domenica, gennaio 29, 2012

Le Acli di Caserta al II Festival della Vita



In preparazione della “XXXIV Giornata Nazionale della Vita” che si celebrerà domenica 5 febbraio 2012 , la Diocesi di Caserta promuove la Seconda edizione del “Festival della Vita” dal 28 Gennaio al 5 Febbraio 2012, con l’obiettivo di sostenere la crescita di una maggiore consapevolezza del valore della vita nella nostra quotidianità e nella nostra esperienza, partendo dai giovani e coinvolgendo le famiglie, nella pienezza delle loro relazioni.
“Non si può apprezzare e valorizzare ciò che si conosce poco. Far conoscere il dono della “vita” è una scelta prioritaria in una società che sembra sempre più dominata da una logica di egoismo e di morte. ” (+ Pietro Farina).
Le Acli di Caserta partecipano all’iniziativa con i contributi di tutto il loro sistema associativo e dei servizi offerti alle comunità territoriali della Provincia di Caserta, mediante l’allestimento di uno stand in Piazza Ruggiero per tutta la settimana di organizzazione del Festival.
In particolare, per sabato 4 febbraio, presso la Sala della Biblioteca del Seminario Vescovile, in Via Duomo 11, le Acli promuovono un Convegno per una riflessioni a più voci sul tema “L’agricoltura per la vita: il cibo fattore di giustizia e di pace”, moderato da Franco Tontoli, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, con la partecipazione di:
Tommaso De Simone, Presidente della CCIAA di Caserta,
Don Nicola Lombardi, Direttore dell’Istituto di Scienze Religiose “San Pietro” di Caserta,
Adolfo Russo, Docente di Bioetica presso l’Università “Federico II” di Napoli,
Michele Zannini, Presidente Nazionale di Acli Terra.
Le Acli intendono riaffermare il valore della vita come valore non negoziabile, sul piano etico e morale innanzitutto, unitamente alla centralità della persona ed al ruolo fondamentale ed irrinunciabile della famiglia come pietra angolare della società.
Lo stesso valore è prioritario anche nella ”costituzione materiale, oltre che ideale, delle comunità locali”, dove straordinarie complessità economiche, civili e sociali stanno generando sofferenze ed ingiustizie a carico di quanti sono, per condizioni diverse, più deboli e meno protetti.
Le scelte economiche, ma anche gli stili di vita e di consumo, la qualità in genere anche delle relazioni materiali incidono profondamente sulla “vita” come opportunità di coesione.
In un tale contesto l’agricoltura, nelle sue multiformi espressioni e pratiche produttive, è un fattore fondamentale di una giusta regolazione dei rapporti tra persone e comunità, a partire dalla difesa del diritto alla “sovranità alimentare”, dalla custodia dell’ambiente e del clima e dalla garanzia della sicurezza alimentare.
In particolare è oggi il valore del cibo a meritare una profonda riconsiderazione, sempre meno come “merce”e sempre più come “bene” in grado di promuovere anche giustizia e pace.

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