sui campi di calcio di Serie A oggi è stato osservato prima delle partite un minuto di raccoglimento in memoria del tifoso morto. La decisione è stata presa dalla federcalcio d'intesa con la Lega professionisti. A Livorno applausi da parte dei tifosi di ogni settore dello stadio hanno accompagnato il minuto di silenzio deciso dalla Lega, ad Empoli I tifosi, gemellati con quelli del Parma, hanno reso omaggio alla vittima, togliendo tutti gli striscioni dallo stadio. I sostenitori azzurri hanno esposto solo un grande lenzuolo bianco con la scritta «Ciao Matteo». Gli ultras della squadra toscana hanno deciso di non tifare. Durante il minuto di raccoglimento nello stadio c'è stato il silenzio assoluto, solo al termine il pubblico ha applaudito.

COBOLLI GIGLI: «GIUSTO FERMARCI» - «Credo che sia il caso di aspettare la ricostruzione degli eventi. Mi auguro che il lutto sia causa di una fatalità e non di incontri aggressivi tra le tifoserie. La faccenda è di una gravità enorme». Il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, spiega in conferenza stampa con il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi, la decisione di rinviare Juventus-Parma dopo la morte del tifoso gialloblù in un incidente sull'autostrada A21. «Penso che ogni giorno succedano decine di incidenti in Italia, ma quando vedono coinvolti dei tifosi mi sembra naturale di prendere la decisione di non giocare. Noi siamo stati informati alle 13. Non tutti hanno la stessa idea. Noi come responsabili delle società siamo convinti di aver preso la decisione giusta. Condivisa dalla Lega e dalla Figc. Non abbiamo ancora deciso la data per il recupero».

GHIRARDI: «POCO PIÙ GIOVANE DI ME, UNA TRAGICA FATALITÀ» - Il tifoso del Parma investito e ucciso in una stazione di servizio dell'autostrada A21 si chiamava Matteo Pagnaresi, 28 anni, appertenente al gruppo dei «Boys». Lo ha reso noto il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi: «È una disgrazia e non aggiungo altro. Ed era giusto nel rispetto del lutto per la famiglia di questo ragazzo che non si giocasse. Ringraziamo la Juventus, per aver rispettato il nostro dolore. Alle 13 abbiamo appreso la notizia. Pare sia stata una tragica fatalità».

OLIMPICO DI TORINO VUOTO - Lo stadio di Torino si è svuotato, in silenzio, appena il pubblico ha avuto, dallo speaker, la notizia del rinvio. Al di fuori dello stadio il deflusso dei tifosi è stato regolare, i pullman di sostenitori del Parma non sono arrivati a Torino. Secondo quanto si è appreso ne erano in viaggio due verso Torino, entrambi fermi alla stazione di servizio Crocetta nord quando è avvenuto l'investimento, alle 12:45.

IL QUESTORE: «SOLO FATALITA', IL TIFO NON C'ENTRA» - «Il tifo stavolta non c'entra». Secondo il questore di Asti, Antonio Nanni, la morte di Matteo Bagnaresi, il tifoso del Parma travolto e ucciso da un pullman di tifosi juventini nell'area di sosta di Crocetta Nord sulla A21, è «una tragica fatalità». «Stavano andando via - dice Nanni intervistato da Mediaset - l'autista dice che non l'ha visto. Non ci sono stati scontri. Non ci sono bottiglie e oggetti a terra. Non ci sono testimoni esterni. Il benzinaio era rivolto di spalle. È stata una terribile disgrazia». La versione ufficiale però non collima con la testimonianza di un tifoso della Juve a bordo del pullman, che, ai microfoni di Controcampo, parla invece di fuga dall'aggressione dei tifosi del Parma armati di cinghie: «Il ragazzo si è piazzato davanti al pullman, e l'autista non poteva far niente per evitarlo».

SOLIDARIETA' DA ABETE - «Il presidente della Figc, Giancarlo Abete - ha comunicato la Federcalcio - esprime dolore per il tragico incidente avvenuto poco prima della partita Juventus-Parma e rivolge un pensiero di vicinanza e di solidarietà alla famiglia di Matteo Bagnaresi, alla società Parma e al suo presidente Ghirardi».

domenica, febbraio 03, 2008

Lo Cicero "Terzo tempo nel calcio è ridicolo"


Lo Cicero "Terzo tempo nel calcio è ridicolo"
Eurosport | dom, feb 3, 14:23

Il pilone della nazionale italiana di rugby Andrea Lo Cicero commenta in modo negativo l'introduzione del terzo tempo nel calcio

