martedì, dicembre 18, 2007

Immigrati: Secondo invio senza problemi ma «Resta il problema delle graduatorie e degli scarti»

Roma, 18 dicembre 2007 – Si è svolta «senza particolari problemi» nelle sedi del Patronato Acli la seconda giornata dedicata all’invio telematico al Ministero dell’Interno delle domande per assumere i lavoratori domestici provenienti dai Paesi 'non riservatari'. «Tutto ha funzionato molto meglio di sabato – spiega il vicepresidente del Patronato Acli Michele Consiglio – anche se nella prima ora si sono ripresentate le stesse lentezze del 15. Poi però la situazione si è sbloccata e alle ore 10.30 avevano già terminato l’invio da tutte le nostre province».

Quasi 9000 le domande inviate questa mattina dal Patronato Acli, per circa 3100 lavoratori dall’Ucraina, 1250 dal Perù, 900 dall’India e altrettanti dalla Cina. Poche le posizioni scartate dal Ministero, che sabato invece erano state circa 1000 su oltre 14mila invii. «Troppe – afferma il direttore generale del Patronato Acli Damiano Bettoni – e accompagnate da motivazioni spesso incomprensibili o non plausibili».

Per definire il comportamento rispetto agli 'scarti' e risolvere la questione della graduatoria delle domande, dopo i gravi ritardi nella procedura di sabato, il Patronato Acli, insieme agli altri Patronati, ha chiesto un incontro al Ministro dell’Interno. Nel frattempo, la decisione presa è quella di sospendere la consegna di tutte le ricevute in attesa di una risposta chiarificatrice da parte del Ministero.

La richiesta del Patronato Acli è che non venga costruita la graduatoria in base all’ora di arrivo delle domande, ma che si proceda con la verifica della regolarità del rapporto di lavoro agli sportelli per l’impiego e che poi il Governo faccia un nuovo decreto flussi.


“Il secondo "Click day" è stato meno disastroso del primo, ma questo sistema non funziona”
Lo denuncia il presidente delle Acli di Napoli Pasquale Orlando


Napoli, 18 dicembre 2007 - Il secondo "Click day" è stato meno disastroso del primo. E' quanto emerge dai dati in possesso dalle Acli di Napoli, il cui Patronato è riuscito ad inviare la prima pratica appena quaranta secondi dopo l'orario d'inizio dell'accettazione delle domande per regolarizzare la posizione di lavoratori, solo colf e badanti, immigrati provenienti da quei paesi non rientrati nei flussi indicati il 15 dicembre.

“Anche noi eravamo rimasti intrappolati in un sistema pensato male e realizzato anche peggio. – affrma il direttore provinciale del Patronato Acli Pasquale De Dilectis – L'altro giorno la nostra prima pratica inviata riguardava un lavoratore dello Sri Lanka con il nome molto lungo e visto che il sistema non riusciva a leggerlo siamo rimasti in attesa anche per le tantissime altre come tutti i patronati e le associazioni.”

Secondo Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli, il meccanismo della regolarizzazione tanto quanto quello dei flussi, non funziona. “E' inutile che ci raccontiamo favolette, cinquecentomila persone in tutta Italia non saranno regolarizzate. - continua Orlando – A quel punto, che succederà? Tutti gli abusivi usciranno fuori dai confini nazionali e torneranno ai loro Paesi? Ovviamente no, continueranno ad essere clandestini, a lavorare qui da noi a nero, senza diritti e senza pagare le tasse, producendo una ricchezza sommersa. Tutto ciò non va e credo sia arrivata l'ora di cambiare pagina, permettendo a tutti questi lavoratori di ottenere un permesso di soggiorno.”

1 commento:

Anonimo ha detto...

good start