La Confederazione nazionale degli enti per il Servizio civile, cui aderiscono le Acli, chiede al governo uno 'stanziamento straordinario'.
«E’ necessario uno stanziamento straordinario per non far morire il servizio civile». L’appello è stato rivolto al Governo dalla Confederazione nazionale degli Enti per il Servizio civile (Cnesc), che rilancia l’allarme espresso nella recente lettera inviata alle Istituzioni dalla Consulta nazionale per il Servizio civile.
La Cnesc, cui aderiscono anche le Acli, esprime profonda preoccupazione per la situazione attuale del servizio civile e del suo immediato futuro. Le risorse statali per il 2010, 170 milioni di euro, permetteranno di avviare al servizio solo 18.459 volontari, a fronte dei 27.856 del 2009 e dei 43.416 del 2007. Per il 2011, le esigue risorse previste - 125 milioni di euro – rischiamo di mettere in discussione l’esistenza stessa del servizio civile nazionale.
La Cnesc chiede al Governo ed a tutte le forze politiche e sociali del nostro Paese di «non lasciar soffocare e morire questa esperienza di cittadinanza, di responsabilità dei giovani, di servizio al Paese». Occorre uno stanziamento straordinario per l’anno 2010 – è questa la richiesta – che permetta di riconfermare per l’anno in corso almeno i livelli di avvio al servizio del 2009. Ma è ugualmente necessario che nella programmazione finanziaria dei prossimi anni si stanzino risorse, già a partire dal 2011, che stabilizzino la dimensione minima di questo istituto a 40.000 giovani.
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