venerdì, marzo 21, 2008

Napoli. Cardinale Sepe: i nostri politici sanno solo litigare



Scritto da Carlo Franco da il Corriere del Mezzogiorno, 21-03-2008 09:14

Con Palazzo San Giacomo a fari spenti e Santa Lucia in fiamme, a Napoli l'unica luce accesa è quella di Donnaregina. E del palazzo dal quale il Cardinale Crescenzio Sepe distribuisce pillole di saggezza ecumenica ma anche scudisciate che lasciano il segno in chi le subisce.
Eccone subito un assaggio, i politici di casa nostra, tutti nessuno escluso, non gradiranno l'anatema che il pastore ha scagliato sulla consultazione elettorale: «Non ne ricordo un'altra più scialba e inconcludente e sì che ne ho vissute più di una. Un dialogo tra sordi, neanche lo straccio di una proposta capace di alimentare la speranza, i partiti si azzuffano e fanno a gara a chi dice peggio dell'altro; nel momento più drammatico della città era lecito attendersi di meglio, anche per arginare l'antipolitica dilagante».
Il cardinale ci ha ricevuto ieri mattina per lo scambio di auguri pasquali, ma i convenevoli non sono andati oltre il saluto. Troppa brutta aria in giro e Sepe è seriamente preoccupato. Il discorso, quindi, prende un'altra strada e parte dalla via Crucis che si svolgerà stasera in piazza Mercato e sarà dedicata alle vittime della camorra. La scelta ha un chiaro intento provocatorio, ma il cardinale fa capire che non si limiterà al canovaccio della Settimana Santa.
Farà qualche annuncio stasera?
«Il cardinale qualcosa deve sempre dirla, ma in questo caso più che un discorso farò una proposta».
Possiamo anticiparla?
«Beh, prima della Via Crucis inviterò i parroci a spogliarsi degli ex voto. E a destinarli a chi ne ha davvero bisogno e si sente abbandonato. Io darò l'esempio, offrirò gli ex voto della Curia e perfino l'anello cardinalizio e la Croce d'oro che mi fu regalata da Giovanni Paolo II e che ha per me ha un valore affettivo inimmaginabile. Me ne privo volentieri, però, perchè la causa è giusta».
Preparate un'altra asta di beneficenza?
«No, il ricavato sarà devoluto alla Casa di Tonia, la struttura di accoglienza che la Curia ha realizzato per ricordare l'eroico sacrificio della giovane mamma di Torre del Greco affetta da un carcinoma che rifiutò la chemioterapia per non danneggiare la vita che portava in grembo. La Chiesa, come fece Cristo, si spoglia per dare a chi non ha ma non rinuncia alla sua dignità: nella no
stra diocesi tutti dovrebbero fare allo stesso modo».
Anche le istituzioni?
«Perchè no?»
Stasera il sindaco lervolino parteciperà alla Via Crucis?
«Non ho avuto una risposta ufficiale, ma quando l'incontrai all'assise delle Acli mi disse che non sarebbe venuta perchè trascorre Pasqua con la figlia a Strasburgo».
Verrà il governatore Bassolino?
«Non ho avuto contatti, ma so per certo che in testa al corteo con me ci saranno il ministro della Giustizia Luigi Scotti e quello della Pubblica amministrazione, Nico-lais».
Roma c'è, Napoli no.
«Queste sono suggestioni giornalistiche, per il cardinale la città è sempre presente alle iniziative della Curia».
II problema, però, è che solo la Curia fa seguire i fatti alle parole.
«Più che di fatti parlerei di gesti che, senza avere la pretesa di risolvere problemi fondamentali, lasciano sul terreno segni di speranza capaci di scuotere le coscienze».
Vuole fare un augurio a Napoli?
«Il Pastore prega perchè la città riprenda coscienza della propria dignità».
Lo dice a chi governa?
«No, a tutti. Non esistono valori fini a se stessi, ad ogni azione deve seguire un miglioramento della qualità della vita. Siamo giunti a livelli mortificanti, se non si ripristina un giusto equilibrio occorreranno decenni per rialzare la testa».
C'è qualcosa che la preoccupa più delle altre?
«Il dilagare della corruzione. Mi sento di lanciare un appello a non lasciarsi prendere dal demonio della corruzione, non fatevi rubare il diritto ad essere cittadini di un mondo migliore». Un'altra proposta?
«Voglio chiamare tutte le nostre eccellenze professionali. Devono uscire dai bunker nei quali si rifugiano e devono aiutare Napoli ad avviare una ricostruzione morale economica e sociale. Tutti devono capire che il bene comune è la cosa più importante e urgente, soprattutto quando tutt'intorno sono rimaste solo macerie».
Ce la farà a convincerli?
«Ci metto tutte le mie forze e prego San Gennaro perchè ci aiuti. Buona Pasqua a tutti».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie