La protesta fino alla Prefettura di Napoli
Mutande stese su fili, portate in giro per la città fino alla Prefettura di Napoli, perchè "il settore del sociale è stato ridotto così". Protestano gli operatori del terzo settore, oggi a Napoli, riuniti nel comitato "Il welfare non è un lusso", in contemporanea con le manifestazioni di Roma e Genova. E in corteo i manifestanti hanno portato un cesto-regalo pieno di mutande che hanno consegnato in Prefettura affinchè "venga consegnato a Tremonti e Berlusconi che hanno lasciato in mutande operatori e fasce deboli".
A Napoli, circa un migliaio di persone hanno percorso le strade della città per protestare contro "il Governo nazionale che ha tagliato i fondi per l'80%, la Regione Campania che ha stanziato appena 13milioni nell'ultimo bilancio e il Comune di Napoli per il ritardo nei pagamenti".
A sfilare in corteo, insieme agli operatori, anche disabili in carrozzella, ragazzi delle case famiglia, donne. Due operatori hanno portato a spalla una piovra in gommapiuma.
"Rappresenta chiunque stritola i diritti delle persone - spiegano - Un tentacolo è il Governo nazionale, un altro la Regione e un altro il Comune".
In piazza del Plebiscito, un gruppo di persone si è staccato dal tronco principale del corteo ed è entrato a Palazzo Reale.
Dal balcone che affaccia sulla piazza, i manifestanti hanno srotolato un lenzuolo con la scritta "Il welfare non è un lusso".
Nel centro della piazza, invece, gli altri manifestanti hanno accumulato le mutande - e anche un pannolino - in una cesta di vimini e sotto hanno affisso in foglio con la scritta "Ci avete ridotti in mutande".
Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta in Prefettura. "Chiediamo che il Governo torni a investire nel sociale - ha spiegato Sergio D'Angelo, portavoce del Comitato - Abbiamo proposto anche un tavolo straordinario sull'ordine pubblico che coinvolga Governo, Regione e le Autonomia locali per affrontare la questione del welfare".
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