Acli Terra auspica che si trovino soluzioni per affrontare e risolvere le questioni in campo, sia sul piano congiunturale che su quello strutturale
ROMA - Il 6 Settembre si terrà, presso il Ministero delle Politiche Agricole, un incontro molto importante per la soluzione delle problematiche del comparto ovicaprino che hanno guadagnato una sofferta notorietà durante l’estate.
Acli Terra auspica che si trovino soluzioni per affrontare e risolvere le questioni in campo, sia sul piano congiunturale che su quello strutturale.
Si tratta di partire dalla presa d’atto che l’agropastorizia svolge in Sardegna, e non solo, un ruolo fondamentale di difesa del territorio, di custodia e di preservazione dei paesaggi insostituibile.
Un complesso di azioni, oltre quelle di mera natura economica e produttiva, che incarnano la funzione pubblica di un’attività peculiare, spesso collegata a territori di difficile gestione e, tuttavia, capaci di interconnettersi con altre possibilità di sviluppo di tipo turistico, culturale e sociale.
È esattamente questa dimensione dei problemi, attualmente posti sul piano principalmente economico, che il prossimo incontro deve assumere quale bussola della riconsiderazione del comparto nel Psr regionale e nella stessa prospettiva dei contenuti di riforma della politica comunitaria, chiamata sempre più a riconoscere la dimensione pubblica e sociale dell’agricoltura.
La vicenda in particolare impegna il destino di 70mila allevamenti italiani che producono formaggio di qualità apprezzata nel mondo. Alcuni milioni di quintali ai quali il sistema industriale pretende di corrispondere un costo molto inferiore a quello di produzione.
Paradossalmente le proteste di questi allevatori, generalmente silenziosi quanto trascurati dall’opinione pubblica, sono il sintomo evidente del disagio più generale del sistema agroalimentare italiano, che non riesce a guadagnare l’attenzione politica ed istituzionale necessaria e giusta.
Il Presidente nazionale di Acli Terra, Michele Zannini, ribadisce l’urgenza di dare risposte efficaci al comparto, ma, nel contempo, di assumere scelte che rendano trasparenti e giuste le relazioni tra produttori, consumatori e reti industriali, perché il valore aggiunto sia distribuito equamente ed i costi di produzione siano tutelati e garantiti.
Chi lavora nella terra deve essere posto in condizione di condurre le aziende con la serenità necessaria per svolgere compiti fondamentali che incidono notevolmente sulla qualità della vita civile del Paese.
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