Commento al decreto sicurezza del governo
Roma, 22 maggio 2008 - «Sovrapporre criminalità e immigrazione genera solo confusione». Questo il commento del presidente delle Acli Andrea Olivero al decreto sicurezza presentato ieri dal Consiglio dei ministri a Napoli.
«L'impressione - spiega - è che si continui a legiferare senza porsi il problema dell'applicazione concreta delle norme». La questione delle cosiddette 'badanti' è un esempio. «Prima si annuncia la legge, subito dopo si dice 'per loro non vale'. E si è costretti a immaginare un'applicazione differenziata delle norme, che oltre ad essere farraginosa appare discriminatoria. Le colf non sono le uniche lavoratrici indispensabili in questo paese. Perché regolarizzare la 'badante' e non l'operaio?»
«Alla fine - dice il presidente delle Acli - tra le norme che resteranno inapplicate e quelle che saranno modificate perché dichiarate incostituzionali, finirà come nel 2002, si arriverà - come è giusto - ad una regolarizzazione generale dei lavoratori immigrati. Tanto più che sono proprio le norme restrittive, come ha dimostrato la Bossi-Fini, che favoriscono l'irregolarità e la clandestinità degli immigrati, rendendo di fatto inagibili e impraticabili le vie legali dell'immigrazione. Mentre le politiche efficaci e lungimiranti sono quelle che mettono insieme in maniera inscindibile legalità e solidarietà».
Roma, 22 maggio 2008 - «Sovrapporre criminalità e immigrazione genera solo confusione». Questo il commento del presidente delle Acli Andrea Olivero al decreto sicurezza presentato ieri dal Consiglio dei ministri a Napoli.
«L'impressione - spiega - è che si continui a legiferare senza porsi il problema dell'applicazione concreta delle norme». La questione delle cosiddette 'badanti' è un esempio. «Prima si annuncia la legge, subito dopo si dice 'per loro non vale'. E si è costretti a immaginare un'applicazione differenziata delle norme, che oltre ad essere farraginosa appare discriminatoria. Le colf non sono le uniche lavoratrici indispensabili in questo paese. Perché regolarizzare la 'badante' e non l'operaio?»
«Alla fine - dice il presidente delle Acli - tra le norme che resteranno inapplicate e quelle che saranno modificate perché dichiarate incostituzionali, finirà come nel 2002, si arriverà - come è giusto - ad una regolarizzazione generale dei lavoratori immigrati. Tanto più che sono proprio le norme restrittive, come ha dimostrato la Bossi-Fini, che favoriscono l'irregolarità e la clandestinità degli immigrati, rendendo di fatto inagibili e impraticabili le vie legali dell'immigrazione. Mentre le politiche efficaci e lungimiranti sono quelle che mettono insieme in maniera inscindibile legalità e solidarietà».
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