Appena tornato a Roma da Dublino, dove ieri ha giocato nell' Italia sconfitta di misura (16-11) dall'Irlanda nella prima giornata del Sei Nazioni, il pilone della nazionale di rugby Andrea Lo Cicero non smentisce la sua fama di persona che dice sempre ciò che pensa: "Il terzo tempo del calcio è una cavolata, è ridicolo, perché si tratta di una semplice stretta di mano che per di più è stata resa obbligatoria. La pasta alla carbonara va fatta...alla carbonara, non può essere preparata con le vongole. Certi gesti, come hanno fatto i giocatori della Fiorentina dopo aver perso contro l'Inter, devono essere realmente sentiti, altrimenti non hanno senso".

lunedì, novembre 12, 2007

Luca Pancalli: «Il calcio paga ritardi drammatici»

Luca Pancalli, presidente del comitato Paralimpico italiano ed ex commissario straordinario della Figc, si è espresso così sugli episodi di violenza che ieri hanno portato alla morte di un giovane tifoso Gabriele Sandri e con le tifoserie che si sono statenate ad atti vandalici.

ROMA - Il calcio è un «mondo in crisi rispetto ai valori che dovrebbero garantire la convivenza civile» e paga «ritardi drammatici dal punto di vista degli interventi sugli stadi, terra di nessuno e di impunità manifesta». Luca Pancalli, presidente del comitato Paralimpico italiano ed ex commissario straordinario della Figc, si è espresso così sugli episodi di violenza che ieri hanno macchiato la domenica della Serie A. (nella foto a sinistra Gabriele Sandri, il tifoso laziale ucciso da un colpo di pistola)
Secondo Pancalli «il calcio da solo non può farcela, assolutamente», ad uscire dalla crisi. «Non immaginavo che si potessero verificare episodi come quelli di ieri, anche se il clima che si viveva allora non è assolutamente cambiato», ha detto a 'Radio Anch’io lo Sport' l’ex commissario federale, che nello scorso febbraio fermò tutti i campionati in seguito alla morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, deceduto negli scontri seguiti al derby Catania-Palermo.

«Probabilmente io avrei fermato il campionato ma forse sarebbero accaduti gli stessi incidenti e oggi avremmo avuto le polemiche sul fatto che si era sbagliato a fermare tutto» - ha sottolineato Pancalli -«Sono convinto che il canagliume attendeva solo un pretesto per scatenare lo scempio e la bestialità che abbiamo visto».
Quando fu ucciso a Catania l’agente di polizia Raciti Pancalli, allora commissario straordinario della Figc, fece sospendere il campionato: «All’epoca io mi feci trascinare, giusto o sbagliato che sia, dall’istinto dell’uomo di sport e del cittadino, e presi quella decisione in un quarto d’ora perchè lo ritenevo giusto secondo la mia coscienza. Era però una situazione completamente diversa e nessuno di noi può e deve avere l’arroganza di supporre quello che sarebbe potuto succedere ieri con una decisione diversa: nessuno ha la sfera di cristallo. Vi assicuro che stare dall’altra parte e governare momenti drammatici come questi non è assolutamente semplice».

Pancalli è intervenuto anche per dire che «dopo i tragici fatti di Catania, non immaginavo assolutamente che si potessero verificare ancora accadimenti come quelli di ieri. Certo il clima non era cambiato, anzi la posizione nei confronti delle forze dell’ordine si era inasprito».

«Il calcio è un mondo in cui si è in crisi rispetto ai valori che dovrebbero garantire la convivenza civile - ha detto ancora - e paghiamo ritardi drammatici dal punto di vista degli interventi sugli stadi, che sono terra di nessuno e di impunità manifesta». Pancalli ha quindi sostenuto che le risposte non possono venire dal mondo dello sport, perché ci si trova «di fronte ad un problema molto più grave: il calcio da solo non può farcela, assolutamente. Diffido di chi in queste ore ha le ricette in tasca. Bisogna perdere meno tempo nelle polemiche - ha concluso - e avere la serietà e l’umiltà di capire che così non si può più andare avanti».

domenica, novembre 11, 2007

Giornata per la Ricerca sul Cancro, sms 48545




AIRC - Eventi - Giornata per la Ricerca sul Cancro
Giornata per la Ricerca sul Cancro

Giunta alla decima edizione, la manifestazione sarà dedicata all’informazione, alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi per potenziare la ricerca oncologica italiana. Una serie di appuntamenti si susseguiranno a partire dal 3 novembre, con l'iniziativa "Settimana

della Buona Spesa", per terminare con la staffetta televisiva del 9 - 10 - 11 novembre sulle tre reti Rai.

