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sabato, marzo 10, 2007

Bobba: giusto manifestare per la famiglia, ma non sarò leader

Il deputato dl: gli elogi di Bertone al mio libro? Un grande regalo, tra noi c’è amicizia .
ROMA—Nessun cattolico impegnato in politica, Teocon o Teodem che fosse, avrebbe resistito alla tentazione di ostentare ai quattro venti politici una «benedizione» del calibro di quella ricevuta dal cardinal Tarcisio Bertone. Invece Luigi Bobba, 52 anni, senatore della Margherita, ex presidente delle Acli inventore (con Enzo Carra) della sigla «Teodem», ha preferito un profilo bassissimo dopo la presenza del segretario di Stato vaticano alla presentazione del suo libro Il posto dei cattolici, martedì a palazzo Giustiniani: «Un magnifico regalo, una bellissima sorpresa. Ma preferisco non avventurarmi su questo terreno. Ho sempre abitato a Vercelli e Bertone è stato vescovo di quella città per cinque anni. C’è affetto, amicizia».
Ma il gesto del segretario di Stato è apparso esplicito quanto la frase pronunciata quel pomeriggio («I cattolici in politica non sono la ‘longa manus’ della Santa Sede e nemmeno della Cei»). La spiegazione di Bobba è diplomatica: «Da lui è venuto un segnale di valorizzazione delle presenze dei cristiani, ovunque siano collocati, ma che non vogliano tacere la loro identità. Ed ha ricordato che la riproposizione di alcuni valori non negoziabili manifesta l’interesse della Chiesa a difendere quei soggetti più deboli destinati ad essere travolti da un’egemonia culturale». Non altro, giura Bobba.
Una posizione di basso profilo, dunque, nonostante molti avessero interpretato la «benedizione» di Bertone come la nomina a leader del cosiddetto partito del Family day. «Non ho la possibilità, nè il desiderio di mettermi al comando di nessuno schieramento — ribatte Bobba — certo se movimenti ed associazioni assumono iniziative per dar vita a manifestazioni in difesa della famiglia è un segnale che accolgo ben volentieri. Prodi ha fatto bene ad inserire la famiglia tra le priorità del governo, e se arrivano robuste sollecitazioni in tal senso da parte di movimenti è sicuramente una sollecitazione positiva». E la manifestazione di domani? «Non penso che i Dico siano una priorità per il Paese».
Parole pacate però forti nella sostanza: niente toni bellicosi, solo ragionamenti diritti. Come il fulcro del suo libro edito da Einaudi: un attacco sia al «moderatismo», al rischio che un cattolico in politica corre di «diventare marginale nella forza politica o nella coalizione in cui opera», sia al «fondamentalismo», cioè la «difesa dei valori cristiani e dell’Occidente come bandiera politica.., per ridare a un Paese incerto e confuso un’identità venuta meno». Non è un caso se il libro si conclude con una citazione di Tellhard de Chardin, il «gesuita proibito» che trovava «Dio in terra», addirittura nel profondo dell’evoluzionismo.
Nel libro insomma Bobba si pone il problema di «una nuova stagione di impegno civile e politico» quindici anni dopo la fine della Dc e dell’unità politica dei cattolici. Questo ex presidente delle Acli fortemente voluto da Francesco Rutelli nelle liste del Senato sa polemizzare senza insultare. Nel 2005 se la prende con chi organizza pellegrinaggi medjugoriani fissando l’ora del miracolo: «Che cosa assurda, la Madonna non appare a comando come in un palinsesto tv». Quando il governo, nel luglio 2006, ripristina l’Ici per i beni ecclesiastici utilizzati a scopi commerciali quasi esulta: «Decisione giusta, i cattolici non vogliono privilegi». Per questa cifra culturale e politica, per questo stile così poco «politichese» e molto cristiano-sociale (le radici ideologiche di Bobba affondano nella corrente Dc di Forze Nuove) Bertone apprezza l’autore de «Il posto dei cattolici»? Bobba sorride e risponde nel suo modo: «Ma no. Io ho solo riproposto, come altri, il nesso tra valori e politica». Teodem fino in fondo.
Paolo Conti dal Corriere della Sera.
GIOVEDI 15 MARZO ORE 18- SALA DELLA MUNICIPALITA' DI S.GIOVANNI A TEDUCCIO (sala R.D'Angelo via Atripalda) A NAPOLI, SARA' PRESENTATO IL LIBRO "IL POSTO DEI CATTOLICI" di LUIGI BOBBA. PARTECIPANO MASSIMO MILONE, MARIO DI COSTANZO, MARCO ROSSI, DONATO MOSELLA, PASQUALE ORLANDO.

