giovedì, maggio 15, 2008

Napoli: Il campo rom fa deflagrare la città e la politica. Reazione anche a Bruxelles e in Curia.



Bassolino e il manifesto antirom del Pd:
«Inaccettabile, un pugno nello stomaco»
«È un messaggio sbagliato. Ci sono limiti da non superare mai.
Un conto è la questione sicurezza, un altro è l’intolleranza»

NAPOLI - Il governatore non usa giri di parole o inopportuno politichese per stigmatizzare l'accaduto: «I terribili fatti di Ponticelli chiamano tutti a una riflessione seria. L’insicurezza, la sofferenza sociale, il disagio civile ci dicono che le istituzioni, a tutti i livelli, e la politica devono fare di più per i grandi quartieri popolari di Napoli e di altre grandi città italiane. Ma quei fatti chiamano anche a una netta presa di distanza da azioni che offendono gravemente la dignità umana». Questo il commento di Antonio Bassolino al «pogrom» di cui sono stati vittime in questi giorni i nomadi dei campi di Ponticelli».
«Quelle fiamme, quelle grida, quegli applausi mettono i brividi. Ecco perchè anche quel manifesto del Pd sui muri di Ponticelli e ripreso dal Corriere del Mezzogiorno («Via gli accampamenti Rom da Ponticelli!») è un pugno nello stomaco per tutti noi. È un messaggio sbagliato e inaccettabile, perchè vi sono limiti da non superare mai. Un conto è la consapevolezza che la sicurezza è oggi una grande questione di cittadinanza, altro conto è sconfinare nell’intolleranza», conclude Bassolino.

Il PD si giustifica e condanna la violenza
Il Pd di Ponticelli, da par suo, condanna gli episodi di violenza e di intolleranza che hanno colpito i rom nel quartiere della periferia est di Napoli: è questo il messaggio contenuto in una nota del partito che chiarisce il contenuto del manifesto apparso nel quartiere e citato da Bassolino. «Il Pd di Ponticelli, come si evince anche da una innumerevole serie di dichiarazioni rese da esponenti istituzionali nei giorni scorsi sui giornali cittadini - si legge nella nota - ha condannato e condanna gli episodi di violenza e di intolleranza che si sono verificati in questi ultimi giorni». «Attraverso i suoi rappresentanti eletti nella Municipalità - aggiunge - ha innumerevoli volte segnalato, ben prima che accadessero i terribili fatti di questi giorni, la drammatica ed esplosiva situazione che si era creata nel quartiere». Nel comunicato si cita anche una lettera, inviata lunedì 12 maggio, al sindaco, al prefetto, al questore e al direttore della Asl Napoli 1: «Il Pd avvertiva che vi erano concreti pericoli che scoppiassero disordini e che la situazione degenerasse - conclude la nota - e lanciava un appello affinchè si intervenisse tempestivamente».

Nel frattempo Maroni nomina un Commissario
«Roma, Milano e Napoli avranno un commissario straordinario per i rom». Lo ha annunciato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, al termine dell'incontro al Viminale con il suo collega romeno, Cristian David, e prima di recarsi al Quirinale per illustrare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «alcune delle misure che prenderemo» nell'ambito del pacchetto sicurezza. Per la nomina dei tre commissari, ha aggiunto il ministro, «non ci sono problemi di copertura finanziaria».


Dopo i recenti assalti ad alcuni campi rom, Maroni ha precisato che «non esiste un problema con la comunità romena in Italia, esiste il problema della sicurezza sentito dai cittadini a cui il Governo deve dare risposte efficaci». «È la gente che delinque, a prescindere dai paesi di appartenenza - ha aggiunto il ministro - Bisogna colpire i criminali per i fatti da loro commessi. Se chi delinque è straniero, va espulso». «Ma nell'emergenza sicurezza - ha sottolineato Maroni - non esiste una sottoemergenza romena, loro sono una comunità bene integrata, ci sono stati singoli episodi che hanno danneggiato l'immagine di questa comunità, ma loro sono perfettamente integrati e le relazioni tra i due paesi sono ottime». Espulsioni di massa? Un'ipotesi che «non esiste».

