sabato, gennaio 19, 2008

Pensioni di vecchiaia. Patronato ACLI: la circolare INPS non corregge le incongruenze

Il Patronato Acli interviene con una nota sulla circolare n.5 dell’Inps che ha cercato di mettere un rimedio, martedì scorso, al vuoto che si è creato con l’approvazione della legge 247/2007 tra cessazione del rapporto di lavoro e la decorrenza della pensione di vecchiaia.

La circolare salva dalle nuove finestre di vecchiaia i lavoratori che avevano in corso il preavviso per la cessazione del rapporto di lavoro al 31 dicembre 2007 e nei limiti del periodo previsto dal contratto. «Ma se la cessazione dal lavoro si colloca a fine febbraio – spiega il direttore generale del Patronato Acli Damiano Bettoni – ed il contratto prescrive un mese di preavviso, il lavoratore resta escluso dall’ipotesi salvaguardata e dovrà andare in pensione il 1° luglio, se la sua pensione è liquidata dal fondo lavoratori dipendenti, o il 1° ottobre se la sua pensione è liquidata nella Gestione dei lavoratori automi. Se invece il preavviso prescritto dal contratto fosse stato di 2 mesi, avrebbe potuto evitare il nuovo regime delle finestre e andare in pensione il 1° marzo».

«Questa indicazione operativa dell’Inps, dunque, se da una parte vale a salvare almeno le situazioni di chi ormai abbia avviato le procedure della cessazione del rapporto di lavoro, dall’altra non corregge quelle discriminazioni create dall’estensione delle finestre alle pensioni di vecchiaia, concretizzando in pratica un’elevazione dell’età di vecchiaia che non è uguale per tutti».

«Né viene risolto il nodo più evidente – aggiunge Bettoni – , che è di natura giuslavoristica. E cioè la possibilità del datore di lavoro di recedere dal contratto al compimento del 65° anno di età del lavoratore. In pratica la possibilità di licenziare il lavoratore senza bisogno di motivazione. Pur riconoscendo l’impegno dell’Istituto ad intervenire in una situazione di urgente rilevanza sociale, resta forte la perplessità sulla sua capacità, e di altri enti previdenziali, di sostituirsi al legislatore in una materia che trova soluzione definitiva solo in un provvedimento che abbia forza di legge. La possibilità c’è: quella di introdurre la misura idonea in sede di conversione in legge del decreto “milleproroghe”, che deve essere trasformato in legge entro febbraio».

Per il vicepresidente delegato del Patronato Acli, Michele Consiglio, «c’è da domandarsi se non si debba ripensare ad una norma meglio strutturata di quella approvata. Non si può infatti nascondere quello che è palese, e cioè che con questo provvedimento, con l’istituzione cioè delle finestre per la pensione di vecchiaia, si è di fatto introdotto – in modo surrettizio e oggettivamente discriminatorio – l’allungamento dell’età pensionabile. Per alcuni lavoratori l’allungamento raggiunge anche gli 8 mesi. La norma in sé appare iniqua per molte ragioni, ivi compreso il fatto che va a colpire anche persone che, soprattutto donne, hanno da tempo cessato di lavorare con lo scopo di dedicarsi alla cura dei figli o all’assistenza degli anziani e hanno raggiunto i requisiti contributivi per la pensione mediante versamenti volontari. Queste protagoniste del cosiddetto “welfare informale” si vedono ancora posticipare quella pensione che, al momento della cessazione dell’attività lavorativa, molti anni fa, avrebbe dovuto arrivare al compimento del 55° anno di età. Oggi devono attendere quasi i 61 anni».

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Egr. Sig. Orlando
il giorno 14 Agosto 2008 compirò 65 anni.
Dovrei andare in pensione con la finestra di Gennaio 2009.
Ho 30 anni di contributi da lavoro dipendente, inoltre dal 2002, sono stato costretto a lavorare come co.co.co. e poi co.pro.(totale 7
anni fino alla pensione).
Prima dell'entrata in vigore dell'ultima legge sulle pensioni ho firmato un contratto fino al 30 settembre prossimo.
Chiedo se posso andare in pensione con il retributivo(abbandonando i contributi da atipico).

Grazie
Giuseppe

Pasquale Orlando ha detto...

Egr. Signor Giuseppe,
ho inoltrato la sua domanda al patronato acli di napoli che ha così risposto. Sperando di aver soddisfatto la domanda, la saluto cordialmente
pasquale orlando


In riferimento alla sua richiesta, se le sue infomrazioni
sono esatte al 31 dicembre del 1995 avrebbe più di 18 anni
di contributi, quindi alla decorrenza della sua pensione di vecchiaia
avrà diritto ad una pensione con il calcolo interamente retributivo,
mentre per i contributvi co.co.co e co.pro, versati nella gestione separata
dell'Inps non vedo l'utilità di riscattarli, comunque ha diritto ad un'altra
pensione
per i 7 anni di contributi liquidata interamente con il sistema contributivo
( legge 335/95).

Cordiali Saluti
pasquale de dilectis
direttore patronato acli napoli

Anonimo ha detto...

Egr.Sig. Orlando,
La ringrazio di avermi messo in contatto con il Sig.De Dilects, direttore delle Acli di Napoli.
Ho preso nota delle informazioni ricevute che sono state molto chiare ed esaurienti.

Voglia gradire distinti saluti
Giuseppe Schiano

sciabrin ha detto...

Gent.mo Sig. Orlando,
il 16 gennaio 2008 ho compiuto 65 anni, da circa due anni sono senza lavoro e dal 19 dicembre 2007 la mia domanda di pensione, inoltrata tramite patronato, è giacente presso la sede INPS locale. Ai primi di gennaio scopro l'instaurazione delle finestre che mi rimandano al 1 ottobre, senza arretrati. La cosa mi rende furioso con tutte le "Istituzioni", ministri e sindacati; con quale diritto mettono mano nelle mie tasche?
C'è qualche possibilità di porre rimedio a questo sopruso?
Grazie
Francesco

Pasquale Orlando ha detto...

ho provveduto a risposta privata

O_o ha detto...

Egr. Sig. Orlando,
mi chiamo Caruso Maria Rosaria, il 17 Agosto 2009 ho maturato i requisisti di legge per la pensione di vecchiaia che mi è stata corrisposta, secondo le finestre previste dalla legge in materia, con decorrenza al 20 gennaio 2010, senza riconoscermi gli arretrati dal compimento dei requisisti di età e contributivi ovvero da Agosto 2009.
Vorrei sapere quale procedura seguire per recuperare i suddetti arretrati.
Grazie in anticipo per la risposta
Maria Rosaria

Anonimo ha detto...

Egr. Sig. Orlando;
Dovrei andare in pensione con il primo di settembre. Vorei sapere come mi devo comportare essendo che sto lavorando ancora in Africa, con una Compagnia locale e con contratto locale, cioe` senza pagamenti di contributi in Italia, e non vorrei perdere il posto. Ce` la possibilita` di continuare a lavorare e andare nello stesso tempo in pensione? La saluto cordialmente;
T.G.