Emergency: oltre agli italiani nell'attentato kamikaze dieci vittime fra i civili afghani
Sei militari italiani sono morti e altri quattro sono rimasti feriti stamani in un attentato kamikaze in pieno centro città, sulla strada che porta all'aeroporto della capitale afghana. Sia i deceduti sia i feriti (che non sarebbero in pericolo di vita secondo quanto riferito al Senato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa) appartengono al 186esimo Reggimento Paracadutisti Folgore.
Le vittime
Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (PZ), classe 1974; sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli, classe 1972; 1^ Caporal Maggiore Matteo Mureddu, nato a Oristano, classe 1983; 1^ Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato a Orvieto (PG), classe 1983; 1^ Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (SA), classe 1977; 1^ Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), classe 1983.
Con loro sale a 21 il numero dei morti italiani in Afghanistan dal 2004.
I civili
Oltre ai sei soldati italiani, vanno registrate una decina di vittime tra i civili afghani, a cui si aggiungono 55 feriti. Il centro medico di Emergency a Kabul fa sapere di avere soccorso cinque feriti, di cui uno grave, attualmente in terapia intensiva.
L’attentato
L'attentato è avvenuto alle 12 locali di oggi, le 9.30 italiane, nei pressi della rotonda Massud, dove il traffico è rallentato per i controlli in direzione dell'ambasciata statunitense, del comando Isaf e dell'aeroporto della capitale. Secondo le prime ricostruzioni, un automezzo civile (una Toyota bianca secondo quanto riferito dal ministro della Difesa) con a bordo i due kamikaze e con un notevole carico di esplosivo sarebbe riuscito ad infilarsi tra i due Lince del contingente italiano “Italfor xx” in servizio di scorta. Distrutti gli edifici ai lati della strada.
I talebani
I miliziani hanno rivendicato l'attentato, per bocca del portavoce talebano Dabiullah Mujahid. Negli ultimi mesi, nonostante la massiccia presenza di forze internazionali, si sono moltiplicati gli attacchi suicidi a Kabul. L'ultimo è dell'8 settembre scorso, quando un'autobomba ha ucciso tre civili davanti alla base aerea Nato. Secondo alcune interpretazioni, l'obiettivo dell'attentato di oggi non era il convoglio militare, ma una delle ambasciate straniere presenti nella zona. A dimostrarlo, l'ingente quantitativo di esplosivo utilizzato, in quantità molto superiori rispetto a quanto viene normalmente impiegato per gli attacchi ai mezzi militari.
La FNSI ha sospeso la manifestazione di sabato per la libertà di stampa.
E’ stato anche attivato un numero verde per i familiari delle vittime: il numero verde per ottenere informazioni è 800-228877. Lo ha reso noto lo Stato maggiore dell’esercito.
2 commenti:
Si, probabilmente lo e
molto intiresno, grazie
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