La Commissione Europea condanna...
La Commissione Ue «condanna con forza i comportamenti criminali individuali che ritiene debbano essere sanzionati dalle autorità competenti caso per caso». È quanto ha affermato la portavoce Pia Arenhkilde, rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle violenze nei confronti dei campi rom alla periferia di Napoli. Per quanto riguarda, poi, la questione più generale dell’immigrazione la portavoce ha sottolineato che più volte il presidente della Commissione Josè Manuel Durao Barroso ha sottolineato «l’importanza e l’apprezzamento del dialogo costruttivo e della cooperazione fra Romania e Italia». «Questa posizione è tuttora valida - ha spiegato la portavoce - e Italia e Romania devono fare il maggiore uso possibile della cooperazione bilaterale e delle possibilità previste dalle norme e dai fondi Ue».
I campi nomadi incendiati
Mentre arrivano le bacchettate da Bruxelles, si fa sentire anche la questura di Napoli per la quale le manifestazioni di questi giorni sono solo espressione di «intolleranza». La camorra, per il questore Antonino Puglisi, non c'entra. «Si tratta di reati gravissimi che danno un’immagine incivile della nostra città - ha aggiunto il questore - atti da cui tutti dobbiamo prendere le distanze, non a parole ma con i fatti». Puglisi si è detto sorpreso dalla presenza nel quartiere di «manifesti inneggianti all’intolleranza». E ha poi annunciato il pugno duro anche per chi ha soffiato sul fuoco della protesta. «Favoreggiare i raid con forme di solidarietà è un reato previsto dal codice - ha detto - e come tale andrà punito». In merito a presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nelle manifestazioni dei giorni scorsi, Puglisi ha manifestato un certo scetticismo. «Non sono sicuro - ha detto - che a fare gesti del genere siano stati malavitosi di un certo calibro: riportare tutto alla criminalità organizzata mi lascia un po' perplesso». Insomma, nei raid ci sarebbe la mano di singoli esponenti dei clan, non dell’intera organizzazione criminale.
Le proteste dei residenti
Per il questore Puglisi «le nostre indagini stanno portando all’identificazione dei responsabili dei raid». Altro discorso è quello della sistemazione dei rom cacciatì da Ponticelli. Tocca alle amministrazioni locali provvedere a trovare un posto per i rom, ha commentato il questore, «ma certo non può passare il principio che determinate persone non possano risiedere in certi ambienti».

Preoccupazione e dolore della Curia di Napoli

Preoccupazione e dolore «per i gravi episodi che stanno rendendo molto difficile la vita quotidiana e la convivenza civile in alcune parti della nostra area metropolitana» sono espresse dalla Curia arcivescovile di Napoli. «Probabilmente le generali condizioni ambientali acuiscono il clima di esasperazione e di tensione per i possibili danni di carattere igienico-sanitario. Ma questo non può assolutamente portare a comportamenti che compromettono o annullano la civiltà e la correttezza dei rapporti umani. Nessuno può pensare di agire impunemente violando, con atti gravissimi e talvolta anche delittuosi, l’ambito personale e familiare altrui». «La violenza, comunque manifestata, non può trovare alcuna giustificazione, anzi trova ferma condanna».

2 commenti:

Andrea ha detto...

Quanto mai curioso come sia pronta, immediata e violenta la reazione contro i Rom, mentre nessuno muove un dito, neanche con una semplice denuncia anonima, per contrastare racket, malavita organizzata, spaccio e quant'altro.

Sempre grazie per i complimenti e per gli auguri :)

Anonimo ha detto...

Hi, Im from romania but Im a romanin like 82% of the population here ( the rest are hungarians and gipsy=roma people, or romi..whatever ). Not a fucking gipsy ( we call them Tzigani here.. I think the workd in italain for this bastrads is gitani ). I also hate those gipys and I'm very glad of the goog job you re doing there. Please stop confusing us with thos monkies. Burn the motherfuckers alive !!!