Lavoro e formazione per lo sviluppo del Sud, il3 aprile convegno delle Acli alla biblioteca provinciale
(Epicentro) - «La crisi che l’economia mondiale sta attraversando, e che riguarda drammaticamente anche l’Italia, ci mostra come il permanere di un sistema economico duale, con un Nord forte ed un Sud accusato di essere l’anello debole del Paese, sia uno dei principali ostacoli alla crescita». E’ quanto si legge in una nota di Pasquale Orlando (nella foto), responsabile Centro Mezzogiorno delle Acli, che così prosegue: «L’Italia potrà uscire dalla crisi solo se sarà capace di superare questo storico divario. Oggi diventa cruciale non solo superare la diversa velocità fra Nord e Sud ma anche valorizzare pienamente le tante possibilità di crescita che risiedono nel nostro meridione. L’Italia può progredire solo trasformando il mezzogiorno in una grande realtà produttiva e di servizi che valorizzi le immense opportunità offerte dal suo territorio. In questa prospettiva crediamo sia necessario mettere in campo politiche della formazione e del lavoro più innovative capaci di dare alle giovani generazioni maggiori e migliori possibilità occupazionali”.
Di questi argomenti si parlerà venerdi 3 aprile, dalle 9.30 alle 13.30 presso la biblioteca provinciale di Benevento in un convegno sul tema Politiche del lavoro e della formazione per lo sviluppo del Mezzogiorno. Introdurrà e presiederà Pasquale Orlando. Ci saranno, quindi, i saluti di Eleonora Cavallaro, presidente Acli Campania, e di Sergio Tanga, presidente Acli Benevento, e gli interventi di Fausto Pepe, sindaco di Benevento, e di Aniello Cimitile, presidente della Provincia. Seguirà una tavola rotonda con Natalia Faraoni, dipartimento di Sociologia e Scienza della politica dell’Università di Firenze, Maurizio Drezzadore, presidenza nazionale Acli, dipartimento lavoro, Natale Forlani, presidente di Italia Lavoro, e di Giovanni Principe, direttore generale dell’Isfol. Dopo il programmato intervento del sottosegretario al Lavoro, Pasquale Viespoli, sono previste le conclusioni di Michele Rizzi, vicepresidente nazionale delle Acli.
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