giovedì, settembre 18, 2008

Tutti in piazza per la pagnotta

Tutti in piazza per la pagnotta
"Bloccate i prezzi fino al 2009"

Vertice in Regione con gli assessori
di Roberta Capua
Il sit in di protesta in piazza Trieste e Trento è pronto per le 10 e il tavolo di concertazione alla Regione anche. Lo sciopero nazionale della pagnotta, proclamato dalle associazioni dei consumatori, s´intreccia oggi con la mobilitazione promossa dall´assessore alle Attività produttive Andrea Cozzolino. Che, alla vigilia della giornata di lotta di Napoli e Campania contro il caro-prezzi, garantisce: «La consideriamo una straordinaria priorità. Non ci interessa un´iniziativa spot di un giorno, ma sarà uno dei filoni della politica sociale che intendiamo seguire nei prossimi mesi».

Carissima Campania, a tavola e non solo. L´inflazione cresce in città e morde i salari, i consumatori chiedono sconti sul pane, il latte, la pasta, la carne e la verdura, invocato lo stop all´aumento dei prezzi per almeno nove mesi. Al tavolo con Cozzolino e l´assessore al Bilancio e alla Programmazione economica Mariano D´Antonio, ci sarà il Garante nazionale dei prezzi, Antonio Lirosi. "Mister prezzi", come è stato ribattezzato Lirosi, acquisirà informazioni e l´analisi che D´Antonio assieme ai suoi collaboratori ha preparato per sostenere la richiesta di provvedimenti da parte del governo. «Speculazione finanziaria e caro-petrolio, unitamente a comportamenti irresponsabili di numerosi operatori - afferma la Federconsumatori - hanno causato un forte indebolimento del potere d´acquisto di salari e pensioni che colpisce in modo pesante le famiglie. Una mensilità è stata bruciata dagli aumenti, quelli già avvenuti, un´altra mezza mensilità sarà bruciata dall´inflazione. Per questi motivi si chiede al governo un provvedimento straordinario di moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009».

Fronte comune per contrastare l´aggressione dei prezzi. Boicottaggio per un giorno degli acquisti di generi di prima necessità. Al centro direzionale, nella sala auditorium della Regione, sono stati invitati anche le associazioni dei produttori e dei distributori, i sindacati, le associazioni dei consumatori, i rappresentanti del sistema camerale regionale, le principali sigle del volontariato. I consumatori sono invitati a boicottare i prodotti che hanno registrato maggiori aumenti e a non comprare per un giorno l´abituale "pagnotta".


E intanto i commercianti contestano duramente le posizioni dei rappresentanti dei consumatori. «Sono enunciazioni ad effetto. Anch´io potrei urlare: riduciamo i prezzi, e tutti sarebbero pronti a dirmi bravo», contesta Antonio Pace, presidente dell´Ascom napoletana. Secondo Pace, il problema va affrontato in modo diverso. «I dati vanno letti con attenzione. A Napoli partiamo da prezzi più bassi. Vorrei sapere perché un negozio di Napoli dovrebbe vendere merce a un prezzo più basso che nel resto d´Italia. Baggianate, frasi ad effetto», ribadisce Pace. E la benzina, allora? A Napoli è davvero la più cara d´Italia. «Ecco, forse la benzina è l´unico prodotto più alto in assoluto, ma anche qui c´è un motivo: il giro d´affari è inferiore».

Mentre i bilanci delle famiglie segnano rosso e settimana per settimana si combatte per far quadrare i conti, i commercianti restano sulle loro posizioni. «Alle famiglie napoletane», continua Pace con la sua analisi, «manca il reddito residuale. Questa è la prima grande differenza con altre città d´Italia. Significa che dopo aver pagato tutto quanto necessario, resta molto poco. Il problema è che qui non abbiamo niente, non c´è lavoro, non c´è turismo. Pur avendo a disposizione un patrimonio incredibile, siamo gli ultimi della classe. La quota di salari destinata al commercio e alle spese è a dir poco residuale. E se si contraggono i consumi, aumentano i costi della catena distributiva e quindi i prezzi. I commercianti, se non vendono, devono alzare le tariffe, per fare fronte ai costi». L´Ascom sollecita quindi la Regione ad attuare una politica di cambiamento: «Se abbiamo sbagliato per anni, dobbiamo avere il coraggio di imboccare un´altra strada».

I consumatori scontano le anomalie del mercato. La Federazione autonoma commercio e unico mercati, per bocca di Nunzio Vitolo, avverte: «Bisogna rideterminare il rapporto produzione-commerciante come salvaguardia per i consumatori, e non lasciare tutto in mano a gruppi economici finanziari che dettano le regole».

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