mercoledì, settembre 19, 2007

270.000 giovani meridionali sono andati al nord. Rapporto Svimez 2007 sull'economia del Mezzogiorno.

Anche se, stando ai dati Istat del 2006, il numero delle persone occupate è aumentato dell’1,6%, c’è stata una ripresa delle emigrazioni stabili e temporanee verso il Nord e la sensibile contrazione della ricerca di lavoro. Sono due fenomeni alimentati dalla persistenza al Sud di un sistema produttivo ed economico di dimensioni tali da non soddisfare la domanda di lavoro. Per quanto riguarda le migrazioni, va sottolineato come a pertire dalla seconda metà degli anni ‘90 si sia assistito ad una ripresa della mobilità residenziale di apprezzabile intensità ma con caratteristiche decisamente diverse dal passato. Infatti, nella fase più recente, è prevalente il coinvolgimento della componente giovanile più scolarizzata. A ciò si aggiunge che i giovani migranti meridionali fanno spostamenti temporanei che non comportano cambiamenti di residenza anagrafica. Nel Rapporto si fornisce una prima stima del numero degli abitanti delle regioni del Mezzogiorno che si trasfriscono a vario titolo nelle regioni del Centro - Nord. Nell’ultimo anno, i meridionali che hanno trasferito la loro residenza nel Centro - Nord sono oltre 120mila. Gli spostamenti temporanei si possono stimare in circa 150mila unità. Nel complesso, quindi, si sono spostate dal Sud verso Nord circa 270mila persone. Altro elemento da sottolineare è quello della progressiva riduzione delle persone in cerca di occupazione del Mezzogiorno, anche se i disoccupati sono diminuiti nel 2006. Ma le cose non sono così semplici. Infatti, il numero dei disoccupati è sceso perchè quelli che non risultano più in cerca di occupazione hanno smesso di dichiararsi in cerca di lavoro. La fuoriuscita dei disoccupati verso la “non attività” è un elemento di forte criticità del mercato del lavoro meridionale e richiederebbe maggiori approfondimenti.


Per saperne di più, visita il sito www.svimez.it

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