Il responsabile per le Acli del Mezzogiorno, parla dei doveri che ha il mondo cattolico di rispondere all'appello alla mobilitazione morale da Ufficio Stampa |
"Il documento della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) intitolato "Chiesa e Mezzogiorno", è un grido di dolore che si alza a difesa dei ceti più deboli, della gente che soffre, delle popolazioni oppresse da violenza criminale, piccoli interessi di bottega di faccendieri senza scrupoli, dall'egoismo dei benpensanti". Lo afferma Pasquale Orlando (foto), presidente delle Acli di Napoli e responsabile del Mezzogiorno per l'associazione dei lavoratori cristiani. "I cittadini - ha proseguito Orlando - in particolare i cattolici, hanno il dovere di rispondere positivamente all'appello alla mobilitazione morale lanciata dalla Conferenza Episcopale per contrastare la logica della sconfitta e della rassegnazione. E' necessario uno scatto d'orgoglio per strappare i nostri territori alla longa manus della malavita e superare il senso di chiusura che troppo spesso costringe noi meridionali in un angolo". "In questa "buona battaglia", per dirla con San Paolo, un ruolo strategico deve essere svolto dall'associazionismo, che troppo spesso viene visto come figlio di un Dio minore, ma in realtà non lo è. Il mondo del terzo settore - conclude Orlando - deve impegnarsi per dare un segnale forte della propria presenza, a vantaggio della crescita della società civile". |
A partire dall'esperienza associativa vissuta nelle ACLI e da quella amministrativa a Napoli e Castellammare di Stabia utilizzo questo spazio per affrontare i temi del dialogo tra le generazioni, del lavoro, della formazione, del welfare, della partecipazione e della loro necessaria innovazione.
venerdì, febbraio 26, 2010
E' un grido di dolore il documento della Conferenza Episcopale su "Chiesa e Mezzogiorno"
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