Trecentomila elettori hanno portato nelle casse del Pd campano almeno 300.000 euro. Un «tesoretto» forse anche più cospicuo se si pensa che molti elettori hanno pagato più di un euro, l’importo minimo previsto. Fatto sta che Nicola Tremante, direttore dell’Utar, nel pieno di una notte di per sé movimentatissima - con centinaia di volontari che portavano plichi carichi di schede scrutinate, da aggiungere a tutte le altre per tirare le somme del voto - ha dovuto chiamare nella sede di via Santa Brigida le guardie giurate perchè vigilassero sul «tesoretto». Oggi, poi, con calma, le somme raccolte saranno depositate in banca come da regolamento. Molta curiosità per l’entità del contributo personale che i candidati alla segreteria regionale hanno versato ai seggi: dieci euro li ha offerti Salvatore Piccolo, mentre un solo euro a testa è stato elargito rispettivamente da Eugenio Mazzarella e Sandro De Franciscis. Insomma niente a che fare con quanto hanno fatto i candidati alla segreteria nazionale, con Walter Veltroni che ha offerto 100 euro ed Enrico Letta che ne ha sborsati 21. I candidati campani sono piuttosto in linea, invece, con lo stile di Rosy Bindi che ha versato appena due euro. Il solo Tino Iannuzzi ha mantenuto il riserbo sull’entità del contributo.
1 commento:
perchè iannuzzi l'ha lasciato riservato? forse si vergogna?
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