martedì, agosto 05, 2008

Call center immondizia: tante telefonate e tante piccole e grandi sorprese...

Lo dicevamo ieri che il call center dedicato a segnalare i rifiuti residui nell'area napoletana e campana sarebbe stato invaso dalle telefonate. E' stato così. Alcuni commentatori del blog anche sugli aggregatori chiedevano come mai dovessero essere i cittadini a segnalare dove si annida l'immondizia. In realtà dopo mesi di crisi è normale che ci siano scorie ed anche minidiscariche.
Non è proprio il concetto di nascondere la polvere sotto il tappeto ma non ci siamo lontani. Una collaborazione cittadini e istituzioni è indispensabile ora e soprattutto domani per far funzionare la raccolta differenziata che resta l'unica soluzione concreta alla crisi dei rifiuti. Nel frattempo leggiamo sul Mattino un pò di storie ascoltate al call center.
Nel frattempo l'immondizia percepita è diminuita e la collaborazione istituzionale (mancate firme al pulman PD) continua.....

da Il Mattino DANIELA DE CRESCENZO Alle 9,02 hanno già chiamato da Ponticelli, da via Delle Puglie, da Lusciano e da Quarto. Alle 13 le segnalazioni sono diventate 114. Alle 20, quando si conclude la prima giornata del call center «Napoli Pulita», le richieste d’aiuto sono 250, più che raddoppiate. Il telefono non ha mai smesso di squillare. Frigoriferi, televisori, materassi, bidet e lavandini: i napoletani sono stanchi di vederli in strada. Eppure, evidentemente, molti continuano a trattare la propria città come una discarica. «Scusi, ho già chiamato mezz’ora fa. Avevo dimenticato che in via Domenico Rea c’è anche un cane morto: posso segnalarlo a voi o devo rivolgermi alla Asl?»: Enrico chiama da Ponticelli e vorrebbe liberarsi finalmente di quella carcassa, ma non sa come fare. Anna, l’operatrice del call center, tranquilla risponde: «Non si preoccupi, inoltreremo noi la sua richiesta». Ha appena abbassato che il telefono torna a squillare. Questa volta segnalano la presenza di un motorino senza targa, senza ruote e coperto di rifiuti proprio al centro di via Toledo. Maria, invece, chiama da via Vecchia Capodimonte: «Qui l’aria è irrespirabile - protesta - in strada c’è spazzatura di ogni tipo: carta, plastica, mobili, sacchetti aperti. Io ho due bambini piccoli e deve restare tappata in casa». Da via Caravaggio chiama una donna anziana: «all’altezza del civico 73 c’è una rampa dove i commercianti continuano a depositare gli avanzi di cibo. E poi ci sono sanitari, mobili, materassi. Potete venire?». L’appello si ripete telefonata dopo telefonata. «Quando arrivate?». Come all’indomani del terremoto la gente ripete «fate presto». E i ragazzi del call center riempiono moduli su moduli. Il punto d’ascolto, voluto dalla struttura del sottosegretariato e si avvale della collaborazione del customer care delle Poste italiane. Il compito dei sedici dipendenti che dalle 9 alle 20 si alternano al telefono è quello di raccogliere le segnalazioni che vengono poi inoltrate alle strutture di Bertolaso. «Gli interventi vengono realizzati a seconda del materiale segnalato - spiega lo staff del sottosegretario - se ci sono rifiuti ingombranti passiamo la segnalazione alle imprese che per conto dei Comuni raccolgono i rifiuti (nel caso di Napoli l’Asia ndr), se, invece, ci sono rifiuti speciali o pericolosi, intervengono anche la Asl e l’Arpac e si provvede allo smaltimento attraverso ditte specializzate». Un meccanismo non semplice che per funzionare richiede tempo e denaro. «Ci hanno segnalato di tutto - racconta Antonio Piccinini, uno degli operatori - ci chiedono di far prelevare perfino divani, frigoriferi, lavatrici, televisori. Una donna, poi, mi ha chiesto di liberare la strada dagli scarafaggi, ma io le ho spiegato che questo è compito della Asl». Tutte le persone al lavoro sono dipendenti delle poste che si sono rese disponibili a collaborare all’iniziativa: «Ci fa piacere dare una mano», dice Anna De Franchis. «È giusto offrire questo servizio ai cittadini», sostiene Enza Corcione. Ma parlare a lungo è difficile, il telefono continua a squillare. Questa volta risponde Francesco De Vincentis: «A Fuorigrotta, all’esterno del mercatino in via Metastasio, ci sono decine e decine di cartoni abbandonati. E c’è perfino chi ha lasciato un box per bambini», spiega una donna. E un’altra rilancia: «Se arrivano a raccogliere il frigo sotto casa mia richiamo e le offro il caffè». Chiamano ancora dal Vomero, dal centro storico, dalla zona collinare. E poi dai comuni della provincia. E dal casertano. Da San Cipriano d’Aversa, la patria della rifiuti connection, segnalano plastica e vetro sui marciapiedi. Così, telefonata dopo telefonata, si disegna la mappa dei punti ancora critici. E dell’inciviltà di chi continua a scaricare perfino l’amianto all’angolo della strada.

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