Tema Scientifico“L’ambiente da difendere è anche dentro di noi”

La scienza esprime la volontà umana di mantenere equilibrio e armonia con l’ambiente, studiando le cause esterne e interne al nostro corpo che sono all’origine del cancro.

Dopo aver approfondito gli aspetti genetici della malattia, con l’edizione 2007 della Giornata per la Ricerca sul Cancro AIRC affronta il tema dell’ambiente in cui operano i geni, concentrandosi non solo sull’ambiente esterno ma anche su quello “interno” al nostro corpo.Numerosi studi confermano oggi che le cause all’origine del cancro sono da ricercare anche dentro il nostro organismo: a fattori di rischio esterni come il fumo, le radiazioni solari,

la cattiva alimentazione e l’inquinamento, si aggiungono ora geni “impazziti” che sfruttano in modo anomalo l’ambiente cellulare per sviluppare e alimentare il tumore.Il nostro corpo reagisce alla malattia attraverso il sistema immunitario o meccanismi di riparazione del danno, che sono addirittura in grado di riportare le cellule maligne a una condizione di normalità. Ma non sempre l’organismo ce la fa da solo: le cellule malate riescono a sfuggire alle nostre difese naturali e addirittura a ingannarle per favorire la crescita indisturbata del tumore.

La nuova sfida di AIRC è proprio quella di indagare sempre più in profondità il nostro microambiente per capire i meccanismi che possono interferire con l’insorgenza e la diffusione del tumore.
GLI APPUNTAMENTI
Venerdì 9,

ore 16.00

Cerimonia al Palazzo del Quirinale

Il Presidente della Repubblica celebrerà ufficialmente la Giornata per la Ricerca sul Cancro al Palazzo del Quirinale con una Cerimonia alla presenza di personalità di Governo e a illustri rappresentanti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, del mondo scientifico e dei sostenitori di AIRC.Nel corso della cerimonia sono previsti interventi

del Ministro della Salute Livia Turco, del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, del Professor Umberto Veronesi, del Direttore de "Il Sole 24 Ore" Ferruccio de Bortoli e del Presidente AIRC Piero Sierra.

In questa occasione il Capo dello Stato consegnerà il premio “Credere nella Ricerca” destinato a chi, a fianco di AIRC, si è maggiormente impegnato a favore della ricerca sul cancro.

Sabato 10, ore 10.30


Incontri con la ricerca
"L’ambiente da difendere è anche dentro di noi"

Questo è il titolo degli Incontri che si terranno in contemporanea in 22 città italiane. Questo appuntamento, rivolto in particolare agli studenti, ai volonatri e ai sostenitori di AIRC, rappresenta il cuore della Giornata perché è il momento di incontro e di dialogo con i ricercatori e l'occasione per rivolgere loro le proprie domande.Roma CampidoglioSaluto del Presidente AIRC, Piero Sierra

Umberto Veronesi

Intervengono:

Umberto Veronesi

  • Paola Muti

  • Riccardo Dalla Favera

  • Marco Pierotti

  • Conduce il dibattito: Alberto
    Costa
    , Direttore ESO

Venerdì 9 -

Sabato 10 - Domenica 11
Settimana
di informazione e Staffetta RAI di raccolta fondi

Settimana di informazione e sensibilizzazione promossa dalla RAI a sostegno della ricerca sul cancro che si concluderà venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 con una staffetta di raccolta fondi nelle principali trasmissioni televisive e radiofoniche con un meccanismo che intende premiare gli obiettivi scientifici che AIRC si è posta per il 2008.ogni trasmissione infatti si impegna a raggiungere un traguardo economico corrispondente a un obiettivo.

sabato 10 -

Domenica 11

Un Goal per la ricerca

L’iniziativa, in collaborazione con Lega Calcio e TIM, coinvolgerà il pubblico degli sportivi italiani. I giocatori di serie A e B TIM scenderanno in campo per segnare “Un Goal per la ricerca”.Tutti i tifosi potranno aiutare la ricerca inviando uno o più SMS al NUMERO UNICO 485 45 condiviso da Tim, Vodafone, Wind, 3 e Telecom Italia, per donazioni con SMS da 2 euro, o per donazioni da rete fissa da 2 o 10 euro (attivo dal 1° novembre).
per informazioni
numero verde:
Dal 24 ottobre è on line il sito speciale della
Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro

domenica, luglio 08, 2007

Moggi dalla Juve alla JUVE (stabia)

il tempo cambia molte cose nella vita

..........L’unica novità è l'incontro che domani sera ci sarà a Napoli, tra Cesarano e Luciano Moggi. L'ex dirigente della Juventus è amico stretto di Pezzini, a cui non negherebbe qualche consiglio su come muoversi e sui nomi eventualmente su cui puntare per la nuova Juve Stabia. «Moggi ? - prova una flebile smentita Cesarano - Non ne so nulla. Magari, lui resta sempre il numero uno». Anche per il nome del tecnico, il parere di «Big» Luciano potrebbe risultare addirittura determinante......

