sabato, gennaio 19, 2008

Vogliamo bene alla campania. Contro la crisi dei rifiuti la campania civile con le esperienze di cittadinanza responsabile.


Michele Buonomo: ''L'emergenza in Campania non è un destino ineluttabile ma il frutto di incapacità politiche e amministrative, eppure una Campania diversa è possibile, ed esiste già''

Napoli, 19 gen. - (Adnkronos) - ''Diamo voce a 'chi vuole bene la Campania'. Basta con l'incapacita' delle amministrazioni, con la pressione delle ecomafie, con un'emergenza commissariale perenne: liberare al piu' presto la Campania dai rifiuti si deve e si puo'''. Lo ha affermato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania in occasione della manifestazione nazionale promossa a Napoli oggi con corteo, alle 14,30, tra Piazza Carita' e Piazza Municipio e alla quale hanno aderito decine di associazioni, organizzazioni e comuni virtuosi, tra cui Acli, Arci, Wwf, Cia e Coldiretti, Cgil, Cisl e Uil, i parchi nazionali e regionali, Libera, Nuova Ecologia ed i consorzi per il recupero dei rifiuti.

''L'emergenza rifiuti in Campania non e' un destino ineluttabile ma il frutto di incapacita' politiche e amministrative - spiega Buonomo - eppure, una Campania diversa e' possibile, ed esiste gia'. E' quella dei 145 Comuni che raccolgono in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti urbani, con picchi fino al 90%, e li avviano al riciclaggio al pari delle migliori esperienze del Nord Italia. Ma anche quella di numerose aziende, capaci di costruire e gestire impianti di riciclaggio, tecnologicamente avanzati, che sono costrette, paradossalmente, a importare contenitori in plastica, vetro, carta e cartone da fuori regione per far funzionare a regime i loro impianti''.

''Sappiamo che l'emergenza rifiuti si puo' risolvere se si completa e ammoderna tutta la filiera impiantistica necessaria per realizzare il ciclo integrato dei rifiuti a partire da politiche di riduzione dei rifiuti, di raccolta differenziata spinta, fino al riciclo delle materie prime-seconde e al recupero energetico coinvolgendo i cittadini nelle scelte. Noi vogliamo bene a questa terra e non accettiamo che venga maltrattata e oltraggiata'', conclude Buonomo.



I comuni ricicloni
Legambiente ha deciso di passare in rassegna i comuni virtuosi che non hanno conosciuto l'emergenza rifiuti come in altre parti della regione.

Da Athena Lucana (Salerno) con il 97% della raccolta differenziata e Rofrano (Sa) con il 92%, fino ai grandi comuni come Mercato San Severino (Sa), oltre 20 mila abitanti e 54% di raccolta differenziata; ma anche Scafati (Sa), oltre 48mila abitanti con il 39,6%. Sono 145 i comuni, spiega una nota, che nel 2006 hanno superato l'obiettivo minimo del 35% previsto dal decreto Ronchi, di cui ben 75 comuni con percentuale al di sopra del 50%.

Legambiente ricorda anche altri comuni virtuosi: Vallesaccarda in provincia di Avellino con il 78% di raccolta differenziata, Padula (Sa) con il 69%. Pontecagnano (Sa) circa 24 mila abitanti raggiunge quasi il 50% di raccolta differenziata, Nola in provincia di Napoli circa il 32%. Tra gli altri, Cava dei Tirreni, circa 54mila abitanti e una raccolta differenziata pari al 26% e San Giuseppe Vesuviano (Napoli) 26mila abitanti con il 23% di raccolta differenziata.

"I comuni ricicloni - sottolineano il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza e il presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo - rappresentano l'avamposto di una Campania più moderna e più pulita: hanno imparato a trattare bene i rifiuti, creando, economia e lavoro. Insomma hanno saputo trasformare i rifiuti da problema a risorsa".

"Nella realtà - proseguono - la soluzione per uscire dall'emergenza esiste: estendere al territorio campano, cominciando da Napoli, l'esperienza dei comuni ricicloni, completare l'impiantistica regionale realizzando almeno20 impianti di compostaggio e chiudere con i 14 anni di commissariamento che hanno deresponsabilizzato la politica nazionale, regionale e locale".

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