giovedì, settembre 17, 2009

Chi erano i 6 parà uccisi


Emergency: oltre agli italiani nell'attentato kamikaze dieci vittime fra i civili afghani

Sei militari italiani sono morti e altri quattro sono rimasti feriti stamani in un attentato kamikaze in pieno centro città, sulla strada che porta all'aeroporto della capitale afghana. Sia i deceduti sia i feriti (che non sarebbero in pericolo di vita secondo quanto riferito al Senato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa) appartengono al 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore.

Le vittime
Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (PZ), classe 1974; sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli, classe 1972; 1^ Caporal Maggiore Matteo Mureddu, nato a Oristano, classe 1983; 1^ Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato a Orvieto (PG), classe 1983; 1^ Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (SA), classe 1977; 1^ Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), classe 1983.
Con loro sale a 21 il numero dei morti italiani in Afghanistan dal 2004.

I civili
Oltre ai sei soldati italiani, vanno registrate una decina di vittime tra i civili afghani, a cui si aggiungono 55 feriti. Il centro medico di Emergency a Kabul fa sapere di avere soccorso cinque feriti, di cui uno grave, attualmente in terapia intensiva.

L’attentato
L'attentato è avvenuto alle 12 locali di oggi, le 9.30 italiane, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli in direzione dell'ambasciata statunitense, del comando Isaf e dell'aeroporto della capitale. Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto riferito dal ministro della Difesa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i due Lince del contingente italiano “Italfor xx” in servizio di scorta. Distrutti gli edifici ai lati della strada.

I talebani
I miliziani hanno rivendicato l'attentato, per bocca del portavoce talebano Dabiullah Mujahid. Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze internazionali, si sono moltiplicati gli attacchi suicidi a Kabul. L'ultimo è dell'8 settembre scorso, quando un'autobomba ha ucciso tre civili davanti alla base aerea Nato. Secondo alcune interpretazioni, l'obiettivo dell'attentato di oggi non era il convoglio militare, ma una delle ambasciate straniere presenti nella zona. A dimostrarlo, l'ingente quantitativo di esplosivo utilizzato, in quantità molto superiori rispetto a quanto viene normalmente impiegato per gli attacchi ai mezzi militari.

L’attentato kamikaze di oggi è il più grave attacco subito dall’Italia dalla strage di Nassiriya del 12 novembre del 2003, quando nell’attentato alla base militare italiana morirono 19 tra militari, carabinieri e civili.
La Camera, nel frattempo, ha sospeso i lavori e il Presidente Fini, che ha annullato tutti i suoi impegni, ha detto che “i militari italiani hanno pagato un ulteriore tributo di sangue per la causa della libertà e della democrazia dei popoli”. Tantissime le reazioni dei politici e i messaggi di cordoglio alle famiglie.

La FNSI ha sospeso la manifestazione di sabato per la libertà di stampa.
Una tragedia che subito riapre le polemiche per la presenza del contingente italiano a Kabul.
Lega e IdV, infatti, parlano del bisogno di mettere a punto una exit Strategy: “’’Insistiamo, come stiamo facendo da mesi, sulla necessità che il governo avvii al piu’ presto in sede Nato e Onu un confronto con i nostri partner e che da subito si apra in Parlamento un confronto per stabilire i tempi e i modi di una exit strategy’’ dicono in una nota congiunta Antonio Di Pietro, Massimo Donadi e Felice Belisario.

E’ stato anche attivato un numero verde per i familiari delle vittime: il numero verde per ottenere informazioni è 800-228877. Lo ha reso noto lo Stato maggiore dell’esercito.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie