venerdì, novembre 28, 2008

Michele Zannini sulla crisi dell'olivicultura.

Al termine della riunione del tavolo olivicolo, convocato presso il Mipaaf, il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, ha commentato l’incontro con il Ministro Zaia rappresentando soddisfazione per l’attenzione manifestata al quadro di sofferenze rappresentato da tutte le Associazioni professionali e di categorie del comparto olivicolo presenti, ma ha altresì rilevato l’estrema cautela del Ministro, che non ha soddisfatto le aspettative di quanti speravano in interventi tesi a contrastare con immediatezza la drammatica emergenza. Per Zannini serve uno sforzo eccezionale per arrestare un processo di declino che viene da lontano e da una irresponsabile sottovalutazione del comparto. Produrre olive buone ed olio di elevata qualità in Italia non è remunerativo. E’ questo il paradosso di un mercato senza regole che penalizza la qualità e premia le sofisticazioni. In alcune zone d’Italia l’olivicoltura è un patrimonio economico insostituibile, la cui erosione produce effetti sociali gravissimi: disoccupazione, soprattutto giovanile, e voglia di abbandono delle campagne. Servono misure urgenti per restituire fiducia e slancio ai produttori ed ai lavoratori, quali sono emerse dal confronto con il Ministro sul fronte della defiscalizzazione degli oneri sociali, di una regolamentazione seria del mercato, imponendo e pretendendo l’etichettatura dei prodotti per una loro immediata tracciabilità. Informazione ed educazione alimentare restano scelte strategiche di rilancio dell’economia olivicola in un contesto organico di controlli e di provvedimenti repressivi di abusi e di sofisticazioni, che diano lustro alla superiore qualità del prodotto, in particolare dell’extravergine, e, di conseguenza, ne riconoscano il valore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie