Inaugurato il seminario sul centro storico alla Fondazione Giambattista Vico
IL CUORE DI NAPOLI TRA RECUPERO E VALORIZZAZIONE
“Impossibile prescindere dall’apporto pubblico e dei privati”
Nella antica chiesa di San Gennaro all’Olmo, sede della Fondazione Giambattista Vico, in via San Gregorio Armeno, si è tenuto il primo incontro del seminario “Centro storico di Napoli patrimonio Unesco. Quali strategie per il recupero?”.
A questo proposito serve infatti ricordare che nel 1995 l’Unesco decise all'unanimità, di inserire il Centro Storico di Napoli nella lista dei siti considerati patrimonio dell’umanità con la seguente, lusinghiera motivazione: “Si tratta di una delle più antiche città d'Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo conserva una storia ricca di avvenimenti. I tracciati delle sue strade, la ricchezza dei suoi edifici storici caratterizzanti epoche diverse conferiscono al sito un valore universale senza uguali, che ha esercitato una profonda influenza su gran parte dell'Europa e al di là dei confini di questa”.
Dopo il benvenuto del dr. Paolo Pantani, presidente della ABC Acli Beni Culturali , l’incontro è stato aperto da Vincenzo Cirillo, presidente delle Acli provinciali di Napoli che ha ricordato come “la scelta di un luogo “minore” come questa piccola chiesa rappresenta per noi il raccoglimento, la speranza cristiana di un impegno per il futuro e nel saper leggere nel cuore della nostra società che mostra tanta fragilità nel comunicare. Le Acli – ha poi proseguito Cirillo - vogliono seguire i percorsi del bene comune senza fare una proposta a sé stante”.
Fra le più belle iniziative di recupero vi è proprio quella effettuata dalla Fondazione Giambattista Vico, presieduta da Vincenzo Pepe, sulla (a dir poco) storica chiesa che ha ospitato l’incontro e che poco a poco sta ritrovando la sua bellezza.
Un progetto e un cammino più impegnativo è stato invece descritto da Pasquale Belfiore, assessore all’Edilizia del Comune di Napoli che ha voluto ricordare come già nel 2001 vi fu un’iniziativa espressamente dedicata a tutte le problematiche del centro storico. “Otto anni addietro si discusse già di raccolta differenziata e si cercò di sensibilizzare gli imprenditori all’utilità e alle possibilità di guadagno fornite dal riciclo. Oggi – ha precisato Belfiore – scontiamo il mancato ascolto di queste idee e osserviamo il declino di tali idee con un emergenza rifiuti che è sotto gli occhi di tutti.Gli interventi previsti di restauro e ripristino funzionale riguardano il decumano centrale di Via Tribunali, l’Ex Ospedale di Santa Maria della Pace e la splendido Salone del Lazzaretto” Belfiore ha concluso il suo intervento auspicando “una cultura civica in cui i cittadini non siano sudditi ma facciano finalmente parte di una rete dinamica in grado di sollevare il centro storico di una città che non ha solo opere d’arte ma anche un tessuto urbano da mantenere e non manomettere”.
Il tempo in effetti stringe se si considera che una recentissima delibera regionale ha predisposto un programma che prevede, entro il 31 dicembre 2013 il recupero del centro storico. Tale programma potrà essere promulgato sino al 2015 ma solo in caso di lavori già in corso. I luoghi vanno da Piazza Mercato al Castel dell’Ovo.
Il seminario ha visto l’intervento a seguire di Marcello Taglialatela, Assessore alla urbanistica della Regione Campania e coordinatore della cabina di regia del Forum universale delle culture il quale ha posto l’accento sulla ricerca “di una identità dei luoghi urbani ed ha espresso la giusta aspettativa di una risoluzione per un centro storico definito dall’Unesco il più degradato ma anche il più bello. Ma è bene chiarire che per questo obiettivo non si può prescindere dal’apporto pubblico inteso come capitale e ha preannunciato la prossima visita nel Centro Storico di Napoli del nuovo Ministro Alla Cultura Galan, il quale ha già mostrato molto interesse per le nostre iniziative di promozione dal basso del nostro Centro Storico.
E’ intervenuto poi il Presidente del Consiglio Provinciale Luigi Rispoli, informando che il Consiglio Provinciale sarà in prima linea contro il degrado soprattutto per l’obiettivo strategico che lo riguarda particolarmente, “ vale a dire il superamento della provincializzazione delle discariche e della messa definitivamente a regime del ciclo integrato dei rifiuti, purtroppo non ancora raggiunto”.
Sull’ormai improrogabile impegno fra istituzioni ed associazioni si è soffermato Paolo Pantani, presidente di Acli Abc Beni Culturali che ha giustamente concluso l’incontro ricordando alle istituzioni presenti quanto sia necessario avere risposte precise a questioni altrettanto precise. Un discorso che ha fatto presente come il passaggio del testimone ormai alle porte della giunta comunale debba essere cosciente di una necessità trasversale, che vada oltre le logiche di partito per una reale azione di miglioramento del tessuto urbano di Napoli che sta lanciando il suo ennesimo allarme.
In questo difficile contesto, considerando le tante speranze deluse in passato, l’Associazione ABC Acli Beni Culturali, intende mettere a disposizione le proprie energie e capacità in tutte quelle azioni che potranno essere utili per supportare il Progetto Unesco in generale. In particolare potrebbe candidarsi a dare un aiuto nell’attivazione di una rete che mette insieme le varie intelligenze della città che condividono il progetto. Un progetto che dovrebbe essere il fine comune di far continuare a battere il cuore di Napoli.
Carmine Pescatore
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