mercoledì, giugno 06, 2007

Anche la Curia tifa Napoli. Anticipata la processione del Corpus Domini per evitare la concomitanza con la possibile festa promozione

Sacro e profano - La processione del Corpus Domini a Napoli guidata dall'arcivescovo Crescenzio Sepe si terrà nel pomeriggio di sabato prossimo e non in quello di domenica. Il cambio di data è stato deciso per la concomitanza con una possibile festa dei tifosi napoletani al termine della partita Genoa-Napoli, l'ultima del campionato di serie B che potrebbe coincidere con il ritorno dei partenopei in Serie A.

Esigenze - "Rischiavamo di non far capire ai napoletani che processione era, se quella del Corpus domini o del Napoli. Meglio rispettare le esigenze di ognuno", spiega scherzando il presule a margine della presentazione di un progetto di casa famiglia per i bambini dell'ospedale Santobono. "Faro' il possibile per vedere la partita", promette Sepe ai cronisti.
Come sempre il Cardinale è maestro di buon senso e amore per la città.

mercoledì, aprile 18, 2007

SSC NAPOLI. Nuovo sito del Napoli

16/04/2007 - Il saluto del Presidente
Da oggi il sito ufficiale della S.S.C. Napoli diventa un interminabile ponte tra il nostro impegno sul "campo" e la vostra incrollabile passione per i colori azzurri.

Potervi conoscere ed interagire con voi, rappresenta per noi, che guardiamo al futuro come un prolungamento dell' "oggi" e non come un lontano "domani", un fondamentale ed entusiasmante momento di crescita del "progetto Napoli", cui stiamo lavorando alacremente da poco più di due anni.

Sappiamo che la vostra "fede" non conosce frontiere e si estende dall'Europa alle Americhe, per poi arrivare anche in Oriente, toccando paesi dove il calcio presto si svilupperà in modo esponenziale, trasformandosi in quel modello di entertainement, che noi abbiamo sempre pensato debba essere.

Voi rappresentate per il Napoli quello "Stadio Virtuale" che ci potenzierà e ci aiuterà a vincere, in un calcio che è destinato ad esondare oltre i confini nazionali e continentali.

Aiutateci a "contarvi" e saremo certi di quanto "conteremo" in futuro!

Il nostro impegno, da oggi, è quello di tenervi sempre informati di tutto quello che accade nel Napoli e di coinvolgervi in molteplici iniziative, che vi proietteranno in mezzo a noi, facendovi sentire al centro della nostra "storia".

Gli sviluppi che abbiamo in mente, li lasciamo alla vostra fantasia, anticipando che la realtà andrà ben oltre.

Un abbraccio a tutti
Aurelio De Laurentiis

mercoledì, febbraio 07, 2007

Qualche idea per salvare il turismo sportivo nel tempo delle trasferte degli acab

La partita, dopo Catania, può e deve tornare ad essere un’occasione di incontro, socializzazione, cultura, conoscenza e quindi turismo. Credo che dopo le positive scelte dal governo, andare in trasferta come falange armate possa diventare un brutto ricordo, un incubo vissuto male, oggi sarebbe il caso di proporre un viaggio, un percorso di conoscenze e cultura capace di creare amicizia e accoglienza tra amanti del calcio”. La proposta è semplice: trasferta sostenibile: andare il giorno prima nella città di trasferta senza intrupparsi, visitare la città., dialogare con la gente, conoscere la cultura, cogliere il genius loci, arrivare allo stadio con calma con la propria famiglia. I tifosi ospiti troveranno il tappeto rosso in quanto contribuirebbero all’economia e allo sviluppo della città. Non è un'idea peregrina. Magari non il prossimo fine settimana ma è una cosa che si può fare. Lo afferma anche il Centro Turistico ACLI che per bocca di Pino Vitale vice presidente nazionale propone un turismo sportivo di qualità per salvare lo sport e rilanciare il turismo come opportunità di pace e coesione sociale.