mercoledì, marzo 07, 2007

"Non condizioniamo i politici cattolici"

Bertone: sui Dico rispondano alla loro coscienza. Oggi l'addio di Ruini alla Cei
da La Stampa MARIA GRAZIA BRUZZONE

Alla vigilia nel giorno in cui finisce l’era Ruini e comincia l’era Bagnasco, il cardinal Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano interviene a sorpresa a palazzo Giustiniani alla presentazione del libro di Luigi Bobba. E non solo, in margine, conferma ufficialmente l’avvicendamento dell’inflessibile e coriaceo cardinal Camillo Ruini con l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco alla presidenza della Conferenza episcopale italiana, ponendo fine alle indiscrezioni. Ma, a fianco dei ministri Giuliano Amato e Francesco Rutelli, tende una mano ai teodem, di cui l’ex presidente delle Acli Bobba è forse il più autorevole rappresentante. E però lo fa evitando qualsiasi contrapposizione con la Chiesa.
Anzi, lo fa con parole di apertura, sotolinenando il rapporto fra valori e politica e il ruolo dei laici cattolici «che non sono la longa manus della Santa sede e nemmeno della Cei». Con un tono dialogante che forse segnala, se non una rivoluzione, un cambio di toni da parte dei vertici del Vaticano. Il tutto scegliendo una forma di comunicazione piuttosto inedita da parte delle alte gerarchie ecclesiastiche come la presentazione di un libro. Sia pure significativo come «Il posto dei cattolici», che dei teodem è il manifesto, e il cui autore, Bobba, è amico di vecchia data del cardinal Bertone.
La presenza del Segretario di Stato è un chiaro messaggio dell’attenzione che la Santa sede vuole offrire al ruolo dei cattolici impegnati in politica. Cattolici che, sottolinea subito Bertone, «è giusto che seguano la propria coscienza», soprattutto in riferimento a quei «valori non negoziabili, perché corrispondono a verità obiettive, universali, uguali per tutti». Di qui il richiamo a «un vivo senso dell’etica, dimensione fondamentale e irrinunciabile del cristiano». E il richiamo al «rispetto della persona umana e dei suoi diritti fondamentali», evitando le «strumentalizzazioni che rendono l’uomo miseramente schiavo del più forte»: ideologia, potere economico, sistemi politici disumani, tecnocrazia scientifica, invadenza dei mass media. Un discorso ad ampio raggio, che invoca una «democrazia morale».
Così, di fronte al crescente declino politico-sociale, il Segretario di Stato invoca non solo «una testimonianza personale» ma un’«ampia azione collettiva per la ricostruzione di un costume di vita improntato al rispetto delle leggi» che «promuova la pratica dell’onestà» e «individui e detti regole giuste di convivenza». E qui, il riferimento è alla «tutela della vita, dal concepimento fino alla morte naturale», «alla promozione della struttura naturale della famiglia, come unione fra uomo e donna fondata sul matrimonio», ma anche «alla realizzazione dei valori evangelici della libertà, della giustizia, della pace sociale, dell’attenzione ai più deboli». Quanto al ruolo della Chiesa, «illumina le coscienze nell’ambito del dibattito pubblico» e ciò per il credente «non è un’indebita ingerenza ma un aiuto a sviluppare la coscenza informata, formata e perciò più libera».
Bertone accenna anche al partito democratico. «Ero amico di Donat Cattin ai tempi della terza fase. Non so se il Partito democratico rappresenti la Quarta fase...», tesi sostenuta da Bobba nel suo libro. E sul Pd e sui rapporti fra laici e cattolici finiscono per girare anche gli interventi di Amato (che delinea un Pd in cui accordi sui temi etici non siano affidati solo alla libertà di coscienza, ma una reciproca consapevolezza del limite) e Rutelli (che cita De Gasperi e Togliatti e difende la laicità, come «acquisizione da portare nel Pd»), davanti ai quali, forse non a caso, Bertone ha usato i suoi toni concilianti.
Il libro sarà presentato a Napoli giovedì 15 marzo p.v. per info 081 5634967